Direttore de “L’Unità” e deputato Pd contro campagna “ateistica” dell’Uaar su “Left”

Si continua a parlare della campagna “Senza D” dell’Uaar, i cui manifesti sono stati affissi in diverse città italiane e che ultimamente compare anche sul settimanale Left-Avvenimenti. Un messaggio pensato in positivo, che con molta fantasia si può definire offensivo ed è volto a valorizzare la scelta della non credenza. Ma oggi il quotidiano di riferimento del Partito Democratico, L’Unità, ha pubblicato una lettera di protesta del deputato Ernesto Preziosi, evidentemente piccato per la campagna della nostra associazione. Preziosi, parlamentare del Pd, è anche un esponente di punta dell’associazionismo cattolico legato alle gerarchie ecclesiastiche. Oltre ad essere membro del direttivo nazionale della Consulta delle aggregazioni laicali, organo consultivo della Cei, dal 1995 al 2006 è stato vice-presidente dell’Azione Cattolica e anche segretario generale dell’Unum Omnes (la Federazione internazionale uomini cattolici).

Caro direttore, nell’ultimo numero il settimanale «Left» ha riportato nella quarta di copertina una pubblicità dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar) in cui, a illustrazione della frase «10 milioni di italiani vivono bene senza D», campeggia la parola Dio con la D cancellata.

L’ateismo, come negazione non solo di un dio trascendente ma di qualsiasi carattere religioso e sacro della vita e della realtà, è presente in ogni tempo e in ogni cultura, ma mi chiedo il senso e l’opportunità che la pagina in questione sia ospitata sul magazine de l’Unità. La storia non può passare invano e già negli anni 70 del secolo scorso un partito come il Pci sceglieva di togliere dal suo statuto ogni residuo riferimento all’ateismo materialista.

Ma, anche mettendo da parte la storia, chiedo: cosa ha a che fare quella pagina con il progetto dei democratici, e più in generale del centrosinistra? Con la fatica tra l’altro espressa al meglio nel bel documento sui diritti approvato dall’Assemblea del Pd lo scorso anno di costruire un partito plurale, capace di interpretare al meglio le istanze di questa società? Abbiamo bisogno di costruire un progetto davvero nuovo, fatto di rispetto e di integrazione, di una laicità positiva, non neutra o suggestionata dalle derive di un pensiero più individualista e radicale che solidale. La laicità è un tema importante per nulla scontato. Tema delicato che va sviluppato con equilibrio alla luce della Carta costituzionale. Il mio timore invece è che la propaganda ateistica o antiteistica possa solo favorire e creare alibi a forme di clericalismo, di cui non sentiamo il bisogno.

CARAUNITA

Il direttore dello storico giornale fondato da Antonio Gramsci, Claudio Sardo, ha risposto in maniera ossequiosa al deputato, dandogli ragione. Non stupisce, dato che lo stesso Sardo ha diretto il settimanale delle Acli e ha lavorato per l’agenzia cattolica Asca. Inutile dire quale sia la linea del giornale in questi mesi su certe tematiche, sulla scia della papolatria imperante nei confronti di Francesco.

Condivido le preoccupazioni di Ernesto Preziosi. Ovviamente, non mi permetterei mai di sindacare la libertà di ciascuno nel cercare la propria strada sui temi che riguardano il destino dell’uomo e della vita. Anzi, proprio perché ritengo la libertà religiosa e di coscienza il fondamento delle libertà, penso che non si possa mettere in discussione neppure la legittimità della propaganda anti-religiosa. Il punto è se una propaganda ateistica o antiteistica sia compatibile con un giornale come l’Unità, con la storia de l’Unità e con gli orizzonti della cultura democratica in Italia. La mia opinione è che non sia compatibile. Perché quella propaganda contiene un pregiudizio anti-religioso, che va ben oltre la libertà di coscienza e collide con la prospettiva di una sinistra di credenti e non credenti, a cui il pensiero religioso molto dà e molto può dare in un tempo in cui la persona e le comunità sono schiacciate nella tenaglia tra individualismo e crisi dei poteri democratici. La lettera di Preziosi lo ricorda: Enrico Berlinguer definiva la laicità dei comunisti italiani nei termini di un partito «non teista, non ateista, non antiteista». Ora siamo più avanti: in una costruzione comune di credenti e non credenti. Il settimanale “left” è autonomo da l’Unità. Ma sono certo che gli amici di “left” prenderanno in seria considerazione queste nostre riflessioni.

