Torino: “Sì al burqa in pubblico, è espressione religiosa”

La Procura di Torino ha archiviato il caso di una donna di Chivasso, di religione islamica, che circolava con il burqa riconoscendo un’eccezione religiosa. Un cittadino aveva inviato una serie di esposti denunciando il fatto.

Ma il pm Paolo Borgna ha lasciato cadere la questione sostenendo che non si può applicare la legge Reale, che vieta a qualunque altro cittadino di coprire il volto, perché in questo caso si tratta di una manifestazione del credo religioso. Secondo il procuratore infatti indossare quel velo sarebbe “in ossequio, secondo un’interpretazione diffusa, ai principi della religione islamica”. Va infatti riconosciuto il diritto, sancito dalla Costituzione, di “manifestare in qualsiasi forma, anche attraverso la propria immagine esteriore, la propria fede e la propria appartenenza religiosa”. Anche perché la donna mostrava comunque il volto quando le veniva richiesto di identificarsi e in ospedale.

Il tema del velo integrale è molto controverso e se ne dibatte anche tra i laici. Tant’è che sia a destra sia a sinistra si sostiene la legittimità dell’eccezione religiosa. Resta da chiedersi però se sia opportuno concedere sistematicamente delle eccezioni a leggi per il solo fatto di avere una giustificazione religiosa. Il rischio è infatti quello di aprire delle voragini nell’ordinamento, permettendo il consolidarsi anche in Italia di un comunitarismo di stampo confessionalista. Rivelatosi problematico e fallimentare in paesi come la Gran Bretagna, con gravi violazioni dei diritti e delle libertà soprattutto di donne e bambini.

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104 commenti

cyberego

Allora io sono autorizzato a camminare col “pisello” al vento,
perché mi sono convertito al Naturismo, e voglio vedere chi
ha il coraggio di arrestarmi. (tremate altro che Medioevo, qui
torniamo al Califfato!)

Martin LUtero

Mi hai rubato le parole di bocca!

Siamo già in due col pisello al vento!

faber

Guarda il “burinesimo” già consente a molti adepti di andare in giro con pantaloni a metà gamba e calzettoni ripiegati sopra. Non potresti mai essere più osceno di loro!!!

whichgood

Rischi di essere sequestrato da un gruppo di suore affamate (di quelle coi baffi e occhiali culo di bottiglia). Ti chiuderebbero in convento e ti appenderebbero a una croce per “pregarti” tutte le notti.

mistergrey2

Il naturismo non è considerato una religione , mentre la nudità pubblicamente esibita non è ammessa neanche nei paesi più avanzati.

silvio

se si accettano le sentenze per apostasia si accetta pure questa. se manca l’idea stessa di cosa sia laicità poi non ci si lamenti per le cose che non piacciono.vorrei anche che questo mio commento non fosse censurato come goà successo. graie.

gmd85

@cyberego

Stesso discorso che ho fatto io su FB, solo che ho parlato del giainismo. Gli adepti rinunciano anche agli indumenti. Dovrebbe essere un’eccezione religiosa. Vorrei proprio vedere come si comporterebbero i magistrti in quel caso 😛

faber

“Anche perché la donna mostrava comunque il volto quando le veniva richiesto di identificarsi e in ospedale”
Be devo dire che per quanto io sia assolutamente contrario a qualsiasi eccezione religiosa a qualsiasi legge dello Stato, questo particolare complica un po’ la questione. Da un punto di vista legale, infatti, la legge Reale vieterebbe a chiunque di essere per strada con il volto coperto, dall’altro esiste il buon senso che mi dice che la legge Reale forse sia troppo rigida a prescindere dalla connotazione religiosa o meno della “copertura”.
Risulta a mio parere gravissima la motivazione della procura:
“Va infatti riconosciuto il diritto, sancito dalla Costituzione, di “manifestare in qualsiasi forma, anche attraverso la propria immagine esteriore, la propria fede e la propria appartenenza religiosa”
Da un PM dello Stato italiano mi sarei aspettato un’aggiunta sostanziale alla fine della frase, qualcosa del tipo: “qualora tale manifestazione non contravvenga alle leggi dello Stato”

Leonardo

Scusate, ma in quale parte della legge Reale si dice che non si può stare in strada a volto coperto ?
Infatti:
ART.5.

