La clericalata della settimana, n. 42: il Comune di Molinella (Bo)

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Anzi, ringrazia in anticipo chi le segnalerà eventuali “perle”.

Il primo posto questa settimana va al Comune di Molinella (Bo) che

lascia la scuola media senza porte in quanto “gli enti locali hanno problemi di risorse” anche per l’edilizia scolastica, ma destina 15.000 euro ogni anno per l’edilizia di culto

molinella

Al secondo posto i consultori (quattro su cinque) che non forniscono gli stick per i test di gravidanza necessari per poter ottenere la pillola dei cinque giorni dopo.

Al terzo posto Cettina Scaffidi Militone, assessore al culto del Comune di Capo d’Orlando, che in un comunicato alla cittadinanza ha annunciato i festeggiamenti per “la nostra amata Madonnina”.

Alcune menzioni speciali: i Comuni di Paderno Dugnano (Mb), Partinico (Pa), Porto Sant’Elpidio, Fermo e Porto San Giorgio (Fm), dove sono state emanate ordinanze anti-prostituzione che finiscono per colpire tutte le donne che vogliano indossare abiti scollati o gonne troppo corte, additandole come di facli costumi; la Regione Friuli Venezia Giulia, che ha finanziato con 93.000 euro un mosaico d’oro donato alla chiesa della Sacra Famiglia di Pordenone; il Comune di Napoli, che paga circa 20.000 euro a una congregazione religiosa per l’affitto di locali che non utilizza, quando il costo dovrebbe invece essere di 3.100 euro; il Comune di Ascoli Piceno, che ha messo gratuitamente a disposizione della Caritas un locale dove accogliere famiglie disagiate e bisognose di un prestito, eventualmente erogato da una banca privata; Luciano Castaldi, assessore al culto del comune di Forio d’Ischia (Na), ormai un habitué delle clericalate (vedi n. 41 e n. 40), che ha diffuso un intervento in cui grida fanaticamente contro “l’Inquisizione civile”.

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40 commenti

gmd85

Non vedrei il caso di Ascoli Piceno proprio come una clericalata, visto che l’intento è buono. Semmai, il dato sensibile è l’accentramento di potere che consente accordi e convenzioni solo a determinati enti e impedisce agli enti locali di agire direttamente. Insomma, pura logica dell’appalto.

Pritcher

Concordo, all’interno delle “clericalate” stona, tutto sommato potrebbe essere una buona iniziativa a prescindere dal “gestore/erogatore”. Anche per le norme anti prostituzione concordo invece che bigottata rende meglio! 😀

Roberto Grendene

ok, può stonare, ma le Caritas dipendono dalle diocesi, e le diocesi sono la Chiesa, la q che possiere il 20% del patrimonio immobiliare in Italia

Roberto Grendene

ops, volevo dire ” le diocesi sono la Chiesa, la quale possiede il 20% del patrimonio immobiliare in Italia”

gmd85

@Roberto Grendene

Si, che il meccanismo sia comunque malato non c’è dubbio, tanto più che, da quel che si capisce dal comunicato stampa, il locale è della banca. Insomma, un po’ di pecunia dalla diocesi si poteva chiedere, in modo da favorire il microcredito.

Mauro Gasperini

Si, e quando glieli tiri fuori i soldi ai preti!!?
Si fanno ammazzare ma i soldi per la chiesa sono a senso unico: tutto in entrata e niente in uscita.

John

Ero entrato per postare esattamente le stesse cose che ha scritto gmd85 alle 11.08.
Però anche Roberto Grendene ha ragione nella sua obiezione.
Come trovare una sintesi? Io vedo la chiesa in modo meno monolitico di voi, non come un “unicum” ma come un insieme di realtà che sono molto differenti e soprattutto autonome, soprattutto dal lato finanziario. Non esiste secondo me una proprietà “della chiesa”; esistono, nell’insieme “chiesa”, realtà ricche e realtà povere. Quindi può accadere il fatto paradossale che una piccola realtà religiosa realmente positiva (che cioé fa qualcosa di buono, concreto e tangibile), ma povera, trovi un aiuto maggiore in un Comune che in una Diocesi. Che è esattamente ciò che è accaduto nel caso di cui parliamo. Io in questi casi non condanno la clericalata dell’ente pubblico (che come dice gmd85 non c’è) ma l’anti-clericalata della chiesa. Dico: “Guardate: in una realtà religiosa c’è qualcosa di buono e questo viene sovvenzionato non dalla diocesi ma dal comune: la prima merita biasimo, il secondo fa bene”. Non so se mi spiego… o se secondo voi sbaglio qualcosa…