Indicativamente, la presa di posizione del direttore che cita Berlinguer e il generale afflato della risposta sembrano riecheggiare un pezzo pubblicato sul giornale a febbraio, firmato da Gianni Gennari. Ovvero Rosso Malpelo, proprio la nota penna del quotidiano dei vescovi Avvenire che non di rado lancia frecciatine alla nostra associazione e difende posizioni clericali. Giusto per far capire il livello delle triangolazioni in termini di laicità su quello che dovrebbe essere il giornale del più grande partito progressista italiano.

La replica ufficiale dell’Uaar sarà pubblicata sabato prossimo su Left.

La redazione

62 commenti

gmd85

Ma com’è che questi vedono pregiudizi dappertutto? Insomma, è lecito o non dire che si vive bene senza ricorso al trascendentale? Chi si sente offeso da questa affermazione?

gmd85

Una bisogna riconoscerla, però: nel loro intento di critica, danno risalto alla campagna.

whichgood

Hai colto il punto. La Chiesa conosce benissimo il meccanismo, non è importante che si parli bene o male dei Papi e della Chiesa, l’importante è che si parli e punto. Le parole vuote lanciate in aria dal pretume vario (Papa in primis) hanno come obbiettivo primario quello di far presenza nell’incosciente della massa e non quello di far pensare, altrimenti cambierebbero radicalmente tema.

Flavia

Infatti, ma che dire se l’UAAR creasse una TV Atea? Si potrebbe sicuramente avere un maggior risalto e… chissà quante censure scatenerebbero i vari programmi trasmessi.

Stefano Grassino

Domando: ma LEFT ci farà pubblicare la replica a questi “galantuomini” ?

whichgood

Infatti, chissà se gli amici di left prenderanno in seria considerazione la censura “propiziata” dal direttore della clericalissima Unità.

Diocleziano

E domando io: il preziosi, perché ha scritto al sardo e non
direttamente a Left, che risulta una testata indipendente da l’unità?

Forse il meccanismo è quello del
”Dire a nuora perché suocera intenda”
Il sardo è la suocera dei neo-pseudo-comunisti? Boh…

Arturo

Vomito per la, presunta, sinistra. Noi atei viviamo costanemente tartassati da messaggi a favore della divinità e riduzionisti della non credenze, ma appena qualcuno “osa” esprimere la non credenza come scelta di vita positiva, appena qualcuno si “permette” di dire: Il vostro è un amico immaginario e ci viviamo benissimo senza (magari anche non definendolo come io ho fatto), subito ci saltano alla giugulare. Cosa dovremmo quindi dire noi quando ci tartassano quindi con la credenza? E’ così difficile da parte dei bigotti, perchè queste persone sono bigotte e non religiose, rispettare realtà diverse da quella (immaginaria) loro? Se sono così “aggressivo” è per il disgusto riguardo a questo atteggiamento. In una società ideale laica sia i credenti potrebbero “pubblicizzare” il loro dio sia noi potremo negarlo, o ancora meglio la credenza o non credenza sarebbe un elemento dell’intimità da non sbandierare ideologicamente.

sbagliato70

Nella sua lettera all’Unità, riferendosi alla pagina di Left in cui viene pubblicata la campagna “senza D”, il deputato/nominato preziosi chiede: “cosa ha a che fare quella pagina con il progetto dei democratici, e più in generale del centrosinistra?”. Gli posso rispondere io: purtroppo niente!

