La segregazione di genere islamicamente corretta nelle università inglesi

Torna la divisione tra donne e uomini all’università nella civilissima Gran Bretagna. Torna, stavolta, per non urtare la sensibilità di alcuni gruppi musulmani attivi negli atenei, in un paese sempre più secolarizzato, ma dove le minoranze religiose si fanno sempre più rumorose. Già lo scorso marzo erano iniziate le polemiche, con un incontro presso lo University College di Londra organizzato da islamici, alla presenza tra gli altri del fisico ateo Lawrence Krauss, in cui erano state imposte file diverse per genere tra il pubblico.

Ora si assiste al salto di qualità. Universities UK, organizzazione portavoce degli atenei inglesi, ha pubblicato un documento in cui viene di fatto sdoganata la separazione tra i sessi durante dibattiti, a particolari condizioni e quando si affrontano temi sensibili. Con un salto mortale così imbarazzante da sembrare orwelliano, le università non ritengono che separare sia discriminatorio, perché “sia uomini che donne sono trattati equamente, in quanto vengono entrambi segregati allo stesso modo”. Inoltre si afferma che le “preoccupazioni” di coloro che si oppongono alla segregazione “non dovrebbe avere come risultato quello di impedire a un gruppo religioso di avere un dibattito in accordo con il proprio sistema di credenze”. Un approccio accomodante che vuole evitare grane legali o accuse di razzismo agli atenei, ma che fa paradossalmente passare l’esigenza di equità come una violazione della libertà religiosa e della libertà di espressione. Non sono mancate critiche anche da Student Rights, associazione che rappresenta gli studenti e combatte proprio le discriminazioni. Nella sua indagine fa notare come in un anno circa un quarto degli incontri presso le università abbia coinvolto predicatori radicali, i quali hanno di fatto imposto l’abitudine di dividere maschi e femmine.

separazione

La direttrice di Inspire Sarah Khan, attiva nella difesa dei diritti delle donne contro l’estremismo, fa notare che segregare non porta affatto alla parità, ma a una “ineguale distribuzione del potere”. Rory Fenton, della Rationalist Association, evidenzia la montante prepotenza di certi gruppi religiosi nei campus (come insegna il caso dei giovani cacciati dalla fiera studentesca per aver indossato magliette con le vignette di Jesus and Mo). Propri questo atteggiamento passivo delle università e di alcune associazioni studentesche non fa altro che incentivare la baldanza integralista. Sul Guardian Polly Toynbee ricorda che è anche la neutralità laica che permette alti standard di istruzione, diritti e l’uguaglianza tra i sessi. Ma aggiunge che in questi anni, con il proliferare delle faith schools, si stanno riproponendo discriminazioni che sembravano ormai archiviate.

Una cappa di integralismo si stende sulle università britanniche. E a farne le spese sono ancora le donne. Non si può far finta di ignorare che, se anche scegliessero “liberamente” di essere segregate, lo farebbero perché si tratta di una scelta obbligata, altrimenti subirebbero lo stigma maschilista e paternalistico. Se non si dovessero adeguare, se non prendessero ordinatamente posto nel gineceo come se fossero in moschea, osando confondersi con i maschi, il loro atteggiamento sarebbe considerato offensivo e provocatorio. Un andazzo del genere avrebbe destato immediata indignazione se fosse stato giustificato sulla base della “razza”, ad esempio separando i neri dai bianchi come avveniva fino a qualche decennio fa negli Stati Uniti o in Sudafrica.

Sarebbe interessante conoscere su quale valida ragione sia basata la decisione. Non lo è di certo il desiderio di compiacere l’integralismo religioso e il tradizionalismo ottuso, che con la scusa di proteggerle pongono le donne in una condizione di subalternità. Il tutto all’insegna del politically correct portato all’estremo e del riconoscimento di (qualunque) libertà religiosa che è diventato abitudine tra i britannici, specie nei confronti dell’islam. L’ennesimo frutto malato del multiculturalismo, che finisce per svuotare dall’interno i principi di libertà e parità che dovrebbero essere salvaguardati anche e soprattutto nelle scuole e nelle università.

La redazione

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72 commenti

Senjin

Decisamente di matto.
Segregare metà e passa degli studenti perchè un gruppo di pazzi ha diritto “di partecipare ai dibattiti nel rispetto delle loro tradizioni” è totalmente folle. In futuro cosa faranno? Espelleranno direttamente le donne dagli atenei perchè se no i maschioni mussulmani si turbano? Divieto alle donne di insegnare?

gmd85

E li comincerebbero i problemi. Sembra brutto da dire, ma quasi si rende necessario che succeda perché la gente si svegli 🙁

birba

quando facevola la distinzione tra multiculturalismo ed integrazione mi hanno chiamato pure hitler.

Serlver

Tra un po’ sosteranno che “sia [bianchi] che [negri] sono trattati equamente, in quanto vengono entrambi segregati allo stesso modo” segregando di primi davanti e i secondi dietro. Non ho parole, ma agli inglesi sta andando il cervello in papparoccia?

E poi non si capisce se questa “segregazione” vale per tutti i dibattiti o solo per quelli a tema islamico, se vole per tutti gli studenti o solo per quelli islamici? Ma le femministe dove sono: ancora bruciare i reggiseni?

DucaLamberti74

I barbitti e barbuti musulmani multietnicie multiculturali stanno tirando troppo la corda della cultura d i tolleranza e di libertà della grande civiltà britannica.

Arriverà il momento in cui la Camera dei Comuni emetterà:

* * * Il blocking barbitt&barbutt bill of rights

In cui si dirà che…

I barbitti hanno scassato le p@@@€.

Subito solerti allora arriveranno i comunistoidi (o loro equivalente 🙂 )inglesi a dire che il governo Cameron è razzista e poco aperto al dialogo interculturale.

Purtroppo posso deliziarvi con “pillole” di saggezza del mio pensiero…e non potrò partecipare al dialogo.

I comunisti seri che mi leggono..mi spiegano come mai Marx si è rifugiato a Londra la capitale dell’imperialismo mondiale (impero britannico controllava il 25% del pianeta Terra) ed ha potuto esprimere il suo pensiero in modo libero senza che nessuno gli rompessel e balle ???

Se Marx voleva esprimere il SUO pensiero comunista in un paese comunista lo avrebbero messo in galera 🙂

DucaLamberti74

Ermete

Ai tempi l’Inghilterra non temeva il marxismo, perchè era troppo presto per temerlo visto che era ai primi vagiti; intanto nelle colonie veniva impiccata senza pietà gente come Paul Bogle o venivano mandati i gay alla colonia penale o alla forca; se Marx fosse stato nero e gay probabilmente la cosa sarebbe stata diversa.
Per il resto, il Capitale, tranne che nei periodi davvero potenzialmente rivoluzionari (come quello precedente il fascismo ed il nazismo, in cui ci fu una spinta rivoluzionaria in Europa tale da rendere la comune parigina una piccola prova), ha sempre avuto l’intelligenza di lasciar parlare chiunque, tanto con le parole i capitali non si redistribuiscono.
Se Marx avesse espresso le sue idee in un Paese comunista? Contando che ai tempi di Marx non esistevano paesi comunisti e che ogni stato comunista successivo nasce da interpretazioni (più o meno corrette è altra questione) di Marx, l’affermazione ha lo stesso livello del dire ‘se in un sistema decimale 2+2 non facesse 4’. cioè livello zero.