gmd85

@John

Al massimo, anti-statolata o anti-localata, passami i termini. Il problema , però, è che l’ente locale in sé di potere ne ne ha. Al di là della lodevole iniziativa, tutto sta alla Banca dell’Adriatico. Ciò detto, si, ho capito il tuo discorso e posso concordare. Però , realtà minori a parte, il monolite centrale c’è sempre e penso che gli aiuti alle suddette realtà manchino proprio per un malato, “incameratore” e accentratore atteggiamento del primo.

Diocleziano

”… non come un “unicum” ma come un insieme di realtà che sono molto differenti e soprattutto autonome, soprattutto dal lato finanziario…”

Grazie al camaleontico proteismo della chiesa puoi dire questo. Però quando si tratta di incassare l’8×1000 si fa avanti la chiesa di Roma. Il giochino di parcellizzare la proprietà quando fa comodo, vedi casi di pedofilia e relativi indennizzi, dovrebbe essere smantellato una volta per tutte da leggi dello stato. La chiesa non è una catena di parrocchie in franchising, come le immobiliari, dove ognuno risponde separatamente; la chiesa addestra il proprio personale e lo colloca nelle proprie chiese. Da questo ne discende che alle amministrazioni pubbliche NON deve essere consentito donare o comunque dirottare denaro o strutture, frutto della fiscalità, a chicchessia. Il comune deve avere i mezzi per intervenire in prima persona.

RobertoV

L’autonomia è limitata finchè sono in accordo con la chiesa di vertice e ne fanno i suoi interessi. I preti e i vescovi (di nomina papale) sono controllati dal centro e vengono rimossi se non svolgono bene il loro compito. Le varie diocesi devono dare una parte del loro ricavato a Roma.
Quando ci sono grosse decisioni si vede chi comanda veramente, anche sulle proprietà attribuite localmente e le parrocchie non sono proprietà dei fedeli. In Italia è prassi ancora rara, ma se il consiglio dei vescovi decide di chiudere una parrocchia o vendere una chiesa i fedeli ed i preti non hanno voce in capitolo. Cioè le varie confraternite possono essere viste come dei prestanome che nascondono il vero proprietario e ne amministrano le proprietà.
Noi siamo chiesa denunciava come con l’otto per mille gestito direttamente da Roma la chiesa di vertice controllasse le varie parrocchie riducendone l’autonomia precedente.
Le sovvenzioni dai comuni alle realtà locali della chiesa possono essere viste anche come un ingraziarsi la chiesa di Roma che tutto controlla.

Sandra

Io vorrei vedere come poi la faccenda viene gestita, perché si sa che queste belle iniziative, queste convenzioni dello stato con la chiesa, sono spesso specie di cambiali in bianco, dove mancando il controllo e l’obbligo di tornaconto si finisce con la solita storia di chi non sapeva di dover fare e chi che non sapeva di dover guardare…

E a parte questo se l’eccezione-sassolino conferma la regola, la regola-monolite non è una meraviglia.

RobertoV

Il Comune finanzia, ma gli utili sia economici che in termini d’immagine se li prenderà la chiesa. La gente non saprà o dimenticherà che i soldi li ha messi il comune (cioè soldi di tutti) e ricorderà solo la chiesa come meritevole senza chiedere conto, di come ha speso i soldi, alla Caritas, che può tranquillamente non presentare un bilancio (e magari scoprire come in altre realtà dove lo presenta di essere riuscita a fare degli utili).
Ormai all’estero incominciano ad indagare e si rendono conto di come la Caritas e la chiesa in genere siano abili nel farsi pagare tutto e di più: di come la beneficienza “renda” e non solo in termini d’immagine o di propaganda.