Diocleziano

Quindi se Left pubblica una pubblicità della Panda si chiederebbero
cosa ha a che fare quella pagina con il progetto dei democratici,
e più in generale del centrosinistra?
Allora non dovranno mai pubblicare pagine della Dolce Euchessina…

Daniele

E meno male che si chiama “Left”.
Pensa se si fosse chiamato “Right”… -_-

Timeskipper

Mi vien tanto voglia di fare una battuta su Left4Dead in questo momento…

antoniadess

semplicemente stucchevole, “costruire un partito plurale”: plurale vuol dire “molti, meno… gli atei e gli agnostici” 🙂
laici vuol dire “laici clericali” ovvero obbedienti alla sana e positiva laicità papista 🙂
della serie: come stravolgere la lingua italiana e negare un concetto base della democrazia, sono costernata e sempre più indignata e 🙁

Federix

“Giu­sto per far ca­pi­re il li­vel­lo del­le trian­go­la­zio­ni in ter­mi­ni di lai­ci­tà su quel­lo che do­vreb­be es­se­re il gior­na­le del più gran­de par­ti­to pro­gres­si­sta ita­lia­no.”

Non mi ero molto accorto che il “PD” fosse “progressista” 😐
Forse non è nemmeno un “partito”, ma un’accozzaglia… 😯
Piuttosto, mi pare che il “PD” sia “cerchiobottista” anzichè “progressista” 🙁

Agnos

Il discorso, per me, è sempre lo stesso.
La destra attuale, da sorelle d’italia a sciolta civica, è ultra filo clericale e i pochi atei (della vedova, ferrara sono comunque, probabilmente per opportunismo, filoclericali).
Nel pd comandano e hanno sempre comandato, senza eccezione alcuna, i post dc (prodi, letta, franceschini, boccia, bocci, fioroni, rutelli, bindi, binetti, dorina bianchi, renzi…).
Vendola è ormai filiclericale.
Grillo e i suoi NON hanno prposto nulla che riguardi la laicità dello Stato.
Dopo questa premessa, se un elettore volesse indicare un partito (le preferenze le hanno abolite) che sia il più laico possibile o magari sia proprio anticlericale, non avrebbe questa possibilità.
E mi sembra inutile parlare diun partito come democrazia atea.
Tutto questo quando, secondo wikipedia, in italia gli atei sono il 7,8% e gli agnostici il 10.7%, mentre i cattolici praticanti sono il 24,4%.
Non capisco come mai nessun partito prova a rivolgersi a questo 18,5% della popolazione.

Lorenzo Galoppini

“E mi sembra inutile parlare di un partito come democrazia atea.”

Io invece ne parlerei, anche se ha percentuali minime. Mi pare l’unico partito che possa soddisfarci, e l’unico che si rivolga anche a quel 18,5% di popolazione.

fab

Allucinanti. Sono allucinanti. Gli articoli a josa sul papa sì, un singolo articolo sugli atei no. Il tutto per favorire “un partito plurale”. Che possano chiudere domani mattina senza cassa integrazione.

RobertoV

Come si fa a costruire una realtà comune credenti e non credenti se solo una parte può esprimersi ed ha voce in capitolo?
Come evidenziato anche dall’VIII Rapporto sulla secolarizzazione e sui media la chiesa cattolica occupa tutti gli spazi, non lasciando che le briciole agli altri. Non mi pare che i media e i nostri politici si rendano conto dell’esistenza degli altri.
Il manifesto ricorda che esistono anche 10 milioni di non credenti che non si possono ignorare. Così come non si dovrebbero ignorare i 6 milioni, in aumento, di credenti in religioni non cattoliche. Così come non si dovrebbero dimenticare i milioni di pseudocattolici, molto distanti dalla chiesa cattolica e critici o non solidali con essa.
Invece noi dobbiamo osservare una incredibile papolatria, un’incredibile sudditanza anche dei presunti laici (vedi Scalfari) e di tutti i politici verso le gerarchie della chiesa cattolica ed una regolare condanna di ciò che non è mainstream.
In una nazione veramente plurale e rispettosa la pubblicità non sarebbe stata necessaria.

Ottodibismarck

Il Pd erede di dc pci ecc, un partito progressista? Devo essermi perso qualcosina degli ultimi 40 anni di storia italiana…
Comunque vi do atto che ci vuol coraggio per dire che il pd sia un partito progressista.
Il problema “grosso” sta nel capirsi sul termine progressista.

