Il senso di una “festa della laicità”

Il 9 dicembre, in Francia, è una giornata speciale, quantomeno per i laici: si commemora infatti uno dei cardini della République, la legge del 1905 con cui venne approvata la storica legge di separazione tra Stato e Chiesa. La laïcité è uno dei cardini della comunità francese, una sorta di quarto valore dopo la libertà, l’eguaglianza e la fraternità di rivoluzionaria memoria. Tanto che tutti i partiti la fanno propria. L’inquilino dell’Eliseo, il socialista François Hollande, sta operando in maniera ancor più decisa a sostegno di uno stato laico, per esempio con un osservatorio ad hoc e la carta della laicità nelle scuole. ma anche l’Ump di Nicolas Sarkozy, e persino il Fn di Marine Le Pen, si dichiarano risolutamente laici, anche se spesso in funzione prettamente anti-islamica. Una realtà sovente incomprensibile per i vicini italiani: tanto che non mancano le sviste.

Lo spunto per parlarne arriva da un articolo dello scrittore Emanuele Trevi sul Corriere della Sera di ieri. Pezzo stimolante, perché è il punto di vista di un laico che mette in guardia da quelli che vede come eccessi, ma che è fermo nel contestare il clericalismo. L’autore esordisce lamentando la creazione di una “nuova divinità”, di “un’altra religione”, quella della laicità. Si lascia scappare, in un afflato di lirismo, che erano “mille volte meglio le vecchie, care monache di un nuovo ordine di sacerdotesse del materialismo, del disincanto, della geometria!”. Ormai dire che qualsiasi cosa possa diventare una “religione” è un cliché abusato; al di là delle forzature paradossali, se si guarda a ciò che accade ci si rende conto che fare paragoni con i giacobini (peraltro teisti) e compagnia laicante oggi come oggi lascia il tempo che trova.

A parte l’inizio, il resto è condivisibile. Trevi giustamente scrive che la laicità non è “un’opzione della democrazia”, come la scelta del sistema elettorale, ma “una condizione essenziale e irrinunciabile”. E non esita a ricordare come il nostro paese sia “terribilmente arretrato”, perché “concezioni metafisiche del tutto opinabili intervengono a ledere diritti fondamentali”. Il problema — e anche qui ci sentiamo di condividere — non sono tanto “i preti” che “fanno solo il loro mestiere”, ma l’arrendevolezza e la permeabilità della politica di fronte al clericalismo. Quindi invita, “qui in Italia, a trattenere per un po’ le pernacchie e tentare di capire perché in Francia si prendano tanto a cuore la vicenda”.

laicite

Il problema è che la vicenda da cui trae spunto l’articolo è la “festa della laicità”. Un box di spalla ricorda che, tale festa “è stata istituita nel 2011”. In realtà, il 31 maggio 2011, il Senato si è limitato ad adottare una risoluzione che chiede che la République istituisca una “giornata nazionale della laicità”, non festiva, durante la quale organizzare eventi e “fare il punto sulle azioni da intraprendere sulla materia”. Non risulta che la risoluzione sia mai stata tradotta in legge o fatta propria anche dall’Assemblea nazionale. Certo, qualcuno festeggia: ma come si festeggia (peraltro più diffusamente) anche la Fête des voisins, la festa dei vicini. E nessuno, almeno si spera, ha mai pensato di elevare a divinità i propri vicini.

Per chi è laico, è utile interrogarsi sui modi utili per affermare concretamente la separazione tra stato e religione. E il calendario non deve essere un tabù. Viviamo in un paese strano, dove non c’è nulla da ridire sul fatto che lo Stato riconosca una festa come quella dell’Immacolata, ovvero di un dogma cattolico proclamato da Pio IX nel 1854, secondo cui la Madonna sarebbe stata concepita senza peccato originale. Un espediente teologico, elaborato per uscire dall’imbarazzante prospettiva di una “madre di Dio” peccatrice come gli altri comuni mortali, diventa e resta festa nazionale. Tutto ciò non appare bislacco, mentre lo sarebbe una celebrazione legata a un principio cardine della democrazia — che per ironia della sorte cade proprio il giorno dopo?

Non ci si rende conto che la questione — che non c’è solo in Francia — è che i nostri calendari sono zeppi di feste cristiane riconosciute dallo Stato e che tutto questo rappresenta un privilegio a favore di una religione, oltre a creare problemi anche ai credenti non cattolici e non cristiani, non solo ad atei e agnostici. Una convenzione che ha motivi storici ed è stata imposta, e che è opinabile come qualsiasi convenzione. Le abitudini e le festività cambiano insieme alla società, che oggi si fa sempre più secolarizzata. Anche quando ci si rende di ciò, monta lo scandalo, specie da parte integralista, e parte la reazione contro l’attentato alle “radici cristiane”.

