Gli atei pacifisti non sono “diversi”

Sei atea pacifista e da decenni vivi negli Usa? Puoi ottenere la cittadinanza solo se vai in chiesa, secondo qualche pio burocrate. È quello che è successo a Margaret Dougthy, una signora di 65 anni di origine britannica che ha avuto non poche difficoltà per ottenere la naturalizzazione.

La donna, che abita in Texas, si è rifiutata di prestare giuramento, in quanto si contemplava l’eventualità di “prendere le armi” per difendere gli Usa. La sua domanda è stata così respinta, perché l’obiezione di coscienza è ammessa solo per i credenti che fanno capo a una confessione religiosa esplicitamente contraria all’uso delle armi. Lo US Citizenship and Immigration Service ha preteso infatti che lei esibisse una “carta intestata della Chiesa” che dimostrasse la frequentazione continuativa delle funzioni.

Un caso simile a quello di Elliot Ashton Welsh, il quale da non credente chiese la naturalizzazione ma era contrario all’uso delle armi, sulla base di argomento storici e sociologici. Nel 1970 la Corte Suprema decise che, sebbene la sua convinzione non fosse motivata dalla fede, andasse comunque riconosciuta l’obiezione. Secondo la Corte infatti basare l’esenzione solo sul credo religioso era una palese violazione dell’Establishment Clause del Primo Emendamento alla Costituzione americana, che vieta di privilegiare una religione.

doughty

A difesa dei diritti di Doughty sono intervenute le associazioni di atei e agnostici locali, come la Freedom From Religion Foundation e l’American Humanist Association, che hanno inviato delle lettere all’ufficio immigrazione. È stata avviata su Daily Kos anche una petizione a favore della donna, che ha ottenuto più di 68mila firme. Forse proprio per la visibilità che ha avuto la vicenda e per la mobilitazione e la solidarietà espressa c’è stato un lieto fine. La signora infine otterrà la cittadinanza, sebbene il comportamento scorretto dell’ufficio immigrazione possa ripetersi.

Il caso è paragdimatico del modo con cui gli atei sono visti dalle autorità. Abbiamo infatti visto all’opera un pregiudizio: quello per cui i valori degli atei sono considerati, a priori, inferiori a quelli dei credenti. Anche in questa occasione si è dovuto spiegare e argomentare per arrivare a far capire l’inconsistenza insita in tale atteggiamento. Eppure, maturare certe convinzioni in seguito a un ragionamento intimo dovrebbe addirittura valere qualcosa in più del farle proprie in ossequio a un comando divino. Chissà, forse è proprio questo aspetto a impensierire i burocrati di mezzo mondo.

La redazione

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40 commenti

fab

Ma anche lei, pretendere di diventare texana… brrr!
Scherzi a parte, questi sono malati di mente.

bruno gualerzi

Un ateo pacifista? Non sia mai! Il non uccidere, può essere accettato – almeno per i cristiani – in ossequio al quinto comandamento… e non importa se poi altri cristiani qualche deroga – però contestualizzata – l’hanno compiuta: Il comandamento c’è!
Ma gli atei? A quale comandamento possono appellarsi? Non c’è da fidarsi. Come si sa, già il buon Locke – che pure aveva scritto una lettera sulla tolleranza – sosteneva che gli atei non vanno tollerati. Quale dio può garantire per loro?

Flavia

E quale dio può garantire per i cristiani, che ne hanno tanti quante sono le loro correnti? E poi: deroga contestualizzata? Di che parli? Delle crociate? Delle stragi di ebrei e zingari molto prima di quelli avvenuti durante il nazismo (vedi Isabella la Cattolica e non solo)? Dell’Inquisizione? Della caccia alle streghe? O degli omicidi di attivisti, medici e infermieri che lavorano in cliniche dove si pratica l’interruzione di gravidanza? E come mai ancora oggi ci sono i cappellani militari che benedicono gli eserciti e le atrocità che commettono (vedi Afghanistan, Iraq, Libia ecc.)? I testi sacri sono espressione di valori di una società in cui era consentito avere schiavi, in cui le donne erano relegate alla funzione di incubatrici od oggetti sessuali, in cui l’autodeterminazione delle persone era impensabile e in cui c’era un popolo eletto che doveva dominare sugli altri. Ci sono molti cristiani negli USA favorevoli alla pena di morte. Peccato che si contraddicano perché la loro motivazione per negare il diritto al suicidio o all’eutanasia o all’interruzione di gravidanza è che solo dio può disporre della vita umana. Come la mettiamo?

