Villafranca, come ti ostracizzo lo sbattezzato

Lo sbattezzo, ovvero la scelta formale di non far parte della Chiesa cattolica, può avere ancora delle conseguenze negative in realtà fortemente confessionali della nostra italietta. Come è successo a Villafranca, in provincia di Verona, a un giovane redattore del sito Villalternativa. Un portale che riunisce persone di differenti idee politiche ed esistenziali, siano esse credenti, atei e agnostici, accomunate da voglia di fare e obiettivi comuni.

Come racconta il direttore, sono stati invitati da altri giovani che gestiscono il Grest della parrocchia del duomo locale proprio per mettere su un laboratorio di giornalismo per ragazzi. Iniziativa cui hanno partecipato senza problemi, anzi con entusiasmo. A curare il corso c’è anche uno studente di filosofia, Alessandro Brannetti: ma il prete responsabile del Grest, Michele Valdegamberi, viene a sapere che il ragazzo è sbattezzato. Sentitosi forse scavalcato da giovani parrocchiani troppo aperti e volenterosi per i suoi gusti, ha pensato bene di escludere Alessandro solo perché era venuto a sapere che era sbattezzato. Gli ha chiesto, per conto terzi, di non presentarsi più. Villalternativa ha ritirato la sua presenza dal laboratorio. Ma Brannetti “non ha in alcun modo pubblicizzato in occasione del laboratorio” questa sua scelta, ci tengono a precisare da Villalternativa, e “non ha toccato alcun tipo di argomento legato alla fede o alle scelte personali”. Perché avrebbe dovuto farlo visto che si trattava di un corso di giornalismo?

Il parroco si è difeso così: “non è una chiusura” perché “la scelta che ha fatto Alessandro è grave”. Anzi, “per me lui è un signor nessuno”, ha rincarato il pio religioso, “siamo aperti verso gli altri, non verso chi fa questa scelta”. Resta da capire chi siano, per il buon cristiano, questi “altri”: forse solo quelli che la pensano come lui o che si prestano a essere placido oggetto di evangelizzazione. Indicativo di come molti parroci sul campo intendano il “dialogo” tanto decantato a parole, anche dei vertici ecclesiastici.

Duomo di Villafranca

Lo stesso sacerdote è intervenuto tra i commenti all’articolo, dopo che anche diversi parrocchiani gli hanno chiesto spiegazioni. Ha ribadito, a scanso di equivoci, che attività come il Grest hanno una chiara connotazione religiosa e il loro intento è proprio l’evangelizzazione. Dal punto di vista dottrinario ha ragione, il problema è casomai per i suoi parrocchiani più aperti, o per coloro che, seppure non credenti, mandano i propri figli in certi contesti sottovalutando ciò che li aspetta. Il sacerdote conferma, con una serie di circonlocuzioni teologiche, che la scelta di escludere Alessandro è una forma di esclusione verso lo sbattezzato in quanto tale, perché questi ha compiuto una scelta “formalizzata, adulta, libera e ‘inequivocabile'” “molto grave dal punto di vista della Chiesa” di cui deve assumersi la “responsabilità”. Insomma, è colpa sua. Un modo di fare che ricorda tristemente la scomunica “vitando”, che comportava la marginalizzazione sociale nei confronti di una persona condanna dalla Chiesa, cui i fedeli non dovevano nemmeno avvicinarsi.

Tale comportamento che – ripetiamo – è formalmente corretto dal punto di vista dottrinale, contraddice proprio le rassicurazioni del prete sulla “possibilità di confronto” e sul “contatto con persone che la pensano in maniera diversa”. Visto che l’esclusione c’è stata sebbene nel corso non si parlasse di fede, né dell’opinione religiosa del singolo, forse il timore dello zelante parroco era che dopo aver incontrato uno sbattezzato i suoi fedeli organizzassero un’apostasia di massa? Secondo Valdegamberi, Alessandro avrebbe avuto un ruolo troppo centrale ed esposto nel seminario e i suoi fedeli sarebbero stati troppo ingenui nel farlo entrare in parrocchia.

Anzi, dando prova di una notevole maestria dialettica, il parroco arriva a dare la colpa a Villalternativa per aver “escluso il dialogo”, proprio perché ha raccontato il pasticcio sul web. “Il Vangelo non presenta mai un Gesù buonista come taluni vorrebbero”, chiosa il buon prete facendo riferimento al Nuovo Testamento: siamo perfettamente d’accordo, visto l’approccio esclusivista e dogmatico del cristianesimo. Era proprio il protagonista dei Vangeli d’altronde che diceva “chi non è con me è contro di me” e che spronava i suoi seguaci a troncare tutti i legami con chiunque potesse impedire di seguirlo e adorarlo acriticamente, compresa la famiglia. A parte la spiccata tolleranza del parroco, va detto che se un religioso responsabile dei registri battesimali rivela a terzi che una persona ha chiesto lo sbattezzo — anche interpellando la famiglia — è passibile di denuncia, in quanto viola le norme sulla privacy. Dato che Brannetti non ha parlato della sua condizione, viene da chiedersi chi abbia diffuso la notizia in ambito parrocchiale.

Certo non si può pretendere che chiunque possa entrare in parrocchia, se la sua presenza non è gradita. Liberi di fare come vogliono in casa loro, ci mancherebbe, ma è difficile poi che risulti credibile la retorica sull’accoglienza e la tolleranza. Il problema sorge quando si viene invitati per poi essere esclusi solo per motivi ideologici che nulla hanno a che vedere con l’attività svolta. Non ci pare proprio che Alessandro abbia preteso qualcosa, o abbia voluto fare sfoggio della sua condizione. La reazione è indicativa di una certa ambivalenza, che non stupisce: estrema apertura all’esterno per cercare di infondere il proprio spirito in ogni ambito possibile, con l’intento di condizionarlo, anche usando l’esca del “dialogo” e contando su una rete capillari di associazioni e realtà sul campo; speculare chiusura all’interno per impedire qualsiasi contatto con agenti “estranei” (sebbene innocui) che possano anche solo in teoria contaminarne la purezza.

Se l’andazzo è questo, immaginiamoci i criteri di selezione del personale nelle scuole private cattoliche. Basti considerare solo quelli per gli insegnanti di religione nella scuola pubblica, che hanno bisogno del placet del vescovo che ne attesti la “moralità” per avere l’abilitazione, sebbene siano pagati con i soldi pubblici. O anche al sistema tacito che regna in certe aree, come la Lombardia, dove è difficile ottenere appalti se non si fa parte di una certa congrega religiosa. Il caso di Alessandro è il classico esempio — e temiamo, la punta di un iceberg — di quali storture possa creare l’influenza della visione chiusa della religione nell’associazionismo e nella società civile, quando egemonizza e condiziona i momenti di aggregazione e formazione, o il mondo degli interessi e del pubblico.

Un caso simile accadde qualche anno fa ad Arcisate, in provincia di Varese, ai danni di uno sbattezzato che venne prima invitato dai suoi amici a partecipare alla squadra di calcetto dell’oratorio e poi venne escluso dal parroco perché apostata. Chissà quanti sono costretti a tacere la propria condizione di sbattezzati perché, soprattutto nei piccoli centri e in assenza di alternative, possono solo frequentare la parrocchia per avere una vita sociale. Fenomeno che si vede anche con gli oratori estivi quando mancano altre opzioni laiche, e ulteriormente acuito dalle istituzioni che concedono in appalto servizi a enti religiosamente orientati.

