Il voto su “colpe” come omosessualità, ateismo e aborto

Diverse volte ci siamo soffermati sull’inadeguatezza dell’ora di religione cattolica per trattare questioni come il dialogo tra confessioni o l’omosessualità in una società sempre più secolarizzata. Problema che diventa più cronico con l’aumento degli adolescenti che non sono credenti o non si riconoscono nella religione cattolica. Senza contare che gli insegnanti devono attenersi, pena il ritiro dell’abilitazione, a programmi redatti dalla conferenza episcopale “complementari” al catechismo, e talvolta non sono aggiornati né molto tolleranti. Si sentono quindi sempre più casi di studenti che lamentano un approccio poco moderno dell’Irc. Un caso eclatante accadde a Venezia l’inizio di quest’anno, quando vennero pubblicati gli appunti di un professore di religione del liceo ‘Marco Foscarini’, in cui si trattava con un approccio integralista il tema dell’omosessualità.

L’ultimo episodio che evidenzia questa inadeguatezza arriva dal liceo classico ‘Annibale Mariotti’ di Perugia. Qui l’insegnante di religione, per avviare una discussione su certi temi spinosi, non ha trovato di meglio che somministrare agli studenti un questionario. Si chiedeva di attribuire un voto (da 0 a 10) “in ordine di gravità sulle principali colpe di cui ci si può macchiare”. Nel lungo elenco a fianco di reati quali spaccio di droga, sequestro di persona, infanticidio, abusare di bambini e sofisticazione alimentare, o altri comportamenti condannabili come fare la guerra, troviamo anche omosessualità, aborto, prostituzione, eutanasia, divorzio, esperienze prematrimoniali, uso di contraccettivi, convivenza, “infettare con l’AIDS”, ma anche “non credere in Dio”, “non andare a messa”, “non pregare mai”. Alcuni studenti, indignati da questi accostamenti, hanno diffuso foto del questionario sui social network.

L’associazione Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia ha denunciato l’accaduto e chiesto l’intervento delle istituzioni. “Che in una scuola pubblica si propinino simili esercitazioni, con evidente impatto nella sfera psico-emotiva degli alunni è veramente sbalorditivo”, commenta Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos, in un comunicato, “mentre le cronache ci raccontano tanti casi di giovani ragazzi omosessuali, che arrivano al suicidio perché si sentono soli, emarginati e derisi dai propri compagni, la scuola si mostra spesso carente nel fornire garanzia di inclusione a qualunque individuo nel gruppo classe, mancando inevitabilmente l’obiettivo fondamentale di disperdere atti di bullismo e discriminazione”. Il dirigente scolastico, Filippo Vincenzo Maiolo, per tutta risposta ha parlato di “tempesta in un bicchier d’acqua” scatenata da Arcigay, promettendo di verificare quanto accaduto con l’insegnante. Nel frattempo ci si chiede, come fa Pasquale Videtta sul suo blog de L’Espresso, se questo test nel fare azzardati accostamenti non sia espressione di omofobia.

test

È alquanto infelice che siano messi sullo stesso piano come “colpe” di cui ci si può “macchiare” gravissimi reati e diversi peccati. Ciò non contribuisce a creare un buon clima nella scuola, specie tra categorie come non credenti o gay, perché può fomentare un pregiudizio omofobico, ateofobico o d’altro tipo. Certo, non c’è proprio da stupirsi, visto che la condanna di certi comportamenti — come essere gay, atei, abortire, usare il preservativo — è ribadita con forza dalla dottrina cattolica, sebbene papa Bergoglio sia reticente a parlarne per esigenze di immagine, come ha fatto capire nell’ultima intervista a Civiltà Cattolica. L’approccio del questionario è quindi prettamente e tristemente cattolico, perché in maniera implicita etichetta con un pregiudizio negativo certi atti, lasciando allo studente la possibilità di dare un punteggio al grado di peccato. Nonostante i metodi assai discutibili, si potrebbe ipotizzare che l’insegnante abbia agito con scarsa responsabilità ma con buone intenzioni, allo scopo di stimolare un confronto con gli studenti su temi delicati. Una ipotesi che ci appare azzardata: in tal caso perché tra le “colpe” non includere anche “credere in Dio”, “pregare”, “essere omofobi” e “andare a Messa sottraendo tempo a più utili attività”?

Uno studente gay della classe, intervistato, ha detto che il questionario era stato distribuito anche l’anno scorso e “senza alcuna spiegazione preliminare e senza soprattutto definire il concetto di colpa”. Al che lui stesso aveva protestato e il professore gli aveva spiegato “che si trattava di una scheda non scritta da lui, ma redatta anni prima da uno studioso”. Ma ci tiene a precisare: “Non è una persona omofoba, non ingigantiamo la questione”. Visto il clamore destato, alcuni allievi della classe hanno scritto una lettera per difendere il docente e il buon nome della scuola contro le semplificazioni e il sensazionalismo dei giornali.

