Nigeria, il presidente invita le famiglie a pianificare le nascite

La Nigeria è il più popoloso stato africano: 170 milioni di abitanti che, secondo alcune stime, mantenendo il tasso di fertilità attuale del 5,38% (il tredicesimo del pianeta, nota l’International Business Times), potrebbero diventare addirittura 730 milioni entro la fine del secolo. Un’esplosione demografica che il paese non può assolutamente sostenere.

Per questo motivo, nei giorni scorsi il presidente Goodluck Jonathan ha invitato le famiglie a pianificare e controllare le nascite, senza andare oltre le loro possibilità di mantenimento. Se non lo faranno, il governo sarà costretto a intervenire.

Le sue parole hanno suscitato immediate polemiche in un paese che, dal punto di vista confessionale, è diviso in due, con musulmani e cristiani protagonisti di frequenti scontri interreligiosi. Tuttavia, almeno in questo caso, si sono trovati concordi nel criticare ogni politica di controllo delle nascite. Sorprendente la posizione dell’imam di Zaira, lo sceicco Aliyu Abdullahi Telex, che intervistato da All Africa ha citato la Cina quale esempio di paese in forte sviluppo economico nonostante la propria ragguardevole popolazione. Ovvero proprio il paese che impone la pianificazione familiare con le misure più estreme.

Non a caso il presidente, di fede cristiana, ha premesso che è difficile affrontare questo tema con i nigeriani, che a prescindere dalla loro fede ritengono che i figli siano “un dono di Dio”. E i doni di di Dio non si dovrebbero mai rifiutare. L’eccesso di vite donate potrebbe tuttavia costituire la morte della Nigeria e, soprattutto, quella di centinaia di milioni di bambini e adulti, costretti a vivere su un territorio sempre più impoverito e incapace di sfamare un numero crescente di bocche.

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28 commenti

Roberto Grendene

“pianificare e controllare le nascite, senza andare oltre le possibilità di mantenimento”

come si può umanamente essere contro questa affermazione?

faber

Concordo. E’ una cosa talmente logica che soltanto decenni di mantra Dio-Patria-Famiglia poteva rendere discutibile!

Tomhet

Bisogna essere proprio dei menomati mentali a voler mettere al mondo figli che non si possono far vivere dignitosamente(sempre se vivono). Ah, ecco, si parla di religiosi.

nightshade90

qaundo vedi i figli come dei servi e/o prolungamenti della propria persona, la cui sola ragione di vita deve essere obbedire agli ordini del padre-padrone, essere modellati secondo il suo volere, portare soldi e cibo alla famiglia ed occuparsi di lui nella vecchiaia, visione comune a molte religioni, specie nelle loro interpretazioni più conservative e tradizionaliste, improvvisamente il fatto di non poterli nutrire e/o costringerli ad una vita di miseria comincia a sembrarti un problema marginale di poco conto, paragonabile a “se il mio gregge di pecore cresce troppo, potrebbero soffrire atrocemente per il poco spazio vitale nella stalla. ma finchè producono la lana che mi arricchisce chi se ne frega…”

alessandro pendesini

Considero ottima e razionale l’iniziativa del presidente Goodluck J. ! Sperando che non venga intralciata, come al solito, da gente irresponsabile e immatura, cioé dirigenti delle trè religioni monoteiste, cosi come certi opportunisti politici …..
Mi sia concesso aggiungere che la metropolizzazione del mondo crea delle ipertrofie demografiche d’anomia. (ricordo che anomia, secondo Emile Durkheim, è lo stato in cui i segmenti della società perdono i loro riferimenti e valori).
La metropolizzazione non è un frutto dovuto alla volontà della gente, ma dell’esplosione demografica, in grand parte dovuta al progresso dell’igene e medicina. Alla ricerca di un futuro migliore, la gente -calamitata dalle megalopoli- si concentra nelle città convinta che dovrebbe procurargli una maggiore sicurezza e qualità di vita. Di conseguenza vediamo svilupparsi a qualsiasi latitudine sulla terra, delle sacche urbane d’anomia che costituiscono il terreno più idoneo e fertile per la criminalità !!! Gli studi di psicologia sociale dimostrano indiscutibilmente un nesso tra affollamento, agressione e criminalità; che viene inoltre confermato anche da seri studi etologici. La necessità di spazio vitale non è un’idea senza fondamento, dispiaccia a certi “illuminati” ed opportunisti che considero come “parassiti sociali” !
P.S. Non ritengo sia un “atto d’amore” il fare figli in un contesto social-economico sfavorevole o disastroso, ma bensi d’egoismo primario e/o egocentrismo !

