Lo scrittore egiziano nel mirino di musulmani e cristiani

Da tempo ormai in Egitto, liberatosi con la rivoluzione dal regime di Hosni Mubarak, si rischia di scivolare dalla primavera araba nell’inverno islamista. Tanti i segnali nel corso di questi mesi, con la dirompente affermazione alle elezioni dei Fratelli Musulmani e dei salafiti e i diversi processi per ‘blasfemia’.

A guidare l’involuzione il nuovo presidente, l’islamista Mohamed Morsi, sostenitore della Costituzione che gli concede grandi poteri e ristruttura lo Stato con un forte innesto di sharia. Casi come quello del recente esilio di Alber Saber, il blogger ateo sotto processo per offesa alla religione, sono indicativi di una strategia giudiziaria portata avanti con l’appoggio di solerti legali di matrice integralista, che facendo leva sul reato ancora esistente di blasfemia si accaniscono contro le voci laiche. Contro chiunque osi esprimere ciò che viene considerato offensivo nei confronti dell’islam, con un vulnus pesante alla libertà di espressione e di pensiero.

La minoranza dei cristiani copti, che nell’era Mubarak e anche nel periodo delle rivolte in piazza Tahrir ha anche subito l’accanimento e le angherie degli islamisti, chiede il rispetto dei diritti contro le limitazioni e discriminazioni imposte. Ad esempio, sull’edificazione delle chiese, che tuttora dipende da un decreto del sultano ottomano. Ma dall’altra parte, nella fase di normalizzazione che sta vivendo l’Egitto, proprio la confessione copta propugna un comunitarismo che l’avvicina di fatto ai vituperati islamisti, nella pretesa di privilegi e maggiori tutele religiose rispetto agli altri cittadini che non rivendicano appartenenze di fede.

A fare le spese di questa inedita convergenza confessionista tra musulmani e copti è un atipico esponente della cultura egiziana, lo scrittore Youssef Ziedan. Un professore universitario e prolifico scrittore conosciuto per studi sulla cultura araba, sul pensiero filosofico islamico e sul sufismo e per le idee non convenzionali in campo religioso. Ziedan, un “laico” sui generis, è oggi sotto processo con l’accusa di aver insultato la religione. Per aver scritto nel 2009 un libro dal titolo, ironia della sorte, La teologia araba e le origini della violenza religiosa, ripubblicato di recente. Dove espone concezioni non ortodosse rispetto a tutte le fedi: non può essere definito non religioso, ma semmai orientato verso un sincretismo e un approccio non dogmatico che pare scontenti tutti. Secondo un occhiuto report del Centro di Ricerca Islamica, un organismo formato da studiosi musulmani riconosciuto dallo Stato, Zeidan avrebbe offeso islamici, cristiani ed ebrei.

Il caso di Ziedan sta mobilitando gli attivisti per i diritti umani. Come Gamal Eid, il quale sostiene che l’attuale denuncia sia partita da un salafita che ha inviato di recente al procuratore il report dei dotti islamici risalente al 2010. Ziedan già era stato interrogato dal procuratore prima che scoppiasse la rivoluzione, senza alcun seguito, ma su insistenza degli islamisti il caso è stato riaperto. Anche secondo i cristiani l’opera di Ziedan insulta la fede. Tanto che undici organizzazioni copte avevano sporto denuncia e inviato nel 2010 al tribunale una relazione in cui accusavano lo scrittore di oltraggio alla religione cristiana, perché nel suo romanzo Azazel (vincitore nel 2009 dell’Arab Booker Prize) avrebbe dileggiato le dottrine della Trinità, dell’unificazione e della redenzione. Nell’opera, di ispirazione storica, racconta le vicende di un monaco nell’Egitto del V secolo, in un periodo di dispute religiose anche interne tra il cristianesimo imposto nell’impero e paganesimo in declino e il clima di conflittualità religiosa dell’epoca.

Il professore, incredulo per tutto questo accanimento, ricorda che “il report del Centro di Ricerca Islamico mi accusa anche di fomentare il conflitto nella società, di prendermi gioco delle religioni e di diffondere idee radicali”. “Ammetto che le mie idee sono contro tutti i gruppi radicali islamisti, che includono la Fratellanza Musulmana”, spiega, ma aggiunge: “il libro è del tutto filosofico e contro la violenza”. “Non ha senso accusarmi di diffamazione della religione”, sostiene Ziedan, “visto che affermo che le tre religioni divine sono confermate da messaggeri”. Il professore rischia di essere condannato sulla base dell’art. 77 del codice penale egiziano, lo stesso che ha condannato a morte in contumacia sette copti residente negli Usa accusati di aver partecipato al film The Innocence of Muslims. Dopo l’interrogatorio, martedì scorso, a Ziedan è stato concesso un mese per rispondere alle accuse. Il rischio è che l’alleanza interreligiosa contro di lui porti ad una condanna pesante.

