India, gli atei cercano riconoscimento

La visibilità di atei e agnostici aumenta in tutto il mondo, anche in paesi profondamente religiosi come l’India. Dove ad esempio Sanal Edamaruku è stato accusato di blasfemia per aver espresso fondati dubbi su un presunto miracolo.

Un altro caso emerge con il censimento 2011, dove si chiede anche anche l’appartenenza religiosa. Secondo i non credenti il rilevamento non tiene conto di loro, perché esistono codici specifici per le religioni mentre per i ‘senza religione’ i dati saranno classificati tra gli ‘altri’. Dove sono comprese religioni di assoluta minoranza o culti tribali.

I non credenti sempre più chiedono riconosciumento ufficiale da parte dello Stato, che però nonostante sia ufficialmente laico ne ignora le istanze. Come accaduto a Shrirang Balwant Khamebete, un avvocato che ha chiesto senza successo ad una corte di sancire il suo abbandono di tutte le credenze religiose per essere dichiarato ‘non religioso’. Non bisogna dimenticare in India il diffuso stigma sociale nei confronti dei non credenti e la forte tendenza ad etichettare gli individui fin da bambini in base all’appartenenza religiosa.

Comunque, i liberi pensatori e razionalisti hanno nuovo slancio, ad esempio con associazioni di giovani quali Nirmukta. Non bisogna dimenticare che in India il pensiero scettico e non religioso ha una tradizione millenaria. E a questa ‘altra India‘ ha dedicato un libro uno Nobel del calibro di Amartya Sen.

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15 commenti

Gianluca

“Non bisogna dimenticare in India il diffuso stigma sociale nei confronti dei non credenti e la forte tendenza ad etichettare gli individui fin da bambini in base all’appartenenza religiosa.”

In India? Pensavo fossimo qui in Italia

Francesco

Papa: India, gli atei cercare riconoscimenten. Potrebbero farsi rilasciaren un attest….ateo.
Segretario: Sua Santita, un po di contegno.
Papa: Uffaaaa, non hai senso dell’umorismen.

Losna

Anche in Italia si dovrebbe istituire una giornata dell’orgoglio ateo.

Mattia

Sadal Edamaruku non è stato accusato di blasfemia per aver espresso dubbi su un presunto miracolo, ma per aver attaccato durante una trasmissione televisiva il papa e la Chiesa indiana accusandola d’aver inventato il miracolo per fare soldi.

nightshade90

per la precisione, non di “aver inventato”, ma di “aver approfittato di un presunto miracolo per far soldi attirando gonzi invece di farci sopra un minimo di verifiche”

whichgood

Bello sapere che nel mondo crescono sempre più persone senza dio. Personalmente non nego l’esistenza della/e divinità ma veramente non ce n’è bisogno !. La vita è più bella quando vissuta in modo più libero.

DucaLamberti74

Nemmeno io la nego…

Ma se il dio che esiste è quello coranico che pretende il taglio delle mani oppure il dio abramitico che uccide, stupra ed incita all’odio…

Allora unica religione che rimane da praticare con sincera passione ò l’agnosticismo mosconiano.

DucaLamberti74

whichgood

Da noi non si fa perchè fa fede il censimento ufficiale vaticano e si divide in due parti: cattolici e non cattolici.

DucaLamberti74

E meno male da noi no…

La religione è un fatto privato e NON deve comparire in un atto pubblico e civile come il censimento.

Anche se il piacere di scrivere sul censimento come religione pastafarianesimo, cavaliere jedi, devoto mosconiano…sarebbe troppo divertente 🙂 🙂 🙂

Poi qualcunaltro potrà indicare komunismo-noglobal-multietnico-barbittico 🙂 🙂 🙂

DucaLamberti74

Marco

E percaso questo riconoscimento lo cercano bombardando le Chiese piene di fedeli durante la Messa, come accade nella regione indiana dell’Orissa?

Priapus

@ Marco
Non sono certo gli atei, le cose più atroci le hanno sempre fatte i “fedeli”
Nell’Orissa sono i fondamentalisti indù che attaccano i cristiani che commettono il “sacrilegio” di
aiutare ed istruire paria e popolazioni tribali che gli indù vorrebbero sfruttare senza regole.
Essendo in minoranza, i cristiani piagnucolano e non reagiscono, forse pregano di diventare mag
gioranza per regolare i conti.

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