ANCIA LIBERA

ma cosa vi aspetatte da uno del PD tra le cui fila vi sono personaggi come Letta (nipote), Renzi, la Bindi, ecc. che governa assieme a gente come Gasparri e la Mussolini!!!! e che da sempre è genuflesso ai voleri della CCAR!!!!

Beatrice

partito «non teista, non ateista, non antiteista»

mi ricorda le affermazioni su essere, non-essere o sul vuoto che si leggono a proposito della meditazione buddista, affascinante …

K

A furia di definirsi per negazione, il PD è diventato il partito “no Martini, no Party”.

FSMosconi

Più prosaicamente a me vien da dire che chi dice “non… non… ma…” in realtà sta imponendo una sua visione che in genere non si scosta nemmeno troppo dalle parti in causa imposte anch’esse come tali:
htt p://w ww. fallacielogi che.it/index.php?option=com_content&task=view&id=86&Itemid=98

Manlio Padovan

Fatemi un favore: verificate se anche il manifesto si comporterebbe nello stesso modo. Ci terei molto alla verifica.

vico zanetti

Per fortuna Sardo non dovrebbe essere più il direttore de L’Unità, a breve. Purtroppo Preziosi continua a essere deputato del PD….

MetaLocX

Abbiamo bisogno di costruire un progetto davvero nuovo, fatto di rispetto e di integrazione, di una laicità positiva,

Ed Ecco, ci risiamo. Aggiungono un aggettivo alla parola laicità per snaturarne il significato. È una tecnica denigratoria.

Non esiste una laicità negativa o una positiva, esiste la laicità e io penso che sia sempre qualcosa di positivo perché è garanzia di uguaglianza e libertà.

FSMosconi

Ed Ecco, ci risiamo. Aggiungono un aggettivo alla parola laicità per snaturarne il significato. È una tecnica denigratoria.

Un po’ come centro-sinistra: è sinistra spostata a destra… o tutt’al più catto-comuniscmo/pseudo-socialismo cattolico [neo-]liberista.

*mentre quelli di destra con la scusa del centro e dei moderati accettano i peggio fascisti nemmeno ripuliti, per dirla alla WuMing*

claudio285

La laicità positiva semplicemente non è la laicità.
Il PD è un partito ultraclericale, mettiamocelo in testa. Solo non capisco cosa ci facciano lì dentro alcune persone che non mi sembrano adatte allo scopo, come Civati per es. O anche Cuperlo, anche se è un ex pci, perciò è inaffidabile.

Comunque, se il PD mi aveva fatto decidere di non votarlo più, stavolta mi convince, alla prossima campagna elettorale, di impegnarmi per quanto potrò perchè gli altri non lo votino.

Tiziana

claudio 285

personalmente redo che neanche si dovrebeb usare la parola laico perchè lo Stato è (oivviamente dovrebbe) quanto alle valutazioni su cuperlo, l’ho sentito più olte citare l’esempio di papa Francesco.
io credo che chiunque esalti i discorsi papali non conosce la cultura occidentale. ad esempio l’unità (l’ho letto su carta, ma immagino sia facilmente reperibile) ha fatto una paginata sul discorso del papa tenuto in brasile sull’importanza dell’anziano. non voglio riferirmi a brani di letteratura, ma chi non ha rispetto degli anziani?

Giorgio Pozzo

Ma gli è entrato nel teschio a questi che l’UAAR non è un partito politico?

Considerano il loro partito posizionato a sinistra, ma trasversale in quanto formato da credenti e non credenti. Poi, criticano l’ateismo in quanto incompatibile con la sinistra. Ma lo dicano chiaramente che sono cattocomunisti, e la piantino di frignare.

Mi volevo illudere, ma purtroppo mi devo mettere il cuore in pace: sono riusciti ad attuare il famigerato compromesso storico…

massi

Dici?
Secondo me ti sbagli.