Ancora una volta si ha la dimostrazione che le religioni — qualunque religione, qualunque movimento che divide il mondo in un “noi” e in “un loro” — vogliono essere impermeabili a ogni critica e, ancora peggio, vogliono che sia il potere a renderle impermeabili a ogni critica. Le argomentazioni dei loro leader non ci riescono, evidentemente.

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31 commenti

whichgood

Assurdo, come se non ci fossero già problemi seri da risolvere. Sempre lo stesso discorso con le religioni, pretendono di vivere in una dimensione prorpia ma che resta al di sopra di tutto e tutti e si alimenta economicamente da tutti. Alla fine finisce con il sangue e la limitazione della libertà di tutti. Chi vuole un dio così deve fare la propria comunità al polo nord per capire qual è l’aiuto effettivo del proprio dio e quali sono i problemi veri.

faber

Ah, la primavera, questo strano odore di rose…ehm no aspettate un attimo non sono rose, forse primule…no neanche quelle…margherite….naaa….ah ecco ora lo riconosco: ah la primavera, questo bell’odore di salubre e naturale cacca!

Tiziana

Francamente trovo insopportabile questa superficialità. Qualsiasi cambiamento richiede tempo, almeno avere la pazienza della storia. Di più, mi disturba che questi commenti superficial-ironici vengano dal nostro Paese che quanto a democrazia ha ancora tanta strada da percorrere, compresa anche la liberazione dalla teocrazia.
Piuttosto perchè non criticare l’Occidente che perefrisce sempre reggere lo strascico ai satrapi invece di aiutare le opposizioni che faticano.

doc

@ Tiziana

Mi sembra una lettura parziale, come sai l’occidente aiuta i satrapi o le opposizioni a seconda della convenienza (economica o politica) del momento.
Vai alla radice della parola Occidente, è molto più esplicativa di quel che normalmente si pensa.

Tiziana

@doc

ma sei stupido sul serio o fai per scherzo? in caso mi chiedo come fai ad avere tutto questo tempo libero? sei uno dei tanti parenti di alemanno assunto all’atac?

Utente

@ Tiziana
Per favore spiegati meglio cosa ha detto @doc di cosi sbagliato ?

doc

@ Tiziana

Cara Tiziana, grazie per la tua illuminante risposta, soprattutto per la Razionalità che dimostri nel saltare alle conclusioni.

faber

Superficialità? Al massimo sarcasmo! Per quanto riguarda il “cambiamento” che io sappia questo si analizza in base al trend. E il trend mi dice che negli ultimi mesi tutte le nazioni protagoniste della “primavera araba” si stiano dotando di sharia. Senza contare la Siria in cui cominciano a farsi saltare per aria con attacchi suicidi (per inciso proprio oggi è stato ufficializzato che l’occidente invierà armi ai “ribelli”). Infine, non mi sembra di aver mai risparmiato critiche all’occidente, soprattutto in questa fase in cui è proprio l’occidente ad aver dato la spinta fondamentale per l’affermarsi di questi movimenti.

gmd85

@Tiziana

Che la primavera in questione sia più islamica che araba è palese. Che l’Occidente ci marci, anche.

E che doc vada avanti sempre per manfrine è comprovato. 😆

tiziana

@a tutti

si, in effetti è una debolezza rispondere ad alcuni come @doc che chiaramente scrive per pendere in giro e interrompere eventuali dibattiti. ma la società civile nonè meglio della partitocrazia evidentemente.

non ho illusioni sulla primavera, ma solo constato che i cambiamenti sono lunghi e difficili. basti pensare che noi su questo sito discutiamo della mancanza di correttezza laicità democrazia del nostro Paese che pureformalmente è democratico dal 48

Near

La religione non potrà mai garantire la pace fra i popoli (e all’interno dei popoli).
Non è mai successo e purtroppo mai succederà.

diego

la primavera araba avrà un corso molto lungo, come lo è stata da noi la primavera dei popoli. Ma la libertà un giorno avrà la meglio, distruggerà tutte le religioni che schiavizzano l’uomo alla guerra e vivremi assieme come fratelli.