La finalità del test, tratto da una vecchia indagine sociologica, “era un confronto diretto su temi come l’aborto e il suicidio”, spiegano, e lo stesso insegnante “ci ha tenuto a precisare che la voce ‘omosessualità’ non fosse giustificabile”. Certo di questo va tenuto conto, ma queste parziali spiegazioni devono far riflettere su un altro aspetto. Se idee del genere vengono facilmente veicolate nei licei, pur con tutti gli accorgimenti e considerando lo spirito critico e la maturità dei ragazzi, si può solo immaginare cosa può essere inculcato nelle menti di bambini che fanno Irc per una o due ore alla settimana. Va anche fatto notare che, parafrasando Nanni Moretti, le parole che si usano sono importanti: si poteva certamente anche cambiare o cassare qualche voce, perché appunto il problema non era solo l’omofobia strisciante, ma il sottofondo di condanna moralistica che passa con leggerezza e mette l’omicidio a fianco di cose come l’ateismo e l’omosessualità.

Ma a quanto pare episodi del genere nelle scuole sono solo la punta di iceberg clericale, e nemmeno tra i più gravi. Videtta riporta un fatto preoccupante raccontatogli dal dirigente di Omphalos, avvenuto qualche mese fa all’Ipsia Cavour-Marconi di Perugia. Erano stati invitati come associazione nell’ambito di un progetto ministeriale contro il bullismo, che colpisce anche gli omosessuali nelle scuole, ma un professore ha ottenuto che qualche giorno dopo per “par condicio” fosse organizzato un incontro con il gruppo cattolico Lot Regina della Pace, che promuove le terapie riparative per ‘curare’ l’omosessualità. Preoccupante che la propaganda integralista per “mondare” i gay sia ritenuta degno contraltare al bullismo omofobico, fatto di umiliazioni e pestaggi. E che una scuola pubblica permetta tutto questo, senza porsi problemi.

Il problema di fondo, di fronte a fatti del genere, è piuttosto per chi sceglie di far frequentare ai propri figli l’ora di religione, o degli stessi ragazzi che hanno posizioni laiche ma accettano di seguire l’Irc. Come noto, purtroppo diventa spesso una scelta obbligata, visto il lassismo delle scuole nel garantire l’ora alternativa (nonostante sia un diritto vederla attivata) o un’altra opzione rispetto all’insegnamento della religione cattolica. L’Irc non è più adeguato alla società che cambia e ha scarsa valenza didattica, considerando che è un relitto concordatario che andrebbe semplicemente superato. E che pesa per oltre un miliardo di euro, soldi con i quali si potrebbe migliorare il sistema scolastico nel suo complesso, rendendolo più laico e pluralista. La nostra associazione fornisce assistenza nel caso ci fossero problemi o dubbi nell’attivazione dell’alternativa. Chiedere che vengano rispettati i propri diritti è possibile, anche quale strumento per garantire una scuola più pluralista e che concede sempre meno spazi all’integralismo montante.

La redazione

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66 commenti

serlver

In giro vedo molte voci volte a minimizzare il fatto e a dire che li questionare era solo un spunto per intavolare un dibattito, ora mi chiedo se non poteva essere usato a tale scopo un qualsiasi sussidio fatto dal docente visto che stilare una semplice lista non richiede poi chissà quale sforzo mentale o fisico.
Inoltre mi chiedo se invece di omosessualità ci fosse stato qualcosa come “sposare una persona di colore”, davvero tale inserimente potrebbe essere preso pacificamente come un inserimento come tutti gli altri senza alcun pesodidattico?

Tiziana

sarebeb interessante sapere cosa pensano i fans nuovi del papa , obietteranno che non ha visionato le domande?

kundalini444

uhmmm… chissà… sarà più grave “non credere in Dio” o “fare la guerra” ????
Meno male che le due cose si escludono a vicenda!!!!

ANCIA LIBERA

io ateo come mussolini, hitler, franco pinochet, salazar, videla…. ???

N.B. i nomi dei suddetti dittatori non sono citati a caso ma perchè molto, molto amici della CCAR!!!

benjamin l'@sino

Mah… a me pare che l’obbligo di conformarsi sia imposto un po’ a tutti gli insegnanti, non solo a quelli di religione. Se dovessi mettere in piazza dalla cattedra certi miei punti di vista sono certo che mi attirerei addosso strali d’ogni genere, anche nei casi in cui non si trattasse di questioni religiose. Ad esempio, se domattina dovessi esordire schiettamente con la mia personalissima opinione in merito alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico che si è tenuta a roma pochi giorni fa e ai personaggi che hanno “condotto le danze”, e se quell’opinione venisse portata alle “orecchie giuste”, come pensate che andrebbe a finire? La realtà è che quando un potere si consolida, quale che sia, tutto quello che non è “allineato” diventa in pratica improponibile, a meno di volersi immolare nel ruolo delle vittime sacrificali di turno.