È VIETATO PRENDERE PARTE A PUBBLICHE MANIFESTAZIONI, SVOLGENTISI IN LUOGO PUBBLICO O APERTO AL PUBBLICO,FACENDO USO DI CASCHI PROTETTIVI O CON IL VOLTO IN TUTTO O IN PARTE COPERTO MEDIANTE L’IMPIEGO DI QUALUNQUE MEZZO ATTO A RENDERE DIFFICOLTOSO IL RICONOSCIMENTO DELLA PERSONA.

Se non si partecipa a pubbliche manifestazioni non si rientra nella legge Reale.

faber

Il casco in moto infatti è disciplinato da altre leggi (vedi codice della strada). Come al solito la discussione su questo argomento si svolge sul piano sbagliato. Non è la legge ad essere in discussione, quanto l’esistenza dell’eccezione religiose che non può e non deve essere tollerata! Se non vi piace la legge cambiamola con gli strumenti democratici. Ma non si può invocare l’immunità perchè si fa parte di una specifica religione. Ricordate l’ultimissima di qualche tempo fa riguardo agli spacciatori che invocarono l’appartenenza alla religione rasta per giustificare la detenzione di erba?

Leonardo

@faber
Guarda che le cose stanno esattamente all’opposto: la legge Reale (quella di cui si parla nell’articolo) vieta di coprirsi il volto nelle manifestazioni. Quindi l’eccezione religiosa è invocata da chi vorrebbe estendere (unicamente per motivi religiosi) questa legge anche chi semplicemente passeggia per strada.

faber

Evidentemente non hai letto la motivazione del PM: “Ma il pm Pao­lo Bor­gna ha la­scia­to ca­de­re la que­stio­ne so­ste­nen­do che non si può ap­pli­ca­re la leg­ge Rea­le, che vie­ta a qua­lun­que al­tro cit­ta­di­no di co­pri­re il vol­to, per­ché in que­sto caso si trat­ta di una ma­ni­fe­sta­zio­ne del cre­do re­li­gio­so”
Ti rendi conto della gravità di tale affermazione? Un PM decide arbitrariamente di anteporre il credo religioso alla prescrizione di una legge dello Stato. La motivazione afferma esattamente questo!

Leonardo

La motivazione non ha senso.
Ribadisco però il concetto, sperando di renderlo chiaro: la legge Reale *non* impedisce di girare per strada a volto coperto.
Impedisce di nascondere il volto solo nel corso delle manifestazioni (e su questo sono d’accordo anch’io: in questo caso il bene pubblico di prevenire disordini prevale sulla libertà individuale di vestirsi come si vuole, o di garantire la propria privacy).

Giancarlo Matta

A Leonardo e Altri.
EccoVi il testo completo VIGENTE dell’articolo “5” della Legge “Reale”.
Legge 22 maggio 1975, n. 152
“Disposizioni a tutela dell’Ordine Pubblico”
( G. U. 136 del 24 maggio 1975 )
Articolo 5 così formolato dalla successiva
Legge 08 agosto 1977, n. 533
E’ vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona,
in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo.
E’ in ogni caso vietato l’uso predetto in occasione di manifestazioni che si svolgano in luogo pubblico o aperto al pubblico, tranne quelle di carattere sportivo che tale uso comportino.

Mi pare assai chiaro.

Leonardo

Ok, tiriamo allora in ballo il famoso “giustificato motivo”. Che non dipende da ciò che io o te riteniamo sia o non sia giustificato, ma che lascia spazio alla decisione del giudice. E’ già successo che fra i tanti “giustificati motivi”, sia stato sentenziato che rientri anche l’indossare un “vestito tradizionale”.
Può non piacere la sentenza, ma la legge è legge, e dev’essere rispettata.