faber

La cosa più aberrante è che tra una decina di anni, quando il governo islamista egiziano (o tunisino, o libico o siriano) non sarà più utile, i nostri governanti ci verranno a raccontare che è uno stato canaglia, che foraggiano il terrorismo, che dobbiamo difenderci dal pericolo del nemico alle porte ecc ecc…

pmc

Le conclusioni al solito sono illogiche. Il fatto che ci siano uomini intolleranti che sono pure religiosi non autorizza a dire che i due concetti sono collegati. Il problema è che certi post non sono fatti per convincere chi la pensa diversamente, ma per rafforzare le convinzioni di chi già crede che la religiosità sia un male. Il che è legittimo, ma sterile.

di passaggio

Non sono Spock e non provengo da Vulcano (vale a dire: non mi reputo un campione della logica), ma francamente a me non sembra molto logica la tua osservazione. Non si sta parlando di persone genericamente intolleranti e che accidentalmente hanno i capelli rossi, traendo la conclusione che le persone con i capelli rossi sono intolleranti. Si parla di intolleranti religiosi, che in virtù della loro religione scassano le p….e agli altri, ossia pretendono rispetto e diritti per se stessi e la negazione degli stessi per chi non ne condivide il credo religioso.
Inoltre, non so dove tu sia cresciuto, ma nella mia cittadina di provincia, anche tra gli amici che di fatto vivono senza alcun credo religioso, conosco una sola persona che si dichiara atea. Quindi, sapere che altri la pensano come me, non mi pare poi così sterile.
Infine, un suggerimento: non è che hai un preconcetto, come quel “al solito” lascia intendere?
Cordialmente.

pmc

Hai ragione, se vieni qui x cercare compagnia non è sterile. Però sinceramente non pensavo al tuo caso. Bazzicando questi luoghi ho notato più spesso voglia di parlarsi addosso anziché confrontarsi. Nel senso che non posso attribuirlo a tutti questo è vero è un pre-giudizio. Nel senso che ne ho avuto esperienza qui è un giudizio senza pre davanti.
Ricambio la cordialità.

Milamber

@pmc
La religione (forse) non è un male, ma è un muro. E’ impossibile la concordia tra due persone di religioni diverse, perché le religioni si basano su dogmi divinamente rivelati, alias (sedicenti) verità assolute. Se entrambe le persone sono civili ed evolute, a parte l’handicap della superstizione, al massimo possono arrivare a tollerarsi, anche se entrambe riterranno di essere dei “giusti” diversamente dall’altro che invece è eretico. Se poi da una parte o da entrambe vengono a mancare evoluzione e civiltà, inevitabilmente si arriverà prima o poi a una qualche guerra santa, perché il fanatismo è la naturale evoluzione per questo tipo di persone.

pmc

Non so che luoghi hai visitato, ma ho presente molte situazioni di convivenza pacifica e pure cordiale. Dipende molto dal carattere delle persone.

Martin L'Utero

Persino se gli dèi esistessero davvero sarebbero d’impaccio all’umanità.

Figuriamoci quando i furbi e gli inetti cavalcano la buona fede del popolo con i soli feticci islamici, cristiani o ebraici.

MarcusPrometheus

“”Sulla base dell’art. 77 del codice penale egiziano, lo stesso che ha condannato a morte in contumacia sette copti residente negli Usa accusati di aver partecipato al film The Innocence of Muslims.””
Qui ci sono da notare varie cosucce:

1) Il film non e’ un film ma solo un provino o trailer che dir si voglia anche se lunghetto di 14 minuti.

2) Non e’ assolutamente stato chiarito che gli autori siano davvero copti (e tantomeno finanziatori ebrei come era stato detto dai soliti antisemiti). Pare invece, ma anche questo e’ lungi dall’essere stato chiarito una volta per tutte che si tratti di una provocazione preparata dai servizi segreti di un paese arabo, (pare, ma ripeto e’ incerto sia la Siria o l’Iran per attizzare odio antisemita e divisioni interne in Egitto fra copti ed islamici).

3) in conseguenza della non conoscenza degli autori, non si capisce neppure chi e come e perche’ sia stato identificato dal tribunale egiziano come “autore” – addirittura sette autori e tutti copti.