Reiuky

Sono delle zone di Porto sant’elpidio e Porto san giorgio e vi assicuro che il problema della prostituzione è serio.

La notte, sulla statale (una delle strade più trafficate della provincia) si rischia un incidente ogni 10 metri. Auto che si fermano continuamente per chiedere alla meretrice quanto vuole, puttane che si sporgono sulla strada quasi a buttarsi sotto la macchina… insomma, è un disastro.

Dovrebbero seriamente riaprire le case chiuse.

parolaio

“Alcune menzioni speciali: i Comuni di Paderno Dugnano (Mb), Partinico (Pa), Porto Sant’Elpidio, Fermo e Porto San Giorgio (Fm), dove sono state emanate ordinanze anti-prostituzione che finiscono per colpire tutte le donne che vogliano indossare abiti scollati o gonne troppo corte, additandole come di facili costumi;”

E per quale motivo questa è una clericalata?
In assenza di ulteriori precisazioni mi sembra manchino argomentazioni logiche per dedurre che tali ordinanze siano fatte per compiacere qualche prelato.

Mauro Gasperini

No infatti il clero è sempre innocente, le prove non ci sono mai, figuriamoci, e quando mai la chiesa ha mai messo bocca su fatti del genere!!?
La chiesa fa del bene, non bisogna attaccarla, spende ben il 19% dell’ 8 x 1000 che lo stato italiano complice gli passa, su un paio di miliardi l’ anno (minimo) quasi 400 milioni vanno in beneficenza, che poi ne usi oltre 1600 di milioni per fare proselitismo, ah no scusa, si chiama diffusione della dottrina, pagarci gli stipendi ai preti e ripararci i loro edifici diventa relativo, sempre del bene fa (ma sono tutte falsità vero? Non ci sono le prove), meglio poco che niente, la chiesa è fatta di uomini e gli uomini sbagliano. Me la devo far tatuare questa frase, la sento più o meno ogni volta che parlo con un prete e critico la chiesa, nel cervello già ce l’ ho tatuata, me la devo far tatuare su un braccio ora.

Sandra

Sì, hai ragione. Però il card. Siri avrebbe apprezzato (lui poi ce l’aveva persino contro le donne in pantaloni….). Siri in Liguria ha fatto scuola.
Ti ricorderai di quello che sta a Lerici, dove aveva affisso in bacheca:
“Quante volte provocano? Donne e ragazze in abiti succinti provocano gli istinti, facciano un sano esame di coscienza: forse ce lo siamo andato a cercare.”
Una bigottata, via. Non fatta per compiacere, ma sicuri di non dispiacere.

Maurizio

93.000 euro per un mosaico d’oro nel 2013 annus horribilis di crisi, recessione e suicidi?!? A quando i forconi in piazza contro questi acquirenti di biglietti per l’ingresso privilegiato in paradiso?

Mauro Gasperini

Dici bene, ma non bisognerebbe prendersela con la chiesa, quella è una semplice organizzazione a scopo di lucro che sta facendo business, c’è da prendersela coi beccaccioni che la finanziano firmando l’ 8 x 1000 e lasciando testamenti a suo favore, sono loro che le permettono di stare ancora in piedi, altrimenti questo cancro ce lo saremmo tolto da un bel pezzo.