Frank

Uno studente gay della classe, intervistato, ha detto che il questionario era stato distribuito anche l’anno scorso (il test viene distribuito solo agli studenti dell’ultimo anno)……. Al che lui stesso aveva protestato e il professore……(di conseguenza è stato silurato visto che ancora frequenta l’ultimo anno) Ma ci tiene a precisare: “Non è una persona omofoba, non ingigantiamo la questione” (perchè quest’anno vuole essere promosso). 😆

MASSIMO

OK. Me lo avesse proposto a me il questionario avrei messo apposta tutte risposte idiote del tipo che “non andare a messa è + grave che uccidere”. E poi avrei voluto vedere la reazione di costui, solo per curiosità.

Giorgio Pozzo

Un piccolo commento: forse, essendo previsto lo zero, si potrebbe considerare di assegnarlo alle voci che non si ritengono colpe.

Un’assegnazione di valore “negativo” uguale a zero sinigifca che non si assegna valore negativo alcuno.

serlver

Sì, va beh, lo zero, ma il fatto è l’inserimento di certe voci in quell’elenco di peccati come omosessualità, non credere in dio, ecc.
Cosa direbbero se in una classe multietnica fosse consegnato un questionario del genere con la scritta “sposare un mussulmano” tra i peccati?
Pensi che le associazionei islamiche non si scandalizzarebbero? pensa che tutta la sinistra non si strapperebbe forse le vesti circa l’oggettiva inopportunità di un tale inserimento, nonostante le scuse che tanto i ragazzi potevano dare voto zero o che serviva solo da semplice spunto per la discussione?

Giorgio Pozzo

Non sto giustificando la struttura del questionario: un questionario su questi temi sarebbe anzi auspicabile, in generale, e fatto meglio. Sto solo dicendo che lo studente cattolico (e io da studente avrei fatto così: le ore di religione me l’ero puppate tutte pur non essendo cattolico) potrebbe rispondere zero dove secondo lui non si tratta affatto di colpa.

Non è una novità che secondo la religione cattolica queste siano tutte colpe. Il questionario, quindi, è perfettamente coerente con le definizioni di peccato del Cattolicesimo. Essendo il questionario stato distribuito nell’ambito dell’ora di religione (cattolica), la cosa non mi stupisce affatto, e nemmeno, in fondo, mi turba più di tanto. Sotto l’ipotesi che tutti gli studenti dell’ora di religione siano cattolici, allora posso capire che vogliano sondare l’opinione degli studenti cattolici sulle definizioni di peccato della religione cattolica. In fondo, se la stanno smenando tra di loro.

Se ci fosse l’ora di cannibalismo nelle scuole, non mi stupirei affatto che facessero girare un questionario dove si domanda quali parti del corpo umano siano preferibili come arrosto, bollito, o scaloppine… :mrgreen:

Il problema semmai risiede a monte: l’ora di religione cattolica non dovrebbe esistere per nulla (come non dovrebbe esistere l’ora di cannibalismo). Così i loro questionari del cactus se li sollazzerebbero durante il catechismo o la messa, e non a scuola. Le proteste, insomma, non sono da fare su un questionario che riflette esattamente le loro idee balzane durante un’ora di insegnamento altrettanto balzano, ma sul fatto che tutto questo sia inserito nella scuola.

whichgood

E cosa si pretende, che l’ora di religione cattolica imparta perle di saggezza?. Basta non frequentarla. Non si vuole essere offeso ed escluso per le proprie scelte?, allora non bisogna essere cattolici, semplice. O si è o non si è. Non si può criticare il cuoco perchè nella pasta alla norma ci mette le melanzane che non sono di proprio gradimento.
L’ora di religione nelle scuole pubbliche sono un’anomalia, non il loro contenuto.

gmd85

Facile proporre un test del genere o fare battute o frecciate e dire di non essere omofobici. Forse mi sbaglio, ma penso che un test simile abbia destato proteste già nei contraddittori USA.

birba

omosessualità in minuscolo.. aggiunto dopo con photoshop o aggiunto pre stampa per mettere in ridicolo il già inutile test, perchè l’anti-gay crea subito scompiglio, mentre invece degli altri argomenti interessa ZERO.

Tommasow

I nodi stanno iniziando a venire al pettine.

Quell’ insegnante non ha fatto altro che attenersi all’ impostazione data al problema da COLORO CHE LO HANNO SCELTO (i Vescovi), ma ora che una Legge dello Stato prevede un’ impostazione DIVERSA , l’ insegnante come si deve regolare?

A chi deve rendere conto del suo operato ?

– alla Curia che lo ha designato ?

– o allo Stato che lo paga ?

E questo è solo il preludio !!

Tommasow

……..nel prossimo questionario cosa dovrà inserire tra le “colpe” :

L’ omosessualità o l’omofobia ??