La redazione

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98 commenti

nightshade90

la sussidiarietà tanto amata dai politici filoclericali: “diamo tali compiti alla chiesa, PAGANDOLA per svolgerli, invece di farli noi in modo laico. tanto la chiesa non discrimina”….

sì, non discrimina i suoi membri, ma chi non ne fa parte e chiaramente non è “convertibile” viene escluso dai “servizi” che offre. servizi che, secondo lo stato, sono aperti a tutti i cittadini senza alcuna distinzione (e proprio in virtù diq uesto argomento sostiene la sussidiarietà). i casi sono due: o la chiesa offre i suoi servizi, TUTTI, senza discriminazioni, o non ha i titoli per offrirsi di svolgere un lavoro sussidiario a quello che dovrebbe esvolgere lo stato….

af

Ecco, il punto e` proprio questo. Chi paga? Di chi erano i soldi per questo “Grest” (che `e ? boh? l’articolo non lo dice). Perche’ se i soldi con cui era organizzata l’attivita` avevano provenienza curiale, mi sembra che il parroco abbia fatto benissimo, o meglio, fosse nel suo pieno diritto e non vedo la ragion d’essere dell’articolo che stiamo commentando, mentre se tali soldi fossero stati di origine pubblica (cioe` di tutti) dati per organizzare il corso di giornalismo, allora l’azione del prete e` ampiamente censurabile.

af

Ecco, il punto e` proprio questo. Chi paga? Di chi erano i soldi per questo “Grest” (che `e ? boh? l’articolo non lo dice). Perche’ se i soldi con cui era organizzata l’attivita` avevano provenienza curiale, mi sembra che il parroco abbia fatto benissimo, o meglio, fosse nel suo pieno diritto e non vedo la ragion d’essere dell’articolo che stiamo commentando, mentre se tali soldi fossero stati di origine pubblica (cioe` di tutti) dati per organizzare il corso di giornalismo, allora l’azione del prete e` ampiamente censurabile.

Reiuky

Ipotesi: un tipo organizza un evento culturalmente interessante, lo finanzia interamente con i suoi soldi e lo organizza nel retro della libreria di un suo amico.

A questo evento vorrebbe partecipare un ragazzo marocchino, ma il tipo che ha organizzato tutto dice “no, tu no. Per me tu non esisti nemmeno”

Il tizio in questione aveva diritto di fare quello che ha fatto?

af

Rispondo a Reiuky sotto, non essendo consentita credo una risposta ad una risposta di una risposta probabilmente per leggibilita`.

Si` credo proprio che il tizio avesse il diritto di fare quello che ha fatto. Puoi criticarlo, come si sta facendo qui o nell’articolo, ma non credo ci sia legge nel nostro ordinamento che possa perseguire il suo comportamento. Diverso sarebbe il discorso se il corso in questione fosse organizzato con risorse pubbliche, di tutti. Trovare anormale il comportamento del prete e` come trovare anormale che la terra sia tonda, magari e` anormale, pero` fattualmente sembra proprio sia cosi`.

Reiuky

Guarda, non ho voglia di provarci, ma credo che se un tizio facesse la stessa cosa contro un marocchino dicendogli “tu sei negro e per me non esisti”, rischierebbe almeno una multa.

Poi non sono avvocato e potrei anche sbagliare.

af

@Reiuky.
Credo ci siano due distinzioni da fare. Se il servizio reso e` pubblico o meno e se l’escluso e` parte del pubblico del servizio o parte di coloro che lo erogano.
Se e` pubblico, non possono essere ammesse discriminazioni, ma se e` privato, per credenti, allora queste discriminazioni ci possono essere. Magari ad un circolo privato sardo si possono iscrivere tutti, pero` normalmente devi essere sardo per farlo.
L’altra questione riguardante l’erogazione del servizio puo` essere decisa da chi lo gestisce e paga. Se io fossi cattolico e volessi un corso giornalistico che affermi e diffonda idee cattoliche, perche’ dovrei prendere un ateo sbattezzato dichiarato a farlo?

paniscus

Ma il problema specifico sta solo nel fatto che avesse fatto la dichiarazione di sbattezzo? Cioè, finché era solo un ateo dichiarato e lo sapevano tutti, quello andava bene, ma se ha fatto la dichiarazione di sbattezzo allora cambia tutto?

boh
L.

af

@paniscus, non so se il problema stesse nello sbattezzo, certamente lo sbattezzo, l’apostasia comporta la scomunica, per cui potrebbe.

benjamin l@asino

Ora ci vorrebbe qualcuno che assai pubblicamente ricordasse a questo paladino dell’integrità e della coerenza di recarsi immantinente dal suo amato papa per ricordargli che giammai dovrà più permettersi di avere rapporti con lo scomunicato Giorgio Napolitano e che anzi non dovrebbe perdere occasione per marginalizzarlo ed escluderlo. Dico questo perché, se non erro, Giorgio Napolitano è stato scomunicato insieme a tutti gli iscritti al Partito Comunista in occasione della scomunica generale del… ?… non ricordo l’anno. Potrei sbagliare, ma non credo. Chi si sente di essere più preciso?

Aggiungo che forse qualcuno tra i praticanti che frequentano questa rubrica mi saprà spiegare in cosa è sbagliato questo mio ragionamento. Sarei contento di saperne di più.

Manlio Padovan

In linea generale il discorso non fa una piega.
Per quanto riguarda il caso specifico di Napolitano, visto che tipo è, ormai lo conosciamo bene in campo politico per come si è comportato ed in particolare per i suoi inchini al papa fin dal primo giorno di regno, potrebbe darsi che abbia fatto anche un viaggio a Canossa che, per lui, è dietro casa…e forse rende pure.

benjamin l@asino

Perché “non” comunista? Non era iscritto al partito all’epoca della scomunica collettiva?

Federix

Ma attualmente ti sembra comunista?
Anche io ero cattolico, decine di anni fa!

Diocleziano

Proprio qualche settimana fa avevo fatto cenno ai pericoli per chi è sbattezzato,
in quanto ‘loro’ hanno i nominativi.
Soprattutto nel caso di ricoveri in ospedali nelle loro mani.
Sempre notevole la loro apertura mentale nell’accettare soldi dalla finanza pubblica,
ma comportarsi poi come la peggior consorteria.
E ripagarli con la stessa moneta, cioè escluderli da tutte le iniziative dove la religione
non è implicata?

Federix

Cioè per esempio escludere l’ora di religione da tutte le scuole pubbliche, e non finanziare le scuole private!!! 😀

Engy

Questo episodio è grave e il comportamento del prete inqualificabile.
Ritengo però e con convinzione che siano casi isolati e che, a fronte di simili episodi negativi ce ne siano di sicuro altrettanti positivi; io ne conosco uno ad esempio.
Però, @Diocleziano, se non spieghi meglio la faccenda di questi ospedali di cui torni a parlare, con nomi cognomi e ragguagli circostanziati, il tuo sembra un discorso tanto per dar aria polemica ai denti.
Sul ripagare con la stessa moneta preferisco tacere ….