Federix

Chissà se almeno in qualche caso ci sono gli estremi per qualche denuncia alla magistratura… 😐

faber

Nel caso del mosaico, è molto interessante il percorso del denaro. In pratica, la regione non ha speso i soldi per comprare il mosaico, cosa che avrebbe potuto essere motivata/giustificata da eventuali rilevanze artistiche dell’opera. Da quanto si evince nell’articolo, la regione ha dato i soldi alla chiesa per poter acquistare il mosaico. Se nella banale ragioneria questo non cambia nulla (sempre 96mila euro sono spariti!) da un punto di vista formale non è per niente banale! A che titolo è stato attribuito tale finanziamento? C’è stato un bando a cui hanno partecipato più associazioni, religiose e non, per poterlo acquisire? C’è stata una commissione che ha valutato che fosse meglio darli alla chiesa per il mosaico piuttosto che a XXX per fare YYY? Non sono un esperto, ma io direi che i termini legali per intravedere un reato ci possano essere…

Diocleziano

È un po’ il gioco dei bussolotti: il comune dà dei soldi alla chiesa per comprare un mosaico, il mosaico è eseguito dagli allievi di un istituto, l’arte del mosaico è tipica della zona, ergo è un finanziamento-foraggiamento mascherato. Un tale costo sarebbe giustificato se l’autore fosse un artista molto noto, ma non credo che sia questo il caso. Mi domando perché gli autori del mosaico abbiano iniziato un tale lavoro, chiaramente destinato a una chiesa, prima di avere una richiesta e la certezza di un pagamento; intendevano regalarlo? Dall’articolo non è chiaro.

Augusto

E pensare che Molinella ha un ruolo di rilievo nella storia delle lotte per una società più giusta del movimento contadino italiano.

Frank

Segretario: Santità..nelle scuole medie di Molinella mancano le porte.
Papa: Abli sul serio?
Segreatrio: Ma certamente e ci sono pure gli scarafaggi.
Papa: Ma veramiente?
Segretario: E ci sono pure….
Papa: En attimo, fammi endovinar… da el soffitto cader le pietres rotolantes?
Segretario: Santità… ma insomma!
Papa: Porquè io son un Papa umile ma anche muy espiritoso.

diego

beh, direi che le porte sono più utili negli oratori, dove i bambini sono nudi in compagnia dei preti. Sia mai che qualcuno possa vedere… o che il bimbo prenda freddo!!!

Sandra

Beh, il mosaico d’oro da 93 mila euro è un insulto alla miseria. E’ grazie allo statuto speciale che certe regioni spendono e spandono?
E il parroco di san Giorgio martire e il vescovo di Udine non si vergognano nemmeno un po’ di aver sottratto tanto denaro pubblico per qualcosa di futile mentre non ce n’è più per i servizi utili (per la vitaaa!)? Naaa, nessun timore che i parrocchiani di pordenone in segno di protesta si sfilino dalla chiesa cattolica, mica siamo nel Limburg, dove la gente si arrabbia sul serio. Il vescovo di Udine può dormire sonni tranquilli.

Gérard

Hej sandra…

Monsig. Tebartz van Elst è il vescovo della citta di Limburg in Germania . Non confondere con la provincia di Limburg in Belgio oppure la cittadina di Limbourg vicino a Liegi….
Se pensi che 25 000 persone della diocesi di questa citta hanno lasciato la Chiesa cattolica in seguito a questi scandali, vedi che su quando si arrabbiano , fanno sul serio….

RobertoV

Purtroppo le cose non sono così ottimistiche come riportava Der Spiegel. L’episcopato di Limburg fornisce i seguenti dati sugli Austritt:
2002: 4.801
2003: 4.873
2004: 3.600
2005: 2.933
2006: 2.961
2007: 3.416
2008: 4.786
2009: 4.576
2010: 6.291
2011: 4.595
2012: 4.453
Il picco del 2010 è dovuto al pesante scandalo pedofilia.
Purtroppo anche in Germania i fedeli protestano, pensano di abbandonarla, ma poi in pochi lo fanno.
Comunque anche nell’intero stato cattolico del Baden-Württemberg, che include anche l’episcopato di Limburg, gli Austritt erano aumentati del 50% negli ultimi 10 anni e ammontavano complessivamente a 31000 Austritt nel 2010, portando i cattolici al 36% (erano al 60 % nel 1933).

Purtroppo anche il governo di sinistra Verdi-SPD aiuta la chiesa visto che il Primo Ministro Kretschmann, un cattolico dei verdi, si è pochi giorni fa pronunciato contro la separazione stato-chiesa e vuole ostacolare la secolarizzazione in atto e la perdita di potere delle religioni.