Sandra

Il questionario è rivelatore della morale di chi l’ha scritto, e fossi la moglie mi verrebbe qualche dubbio leggendo “Adulterio continuato”. Perché sembrerebbe che invece l’adulterio occasionale rientri non nella lista delle colpe quanto piuttosto in quella delle abitudini dello scrivente, il quale si dà un’assoluzione implicita. Insomma, la solita ipocrisia cattolica che condanna o chiude un occhio a discrezione.

Engy

C’era la possibilità di dare zero, come osserva Pozzo.
C’E’ stata stamattina, poco prima della chiusura del programma Prima Pagina di Radio3, l’intervento di una professoressa del liceo in questione che, con tono più addolorato che indignato, dava una versione diversa dell’accaduto e lamentava la deformazione totale della notizia che ne hanno dato anche i quotidiani, come ad es. Repubblica .
Il prof. di religione – secondo la versione di questa professoressa – aveva precisato agli studenti che si trattava di un test piuttosto datato che gli serviva per farsi un’idea evidentemente del giudizio degli studenti su argomenti e problematiche diversi.
Il tutto comunque (sempre dal racconto della prof. intervenuta a Prima Pagina condotta questa settimana da Mario Deaglio) è partito dall’iniziativa di una studentessa che fotografava il foglio e prontamente lo inviava a Repubblica credo.
Questo episodio mi fa inevitabilmente tornare alla mente la vicenda di Kundalini, della sua vicenda riguardante il crocifisso, di quelle maiuscole riferite alla scuola e ai colleghi che, ad oggi, non sono diventate nomi e cognomi.
E dimostra – contrariamente a quanto qualcuno, forse Sandra, all’epoca sosteneva – che gli studenti hanno – ormai da molti anni – la possibilità immediata di inchiodare qualcuno, di fotografare, filmare, registrare conversazioni e di divulgare notizie sulla loro scuola alla stampa.

Sandra

Certo che la faccenda di Kundalini ti è proprio rimasta nel gozzo….
Fotografare un documento e mandarlo ai giornali non è praticabile per tutti gli studenti. Parli di maiuscole della scuola di Kundalini, io non me le ricordo. Se però ricordo bene il testo che lui aveva inviato, si parlava di un vicepreside che ricordava come i genitori avessero dovuto pregarlo per poter iscrivere i suoi figli….. mmmmh, questo dovrebbe indicare qualcosa, giusto? Qualcosa che in un liceo classico non c’è, un bisogno da parte delle famiglie che nel liceo classico sono meno sentite. Nel caso specifico c’è un formulario, durante una lezione: nessun problema a usare un telefonino, credo. Nell’altra situazione si poteva fotografare un muro, con un crocifisso mancante/presente/con foglietto: in sede di esame di maturità forse non ci si attira gli sguardi della commissione fotografando gli arredi. Considerando poi che magari i genitori avevano dovuto pregare il vicepreside per farti arrivare fino a lì…..

Engy

sì, mi è rimasta sul gozzo quella faccenda e certamente non per K in particolare, anzi. Qualcuno poi mi accusava addirittura di diffamazione (avendo un’idea molto approssimativa della diffamazione, vabbè …)!
perchè? perchè ho trovato strano (o forse no) il fatto che quasi tutti si scagliassero contro i miei dubbi e le mie domande nel momento in cui quei quasi tutti si definiscono soprattutto “razionalisti” e contrari a ogni atto di fideismo cieco e senza prove.
Non ce l’avevo con K. in particolare, assolutamente.

Sandra

Strano soprattutto venendo da una che scrive (riporto dal tuo post sotto):

“il prof. Deaglio, non conoscendo l’episodio ( io credo, ma sicuramente è così)”

Si direbbe che quello che a te sembra credibile diventa un fatto certo. Bene, probabilmente hai anche ragione: ha avuto l’impressione, da come ha risposto Deaglio, che non fosse a conoscenza dell’episodio (o non se ne ricordasse i dettagli per poter controbattere). Quindi per te, fino a prova contraria, Deaglio non sapeva.
Ecco, per come ho letto la notizia di Kundalini, per il contesto che ne forniva, per il tipo di scuola che era, per me la notizia è credibile. Fino a prova contraria. Ma fino ad allora non mi azzarderei a dare del bugiardo, o del credulone, a qualcuno.

Sui tuoi dubbi circa il coinvolgimento attivo degli allievi per diffondere la notizia ho argomentato sopra: hai qualcosa da dire in proposito della mia risposta? Ti sembra credibile che in una scuola dove vige un sistema di raccomandazioni difficilmente un ragazzo sotto esame farà e diffonderà una foto, e che al contrario una foto durante una lezione di religione al classico sia meno “delicata”?