Diocleziano

Quando senti le previsioni del tempo che prevedono pioggia, cosa fai? Cominci a sbraitare «Voglio sapere nomi e cognomi e dove e quando pioverà domani!»?

Federix

@ Engy
Cosa ti fa pensare che siano “casi isolati” anziché la “punta dell’iceberg”, iceberg che per ora è rimasto sott’acqua proprio a causa delle “norme” vaticane che comandano OMERTA’?

MetaLocX

Il parroco si è difeso così: “non è una chiusura” perché “la scelta che ha fatto Alessandro è grave”. Anzi, “per me lui è un signor nessuno”

Questo parroco riesce a tenere il broncio come bambino di 5 anni: “è brutto e cattivo, per me non esiste più!”

Felix

In effetti ho appena finito di leggere “Sfida laica all’ islam” di Hamid Zanaz.
Fa paura !

Tommaso

Mi dispiace dover dissentire !

Che ci faceva uno studente di filosofia SBATTEZZATO nel “Grest” di una “parrocchia” ?

Quando uno si sbattezza, per un minimo di coerenza dovrebbe tenersi alla larga da tutto quello che coinvolge preti e pretonzoli, ma se questo non si verifica mi pare sterile poi strapparsi i capelli se il prete (o pretonzolo) per una sua coerenza (questa si) non ce lo vuole !

Questa la si può accomunare ai gay e/o ai divorziati che si lamentano se i preti li trattano male !

I preti non li dovrebbero frequentare e nessuno li tratterebbe male !

PMC

Oh, bravo, Tommaso!
Allora che uno possa voler “laicizzare” lo stato perché ateo lo posso anche capire. Non è la mia scelta, ma in democrazia il suo voto vale quanto il mio e il 50% + 1 fa la differenza.
Ma che si faccia tanto can can per una cosa ovvia come non accettare in una attività religiosa uno che pubblicamente ha detto di voler rifiutare il fatto di essere stato battezzato puzza lontano un miglio di crociata all’incontrario. Va bene che a luglio le notizie scarseggiano, vabbé che qui molti non aspettano altro che lanciarsi contro il pretonzolo bigotto e retrivo, ma c’è un limite al ridicolo.
E bravo Tommaso a dire: che cavolo ci fa uno sbattezzato in un posto che, evidentemente gli fa schifo? Se la chiesa ti fa schifo al punto di sbattezzarti sputaci, stacci alla larga… criticala.
Mah… forse è la calura estiva

nightshade90

in linea generale (cioè per attività interne alla chiesa) ti darei ragione, ma in questo caso particolare…da quando il grest è “attività (puramente) religiosa”?

perchè a quanto mi risulta le parrocchi ricevono sovvenzioni statali e comunali (anche) per questo, perchè si afferma che tali attività sono aperte a tutti e quindi si tratta di un servizio pubblico. se tali attività delle parrochie invece sono dichiaratamente attività religiose (e quindi si può discriminare sulla partecipazione su base religiosa), allora non vi sono i requisiti necessari per riceve sostegno dallo stato (che può sovvenzionare altri con la scusa della “sussiduarietà” solo quando il delegato svolge il servizio con (almeno) le stesse regole a cui è vincolato lo stato nell’offire i servizi alla gente: cioè senza discriminare su base religiosa (o politica o di razza o di sesso….)

tommaso

Quando uno “non crede” fino a sbattezzarsi, non ci sono “santi” vuol dire che è convinto che:

A) la chiesa racconti BALLE
B) per cui i preti o sono scemi o sono in malafede

Sia d’ estate che d’ inverno, non si può “non credere” e poi pensare che la chiesa racconti la “verità” !

Questo i preti lo hanno capito e quando vengono in contatto con “non credenti” dichiarati molti reagiscono come si è visto.

Per cui, calura o non calura, mettersi poi a piangere è profondamente stupido ! Confermo !

nightshade90

@tommaso

io credo anche che scientology spari balle (e credo che chiunque non sia scientologysta condivida tale idea). eppure non credo che i suoi membri siano TUTTI scemi o in malafede: molti si sono fatti semplicemente manipolare, avevano delle debolezze su cui qualcuno ha fatto leva per spingerli ad abbracciare una fede che offriva loro risposte facili e consolanti.

stessa cosa vale per il cattolicesimo: ritengo che siano tutte balle e che i vertici siano più vicini al fariseismo che all’effettiva applicazione delle regole morali che predicano (o che venivano predicate nei loro libri sacri), ma così come la stragrande maggioranza dei fedeli è tale perchè indottrinata sin dalla più tenera età, lo stesso vale per molti preti (che, a differenza dei vertici, non necessariamente sono in maggioranza corrotti). e non è necessario essere stupidi per finire vittima dell’indottrinamento, specie se fatto sin dalla più tenera età.

Rester

Pubblicamente dove? Non mi pare che si dica che è andato in parrocchia a dire “Io sono sbattezzato, voi siete degli idioti che credete alle favole”. L’hanno chiamato per un lavoro che nulla centrava con la sua fede religiosa e dopo che il parroco ha scoperto (da chi poi? Viva la privacy) che era sbattezzato l’ha cacciato. A rigor di logica la fede in questo lavoro non centra, è come se appaltassi il lavoro ad una ditta per tirar su due muri in una chiesa e, venuto a sapere che il capo è sbattezzato, li cacci via e assuma qualcun altro perchè sì. Chiamato per “mettere su un laboratorio di giornalismo per ragazzi”, se ci è andato è per il laboratorio, non perchè voleva andar contro la chiesa o la religione di tutto l’universomondo.

Diocleziano

Sì, lo sappiamo: è come quelle gite per vecchietti dove a un certo punto, di solito in mezzo alla campagna per essere sicuri che nessuno sfugga, li violentano con una promozione di padelle. Il grest differisce nel fatto che, invece di vecchietti, approfittano di bambini per rifilargli dio, anziché padelle.

Rester

L’hanno invitato? Sì. All’invito era specificato “Venire solo se di fede cattolica”? No. All’arrivo gli hanno chiesto “Sei di fede cattolica?” No. L’ha invitato il parroco? No. Conclusioni? Un parroco è stato messo al corrente da boh che una persona invitata da esterni, non da lui, per un laboratorio di giornalismo, è sbattezzata. Il giornalismo ha a che fare con la fede? No. Se l’avesse cacciato perchè gay, donna, nero, ebreo o via dicendo saresti stato d’accordo lo stesso? Eppure sono anche loro nemici della fede, con la differenza che non inchiappetano i bambini e non sono coperti nei casi di pedofilia dalle loro rispettive “lobby”. Coerentemente, i muratori, i giardinieri e tutto lo staff che lavora in parrocchia d’ora in poi dovranno sostenere un esame che ne attesti la cattolicità, altrimenti li caccia. D’accordo anche su questo, giusto?

moltostanco

Appunto, laboratorio di giornalismo.

Che si fa in un laboratorio di giornalismo ? SI parlerà di come si prepara un articolo, come si raccolgono le informazioni, ecc ecc.

A meno che non esista un “modo cattolico” e un “modo non cattolico” di scrivere gli articoli, la fede non c’entra niente — da un punto di vista tecnico.