MASSIMO

“perché l’obiezione di coscienza è ammessa solo per i credenti che fanno capo a una confessione religiosa esplicitamente contraria all’uso delle armi.”

Mi ricordo che, quando tanti anni fa c’era il servizio militare obbligatorio, anche qui in Italia c’era una legge del tutto simile. Se uno diceva di appartenere ad una di queste religioni non faceva i 12 mesi di militare però veniva mandato a fare 18 mesi di sevizi sociali.
Comunque il cristianesimo non può essere annoverato tra queste religioni pacifiste, perché altrimenti non si spiegherebbero cose come le crociate.

John

Notizia che lascia veramente interdetti… gli Stati Uniti, quando si mettono d’impegno, manifestano benissimo le loro ambiguità da protopopolazione pre-tribale…
“…i valori degli atei sono considerati, a priori, inferiori a quelli dei credenti”: io posso solo affermare che nelle mie molteplici relazioni quotidiane sperimento regolarmente la fallacia di questa asserzione.

Stefano

@ John

Se tutti i credenti fossero come te oltre a vivere in un mondo migliore forse non avremmo bisogno dell’UAAR.

MASSIMO

Ma il punto è, non credere può essere considerata una forma di credo religioso oppure no?
Perché se così fosse allora anche l’ateismo sarebbe una religione come un’altra.

bruno gualerzi

@ MASSIMO
Anche se qualche ateo può vivere il suo ateismo fideisticamente, l’ateismo – per le ragioni tante volte richiamate – non può essere una religione… ma se dovesse avere garantiti certi diritti perché assimilabile ad una religione… no grazie!. L’ateismo va riconosciuto per quello che è.

Flavia

Ovviamente no, il non credere non è una religione, proprio perché all’opposto della religione rispetta e difende l’autodeterminazione della persona e il diritto della persona a pensare con la propria testa, cosa che la religione non fa. Sono due posizioni opposte, umano contro divino. Il non credente si basa su un’etica laica che ha come fondamenti il rispetto per l’altro, la solidarietà e le leggi che la società si è data per una convivenza civile, il credente si basa sulla morale religiosa di tolleranza, carità e concetto di peccato, ovvero giudizio sulla vita privata altrui, Il non credente non fa proseliti, non indica la strada da seguire, non ha testi sacri o profeti, ritiene che la singola persona sia perfettamente in grado di decidere da sé cosa è giusto per la propria vita e che abbia il diritto di scegliere cosa fare della propria vita. Basta vedere le posizioni di credenti e non credenti su cose importanti come eutanasia e interruzione di gravidanza: il non credente rispetta la decisione della persona qualunque essa sia, il credente no, cerca di imporre la propria visione del problema anche con la forza. Il credente ritiene che la propria verità debba essere imposta a tutti tramite il proselitismo e, quando ci riesce, le leggi, il non credente rispetta le diversità di posizione e vuole soltanto il diritto di scegliere per sé.

Flavia

Dimenticavo una cosa importante: il non credere implica il libero pensiero, la religione implica il dogma, una visione predeterminata della vita imposta dall’alto cui tutti i fedeli (e nelle teocrazie tutti in generale) si devono attenere.

Diocleziano

John,
e se fosse una vetero-popolazione post-tribale?
Passati dalla barbarie alla decadenza senza la grandezza
di una vera civiltà. Non ideali, ma interessi.

”…i valori degli atei sono considerati, a priori, inferiori a quelli
dei credenti…” : beh, se chi giudica è la ‘concorrenza’… 😉

FSMosconi

@John

Finalmente ci si intende.
Per quanto ci sarebbe una precisazione da fare: non tutti gli Stati Uniti sono come la Bible Belt. Per fortuna.

john

FSMosconi: Giusto. Il mio primo comandamento è: “non generalizzare invano”. Proprio per questo avevo precisato “quando si mettono d’impegno”.

