“Mini Imu” alla Chiesa in Gazzetta Ufficiale, per Repubblica il governo bluffa ancora

Alla fine è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il nuovo regolamento del Tesoro sull’Imu per attività commerciali della Chiesa e altri enti no profit. Dopo tanti mesi di tentennamenti, soprattutto per le resistenze della Chiesa cattolica che non intendeva versare, il governo Monti ha deciso. L’Uaar è stata tra i primi a denunciare, già ai tempi dell’inchiesta I Costi della Chiesa ormai un anno fa, questo andazzo.

Cosa prevede il regolamento

Sulla base delle nuove disposizioni, le scuole paritarie non pagheranno l’imposta se svolgono attività a titolo gratuito o per mezzo di un “corrispettivo simbolico”, “tale da coprire solo una frazione del costo del servizio, tenuto conto dell’assenza di relazione con lo stesso”. Si intende senza fini di lucro l’attività didattica “paritaria a quella statale”; quando la scuola accetta alunni portatori di handicap e applica la contrattazione collettiva per personale docente e non, adegua le sue strutture agli standard e rende pubblici i bilanci.

Ma proprio sulla questione della retta simbolica si sono levati alti i lamenti delle scuole cattoliche, che già da tempo fanno lobbying per mantenere finanziamenti pubblici e privilegi. Padre Francesco Ciccimarra, presidente dell’Agidae (Associazione gestori istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica), su Radio Vaticana ha dichiarato: “questa è la fine per le scuole cattoliche”. E prospetta scenari apocalittici: “tutte le scuole sono in fallimento, le chiuderemo in un anno, licenzieremo 200mila persone”.

Ci si chiede come sia possibile, visto che le scuole private cattoliche prosperavano da molto prima che il governo autorizzasse (con una norma del 2000) il finanziamento delle ‘paritarie’. E che, come noto, si fanno pagare profumatissime rette — dell’ordine di migliaia di euro l’anno per studente — ricevendo in più sostanziosi finanziamenti pubblici, spesso non versando le imposte. Il sospetto è che gli aiutini abbiano pompato un sistema affetto da gigantismo, ma che non è in grado di reggersi da solo a questi livelli.

In caso di immobili “misti” (in parte commerciali), il pagamento dell’Imu sarà “proporzionale” allo spazio utilizzato per le attività di lucro, al numero di soggetti e al tempo di utilizzo che garantiscono compenso. Gli enti che vogliono mantenere l’esenzione dovranno adeguare il proprio statuto entro la fine dell’anno.

propr-chiesa

da Repubblica del 25/11/2012 (clicca per ingrandire)

Perché il governo continua a bluffare

Ma ci sono dei punti che destano forti sospetti, messi apertamente in evidenza Repubblica. Il quotidiano aveva già parlato, dopo la bocciatura da parte del Consiglio di Stato, di “bluff” da parte del governo volto ad ammorbidire l’Imu alla Chiesa. Ieri ha rilanciato in prima pagina con un articolo di Gianluigi Pellegrino, Lo strano modo di applicare il rigore. Dove si parla di “piano ordito e consumato” dall’esecutivo aggirando il parere del Consiglio di Stato. E non rispettando le richieste Ue, che chiedeva il versamento dell’imposta da chiunque offra beni e servizi sul mercato. Cliniche e strutture assistenziali, convenzionate e non, possono trovare scappatoie. Quelle accreditate sono esentate se i servizi sono “gratuiti”, “salvo eventuali importi di partecipazione alla spesa previsti per la copertura del servizio” (in pratica, il ticket). Se invece non sono convenzionate con il sistema sanitario nazionale, per godere dell’esenzione la retta deve essere simbolica, non oltre la metà della media di mercato.

Anche per le scuole, aver prospettato l’esenzione a fronte di una retta “simbolica” tale da coprire “una frazione del costo effettivo del servizio” si presta a mille interpretazioni. Smentendo anche qui il carattere di gratuità del servizio. Per alberghi, attività ricreative, sportive, culturali, si parla sempre di esenzione nel caso di prezzo non superiore alla “metà dei corrispettivi medi”: “una porta spalancata, anche qui”, rimarca Repubblica, “ad abusi e scappatoie”.

Ci sentiamo di condividere le parole usate da Pellegrino, che riconosce il serbatoio di solidarietà e servizi che viene dal mondo cattolico e dagli enti no profit. Ma al contempo ricorda che esiste una netta distinzione tra strutture che fanno solo beneficenza (meritevoli di esenzione) e quelle che hanno dei ricavi però pretendono di non pagare l’Imu come le altre perché parte degli introiti “andrebbero (in teoria) in un complessivo gruppo che fa anche beneficenza”.

Non si possono confondere questa due attività per mantenere privilegi. Anche perché “a questo punto la beneficenza non la fanno loro ma noi cittadini”, aggiunge il giornalista. In realtà i cittadini — anche atei e agnostici — già la fanno senza saperlo. Ad esempio, quando parte del loro otto per mille viene assegnato senza che lo scelgano alla Chiesa cattolica, che ne utilizza una minima parte per opere di bene. Solo che poi, ad ostentare bontà con tanto di spot pubblicitari frutto di una chiara strategia di marketing, pagati cifre esorbitanti, è la Chiesa stessa. Ma sempre con i soldi altrui. Un discorso che non solo i ‘soliti’ anticlericali fanno da tempo, ma che sempre più persone iniziano a comprendere e per cui si indignano, visto lo sbilanciamento a favore delle gerarchie ecclesiastiche specie in un periodo di crisi come questo.