DucaLamberti74

@Ermete:

In primis un grazie sincero per la spiegazione sincera e ben motivata.

Rilancio la mia “provocazione” sostenendo che io non intendevo difendere lo imperialismo britannico .

Se non altro all’epoca era la parte più avanzata del pianeta Terra anche in termini di libertà civili e diritti democratici.

In un paese “comunista”…parli dei gay e mi viene in mente che nella Cuba di Fidel Castro costoro siano stati un pochino discriminati.

Io ricordo questo film (prodotto a Cuba…e non dagli yankee imperialisti o dal quel razzista gay olandese di destra (#01) ucciso dai musulmani) che presumo anche tu avrai visto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fragola_e_cioccolato

Forse ora le cose peri gay a Cuba saranno migliorate…ma non mi sembra che il comunismo cubano sia stato tenero con loro.

Inoltre non mi sembra Fidel Castro sia stato tenero verso alcuni intellettuali all’inizio suoi companeros della rivoluzione e Che Guevara stesso in disaccordo con la linea di Fidel sia stato inviato a lasciare Cuba.

Per la serie…il comunismo è un bel sistema fintantochè…sia IO (soggettivo…non IO come DucaLamberti74) a fare il segretario di partito e presidente del comitato della rivoluzione permanente.

* * *
Il dissenso e/o le critiche costruttive NON sono tollerate in quanto contro-rivoluzionarie
* * *

Per intenderci…pensi che Karl Marx si complimenterebbe con la Corea del Nord o con Stalin per avere realizzato il socialismo come lo intendeva lui ?

DucaLamberti74

#01. http://it.wikipedia.org/wiki/Pim_Fortuyn

Ermete

@ Duca

Sullo sviluppo del comunismo in URSS, sicuramente l’interpretazione di Lenin divergeva dall’originario lavoro di divulgazione più coerente di Plechanov, per cui potremmo discutere all’infinito su affinità e divergenze, ma non credo che un’ultimissima che parla di islam sia il luogo giusto per discettare sull’applicazione della teoria marxista, di cui nè te nè io siamo esperti.
Ciò detto, va fatto presente che la rivoluzione sovietica, che pure si ritirò unilateralmente dal primo conflitto mondiale mostrando volontà di pace internazionale, fu immediatamente nel ’18 attaccata con la collaborazione di quasi tutte le potenze europee che ne temevano l’emulazione (la fase del comunismo di guerra); dopodichè, risultata vincitrice con immensi morti e immensa fame, fu subito posta sotto embargo dall’Inghilterra, che obbligò anche la Francia a non avere trattati commerciali, e che, anche dallo stesso patto di Monaco (che in parte spiega quello Ribbentropp-Molotov), al nazismo fu lasciata carta bianca ad est, mentre Hitler scelse di prendere prima l’ovest.
Una situazione di boicottaggio e attacco militare fortissimo, superiore forse anche a quello subito dalla Rivoluzione Francese, la quale, infatti, finì in Napoleone, di cui personalmente non ho un giudizio negativo, ma che certamente istituì un potere molto lontano da quello che si pensava, reinserì la schiavitù nelle colonie e altre amenità che vanno considerate.
D’altronde ogni rivoluzione, financo quelle democratiche (e penso di nuovo alla rivoluzione francese ma anche alla resistenza che in molte partì liquidò fascisti e linee diverse senza troppi processi e ricorsi di appello) per prendere e gestire il potere non usa propriamente metodi garantisti e democratici.
Sui gay, in questo momento l’Italia non sta meglio di Cuba, ma mi risulta che Cuba, nonostante un machismo latente e omofobo di molte popolazioni caraibiche, cubani compresi (ma mai come i giamaicani), dei passi avanti sul riconoscimento giuridico dei gay non è poco, contando che nel periodo di massima repressione dei gay a Cuba, eravamo ancora in una fase storica in cui in Europa occidentale, molto più avanti per l’illuminismo, stavano appena iniziando a prendere diritti. Per cui, pensando che siamo in Italia e siamo messi così… 😉
Queste minime considerazioni (un po’ di comparativistica non fa mai male) forse aiutano a far luce sulla situazione del comunismo, non negando la verità di errori sul marxismo, ma, da razionalista, credendo che le cause troppo semplici sono spesso vere ma parziali, reputo che un po’ di complementarità di spiegazione non guasti mai.

Ermete

Su Cuba mi sono espresso male. Intendevo ‘dei passi avanti nel riconoscimento delle unioni gay si stanno facendo e non è poco’; e quando lo dico intendo che si sta dando molto da fare la figlia di Raul e che c’è stata l’autocritica su questo tema fatta da Fidel Castro stesso, per cui forse siamo a buon punto. Insomma, in un contesto caraibico fortemente machista (in Giamaica esiste ancora il reato di ‘sodomia’), e contando che l’Italia è in un’Europa occidentale decisamente gay friendly, io penserei più a casa nostra.

claudio285

Senza parole. Gli inglesi si sono bruciati il cervello. Ma come possono permetterlo? Ma nessuno si ribella a questo scempio?

giuseppe

L’en­ne­si­mo frut­to ma­la­to del mul­ti­cul­tu­ra­li­smo, che fi­ni­sce per svuo­ta­re dal­l’in­ter­no i prin­ci­pi di li­ber­tà e pa­ri­tà che do­vreb­be­ro es­se­re sal­va­guar­da­ti an­che e so­prat­tut­to nel­le scuo­le e nel­le uni­ver­si­tà.

Tra i migliori sostenitori del multiculturalismo selvaggio, che tende a distruggere le nostre radici storiche e culturali voi siete sempre stati tra i primi. Quindi non ti lamentare. Continuate cosi pure in Italia e l’islmam avanzerà ancora.

FSMosconi

Alquanto paradossale come imputi un’opinione a qualcuno basandoti su un’affermazione dall’esatto contenuto contrario.

Ma forse la veridicità non è poi così importante…
Come dici sempre? A sì: neghi l’evidenza.

gmd85

@peppino

Ah, si? E, di grazia, chi mai l’avrebbe espresso? O dovevi scrivere la solita boiata per dare l’impressione di aver argomentato?

Diocleziano

Pidocchietto,
pensa a quando nelle chiese cristiane era in uso la separazione tra uomini e donne; pensa al ruolo subalterno delle suore nella chiesa di oggi. Le tue radici giudaiche valle a piantare nell’orto.

serlver

Veramente è il buonismo e il terzomandismo della Chiesa e dei cattos ad aver aperto la politica del “tutti qui (indiscriminatamente)”

fab

giuseppe, cristiani e musulmani sono della stessa razza. Prenditela con i tuoi simili e non ci coinvolgere. Stesse a noi, le religioni sarebbero semplicemente escluse da qualunque norma e i musulmani dovrebbero starsene quieti e muti. Siete voi quelli che volete l’imposizione per legge delle fantasie malate.

