Nuovo numero de L’Ateo: “Ateofobia”

È in corso di di­stri­bu­zio­ne il terzo numero dell’anno del­la ri­vi­sta L’Ateo, il bi­me­stra­le dell’UAAR. I soci pos­so­no leg­ger­lo da subito sul sito, nell’area riservata.

Il numero è intitolato “Ateofobia” e pre­sen­ta con­tri­bu­ti di Turchetto, Carcano, Salvadori, Redaelli, IHEU, Croce, Tamagnone, Conti, Borchi, Ferrario, Garofalo, Peruzzi, Schwarz, Ugolini, Marullo, Cirillo.

La Re­da­zio­ne

10 commenti

Francesco S.

Fortunatamente almeno in Italia non c’è ateofobia ma semmai più pregiudizio, mi spiego.

Parlavo con un avvocato e venne fuori la questione dei volantini UAAR con la scritta “la cattiva notizia è che dio non esiste quella buona è che non ne hai bisogno” vietati da un comune che ora non ricordo. L’avvocato diceva che era legittimo in quanto offensivo (?) e propandistico, io affermavo il principio che esprimere la proprie convinzioni è tutelato dalla costituzione e che se anche fosse propaganda (e non lo era perchè non c’era alcun invito a diventar atei) questa non è vietata. Gli chiesi allora perchè non venissero censurati volantini con la scritta “Dio ti ama” o “dio esiste e anche gli atei lo sanno” facendo notare che se a qualcuno fosse vietato di esprimere la sua credenza in dio io sarei stato disposto a difendere quel diritto. Non ricevetti risposta. Ecco questo è il pregiudizio qui in Italia.

allà al bar

Non so voi ma io non posso ancora visualizzarlo nell’area soci.

Gérard

Ho lavorato in alcune ditte in Italia, in una sola sono stato licenziato : ho semplicemente detto ad alcuni colleghi di lavoro che non ero credente . Il titolare era un clericale che faceva dire la messa ogni tanto la messa nel suo stabilitmento . Tutti ci andavano ostentendo una religiosita di facciata onde farsi ben vedere . Questo era chiedermi troppo ( E evidente che questo fatto è stato riportato al titolare da i miei cari colleghi di lavoro ) Poco dopo sono stato licenziato senza nessun motivo ( C’era niente da rimprovere al mio lavoro ) e ho ricevuto alcuni milioni di lire per la buona uscita ( Ero soltanto da pochi mesi in questa ditta e non mi spettava niente… ) .
Fu l’ unica volta dove sono stato discriminato per via del mio ateismo .

Laverdure

@Gerard
“… e ho ricevuto alcuni milioni di lire per la buona uscita ( Ero soltanto da pochi mesi in questa ditta e non mi spettava niente… ) ”
Che fosse un dono della Divina Provvidenza per redimere un peccatore?

faber

Ma come, qualche discussione fa mi si spiegò che era giusto che un datore di lavoro potesse decidere liberamente chi assumere e licenziare anche in base a criteri religiosi…in base a tale logica questa non fu una discriminazione.

Francesco S.

Mi sa che la discussione era sui criteri di assunzione, se poi qualcuno c’aggiunto il licenziamento non so.

giuseppe

Ma non fate ridere i polli con l’ateofobia che esiste solo nella vostra testa.

Florenskij

@ Raffaele Carcano. INCREDIBILE! Ovvero, se dobbiamo tirar fuori gli scheletri dagli armadi, spalanchiamoli tutti.

Il Dott. Carcano è una persona molto preparata, come dimostrano i riferimenti introdotti nell’articolo: Diagora di Milo, Cecco d’Ascoli, Cesare Cremonini e via dicendo. Buono da sapere e da approfondire, più o meno deplorando, più o meno “contestualizzando”, nel breve e nel lungo periodo; per cui sembra incredibile la scorrettezza con cui ha glissato sul tema dell’ateismo di stato in URSS.
Arrivando agli anni ’30, R.C. punta l’indice contro i totalitarismi che repressero gli atei e allacciarono con la Chiesa Cattolica intese per lei vantaggiose. Il regime sovietico non è indicato come totalitario; quanto all’ateismo, si fa riferimento solo al fatto che al momento dell’invasione tedesca, Stalin trovò opportuno servirsi dell’apporto della Chiesa Ortodossa alla guerra patriottica, per cui sciolse l’associazione atea. ( ? )

Citazione testuale:
“MA AGLI ATEI BUTTA MALE ANCHE A EST. L’associazione dell’Unione Sovietica è sciolta per iniziativa di Stalin, quando l’avanzata tedesca lo spinge a riannodare i legami con la Chiesa Ortodossa”.

TUTTO QUI? E’ nozione comune, saputa e strarisaputa* che il regime sovietico condusse una durissima campagna contro l'”oscurantismo religioso” non solo operando confische di beni ecclesiastici, ma anche con imprigionamenti, deportazioni, condanne a morte. Lo stesso Florenskijj, quello vero, non il sottoscritto “poveraccio” ( cito il sempre amabile Ferrer ), come prete ortodosso venne deportato all’estremo nord, nelle isole Solowki, dove un monastero era stato trasformato in reclusorio, e là fucilato nel 1937. La campagna di scristianizzazione e di educazione all'”ateismo scientifico” fu martellante e continua per decenni. Molte chiese furono destinate a usi profani, alcune ( o parecchie) distrutte. Ho potuto vedere in un filmato d’epoca la spoliazione di un grande chiesa, all’aspetto presumibilmente cattolica in Ucraina, e la sua distruzione con la dinamite.
L’ateismo non era una aspetto marginale del Comunismo: era l’interfaccia necessario della sua mistica “prometeica” con la sostituzione dell'”homo faber” a Dio. Bisognava stroncare i preti come spacciatori dell'”oppio dei popoli”.

Non voglio ripetere la solita stucchevole equivalenza ateismo = totalitarismo = violenza di massa, in quanto l’ateismo UAAR si riallaccia non già al Comunismo, ma al filone “radicale” di matrice inglese e francese, prevalentemente borghese e illuministico; un ateismo che, ripeto, non è ancora stato messo alla prova della “realtà effettuale” ( uno Stato di “atei virtuosi” ).
Tuttavia rimane il fatto che non si può prima snocciolare le malefatte clericali nei secoli ( come è più che lecito fare ) e poi saltare a piè pari l’esperienza imponente e per molti versi terribile dei regimi programmaticamente atei in URSS e nei paesi satelliti, glissando totalmente e rigirando la frittata come ha fatto lui. Quanto alle relazioni tra Nazismo e Cattolicesimo, le cose sono più complesse di quanto si creda e si voglia far credere: ad esempio c’è il caso dell’austriaca ( beata ) suor Restituta Kafka, decapitata nel 1943 per l’insistenza con la quale continuava a collocare e ricollocare il crocifisso nelle stanze dell’ospedale in cui era infermiera.
Sarebbe successo se l’austriaco Hitler fosse stato il cattolicone che dite?

Per non allungare ulteriormente on approfondisco il tema delle persecuzioni antireligiose di inizio secolo in Messico e in Spagna, che Carcano certamente conosce, ma di cui ha taciuto.
Per dirla alla buona: ma R.C. ha mai visto “Il compagno don Camillo”?

* Anche solo Wikipedia: “Ateismo scientifico in URSS”.

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