Per capire la questione, basti citare la querelle è in realtà nata da alcune dichiarazioni dell’antropologa Dounia Bouzar, esponente dell’Osservatorio sulla laicità francese. Intervistata a settembre da Challenges, aveva notato l’ovvio, cioè che il calendario ha troppo feste cristiane, aggiungendo però in maniera improvvida che due date cristiane andrebbero sostituite con lo Yom Kippur ebraico e la Festa del sacrificio islamica.

Ma la moltiplicazione delle feste, peraltro in senso multiculturalista, non è una soluzione. Piuttosto, se dovessimo proporre una strada, avrebbe più senso cambiare a monte l’impostazione e adottare un calendario laico, che celebri valori condivisi. Per affermare la laicità dello Stato non occorre una festa della laicità, servono piuttosto istituzioni e leggi laiche. Quelle che la Francia ha in abbondanza, e che in Italia latitano alquanto.

La redazione

Archiviato in: Generale, Notizie

73 commenti

Gianluca

“Per affermare la laicità dello Stato non occorre una festa della laicità, servono piuttosto istituzioni e leggi laiche. Quelle che la Francia ha in abbondanza, e che in Italia latitano alquanto.”

La Francia ne avrà anche in abbondanza, ma sulla carta. Di fatto anche lì non è così semplice applicare il principio della laicità. Comunque, anni luce rispetto all’Italia.

tiziana

Occorerebbe comunque eliminare alcune feste. Per me soprattutto l’8 dicembre e il 6 gennaio. e il 15 agosto.

tiziana

@Marcateo

no, ma almeno quelle che non hanno corrispondenza in altri paesi vanno eliminate anche per una questione sociale economica che secondo me sarebbe condivisibile (forse) anche dai cattolici

gmd85

Infatti, non c’entra una mazza e non c’è comunque da vantarsi. In Francia le stanno anche smantellando, fai un po’ tu. Piantala, dai.

Gérard

Tutte le chiese costruite prima del 1905 sono di proprieta dello stato e come tale vengono restaurate se
– Hanno un valore storico o culturale
– Vengono ancora frequentate da abbastanza fedeli
Quelle che hanno un valore culturale o storico vengono restaurate come ogni monumento storico
Quelle che non hanno nessun valore come da sopra indicate vengono
– Vendute
– Distrutte
Questo non si applica per le chiese costruite dopo l’ anno 1905 .

Enrico

Confermato lo stato mantiene le parrocchie in Francia, invece su questo sito leggo lamentele continue perchè lo stato italiano finanzierebbe la chiesa mentre in Francia si può.

gmd85

@Enrico

Le chiese vuote in Francia le eliminano, cerca un po’. Se anche le finanziasse, è un problema anche lì. Vuoi il disegnino?

Gérard

Attenzione non confondere tutto ! Non è giusto scrivere ” Lo stato mantiene le parocchie “…
Lo stato mantiene esclusivamente il luogo di culto . La casa del parocco per esempio e tutto quanto appartiene alla parocchia è a carico dei fedeli .
Per tutto ciò ( fuorche l’ edificio di culto ) la parocchia paga ” L’ impot foncier ” ossia in italiano l’ IMU !
Mi ricordo che molti anni fa, la chiesa di fronte alla casa dei miei genitori ( costruita prima del 1905 e dunque di proprieta dello stato ) aveva bisogno di riscaldamento adeguato e di imbiancatura : questo tutto ciò fu fatto con i doni dei fedeli perchè lo stato non lo giudicava necessario ( benche d’ inverno la temperatura dalle parte nostre scende spesso a 15 sotto zero e oltre…) .
Dunque, cè una bella differenza di trattamento con quello italiano …

Gérard

Le parocchie si mantegono da solo ? Ma se lego su qualsiasi giornale ( ed. locali ) che il comune ha stanziato soldi per oratori, alloggiamento di preti, monache etc ?? Come chiamare ciò ?
Faccio inoltre notare che sono apparsi diverse volte su giornali di lingua tedesca e francese ( sono quelli che, oltre a quelli italiani, leggo ogni giorno nella loro versione internet – quelli inglesi piu di rado ) articoli dove i giornalisti si meravigliavano dei privilegi finanziari che godeva la chiesa cattolica in Italia …
Dunque questo significa che essa gode di privilegi che altrove non si sogna nemmeno …

DucaLamberti74

IO lo continuo a ripetere…

Dal 06 Gennaio al 25 Aprile non ci sono feste in mezzo..