E si (ri)dimostra che, mentre un ateo è disposto a lavorare e anche a scambiare opinioni con chi non la pensa come lui, il cattolico ufficiale (perchè questo è un prete) non lascia spazi a chi non la pensa come lui.

MASSIMO

In effetti hai ragione. Se uno è ateo dovrebbe evitare come la peste i preti ed i loro ambienti.
Io sono ateo ma non sono sbattezzato. Ho 50 anni ed evito i preti da ben 40 anni, ovverosia dall’età in cui i miei genitori mi fecero fare catechismo.
E non capisco gli atei che vanno a cercare dialogo con quei neri signori.

serlver

Ma cosa c’entra il dialogo coi preti? E’ stato chiamato solo per sovrintendere ad una iniziativa formativa. Ateo non vuole dire per forza pretofobo: essere ateo significa non credere in nessun dio, mica credere che tutti i credenti siano degli appestati.

Engy

Tommaso
Evidentemente quello studente sbattezzato è una persona che ama la vita e le persone, che è desideroso e curioso del contatto e anche della contaminazione con gli altri – contaminazione che porta spesso ottimi frutti, – tutti gli altri senza distinzioni o barriere o pregiudizi.
Questo tuo discorso invece è intollerante e settario e chiuso al pari di quel prete. Mi ricorda la chiusura mentale delle comunità degli Amish che ho visto in un interessante documentario qualche sera fa non so su quale canale.
La laicità – non nel suo significato più ridicolo di contrapposizione atei-credenti che ancora troppo spesso viene proposto, ma in quello più vero che è sostanzialmente quello della tolleranza e della capacità di “concepire”- concepire, non condividere – idee anche opposte alla nostra, la laicità qua dentro, mi spiace dirlo, è in generale assente (non giustificata).

Engy

Evidentemente, @Tommaso, quello studente è una persona che ama la vita e il genere umano, battezzato o sbattezzato che sia, che ama la contaminazione, che non la teme ma la vede come risorsa casomai, che ha la mente libera e aperta e senza pregiudizi.
Quel ragazzo è un vero LAICO – laddove per laico non si intenda ovviamente la ridicola e purtroppo frequente contrapposizione atei-credenti, bensì, per dirla con Claudio Magris “Laicità significa tolleranza, dubbio rivolto anche alle proprie certezze, capacità di credere fortemente in alcuni valori sapendo che ne esistono altri, pure essi rispettabili; di non confondere il pensiero e l’autentico sentimento con la convinzione fanatica e con le viscerali reazioni emotive; di ridere e sorridere anche di ciò che si ama e si continua ad amare; di essere liberi dall’idolatria e dalla dissacrazione, entrambe servili e coatte. Il fondamentalismo intollerante può essere clericale (come lo è stato tante volte, anche con feroce violenza, nei secoli e continua talora, anche se più blandamente, ad esserlo) o faziosamente laicista, altrettanto antilaico.

tommaso

Vediamo di fare chiarezza:

A tutti quelli che vedono in maniera “soft” la contrapposizione credenti/non credenti rivolgo l’ invito a considerare che la questione è in questi termini :

A) qualcuno vi viene a dire che crede fermamente che i bambini li porta la cicogna.

B) che questa è “la verità”

C) che, essendo la “verità” ci devi credere pure tu,

D) se non ci credi pure tu, non solo sei un poveretto, ma sei anche un poco di buono ! (senza Dio tutto è possibile)

Quello che non si capisce è per quale motivo uno che semplicemente ha VERIFICATO la balla del punto A) e si oppone al punto D) deve diventare fondamentalista, intollerante e “laicista” !

SilviaBO

@ tommaso
Qui stiamo parlando di ragazzi, molti dei quali probabilmente si trovano al Grest perché i genitori non sapevano dove altro lasciarli, o perché ci vanno i loro amici o la ragazza di cui sono invaghiti. Non penso proprio che sia un covo di invasati! Probabilmente diversi sono atei, agnostici, disinteressati al problema, o semplicemente troppo giovani per trarre conclusioni definitive. Non ci vedo niente di male se un ragazzo vuole fare qualcosa con altri ragazzi, anche considerato che non si tratta di un’attività strettamente legata alla religione. Magari alcuni sono suoi amici, compagni di scuola… perché non dovrebbe volerli frequentare solo perché sono credenti o non sono dichiaratamente non credenti?
Non credo che nessuno stia dicendo che, se avesse deciso di non partecipare, sarebbe stato un fondamentalista! Anche quella sarebbe stata una scelta legittima, ma dato che a lui invece faceva piacere stare con questi ragazzi, che tra l’altro sembra fossero contenti di averlo tra loro, perché pensare che abbia fatto male?

diego

la chiesa: se ne sei uscito non ti vogliono più vedere (con tanti saluti agli insegnamenti di Gesù: Questo mio figlio era morto ed è tornato in vita) se sei un pedofilo ti prendono subito con loro.

Francesco

È la Chiesa, bellezza. La Chiesa! E tu non ci puoi fare niente. 😆

colpani gioacchino

Nulla di nuovo. Preti o chicchessia, sono venditori di fede che nulla hanno a che fare con la logica e la ragione. In quelle sette, non c’è spazio per alcun confronto. Meglio ignorarali

Federix

Beh, è comunque TUTTA PUBBLICITA’ PER LO SBATTEZZO!!! 😀
Magari, prima, da quelle parti pochi sapevano che esiste lo sbattezzo, ma ora lo sanno tutti!!! 😀

Francesco Santoni

È bello qualche volta scoprire che c’è pure qualche prete che fa il suo dovere e non ce la mena con la solita storiella del dialogo a tutti costi 🙂

banditore

“La scelta che ha fatto Alessandro è grave” – certo; dal punto di vista di un prete, quella dello ‘sbattezzo’ è una scelta gravissima, anzi: esiziale; figurarsi: ci si pone fuori dalla salvazione eterna. Cosa potrebbe essere considerato peggio, da un religioso?
Ma poi: “Per me lui è un signor nessuno” – ecco: qui il prete cade nel peccato; come mai non se ne accorge?
Io credo che sia, ancora una volta, quel tipo di lussuria a cui fa cenno anche Umberto Eco ne “Il nome della rosa”: la lussuria del pensiero di essere dalla parte giusta che, conseguentemente, consegna gli altri alla parte sbagliata. La lussuria del manicheismo.
Quel prete non sa (forse è particolarmente ignorante, forse è cattivo, forse non può capire) che il messaggio cristiano del “siamo tutti fratelli” e perciò si devono “amare i propri nemici” è l’estrema concisione con la quale alle anime semplici vien detto che la vita è molto variegata e complessa e dunque le ragioni, buone e cattive, s’accavallano, si mescolano ed, alla fine, si accoppiano. Difficile, se si esamina a fondo, capire chi abbia la migliore ragione; è per questo che la scelta di vita impone una parte derivante dal gusto personale, al di là delle obbiettività intricate.
E’ un pensiero laico? Certamente sì, ma può essere accettato, e magari in qualche modo anche compreso, anche da un religioso di buona volontà attraverso la semplice formula dottrinaria: “amare il proprio nemico”. Ecco: forse quel prete non è uomo di buona volontà e così da una parte, dal suo punto di vista, di ragione (la scelta dello sbattezzo è molto grave) è passato al torto anche dal suo punto di vista (dunque ora per me sei nessuno). E’ passato al peccato religioso.
Questo potrebbe insegnargli appunto che la vita è complessa e la ragione ed il torto s’affratellano. Ma dovrebbe essere in grado di capire.
Capire le ragioni dela vita: operazione difficile anche per un laico, figuriamoci per un religioso. Che vive, come un vanto, la lussuria dell’onnipotenza.
Peggio per tutti.
In ultimo, un pensiero controcorrente: non trovo logico aspettarsi che una scuola cattolica si comporti in modo illuministicamente laico; forse non si dovrebbe andare in una scuola cattolica, avendo scelto di sbattezzarsi; mi si obbietterà che queste scuole ricevono contributi statali (e incostituzionali) e perciò non dovrebbero essere così cavillose, in cambio.
Ma io non sono d’accordo: le scuole religiose non dovrebbero ricevere manco una lira fuori corso perché c’è scritto sulla Costituzione, e tanto basta. Il rigore piace anche ai laici, se l’arbitro non bara.
Ma qua l’arbitro, purtroppo, bara assai.