Mentre tentenna per la Chiesa regalandole di fatto un anno di esenzione, il governo ha invece subito ripristinato la vecchia Ici per la prima casa per tutti gli altri contribuenti già per il 2012, senza scappatoie. E questo nuovo regolamento per il 2013 lascia immensi spazi di interpretazione discrezionale. Inoltre, le case in cui abitano vescovi e sacerdoti non pagano l’imposta, essendo assimilate alle “pertinenze” degli edifici di culto.

Il rischio di una multa, dopo la procedura di infrazione avviata dalla commissione europea per distorsione della concorrenza, non è ancora scongiurato. E rivela un approccio tutt’altro che ‘europeista’: nonostante Mario Monti si presenti come uomo delle istituzioni internazionali, pur di compiacere le gerarchie vaticane rischia di allontanare ancora di più l’Italia dall’Europa ed esponendola, secondo stime, al pagamento di circa tre miliardi di euro di multa.

A fronte delle strategie dubbie e poco trasparenti messe in campo dal governo ‘clerical-tecnico’ dietro le quinte per favorire la Chiesa in contrasto con il Parlamento, il pericolo è che il gioco politico non regga. A farne le spese come al solito saranno i cittadini, costretti magari a pagare sia l’ammenda comunitaria, sia una ‘tassa sull’Imu’ al posto di chi questa imposta non vuole proprio pagarla.

L’associazione

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66 commenti

whichgood

Io auguro vivacemente che l’Italia venga pesantemente sanzionata dalla UE. In questo modo ci saranno anche i soliti “cattolici” a far la spesa e non soltanto i cittadini onesti. La cosa bella è che se l’UE deciderà che la nuove misure sono effettivamente aiuto di Stato, la Chiesa dovrà pagare non soltanto l’IMU ma anche gli arretrati, a quel punto potremmo perfino assistere a un fatto davvero miracoloso: c’è il rischio di vedere i religiosi LAVORANDO.

giordanobruno

@ whichgood

Se l’UE sanzionasse l’Italia, a pagare dovrebbe poi essere il solito contribuente italico con reddito medio-basso e non certo il prete. A volte le posizioni radicali sono molto più sensate di quelle moderate: solo rispedendo la ccar nella sua patria di origine, che è il Medio Oriente, è possibile sperare nella soluzione di molti problemi italiani.

Vittorio

Spedirli a Gaza in tempi agitati sarebbe un trattamento fin troppo mite….

giordanobruno

@ Vittorio

I have a dream: rinchiudere tutti gli ebrei, i cristiani e gli islamici (insomma tutti i figli di Abramo) in Medio Oriente e poi … succeda quello che deve succedere.

doc

@ giordanobruno

Stai parlando di 3,6 miliardi di persone (più o meno)… comincia pure, credo che ti ci vorrà in po’ di tempo…

giordanobruno

@ doc

Guarda che il Medio Oriente è grandino. Prova a consultare un atlante geografico, se non ci credi. E poi, se si stringono un po’, sono sicuro che c’entrano tutti. Ma proprio tutti.

mistergrey2

“La cosa bella è che se l’UE deciderà che la nuove misure sono effettivamente aiuto di Stato, la Chiesa dovrà pagare non soltanto l’IMU ma anche gli arretrati, a quel punto potremmo perfino assistere a un fatto davvero miracoloso: c’è il rischio di vedere i religiosi LAVORANDO”

Aspetta e spera che già l’ora si avvicina. 🙂

Roberto

vorrei capire dove vi arriva quest’astio nei confronti della scuola cattolica, io sono legale rappresentante di una scuola materna parrocchiale in quanto parroco, non mi sembra di non lavorare (sono stato in passato 4 anni in Fiat ed ora lavoro molto di più) se volete sapere qualcosa del mio bilancio e non ragionare a luoghi comuni o , peggio, insultare, chiedete pure, non ho mai minacciato nessuno con l’inferno, ma fa male essere diffamati gratuitamente, le parole hanno un peso e creano mentalità, ricordatevene quando educate i vostri figli (è un mite consiglio non una minaccia 😉 )

gioacolp

Che sia il primo passo verso la laicità dello Stato?
Dubito che la strada sia libera. Gli ostacoli sono ogni dove. Toglierli è sempre stato arduo, ho poche speranze che si camminerà in discesa

MetaLocX

Padre Francesco Ciccimarra, presidente dell’Agidae (Associazione gestori istituti dipendenti dall’autorità ecclesiastica), su Radio Vaticana ha dichiarato: “questa è la fine per le scuole cattoliche”. E prospetta scenari apocalittici: “tutte le scuole sono in fallimento, le chiuderemo in un anno, licenzieremo 200mila persone”.

“Licenzieremo 200mila persone”. Onestamente più che un allarme a me sembra un ricatto bello e buono.

Luc

” Sembra un ricatto”? No, lo è. Questi signori sono impareggiabili maestri nel ricatto. Sono 2000 anni che ricattano l’umanità con la paura dell’ inferno.

fab

Dato che gli studenti non svaniscono, se chiudono le private aumenta l’utenza nelle pubbliche e le relative assunzioni di insegnanti, che non potranno che trovare condizioni migliori. Come minaccia equivale a “e io piango”.