Berlinguer [alle soglie dell’XVI congresso del Pci – marzo 1983]
avverte la “crescita di un divario” fra “notevoli strati della popolazione e i partiti”.
Vede con preoccupazione “il moltiplicarsi degli aspetti egoistici dei singoli”.
Lo sfarinarsi della società in una miriade di nuclei corporativi, l’accentuarsi dell’induzione al consumismo […] I comunisti sono chiamati a fare attivamente
la loro parte. Agli avversari che chiedono al Pci di mutare natura, un ammonimento:

“Il nostro partito dovrebbe finirla di essere diverso, dovrebbe cioè,
come si ama dire oggi, “omologarsi” agli altri partiti […]
Veti e sospetti cadrebbero, riceveremmo anzi consensi e plausi strepitosi se divenissimo “uguali agli altri”, se decidessimo di “recidere le nostre radici pensando di fiorire meglio” (ciò che sarebbe, come ha scritto
di recente Francois Mitterrand, “il gesto suicida di un idiota”).
Non ci può essere inventiva, fantasia, creazione del nuovo, se si comincia col seppellire se stessi, la propria storia e realtà. Dunque, noi restiamo convinti che, per rinnovare noi stessi e spingere gli altri a rinnovarsi, dobbiamo mantenere ben netti e riaffermare i caratteri che ci contraddistinguono e ci fanno diversi. Bisogna infatti che, in linea
di partenza, sia dispersa ogni illusione di una nostra possibile resa o collusione od omertà verso quei metodi di gestione del potere che hanno inquinato e distorto il rapporto tra i partiti e tra questi e il governo e
le istituzioni e la vita economica e la società, fino alle degenerazioni
che stanno corrodendo le fondamenta della nostra repubblica”.

Giuseppe Fiori – Vita di Enrico Berlinguer

vico zanetti

l’avessero letto, quel pezzo, quelli che nei DS votarono per fare il PD….

FSMosconi

Classico esempio di tutela al contrario (ht tp:// ww w.fallacielogiche .it/index.php?option=com_content&task=view&id=236&Itemid=244): in nome del pluralismo ti escludo dal manifestare la tua opinione. Il che ci starebbe per qualcuno che rifiutasse le regole del pluralismo, cosa che non mi pare traspaia della pubblicità in questione né sia nei suoi intenti. In pratica: un abuso bello e buono.

Marcello Romani

“Abbiamo bisogno di costruire un progetto davvero nuovo, fatto di rispetto e di integrazione, di una laicità positiva,”

Sardo, lei è un pavido: abbia almeno il coraggio di ammettere che chi non crede in Dio le sta sulle scatole invece di cianciare di “un progetto davvero nuovo”. Talmente nuovo da lasciare chi rifiuta la religione – e in particolare quella cattolica – fuori dalla porta. Come sempre. Complimenti per l’originalità e il coraggio.

claudio285

“l’ateismo materialista”, ma senti questo figlio di una madonna! Ma che altro deve essere l’ateismo, spiritualista? Dobbiamo tutti diventare buddisti per piacere a sto coso?
O fa il solito gioco dell’equivoco tra Materialismo nel senso di materialismo dialettico/storico (che è anche vero che è ateo) e materialismo come materialismo naturalista, che è quella concezione del mondo, radicalmente atea, che fa coincidere realtà e natura.
Se non possiamo entrare noi atei materialisti (e chiunque qua dentro lo è, sia se dialettico che naturalista che tutt’e due) mettete un cartello: qua non possono entrare cani e ebre…oops, scusate, quelli c’abbiamo un par di millenni di antisemitismo religioso sulla coscienza dobbiamo fari entrare. Dicevo, nel PD cani e Atei non possono entrare. E non entreremo, chissenefrega

G. B.

Che il PD sia la nuova Democrazia Cristiana non ci vuole molto a capirlo. Più interessante è forse osservare che già dal dopoguerra il P.C.I. fu molto attento al mondo cattolico; per non “dividere le masse lavoratrici” votò l’articolo 7 della Costituzione, più avanti fu sempre tiepido sui temi della laicità, nell’illusione di agganciare le masse cattoliche e sottrarle alla D.C.; probabilmente i comunisti credevano, con una buona dose di presunzione, di essere più furbi dei preti. Il risultato lo abbiamo tutti sotto gli occhi: il partito erede del P.C.I. è diventato una colonia dei clericali, anche se probabilmente una buona parte della base è ancora su posizioni laiche. Ma cosa credevano i dirigenti comunisti? Di essere più furbi dei preti? In realtà chi crede di essere più furbo dei preti è un fesso e un presuntuoso. con quella gente la cosa migliore è mantenere quanto più possibile le distanze

massi

Antonio Gramsci – Le sue idee nel nostro tempo.
A cura di Carlo Salinari e Mario Spinella
L’Unità – Editori Riuniti