Giancarlo Matta

Replica a Leonardo (?)
Un libero cittadino di un Paese che sai vuole civile, ha ben il diritto di eccepire che se come “giustificato motivo” si tirano in ballo pretese “religiose” per consentire o tollerare la violazione di una Legge, allora si dovrà per forza accettare -ad esempio- le “mutilazioni rituali [sessuali e non]”, la “antropofagia”, il “sacrificio umano rituale”, e altri analoghi abominevoli rituali già “religiosi” secondo la barbarie.
Nel corso della Storia vi sono state religioni folli, degeneri, umilianti, violente, sanguinarie, assassine, eccetera.
In nome della “libertà religiosa” vogliamo / dobbiamo forse accettarle tutte? E consentirne da noi la pratica?
Non mi stancherò di ripetere che le religioni sono ammesse a condizione che NON CONTRASTINO CON L’ORDINAMENTO GIURIDICO. (Ho citato la nostra Costituzione).

Leonardo

Io ho parlato di “vestito tradizionale”: cosa ci vedi di religioso ?
Inoltre ho ripetuto fino alla noia che ognuno dev’essere libero di fare ciò che vuole finchè non nuoce al prossimo: davvero credi che i “sacrifici umani rituali” non nuocciano a chi ne è protagonista ?
Infine, indossare il burqa non contrasta con l’ordinamento giuridico, dal momento che è uno dei giustificati motivi accettati.
Contrasta invece con l’ordinamento giuridico chi vorrebbe calpestare la Costituzione, in nome di proprie particolari idiosincrasie.

Giancarlo Matta

Replica a Leonardo (2)
Tu combatti a colpi di sofismi da sagrestia. [“ognuno dev’essere libero di fare ciò che vuole finchè non nuoce al prossimo”]
Appunto. Devo ripetere il concetto essenziale: circolare a volto mascherato in Italia è vietato e punito. Poiché tale comportamento consente di agevolare il commettere ulteriori reati, lievi e gravi. Superfluo indicare quali (le cronache li hanno abbondantemente dimostrati, a fatti compiuti, tuttavia). Inoltre, la persona mascherata genera diffidenza, insofferenza, allarmi… . In Italia, è reato circolare COMPLETAMENTE NUDI tanto quanto è reato circolare COMPLETAMENTE MASCHERATI. Tra quei due “estremi” ciascheduno è normalmente libero di abbigliarsi come vuole (salva la adeguata dignità dei luoghi e delle altre persone compresenti). Il resto è solo aria fritta, e le “idiosincrasie” ci hanno a che fare come i cavoli a merenda.

Leonardo

Per te la libertà è un sofisma, per me invece è una cosa importante: questione di punti di vista.
Che sia vietato circolare a volto coperto abbiamo già visto essere falso (giuste cause, come quelle di cui parliamo, sono ammesse: la legge dev’essere rispettata, sia quando ti piace sia quando non ti piace).
Il 99.999% dei reati commessi in Italia sono compiuti da persone che non indossano il burqa, le tue sono fantasie generate da pura idiosincrasia.
A me genera diffidenza chi si veste in giacca e cravatta (e magari ti propone d’investire in fondi a lungo termine): l’esperienza mi ha dimostrato che ho molto più da temere da queste persone, che da chi indossa il burqa, ma comunque la mia diffidenza non è motivo sufficiente per mettere fuori legge il prossimo.