Francesco

L’ha mandato via perchè, essendo sbattezzato, se lo vedesse molestare un bambino lo denuncerebbe. 😆

Francesco

“Lato”* sensu, oltre ad essere ipocrita sei pure un ignorante presuntuoso.

* Io non ho studiato latino è ho cercato su Google la locuzione scoprendo l’errore, perchè io invece sono realista e ignorante ma modesto. 😆

pmc

Sono contento che ti attacchi a un refuso e rispondi con un insulto, si auto evidenzia la Potenza delle tue argomentazioni.

Francesco

Guarda quello che si limita agli insulti sei tu, io ti ho risposto che sei un ipocrita (perchè mi insulti dicendomi che sono un calunniatore, facendo finta che le schifezze che accadano all’interno della tua chiesetta soprattutto rivolte ai minori non siano vere) e poi ho aggiunto che sei anche un ignorante (è questo non è un male perchè lo siamo tutti) ma presuntuoso.
Io non sono per niente contento che tu ti limiti ad offendere le persone, preferirei vivere in un mondo dove persone ipocrite come te non ce ne fossero.

Francesco S.

Dovrò pure decidermi a fare lo sbattezzo anch’io, ma sono pigro.

Serlver

Ma allora neanche coi convertiti all’islam o ai TDG dovrebbero parlare, e invece cogli apostati intregralisti di un altro credo vanno a braccetto

Serlver

Il sito è irraggiungibile, i clericali sono riusciti a far censurare pure questa storiella che gli tornava scamoda

kundalini444

Mentre leggevo di questa vicenda non potevo evitare di pensare a come la cosa sarebbe stata diversa se al posto dello sbattezzato ci fossi stato io che, al contrario, non ho mai ricevuto il battesimo e quindi non risulto in alcun registro di alcuna parrocchia, nè fra gli apostati nè fra i figli di Gesù!

Ebbene si! La cosa sarebbe andata diversamente… perchè nessuno avrebbe potuto dire che ho commesso un atto gravissimo, probabilmente o non se ne sarebbero proprio accorti, oppure mi avrebbero visto come una specie di “pecorella smarrita” che è ancora in tempo a essere ricondotta al gregge!

Il non-esser-mai-stati-battezzati è una condizione, in tal senso, di grande privilegio. Innanzitutto lascia aperte molte più strade, figurando come una scelta-non-fatta piuttosto che come una scelta-contraria… e poi anche perchè se uno volesse convertirsi, battezzandosi in punto di morte, i peccati commessi nella “vita precedente” sarebbero come non-commessi!!! Quindi niente purgatorio da scontare!!!! E far schiattare d’invidia i credenti pedobattezzati che vivono una vita di sacrifici per poi dover espiare nell’oltretomba… mentre io, battezzato in punto di morte, li scavalco e vado dritto dritto in paradiso a dispetto della mia vita piena di peccati e divertimenti 😀

non che abbia intenzione di battezzarmi, però… vuoi mettere la soddisfazione!

E allora, cari amici, i vostri figli NON LI BATTEZZATE!!! Lasciate loro la libertà di scegliere la propria strada, lasciategli una posizione di vantaggio “di scelta” che in nessun altro modo potranno mai avere!

Stefano Grassino

@ kundalini444

> E allora, cari amici, i vostri figli NON LI BATTEZZATE!!! Lasciate loro la libertà di scegliere la propria strada, lasciategli una posizione di vantaggio “di scelta” che in nessun altro modo potranno mai avere! <

Bravo, bel discorso ma come si dice a Roma, le chiacchere stanno a zero. Una coppia di amici miei, non ha trovato posto all'asilo nido per la loro bambina, dopo 30 anni di tasse pagate.
Esisteva in zona solo l'asilo nido delle suore (lautamente sovvenzionato dallo stato) le quali hanno preteso che la bambina fosse battezzata, altrimenti non l'avrebbero presa.
Mi sembra che l'onestà della chiesa e la sua coerenza si facciano riconoscere sempre, al di là di ogni ragionevole dubbio.

kundalini444

ah ecco allora il battesimo diventa un prerequisito per avere dei servizi a cui dovrebbero aver diritto tutti i cittadini… 🙂

beh comunque l’asilo-nido (suore o non suore) è un altra “usanza” che mi sono risparmiato volentieri 🙂

paniscus

beh comunque l’asilo-nido (suore o non suore) è un altra “usanza” che mi sono risparmiato volentieri

E che cosa dovrebbe esserci di tanto brutto e spaventevole, nell’asilo nido? I miei figli ci sono andati volentierissimo e ci si sono divertiti parecchio. Certo, sarei stata molto dubbiosa sul mandarceli proprio da neonati, al di sotto di un anno di età… ma dal momento in cui cominciano a interagire, penso proprio che a loro faccia bene, anche indipendentemente dal fatto che “i genitori ne hanno bisogno perché lavorano”.

Se tu hai potuto risparmiartelo è stato, evidentemente, perché avevi la mamma casalinga a tempo pieno, o perché avevi qualche nonna o zia a disposizione (cioè, una casalinga a tempo pieno pure lei, oppure una pensionata che invece di potersi rilassare un po’ dopo essersi sbattuta di fatica tutta la vita, viene coinvolta in un gravoso impegno fisso di responsabilità delicatissima tutti i giorni).

A parte che non tutte le famiglie sono così, ma io penso che, oggettivamente, se il bambino non ha la possibilità di stare a tempo pieno coi genitori, tra andare all’asilo nido e stare parecchie ore al giorno solo con la nonna, sia meglio la prima!