(p.16)
Come non si nega e non si supera il cattolicesimo ignorandolo,
così non si supera e non si nega l’idealismi ignorandolo,
o trattandolo come una semplice questione di cultura.

Le questioni di cultura non sono semplici giochi d’idee
da risolversi astrattamente dalla realtà […].

Trattare come problema di cultura, astrattamente,
una questione che ha profonde radici nella storia
e nelle coscienze individuali, è dilettantismo, è bizantinismo […].

(Opere, 8, pp. 14-16 Cronache torinesi, pp. 69-72)

massi

C’è stato anche un tempo in cui L’Unità ri-scriveva Gramsci.

Sandra

“Il mio timore invece è che la propaganda ateistica o antiteistica possa solo favorire e creare alibi a forme di clericalismo, di cui non sentiamo il bisogno.”

Clericalismo?? Tipo questo?
http://www.stefanomencherini.org/ita/index.php?option=com_content&task=view&id=124&Itemid=1

Visto che questi si dichiarano “più avanti” e parlano di incompatibilità, tratteggiando intenti censori, potrebbero riciclarsi il manifesto: nel PD viviamo bene senza D (come democratico).

(Senza contare che noi vivremmo senz’altro meglio senza gli ominicchi del pd, e la loro Mediocrità).

Giuliano

Che il Pd sia un partito sempre più in mano all’ala cattolica è oramai un dato scontato. Con Renzi segretario e Letta premier la cosa attende solo di essere ufficializzata.

Paul Manoni

Perdonate la mia insistenza, ma a conti fatti, dopo questo scambio epistolare vergognoso, io continuo a non vedere la differenza tra clerico-fascismo e catto-comunismo.
Continuo anche a non vedere margini di rappresentanza politica dei non-credenti in Italia, in senso assoluto, compresi quindi anche i partituncoli da “zerovirgola” come i Radicali che sebbene perseguano cause e battaglie laiche, laici non sono.
Ho la sensazione che l’UAAR dovrebbe smettere di seguire la politica, e far passare tutte le proprie istanze attraverso le aule dei tribunali. Una strada sicuramente più lunga, ma quantomeno più certa.

Diocleziano

O machiavellicamente fare la politica del millepiedi:
tenere un piede in ogni scarpa!… :mrgreen:

Paul Manoni

Per quello c’é già il camaleontico bamderuolesco Sindaco di Firenze… 😉
Un uomo per tutte le stagioni, di DestrCentrSinistra, purché venga eletto. 😉

Entomos

Occhio perchè a inizio articolo lo chiamate “Enrico Preziosi”, mentre invece è Ernesto; il primo è il presidente (“Joker”) del Genoa… 🙂

Proudhon

Claudio Sardo è un democristiano doc, con tanto di sigillo e ha fatto carriera grazie a questa appartenenza. Ma la colpa non è sua, è di chi lo ha messo a dirigere il giornale di Gramsci.

El Topo

L’ateo buono è quello che sta zitto e non turba con inquietanti dubbi il fragile equilibrio dei credenti. Così l’ateo che si fa notare diventa di per sé offensivo del senso religioso.