Francesco S.

Gli states sono troppi ambigui, Patria e Armi e Dio a volte sembrano una caratteristica USA, fortunatamente il Texas e solo uno dei 50 stati di questa federazione.

giuseppe

Il caso è paragdimatico del modo con cui gli atei sono visti dalle autorità. Abbiamo infatti visto all’opera un pregiudizio: quello per cui i valori degli atei sono considerati, a priori, inferiori a quelli dei credenti.

Fate un piccolo elenco di questi “valori” atei, per favore.

gmd85

Gli stessi valori delle persone di buon senso e volenterose. C’è bisogno di elenchi? O vuoi andare a parare sempre ai soliti lidi?

bruno gualerzi

@ giuseppe
“Fate un piccolo elenco di questi “valori” atei, per favore”

Almeno uno di sicuro c’è: sopportare i tuoi pari.

bastian contrario

ad esempio, uno dei valori abbastanza diffuso tra gli atei è il pacifismo. non tutti gli atei sono uguali, ovviamente. poi, la tolleranza – anche in campo sessuale, per esempio – è un valore ‘ateo’. elenco molto breve, e non solo gli atei possono essere antimilitaristi e tolleranti.
ma personalmente trovo a volte difficoltà, persino in famiglia, a essere accettato come ateo.
ovviamente, siccome la mia idea è stata maturata in oltre quarant’anni di studio, e non mi è piovuta in testa dal cielo (è un modo di dire), rimango della mia idea, continuo a studiare e continuo a coltivare i miei valori di ateo.
antimilitarista, tollerante, internazionalista, e anche libertario, to’!
cordiali saluti a tutti
bastian contrario

FSMosconi

@giuseppe

Non inscenare il giochetto delle tre carte: l’articolo scrive i valori degli atei non valori atei. Ed è più che ovvio che s’intende i valori di ciascuno e non come comunità (chiusa).
ma tu ovviamente non c’arrivi. O non ci vuoi arrivare visto che nega la tua visione fascistizzante di guerra totale del “noi-contro-loro“…

Diocleziano

pe’
Per un istante ho creduto che giuseppe avesse avuto uno sprazzo di
buonsenso e imparzialità: ma niente, era solo la citazione dell’ultimissima.

Pe’, i valori atei sono quelli comuni a tutta l’umanità, anche se la chiesa
vuole illudersi di averli inventati. Hai presente quello che diceva
«Non faccio per vantarmi, ma oggi è una bellissima giornata!»? Ecco, uguale.

fab

Il caso è una prova perfetta che non tutte le intelligenze sono uguali e quelle dei credenti sono inferiori. Quanto ai valori, quanti ne vuoi: razionalità, libertà (mica la vostra), lealtà…

Stefano

@ giuseppe

Che so, per esempio, guarda Humanist Manifesto I, II e III.
Amore per la verità e conseguente rigetto dell’ipocrisia, la razionalità, la’onestà intellettuale, la solidarietà, solo i primi che mi vengono in mente senza sforzarmi.
Senza virgolette.

fab

giuseppe, facci tu un elenco dei valori specificatamente cattolici e scopriamo insieme quanti non sono altro che disvalori.

giuseppe

L’obiezione di coscienza non é per forza legata ad una religione. Spesso é trasversale.

