Lampedusa, le tragedie che suscitano vergogna e la vergogna di dimenticare le tragedie

Dopo la discesa di papa Francesco a Lampedusa, le tante belle parole e gli impegni assunti dai politici, a leggere i giornali sembra che l’attenzione si stia già stemperando. Ed è per questo che ne scriviamo ora, anziché a caldo. Perché quell’isola e quel mare sono ancora martoriati da tragedie del mare e tanti migranti disperati continuano ad arrivare, stipati nei barconi.

Quanto avevamo scritto rischia purtroppo di avverarsi, e non perché siamo particolarmente portati alla profezia. Il mea culpa veicolato da Bergoglio sta diventando un modo per lavarsi la coscienza con un rituale autodafé: vi si partecipa col capo chinato secondo le modalità richieste dalle circostanze, ma senza prendere di petto né lavorare per risolvere davvero i problemi sul tappeto. Nemmeno quello dei funerali (cattolici?), che pare avranno luogo ad Agrigento, feudo alfaniano.

Dopo la tragedia che a inizio ottobre ha visto la morte di centinaia di immigrati nelle acque davanti a Lampedusa, il papa aveva commentato: “vergogna”. C’è stata una vasta eco, un coro unanime di “vergogna”. E poi? Non abbiamo visto le istituzioni muoversi a livello legislativo con la stessa urgenza che le ha portate a Lampedusa. Certo, altrove non si incontrano i problemi che abbiamo in Italia. Ed è vero che la posizione geografica rende evidente il problema degli sbarchi, amplificato dall’atteggiamento discutibile di Malta (una nazione ‘modello’ per i cattolici, secondo Benedetto XVI). Ma tanti migranti non intendono fermarsi in Italia e altri paesi europei accolgono un numero più elevato di persone. Al confine con la Siria c’è ormai una gravissima emergenza umanitaria, con due milioni di persone vivono nei campi profughi a causa della guerra civile. Numeri assolutamente non comparabili ai nostri.

papa-lamp

La strada della carità è solo un palliativo, spesso utile soltanto per togliersi qualche fastidioso senso di colpa. Quello che serve è invece una seria cooperazione internazionale, che aiuti a risolvere i problemi anche nei paesi bersagliati da tragedie e dai quali tantissimi fuggono. Serve un approccio costruttivo e ragionevole a questi fenomeni mondiali, che garantisca sopravvivenza e restituisca dignità. E servono soldi, investimenti: non a caso in testa alle classifiche internazionali di fondi erogati per la cooperazione figurano diversi paesi in cui i non credenti sono una quota cospicua della popolazione, segno che un approccio laico può essere più funzionale.

La questione assume però anche caratteri diversi da quelli che si sarebbe portati a credere. I profughi che arrivano non sono — di norma — poveri e affamati, ma sono persone che lo diventano nel preciso istante in cui vendono tutto quello che hanno per affidare il ricavato agli scafisti. Sono persone che non vedono più un futuro nei loro paesi, spesso sconvolti da violenze a matrice religiosa (soprattutto la Somalia, in parte la Siria e altri), un aspetto che tanto per cambiare è tabù sui mezzi d’informazione. Sono persone che vogliono scappare dalle loro gabbie culturali, e quando riescono a raggiungerci sembra che si li voglia rimettere subito nei ghetti identitari – tanto simili a quelli abbandonati – che nel frattempo sono stati creati nei nostri paesi.

Queste sono persone che cercano un mondo migliore e una vita più dignitosa. Attenzione: non siamo nemmeno più alla domanda se il pianeta è pronto a sfamare un’umanità crescente (cosa che diventa sempre più difficile, vista la crescita demografica). La domanda ormai ineludibile è: come è possibile garantire gli attuali standard di vita occidentale — ma anche solo acqua potabile, elettricità, riscaldamento, apporto calorico adeguato, case dignitose, cure mediche, istruzione — ai nove miliardi di persone che popoleranno il pianeta nel 2040? Sarebbe bello se qualche leader politico o religioso, tra quelli che si sono recati a Lampedusa, ci rispondesse. Temiamo che non lo faranno. Temiamo che non sappiano rispondere. Temiamo, purtroppo, che non vi sia nemmeno risposta possibile.