MetaLocX

Ah… La tradizionale pillola denigratoria di giuseppe. Non potrei più farne a meno!

Il bello è che dice sempre le stesse cose anche se in occasione di post analoghi, documenti alla mano (anzi, link ai documenti), gli si è più volte dimostrato che avesse torto.
Di sicuro noi laici non abbiamo mai fatto aperture a politiche segregazioniste, al contrario del cristianissimo ex primate della Chiesa anglicana, Rowan Williams, di cui, a beneficio di giuseppe, riporto questo link.
http://www.uaar.it/news/2008/02/08/arcivescovo-canterbury-apre-alla-sharia/

Stefano Grassino

Comprendo che la mia puo apparire come una bestemmia, ma a questi le bombe sotto la metro non sono bastate e ne occorrono delle altre.
Quello che non comprendo come sia accaduto, e do ragione a claudio 285, è che questi si sono davvero fumati il cervello.
Gli attentatori della metro erano inglesi da tre generazioni………….e poi mi si parla di integrazione.
Ma quale integrazione, e con chi poi? Con una religione i cui adepti non hanno conosciuto nulla dello sviluppo culturale degli ultimi trecento anni?

Florenskij

@ Stefano Grassino. Quanto a laicità, gli Inglesi nel settore strettamente filosofico forse hanno preceduto perfino i Francesi, ma a casa loro ( dove, se non sbaglio, hanno una tradizione di autonomie locali che data dal ‘600 ). In India, data la vastità del paese e l’esiguità delle forze di occupazione, avranno seguito la politica del non sbilanciare gli equilibri locali e non toccare gli altarini dei vari gruppi religiosi; la rivolta dei mercenari locali per via delle cartucce col grasso di vacca o di maiale deve essere stata una grossa scottatura. Invece la “laicitè” francese, erede del centralismo giacobino, erede a sua volta di quello assolutista dell’Ancien Regime, tende a essere più uniformatrice e impositiva. Il ministro dell’istruzione Vincent Pellion ( ex comunista ) si propone di inoculare la “religione della laicità” come succedaneo di quella che considera obsoleta.

gmd85

@Flo

Addirittura prono ad apprezzare l’assurdità della situazione inglese per criticare quella francese? Sei il massimo 😆

FSMosconi

@Flo

Oh, certo certo: gli Inglesi in India non han toccato nulla.
A parte per quei piccoli dettagli quali il disintegrare la forza regolatrice da primus inter pares dello Shah, causando parecchi focolai locali (le lotte tra sette islamiche e hindu odierne derivano da una cessione regolatrice dei vari domini di derivazione coloniale inglese); l’aver destituito della sua funzione sociale originaria la pratica sociale del Darbar generando un exploit di governanti minori e di conseguenza una situazione ingestibile alle lunga; aver acuito con la politica del British Raj le disuguaglianze sociali ed economiche…
Insomma: han lasciato tutto come l’han trovato.

diego

la rivolta dei sepoyos è arrivata dopo che gli inglesi coi loro trucchi diplomatici avevano sottomesso tutta l’india. Dici che è stata una scottatura??? E’ stato dopo la rivolta che l’India ha perso anche quel barlume di indipendenza garantito dai sultani Moghul, peraltro vassalli dell’inghilterra. Altro che scottatura, contava come la rivolta di Verona per Napoleone.

ALESSIO DI MICHELE

Se le bombe sui mezzi di trasporto servissero a qualcosa, noi italiani saremmo più progrediti degli svedesi. Propongo una lettura alternativa: l’ integrazione non potrà mai avvenire sulle usanze o sul trascendente, e quindi sulla religione, ma solo su quella cosa generale ed astratta che si chiama regola. Se in Inghilterra, per dire, sorpassi a sinistra, sei uno zozzone: poi sarai bianco, pakistano, indù, negro o fucsia non me ne frega niente, ti punisco. Una controversia “inglese” deve essere giudicata dal giudice naturale precostituito per legge, che a Londra porta la toga rossa e la parrucca, siede all’ Old Bailey e non è circonciso: mi cascano le braccia a scoprire quanto spesso ce lo dimentichiamo. Anche perchè, se la mettiamo sul piano delle usanze, “when in Rome, do as Romans do”: ed i “Romans” di Londra dicono che la circoncisione, ad es., è reato, punto.
Vi ricordate che solo gli antichi romani riuscirono a traversare la Manica in armi ? Arrivati lì gl’ insegnammo il primato della legge, il “civis romanus sum” ecc. ecc. . Sicuramente non siamo stati perfetti, ma loro hanno imparato ed applicato alla grande una lezione che noi abbiamo scordato già 17 secoli fa, e per meglio riuscirci hanno anche fatto uno scisma e tagliato una o 2 teste coronate. Anche per loro è arrivato il momento di dimenticare la lezione e sbracare ?

MASSIMO

Un consiglio alle donne. Unitevi e mettetevi d’accordo per….. far andare in bianco a chi è musulmano. Vediamo se poi cambiano atteggiamento.

dissection

Ho paura che reagirebbero prendendole con la forza e stuprandole, ossia da soliti vigliacchi che sono… @giuseppe: ma te la sei letta la mia rispostina del buco nero?

Florenskij

gmd85. Le sue sono ossessioni. Volevo solo tentare di dare una spiegazione sociologica a quanto sta avvenendo in UK, che non mi risulta essere un paese di fessi. Forse lei non riesce nemmeno a immaginarsi che ci si possa porre domande solo a livello speculativo e non strettamente polemico.
Vada da un erborista e si faccia consigliare il tipo di camomilla più adatto al caso.

Giorgio Pozzo

Volevo solo tentare di dare una spiegazione sociologica a quanto sta avvenendo in UK

Ho postato la notizia nel forum dei Brights internazionali, e una Canadese mi ha dato una spiegazione non proprio sociologica, ma quantomai azzeccata: “è perchè hanno paura di vedersi tagliare la testa!”

Sandra

E tentare una spiegazione più terra terra, ossia economica? Londra è meta europea preferita da ricchi sauditi, per esempio, o pakistani per restare in terre islamiche, adesso che è stato sollevato l’embargo arriveranno gli iraniani (e vedremo come conviveranno tra loro). Molti dei loro figli studiano in uk, il regime fiscale è particolarmente magnanimo con i super ricchi, che pagano le tasse a forfait, e quindi comprano, spendono e spandono. E se questi sono islamici, beh, li si accoglie al meglio: le università costano, e con gli ideali non si pagano i conti. Del resto il papa è riuscito ad appoggiare la bocca dove era passato Putin: anche lui avrà avuto le sue valide ragioni (gli mancherà un polmone, ma lo stomaco è di ferro).

gmd85

@Flo

Vecchio mio, nessuna ossessione. Solo, che tu con l’analisi e la sociologia hai poco a che fare nonostante tu sia convinto del contrario. La polemica traspare tutta, tranquillo.