4) Ma la cosa piu’ grave che mi preme sottolineare e’ che anche se fossero stati dei copti di origine egiziana residenti negli USA a produrre il provino, la magistratura egiziana islamista si arroga una “giurisdizione” sul mondo intero nel momento in cui va a condannare per attivita’ commesse all’estero ed all’estero legalissime. E questo non e’ un caso isolato, bensi’ si iscrive nel solco della PREPOTENZA e del SUPREMAZISMO ISLAMISTA contro tutti e su tutti, espressa in MILLE EPISODI a partire dalla famosa fatwa di morte contro Salman Rushdie espressa da Khomeini in persona oltre 30 anni fa, Egualmente per supposto reato di blasfemia secondo gli islamisti, in realta’ per libera espressione del proprio pensiero su suolo britannico da parte del cittadino britannico Salman Rushdie. Ed e’ intollerabile se vogliamo restare liberi a casa nostra. Se non reagiamo (per esempio se gli USA continuano a finanziare per miliardi di dollari annualmente l’Egitto islamista, senza indignarsi per un fatto simile) Finiremo per perdere sempre di piu’ la nostra liberta’ di pensiero e di espressione, ripeto a casa nostra, ovunque, dato che gli islamisti incoraggiati dalla nostra inazione stanno teorizzando anche all’ONU le limitazioni alla liberta’ di critica all’islam, anzi allargandosi alla limitazione della liberta’ e criminalizzazione della critica nei confronti di tutte le religioni, incassando cosi’ anche il sostegno del Vaticano, contento di nutrire l’orco con la carne altrui e di finire mangiato per ultimo.

Tiziana

Liberi a casa nostra sembra espressione quanto meno forzata. Le religioni non sono migliori o peggiori, sono irrazionali e come tutte le cose irarzionali oericolose. E’ del tutto inutile fare una classifica. Vanno espunte, ma oer questo bisogna essere democratici anche nella scrittura dei commenti ai post non ridicoli sanguinari

Bruno Rapallo, apostata e ateo

Non concordo per nulla sul fatto che sia “.. inutile fare una classifica ..”: grazie ai bersaglieri piemontesi che nel 1870 aprirono la breccia di Porta Pia, gli inquisitori cattolici non possono più imprigionarci, torturarci, mandarci al rogo (incamerando alla Chiesa e/o allo Stato suo complice tutti i beni e le proprietà come hanno fatto per secoli) e nessun “Mastro Titta” può oggi permettersi di esporre le nostre teste mozzate e infilzate in cima a picche o i nostri corpi squartati quali truculenti e barbari moniti per il “popolo bue”, mentre in numerosi territori sotto controllo dell’Islam più fondamentalista ancora vengono ammazzati selvaggiamente i dissidenti, gli apostati, gli eretici, gli atei, ecc., magari tagliandogli la testa lentamente e sadicamente con coltellacci affilati come rasoi, come si può vedere nell’orrendo video nel sito che segue (sconsigliabile ai deboli di cuore e/o di stomaco):
http://somalisforjesus.blogspot.it/2009/01/mansur-mohamed-sfj-martyr-of-year-2009.html
.. o forse ritiene che si tratti di un banale fotomontaggio di bieca propaganda anti-Islam ?

Bruno Rapallo, apostata e ateo

… da sottoscrivere “in toto”, condivido pienamente; da secoli o millenni i “volonterosi carnefici”, cultori di innumerevoli varianti delle molte fantasie assurde nate dalle medesime putride “radici” della superstizione e dell’ignoranza in campo scientifico, si scannano allegramente fra di loro e con ancor maggiore ferocia scannano i dissidenti interni e i “liberi pensatori” (atei e agnostici “in primis”) interni ed esterni; ma oggi il pericolo più grave per i diritti umani e per la libertà di pensiero viene proprio dal “supremazismo islamista”, così diffuso e prevalente in larga parte del variegato mondo islamico (sinora combattuto invano, anche dall’interno, da sparute e coraggiose minoranze riformiste e laiche, con grave rischio della propria vita), e in particolare dalla micidiale confusione fra reato e peccato, fra Leggi dello Stato e principi di matrice religiosa, ossia dalla totale mancanza o dalla grave carenza di laicità dello Stato.