La redazione

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59 commenti

FSMosconi

In genere, indire uno stato “di emergenza” per forza di cose sempre temporaneo è un modo per guardare ai problemi del sistema generale, per non dire di perpetrare una violenza sistematica nascondendola con palliativi auto-assolutori (come quando Mc Donald si è appellato all’Articolo 3 della Costituzione Italiana nei suoi slogan, o Starbucks lasciava intendere di fornire fondi alle regioni del Sud America che lei stessa impoveriva. O più recentemente quando Mediaset si auto-assolve dalla frode fiscale dei suoi dirigenti pubblicizzando presunti aiuti allo Stato).

FSMosconi

Anche perché, aggiungo, il problema viene perdonato o peggio ignorato vedendolo come esterno o tutt’al più come una “malattia” (come nel caso della violenza domestica o sul lavoro).
È nella stesse corde di queste campagne impedire che si faccia qualcosa…

giancarlo bonini

Tutte queste tragedie servono alla Chiesa per farsi bella agli occhi ( bendati) del popolicchio credente; più ce ne sono, meglio è. Comodo farsi portare sui luoghi dei disastri, urlare “vergogna”, biascicare qualche preghiera e tornare a casa a contare i nostri soldi.
Il loro vergogna lo rimando al mittente.

Federix

Scusa, mancava:

“UDIENZA CON IL SANTO PADRE: Per partecipare all’Udienza Generale il mercoledì mattina e alle altre cerimonie papali è necessario prenotare i biglietti d’invito (completamente gratuiti) presso la Prefettura della Casa Pontificia; l’ingresso è dal Portone di Bronzo. L’Ufficio è aperto il lunedì dalle ore 9 alle 13 ed il martedì dalle ore 9 alle 18.
Per prenotazioni:
tel. +39.06.69883114; fax +39.06.69885863.”

John

Perdonatemi se mi inserisco con un commento un po’ forte, ma in questo caso il problema coinvolge davvero tutti, la chiesa, l’uaar, ciascuno di noi, me. Gli esclusi dal ragionamento (che ci sono) sono davvero pochi.
Questo articolo di “A ragion veduta” è ai miei occhi assolutamente analogo al grido “vergogna” di Papa Francesco, e lo è anche ciascuno dei sei commenti che precede il mio, e lo è anche questo mio commento, in misura eguale.
O accettiamo di essere tutti coinvolti nel problema, e quindi cessiamo di dire “vergogna” a chi dice “vergogna” a chi dice “vergogna” a chi dice… [frase ricorsiva all’infinito], e riconosciamo la dignità di chi nell’anonimato sta facendo qualcosa in questi giorni che potrà avere conseguenze positive materiali su tutta la situazione, prescindendo totalmente dalle convinzioni che lo muovono, oppure non ne usciremo mai.

Luca C.

Sono d’accordo, ma dico che aiutare tutto il mondo non è possibile, anche se volessi. Ci sarà sempre qualcuno che ha più bisogno di qualcun altro e quest’ultimo avrà più bisogno di me. Ora, giusto che intervenga chi di dovere / chi può; credo che i “vergogna a chi urla vergogna” sia dovuto al fatto che, spesso e volentieri, dietro a tutti i bei messaggi che vengono proclamati urbi et orbi (e da chiunque: vd. PdR che grida “mai più”, vd. politici che ad ogni grave tragedia invocano “mai più”, ecc.) è latente altrettanto spesso un atteggiamento concreto. In sintesi – e su questo concordo: – poche parole, più fatti.
E chi faccia, eviti magari di farne proclami tra ben-pensanti, non occorre. Se non erro è proprio qualche personaggio del passato (Agostino d’Ippona? non ne sono certo, può essere anche un proverbio, ndr) che diceva qualcosa del tipo: fai del bene e dimenticatene, fai del male e ricordatelo.

bardhi

“contro le carceri disumane no all’amnistia si all’abrogazione della bossi fini e della fini giovanardi”. siamo sicuri che il sovraffollamento delle carceri è legato con la bossi fini?? ci sono dei dati che ci dicono quanti sono in carcere a causa della bossi fini??