Vittorio

…”non atto d’amore” il fare figli, bensì di egoismo e/o egocentrismo! Era ora di dire pane al pane e vino al vino… Conclusione superba, Alessandro.

gmd85

Ma prendere a esempio la Cina poi, che ha una storia economica unica e dove la pianificazione delle nascite è attiva.

Giulia

L’ostruzionismo a priori, che sovente ostacola misure elementari, comprensibili, vitali di convivenza civile mi è del tutto incomprensibile. Per quale motivo una pianificazione delle nascite, non coercitiva ma a discrezione individuale, NON dovrebbe attuarsi di default all’interno di un sistema comunitario quale lo Stato ?

alessandro pendesini

—Carne da cannone, folla dei consumatori, proletari armati, clienti elettori o orda di affamati ecc….. di fatto, sotto l’apparenza (o illusione) della libertà personale, in molti assistiamo ad una vera e propria strumentalizzazione delle nascite !!!
—La procreazione è “sacra” dicono gli illuminati, ovviamente l’aborto ma anche la semplice gestione delle nascite nel nucleo familiare (pillole, preservativi …) sono proibiti. Con una tale dottrina irrazionale per non dire assurda, la popolazione può crescere indefinitamente …
—Per la religione cattolica “Dio creò l’uomo alla sua immagine, a l’immagine di Dio , maschio e femmina li creò” (Genesi 1, 27).
Avendo dato all’umano uno statuto (assurdo) del genere, il cattolicesimo (e non solo) non poteva essere altro che natalista : “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra (sic !!!) e soggiogatela e abbiate un dominio sui pesci del mare e uccelli del cielo, tutto cio’ che vive e si muove sulla terra” (Genesi 1:28) ! Insomma tutto un programma; considero la gente che lo sostiene sicuramente immatura ma anche, in molti casi, mentalmente squilibrata ! Purtroppo…..

moltostanco

Si ma l’ipocrisia regna sovrana, perchè anche i cattolici utilizzano metodi anticoncezionali che saranno pure naturali, ma producono lo steso effetto di non riprodursi.

Quanto al problema della sostenibilità, è inutile perchè c’è chi sostiene che la nostra capacità produttiva (di generi alimentari) può ancora crescere e crescere e crescere…..

Robespierre

Giusto una nota, il tasso di fertilità è espresso in unità, non serve il %. Indica i figli per donna, ammesso che la donna raggiunga la fine dell’età riproduttiva. Scusate la pignoleria, ma spessissimo negli articoli giornalistici viene espresso in percentuale, penso scambiandolo per il tasso di natalità, (sbagliando comunque, perchè di solito è misurato in nati/1000 abitanti)

Francesco

“Nigeria, il presidente invita le famiglie a pianificare le nascite”

Papa: Ma perche’ in Nigeria il panen lo fare con i bambinen?
Segretario: Sua Santita’…, pianificare non panificare.
Papa: Ah ecco, ora la cosa avere un sensen.

Giovanni Duovi

Mi sento di dover ringraziare l’UAAR per aver dato spazio a questa notizia.Vedo che sempre più spesso postate notizie sul blog che affrontano la tematica delle ingerenze che attuano i religiosi per contrastare politiche di pianificazione famigliare.
Questo va sicuramente a merito vostro e a maggior ragione se si pensa che un certo tipo di notizie,e il dibattito che dovrebbero far scaturire ,sono completamente assenti su tutti i media,web incluso.

Peccato solo per la scarsità di commenti che questo tipo di notizie solitamente ricevono.

RobertoV

Un tasso di fertilità di 5,38 significa che in Nigeria ogni donna fa 5,4 figli in media (1,42 in Italia). In un paese evoluto questa sarebbe una follia perché da noi è passato il concetto di genitorialità consapevole ed anche i credenti si rendono conto che non è possibile mantenere ed offrire una standard di vita adeguato a tanti figli.
Infatti quando si facevano tanti figli questi venivano seguiti poco, erano abbandonati a se stessi e dovevano lavorare da piccoli e/o sostituire i genitori nel seguire i fratelli minori, rubando così a loro l’infanzia. Lo standard di vita era basso, bassa istruzione, bassa durata della vita attesa, elevata mortalità infantile e delle donne in gravidanza, elevati gli abusi e nessuna tutela per i bambini.