Roberto

in teoria sarei anche d’accordo ma poichè le banalizzazioni non servono spiegami dove li metteresti (gli studenti) qui da me ad esempio il comune non potrebbe farsene carico prima di tre o quattro anni; e con quali soldi pagheremmo gli insegnanti in più che adesso sono pagati dalla Chiesa (in specie dalle singole parrocchie) , grazie.

fab

Ormai anche i sassi hanno capito come ottenere più denaro pubblico per ciò che conta: devo ripetere quello che è già da anni su tutti i mezzi di comunicazione nazionali? Che noia.

doc

@ MetaLocX (e anche per glialtri)

A proposito di scuola leggete questo articolo del sole http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-09-30/niente-scuola-siamo-inglesi-081359.shtml?uuid=AbHDszlG
e poi se riuscite a fare due + due potete anche capire perché se chiudono le scuole private (cattoliche, ma non solo) la scuola pubblica non credo ne benefici.
Naturalmente occorre non avere pregiudizi (per esempio evitare il banale accostamento private italiane e private G.B. oppure pubbliche italiane-pubbliche G.B.)
Buona lettura e soprattutto buona riflessione.

gmd85

Banale accostamento un paio di pa**e. Io ti parlo per esperienza personale. Consoco entrambi gli ambiti, privato e pubblico e il primo fa schifo e i docenti rimangono sottopagati squartandosi il culo per avere qualche punto in gradutaoria. Mentre il secondo è bistrattato ogni giorno i più. L’articolo è inconcludente. Al amssimo, ribadisce l’importanza della scuola pubblica, ma non ne mette in luce i problemi a cui è sottoposta. Sentiamo, secondo quale logica perversa, se le private chiudessero non ne beneficerebbero le pubbliche?

doc

@ gmd85

Ora come ora una retta annua compresa tra 3.000 e 4.000 euro è abbastanza sostenibile per un reddito medio. Non è una passeggiata, ma con un po’ di sacrificio si può affrontare. Una volta che vengono meno i contributi statali le rette dovranno aumentare per forza, oppure le scuole saranno costrette a chiudere. Nel primo caso potranno permettersele solo i benestanti, nel secondo dubito che lo stato assuma subito tutti gli insegnanti, avremo classi con un numero molto elevato di alunni (già adesso ci sono) con conseguenti disagi, solo per dirne una. In entrambi i casi non vedo buone prospettive.

gmd85

Reddito medio? Secondo quali parametri? Non ti passa proprio per la mente che il livello medio è slittato, eh? E che oltre alla retta ci sono altre spese come muti e prestiti ti sfugge? Già ora le private sono più per i benestanti che per altri. E secondo quali parametri pagare una retta di 4000 euro (che moltiplicati per il numero totale di studenti di una scuola X sono più che sufficienti a mantenerne i costi) è garanzia di istruzione di alto livello? I rapporti OCSE li hai letti? O ti annoia leggere anche i rapporti?
La maggior parte dei docenti delle private non sono neanche di ruolo, ergo, non entrerebbero comunque in graduatoria per essere assunti, se non con assegnazione provvisoria.
Le scuole private non hanno motivo di esistere, soprattutto visto che non sono in grado di offrire effettivamente un’istruzione migliore. Se chiudessero non sarebbe un problema. Mi chiedo però, com’è che la chiusura la paventino solo le scuol confessionali e non gli istituti paritari non confessionali.

doc

@ gmd85

I rapporti ocse come al solito possono essere citati a seconda della convenienza per far dire loro tutto ciò che si vuole (ma anche il contrario)… basta fare una ricerca con il solito google http://vivalitaliadotnet.wordpress.com/2012/11/14/rapporto-ocse-la-scuola-italiana-e-davvero-scadente/
http://www.comune.bologna.it/iperbole/coscost/valutazione/Ocse_Talis_GDimichele.pdf
L’unica tua affermazione decente
“Le scuole private non hanno motivo di esistere, soprattutto visto che non sono in grado di offrire effettivamente un’istruzione migliore”
è come minimo qualunquista: come ben saprai ci sono molte differenze tra privata e privata, come ci sono molte differenze all’interno della stessa scuola pubblica, inoltre mi risulta che i programmi siano ministeriali, non è che ogni scuola fa quel che vuole.
Secondo me vanno potenziate entrambe, mentre invece con la scusa di togliere i privilegi a qualcuno si sta affossando anche la scuola pubblica.

gmd85

Ma che fai? Riporti un blog che ha copincollato il pdf? E, soprattutto, il pdf l’hai letto? Te lo chiedo perché la critica ai finanziamenti epr le private è espressa piuttosto chiaramente, eh. Tra l’altro, la critica ai parametri di valutazione OPCSE è incongruente. Se il bagaglio culturale è acquisito, i test si possono affrontare.
Continui ad affermare che togliendo privilegi a un settore se ne danneggerebbe un altro e non spieghi il meccanismo.
Il problema non sono i programmi, sono i metodi con cui vengono somministrati, sempre se davvero lo sono. E, visto che i programmi sono ministeriali, che senso ha creare due settori diversi per lo stesso scopo? Cambia la qualità o no? (te l’avevo già chiesto).
Mi chiedo poi se chi critica i dati di una survey come quella dell’OCSE abbia la minima idea di come funzionino le tecniche di estrpolazione dei campioni in modo da farli risultare sufficientemente rappresentativi. E ti chiedo di nuovo: perché a fare piagnistei sono solo le scuole cattoliche?

http://www.lavoce.info/articoli/-questiontime/pagina1002184.html

http://www.repubblica.it/scuola/2010/12/10/news/pubbliche_private-10029837/

doc

@ gmd85

Appunto quello che dicevo, cercando in rete si può trovare tutto e il suo contrario.
Repubblica: da che pulpito…
La voce: tu lo sai, vero, che questi della voce premono per privatizzare tutto il privatizzabile e arricchirsi sulle spalle dei contribuenti?

moltostanco

se non sbaglio, dati del 2007/2008, la scuola statale utilizzava circa 960mila persone (dirigenti, docenti, ata, a tempo determinato e indeterminato) per un totale di 7.700mila alunni, contro 1.046mila alunni delle paritarie. rapporto alunni/dipendenti 8:1 per lo stato e 5:1 per le paritarie. Magari dovrebbero cominciare ad “ottimizzare” il loro personale prima di chiedere altri soldi. Questo viene chiesto alla scuola statale.

gmd85

Che il sistema di assunzione pubblica vada riformato è palese. Non sono tanto sicuro del sovrannumero del personale. Ci sono circoli scolastici che non nominano neanche le per le supllenze.