Federix

@ bardhi
“La componente straniera è fortemente aumentata nel tempo: era pari al 15% del totale dei presenti nel 1991, è salita al 29% nel 2000 per arrivare al 36,1% nel 2011 (…). L’aumento è stato ingente e ha caratterizzato soprattutto gli anni ’90, durante i quali gli stranieri nelle carceri si sono triplicati a fronte di aumenti più contenuti per i detenuti italiani.
(…)
Dai dati in possesso dell’Amministrazione Penitenziaria emerge che gli ingressi di detenuti tossicodipendenti nel corso del 2011 sono stati pari a 22.432, mentre i detenuti tossicodipendenti presenti alla data del 31 dicembre 2011 sono pari a 16.364, il 24,5% del totale.”
(da: http://www.istat.it/it/files/2012/12/I-Detenuti-nelle-carceri-Italiane-anno2011.pdf )

FSMosconi

@john

Non che il tuo intento differisca da quello dell’articolo, quindi non capisco perché ti veda come uno che si metta “di traverso”, diciamo così…

Diciamo che accetto la conclusione ma rifiuto la premessa: l’articolo non s’indigna perché ci s’indigni, ma come ci si indigna e cosa si fa dopo essersi indignati.
Son due cose differenti.

John

FSMosconi:
le tue considerazioni sono validissime; giusto due repliche, se mi sono permesse:

“Non che il tuo intento differisca da quello dell’articolo”

1) Forse non mi sono espresso bene. Non ponevo me stesso contro l’articolo, ma mi inserivo in un generale “noi”, e ho riconosciuto l’autoreferenzialità del mio stesso commento, che quindi era anche un’autoaccusa.

2) “cosa si fa dopo essersi indignati”. Qui non dico che sbagli, però forse si rischia di eccedere in semplificazioni. Quindi, senza voler salvare nessuno d’ufficio, penso comunque che le azioni concrete che seguono l’indignazione non siano necessariamente sbandierate e pubblicizzate; possono anche avere una dimensione più discreta. Per cui al “indignarsi con [nome e cognome] che si è indignato prima e ora [forse] non fa niente” (e io cosa sto facendo? Mi sto indignando 10 giorni dopo e la mia indignazione ha più valore?), sostituirei un “tributare l’anonimo, chiunque sia, che sta davvero facendo qualcosa, senza che io sappia nulla”.

FSMosconi

@john

1) D’accordo.
2) Ma l’articolo punta il dito proprio sul fatto che nulla è stato fatto in diretta conseguenza e dalle stesse personalità che si sono profuse in “vergogna!” a non finire. La questione non tocca minimamente gli altri bensì proprio direttamente con chi s’è indignato con, a questo punto, palesi intenti auto-assolutori.

benjamin l'@sino

Premessa: scriverò cpse sgradevoli e non allineate. Chi non vuole leggerle passi oltre.

Io sto facendo tanto. Tantissimo. E lo faccio non facendo, ad esempio non facendo i figli che non ho, fosse anche uno solo. Sicuramente quel/la figlio/a non patirà gli stenti dei quali, a sentire Bergoglio (che pure professa la prolificità) pare dovreste vergognarvi. Altrettanto sicuramente non invaderà quella terra altrui nella quale già vivono persone che, a differenza del mio/a figlio/a inesistente, esistono assai concretamente e che sarebbero in qualche modo danneggiate dal suo arrivo.
Si sente spesso dire che noi Occidentali saremmo dei cattivoni avidi e pretenziosi. Ebbene, da dove arriviamo, di grazia? Abbiamo chiesto noi, di nascere? Chi è responsabile della mia esistenza? Io? Non credo proprio. La questione è a monte. Non ha diritto di esortarmi alla vergogna chi, in un modo o nell’altro, è responsabile fosse anche solo di una persona in più sugli oltre sette miliardi (me compreso) che infestano il pianeta col loro numero esorbitante. Per converso, io che non ho responsabilità in merito posso redarguire chi quella responsabilità ce l’ha e dirgli/le “vergogna? comincia tu, che è meglio”.

Aggiungo altresì che chi cerca di raggiungere e invadere il mio territorio (eh, sì: siamo animali territoriali) lo fa con lo scopo di avvicinarsi al mio modo di vivere, molte volte a danno di coloro che son rimasti da dove è partito (magari i suoi stessi genitori, congiunti e/o figli). Il che, d’un sol passo, lo rende esattamente come me: Occidentale avido e pretenzioso. Vergogna anche a lui/lei!

P.S. E’ noto qual è la responsabilità della maggior parte dei sistemi ideologici religiosi nella determinazione del tasso di fertilità. A volte si può essere corresponsabili anche solo per istigazione.