La Nigeria ha un tasso di natalità di 3,55% (2011), mitigato da un tasso di mortalità di 1,61% (0,98% in Italia) che fa si che il tasso di crescita sfiori il 2%, cioè che la sua popolazione quintuplicherà fino alla fine del secolo.
La Nigeria ha, però, un tasso di mortalità infantile (entro l’anno di vita) di quasi il 10% (per contro in Italia è dello 0,34% dei nati vivi, cioè 30 volte di meno), aumentato nell’ultimo decennio, un 44% della popolazione con un’età inferiore a 14 anni, una delle maggiori mortalità delle donne in gravidanza.

Circa il 10% di tutti i bambini che muoiono nel mondo prima di raggiungere i 5 anni di età è Nigeriano.

Se con pesanti investimenti si riuscisse a ridurre la mortalità ai livelli italiani la crescita passerebbe a quasi 2,6%, cioè la popolazione raddoppierebbe in 28 anni e crescerebbe di 9 volte per la fine del secolo anziché 5 volte seguendo i tassi attuali, vanificando in buona parte tutti gli sforzi a causa di questa retroazione negativa sulla qualità della vita. Visto che la Nigeria ha una superficie di circa 3 volte quella italiana e già adesso la densità della popolazione è vicina a quella italiana significherebbe arrivare ad una densità di popolazione pari a circa 8 volte quella italiana attuale!!

Quindi essere contrari ad una riduzione ragionevole della natalità significa essere contrari alla vita ed alla sua qualità, ad uno sviluppo di queste nazioni e a disinteressarsi del loro futuro solo per difendere logiche di 2000 anni fa in cui un’elevata natalità era controbilanciata da un’elevata e quasi identica mortalità.

RobertoV

Per confronto l’Italia dell’XIX secolo aveva tassi di natalità e di fecondità simili a quelli della Nigeria attuale con una vita media di 35 anni nel 1880. Ancora nel dopoguerra il tasso di fecondità era di 3 nati per donna. Nonostante ciò la popolazione è cresciuta con un tasso di crescita di poco più di 1/3 di quello della Nigeria, sia per l’elevata mortalità (sia per la mancanza di cure che per le guerre), che per l’emigrazione: tra il 1861 ed il 1971 sono stati contati 26 milioni di espatri, cioè lo sviluppo dell’Italia è stato possibile grazie all’emigrazione. Ma è folle oggi pensare che l’emigrazione possa essere la soluzione per evitare di frenare l’elevata natalità perché gli spazi per emigrare si sono ridotti drasticamente rispetto a 100 anni fa come stiamo constatando in Europa.

alle

C’è un’incommensurabile omertà su questo tema. Capisco che è controverso, ma sicuramente la sovrappopolazione è uno dei problemi maggiori che affligge questa povera scheggia d’universo. Tra l’altro quando vedo che anche gli africani immigrati trotterellano per strada con nugoli di figli addosso o nelle immediate vicinanze penso che se aspettiamo che capiscano da loro che non figliare come conigli è meglio… hai voglia. Forse accadrà nel lungo periodo, ma, come dice Keynes, nel lungo periodo saremo tutti morti.

RobertoV

Infatti una delle obiezioni dei sostenitori dell’elevata natalità è che se queste nazioni si evolvessero come noi la natalità si ridurrebbe come è successo da noi.

In realtà le dinamiche di crescita sono più rapide perchè anche in Nigeria la mortalità è più bassa che in passato da noi e perchè gli spazi per l’emigrazione sono inferiori. Ed ovviamente gli immigrati beneficiano rapidamente dei bassi tassi di mortalità occidentali. La Nigeria pur avendo la nostra fecondità di oltre un secolo fa ha una crescita demografica che è il triplo della nostra e, quindi, nell’ipotesi che i tempi perchè si evolvano siano gli stessi nostri (e francamente è utopistico pensare ad una tale crescita economica che dovrebbe essere tripla di quella nostra) il risultato finale sarebbe una popolazione cresciuta 3 volte tanto quella nostra nello stesso periodo prima di raggiungere l’equilibrio, il che equivarrebbe a voler far vivere su una superficie come l’Italia 150-160 milioni di persone.

Laverdure

@Roberto
E se la mortalita si e’ abbassata e’ senza dubbio dovuto ai benefici della medicina
occidentale,che per quanto introdotti con il contagocce hanno alterato un equilibrio millenario,dove in precedenza l’alta natalita era necessaria per compensare un’elevata mortalita,mentre ora e’ divenuta deleteria.
E’ una tragica ironia che introducendo ,stentatamente,nel continente africano la medicina e le tecnologie portatrici teoricamente di benessere l’occidente abbia forse fatto piu’ danni che introducendovi armi e tecnologie belliche .