RobertoV

Secondo i dati forniti da Unicobas scuola Lombardia per l’anno 2011/2012 il personale docente per la scuola pubblica era di 765 mila complessivamente, includendo quasi 98 mila insegnanti di sostegno, cioè circa il 12.7% del totale. A tempo determinato sono complessivamente 106,2 mila insegnanti (1/3 di sostegno), cioè il 13,9%. Da quel che si sente nel privato gli insegnati di sostegno non sono tanti (prendono pochi stranieri e disabili) e hanno tanti insegnanti a tempo determinato (o addirittura a costo zero per ottenere punteggio per i concorsi).

Viene quindi un rapporto di circa 10:1 tra insegnanti e studenti per la scuola pubblica contro 5:1 per quella privata.

Fino a qualche anno fa le scuole private, soprattutto cattoliche, erano in calo (negli ultimi 20 anni sono state chiuse 4000 scuole cattoliche, 1/3 del totale), ma negli ultimi anni con l’aumento degli incentivi hanno recuperato un po’, comunque poco più del 10% degli studenti va nelle scuole private (di cui poco più della metà in quelle cattoliche).

moltostanco

il mio punto non era sul sovrannumero. Le scuole paitarie, numeri alla mano, non sono più efficienti di quelle statali, hanno più personale ma (come evidenziato) producono risultati mediamente peggiori di quelli della scuola statale.

Per quale motivo il paese dovrebbe investire li, se non per motivi puramente ideologici ?

gmd85

Ah, ok. Dal commento non si capiva, scusa.

I motivi possono essere ideologci o di lucro.

Agnos XVI

Governo Monti, detto anche “governo bagnasco”:
Presidente de Consiglio Monti: una volta al mese a rapporto in Vaticano
Ministro delle infrastrutture e altro Passera: Presente al convegno “bagnasco” di Todi
Ministro della salute Balduzzi: già presidente nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale
Ministro dei beni Culturali Ornaghi: il ministro neoguelfo prediletto dalla gerarchia cattolica – forse l’ideologo più influente del neotradizionalismo clericale oggi in auge – che ha chiesto per scritto l’autorizzazione ad uno stato estero (indovinate quale!!) per accettare la carica di ministro dello stato italiano; vale la pena ricordare come per Ornaghi – allievo di Gianfranco Miglio – esiste una primato sociale e culturale regionale di Lombardia e Veneto.
Ministro di non so cosa Riccardi: conosciuto solo per meriti religiosi (sant’Egidio)
Ministro del Tesoro Grilli: si era fatto raccomandare da Bertone (!!!) per diventare governatore della banca d’Italia.

Chi può anche minimamente credere che questo governo faccia realmente pagare l’IMU alla chiesa cattolica?

L’elenco che ho fatto è chiaramente non esaustivo; mi piacerebbe essere aiutato a completarlo, sottosegretari compresi, senza giudizi sull’operato ma con dati reali che mostrino la sudditanza al Vaticano.

FSMosconi

“una volta al mese a rapporto in Vaticano”

Dimentichi che è anche ospite di vecchia data dei Meeting di Rimini.

Ratio

Veramente mi sembra che la “sana” opposizione si ispiri a papa Giovanni e al card. Martini.
E chissà……………magari anche allo IOR. 😉

giuseppe

Inutile rispondere ( la chiesa lo ha già fatto in molte sedi). Il vero sordo é colui che non vuole sentire e voi disprezzate fatti e dati al servizio della vostra opinione.

firestarter

inutile rispondere, rispose giuseppe

troppo facile con te giuseppe, sei un soggettone al limite della caricatura

FSMosconi

Che vale a dire che non sai cavarti d’impiccio per risolvere l’indifendibile.

“Buono” a sapersi.
Solo che a questo punto l’intervento in sé diventa irrilevante ed ergo inutile.

Stefano

@ giuseppe

“voi disprezzate fatti e dati”

L’unico dato e fatto che disprezziamo è il tuo farfugliare di fatti e dati senza fornirne uno.

giuseppe

Sai bene che non é cosi. Ma la verità non é il tuo forte. Abbiamo abbondantemente affrontato questi problemi nei mesi scorsi. Ripetere é inutile.

Stefano

@ giuseppe

giuseppe, tu la verità non sai neanche cos’è. Ti hanno detto che è quella predigerita ed immutabile delle fanfaluche che credi e te ne esci con questi interventi che fanno sorridere tutti? Non è inutile ripetere per te, è inutile intervenire.

firestarter

anche oggi giuseppe ha compiuto il suo dovere di servo volontario: i soggettoni e i papboys che trovandosi a passare di qui cercheranno conforto nella miseria dei propri simili avranno il suo commento sciatto. Bravo giuseppe!

robby

opinioni,scusa perche le 1 case.magari l unica dove vivono la famosa familia…deve pagare l imu,perche?giuseppe lo chiedo a te un letto per tuo figlio è un ente profit secondo te.tu sturate le meningi perche sei pieno di cerume nella testa..la legge e uguale per tutti.a ma tu adori un re..che dice di essere IL PORTAVOCE DI UN dio,dunque devi essere ipocrita per dovere.