Engy

@Sandra, hai ragione sul discorso della credibilità PER NOI di una notizia anche senza prove schiaccianti, a sensazione insomma.
La cosa riguarda talvolta anche me quindi; certo, se uno mi ci fa riflettere, ci rifletto, come dire …. non azzanno difendendo a spada tratta qualcuno solo perchè simpatizza come me per questa o quell’altra associazione , Comunque … non ti ho risposto perchè effettivamente non ho capito bene, probabilmente perchè anch’io non ricordo tutto di quel racconto di K.
Messa comunque come la metti, non ho problemi a dirti che hai ragione.
Ma continuo a non capire il discorso della scuola dove vige un sistema di raccomandazioni. Cosa vuol dire? Quale è quella scuola dove NON vige la raccomandazione?
Io poi – se vai a rileggere i miei commenti – non davo nè avevo nè ho alcuna intenzione di dare del bugiardo a K.
Volevo solo CAPIRE, e riscontrare, come invece è possibile fare in questo caso.

Sandra

Cioè, secondo te è normale che un dirigente scolastico dica:
“quando hanno iscritto i loro figli a questa scuola i genitori sono venuti a leccarmi i piedi e a ringraziarmi” ??? No, perché se tu sei a conoscenza di scuole del genere, allora è tuo dovere denunciare, come del resto avevi preteso da kundalini come prova del nove del suo racconto!
Se il clima scolastico invece è all’insegna della citazione che ti ho riportato, capisci da sola che gli studenti, in dirittura d’arrivo all’esame di stato, non vedranno l’ora di buttarsi alle spalle la scuola, evitando per cominciare di fare foto.

Gianluca

Engy

Beh, onestamente le giustificazioni di questa prof mi sembrano arrampicate sugli specchi. Era un test piuttosto datato (come a dire: è normale che ci sono scritte cose fuori dal mondo) che gli serviva per farsi un’idea evidentemente del giudizio degli studenti su argomenti e problematiche diversi? Ma quanto ci vuole a farsi un foglio di excel e stamparlo? Si sarebbero potute cassare le voci inopportune.
La prof ha un tono addolorato per l’accaduto? Ci si poteva pensare benissimo prima, al posto di somministrare un questionario del genere.
Concordo su quanto dici riguardo la possibilità degli studenti di diventare parte attiva oggi, molto più che in passato.

claudio285

se è un test “datato” (all’epoca dell’inquisizione presumo) non lo somministri agli studenti. Ne fai uno nuovo o lo prendi da qualche parte.

Sandra

“gli serviva per farsi un’idea evidentemente del giudizio degli studenti su argomenti e problematiche diversi.”

Nel testo del formulario c’è scritto altro, ossia sulle principali COLPE di cui ci si può MACCHIARE. Il giornalista le ha fatto notare che quando chiedi un giudizio, non va bene condizionare la risposta?

Engy

Sandra,
No, perchè ormai il programma stava per finire.
Anzi, il prof. Deaglio, non conoscendo l’episodio ( io credo, ma sicuramente è così), ha dato ragione alla prof. che lamentava anche o soprattutto il fatto che l’informazione e il giornalismo in generale sempre più si rivelino scadenti, approssimativi, deformatori di notizie che non vengono approfondite, inclini alla caricatura sprezzante, quando è il caso e quando questo torna a vantaggio di qualche copia in più venduta.
Conoscendo un po’ Mario Deaglio (che personalmente stimo, al contrario della sua consorte nonchè ex ministro del lavoro cui dobbiamo – e con riconoscenza oltretutto pretesa – il massacro della riforma pensionistica) mi verrebbe quasi da pensare che potrebbe tornarci su domattina, magari sollecitato da un’altro protagonista della vicenda che a sua volta potrà voler dire la sua.
Comunque, come di sicuro sai, si può riascoltare il programma di stamattina.

RobertoV

E’ interessante che nell’elenco manchino completamente accenni alla violenza sulle donne e al femminicidio, evidentemente non considerate colpe dal professore di religione.
Trovo abbastanza squallido confrontare cose così diverse, anche se hai la possibilità di dare uno 0. Ma avendo nella mia vita avuto 5 insegnanti di religione, di cui uno solo decente, non mi stupisce il loro modo di pensare.
Nell’elenco poteva anche aggiungere l’antisemitismo, la violenza contro altre religioni, ma forse queste non sono colpe per un fondamentalista cattolico.

Sandra

No, anzi, Roberto, come puoi vedere persino l’adulterio è colpa solo se continuato. Se non è un formulario cattolico questo….

Mizar

“C’era la possibilità di dare zero, come osserva Pozzo.”

Se consegnassero a tuo figlio una lista con l’assegnazione del valore di indegnità alle seguenti voci:

– Credere in dio
– Uccidere
– Essere cristiano
– Rubare
– Essere cattolico
– Violentare
– Andare a messa
– Picchiare il prossimo
– Confessarsi
– Pregare

Ti andrebbe bene? Si può sempre dare zero no…?

Indifendibili.

gmd85

@E.ng.y

Il metodo utilizzato è quello della scala Likert, che, di solito, si usa più per il gradimento. Una domanda d questionario (la struttura è quella) che si rispetti, non deve contenere termini fuorvianti e non deve etichettare le singole risposte. Al massimo, la domanda doveva prevedere una scelta fra colpa e non colpa. Messa così, datato o no, il test è fuorviante, nonostante tutte le arrampicate che possa fare la docente.