Sandra

“Eight universities, including Oxford and Cambridge, have accepted more than £233.5 million from Saudi and Muslim sources since 1995, with much of the money going to Islamic study centres, according to the report.
The total sum, revealed by Anthony Glees, the director of Brunel University’s Centre for Intelligence and Security Studies, amounts to the largest source of external funding to UK universities.”

http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/1584954/Extremism-fear-over-Islam-studies-donations.html

http://www.ft.com/intl/cms/s/0/b276dcc0-0893-11e2-b37e-00144feabdc0.html#axzz2m1GvgIyZ

RobertoV

Sandra
Il problema è che questi fondamentalisti e le religioni in genere hanno tanti soldi con cui fare pressioni sul potere. Ed il dio denaro è molto potente ed apre tante porte: ed il cliente ha sempre ragione, ancor di più in una società iperliberista come la Gran Bretagna.
Leggevo di cose allucinanti nelle scuole americane riguardo a ciò che possono fare gli sponsor come pubblicità all’interno delle scuole, dubito che in UK sia molto differente. Così riescono ad aprire tante scuole confessionali private e a condizionare quelle pubbliche e gli stessi politici. Se come denunciato dall’associazione studenti il 25% degli incontri erano con personaggi integralisti vorrà dire che qualcuno avrà abbondantemente pagato perchè questo avvenisse ed in tempi di magra non si può rifiutare niente. D’altronde anche nei confronti della ricca Cina le critiche sono molto soft o inesistenti e lentamente si stanno comprando parecchi pezzi dell’occidente.
Si cercano spesso spiegazioni filosofiche, sociologiche e culturali quando in realtà le motivazioni sono molto più semplici e concrete.

Fetente

Dunque vediamo, le donne sono il 50% della popolazione, quindi se non volessero essere segregate/burkizzate/sottomesse, avrebbero i numeri per far prevalere la loro opinione…

Perchè non lo fanno? La colpa è delle donne brutte/vecchie. Esse sono invidiose della libertà e del successo delle donne belle/giovani, e (purtroppo) non hanno modo di cambiare la loro situazione, o non ne sono capaci: sanno che resteranno brutte/vecchie. E allora a causa dell’invidia esse sono favorevoli a vedere segregate/burkizzate/sottomesse anche le donne belle. E il modo più semplice/veloce/efficace per ottenere questo, è appoggiare l’integralismo religioso.

PS. prima che si scateni un inferno di critiche, per cortesia considerate che quanto sopra affermato è volutamente demenziale.

Gianluca

Fetente

I non mafiosi/criminali/ladri ecc. in Italia saranno il… 70%? 75%? Avremmo i numeri per sopraffare i criminali? Perchè non lo facciamo?

ALESSIO DI MICHELE

I mafiosi nell’ anima, quelli deboli coi forti e forti coi deboli, quelli che ti aprono lo sportello improvvisamente mentre li sorpassi tanto sei un cretino di kg 85 su Suzuki da kg 190, quelli che “a 20 cm dall’ uscio di casa mia che me frega”, quelli che “è giusto che il figlio sia impiegato al ministero, perchè ci lavorava il padre” ?

Almeno il 78% della popolazione.

DucaLamberti74

@Alessio:

Vallo a dire ai comunisti e comunistoidi che sono sempre lì a difendere il povero popolino indifeso dando le colpe agli imperialisti yankee al club blindenbilderbergherer alle multinazionali ai partiti al vaticano ai … poteri forti.

Tu dici che i popolani sono il 78%…garda io sono un po’ ottimista dico che sono il 70% 🙂

DucaLamberti74

bardhi

mica tanto demenziale, vai e vedere le statistiche e scoprirai un bel po di donne occidentale hanno sposato uomini di fede islamica radicale, ovviamente dopo il matrimonio tutte queste donne si convertono al islam si coprono non lavorano ect. ect. Per fortuna maggior parte dei islamici radicali sposano una loro compaesana altrimenti avremo visto delle belle.
Con il mio piccolo cervello da uomo penso: se fossi una donna occidentale nata e crescita in una società aperta e, se amo la mia liberta, doveri stare km distante da tutte le comunità religiose radicale, quindi islamici, TdG ect, ect. Solo alcune di loro si ribellano e quasi sempre quando vedono le loro figlie ancora minorenne mandate a sposarsi nei paesi d’origine dei padri.
dire il vero mi piacerebbe sentire anche l’opinione di Kaworu a proposito di qesto fenomeno.

serlver

Il problema è che dopo aver assaggiato un po’ di libertà, certe donne amano assaggaire un po’ di segregazione per amor di trasgessione. Per questo alcune si convertono e altre non fanno nulla, perchè tanto pensano di poter tornare indietro quanto vogliono, ma si stanno sbagliando. Verra il giorno che per recuperare la libertà perduta l’occidenta dovra ammazzare gli islamici a orde, perché tanto son teste di cazzo che non puoi correggere; e a eliminarli puoi solo fare un bene per la società, perchè di idioti nessuno alla fine ne sente la mancanza.

bardhi

“l’occidenta dovra ammazzare gli islamici” se invece nel fra tempo l’occidente è diventato l’islam, allora vedrai che le ultime femministe saranno lapidate a Trafalgar Square.

MarcusPrometheus

Come io sono in parte responsabile per l’immigrazione di massa
di Peter Hitchens, [ noto giornalista e scrittore, ex rivoluzionario marxista e trozkista, fratello minore del famoso scrittore ateo Christopher Eric Hitchens recentemente scomparso (nato 13 April 1949 – morto 15 December 2011)]

Quando ero un rivoluzionario marxista,
eravamo tutti a favore di più immigrazione possibile.

Non perché ci piacessero gli immigrati, ma perché non ci piaceva come era la società britannica.
Abbiamo visto gli immigrati – da qualsiasi luogo – come alleati contro la società conservatrice che il nostro paese era ancora alla fine degli anni Sessanta.
Volevamo usarli come grimaldello.

Inoltre, ci piaceva sentirci ‘superiori’ alle persone comuni – di solito delle zone più povere della Gran Bretagna – che videro i loro quartieri improvvisamente trasformati in presunte “comunità vibranti”.

Se avevano il coraggio di esprimere le obiezioni più miti, subito li accusavamo di razzismo. Era facile.

Noi studenti rivoluzionari non vivevamo in tali aree “multietniche” (ma venivamo, per quanto ho potuto vedere, per lo più dalle zone ricche e le parti più belle di Londra).

Potevamo vivere in luoghi ‘vibranti’ per alcuni (di solito squallidi) anni, in mezzo a degrado e bidoni traboccanti.

Ma noi lo facemmo come dei vagabondi senza responsabilità e in modo transitorio, non avevamo figli. Non come i proprietari di abitazioni, o come genitori di bambini in età scolare, o come gli anziani che sperano in un po ‘di serenità alla fine delle loro vite.

Quando ci laureammo e cominciammo a guadagnare soldi seri, in genere ci dirigemmo verso le costose enclave di Londra e diventammo molto esigenti su dove e con chi i nostri bambini andavano a scuola, una scelta che felicemente abbiamo negato ai poveri delle città, quelli che abbiamo sbeffeggiato come “razzisti”.

Ci interessava e ci siamo curati della grande rivoluzione silenziosa che già allora cominciava a trasformare la vita dei poveri inglesi?

No, per noi significava che il patriottismo e la tradizione potevano sempre essere derisi come ‘razzisti’.