Francesco

Segretario: Cosa ne pensa delle agevolazioni che il Governo Monti ha fatto alla Chiesa?
Papa: Ha fatto il “minimu”, poteva fare di più.

stefano

sembra che neanche una maximulta da 3.5 miliardi di euro che l’Ue ci comminerebbe se la chiesa dovesse in qualche modo “sgamare” l’imu spaventi il freddo ragioniere che sanziona senza pietà studenti pensionati operai e professori ma si inchina davanti al vicedio.
schifo e disprezzo.

Vittorio

“Schifo e disprezzo”… Perfettamente d’accordo. Però non mi sembra che la cosa interessi o appassioni più di tanto l’opinione pubblica. Anzi, ho l’impressione che sotto sotto… 🙁

serlver

Più che altro bisogna capire che cosa devono fare ospedali, scuole, strutture, attività ricreative, sportive, culturali per dimostrare che il prezzo delle loro prestazione è non superiore alla “metà dei corrispettivi medi”: se basta un’autocertificazione con l’onere della prova a carico della PA, la truffa è veramente palese.

FSMosconi

D’altronde, il libro di Nuzzi non aveva fotografato qualcosa del genere?:
Gotti Tedeschi => Papa
“A seguito del processo di globalizzazione e crisi economica, il mondo che deve essere ancora cristianizzato è quello che sta diventando «ricco» e quello già cristianizzato sta diventando povero. Con conseguenze anche sulle risorse economiche della Chiesa. Conseguenza conclusiva è che le risorse che tradizionalmente hanno contribuito alle necessità della Chiesa (donazioni, rendite…) potranno diminuire, mentre dovranno crescere i fabbisogni necessari per l’evangelizzazione. In più, il «laicismo» potrebbe approfittarne per creare una seconda «questione romana» di aggressione(!?) ai beni della Chiesa (attraverso tasse, cessazione dei privilegi, esasperazione dei controlli, ecc.). La «questione romana» del XXI secolo non sarà l’esproprio dei beni della Chiesa ma nella perdita di valore degli stessi, nei minori contributi per impoverimento del mondo cristiano, nella fine dei privilegi e nelle maggiori tasse prevedibili sui beni.”
Papa => Napolitano
La storia delle cosiddette “direttive”.

Ora, tenuto conto dell’indiscusso rapporto Napolitano => Monti ancorché del rapporto Monti => ministri provenienti da ambienti apertamente ecclesiastici (e tenendo conto che anch’esso ha dei più che evidenti legami con CL), be’….
Diciamo che non mi stupisce granché quest’ennesimo colpo di mano.

A questo punto spero pur’io che l’UE faccia pagare il dovuto alla CCAR con tanto di arretrati.

Agnos XVI

Non ho il libro di Nuzzi, ma mi sembra di ricordare che sia citata una cena segreta fra Ratzinger e Napolitano, in occasione della quale i consiglieri del Papa gli avevano preparato un memorandum con gli argomenti da affrontare, fra cui spiccava la richiesta di conservare i PRIVILEGI di cui gode attualmente il Vaticano.

Cosa che sta palesemente avvenendo ed è ormai chiaro chi si è adoperato per consentirlo.
Ricordo bene?

FSMosconi

Già.
E’ quello che intendevo con “la storia delle cosiddette “direttive””.
🙁

MassimoP

Certo che no. Ma, proprio per questo, sarebbe il caso che, d’ora in avanti, qualche manifestazione passasse direttamente da Piazza San Pietro e non solo sotto le finestre di Montecitorio (transenne e guardie svizzere permettendo). Certo, la scena dei lanzichenecchi al contrario, ma con gli stessi bragoni, sarebbe molto interessante – se non altro, per capire se la loro funzione è solo folcloristica o ancora effettiva, come recentemente (vedi Gabriele) ha dimostrato di essere quella delle carceri vaticane. Albarda e balestra o mitra (papale ma non per copricapo) e bazooka? Chissà: magari, nelle questioni di “ordine pubblico” sono meno arretrati che in quelle “eticamente sensibili”…

Paolo

Ma come si fa’ a tollerare ancora in questo secolo persone che convincono altre persone che mangiare un pezzettino di farina pressata e cotta li renda più degni di qualcosa. Sono convinzioni da cannibali del golfo di Oman; mangiavano i loro nemici per assumerne la forza, si fustigavano, si flagellavano, facevano bagni purificatori, si riunivano in sette proprio come i cattolici. Noi consideriamo quelli incivili. Cosa sarebbero i cattolici con i loro riti tribali?

Oty

C’è un detto che dice: fai quel che il prete dice ma non fare quello che fa. L’hanno studiata bene!