Engy

Senz’altro il test è posto molto male; magari la domanda poteva essere “secondo te quanto sono gravi questi comportamenti, da 0 a 10”, se proprio proprio.
Io ho riportato solo una telefonata di stamattina di una prof. collega del prof. Soprattutto sull’informazione sensazionalistica e sul creare il mostro (o l’omofobo, vista la moda del momento) a tutti i costi senza conoscere a fondo le persone, sono stata d’accordo con la prof. e con Deaglio.
E ti dico, non mi stupirei se domattina intervenisse qualche altro collega o studente. Vedremo, anzi, sentiremo, io ascolto Prima Pagina tutte le mattine e se avessi tempo cercherei di telefonare.

Sandra

Beh, Engy, potrebbe intervenire direttamente il suo responsabile diretto, l’arcivescovo. Viene fuori infatti che il prof in questione è il direttore dell’Ufficio per l’Insegnamento della religione cattolica dell’arcidiocesi di Perugia. Uno che organizza seminari e corsi di aggiornamento per insegnanti di rc.
Il prof scrive che la fonte del questionario è una rivista di sociologia di una decina di anni fa. Sarebbe interessante sapere quale. (tra l’altro, quando si fotocopia e distribuisce materiale, non si dovrebbe citare la fonte o l’autore?)

Deaglio le ha semplicemente suggerito di sporgere querela per danni, se lo ritiene il caso. Tu le credi e quindi sei sicura che lo farà? 😉

gmd85

@E.ng.y

E neanche. Perché si instilla il dubbio della gravità. E, tra l’altro, l’omosessualità è stata inserita in una lista di comportamenti palesemente negativi. Il test non è salvabile, da qualunque prospettiva lo si voglia considerare.
Strano, poi, che non sia stata inserita una pratica davvero aberrante, della quale, però, guai a parlare. Non devo spiegare di cosa sto parlando, spero.

Engy

@Sandra Sandra, con quell’occhiolino furbetto di chi vuol mettere alla prova una rompiballe un po’ troppo puntigliosa …:-),
Sì, ricordo che Deaglio suggeriva eventualmente di sporgere querela per danni. Mah, io credo che non lo farà.
Poi è andata a finire che stamattina non ho potuto ascoltare Prima Pagina. E’ intervenuto qualcun’altro?

Sandra

Beh, ho solo applicato a te il criterio-verità per la notizia di Kundalini, ossia credibile solo se denunciata. Se la prof o il prof si ritiene danneggiato che sporga querela per danni. Deaglio si è limitato a dire questo. La prof invece ha detto che il giornalista di Repubblica gli ha dato dell’omofobo, il che non mi sembra.
Mi incuriosisce però sapere da quale rivista di sociologia di 10 o 12 anni fa il direttore diocesano umbro per l’irc ha preso il questionario. Anche per la voce di “Abusare di bambini”, che mi sembra una voce po’ più recente dei primi anni 2000.

“Senz’altro il test è posto molto male; magari la domanda poteva essere “secondo te quanto sono gravi questi comportamenti, da 0 a 10″, se proprio proprio”

Eh, ma infatti, proprio proprio l’omosessualità non è un comportamento! Avrebbe dovuto scrivere atti omosessuali, così come è stato messo Infedeltà coniugale (e non eterosessualità)!

Sandra

Ah tra l’altro, ieri la prof Paola si era lamentata che la ragazza avesse fotografato e pubblicato il foglio senza chiedere il permesso. Secondo il sito del Garante della protezione dei dati personali:

“Questionari per attività di ricerca

L’attività di ricerca con la raccolta di informazioni personali tramite questionari da sottoporre agli studenti è consentita solo se ragazzi e genitori sono stati prima informati sugli scopi delle ricerca, le modalità del trattamento e le misure di sicurezza adottate. Gli studenti e i genitori devono essere lasciati liberi di non aderire all’iniziativa.”

La ragazza ha fotografato il questionario, non il professore o un compagno. Tu sei d’accordo con la prof che per portare a casa e mostrare del normale innocuo materiale scolastico si debba ottenere un permesso speciale? E come mai un prof di religione può portare in classe per anni del materiale alla cavolo senza che ci sia un controllo?

Engy

Giusto @Sandra,
l’omosessualità non è un comportamento ma un modo di essere e di vivere la propria sessualità, hai ragione.

Engy

Sandra,
io non avevo detto comunque che la credibilità di quel racconto dipendesse dalla denuncia, bensì dal fatto di “animare” quelle maiuscole e farle diventare nomi e cognomi. Qui ad esempio viene fatto almeno il nome del liceo, la denuncia arriverà – SE arriverà.
Sulla liceità di fare copie da parte degli studenti senza chiedere permessi di sorta, prendendo atto di quel che dice il garante, dico di SI.
Io però non vivo il mondo della scuola, non sono competente se non come ex studentessa, poi non ho più seguito approfonditamente le varie “rivoluzioni” che hanno toccato – negativamente mi pare – la scuola negli ultimi decenni. Il mio campo è un altro.

gmd85

@E.ng.y

Nah, ti sembrava tutta una macchinazione. Puoi dirlo, senza troppi giri di parole.