E significava anche servi a basso costo per i ricchi della nuova classe media privilegiata, per la prima volta dal 1939, così come ristoranti a buon mercato e – in seguito – costruttori a buon mercato e idraulici che lavoravano in nero.

Non erano i nostri salari che erano depressi dall’immigrazione, o il nostro lavoro che finiva fuori mercato. Gli immigrati non facevano – e non fanno – il genere di lavoro che facevamo noi.

Non erano una minaccia per noi. Ma per la gente normale.

L’unica minaccia per noi, poteva venire dai danneggiati, dal popolo britannico, ma potemmo sempre soffocare le loro proteste, suggerendo che erano ‘moderni fascisti’.

Ho imparato da ciò, che ipocrita snob e persona arrogante ero (e la maggior parte dei miei compagni rivoluzionari erano).

Ho visto posti che ho conosciuto e nei quali mi sentivo a casa, completamente cambiati nel giro di pochi anni.

Ho immaginato come sarebbe stato, crescere in uno di quei posti, bloccato in un quartiere squallido come un inglese qualunque, strade strette dove i miei vicini parlavano una lingua diversa. E a poco a poco ho iniziato a diventare un solitario, traballante straniero in un mondo che conoscevo, ma che non riconoscevo più.

Mi sono sentito profondamente, irrimediabilmente triste per quello che ho fatto e per non aver detto nulla in difesa di coloro le cui vite sono state stravolte, senza che fosse loro mai stato chiesto il permesso, e che sono stati avvertiti in modo molto chiaro che, se si fossero lamentati, sarebbero stati disprezzati e reietti. Definiti “razzisti”.

serlver

Lo sai che per quello che hai pubblicato potresti essere lapidato dai SELlini?

Stefano Grassino

Questa facciamola leggere a Vendola, Bertinotti, Pannella e Veltroni, Diliberto e Ferrero. Vicino casa mia c’è una moschea. Sono silenziosi e non danno fastidio alcuno ma un dubbio mi assale: quando le moschee saranno 100 in tutta San Giovanni in Roma, avranno sempre lo stesso atteggiamento?

ALESSIO DI MICHELE

Mi complimento e le sono vicino per il durissimo “mea culpa” che si è imposto, e ne sono felice; vorrei trarne un insegnamento: con le chiese non si tratta MAI, neanche quando si condividono i nemici, perchè poi, alla fine, è la chiesa che si prende tutto: secoli di esempi al riguardo, da ultimo la CIA che in Iran ed in Afghanistan ha inciuciato coi mullah contro i cattivi comunisti mangiabambini, ed ancora ne paghiamo il conto. Un altro insegnamento: la natura profondamente classista di parecchia sinistra: c’ è chi dice che addirittura il tanto osannato Keynes volesse educare le classi lavoratrici e rimetterle in riga pagando le loro richieste salariali con l’ inflazione.

DucaLamberti74

Questi sono gli stessi concetti da me espressi in forma diversa.

Diciamo che io ho “inventato” qui sui forum dell’UAAR tutto un universo letterario fatto di comunistoidi, barbitti e barbuti…e chi più ne ha più ne metta 🙂

Tutto questo…per la gioia dei comunistoidi figli di papà che piangono lagrime amare di nostalgie delle okkupazioni.

Ma vedo anche per la gioia dei comunsiti sinceri e veri che rispondo con chiarezza e cultura ai miei post.

DucaLamberti74

benjamin l'@sino

Marcus, sai che senza volerlo hai riportato… il ritratto di una mia cugina di Genova ormai ultracinquantenne? Pari pari! Ha seguito lo stesso identico percorso, solo che non lo ammetterebbe mai pubblicamente. E non lo ha seguito in Inghilterra, quel percorso, ma nell’italianissima Genova. Non do altri dettagli per non fornire particolari che possano aiutare a identificarla, ma me ne dispiaccio perché permetterebbero di capire fino a che punto si spinga la somiglianza col quadro tratteggiato da Hitchens.

Andrea

Dopo Brown v Board of Education of Topeka (1954) non si è ancora imparato la lezione?
Scriveva il giudice capo Warren:
“Segregation of white and colored children in public schools has a detrimental effect upon the colored children … (s)eparate educational facilities are inherently unequal”

Florenskij

Giorgio Pozzo. Quanto al taglio della testa, non è difficile crederci; però la risposta non mi sembra esauriente. Faccio riferimento al suicidio dei due colti coniugi francesi, su cui non so presentare una “lenzuolata” di certezze. Le culture religiose tradizionali hanno in genere un basso tasso di riflessione razionalista, ma implicano una rete familiare allargata e molto solida, diciamo clanica. Per cui probabilmente la condizione senile è più accettabile per la frequenza dei contatti ( ad esempio nonni – zii e zie non sposati – nipoti ) e per un più marcato senso identitario, come nel caso dei patriarchi biblici, fra cui non risultano suicidi per solitudine. I due coniugi francesi avevano un solo figlio, residente non so dove e impegnato non so come e quanto . Stesso dubbio sui nipoti o pronipoti: suppongo che averli e averli vicini sia una remora psicologica al suicidio.
In Occidente si è passati in tempi abbastanza rapidi dalla famiglia patriarcale a quella monogamica nucleare, e adesso il culto dell’individualismo semianomico ( che tra l’altro sembra una delle stelle polari UAAR ) sta rendendo i legami familiari sempre più “liquidi”. Per cui sarebbe da studiare se e quanto gli immigrati Induisti, Sikh e quant’altri, pur nella forse momentanea inferiorità economica e professionale si sentano superiori in senso etico – identitario, tanto da rifiutare una vera integrazione in una società che considerano decadente, anzi in disfacimento. Ovviamente la situazione reale sarà abbastanza complicata ( vedasi il caso di Haya Hassan, da voi segnalato ). Mi piacerebbe sapere che cosa accade nelle società scandinave, considerate le più evolute del mondo ma recentemente toccate dall’immigrazione.

FSMosconi

Le basi non tengono:
1) Avere un senso peridentario non è assolutamente buono in sé. Se da una parte punisce il suicidio del singolo dall’altra, come logica del branco, non riconosce, o riconosce meno, l’attribuzione di responsabilità nel caso di violenza verso l’esterno al clan. In pratica: cultura dell’onore. Hai in mente la mafia sì?
2) I due coniugi non si sono suicidati per solitudine, ma perché non volevano essere di peso a sé stessi nella vecchiaia. La cosa è diversa. L’uno è suicidio per disperazione, l’altro stoico. Inoltre non risulta che il figlio mancasse al punto da non averlo potuto evitare, anzi: ne era al corrente.
3) Venire da un qualsiasi luogo in tempo di globalizzazione non significa venire da un’altro tempo. Le aspirazioni son le stesse. Il sistema economico attuale favorisce la stessa mentalità individuale(-ista). Ciò non di meno questa è solo una spiegazione e non una giustificazione, il che ci porta al punto seguente:
4) Non tutto ciò che è percepito come giusto non arreca danno e sofferenza. Esempi esplicativi: gli psicopatici ritengono giusto uccidere una persona per un insulto (per esempio), ma considerano ingiusto toccare i bambini; i fascisti ritenevano giusto annichilire gli oppositori ma disumano far lo stesso a un loro simile.