neverclean

Come ho già scritto più volte, calma e gesso: siamo ancora alla seconda fase della strategia politica con cui la CCAR intende continuare a eludere il pagamento della tassa sugli immobili di proprietà degli Enti ecclesiastici adibiti ad uso non esclusivamente commerciale.
La prima fase, perseguita da quando è stata introdotta l’ICI nel 1992 fino ai giorni nostri grazie alla legge Bersani-Visco del 2006 attualmente in vigore, è semplicemente consistita nel negare il problema della necessità di pagare la tassa. In questa prima fase non hanno pagato assolutamente nulla.
La seconda fase inizia ora nel 2013 e consiste nel varare una legge incomprensibile da parte del governo clerico-liberista Monti. Il trucco che si usa per continuare nel giochino dell’elusione consiste nel dare criteri formalmente QUANTITATIVI MA NON DEFINITI e quindi non calcolabili.
Infatti: che significa “retta simbolica”?
Come si calcola una (retta inferiore alla)”metà dei valori medi delle rette applicate nel settore”?
Ancora: come si fa a calcolare “la percentuale di superficie adibita ad uso commerciale”, visto che nell’uso misto molte superfici sono a comune fra attività diverse, commerciali e non?
Dopo il varo di questa legge, verranno emanati i Regolamenti e naturalmente si accorgeranno che questa legge è incomprensibile e quindi inattuabile. E si ritornerà a discutere di questa legge e di come farla, ma solo se la crisi non sarà passata.
Nel frattempo ci sarà un nuovo Governo, che sia esso dichiaratamente clerico-liberista (Monti-Montezemolo-Casini) o moderatamente progressista (Renzi o Bersani-Vendola) o di salvezza della nazione (Monti-Montezemolo-Casini-Bersani) sempre clericale sarà e la CCAR continuerà a farla franca anche per il prossimo anno e quelli a venire.
Rassegniamoci quindi ai tempi lunghi anche su questo fronte:
gli unici che prevedono “un’imposizione fiscale equa ed efficace (estesa ai patrimoni e alle rendite finanziarie nonché alle proprietà ecclesiastiche)” sono quei pochi intellettuali di CAMBIARE#SIPUO’ che prima di riuscire a diventare determinanti politicamente impiegheranno qualche secolo!
Naturalmente al pessimismo della ragione, non può non corrispondere l’ottimismo della volontà: stiamo sempre addosso alla CCAR e non molliamo la presa su questo fronte in questo momento di grave crisi economica e finanziaria che è destinato a durare ancora almeno un paio d’anni come minimo.

simon

Repubblica afferma che le proprietà immobiliati della Chiesa (rectius degli enti facenti capo alla Chiesa in Italia, la Chiesa come tale non possiede alcunché) in Italia siano circa 50.000. Mettiamo che in media ogni proprietà valga 1 milione di Euro (alcune varranno di più, ma i centri per la vita saranno in una piccola stanza, non di più) : fa in tutto 50000 milioni, idest 50 miliardi di euro, una stima ragionevole e ben lontana da quei 1200 miliardi di euro che taluni frequentatori del Bar Sport sosstengono. E purtroppo per la Chiesa in Italia, che non é uno Stato estero fino a prova contraria ! Volesse il cielo che avesse proprietà immobiliari così ingenti e altrettante mobiliari, cioé in tutto 2400 miliardi – il Bel paese con un adeguato incameramento come quello del XIX secolo, con cui i borghesi del tempo hanno fatto fortuna, mentre il popolo é rimasto nella miseria pagando la tassa sul macinato, potrebbe sanare il debito pubblico e mettere qualche soldino da parte,

RobertoV

I conti non sono proprio il suo forte.
1 milione di euro a proprietà è una cifra ridicola. A Milano ci compra 2 appartamenti da 100 m2, e non in centro, mentre la chiesa cattolica ha varie proprietà nei centri storici.
Una parrocchia (ce ne sono 26 mila) vale 10 volte tanto in media (a Milano anche 20, già i soli terreni, in media 10 mila m2 a parrocchia, valgono alcuni milioni di euro nelle città), ne sono state costruite di recente da 15 e 12 milioni di euro rispettivamente in zone periferiche.
Una chiesa da soli 800 m2 a Napoli è stata venduta per 5 milioni di euro qualche anno fa (a Milano la chiesa parrocchiale media ha una superficie doppia). Sei anni fa è stato venduto un piccolo monastero a 6 milioni di Euro. Delle cliniche non grandi della chiesa in ville storiche avevano un valore catastale (decisamente inferiore a quello commerciale) attorno ai 10 milioni di euro. Delle cattedrali valgono da alcune centinaia di milioni a oltre 1 miliardo di Euro (senza considerare il valore artistico).
La stima di Repubblica è per difetto (Rendina stima 100 mila proprietà ecclesiastiche), ma a quelle ecclesiastiche vanno aggiunte le scuole, le cliniche (complessivamente quasi 14 mila) e tutti i vari palazzi di proprietà della chiesa, ma adibiti ad altri usi, e i terreni (5000 km2 che se adibiti a solo uso agricolo valgono sui 10 miliardi di euro, ma se convertiti in terreni edificabili possono centuplicare tale valore).
Stia tranquillo le stime di almeno 1000 miliardi di euro sono corrette, fatte da esperti, confermate anche da esperti quali varie agenzie immobiliari. Basta informarsi seriamente.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