Francesco S.

Posso concordare su alcune cose, ma non sul fatto che il poveraccio che scappa dalla sua terra sia anche un invasore tipo locusta.

Ne riparliamo quando avrai fame anche tu, ma quella vera e non solo devi subire la tua miseria in più ti dicono che sei un parassita ed è meglio che affoghi.

Francesco S.

PS. Ho deciso di firmarmi con il mio nome Francesco Sciusco, perché da anonimi se ne possono dire di fesserie.

Luca C.

Tanto più vi saranno religioni ad personam (ovvero: credo in un dio personale, che prego io e che aiuti me e solo me, chissenefrega degli altri –> nb.: è il discorso che praticamente ho colto nell’atteggiamento e nelle parole di molti cristiani cattolici apostolici romani, ndr), tanto meno sarà fatto qualcosa di utile e concreto nel senso più “politico” del termine.

Per questo rigetto tutte le posizioni religiose che mi vengono – abbastanza quotidianamente, indirettamente e direttamente – propinate, semplicemente perché non voglio aderire ad un messaggio assurdo (e ripeto: assurdo) che sia funzionale al mio ben-essere (salvo poi chiedere in cambio X, altrimenti accade/non accade Y, eh), quando tutto ciò lo posso ottenere in ben altra maniera, senza cospargermi il capo di cenere, o correre ogni tre per due a confessarmi dinnanzi ad una persona che rappresenta un gruppo di seguaci di un personaggio storicamente incerto, il quale è rappresentato a sua volta ad intervalli regolari da un personaggio di bianco vestito. Ripeto: no, grazie.

giancarlo bonini

Federix, sono stato a Roma diverse volte e mi sono ben guardato di chiedere udienza al “Santopadre”. Non ho certo intenzione di ritornarci apposta, se la tua intenzione era di far dell’ironia sul ” rimandare al mittente”. Penso comunque che molti lettori dei nostri post siano dell’altra parte, per cui avranno capito il mio pensiero.
Per quanto riguarda la petizione, l’ho firmata.

Giuliano

Dei migranti frega poco o nulla a nessuno. Esattamente come delle popolazioni sotto guerra civile o sfruttamento o in regime di carestia perenne. Già ci importava relativamente quando l’economia girava ed il problema principale era quello di trovare un albergo vicino agli impianti per la settimana bianca ed ora che la crisi attanaglia i buoni sentimenti, sempre fasulli ed ipocriti per gran parte degli italiani, passano in ultima fila.
Ovvio che un po’ di scena spetta per contratto, vale per le istituzioni pubbliche e per la Chiesa esattamente come per questo blog e tutte le varie istanze italiote.

laverdure

@Giuliano
“Dei migranti frega poco o nulla a nessuno. ”
Il tuo e’ un “understatement”.
Sai qual e’ il commento piu’ sincero che un numero sempre crescente di italiani fa in privato?
E’ questo :”La vera tragedia e’ quando arrivano a terra,non quando
vanno a fondo !”.
Qualcuno lo mette in dubbio ?

Giuliano

Forse è semplicemente la consapevolezza dell’egoismo che contraddistingue la specie.

laverdure

@Giuliano
Io invece direi che e’ la consapevolezza (finalmente)che
la generosita ” buon mercato” che abbiamo ostentato per anni si sta rivelando sempre meno a buon mercato.
I potenziali “profughi” da paesi disagiati che potrebbero arrivare nei prossimi anni ammontano a decine di milioni,
piu’ che a sufficenza per provocare un vero crollo della nostra societa,che si sta rivelando terribilemte fragile gia adesso.
Mettiamocelo bene in testa: non siamo un popolo di santi,cosi come non siamo un popolo di poeti,navigatori
ecc.
Nessuno lo e’.
La nostra specie,come tutte le specie viventi,e’ contraddistinta dall’istinto di sopravvivenza,che in situazioni estreme ci porta inevitabilmente a comportamenti spietati,un istinto vecchio di milioni di
anni che non saranno certo le sbrodolate di Bergoglio a intaccare.

benjamin l'@sino

Laverdure: finalmente una persona onesta con se stesso e con gli altri.

laverdure

@ benjamin l’@sino
Non posso fare a meno di dire lo stesso di te.

Francesco S.