Fabio

Però, se non sei stato battezzato, non puoi sbattezzarti, che in fondo è pure quella una piccola soddisfazione! 😉

kundalini444

come no! Che ci vuole? Basta battezzarsi e poi sbattezzarsi, se proprio uno vuole la “soddisfazione”
(a me sembra una scemenza, ma magari può servire per sottolineare l’insensatezza dei riti)

Se uno scopre che in questo folle mondo ti serve esser cristiano per fare qualcosa che vuoi fare, mi converto apposta e apostatizzo subito dopo… non penso capiterà mai, anche perchè della fede o del battesimo non gliene frega niente a nessuno, vogliono solo i soldi!

paniscus

Il non-esser-mai-stati-battezzati è una condizione, in tal senso, di grande privilegio. Innanzitutto lascia aperte molte più strade, figurando come una scelta-non-fatta piuttosto che come una scelta-contraria…
E allora, cari amici, i vostri figli NON LI BATTEZZATE!!! Lasciate loro la libertà di scegliere la propria strada, lasciategli una posizione di vantaggio “di scelta” che in nessun altro modo potranno mai avere!

—————————————-

Ecco, questo è uno dei grandi misteri socio-culturali dell’Italia che non riuscirò mai a capire.

La maggior parte della gente, compresi moltissimi che si dichiarano non credenti, pensa esattamente al contrario, e cioè il battezzato sia “più libero di scegliere” rispetto al non battezzato, e che abbia una possibilità in più, anziché in meno.

Di conseguenza, quasi tutti (ripeto: compresi i non credenti, ed è questo che mi lascia basita!) pensano che, anche se i genitori non sono credenti e non hanno nessuna intenzione di dare al figlio un’educazione religiosa, sia sempre meglio battezzarlo lo stesso, perché questo rappresenterebbe una garanzia di avere in futuro una possibilità di libera scelta in più, che altrimenti gli sarebbe negata.

Ma qualcuno mi spiega da dove arriverebbe questa bizzarra convinzione? Ovvero l’idea che, se uno è battezzato, poi “può sempre scegliere di allontanarsi dalla religione lo stesso”, mentre se uno non è battezzato sarebbe condannato inesorabilmente a rimanere ateo per tutta la vita, e a non potersi mai più convertire nemmeno se ci tenesse molto?

Tutte le volte che ho provato a portare questa obiezione (cioè, che il fenomeno è assolutamente speculare, e che anche uno che non è battezzato può benissimo decidere di farsi battezzare da adulto per scelta sua, se ci tiene), ho ricevuto in risposta solo occhiate bovine ed espressioni di incomprensione e incredulità assoluta.

Credo che il problema stia nel fatto che, effettivamente, manca il campione statistico contrario.

Ossia, siccome in Italia siamo quasi tutti battezzati, anche la stragrande maggioranza degli atei, degli agnostici o dei non-più-cattolici lo è. Quindi, esiste l’idea che “tanto, anche se sei battezzato, dopo puoi tranquillamente diventare ateo lo stesso”. Mentre i non battezzati sono così pochi che è oggettivamente diffiicile farsi un’idea di quanti di questi rimangano atei o agnostici, e quanti invece scelgano di avvicinarsi da adulti a qualche religione (non necessariamente quella cattolica).

Siccome tutti hanno conosciuto qualcuno che era battezzato ma poi è diventato ateo, ma quasi nessuno ha conosciuto un non battezzato che poi è diventato credente (ma NON perché non possano… semplicemente perché in Italia quasi nessuno ha mai conosciuto un non battezzato, in assoluto!), allora si pensa che il primo caso sia “facile” mentre il secondo no!

Ma come si fa a non capire un passaggio logico tanto semplice?

E soprattutto, perché non è un discorso esclusivo dei cattolici (che hanno tutto l’interesse a farlo), ma ci cascano anche moltissimi laici???? E’ di questo che non mi capacito!

Lisa

kundalini444

è il cosidetto “bandwagon effect”
una forma di conformismo estremo, che ti convince che se una cosa la fanno QUASI TUTTI, allora è impossibile vivere senza farla.
Chi ha sperimentato una vita senza fede FIN DALL’INIZIO lo sa che si vive perfettamente anche senza, tutt’al più magari ci si pongono più domande, e alla fine si SCEGLIE per davvero.
Tanti miei amici e coetanei, nati come me senza battesimo, successivamente hanno scelto di battezzarsi e sono diventati cristiani ( o qualcosa del genere ). Qualcun altro, come me, ha scelto di rimanere senza religione, perchè ateo o perchè non ha ancora trovato la sua strata (forse non la troverà mai, ma intanto l’ha di sicuro “cercata”).
Chi invece questa esperienza non l’ha mai fatta, pensa che sia inconcepibile vivere in questo modo… sarebbe come vivere senza il nome (che non a caso è sempre stato associato al pedobattesimo, in maniera subdola), come se non si fosse registrati all’anagrafe.

I miei amici che hanno figli, ai quali propongo questo ragionamento, mi rispondono che “hai ragione, anche noi non siamo credenti, ma NON E’ il caso di ESAGERARE! Come te, che sei sempre esagerato in tutto”.
Ecco, capito? Ora lasciare il figlio in una condizione di neutralità per garantirgli la libertà di scelta futura, è considerato “esagerare”!
Troppa libertà? Gli farà mica male povero figlio?

whichgood

La cosa più grave è che Alessandro non avrebbe mai lasciato un soldo per la chiesa, tutto qua. Un Berlusconi bestemmiatore e di dubbia morale religiosa è sempre benvenuto in qualsiasi chiesa. Tutto il resto sono banali scuse da prete.

serlver

Beh, l’otto per mille, volente o nolente, lo verserà pure lui: quindi, seppure in minima parte anche lui ha contribuisce al mantenimento dle preto che l’ha cacciato via.

Fabiuz

“Chi non è con me è contro di me” Matteo, 12:30
“Soltanto un Sith vive di assoluti” Obi Wan kenobi

MASSIMO

Vediamola anche con degli altri esempi:
– uno di estrema destra va in un circolo di comunisti;
– un laziale va in un circolo di romanisti.
E’ chiaro che questo signore l’ostracismo se lo va a cercare.
Un ateo in un gruppo religioso è una cosa del tutto analoga.

Con questo non voglio difendere la Chiesa (lungi da me), ma mi sembra che il giovane, nonostante tutta la sua conoscenza di filosofia non capisca certe cose piuttosto elementari.

MASSIMO

Poi è ben noto che i preti, nonostante il loro falso buonismo, quando potevano farlo mettevano al rogo chi non la pensava come loro.
Loro non hanno mai cercato il dialogo con chi la pensa diversamente. Ergo, se uno non crede, fa bene a starne alla larga.

kundalini444

Se il “circolo dei romanisti” si può permettere di accettare i propri soci discriminandoli in base alla fede (calcistica in questo caso) allora non deve prendere sovvenzioni con i soldi pubblici (DI TUTTI) ma solo con i soldi dei suoi “soci”.

Associazioni di questo tipo, se pur lecite, si AUTOFINANZIANO!
Sarebbe bello se lo stato italiano avesse il coraggio di dire alla chiesa “AUTOFINANZIATEVI” e/o di far pagare l’8×1000 SOLO ai battezzati! Avremmo il boom degli sbattezzi… e ancora si vede come è sempre e solo una questione di soldi!

Se il parroco prende i miei soldi (con offerte, o con 8×1000) e poi viene a sapere che sono sbattezzato, sono sicuro che NON mi corre dietro per restituirmi i soldi!

Francesco S.