gmd85

@Flo

Nelle società scandinave? Oh, furti e stupri. Basta cercare nel web. Cosa c’entrano Sikh e Induisti? Oh, certo, ci saranno fondamentalisti anche fra di loro, ma stiamo parlando di Islam. Un integralismo quasi a se stante. Il problema non sta nel sentirsi eticamente superiori, ma nell’essere attaccati a una ferrea e cieca fede e nell’identificazione dei paesi d’arrivo come “l’Occidente causa di tutti i loro mali.”
Le elucubrazioni sul modello familiare non sono pertinenti. E io sarei l’ossessionato? 😆

RobertoV

I suicidi totali interessano una piccola percentuale della popolazione, sono circa uno ogni 10 mila abitanti e solo negli ultimi decenni vengono registrati, quindi sappiamo quanti sono. In passato questo non avveniva, mancanza di dati e diversa catalogazione delle cause di morte rendono difficili i confronti. La quota relativa a suicidi per vecchiaia è una quota minoritaria.
Solo Flo, come tutti i fondamentalisti e tradizionalisti, può trarre delle considerazioni sociali di decadenza da dati così limitati ed evanescenti.
La bella vecchia società patriarcale “superiore moralmente” non aveva problemi con la violenza e gli abusi che tollerava e nascondeva (tipo bruciare le donne per punirle come in India) e gli immigrati dimostrano quale sia il loro bel modello di famiglia e società.

gmd85

@RobertoV

Se poi si pensa la fatto che i paesi scandinavi sono superati nell’indice da paesi con religione maggioritaria di stampo cristiano, beh, l’argomento perde ancora di più.

MarcusPrometheus

Su IMMIGRAZIONE rifugiati eppoi anche mussulmana/ islamici/ islamisti (vedi note finali per le differenze) Il problema non e’ “il presunto assedio alla cittadella dei ricchi” ma l’invasione di concorrenti ai posti di lavoro dei piu’ umili ed alla assistenza sociale di un paese indebitatissimo e tassatissimo e sovrappopolatissimo che non se la puo’ permettere.
Inoltre i perseguitati in Africa sono soprattutto le donne, ma fra i rifugiati immigrati ecc. provenienti dall’Africa il 90% mi pare che siano uomini (che piu’ che a volte, sono proprio gli oppressori di chi dovremmo aiutare). Evidentemente stiamo dando asilo alle persone sbagliate, gli islamisti piu’ che alle loro vittime.
Le loro vittime ci RAFFORZEREBBERO nella determinazione di lottare per la liberta’. Gli islamisti importati senza filtro impediscono ai veri rifugiati DALL’islam di assimilarsi e di vivere in pace. Chi lotta per l’integrazione e per i limiti come Suad Sbai, ed io stesso, vuole salvare e migliorare questa societa’. Chi lotta con la scusa di nobili ideali per l’accoglienza illimitata, per le cittadinanze incondizionate ed automatiche invece disapprova ed odia questa societa’ oltre il desiderio di migliorarla e riformarla e vuole semplicemente SFASCIARLA
rileggete mille volte la confessione di un ex rivoluzionario, il fratello minore del celebre intellettuale ateo:
la mando col prossimo messaggio. Se pare lunga do il riassunto:
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In sostanza Hitchens svela e confessa:
1) il tradimento nazionale, e di secoli e millenni di storia.
2) il tradimento dei valori di liberta’ democrazia ed eguaglianza giuridica (donne atei gay) a favore di chi li vuole tutti abolire.
3) Il tradimento da parte dei sinistri delle classi povere ( e dei disoccupati indigeni) che dicono di rappresentare e difendere
4) L’interesse privato e personale piu’ disgustoso ed odioso ammantato ipocritamente di ideali, in quanto sopra.
5) L’odiosa intimidazione e ricatto dell’accusa fasulla di razzismo a chi razzista non e’ , da parte dei sinistri che abusano delle “razze” propria ed altrui e provocano ad arte i disagi di convivenza delle stesse per il proprio profitto politico e monetario.
Riflettete gente, riflettete, prima che sia troppo tardi.

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici. Marcus Prometheus.

Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti*** ###.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.

*** Islamista= nozione politica diversa da “Islamico” che e’ definizione religiosa, e sgnifica chi crede personalmente nell’islam
### Islamista = nozione politica diversa da “Mussulmano” che e’ definizione di tipo sociologico di origine culturale da nazioni, famiglie ecc. >>>> invece per islamista intendo la nozione politica di estremista favorevole ad imporre al prossimo. la sharia con le sue diseguaglianze essenziali uomo donna fedele infedele cioe’ la negazione della democrazia dell’eguaglianza, di ogni liberta’ e diritto umano.

Ermete

Insomma, abbiamo uno che dopo aver smesso di essere di sinistra dice queste corbellerie (da wikiquote, Peter Hitchens).

“Il vero problema in questo caso [gli attacchi alla Chiesa per la pedofilia] è la crescita della furia laicista contro il Cristianesimo.
L’origine della religione non è certamente la paura.
L’origine della religione risiede nel fatto che l’esistenza di Dio spiega così tanti dei misteri dell’universo – specialmente la coscienza.
I fallimenti e le barbarie compiute nel 20esimo secolo dall’uomo senza Dio, soprattutto in Europa, hanno reso la Divinità di Cristo più facile da comprendere e più necessaria.
La Divinità di Cristo è il fondamento della nostra cultura.
La sovranità di Dio ispira gli uomini a compiere cose più grandi di quanto possa fare la semplice esistenza quotidiana.”

Insomma, una mente così poco lucida, quando parla di se stessa a ritroso, non ha alcuna affidabilità, visto che, stando alla psicologia, ha bisogno di rimuovere un ‘peccato originale’ (il marxismo ateo), per cui manca il necessario distacco intellettuale per dare un minimo di affidabilità cronachistica (non mai storica visto che non ha altre testimonianze indipendenti e coeve a supporto); il fatto infine che, nella sua furia contro il suo passato, nemmeno consideri minimamente le politiche tatcheriane di distruzione dei tessuti sociali continuata anche dai laburisti (vedi Blair), e che non consideri dunque anche essi traditori della classe operaia… come se le decisioni sull’immigrazione fossero dipese da qualche gruppo trotzkista inglese, e qua davvero diventa buffo…, toglie anche ogni affidabilità politica al discorso, data la parzialità dell’esposizione. Potrebbe essere una riflessione adatta ai vari ‘Oggi’, ‘Gente’, e rotocalchi del genere ma mai un serio documento di testimonianza, per i motivi sopra espressi.

Altrimenti -se basta il solo averla scritta per dare serietà ad una tetsimonianza e non la valutazione di chi la propone- andrebbero presi sul serio tutti i vari ex atei che su qualche giornaletto sparano a tutto spiano contro gli atei che ex non sono: il livello di affidabilità è il medesimo di chi, da ex ateo, dice che negli ambienti atei si molestano le donne (informarsi, che esiste, sempre targato UK).