Io il mondo della scuola lo vivo per riflesso, con tre docenti in famiglia. Se ne sentono di cotte e di crude. Gli argomenti di Sandra sono più che plausibili.

Frank

Il prossimo anno, in questa scuola, sarebbe piacevole vedere una bella sfilza di domande per la richiesta dell’ora alternativa, questo è il modo di reagire, cosa si ci discute a fare con persone (per dirla alla Odifreddi, prima che diventasse Amoricaldi e si mettesse a tubare con Ratzinger) che credono in un dio cattivo, che ha abusato di una ragazzina per mettere al mondo un figlio fanatico, che alla fine si fa ammazzare per disturbo della quiete pubblica.

Reiuky

Le risposte “corrette”
Smerciare droga – 5
Inquinare – 3
Fare terrorismo – 2
Sequestro di persona – 4
Evadare il fisco – 0
Rubare sulla merce – 5
Esportare capitali – 0
Rubare sugli stipendi – 0
Omicidio – 3
Suicidio – 8
Infanticidio – 8
Prostituzuione – 9
Aborto – 10
Eutanasia – 10
Omosessualità – 10
Adulterio – 7
Divorzio – 10
Non credere in dio – 7
Non andare a messa – 2
Non pregare mai – 2

Francesco S.

Secondo la teologia cattolica non credere in Dio è un grave peccato, un peccato capitale per cui si è direttamente scomunica e si va all’inferno quindi 10.

Reiuky

Potremmo aprirne una discussione. Secondo me, per i cattolici, è molto peggio essere gay. In fondo con gli islamici cercano tranquillamente un dialogo.

laverdure

@Reiuky
“In fondo con gli islamici cercano tranquillamente un dialogo.”
Ammettiamolo,hanno molte buone ragioni per questo.
Ad esempio, se esistono molti stati a regime islamico,dove la chiesa cattolica e’ malamente tollerata e potrebbe essere scacciata senza appello,non esistono invece stati a regime omosessuale.
Inoltre tra i gay la propensione al martirio per la causa
(sotto forma di kamikaze)e’un tantino meno diffusa.
Come vedi Santa Madre Chiesa ha il senso della realta,bugiardo chi lo nega.

Francesco S.

Secondo te non secondo la dottrina cattolica, omosessualità, adulterio e ateismo sono tutti peccati mortali.

In particolare l’ateismo è considerato un peccato contro dio. Appunto la santa alleanza che cercano con i musulmani era contro quello che loro chiamano relativismo in cui fanno entrare tutto dall’ateismo, all’omosessualità, aborto.

laverdure

@n
Mai sentito”Parlar di corda in casa dell’impiccato ” ?

Giorgio Pozzo

Scusate, ma ripeto qui la mia risposta perchèvorrei spiegare che non li sto affatto difendendo.

Non sto giustificando la struttura del questionario: un questionario su questi temi sarebbe anzi auspicabile, in generale, e fatto meglio. Sto solo dicendo che lo studente cattolico (e io da studente avrei fatto così: le ore di religione me l’ero puppate tutte pur non essendo cattolico) potrebbe rispondere zero dove secondo lui non si tratta affatto di colpa.

Non è una novità che secondo la religione cattolica queste siano tutte colpe. Il questionario, quindi, è perfettamente coerente con le definizioni di peccato del Cattolicesimo. Essendo il questionario stato distribuito nell’ambito dell’ora di religione (cattolica), la cosa non mi stupisce affatto, e nemmeno, in fondo, mi turba più di tanto. Sotto l’ipotesi che tutti gli studenti dell’ora di religione siano cattolici, allora posso capire che vogliano sondare l’opinione degli studenti cattolici sulle definizioni di peccato della religione cattolica. In fondo, se la stanno smenando tra di loro.

Se ci fosse l’ora di cannibalismo nelle scuole, non mi stupirei affatto che facessero girare un questionario dove si domanda quali parti del corpo umano siano preferibili come arrosto, bollito, o scaloppine… :mrgreen:

Il problema semmai risiede a monte: l’ora di religione cattolica non dovrebbe esistere per nulla (come non dovrebbe esistere l’ora di cannibalismo). Così i loro questionari del cactus se li sollazzerebbero durante il catechismo o la messa, e non a scuola. Le proteste, insomma, non sono da fare su un questionario che riflette esattamente le loro idee balzane durante un’ora di insegnamento altrettanto balzano, ma sul fatto che tutto questo sia inserito nella scuola.

gmd85

@Giorgio Pozzo

Avevo colto il tuo punto di vista. E concordo con il paragrafo di chiusura.