Giancarlo Matta

Se in tema di vestiario in luoghi pubblici “le mie sono fantasie generate da pura idiosincrasia” sfido chiunque -cominciando da quest’egregio interlocutore- a cercare di entrare in una discoteca, poniamo, di Milano, in costume da bagno; oppure di entrare in un ospedale per malati infettivi vestito con una tuta da palombaro pinne comprese; oppure di andare a visitare una mostra sui campi di concentramento nazisti abbigliato in divisa da “SS”; oppure di partecipare al funerale di una suora vestito da arlecchino.
Originale, vero? Che male ci sarebbe, Leonardo? Ovviamente nessun male, scommetterei … . Provaci TU e fai sapere come ti è andata.
Gli esempi potrebbero continuare… . Che ne dite?
Voglio ripetere: da noi, è reato circolare COMPLETAMENTE NUDI tanto quanto è reato circolare COMPLETAMENTE MASCHERATI.
Tra quei due “estremi” ciascheduno è normalmente libero di abbigliarsi come vuole ( SALVO IL DOVUTO RISPETTO PER LA DIGNITÀ DEI LUOGHI E DELLE ALTRE PERSONE COMPRESENTI, IL CHE, DA NOI, IMPLICA SPESSO DELLE GIUSTE “RESTRIZIONI” ). “Dovuto Rispetto” per “Luoghi e Persone” vuol anche dire che da noi, dal Presidente della Repubblica all’ultimo degli sguatteri, si circola a VOLTO SCOPERTO. Che direste se ad esempio un Ministro (donna) si presentasse in parlamento con la “Bacucca”? O una maestra d’asilo “Bacuccata” a scuola? A queste norme non si sfugge, a meno di incresciose e spiacevoli conseguenze, anche penali.
Il resto è solo aria fritta. Chi non ci sta, smammi in un altro Paese.
E la questione qui è chiusa.

Leonardo

Coi tuoi esempi che cosa hai provato ? Nemmeno in Iran si può girare nudi, questo significa che secondo te fanno bene ad imporre il velo alle donne ?
Ti ho già spiegato che per giustificati motivi in Italia si può indossare il burqa, se poi vuoi inventarti le leggi a tuo piacimento per amore di polemica sono fatti tuoi.
Che mostrare il volto sia segno di “dovuto rispetto” è una tua opinione, non una legge di Stato. Poi una cosa sono i comportamenti dei privati cittadini, che basta che rispettino la legge, un’altra quella di chi ricopre ruoli pubblici, che è sottoposto ad obblighi maggiori: nessuno mi obbliga a fidarmi e a votare (o ad affidare i miei figli) per persone che per il loro abbigliamento non riscuotono la mia fiducia.
La confusione che mostri tra comportamento dei privato e quello di chi rappresenta il pubblico è purtroppo molto diffusa, ed è alla base dei tanti malintesi per cui è difficile spiegare, per esempio, ai fondamentalisti cattolici perchè le aule non devono esporre simboli di parte.
Speriamo proprio che la questione sia chiusa, perchè io vorrei vivere in uno stato laico, senza persone che vogliono imporre al prossimo cosa indossare o non indossare, se partorire o non partorire, se continuare a vivere in stato vegetativo, come e con chi sposarsi…
Ma è tanto difficile da comprendere il principio dell’autodeterminazione ?

FSMosconi

Quindi potrei andare alla Mole vestito da pirata in modo irriconoscibile dicendomi profondamente pastafariano?
😐

whichgood

Sì, basta che mostri l’occhio di vetro o il bucco quando ti chiedono di scoprirlo.

faber

Ahahahahah hai vinto tu! Come al solito la realtà supera di gran lungo la fantasia!!! 😀

Federico Tonizzo

Ma NON è una “espressione religiosa”!!!!!!!!!!!!!! 👿
Dove sta scritto nel Corano che le donne devono portare il burqa? 😯

faber

Ma anche se fosse, che razza di argomentazione è? La potrei capire se la dicesse un prete o al limite un giornalista, non un PM!!!

Federico Tonizzo

Certamente!
Occorrerebbe far istruire quel PM su almeno due argomenti: (1) il Corano, (2) la logica.

Scaveon

Se è per questo, nel vangelo non c’è nemmeno scritto che le scuole devono essere piene di crocifissi!