Penso che se non si riesce ad aver pietà per dei poveri disgraziati che scappano dalla fame e che muoiono in mare si hanno seri problemi nella sfera sociale e se lo sostengo io che sono un misantropo per natura. Per di più se sincero denota proprio uno stato patologico.

Giuliano

Siamo animali razionali e quindi sappiamo benissimo che il controllo del territorio (quanti siamo e come ci dividiamo le risorse) è fondamentale per la sopravvivenza del clan.
Può piacere o meno ma nella specie umana il cinismo supera di gran lunga l’empatia.

Francesco S.

Non confondiamo il cinismo per la razionalità. Il cinismo è per persone profondamente infelici che proiettano la loro infelicità sul prossimo. Se poi il cinico arriva ad augurarsi l’affogamento del povero disgraziato sul barcone, non so se aver più pietà per il povero disgraziato o per il cinico la cui infelicità è arrivata a simili livelli.

Francesco S.

Aggiungo, ma chi lo dice che siamo esseri razionali, anzi quasi tutti i Razionalisti sostengono che l’uomo e il cervello umano sono un misto di razionalità e irrazionalità.

Che cosa sono le paure o le passioni se non la parte irrazionale del nostro essere. Così come il ragionamento logico e scientifico rappresentano la nostra parte razionale.

Engy

Condivido il concetto “Il mea culpa veicolato da Bergoglio sta diventando un modo per lavarsi la coscienza con un rituale autodafé: vi si partecipa col capo chinato secondo le modalità richieste dalle circostanze, ma senza prendere di petto né lavorare per risolvere davvero i problemi sul tappeto”.
E le modalità richieste dalle circostanze prevedono – come naturale passo successivo per lavare ancor meglio anche le coscienze individuali, soprattutto con poca fatica – l’immacabile firma dell’ennesima petizione.
Qualcuno sa per caso dell’esistenza di una petizione per abolire tutte le petizioni?
:mrgreen:

Engy

sei un po’ birbantello @Federix: mi pare di aver polemizzato tempo fa proprio su questo test (un testone direi … 🙂 )
Comunque ci sto, poi te/ve faccio sapè ! 😆

Engy

Con tutta la più buona volontà e buona predisposizione d’animo (ma si può dire “animo” o “anima” qua dentro? 😉 ), non gliela fo proprio @Federics, non trovo la “mia” di risposte da barrare, non sempre almeno, davvero, dunque il risultato sarebbe poco attendibile.
Lo dicevo che era un “testone” …. 🙂

Diocleziano

E n g y
Ma benedetta donna!
Ti sei messa a polemizzare anche con un test digitale?!
Hai superato te stessa! :mrgreen:

Federix

“non trovo la “mia” di risposte da barrare, non sempre almeno, davvero, dunque il risultato sarebbe poco attendibile.”

Per ogni domanda, una (e una sola) delle risposte disponibili è quella conforme alla dottrina cattolica. Se in diversi casi non ti riconosci in alcuna risposta, non è che il test diventi inattendibile: semplicemente, significa che quello che tu ritieni vero è diverso da quanto la dottrina cattolica prescrive di credere, ovvero significa che non sei cattolica 😉 Un risultato c’è comunque 🙂 Grazie per “la più buona volontà e buona predisposizione d’animo” e per l’impegno che hai profuso nel test, e … buon resto di fine-settimana 🙂
P.S.: nota che, credendo tu cose diverse da quelle prescritte per essere cattolici, potresti fondare una nuova religione (o – questione di punti di vista – una nuova eresia): nel caso, buona fortuna! 🙂

Engy

Ci penserò @Federix a fondare una nuova eresia, non è una cattiva idea in effetti 🙂
@Diocleziano, benedetto uomo, prova a riguardarlo questo testone, poi mi dirai (stasera sono andata a lambrusco “campanone” e bisteccona ai ferri e al sangue, tu? …) 😀

Diocleziano

E n g y
Massì che l’ho fatto! La risposta del ‘testone’ è stata
«Ciumbia! Complimenti!» 😆
e ha aggiunto un livello alla laicità… 😉

Pizza e birra. Bionda e limpida, eh.

Federix

@ Engy
Ottimo!!! 🙂 E hai già in mente quali potrebbero essere i punti (o i “dogmi”, o i “princìpi”, o i “comandamenti”, o altro) fondamentali della tua eresia? 🙂

Francesco S.