* * * andrebbe introdotto il: 01 Marzo come festa nazionale * * *

01 Marzo 2012. L’ascensione al cielo di colui che…è andato a dirgliele di persona !!!

DucaLamberti74

Engy

voglio trovare
un senso a questa festa
anche se questa festa
un senso non ce l’ha
la la la la

non credo ai paradisi negli altri paesi; in ogni caso, anche se fosse vero al 101%, io non potrei permettermi di espatriare.
chi può farlo invece perchè non va? 😉

Engy

nooooo, è quella di Vascor Ossi ! 😆

(solo ora ho capito anche quella volta di Mac Spezzali … ma te sei troppo avanti per le mie possibilità, Dioclezianoooooo 🙂 )

Diocleziano

Ohh Engy, mia diletta, ma solo tu mi dai queste soddisfazioni!… 😆

gmd85

@E.ng,y

Prima si prova a cambiare la situazione. La strofa andrebbe bene per tanti tuoi “contributi” :mrgreen:

Stefano

@ gmd85

Sarà pure agnostica ma non so perché ho come l’impressione che lo sia della variante cattolica apostolica romana 😉

giuseppe

Fai una cosa molto semplice : chiedi di lavorare nei giorni che per te non hanno nulla di festivo e non profittarne come fanno tutti i laicisti. Conosco una miriade di persone che sono non credenti o anticlericali etc.. e che piagnuccolano come bambini se per disgrazia devono fare un turno di lavoro il giorno di Natale o santo Stefano.

Stefano

@ giuseppe

chiedi di lavorare nei giorni che per te non hanno nulla di festivo e non profittarne come fanno tutti i laicisti

Fammi capire, avete disseminato l’anno di feste comandate, piagnucolando quando vi è stata tolta l’Epifania, avete piazzato un santo il primo maggio come avete fatto col Natale per la festa pagana del Sol Invictus e poi hai pure l’ardire di sfidare a lavorare in quei giorni in cui voi avete stabilito che non si debba?
La miseria…

MetaLocX

È curioso che la pensi così giuseppe, visto che quasi tutte le feste della tua religione sono in realtà antiche feste pagane che oggi spacciate per festività cristiane.

Marcateo

Già fatto. Ma non mi possono accontentare. Il contratto di lavoro prevede il rispetto delle feste che VOI avete stabilito. E il comportamento dei lavoratori prevede il rispetto del contratto di lavoro. Io non ho altre idee. Purtroppo. Tu? Puoi organizzarmi qualche miracolo viste le tue conoscenze molto… “in alto”?

Florasol

Sono turnista, quindi per me i giorni festivi del calendario sono lavorativi come tutti gli altri. Siamo in 4, nessuno di noi è religioso, e la nostra segreteria si chiede con un certo stupore come mai nessuno di noi chiede mai di avere il giorno festivo a pasqua o altre feste religiose…. 🙂

dissection

E comunque, nei giorni che per noi non hanno nulla di festivo, l’azienda è chiusa lo stesso! Vagli a spiegare che non possono aprire per una persona sola, anche perché scattano problemi di sicurezza…

Gérard

Oggi in Italia, per motivi di rentabilita economica e di obiettivo al massimo guadagno, tutti supermercati sono aperti di domenica e anche giorni festivi e non sono considerati ore straordinarie per i dipendenti .
Questi, a quanto mi hanno detto quelli che ho interrogato, mi dicono che hanno piu nessuna vita di famiglia degna !
Un cattolico che si rispetta e ha al cuore il rispetto della famiglia e dei giorni di festivita religiosa, dovrebbe boycottare questi negozi di domenica e i giorni festivi eppure andate fare un giro e vedrete come sono strapieni ….!!

Enrico

Personalmente non vado al supermercato alla domenica.Comunque lei confonde ore ordinarie festive con lo straordinario.

Gérard

Quando i supermercati aprivano soltanto di rado la domenica e, cosa eccezionale, i giorni festivi, questi giorni venivano pagati come straordinari …
Oggi questo non accade piu e le cassiere che hanno uno stipendio di m…. non percepiscono piu una lira in piu se lavorano i gironi festivi !!!
Lei fa bene a non andare a comprare di domenica e giorni festivi ma vada a dirlo anche a i suoi amici cristiani… !!
In Francia, il governo socialista si oppone all’ apertura domenicale dei supermercati e multa quelli che lo fanno nonostante il divieto ma ha da lottare contro un padronato agguerito !