Tiziana

@Rapallo

E’ solo una questione di sviluppo . Il cristianesimo non è stato più tenero dell’islam, (ecc ecce)

Priapus

Ribadisco quanto detto da Tiziana, il cristianesimo è stato ammorbidito dall’evoluzione dello stato laico che nel mondo islamico non esiste proprio, stato e religione si identificano, il califfo era insieme capo religioso e spirituale, tanto che uno dei primi provvedimenti presi da Mustafà Keimal per laicizzare la Turchia, fu l’abolizione del califfato, cosa mai accettata da Khomeyni e dai qaedisti che infatti sognano il califfato. La differenza sta nel fatto che l’islam fu fondato da beduini di cultura tribale che non avevano mai avuto una tradizione statale, mentre il cristianesimo si sovrappose all’impero romano, basato sul diritto laico e sulla cultura greca, dalle cui radici sono nati il diritto attuale e in common law, l’epistemologia, il decostruzionismo e le varie correnti moderne, dalle radici giudaico-beduine dell’Islam è nata solo la sharia ed alcuni commentatori di Aristotele.
A loro merito il fatto che non abbiano bruciato i libri, come i chierici cristiani, trasmettendo
all’europa imbarbarita quello che avevano salvato della cultura classica ed indiana.
Il cristianesimo non potè eliminare l’idea laica di stato, perchè anche nei regni barbarici era ancora vivo il ricordo dell’impero romano che, piuttosto che scomparire, evolse nel sacro romano impero di nazionalità germanica. Neanche Gregorio VII, nei suoi deliri di onnipotenza,
arrivò ad annullare l’impero nel papato universale, ma solo a subordinarlo ad esso.
Gli islamici devono ancora assimilare il concetto di laicità dello stato, ancora patrimonio delle
elites più evolute; solo da questo possono passare alla uguaglianza di tutti gli uomini e delle
donne, oscurantismo dei loro governi permettendo.
Chi ricorda quanto i nostri prelati abbiano combattuto la scienza, la cultura e l’alfabetizzazione?

Tiziana

#Priapius

Bene, l’hai detto molto meglip di me. Aggiungo anche che chi professa – almeno negli scritti – un livello di islamofobia così forte, tanto dal minacciare l’ingresso sul territorio nostrano deve essere conseguente. Proporre un segno di identità? Deportazioni ? Camere a gas?

Bruno Rapallo, apostata e ateo

… è singolare e incomprensibile che si confonda strumentalmente “islamofobia” con il netto rifiuto delle peggiori (e in molti casi ancora oggi più cruente) forme di “integralismo religioso”, di qualunque matrice religiosa si stia trattando; “MarcusPrometheus”, suppongo riferendosi essenzialmemente alle varie forme di “integralismo islamico” e non necessariamente all’Islam nel suo insieme, ha solo esposto alcuni dati di fatto e di cronaca a tutti ben noti: episodi gravissimi si stanno ripetendo da decenni in gran parte di quel mondo variegato ove la politica non si distingue dalla religione, mancando quasi ovunque il concetto di laicità dello Stato e di separazione tra Stato e moschee (si vedano ad es. i recentissimi e allucinanti episodi in Pakistan e in Nigeria di uccisione di decine di volontari Unicef e OMS impegnati nelle vaccinazioni anti-polio).
Chiunque poi abbia letto il Corano con i relativi “hadith”, abbia qualche conoscenza nemmeno troppo specialistica di “esegesi” e di “critica testuale” non solo vetero e neo-testamentaria ma anche coranica e abbia letto qualche testo di storia politico/sociale e ideologico/religiosa dell’Islam, non può che essere pessimista sulla possibilità concreta che nella maggior parte del mondo islamico si affermino e prevalgano i moderati, i riformisti e infine forse i laici prima di parecchie generazioni, forse persino di qualche secolo.
Trovo poi molto offensiva e immotivata l’allusione (nemmeno troppo velata e anzi trasparente) a ideologie razziste, fasciste, naziste, quasi che a tali ideologie s’ispirassero coloro che mettono in guardia contro il pericolo del “comunitarismo” (stupidamente tollerato o talora incentivato ad es. in Inghilterra qualche anno fa da quel bigotto di Tony Blair), quando non si vede il legame con tali ideologie se banalmente si pretende che gli immigrati nei paesi democratici dell’UE rispettino i principi basilari di:
– Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
– corrispondente Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea
– Carta Costituzionale degli Stati membri
– fondamentale principio di laicità dello Stato.
Ovviamente nessun sincero democratico invoca certo “segni d’identità, deportazioni, camere a gas”: se gli integralisti commettono gravi reati bastano le patrie galere e una volta scontata la pena il rimpatrio obbligatorio.
In altri casi più dubbi, che si possano formalmente far passare per “reati d’opinione” ma in realtà configurino anche gravi attacchi di principio alle suddette Leggi e/o alla dignità di singole persone o di gruppi in base a identità di genere, ideologie/religioni, appartenenza etnica, o simili, esistono comunque ad es. le Leggi contro le discriminazioni, con possibilità di pene pecuniarie e risarcimenti per calunnia e ingiurie aggravate, e al limite nel caso di reiterazione di simili reati sarei favorevole anche a provvedimenti di espulsione.
Solo a titolo di esempio, vorrei ricordare che nel 2007 un “imam” di Cagliari, tale Mehrez Triki, a dimostrazione della sua illuminata tolleranza e apertura mentale, dichiarò pubblicamente che “gli atei sono animali”, senza alcuna reazione da parte di pubbliche Istituzioni, salvo una lettera di protesta resa pubblica dall’UAAR; se avesse fatto simili dichiarazioni in Francia invece che in “Vaticalia” (ove Bagnasco o Benito XVI ce lo dicono in forma più ipocritamente “soft”, dichiarando dai pulpiti che “gli atei hanno perso la loro umanità”), forse le laicissime autorità francesi lo avrebbero rapidamente imbarcato con “foglio di via obbligatorio” su un aereo per il paese d’origine (mi risulta che lo abbiano fatto con altri “imam” per aver esaltato la “SHARI’A” dichiarandola pubblicamente SUPERIORE alle Leggi francesi, in particolare, se ricordo bene, con un integralista turco rispedito il giorno dopo al suo paese).
Quanto sopra a proposito di “supremazia islamica”, per non parlare delle diffusissime pratiche di “taqiyya” e/o “kitman” attuate sovente nei paesi ospitanti (suppongo sia noto a tutti il senso di questi termini arabi), contro le quali nulla possiamo finché non vengano commessi concretamente dei reati, non avendo la possibilità di leggere nel pensiero altrui.