RobertoV

Laverdure
L’elevata mortalità si è abbassata sia grazie alle medicine occidentali che al miglioramento delle tecniche agricole che ha reso disponibile più cibo. Questo ha come conseguenza anche l’allungamento dell’attesa di vita. Purtroppo è più facile e più rapido intervenire su questi fattori che cambiare la mentalità natalista che richiede più tempo. Una volta erano quasi in equilibrio l’elevata natalità e l’elevata mortalità e la gente viveva di meno. Se si agisce solo su uno dei due fattori si toglie il sostanziale equilibrio e si osservano delle vere esplosioni demografiche come quelle osservate nel sud est asiatico (tipo Filippine) e america latina (tipo Messico), zone diventate di forte emigrazione. Ma anche l’Africa nonostante tutti i problemi e la povertà ha raddoppiato la propria popolazione in soli 35 anni e la raddoppierà nei prossimi 40 anni ai tassi di crescita attuali. Queste esplosioni demografiche hanno una retroazione negativa nel fatto che se le medicine ed il cibo disponibili non crescono nello stesso modo esponenziale si osserva un peggioramento delle condizioni di vita ed un incremento della mortalità, o la necessità di emigrare.
In Nigeria il tasso di mortalità 10 anni fa era più basso.

RobertoV

Correggo alcuni errori nel mio primo intervento.
La Nigeria già adesso si trova in una situazione simile a quella dell’Italia riguardo alla densità di popolazione (circa 90%). Se dovesse continuare a crescere ai tassi di crescita attuali tra 100 anni si troverebbe in una situazione equivalente a voler far vivere in Italia 360 milioni di persone.
Ovviamente i tassi decresceranno, ma anche se il tasso diminuisse di un 10% ogni decennio la sua popolazione sarà quasi triplicata tra 100 anni, cioè si troverebbe in una situazione equivalente a voler far vivere in Italia circa 150 milioni di persone, assolutamente insostenibile.
Ma anche se nei prossimi 100 anni riuscisse a raggiungere (cosa molto difficile) un tasso medio di crescita della popolazione pari a quello dell’Italia negli ultimi 100 anni (che ci ha portati da 35 a 60 milioni di persone, ma partendo, 100 anni fa, da una situazione di natalità e fecondità inferiore a quella della Nigeria attuale), significherebbe trovarsi comunque in una situazione equivalente a far vivere in Italia 92 milioni di persone, cioè la situazione attuale delle Filippine che, infatti, sono tra le zone più densamente popolate e terra di emigrazione (al 104° posto al mondo come PIL pro capite).

Laverdure

Esiste un’alternativa validissima al controllo delle nascite,per il controllo della sovrappopolazione.
L’incremento delle morti.
Visto l’andazzo le premesse sono piu’ che promettenti,basti pensare all’ AIDS che in Sudafrica sembra abbia gia colpito il 10% della popolazione e si stia allargando esponenzialmente,mentre il governo locale da anni insiste nel rifiutare i rimedi “occidentali”insistendo su quelli tradizionali (come patate dolci e olio d’oliva).
Per non parlare ovviamente dei conflitti interreligiosi sempre piu’ accesi.
Un’alternativa che tutte le confessioni religiose sembrano criticare molto meno del controllo delle nascite.

Birba

l’africa è grande c’è spazio per tutti i nigeriani, basta dargli un fucile.

Laverdure

@Birba
“l’africa è grande c’è spazio per tutti i nigeriani, basta dargli un fucile.”
Cosa che gli integralisti islamici saranno felicissimi di fare come stanno gia facendo in altre zone dell’Africa.

benjamin l'@sino

Saranno contente le nostre dirigenze: i Nigeriani già ora trabordano; quando traborderanno ancora di più contribuiranno a fornire ulteriori pretesti per continuare, potenziato, il processo di svalutazione del lavoro e della persona. Mica vorrete continuare a percepire le principesche paghe attuali?

Quando il Mercato diventa il riferimento, tutto diventa merce – persone comprese. Secondo il Mercato, l’eccesso d’offerta determina riduzione di valore unitario. Quando il Mercato diventa religione, questo principio vale anche per le persone. Forse i Nigeriani non lo sanno (ancora), ma i nostri dirigenti lo sanno benissimo, e agiscono di conseguenza. Vedi, ad esempio, il loro atteggiamento verso la cosiddetta “accoglienza”…

benjamin l'@sino

P.S. Quanto sopra volendo tralasciare l’ancor più importante questione ambientale e le sue ricadute sulla qualità della vita di ciascuno.

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