Un circolo di comunisti o romanisti se chiama qualcuno a fargli un corso di informatica non è assolutamente interessato alle convinzioni politiche o calcistiche e perché dovrebbe?

Francesco S.

@Massimo

Soprattutto ricordiamo che era stato invitato, perché avrebbe dovuto rifiutare l’invito a priori?

Prima inviti una persona a fare qualcosa (probabilmente gratis), questa accetta e poi la cacci. Al paese mio questa è maleducazione.

serlver

Insomma un commercialsita ateo dovrebbe cacciar via tutti i clienti che firmano per l’otto per mille; un imbianchino romanista non dovrebbe mai imbiancare una sede laziale, o meglio farsi dare il lavoro ma invece delle vernici portaci una tanica di benzina e dar fuorco alla sede…
Insomma di dissiocio da questa visione fondamentalista delle proprie idee

Francesco S.

La figura dello stupido l’ha fatta il parroco davanti agli occhi dei suoi fedeli ed è questo ciò che conta.

Il ragazzo aveva accettato di tenere un corso di giornalismo su invito di alcuni parrocchiani, la sua miscredenza non era funzionale al corso.

Essere atei vuol dire evitare la religione non i corsi di giornalismo.

Chi si è comportato ideologicamente in questo caso è stato il prete, né il ragazzo né i parrocchiani.

Ermete

Secondo me se -per qualsivoglia motivo- lo sbattezzato, anzichè fare il volontario di corsi a questo Grest, avesse offerto una cospicua donazione, il parroco non si sarebbe rifiutato di accettare i soldi dell’apostata.
Sarò malizioso… ma in fondo era proprio un devoto credente a dire che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina! 😉

PaoloGioia

Salve a tutti, ho letto i vostri commenti. Volevo fare una precisazione e spezzare una lancia a favore di Alessandro, perché alcuni di voi contestano la scelta di aver partecipato al laboratorio entrando “nella tana del lupo”. Ha accettato di partecipare al corso di giornalismo, in maniera del tutto gratuita, e per un totale di due ore, una volta a settimana, per un totale di quattro giorni nella sua intera vita (il Gr.est in un mese si esaurisce), solo perché ci è stato chiesto come favore personale da amici. Quindi ha messo da parte le divisioni, seppur così profonde, solo per amicizia. Tutto qui.

Emme

Leggendo i commenti credo che sia passata un pò in sordina l’elemento di novità di questa news: ovvero che gli appartenenti all’associazione hanno fatto quadrato attorno al loro associato, ritirando la loro presenza dal grest.

Scusate ma questo era tutt’altro che scontato, e per questo immagino si siano certamente attirati molte critiche. D’altronde la soluzione più facile era semplicemente di escludere l’associato dalla partecipazione a tale attività.

Un plauso all’associazione per aver tenuto il punto !!

MASSIMO

Questa notizia può sembrare marginale e poco importante ma nasconde una realtà ben più grave. Ad esempio:
– Uno sbattezzato è malato, va in un ospedale cattolico e gli rifiutano le cure;
– Uno sbattezzato non trova lavoro come insegnante perchè la maggior parte delle scuole cattoliche lo rifiutano
– Uno sbattezzato non riesce a mandare i propri figli a scuola perchè queste scuole li rifiutano.
E si potrebbero fare tanti altri esempi.

Dunque sbattezzarsi non conviene almeno in italia, e per questo sono così pochi.
Mi chiedo come mai la Chiesa non accetti una legislazione del tipo alla tedesca (Kirchenteuer pagata solo dai cattolici). In fondo molti italiani sarebbero ben lieti di pagare l’8X1000 di tasca propria pur di non incorrere nei problemi di cui sopra.
E sicuramente la Chiesa sarebbe immune alle critiche di chi dice che prende i soldi dai non credenti.

Engy

Massimo,
io trasecolo!
Tu affermi – giacchè non stai facendo chiacchiere da bar (ateo) vero? – ad esempio che:
“Uno sbattezzato è malato, va in un ospedale cattolico e gli rifiutano le cure” e che “Uno sbattezzato non riesce a mandare i propri figli a scuola perchè queste scuole li rifiutano”.
Soprattutto per quanto riguarda la tutela della salute, facci sapere tutto quel che di sicuro sai: nomi, cognomi, direttori generali, sindaci, ecc.
Poi corri a denunciare, queste cose si denunciano!

Admin

Beh, sarebbe in linea con la dottrina cattolica:
http://www.uaar.it/laicita/assistenza-religiosa#02
“La fede cominciava dunque a essere inevitabilmente legata alla terapie, tanto da diventare una premessa indispensabile per ricevere cure. L’8 marzo 1566 papa Pio V, in seguito proclamato santo, emise una bolla destinata ai medici, nota con il nome di Super Gregem Dominicum, con cui stabilì che i medici non dovevano visitare più di tre volte un ammalato, se quest’ultimo non dimostrava con un documento scritto di essersi confessato. I medici che trasgredivano all’obbligo sarebbero stati multati ed espulsi dall’ordine: già all’atto della laurea, avrebbero inoltre dovuto giurare di rispettare il dettato della bolla”.

Antonio

Se mettessero il sistema alla tedesca gli italiani si sbattezzerebbero in massa, forse conviene più a noi che a loro…

Gianluca

“Gli ha chiesto, per conto terzi, di non presentarsi più. ”

Neanche il coraggio di andarglielo a dire in faccia…
Io, al posto suo, avrei continuato ad andarci aspettando che mi chiamasse il prete. Chiamata che forse non sarebbe arrivata.

Giuliano

Premesso che ci sono preti ottusi e preti alla Don Gallo, comunità cattoliche che invitano atei a discutere e organizzazioni alla Pontifex, etc., dobbiamo dire che tali diversità esistono ad ogni longitudine ed in ogni associazione fatta di esseri umani.
Sarebbe comunque cosa buona e giusta che chi si sbattezza avesse il coraggio di dirlo esplicitamente sia in caso di domanda specifica sia che partecipasse ad eventi organizzati dalla Chiesa o da qualche sua emanazione.
Sarà poi il “padrone di casa”, in questo caso mi pare di capire il prete visto che l’associazione è parrocchiale, a decidere se è il caso o meno di ostracizzare. Mi pare un suo diritto!

Gianluca

@ Giuliano

“Sarebbe comunque cosa buona e giusta che chi si sbattezza avesse il coraggio di dirlo esplicitamente sia in caso di domanda specifica sia che partecipasse ad eventi organizzati dalla Chiesa o da qualche sua emanazione.”

Scusami, Giuliano, ma nel caso in questione che c’entra la fede o non fede? Il ragazzo appartiene ad un’associazione che era stata invitata dalla chiesa per discutere di giornalismo, stava tenendo un corso. O dobbiamo far rientrare la fede per forza dapertutto? Ma ricapitoliamo un attimo:

1) tu prete prendi soldi dallo Stato per tenere in piedi un oratorio senza i quali soldi (pubblici, quindi anche dello sbattezzato cacciato) sarebbe già bell’e defunto da anni;

2) tu, nonostante il punto 1 vieni a sapere di un apostata che da un lato lavora gratis per te, da un altro lato TI SOVVENZIONA PURE pagando le tasse che in parte ti finiscono in tasca… E lo mandi via? Senza avere neanche il coraggio di dirglielo in faccia?