Temo che lei abbia fatto un calcolo veramente troppo grossolano, tipo “la media del pollo di Trilussa”, senza tenere conto più correttamente del diversissimo “peso relativo” delle varie componenti delle proprietà immobiliari facenti capo alla Chiesa, per ognuna delle quali ritengo che sia possibile effettuare stime cautelative abbastanza attendibili; nel seguito le riporto le mie stime per singole voci, che condurranno ad un risultato molto inferiore a quello di Repubblica (che mi sembra probabilmente sovrastimato), ma comunque dell’ordine di 600 Miliardi di euro.
Mi sono basato su mie conoscenze personali di numerosi tipi di strutture in diverse regioni d’Italia, combinate con dati riportati in varie inchieste giornalistiche di questi ultimi anni, che ho provato ad estendere “a occhio” a tutte le tipologie indicate da Repubblica per l’intera Italia (probabilmente vi sono molti elementi di arbitrarietà, ma ho cercato di tenermi abbastanza cauto, anche se non ho certezze sul risultato).
Per ogni voce ho considerato il numero di strutture citate da Repubblica, seguito nell’ordine da una stima di: “numero medio piani della tipologia d’edificio” (p), “lunghezza media in metri” (lu), “larghezza media in metri” (la) “valore medio in euro/m2” (v), seguito dal valore totale in “miliardi di euro” (Mrd), arrotondato sulla prima cifra decimale.
130 strutt. univers. (più edifici) 5 p 200 lu 50 la 2500 v = 16,2 Mrd
5 grandi università (più edifici) 8 p 500 lu 100 la 4000 v = 8,0 Mrd
6228 scuole materne (più edifici) 3 p 150 lu 40 la 1500 v = 168,2 Mrd
2416 scuole prim.+sec. (più edifici) 4 p 200 lu 50 la 2000 v = 193,3 Mrd
2300 musei e biblioteche 3 p 100 lu 25 la 3000 v = 52,7 Mrd
(totale scuole, università e cultura = circa 438,4 miliardi di euro)
399 nidi d’infanzia 3 p 100 lu 30 la 1200 v = 4,3 Mrd
534 consultori famigliari 1 p 25 lu 4 la 1500 v = 0,1 Mrd
1669 difesa famiglia (case accogl.) 2 p 50 lu 8 la 1200 v = 1,6 Mrd
111 osped. media dimens. 6 p 150 lu 50 la 2500 v = 12,5 Mrd
10 grandi ospedali (più edifici) 10 p 250 lu 100 la 4000 v = 1,0 Mrd
1853 case di cura 4 p 80 lu 40 la 3500 v = 83,0 Mrd
136 ambulatori e dispensari 1 p 25 lu 6 la 3000 v = 0,1 Mrd
(totale sanità e assistenza = circa 102,6 miliardi di euro)
118 sedi vescovili 3 p 50 lu 20 la 4000 v = 1,4 Mrd
36000 parrocchie (e pertinenze) 2 p 25 lu 5 la 1200 v = 10,8 Mrd
12000 oratori (e pertinenze) 1 p 20 lu 5 la 1000 v = 1,2 Mrd
360 case generalizie ord. relig. 4 p 50 lu 20 la 3000 v = 4,3 Mrd
504 seminari (vari modif. uso) 6 p 100 lu 25 la 2500 v = 18,9 Mrd
1000 conventi (vari modif. uso) 5 p 100 lu 25 la 2000 v = 25,0 Mrd
(totale strutture ecclesiastiche = circa 61,6 miliardi di euro)
Il totale generale assomma a circa 602,6 miliardi.
Può essere che abbia stimato in qualche caso per eccesso, in altri per difetto, se qualcuno sa stimare dati più attendibili, riprovi a fare i conti, ma per quanto si tenti di “stringere”, non credo che si riesca a scendere sotto 500 miliardi totali.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

.. e leggendo quanto giustamente scritto da RobertoV poco prima del mio intervento, nei miei conti che ritengo molto cautelativi ho stimato solo i metri quadri calpestabili entro gli edifici, senza tenere assolutamente conto dei terreni (agricoli, giardini, parchi, ecc.) che non avrei saputo come stimare con un minimo d’attendibilità.

RobertoV

Ha sottostimato abbondantemente il valore delle parrocchie e degli oratori.
Dalla sua cifra verrebbe fuori un valore di soli 300 mila € per parrocchia, assolutamente troppo basso.
Una parrocchia, incluso oratorio ha una superficie media di 10000 m2, quindi il valore di quel terreno è già superiore al valore medio da lei calcolato. Per esempio nella mia zona a Milano, in periferia, varrebbe già qualche milione di euro il solo terreno. L’edificio (più di uno in genere, magari con un cinema/teatro e pertinenze) vale sicuramente in media qualche milione di euro. Ogni parrocchia ha la sua chiesa che vale diversi milioni di euro (ho visto vendere delle mini cappellette ad alcune centinaia di migliaia di Euro).
Ho provato a stimare (sono ingegnere) la parrocchia vicino a casa mia, nella media per Milano, con una chiesa da 1800 m2, 12 mila m2 la superficie complessiva incluso parrocchia, pertinenze ed oratorio e sono giunto ad un valore di 20 milioni di euro, finiture escluse.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

.. ho trovato un errore di un ordine di grandezza sui 10 grandi ospedali:
10 grandi ospedali (più edifici) 10 p 250 lu 100 la 4000 v = 10,0 Mrd
per cui il totale sanità e assistenza fa 111,6 e il totale generale (se non vi sono altri errori) ammonta a 611,6 ; scusate, ma comunque la sostanza cambia di poco

Bruno Rapallo, apostata e ateo

.. sempre in relazione al messaggio di RobertoV, aggiungo che nelle stime sulle 36000 parrocchie non ho assolutamente considerato il valore delle relative chiese parrocchiali ma solo degli appartamenti o pertinenze similari contigue e collegate alle chiese stesse (abitazioni di parroci, perpetue, sacrestani, ecc.); gran parte delle chiese costituisce patrimonio storico, artistico, architettonico ed è quindi molto difficile (e probabilmente scorretto) assegnargli un valore di mercato; se qualche chiesa sconsacrata è stata venduta e adibita ad altri usi o magari demolita per ricostruirvi sopra e realizzare speculazioni edilizie, credo si tratti comunque di casi abbastanza rari e limitati, per cui mi è parso corretto per una valutazione molto cautelativa e per difetto non considerare i valori delle chiese e dei terreni sulle quali sono costruite (ben diverso è il caso dei seminari e dei conventi, molti dei quali sono stati trasformati in alberghi e “residence” turistici, per cui mi sembra corretto stimarne un valore di mercato anche relativamente elevato)

Bruno Rapallo, apostata e ateo

.. ringrazio RobertoV per le preziose informazioni e valutazioni aggiuntive; se potessimo avere notizie abbastanza precise su quante chiese di scarso o nullo valore storico-architettonico e artistico sono state recentemente vendute o stanno per essere messe sul mercato a fini di speculazione edilizia o almeno potenzialmente possano in futuro subire tale sorte, potremmo affinare le nostre valutazioni e forse i miei 600 e passa miliardi stimati per forte difetto (a cui aggiungere anche i terreni di grande valore adatti a costruzioni di uso civile o commerciale o industriale) potrebbero diventare facilmente 800 o 900; certo non credo, per fare qualche esempio, che si possa realisticamente assegnare un “valore di mercato” al Duomo di Milano o alla Cattedrale di San Lorenzo della mia città (Genova) o alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, ecc.