El Topo

L’ateo buono è quello che sta zitto e non turba con inquietanti dubbi il fragile equilibrio dei credenti. Così l’ateo che si fa notare diventa di per sé offensivo del senso religioso.

lector

Bene o male, l’importante è che ne parlino.
Citando il buon vecchio Darwin : “La libertà di pensiero [è] promossa nel modo migliore dalla graduale illuminazione delle menti umane che fa seguito al progresso della scienza”.
Abbiate pazienza. Noi non facciamo proseliti, ci limitiamo a illuminare la strada di chi vuole percorrerla.

vico zanetti

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Mettiamo una croce sulla D di democratico?
15 ottobre 2013 alle ore 17.11
Ho letto il botta e risposta su L’Unità tra l’onorevole Ernesto Preziosi e il direttore Claudio Sardo sulla pubblicità dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti incentrata sui diritti dei non credenti. E’ una grande immagine giallo-nera (i colori sociali Uaar) che ricorda ai cittadini che “dieci milioni di italiani vivono bene senza D”. E che“quando sono discriminati, c’è l’Uaar al loro fianco”.. L’argomento mi tocca personalmente in quanto, a oggi, sono un iscritto e eletto del PD, e,contemporaneamente , il coordinatore Uaar per Forlì e Cesena. Di fronte a questa presunta incompatibilità tra Uaar e PD, non posso non pormi qualche domanda. La prima, se sia lecito mettere in discussione, da parte di un politico,non tanto le scelte editoriali di una testata, non di proprietà, per altro, del suo partito, ma addirittura quella delle pubblicità a pagamento. Ad esempio su L’Unità, ieri c’è la pubblicità di un distributore di pentolame, tal Massone.E’ coerente con la linea politica del PD? Parliamone. Poi, il punto è cosa sial a campagna dell’Uaar. Non è una campagna di proselitismo, noi non convertiamo credenti, ma la promozione di una associazione che tutela i diritti dei non credenti. Ha senso oggi farla? Sì, visto che sui diritti civili, come testamento biologico, nozze gay, difesa della 194, eccetera, eccetera, la sinistra italiana, e il PD, in particolare, è, da sempre debolissima.Sorvoliamo, poi, sulla difesa di posizioni non solo clericali, ma antitetiche al buon senso, come l’assurdo privilegio, reiterato, di non pagare l’ICI per le strutture commerciali legate alla Chiesa, cosa che ci ha procurato un richiamo dall’UE. Dove sarebbe offensiva, poi quella inserzione ? Sarei grato mi venisse spiegato. Non si può, liberamente affermare che dio non esiste? Si offende qualcuno? Ma scusate, allora, ogni volta che qualcuno afferma l’esistenza di dio, io dovrei offendermi? Ma stiamo scherzando? Non solo non mi offendo, ma difenderei il diritto di un credente di fare la SUA professione di fede, se gli venisse impedito. Questa è l’unica laicità positiva che esista. Ma ripeto, non è questo il caso. La campagna dell’ Uaar si limita a promuovere una associazione che tutela i diritti dei non credenti, nel rispetto dello statuto del PD , che e salta la laicità. Credo che Sardo e Preziosi, proprio nel rispetto di quello statuto e dei valori fondanti del PD dovrebbero difenderla. E’ giusto che un cittadino non credente, o diversamente credente abbia diritto a non trovare simboli di UNA religione nei luoghi pubblici, siano essi scuole o tribunali? Sì o no.Altrimenti, in cosa è diverso il PD dalla Lega Nord, che inchioda crocifissi ai muri dell’asilo di Adro? Attenzione, perchè proseguendo su questa strada la D che sarà barrata è quella che, nel logo del PD sta per democratico. Andiamo,tutti, a lezione di laicità da De Gaulle , che cattolico e di destra faceva la comunione di nascosto, perchè non doveva connotarsi religiosamente. O da Benedetto XVI, che si confronta con Odifreddi, che è uno dei presidenti dell’Uaar. O da Francesco, che parla con Scalfari e dice che davanti ai clericali, diventa anche lui anticlericale. Altrimenti, il PD perderà il treno della storia, e si chiuderà in un ghetto minoritario. Abbiamo disperso milioni di voti, anche per l’estrema debolezza sui temi della laicità. E, alla luce della vostra conversazione, mi pongo la domanda se il PD che volete non debba perdere anche il mio.
Lodovico Zanetti