Al di là di quello che dice il papa, secondo me l’Europa dovrebbe organizzarsi per aiutare gli stati come l’Italia ad accogliere i migranti, purtoppo c’è da dire che fanno un po’ a scarica barile, noi abbiamo una legge di me.rda ma l’europa non aiuta.

Diocleziano

In un paese con dodici milioni di disoccupati, sovrappopolato,
i poveri raddoppiati, settecento aziende sul punto di partire,
le carceri occupate al 50% da stranieri…
Quale collocazione dovremmo dare a quella gente?
”Aggiungi un posto a tavolaaaaa…” certe balle funzionano
solo nei musical.

Francesco S.

Appunto dico che l’europa deve aiutarci ad accoglierli, anche solo sfamarli e dargli un tetto temporaneo, anche se vuoi rimandarli a casa sono primi soccorsi obbligati almeno di non essere bestie (come qualcuno che tifa per il mare li faccia affogare)

Diocleziano

Il primo problema, ancor prima che l’Europa intervenga, è impedire che ci sia una organizzazione che sfrutta quei disperati. Gente che nel loro paese d’origine avrebbe un reddito di qualche centinaio di dollari/anno, dove li trova i cinquemila dollari da dare agli scafisti? Certamente il problema è complesso, ma non si risolve mandando le navi a raccogliere in mare fuggiaschi di ogni risma; non dimentichiamo che Albania e Romania hanno svuotato le loro carceri mandandone gli ospiti fuori dai loro confini. Ti sembra pragmatico accoglierli, sfamarli e poi rimandarli a casa? La soluzione dovrà essere trovata in loco. Per questi fatti potrei provare vergogna nella misura in cui ne sono responsabile: zero. La pietà per le vittime è altra cosa.

Engy

Però, @Diocleziano, il problema è quello che raccontava Peter Gomez qualche sera fa, ospite di quel bel ragazzotto di Formigli, alla fine di un discorso chiaro ed equilibrato.
Diceva infatti Gomez una cosa che io non sapevo e cioè che, con la crisi, i migranti da noi stanno diminuendo e che solo una minoranza di essi comunque arriva coi barconi, mentre Il 70% arriva in aereo con visto turistico ….

Diocleziano

Sì, ho sentito che stanno diminuendo o se ne stanno andando dove c’è più lavoro. Restano comunque tutti i problemi che ho indicato nel primo post qui sopra, sovrappopolamento ecc. Un altro problema che non sento mai discutere è la ‘qualità’ degli immigrati che si fermano da noi; quelli che hanno veramente voglia di lavorare se ne vanno al nord, qui restano quelli idonei alla bassa manovalanza agricola, o peggio, a vivere di espedienti. Se gli immigrati siano veramente una risorsa, non lo so, ma certo è che qui lo stato non è in grado di avvantaggiarsene.

Frank

Papa Emerito: Certo che questi dell’Uaaren essere persone poco serien.
Segretario: Perchè Santità?
Papa Emerito: Rompere sempre marronen con Darwin di qua, Darwin di là…..
Segretario: Che c’entra Darwin?
Papa Emerito: Come cosa c’entrare? Se essere vera la teoria della evoluzione, allora perchè non si lasciare i migranti in mare, così nel tempo si adatterebbero a vivere nel nuovo ambienten.
Segretario: Oh dio mio.

Federix

(…)
Papa Emerito: Come cosa c’entrare? Se essere vera la teoria della evoluzione, allora perchè non si lasciare i migranti in mare, così si lascia fare alla selezionen naturalen.
Segretario: Oh dio clemente e misericordioso!

benjamin l'@sino

La battuta è simpatica, ma presta il fianco a una contestazione: dal momento che non muove foglia che Dio non voglia (onnisciente, onnipresente e onnipotente, se ben ricordate) direi che ogni affondamento è effettivamente volontà divina, per cui non può essere cosa cattiva.
Le cose possono sempre essere viste da più d’un’angolazione, ma da certe angolazioni la nostra mente si chiude e non vogliamo vedere la fallacia che viene evidenziata dall’accostare proposizioni apparentemente da tenere discoste le une dalle altre.