Rester

Penso che per trasversale intenda che parte dall’esercito ed arriva ai consultori ed agli ospedali passando per la bibbia

FSMosconi

@giuseppe

Portare dati ovviamente non è buona norma, sia mai che non ti si creda sulla parola… 🙄

banditore

A me questa notizia pare esprimere una confessione: ci confessa che anche per i religiosi, per tutti insomma, la religione è una forma di deficit.
Per quale altra ragione uno Stato dovrebbe richiedere coerenza alle leggi ed ai codici solo a chi non è religioso? Escludendo dagli obblighi il solo religioso, gli si appronta un ingresso facilitato, come si fa nei riguardi di chi non può – ad esempio – salire le scale perché non riesce a muovere le gambe.
Ecco che appare ovvio, dunque, come chi invece si professi ateo dichiari in questo modo di avere il pieno controllo di ogni sua facoltà (la facoltà, in questo caso, di saper distinguere tra il portare un’arma tanto per fare, o doverla usare per difendere il proprio Paese con tutto quello che contiene) e dunque non possa sottrarsi agli obblighi.
Che la religione sia paralizzante, quindi, lo sanno davvero tutti tutti.
Un saluto

Diocleziano

”…chi invece si professi ateo dichiari in questo modo
di avere il pieno controllo di ogni sua facoltà…”

Da scolpire sulle porte di tutte le chiese! 😉

banditore

Amico mio senza dio: senza dio va bene, ma impariamo dai gesuiti: la gente va convinta, non spinta. Gli spintoni irritano e basta, e rendono nemici.
Il logico matematico Raymond Smullyan racconta del suo dialogo con un pastore protestante:

(Il pastore): – “come mai le persone migliori che conosco sono atee?”
(Smullyan): – “ma come potete pretendere di convertirli con queste considerazioni?”
(Il pastore): “convertirli? E chi vuole convertirli?”

Lo sanno, lo sanno già.
Un saluto.

Francesco

Er Profeta: E meno male che questo dovrebbe esserebbe un luogo de razionalisti, ma è normale che nel Texas accettasserebbero solo obiettori de coscienza religiosi, se sà che poi se ne fottene de quello dichene e quanno gli fà comodo sparano e come sparano bene.
Cherubino: A Maomè, stavorta se stato veramente enluminante.

Flavia Vendittelli

1) Il fatto non mi stupisce, visto che c’è un sondaggio (non so quanto attendibile) che dice che il 34% dei cittadini statunitensi vorrebbe vivere in una teocrazia. L’indottrinamento religioso crea persone irrazionali e dogmatiche, come quel giudice. Per questo è importante che si combatta l’ingerenza della religione nelle scuole di stato e che a combatterla siano anche gli adolescenti (Jessica Alhquist, tanto per citarne una).
2) Il cristianesimo non può essere annoverato tra le religioni pacifiste perché ci sono tutt’ora i cappellani militari che benedicono gli eserciti, qui e ora, altro che crociate.
E i cappellani militari sono parte integrante dell’esercito a tutti gli effetti, visto che ne ricevono i gradi (vedi Bagnasco: il 20 giugno 2003 è stato nominato ordinario militare per l’Italia, ovvero vescovo della struttura religiosa delle Forze armate italiane, carica che ha comportato automaticamente la sua nomina a generale di corpo d’armata dell’Esercito, a norma della legge 512/1961).
3) Non mi risulta che esista una costituzione “americana”. Qui si parla della Costituzione statunitense, ovvero degli Stati Uniti d’America. Lo sottolineo perché i miei colleghi canadesi e latinoamericani si irritano non poco quando sentono parlare di “governo americano”, “presidente americano”, “esercito americano” come se ne esistesse uno solo e loro fossero trasparenti.

Diocleziano

Vero. Anche per il Messico si fa fatica a pensarlo come ‘America del Nord’ e i Messicani vengono assimilati ai sud-americani, mentre nessuno penserebbe alla Florida e ai Floridiensi come sud-americani, visto che non sono più a nord di quelli.

Flavia Vendittelli

Dimenticavo: il cristianesimo non è pacifico anche perché molti dei suoi adepti, specie negli USA, sono favorevoli alla pena di morte. Il che è una contraddizione in termini, visto che si oppongono all’aborto, al suicidio e all’eutanasia sostenendo che solo Dio può disporre delle nostre vite.
Ultima cosa: la tolleranza è un valore cristiano, che presuppone superiorità nei confronti di chi si ha di fronte. A mio parere, alle persone non è dovuta tolleranza, ma rispetto.
E’ una delle differenze dirimenti tra cristiani e non religiosi: tolleranza verso rispetto, carità verso solidarietà, peccato verso crimine.

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