Adesso hanno trovato la soluzione per salvare la faccia e prendere tempo (daranno la residenza vescovile a dei poveri o immigrati (almeno così dicono, però la proprietà e i soldi sprecati restano: quante case per famiglie bisognose potevano essere costruite con quei soldi?)

RobertoV

Scusate l’errore, ma l’episcopato di Limburg si trova nel Land dell’Assia, non del Baden-Württemberg, ed è a maggioranza protestante (meno del 40%), con i cattolici che rappresentano il 24 % della popolazione. Nel 2012 vi sono stati nell’intero Land 11000 Austritt (su circa 1.5 milioni di fedeli) dalla chiesa cattolica. Il dato di 25 mila dall’insediamento di Tebartz van Elst è il totale del periodo e non l’aumento degli Austritt sotto tale vescovo come indicato da Der Spiegel, aumento che rispetto ai 5 anni precedenti è di 7000 Austritt.
Restano valide le altre informazioni, non il collegamento col governo del Land.

Gérard

Buon giorno Roberto V

Da quando il Baden Wuerttemberg include la diocesi di Limburg . Non stai facendo anche te confusione ? Limburg si trova al nord di Frankfurt, nello stato di Hessen .
Per il Baden Wuerttemberg, si tratta della diocesi di Freiburg im Breisgau .
Ti faccio notare che in 10 anni, piu di 40 000 persone ( se le ciffre da te fornite sono esatte ) vuol dire che su un numero di fedeli di ca 650 000 cattolici, questa ciffra non è da poco perchè in pratica, significa che queste persone non riceveranno piu sacramenti e non potranno avere esequie in Chiesa, il che ( se penso agli italiani che hanno paura di non avere esequie in chiesa… ) mi sembra assai rilevante .
In quanto riguarda il Kretschmann, credo che si trattasse di un caso abbastanza isolato . Pero questo non cambia il fatto che sia un Arsc…

RobertoV

Gerard
Mi ero accorto dell’errore ed infatti ho fatto la rettifica nell’intervento successivo. Mi era rimasto in mente che Limburg si trovasse nel Baden.
Assia in italiano sta per Hessen in tedesco.
Il calo è continuo ed inarrestabile in tutti i Laender tedeschi anche in quelli dell’ex-DDR dove credevano di poter recuperare dopo il crollo del muro: oltre 180 mila nel 2010, l’anno dello scandalo pedofilia, oltre 123 mila nel 2011 e 118 mila nel 2012. Per i protestanti il dato è da anni attorno a 140/150 mila all’anno.
Però, purtroppo, la velocità è più lenta di quella indicata da Der Spiegel che fa riferimento al dato complessivo dei 5 anni e non alla differenza dovuta al vescovo Van Elst: calano mediamente del 0.7/0.8 % all’anno, in Austria sono attorno all’ 1%. Lì il dato è rilevato contrariamente all’Italia dove evitano di farlo perchè probabilmente otterrebbero risultati analoghi, e non si può dire.

Francesco non da Assisi

E così il Comune di Forio d’Ischia ha un assessore al culto! Ma se l’assessorato perdesse la “T” cosa diventerebbe?

Gérard

Ma a che cosa serve un assessore al culto ? Non mi sembra che da queste parti ( Toscana ) non ci sia .
Podarsi che questo tipo di assessorato puo avere un significato dove sono rappresentate diverse religioni ma non credo che in Sicilia ci sia il caso … ( ?? )
Mi sembra piuttosto che questo sia un posto inutile ( Nel sud era abbastanza frequente se non mi sbaglio.. ? ) onde far qualche favore
Tanto quel assessore si mettera probabilmente un abito talare quando è un comune perchè se si vede questo comunicato alla cittadinanza, sembra avere davanti a se un avviso parrocchiale !

Giuliano

Cosa buona e giusta segnalare le clericalate e gli amministratori che le compiono.
Andrebbe sempre, però, tenuto a mente che tali atti e tali amministratori rappresentano plasticamente la cittadinanza di riferimento.

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