Otzi

Io penso che in ordine di gravità il più grande delitto che si commetta in Italia ed in genere in uno Stato che si dica laico e democratico sia insegnare religione nelle scuole di Stato.
Se al posto degli insegnamenti di religione, si facesse più fisica, matematica e biologia avremmo uomini domani con un grado di formazione intellettuale ed umana che al confronto nessuna grazia di dio ha mai prodotto.

diego

si davano i voti?? Il massimo si otteneva mettendo 10 all’omosessualità e 1 all’abuso di bambini?

giuseppe

Informatevi meglio. Il tutto é stato già ampiamente spiegato e si é dimostrata la malafede dell’operazione. Ma i giornali, sempre pronti a trovare argomenti per attaccare la chiesa, si guardano bene dal mettere in evidenza l’errore e la malafede di chi non ha verificato cosa fosse veramente successo.

gmd85

Spiegato da chi? Dalla professoressa? Dalla scuola? Si chiama pararsi il c.ulo, genio. La scuola dice che era un test come un altro e tu subito ad abboccare. E chi ha parlato di chiesa? Stiamo parlando di una docente che ha presentato un test ridicolo e inutile, a dimostrazione dell’incapacità di certa gente di formare ed educare.

Mizar

Ma cosa vuoi spiegare testina, siete indifendibili, basta ca**ate, lo scivolone il vostro colleguccio parassita “professore” di religione l’ha fatto, adesso chiedete scusa e vergognatevi. E basta!

gmd85

@peppiniello

Che dici se rielaboriamo il test inserendo i sollazzi di qualche pretonzolo? O quelli nono sono peccato?

Sandra

Sai anche per caso da quale rivista di sociologia il prof avrebbe preso il questionario? Perché altrimenti la spiegazione è molto risicata, sa più di arrampicata sugli specchi.

FSMosconi

@giuseppe

Ma sì sì: va tutto bene gius, La realtà non t’ha riconosciuto… puoi ancora dormire sonni tranquilli…

Diocleziano

Propendo per la malafede della signora in questione.
Se è in grado di dimostrare la sua buonafede,
dovrò propendere per la sciatteria.

whichgood

“Smerciare droga”. Singolare che non si chieda di valutare il peccato di “consumare droga”. Forse questo peccatuccio è ammesso per sopportare l’ora di religione.

Titti

Sono perplessa sul peccato di adulterio: perchè varia a seconda se è occasionale o continuato?

whichgood

Alla Chiesa cattolica non si deve mai chiedere “perchè”. Il dio cattolico è autoritario, prepotente e maleducato. L’ora di religione (cattolica) segue i sui modi.

Sandra

Nel questionario manca una colpa, dire bugie.

Leggo le dichiarazioni del prof sul sito di avvenire del 24/9 , dove dice «questionario, uscito in una rivista ben dieci anni or sono» .

Il questionario è uscito in una rivista (di sociologia cattolica) nel 1988, che a casa mia fanno 25, e non 10, anni. Ne parlava Repubblica, e La Stampa del tempo.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/11/22/peccati-secondo-cattolici-droga-sesso-quelli.html

Lo studio era di don Silvano Burgalassi, ed era uscito con il titolo “Per una lettura storicamente adeguata dell’evoluzione della sociologia religiosa europea” su «Studi di Sociologia» nel 1988.

Da quanto posso vedere leggendo i due quotidiani manca la voce “Abusare di bambini”, si trova invece su Repubblica “Sfruttare le persone”.

Quindi non è “solo” uno studio di sociologia datato.

Sandra

dichiarazione del prof. sul sito della conf. episc. umbra:

Il questionario proposto nelle classi terze Liceo, composte da studenti e studentesse maggiorenni, nell’ambito del programma ministeriale di religione cattolica (dpr 339/87) e delle indicazioni didattiche per il secondo ciclo (Dpr 176/12), che prevede, per le classi terminali del Liceo, come anche degli altri indirizzi di Scuola media superiore annuale, la trattazione di argomenti di natura etica, è stato presentato alle suddette classi con ampia ed argomentata premessa sul suo superamento sia nel linguaggio, sia nella sua articolazione, dall’attuale processo di autoconsapevolezza della coscienza sociale della nostra società. Pertanto rientrava nella finalità per il confronto e la presa di coscienza personale dei singoli studenti, quella di “vedere” il questionario, uscito in una rivista ben dieci anni or sono, e confrontarlo con l’odierna situazione. In secondo luogo, altra importante finalità educativa è stata quella di far emergere eventuali posizioni, ormai residuali, coincidenti con l’impostazione ormai obsoleta che il questionario proponeva ed accompagnare con l’azione educativa un processo di effettivo superamento di tali posizioni. Tutto ciò per avviare un percorso di approfondimento e di confronto tra gli stessi studenti, nel rispetto delle singole posizioni e con un esercizio democratico della propria coscienza personale e sociale, durante l’intero anno scolastico.
Prof. Massimo Liucci

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