Frank

Papa: Quello che contare e che alla fine i migranten tirare le cuoien.
Segretario: Santità!!!

whichgood

Vergogna?. Si vergogni lui in primis, con quella messa in scena del Papa nel barcone che saluta gli immigranti clandestini.
La gente non si chiede coma ha fatto?. E’ arrivato il barcone e hanno detto a tutti: rimanete là che deve venira il Papa a fare un filmino con voi?. Oppure Bergoglio è rimasto ad aspettare al porto l’arrivo del prossimo barcone?. E le malattie?, i soccorritori portano mascherine e guanti solitamente, perchè in quelle condizioni precarie non mancano le infezioni e malattie trasmissibili, sicuramente il Papa otre che infallibile è infinitamente immune.
E poi, diciamo la verità, che grande aiuto: Vergogna!. Tirare fuori i soldoni o mettere le almeno una della sue migliaia di edifici inutili al servizio dei migranti?. No, figuriamoci, meglio parlare e basta, tanto e gratis e ci si guadagna pure in pubblicità.

benjamin l'@sino

WhichGood: “mettere le almeno una della sue migliaia di edifici inutili al servizio dei migranti”

Se dovesse mai accadere sarebbe per motivi di lucro (tipo per via di finanziamenti statali, ovviamente e rigorosamente italiani). Tra l’altro, quando parlava di “conventi ai rifugiati”, avrete mica pensato che si potesse trattare dei conventi, che so, in Congo, in Nigeria, in Argentina, in Francia o chissà dove?!? Se l’avete fatto, c’è un’etichetta pronta per voi: ingenui.

Federix

Bergoglio è come il pifferaio magico di Hamelin: lui parla e la gente gli va dietro come imbambolata. Ma secondo me questa papolatria è probabilmente una “bolla” gonfiata troppo e che prima o poi si sgonfierà.

Gérard

Credo che tutti come me alla vista di quello che accade ogni giorno, non soltanto a Lampedusa, ma alle porte di tutto l’ Occidente, risente un sentimento di impotenza e anche un po di spavento . Oltre alla fame e alla situazione di estrema poverta, c’è adesso il cambiamento climatico che sta rendendo sterili immensi territori fin’ora fertili ( Senza dimenticare l’ aumento del livello dei mari che provochera lo spostamento di popolazioni di paesi interi ! )
E ovvio che lo sviluppo ” all’ occidentale ” e il furto sistematico delle immense ricchezze dei paesi del ” terzo mondo ” lasciando le popolazioni nella piu spaventosa poverta e ignoranza ( tenendo al potere dittatori servi delle multinazionali ), sfruttamento delle risorse naturale e agricole a solo profitto di pocchissimi ( speculazione agro-alimentare ) etc . E ovvio che soltanto un cambiamento di sistema puo forse dare una soluzione, impossibile con quello attuale , se non ci sono le popolazioni del sud che si incariccherano di cambiarcelo …

Gérard

Scusate ho dimenticato … agro-alimentare ) etc.. E RESPONSABILE DI QUESTA SITUAZIONE …

Federix

Anche prendendo in considerazione soltanto l’Africa, che ha un milardo di abitanti, e anche supponendo che, in un tempo più o meno breve o lungo, solo un decimo della sua popolazione emigri in Europa (includendo nell’Europa gli stati Russia, Bielorussia, Ucraina, Georgia, Moldovia, Armenia ed Azerbaigian), che ha “solo” 800 milioni di abitanti, si arriverebbe ad avere in Europa 1 africano ogni 8 europei.
Poi se consideriamo l’immigrazione da altri stati del mondo (inclusa la Cina), penso che faremo in tempo a vedere cambiamenti sociali estremamente forti.

Il “cambiamento di sistema” ideale sarebbe dovuto consistere in due rimedi, che sarebbero dovuti essere attuati entrambi: (1) globalizzare (iniziando almeno decenni fa) il benessere anzichè globalizzare la miseria come è stato fatto (cioè far sì che le popolazioni povere della Terra migliorassero le loro condizioni di vita, regalando loro teconolgia (formule, ricette, “know-how”) e mezzi anzichè sfruttare quelle popolazioni come schiavi da manodopera e sfruttando le loro terre rubando le loro risorse), e (2) calare il tenore di vita “sprecone di risorse” a cui siamo/eravamo abituati (negli USA più che in Europa); ma temo che l’Occidente (Europa compresa) non vorrà adottare questi due rimedi nemmeno in futuro…

http://www.ibs.it/code/9788806176389/ (interessante – sotto – la recensione di Mario Tozzi)

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