Enrico

Ha capito la differenza tra ore ordinarie e straordinarie.Se uno lavora la festa e nella settimana non fà 40 ore queste non sono straordinarie ma ordinarie e l’eventuale maggiorazione è solo quella festiva.

gmd85

@Enrico

Solo tu, da una battuta, potevi fissarti su questioni sindacali pensando di stare argomentando.

Paul Manoni

Accade la stessa identica cosa anche a me. 😉
31 Dicembre, 1 Maggio, 25 Aprile, 2 Giugno, ecc, ecc.

giuseppe

Per capire la questione, basti citare la querelle è in realtà nata da alcune dichiarazioni dell’antropologa Dounia Bouzar, esponente dell’Osservatorio sulla laicità francese. Intervistata a settembre da Challenges, aveva notato l’ovvio, cioè che il calendario ha troppo feste cristiane, aggiungendo però in maniera improvvida che due date cristiane andrebbero sostituite con lo Yom Kippur ebraico e la Festa del sacrificio islamica.

A parte il fatto che, malgrado la laicità e le violenze della rivoluzione francese, le date cristiane sono ancora “molto sentite” dall’opinione pubblica francese, mi chiedo dov’é lo spirito laico nel volerle sostituire con feste islamiche. Come al solito, due pesi e due misure che rivelano un vizio ideologico e un pregiudizio inguaribile di un certo laicismo. E questa sarebbe un antropologa ? Io la manderei a zappare la terra, con tutto il rispetto dovuto ai nobili contadini.

FSMosconi

Perché ho l’impressione che tu ti sia fermato solo a quella parte? Ammesso e non concesso che tu abbia iniziato dal principio.

gmd85

@peppino

Adesso capisci perché uno stato non deve pendere da nessuna parte?

Tino

Accusare di laicismo la Bouzar mi sembra un po’ esagerato visto che è generalmente accusata di essere poco laica e multiculturalista. Semmai aggiungere feste islamiche è nell’ottica multiculturalista. Per il resto dice molte cose intelligenti anche se non sono sempre condivisibili-

Stefano

@ giuseppe

mi chiedo dov’é lo spirito laico nel volerle sostituire con feste islamiche. Come al solito, due pesi e due misure che rivelano un vizio ideologico e un pregiudizio inguaribile di un certo laicismo

Direi che il pregiudizio inguaribile è di chi non vuole mollare un osso (figuriamoci due) nemmeno morto….
Ma è noto ormai che pensi al contrario….

Losna

Ottimo articolo.
Avendo molti amici francesi li capisco e li invidio sotto l’aspetto della laicità.

Enrico

Non vi viene il dubbio che la gente festeggia le date cristiane perchè la nostra cultura ha origini cristiane?

FSMosconi

Oh, certo: tutte le lingue europee vengono da un idioma cristiano, le varie architetture vengono tutte da un unico stile cristiano, tutti gli usi e i costumi vengono da un Urheimat cristiano, per non parlare degli archetipi mitici e dei luoghi letterari.

🙄 🙄 🙄

Florasol

natale: sovrapposto alla festa pagana del solstizio. pasqua: sovrapposta alla festa pagana di Ostara. Candelora: sovrapposta alla festa pagana di Imbolc. San giovanni: sovrapposto alla festa pagana del solstizio. Ognissanti: sovrapposto alla festa pagana dell’equinozio. Devo continuare?

Enrico

Mi indica un periodo dell’anno senza feste pagane in cui mettere le feste cattoliche?

FSMosconi

@Enrico

Ti accorgi da solo che con questa risposta affossi da solo la tua tesi al posto di smentirla, sì?

Marcateo

Non ti viene il dubbio che la gente festeggia le feste cristiane perché viene corrotta nell’infanzia col primo giocattolo?

gmd85

@Enrico

Si tirano fuori le palle l’8 dicembre.

Mi sa che non capisce neanche questa.

fab

Enrico, non ti viene il dubbio che il tuo denaro è mio perché te l’ho rubato?
(Chissà se la capisce…)

fab

Facile, eh, Enrico? I tuoi sono argomenti di diamante (come no), le altrui sono “elucubrazioni”. In quest’affermazione c’è tutta la storia malata del pensiero cristiano.