P.S.Ho parlato della cosa con un amico, ex iscritto del PD e socio Uaar. Mi ha fatto notare che sia Sardo che Prezioso sono caduti in un errore categoriale.Aver confuso un giornale,come Left, che dovrebbe fare cultura politica con uno strumento di propaganda politica, che è ben altro. In quel contesto, di elaborazione culturale, non si capisce perchè non si dovrebbe dare spazio non a una inserzione sull’ateismo, ma a un dibattito sul tema. Il documento che cita Prezioso, definendolo bellissimo, presentato in assemblea nazionale fu oggetto di critiche, dure , ma a mio avviso più che giustificate. Enrico Fusco,delegato della Puglia, non risparmiò critiche : E’ un documento arcaico,irrispettoso, offensivo per la dignità delle persone. Non è un passo in avanti ma un passo indietro enorme. Anche Fini è più avanti di noi”. Non sarebbe opportuno trovare spazi di confronto? E quali sarebbero più adeguati di giornali come Left?

claudio285

il PD mi ha perso come elettore. Poco male. Ma io non sono certo un oltranzista, anzi. Sono solo un ateo razionalista e naturalista.

Mi sento un pariah, un intoccabile, una persona senza dignità. Eppure sono così normale nei miei pregi e difetti.

Francesco

E’ utile capire la posizione di Enrico Preziosi e Claudio Sardo, di questi “nuovi laici”.
Non solo per ribadire l’assenza di spina dorsale nel PD cattocomunista.
Leggendo la lettera di rimostranze del primo e la risposta del secondo, vi si trovano molti luoghi comuni, ma anche alcuni elementi nuovi e interessanti.
In primis la semantica.

E’ qualche tempo che rilevo quanto improbabile mi appaia una dichiarazione di ateismo. Non che non creda a chi si dichiari ateo, anzi, lo rispetto e lo ammiro, ma mi lascio il beneficio del dubbio. Perché?
Perché sono passati solo una 70a di anni da quando il protestantesimo statunitense ha sommerso l’Italia, e abbiamo già dimenticato com’eravamo, come siamo stati per secoli. E siamo a tal punto immersi nel nuovo personaggio da salire sul pulpito indicando gli islamici come “medievali” [dimenticando che il medioevo è storicamente e culturalmente cristiano].
Naturalmente poche decine di anni non ci hanno affatto trasformato radicalmente. 17 secoli invece si! I 17 secoli di cristianesimo che abbiamo alle spalle ci hanno profondamente tras-formato. La nostra stessa percezione del mondo, di noi stessi e dell’altro è invariabilmente cristiana. La scelta, l’uso e il significato stesso delle parole che usiamo (tutto il nostro vocabolario), è impregnato della visione cristiana.

Così, per esempio, l’uso quotidiano e massmediatico, inflazionato, di laico e laicismo, vuol definire (e autodefinire) coloro che vorrebbero una società secolare e democratica, ispirata ai diritti dell’uomo. Ma una società così concepita va contro ogni “buon senso” teocratico, ma anche meramente religioso, e quindi non di società laica si tratta, ma atea (come ha affermato recentemente Flore D’Arcais).
Il significato della parola laico e la realtà dei fatti è ben diversa dall’uso che ne facciamo: “laico” sono, infatti, Claudio Sardo, Enrico Preziosi e Roberto Formigoni. Laici sono gli affiliati di CL, della Opus Dei, dei catecumenali …

A dircelo, a ridefinire il vocabolario cristiano, sono ancora una volta i cristiani. Sono loro (Claudio Sardo, Enrico Preziosi) che definiscono se stessi laici. Sono loro a rilevare (e rivelare) quanto sia diventato ordinario, accettabile e accettato, il vocabolo ateo (parola che ancora -forza della loro abitudine- collocano in un significato di “disabili del cuore”, e “privi di spiritualità”.
E dal momento che “ateo” sta diventando, nel senso comune, e finalmente, “a-teo”, questi signori sentono la necessità di introdurre un vocabolo che, cristianamente, non appartiene (ancora) al nostro vocabolario. “Antiteo”.
Una parola, “antiteo”, la cui appartenenza al nostro vocabolario dovrebbe essere perfino ovvia: se ateo è meramente privativo, infatti, solo antiteo può darci il segno di chi è contro Dio o, meglio, contro i teistici e teocratici.

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