Faccio presente che questa notizia riguarda l’oggi, i comunisti, anzi le piccole formazioni comuniste, non comandano nè hanno mai comandato, per cui accusare loro per la deriva islamica, è come accusare dell’inquinamento odierno uno che ha buttato per terra una sola sigaretta, una sola volta, dieci anni prima.
Il livello di serietà è questo.

bardhi

“La Divinità di Cristo è il fondamento della nostra cultura.” bastava solo questo per convincermi che Hitchens spara balle.
bravo sei razionale e convincente.

Gérard

Bravo Ermete !

Per essere sincero, odio ancora piu Anthony Blair che Margaret Thatcher . Essa era una Tory e si è comportata come tale quando Blair poi era del labour, cioè un ” socialista ” . E stato eletto onde mettere un freno alla destruzione del tessuto sociale britannico ma poi, una volta al potere, si è rivelato una personna che aveva come unico scopo il suo arricchimento materiale . Lui fu un vero traditore della classe operaia !!

Ermete

@ Gerard

‘Il nemico marcia con i piedi nelle tue stesse scarpe’ (verso della canzone ‘La socialdemocrazia’, di Claudio Lolli, ispirata alla poesia ‘Al momento di marciare’ di Brecht).

RobertoV

Dai dati Eurostat vedo che nel 2010 in UK sono immigrate 591 mila persone, ma sono anche emigrate quasi 340 mila verso altre nazioni, cioè il saldo netto è di 251 mila stranieri immigrati. Da paesi non europei gli immigrati rappresentano poco più della metà.
Sempre i dati eurostat indicano che in UK nel 2011 il 7.2 % della popolazione era straniera, ma che solo il 3.9 %, cioè 2.4 milioni di persone, vengono da paesi non europei, il che ovviamente non significa automaticamente islamici, data la notevole presenza da paesi quali l’India e che gli immigrati arabi non sono tutti musulmani.
I tassi di natalità stanno rapidamente scendendo sia nelle nazioni di provenienza che tra le popolazioni di immigrati anche se sono ancora più elevati di quelli locali.
Non mi pare che quindi ci sia un’invasione di islamici in UK, ma se mai che delle minoranze hanno parecchi soldi e sono diventate piuttosto aggressive.

http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Migration_and_migrant_population_statistics/it

diego

Se per caso un gruppo religioso (o antireligioso) vorrebbe che maschi e femmine si mischiassero ai dibattiti per essere in accordo con il proprio sistema di credenze o di idee, cosa succederebbe?

benjamin l'@sino

Be’, meno male che da noi queste cose non succedono. Cominceremo ad occuparcene quando succederanno, se sarà il caso. Fino ad allora, perché parlare di cose che non ci riguardano? L’islam non ci tocca, in Italia, occorre occuparsi piuttosto di cose che creano problemi veri. (cit.)

MarcusPrometheus

@ Ermete
Mi pare che tu voglia demolire il testimone con argomenti che non c’entrano niente con la testionianza stessa.
Troppo comodo
Si’, sara’ diventato cristiano, “credino” supercredino, e allora?
Per questo e’ non credibile quando testimonia del suo passato e quello di molti altri?

Per me e’ credibilissimo perche’ quello che dice sulla immigrazione e sugli xenofili io lo ho constatato da decenni. Sono fatti e non cambiano se li dice lui o io che su tutte le sue citazioni sono invece da’accordo con te e non con lui.
La sua confessione sono esattamente le mie accuse al suo genere (di allora) da decenni.
Una certa sinistra e’ SFASCISTA, puramente e smplicemente, e si crede intelligente nell’adottare la tattica del “tanto peggio, tanto meglio”.
Fattene una ragione. E’ un fatto, e sciaguratamente molto diffuso, magari fosse raro!

Ermete

Il perchè la sua attendibilità sia scarsa l’ho spiegato in lungo e in largo sopra e, non essendo stato confutato sui punti in cui sostengo le motivazioni, non ci torno e rimangono lì.
Che per te sia attendibile è ovvio: per chiunque, un altro che dice le sue stesse cose viene interpretato come attendibile.
Il fatto che conferma quel che pensi tu non è una prova ma un’argomentazione circolare, o petitio principii. Un po’ come dire che i vangeli sono ispirati perchè lo dice la Chiesa e che la Chiesa è assistita dallo Spirito Santo perchè lo dicono i vangeli.
Il modo dell’argomentazione: quel che lui dice è vero perchè lo penso anche io, quel che sostengo io è vero perchè lo sostiene anche lui

Per curiosità, facciamo comunque finta che sia attendibile, in quanto, come dici nell’unico argomento da te addotto, confermato dalla (tua) esperienza (soggettiva): che percentuale aveva mediamente il gruppo di Hitchens alle elezioni e su quanti iscritti contava e quanta gente muoveva nelle manifestazioni?
Così, anche fosse vero quel che dice del suo gruppo, capiamo la reale incidenza sociale e dunque quanto il suo gruppo abbia mosso a livello sociale.
Non credo che abbia percentuali bulgare o adesioni di massa, ma credo proprio essere l’opposto…

Ermete

Sia chiaro, non metto in dubbio che, soprattutto tra gruppetti trozkisti, ci sia stata una (peraltro marxianamente sbagliata) tendenza al ‘tanto peggio tanto meglio’, ma da una testimonianza di uno che ha accettato, anzichè la laicità, l’identitarismo cristiano, è metodologicamente scorretto trarre l’idea di un’ideologia del tradimento ampiamente diffusa, come si evince da articolo e considerazione, categoria del ‘tradimento’ già in quanto tale più comprensibile in un identitarista cristiano che in un dibattito laico e democratico, visto che demonizza per definizione le posizioni differenti.
Aggiungo, come detto, che la parzialità della testimonianza non comprende tutto lo smantellamento del welfare fatto operato dalla Tatcher e da Blair, nemmeno considerati nell’articolo, ed è evidente che costoro abbiano avuto pesi decisionali molto superiori ai trozkisti.
Che valore ha dunque questa testimonianza? Avrebbe un valore personale, magari anche di un insieme di persone, ma estendere la ‘categoria del tradimento’ (come tale concettualmente già un po’ traballante) a un arcipelago politico intero e a persone che nemmeno si conoscono, e che magari, al di là della ragione o del torto, difendevano l’immigrazione per motivi umanitari (ripeto, non entro sui torti o sulle ragioni, giacchè non conosco così a fondo la società britannica per dire qualcosa che non vada oltre la sfera della chiacchiera da bar), tutto questo è quello che toglie il valore oggettivo e generalizzabile alla testimonianza, se si vuole stare alla testa e non alla pancia, a cui Peter Hitchens di fatto parla.

Sandra

Mi sembra che la storia descritta da Hitchens corrisponda piuttosto bene all’epressione gauche-caviar, e non si limita a questo o quel paese: è facile parlare di integrazione da privilegiati. Se con lo straniero si condivide il reddito, la convivenza sarà poco problematica qualora il reddito superi una certa soglia: in centro di Londra l’arabo e il russo non hanno problemi di integrazione, mentre in un palazzone di periferia è una convivenza-lotta tra poveri. E’ umano che un ricco, che non ha esperienza dei poveri immigrati – e nemmeno dei poveri inglesi, non sfrutti l’occasione di farsi un look da buono difendendo gli immigrati. Poi ci si può anche ricamare sopra, ipocritamente, e altrettanto poi scusarsene.