Gérard

Quando gli europei hanno cercato altre risposte fuori della Bibbia e del Vangelo, l’ hanno chiamato ” Rinascimento ” !!!!

Enrico

Avvenne il contrario ad esempio con le barbarie degli illuministi.

Gérard

No, l’ illuminismo è un seguito del Rinascimento . Non mi è mai capitato di sentire da nessuna parte parlare di “barbarie degli illuministi”, salvo forse per la bocca di integralisti islamici che vogliono una societa teocratica …!?
Perciò la sua teoria sembra totalmente nuova e forse meriterebbe argomenti in merito …?!

Frank

Er Profeta: Ma en Italia ormai non ci dovesserebbe esse a festa della laicità ma a festa della laimuità.
Cherubino: A Maomè… a dovresti smette de fa a colazione col lambrusco a mattina.

Frank

Cherubino: E comunque non dovessebbe esse “laimuità” ma “laimutà”.
Er Profeta: Prima volessebbero vive senza “D” ora vojono pù a “I” muta ma allò sò proprio dei rompicojoni st’atei.
Cherubino: E’ proprio en caso desperato.

Tino

Ma che brutto articolo quello di Trevi. I problemi della laicità in Francia sono ben altri quanto a scrivere che la teocrazia iraniana è preferibile all’italia, la lo vada a dire ai gay che vengono impiccati ma stiamo scherzando… se è per scrivere queste scemenze ci credo che in Italia ci siano tante difficoltà.

Tino

Ma che brutto articolo quello di Trevi. I problemi della laicità in Francia sono ben altri quanto a scrivere che la teocrazia iraniana è preferibile all’italia, la lo vada a dire ai gay che vengono impiccati ma stiamo scherzando… se è per scrivere queste scemenze ci credo che in Italia ci siano tante difficoltà.

Tino

Ma che brutto articolo quello di Trevi. I problemi della laicità in Francia sono ben altri quanto a scrivere che la teocrazia iraniana è preferibile all’italia, la lo vada a dire ai gay che vengono impiccati ma stiamo scherzando… se è per scrivere queste scemenze ci credo che in Italia ci siano tante difficoltà.

Engy

Io ho trovato interessante l’articolo di Trevi. Peccato per lo scivolone sulla teocrazia iraniana, ma penso che in quel “addirittura” ci sia probabilmente l’intenzione di parlar per paradossi per rendere meglio un’idea.
Poi non so, forse sbaglio, sono molto ignorante e senza metodo di studio, aspetto dunque altri alti contributi nel merito ….

Tino

Certo ma penso che le provocazioni di questo genere che sono spesso utilizzate non servano a nulla.

gmd85

@Tino

E.ng.y ha colto il punto. Una delle rare volte in cui concordo con lei.

Quali sarebbero i problemi della laicità francese, secondo te?

Tino

Il rapporto con l’islam senza dubbio, tra l’altro in tre dipartimenti abbiamo lo stesso vostro problema il concordato (esteso ai protestanti e agli ebrei ma non ai musulmani) per adesso ci sono ore sperimentali di religione islamica in alcuni istituti, la questione delle feste religiose islamiche è stata sollevata perché ormai tutti gli studenti sono assenti quel giorno. Quindi Bouzar non dice una cosa stupida anzi era una raccomandazione della commissione stasi. Quello che però da fastidio è che si premiano le religioni più rompi. I buddisti si fanno i fatti loro non li senti mai chiedere nulla.

Tino

Ti ho risposto in ogni caso spesso i dibattiti intorno all’islam che dividono i laici ma anche i religiosi.

gmd85

@Tino

Motivo in più per battere sulla questione della laicità nel contesto scolastico. E in tutti i contesti che dovrebbero essere neutri.

Tino

In ogni caso questa volta (Frank mi leggi?) sono perfettamente d’accordo con la critica che ne fa l’associazione anche sulla Bouzar che naviga tra laicità e multiculturalismo.

Giuliano

L’Italia, sul punto della laicità, è peggiorata notevolmente negli ultimi anni.
Persa la spinta propulsiva degli anni ’70 per le battaglie civili sono scomparsi anche i partiti che avevano della laicità uno dei loro punti fondanti (Partito socialista, Partito Repubblicano, Partito Liberale) e che anche se piccoli numericamente erano riusciti a portare divorzio ed aborto nella legislazione.
Ora, senza alcuna sponda politica, è tutto più difficile e l’imperante crisi economica mette in secondo piano le tematiche dei diritti. Che non a caso stanno regredendo.

Commenti chiusi.