Priapus

Beh, accogliere gente che sogna di imporci la sharia od è pronta ad uccidere, come è già
accaduto più volte, la figlia che rifiuta il vecchietto scelto dalla famiglia perchè vuol vivere con
un ragazzo italiano che la tratta da pari a pari, può essere un pò pericoloso. Bisognerebbe far
evolvere la società islamica là dove esiste, contagiando le popolazioni islamiche con le nostre
idee ed i nostri valori.
Solo che la democrazia non si esporta con la guerra, come pensava Bush, ammesso che non
volesse invece metter le mani sul petrolio iracheno, ma si possono influenzare le popolazioni
attraverso i media; le donne ed i giovani accettano volentieri le nostre idee; tanto è vero che
i governi cercano di controllare internet e ostacolare le trasmissioni televisive. Ma la nostra
tecnologia ci consentirebbe di superare questi ostacoli, se vero che i Cinesi, pochi anni fa,
corruppero con contratti miliardari la società che controllava le trasmissioni satellitari Euelsat
perchè non erano ancora in grado di ostacolarle.
In quei paesi, Internet è ancora lusso d’elite, solo la televisione è alla portata di tutti e, benchè
lanciare i satelliti, tradurre i nostri programmi in altre lingue e produrne di dedicati abbia un
costo, è solo una frazione di quanto costa una guerra e ne evita tutti i disastri.
Gli Americani sono più propensi ad usare la forza ed ignorano quanto sia più efficace la diplomazia; noi Europei lo abbiamo dimenticato americanizzandoci.

Tiziana

#Priapo

ho lavorato per 4 anni all’assessorato al multiculturalismo del comune di roma, e mai, mai , nessuno straniero si è rivolto all’assessorato per avere una chiesa o una moscea in più. siamo noi che abbiamo bisogno di dipingere tutti così. poi ertamente ci sono i fanatici, ne abbiamo in tutti i fidesimi non solo religiosi. ma se facciamo i distinguo a monte ci serve?

Priapus

@ Tiziana
Non ci serve mettere ostacoli all’immigrazione, eccettuati certi paesi come il Pakistan, da cui
provengono quasi tutti i padri assassini.
Quello che ci serve realmente è bombardare questi paesi di propaganda laica, musica occidentale,
telefilm, telenovelle e tutto quello che, attirandoli, possa indurli a costumi più moderni.
Ne abbiamo già discusso, anni fa ho scritto su Uaar e Resistenza laica col nick erasmus, ricordo
anche di Rosalba

tiziana

magarii padri assassino potessero essere circoscritti al Pakistan. Sai, io penso che la moderazione e la conoscenza siano indispensabili per qualsiasi dibattito.

inoltre, islamofobo è chi pensa che tutti i musulmani siano assassini, nelo stesso modo potrei dire che sei pachistanofobo

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