Sul reale peso delle elezioni credo che il caso italiano sia abbastanza eloquente: l’operaio italiano ha votato lega, abbandonando la sinistra pro immigrazione. Ma il voto di X operai conta meno della telefonata di Y imprenditori, pur con x sufficientemente grande da manifestare, la leva economica dell’imprenditore sul politico smuove di più, e la legge sarà a favore di Y. Per cui non importa quanti voti o manifestanti fossero dietro a Hitchens, ma quanti soldi fossero sul piatto.

Ermete

@ Sandra

Sandra, però qua non parliamo di un partito comunista strutturato o comunque di un partito gauchista, ma a quel che ho capito di un gruppetto radical-chic, e, come ben testimonia la conversione, spesso i radical chic amano cambiare visuale del mondo, tanto possono permetterselo.

Per il resto, noto che il revanscismo islamista monta parallelamente alla fine della democrazia includente, fondata su patti sociali e sul welfare e su una certa sicurezza per l’avvenire; la distruzione di questo sistema ha prodotto fuga in ideologie religiose fortemente comunitariste e critiche verso l’occidente, anche se in modo allucinato, errato e distorto.
Una fuga che avviene quando crollano orizzonti e sicurezze sociali dovuta alla finanziarizzazione dell’economia e al suo scavalcare di fatto lo stato nazionale.
Che di questo siano responsabili i comunisti ‘traditori’, anzichè le elite economiche e politiche rappresentate da entrambi i partiti massa (scardinamento dei diritti sociali da destra o sinistra, se così vogliamo chiamare una sinistra così ‘sinistra’) allineati sulle linee economiche di fondo, mi pare davvero una conclusione poco seria, al di là dei massimalismi di qualche gruppuscolo, o dei ripensamenti (che, per la posizione di chi li svolge, lasciano molti dubbi sull’imparzialità emotiva.

Tutt’altro discorso se mi sto sbagliando e se il gruppo di Hitchens avesse costituito una forza di massa o comunque ben radicata nei corpi sociali; fosse così, se ne potrebbe riparlare.

Ah, sull’università concordo col discorso che facevi a proposito dei ricconi musulmani e dei favori, che tanto non costano nulla, se non la laicità 😉

Ermete

Chiaramente, Sandra, quando parlo di forze di massa e strutturate nei corpi sociali, va da sè che hanno anche soldi.
Pensare che, invece, dietro questi gruppi trozkisti ci siano i finanziamente e le volontà dei padroni del vapore, a me pare difficile pensare che costoro fossero dei venduti a chi voleva masse immigrate per abbassare ulteriormente i salari (anche se è un’accusa che le formazioni staliniste muovono spesso, però per l’odio storico tra le due fazioni c’è poco da prendere sul serio pure qua), salari che peraltro sono sempre la risultante di un rapporto di forza tra le classe, e se dunque i salari cadono per gli immigrati vuol dire che già la classe operaia aveva perso forza (e qui sarebbe da vedere i sindacati inglesi di cui, parlando dell’oggi, non so molto)…sempre se ho capito bene quel che intendevi sulle elezioni.

Sandra

Ermete

“spesso i radical chic amano cambiare visuale del mondo, tanto possono permetterselo”

Chiunque può permetterselo se il cambio è opportuno, mica solo i radical chic. Le guardie rivoluzionarie iraniane hanno appena “aperto” ai controlli occidentali. Gente che ha scelto la rivoluzione islamica quando pensava che fosse la scelta “a maggiore resa”, e ora che, magari alle soglie dei 50-60 si ritrovano senza il potere che avevano sognato e magari pressioni interne (familiari: paragoni con lo stile di vita dei saudis, con mogli che fanno shopping a New Bond Street e figli in giro per Londra in Lamborghini, una vita che per l’embargo era preclusa…. tutta sta rivoluzione, per vivere da pezzenti?). Et voilà cambiata visione del mondo. Hitchens e soci avranno scommesso su una certa visione che sembrava più promettente per arrivare a una certa posizione: la visione si può cambiare.

Il discorso su domanda-offerta di forza lavoro secondo me non coinvolge il discorso di Hitchens. L’uk ha puntato economicamente sul settore di servizi, soprattutto finanziari e di IT, a differenza della germania dove si è investito nella produzione a contenuto tecnologico. Per come riesco a vederla io, la Germania ha puntato maggiormente sulla sua capacità di produrre, quindi di formare personale, quindi di finanziare lo stato sociale, una visione più faticosa ma più autonoma, più “in controllo”. L’uk ha scelto di attirare capitali spesso stranieri, agendo sul fisco: creando quindi una società meno equa socialmente, e più dipendente, anche se indubbiamente ricca: basta vedere il mercato delle case a Londra in questi anni. Anche qui, lo stato si muove, a seconda di quello che ha a disposizione e quello che ritiene sia la soluzione a resa maggiore.

Francesco S.

Io più che multiculturalismo parlerei di multiconfessionalismo o identitarismo religioso. Nel senso che non credo che una società multiculturale – nel senso che contiene più culture – sia un male, purché non sfoci nell’identitarismo culturale, e regolamenti speciali per determinate comunità, come in questo caso della segregazione sessuale. In quest ultimo caso se ci tengono a partecipare alle assemblee separate se le vadano a fare in Iran o Arabia Saudita che come tutti sappiamo brillano per la pluralità di Idee. Io da ateo fossi stato Lawrence Krauss avrei ritirato la partecipazione e invece di parlare di fisica li avrei fatti disquisire sul sesso degli angeli o dei peli del sedere di Maometto.

birba

no si parla di multiculturalismo, cioè tante culture in uno spazio condiviso ma a compartimenti stagni, isole di diritto distribuite su più territori non contigui ( es: continuità culturale, favorita anche dai moderni mezzi di comunicazione, tra i ghetti di grandi città come rotterdam, londonistan.. e pakistan ).
il “regolamento speciale”, cioè un Diritto particolare, deve essere messo in atto nel momento in cui si rinuncia all’integrazione per permettere di continuare a partecipare alla cultura differente portata all’interno del confine nazionale straniero.
quindi il multiculturalismo è l’esatto opposto di integrazione, dove invece l’immigrato rinuncia alla propria cultura per abbracciare leggi, usi e costumi, oppure ne smussa gli angoli più ottusi.

MarcusPrometheus

Consiglio di non perdere due video
che si trovano sul sito piu’ diffuso per la pubblicazione di filmati.
Basta che cercate:

Austrian Member of Parliament Goes Ballistic on Muslim Hypocrisy

e

Norwegian Muslims want beheading for failing to observe the fast inI

In NORVEGIA un imam chiede di aprire una scuola elementare confessionale islamica, ma aperta anche a norvegesi per proselitismo, e nel contempo sostiene che per chi mangia durante il ramadan si debba applicare la pena di morte ed altre leggi progressiste del genere.
A proposito oggi 30 novembre e’ l’anniversario della abolizione della pena di morte nel granducato di Toscana nell’anno di grazia 1786,

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