Federico Tonizzo

E inoltre nel vangelo non c’è scritto nemmeno che si “suggerisce” di portare il crocifisso al collo 😉

Però, ti immagini? Se Gesù fosse stato ucciso per impiccagione, il Vaticano vorrebbe forse ora dei cappii nelle scuole?
E se fosse stato dato da mangiare ai leoni nel circo, il Vaticano vorrebbe che tutte le scuole avessero statuette di leoni affamati e ruggenti su delle mensole alle pareti?
E se fosse stato annegato cosa vorrebbe il Vaticano? L’acquasantiera sarebbe chiamata in un altro modo?
E se fosse stato sepolto vivo? Un buco nel pavimento?
E se fosse stato ucciso per torchiatura? Un torchio accanto alla lavagna?
E se fosse stato disossato? Uno scheletro scomposto sul muro?
E se fosse stato sgozzato? Un gladio sul muro? (somiglierebbe alla croce…).
E se fosse stato morire di fame? Un piatto vuoto?
E soprattutto: il Vaticano avrebbe cercato di far passare queste cose per “simbolo di amore e pace”? 😯

emmebi

per i tdg è stato “impalato”. ora loro lo raffigurano “legato al palo” …….

Stefano

Immagino i Sikh per la medesima ragione potranno girare con un pugnale (A Cremona hanno già detto di si…).

esorciccio

credo in Rambo, mi armo di fucile e sparo al primo che mi sta sulle scatole, poi mi appello a questo meraviglioso giudice italiota e me la scampo

fab

“Espressione religiosa” equivale perfettamente a “mi gira così”.

Laverdure

“Anche perché la donna mostrava comunque il volto quando le veniva richiesto di identificarsi e in ospedale”
E’ evidente che il legislatore,con elementare buonsenso,aveva voluto evitare che un malintenzionato,malavitoso o terrorista che fosse,potesse tranquillamente andarsene in giro non identificabile PRIMA di mettere in atto chiaramente i suoi propositi.
Infatti solo un pubblico ufficiale ha il diritto di chiedere l’identificazione,e non sara certo sempre presente,i passanti non ci penserebbero di certo.
E una volta che il tizio abbia estratto le armi sara difficile che chiunque gliela chieda.
Comunque la si rigiri questa bella sentenza crea un precedente che offre nuove occasioni a tanta bella gente,tenendo conto del fatto che l’appartenenza ad una religione si puo’ facilmente simulare,tenuto conto del gran numero di occidentali “convertiti”,come appunto quella donna di cui sopra.

faber

Be dai ora non esageriamo. Il malintenzionato che sta per rapinare una banca, fare uno scippo o peggio fare saltare in aria la metro, il volto se vuole se lo copre comunque. Resta il fatto che non si possa accettare l’eccezione religiosa. E poi scusami, di grazia il passante da cosa lo riconosce un “malintenzionato”?

Laverdure

@faber
“..il volto se vuole se lo copre comunque.”
Applicando la legge attuale,il volto potra coprirselo solo all’ultimo istante,(perche
andarsene in giro a lungo mascherato,illegalmente,significa per lui attirare pericolosamente l’attenzione) col rischio di essere notato.
I passanti ,ora,riconoscerebbero un malintenzionato proprio dal suo viso coperto,o meglio diffiderebbero di chiunque si copra il viso, proprio perche non e’ una cosa comune.
Con la nuova moda, incoraggiata da quel pm, la folla dei “mascherati” rischia di diventare tale che un malintenzionato ci si trovera come un pesce nell’acqua.

faber

Per farsi saltare per aria non serve coprirsi il viso. Per compiere qualsiasi reato basta essere in moto e portare il casco. In inverno nessuno noterebbe per strada una persona con la sciarpa fino al naso. In ogni caso il problema non è se sia giusto o sbagliata la legge Reale, il il punto è che è una legge, pertanto un PM non si deve permettere di fare affermazioni del genere!