RobertoV

Bruno Rapallo
Qui in Italia la chiesa cattolica è ancora troppo forte e troppo ricca per essere costretta a vendere molti dei suoi beni per fare cassa, inoltre è riuscita a fare passare l’idea che tutte le chiese siano delle opere d’arte. Ma in realtà vi sono molte chiese parrocchiali dell’ottocento o del ‘900 senza valore artistico pur essendo di dimensioni notevoli, come posso vedere a Milano. All’estero la vendita di chiese è una prassi abbastanza diffusa.
In Germania la cosa è normale. Per esempio a Berlino la chiesa cattolica ha venduto circa 1/4 delle proprie chiese e nei prossimi anni sono previste diverse vendite ed il patrimonio della chiesa cattolica è datato, in buona parte precedente alla riforma. La chiesa evangelica prevede di vendere nei prossimi anni almeno un migliaio di chiese.
Ho visto vendere un vero obbrobrio, una piccola chiesa a forma di cubo da 200-300 m2 di superficie, con pesanti problemi di infiltrazioni, insetti e muffe e di riscaldamento che per gli interventi di manutenzione avrebbe richiesto 1,5 milioni di euro. L’hanno venduta per 1,5 milioni di €, quindi il valore complessivo restaurata sarebbe stato di circa 3 milioni di €, e questo per una piccola chiesa che noi non abbiamo neanche nei piccoli paesi.
Se ci fosse bisogno non credo che la chiesa si farebbe problemi a vendere anche cose di valore, certo è impensabile che venda le cattedrali, anche perchè se ce ne fosse bisogno interverrebbero, giustamente, i comuni. Ma le cose invendibili credo che siano molte di meno di quanto si pensi.
Basta pensare che molte parrocchie con relative chiese sono state costruite più recentemente in quartieri periferici o nei paesi intorno alle città a causa della forte crescita demografica e spostamento degli abitanti verso l’esterno (ed i 15 e 12 milioni di € da me citati fanno proprio riferimento a casi recenti di questo tipo).

Ho visto che nel 2009 l’associazione degli architetti di Roma forniva un costo per costruire di quasi 300 €/m3 per scuole e chiese (escludendo le finiture di pregio): quindi valutando la cubatura di una chiesa si può stimare il suo costo per la semplice costruzione. Per quanto riguarda invece il costo dei terreni edificabili per Milano variano dai circa 400 €/m2 nelle zone periferiche ai circa 2000 €/m2 in centro. Ho visto che anche Bolzano in periferia ha costi analoghi.
Se si fa una ricerca in internet presso delle immobiliari si trovano anche diversi appartamenti o palazzi di proprietà della chiesa messi in vendita.
Nei dintorni di Milano per stessa ammissione della chiesa diverse ville sono di sua proprietà. Quante volte nei paesi ci si imbatte in terreni e proprietà della chiesa. Per non parlare dei centri storici delle città.
Per confronto in Germania l’esperto Carsten Frerk ha valutato in quasi 300 miliardi di € il patrimonio della chiesa cattolica (altri stimano 200 miliardi), chiesa che possiede circa 10000 parrocchie contro le 26000 nostre ed è stata di minoranza in un paese storicamente a maggioranza protestante.

Bruno Rapallo, apostata e ateo

.. nuovamente grazie a RobertoV per l’esauriente e interessante esposizione di utili informazioni e di nuovi dati; da ex-chimico industriale, competente anche di Ricerca Operativa e d’Ingegneria dei Sistemi impiantistici e territoriali, su qualunque argomento (anche non di mia stretta competenza) sono sempre “affamato” di dati tecnici ed economico-finanziari; sarà una “deformazione professionale”, ma da decenni sono convinto che la realtà che ci circonda non si comprenda appieno se alla cultura umanistica, psicologica, politico-sociologica, storica, ecc., non si abbini anche una cultura di tipo tecnico-scientifico non troppo superficiale, per quanto possibile multi-disciplinare e improntata a visione sistemica, meglio ancora se vissuta “on the job”, da cui l’attitudine a ragionare non solo su concetti astratti e su belle teorie ma costantemente anche su concreti dati tecnici, economici, statistici, socio-demografici, ecc.

P.S.: leggo il dato di sole 26000 parrocchie in Italia, mentre Repubblica ne indica 36000; in Internet in qualche sito il dato di 26000 sembra riferito alla metà degli anni ’90 e comunque alle sole chiese parrocchiali, mentre le chiese totali (incluse le non parrocchiali) potrebbero essere fra 34000 e 40000; forse il giornalista di Repubblica ha fatto confusione mettendo nel mucchio tutte le chiese parrocchiali e non parrocchiali ? Oppure negli anni successivi al 1995 erano realmente 36000 e negli ultimi anni sino ad oggi ne hanno dovuto chiudere 10000 ? Sarebbe una notizia eclatante !

luigi

Questi non pagheranno un bel niente. Aspetta e spera che………………………

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