Diocleziano

Giuliano,
sarebbe un’ottima idea, la tua, se avessimo a che fare con gente onesta e corretta: pensa, basterebbe scrivere sul modulo dell’8×1000 ”ateo” o ”sbattezzato” e quei galantuomini non accetterebbero il suo denaro? Questo sì che sarebbe un miracolo.

Giuliano

@ Gianluca e Diocleziano:
Nelle discussioni sulle vicende di cronaca della Chiesa (quindi non teologiche o storiche) parto sempre col presupposto del “qui ed ora”.
Nel caso in questione, appunto d mera cronaca, non vale parlare dell’8×1000 o del lascito costantiniano o della pedofilia. C’è un soggetto (il prete) che rappresenta una ditta (Ccar) che organizza un evento: è suo diritto scegliere gli ospiti e se si accorge che c’è un intruso chiedergli di allontanarsi.
Dò al prete questo diritto proprio perchè lo ritengo un rappresentante commerciale di una società con una propria ragione sociale ed un core business, seppure un po’ particolare.

Diocleziano

Giuliano,
dimentichi di considerare qualche dettaglio: l’oratorio è un’impresa? Finanziata da chi? Sono corsi di catechismo o semplicemente intrattenimento estivo per bambini? L’oratorio è proprietà esclusiva della chiesa per i privilegi ma diventa bene pubblico per le spese? Il ‘qui e ora’ con la chiesa non si può fare: sono maestri nel gioco delle scatole cinesi: è pubblico per i costi, è privato per l’attività; è vaticano per gli intrallazzi, è Italia per i privilegi. Sappimi intanto dire se quel grest è finanziato con soldi pubblici, scommetto che la scatola cinese dice ‘no’.

serlver

@ Giugliano. Scusa, ma allora anche perchè non accettare la discrimianzione di un datore di lavoro che non ti vuole perché ateo, sbattezzato, non credente, non praticante o di che altra religione, a sto punto?
Ditta o non ditta è smepre tenuto a rispettare gli articoli della costituzione italiana anche il prete, altrimenti che se vada in Vaticano a discriminare come vuole su un suolo straniero.

mirko

Anche se a leggere qeuste notizie rimango basito poi mi ricordo cosa significa Chiesa! LA Chiesa anche se appare tollerante e fa corsi innocenti ha come fondamento l’uso della sua influenza e struttura per Evangelizzare. Anche se può tollarare un non credente o un diversamente credente alle sue iniziative, un miscredente un apostata è una grave falla nel suo progetto evangelizzatore. Storicamente ben prima di oggi gli apostati facevano un gran brutta fine, oggi si limitano a non volerli avere nei luoghi dove i fedeli possano incontrarli. Queste persone che in coscienza dicono NO alla Chiesa in modo così plateale e pubblico sono una spina nel fianco, una prova del loro limite nel coinvolgere tutti! Una pericolosa minaccia per il “gregge” che loro devono “proteggere” per questo la reazione del parroco mi pare francamente inevitabile!

MASSIMO

@ Mirko

Leggi bene quello che hanno scritto sopra e traine le conseguenze

“Il Vangelo non presenta mai un Gesù buonista come taluni vorrebbero”, chiosa il buon prete facendo riferimento al Nuovo Testamento: siamo perfettamente d’accordo, visto l’approccio esclusivista e dogmatico del cristianesimo. Era proprio il protagonista dei Vangeli d’altronde che diceva “chi non è con me è contro di me” e che spronava i suoi seguaci a troncare tutti i legami con chiunque potesse impedire di seguirlo e adorarlo acriticamente, compresa la famiglia.”

La Chiesa fa la faccia buona quando non può fare quella cattiva. Da sempre i preti sono più falsi dei soldi del monopoli.

RobertoV

“siamo aperti verso gli altri, non verso chi fa questa scelta”.
Sarebbe interessante sapere chi sono questi altri verso cui sono aperti, perchè pare che non siano tanto aperti neanche verso i cattolici non allineati o non ossequiosi.
Per esempio proprio in questi giorni i cardinali e vescovi statunitensi stanno cercando di impedire a Schüller che è a capo dei 500 preti cattolici austriaci contestatari, con adesioni da cattolici di varie parti del mondo, di tenere conferenze sul rinnovamento della chiesa e sono arrivati anche a proibire ai loro fedeli di andare ad ascoltarlo.
Evidentemente temono che se i loro fedeli/sudditi sentono anche altre campane la loro evangelizzazione sarebbe meno efficace.

Fa piacere che il parroco abbia ribadito l’attività di chiara evangelizzazione che si fa nelle parrocchie, perchè da quello che pretendono di raccontare (pubblicità ingannevole) quando li presentano come luoghi aperti a tutti per prendersi i finanziamenti pubblici e giustificarli, non sembrerebbe.

mirko

Non è falistà sul loro scopo EVANGELIZZARE non sono mai state nascoste, e un APOSTATA è IL MALE per loro! Ringrazia che non li bruciano come un tempo! 🙁

Diocleziano

Ringraziali tu, se ti fanno così tanta paura. Oppure compra anche tu un accendino…

Mirko

Non mi fanno affatto paura, ma mi sembra ingenuo pensare che una scelta così radicale come l’apostaia non venga da loro in ogni modo ostacolata. Altrimenti sai quanti lascerebbero?

Tizio

Beh la realtà la fanno le persone, voglio dire: se in caso di “bando” allo sbattezzato e a chi lo frequenta (so che non sussiste questo bando, ma poniamo il caso) le persone lo frequentassero apposta, ecco che verrebbero messe al bando pure loro, e se alla fine tutti vengono messi al bando, finisce che l’unico bandito è lo stesso banditore.

Quindi, sono le persone, non i parroci, a seguire certe cretinate, i parroci le sostengono, le propongono, ma poi le persone hanno una testa per seguirle o meno.

FSMoscon

Torno oggi da un giro per rifugi e guarda che mi tocca leggere… 😐

Tipico atteggiamento settario: love-bombing di facciata, all’inizio, poi però se al capo non va bene perché si intacca la purezza del gruppo giù ostracismo (‘fortunatamente’ solo dal parroco e non dagli altri).

Marco

Mi imbarazza sempre leggere queste cose, quando un sacerdote esclude un ragazzo da un progetto (che sia religioso o meno) perchè non è battezzato, si è sbattezzato o non crede o semplicemente la pensa diversamente. Dovrebbe essere fondamento della Chiesa Cattolica (in quanto universale per definizione) essere aperta a chiunque, e con chiunque intendo proprio chiunque. Purtroppo tantissimi sacerdoti in Italia, più anziani sono e peggio è, sono ancora legati a questo genere di meccanismi di esclusione, ed è un peccato.. e anche la Chiesa stessa è piena di questo tipo di comportamenti.

Ci tengo solo a dire, comunque, che Gesù non ha mai spronato “i suoi seguaci a troncare tutti i legami con chiunque potesse impedire di seguirlo e adorarlo acriticamente, compresa la famiglia”, ha sempre e solo detto che chi VOLEVA seguirlo doveva farlo anche a rischio di dover andar contro ai propri affetti più cari, o alle regole del mondo..

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