Giancarlo Matta

Appunto.
GUAI ad AMMETTERE un “DOPPIO BINARIO” GIURIDICO ed ETICO a seconda della appartenenza “religiosa” delle varie persone.
Si tornerebbe al ” medio evo ” o forse ancora più indietro lungo la ripida scala della evoluzione della Società.
E certe degenerazioni potrebbero essere irreversibili,
a tutto danno della Nostrà Civiltà moderna.
Non abbiamo percorso secoli di studi, esperienze, fatiche, lotte, lutti, per poi farci prendere “a pesci in faccia” da qualche “manovale del Diritto” che sotto il pretesto della “libertà religiosa” calpesta la Legge e favoreggia atteggiamenti contrari alla Pubblica Sicurezza (Per non parlare della Pubblica Decenza).

Roberto Grendene

Art. 3 Cost:
“Tutti i cittadini […] sono eguali davanti alla legge, senza distinzione […] di religione”

se non si puo’ andare in giro come incappucciati del KKK, non si puo’ andare in giro nemmeno con un simbolo con il velo integrale

cyberego

“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”, Roberto
*(E comunque lo scorso Halloween ho avuto il coraggio di travestirmi da
incappucciato del 3K fossi stato ancora a Boston, non lo avrei fatto: i miei
colleghi afroamericani mi avrebbero corcato di botte! 😉 )

Gérard

.. Come queste brave ragazze di Metz ( Francia ) , che a carnavale si erano vestite da suore . Nello spazio di poco tempo, si sono viste prese a insulti e calci di un gruppo di ragazzi musulmani ( il gruppo diventando di minuto in minuto sempre piu folto ..) che pensavano che si erano traveste da ” Inburqate ” . Sono tutte quante finite in ospedale ….
Pero non eravamo in Arabia Saudita ma in Francia…

Roberto Grendene

si permette di soddisfare le voglie di alcuni e si nega la stessa possibilità agli altri

e la leva per ottenere queste discriminazioni è la religione

Laverdure

@Grendene
E la cosa paradossale e’ che i capricci degli islamici vengono,almeno per ora,appoggiati piu’ o meno apertamente dalla stessa Curia che si illude di poter contare su di loro nella sua crociata contro il secolarismo e l’ateismo.
Quanto sta accadendo in Egitto,Tunisia,Sudan ecc dimostra quanto furba si stia sempre piu’ rivelando tale strategia.

antoniadess

cvd : come si può arginare l’integralismo religioso (e non mi si venga a dire che il burqa è un semplice capo di abbigliamento, come anche alcuni uarini hanno sostenuto, e non espressione dell’islamismo più oppresivo) in un paese dove una religione la fa da padrone? se non c’è laicità ogni pretesa di eccezione religiosa passerà 🙁
non dimentichiamo che cattolicesimo e islam sono alleati contro il nemico comune, il secolarismo e il laicismo, che orrore!

Andrea C

Beh quello che mi scrivete mi sembra davvero esagerato! La legge è fatta _per_ i cittadini, non è un insieme di regole astratte scritto per chissà quale motivo; quindi credo vada adattata alle loro necessità. Parlo da ateo, ma non capisco dove sia il problema. Se lei, insieme alla sua comunità religiosa, crede che sia giusto così, non vedo perché impedirlo, le uniche critiche sono:
– sicurezza: (terrorismo a parte, vi prego, non fatevi fare il lavaggio del cervello dai media!), come qualcuno fa notare sopra, un individuo con il volto coperto attira più attenzione di uno con quello scoperto, quindi _aumenta_ il controllo sociale; e in più, le forze dell’ordine hanno diritto di chiedere l’identificazione. In ogni caso un malintenzionato può coprirlo all’ultimo istante, questo vanifica ogni obiezione fatta…!
– intolleranza: lo stato è laico e vanno ignorate, anzi impedite le espressioni religiose dei cittadini, qualora richiamino paure infondate degli altri cittadini… Per favore!

Per quanto a me incomprensibili, capisco come particolarmente sentiti e _umani_ alcuni dei loro sentimenti spirituali, e penso vadano (entro limiti, ovvio) rispettati…

MarcusPrometheus

E’ sbagliata (fra le altre) la affermazione che “un malintenzionato può coprire il volto all’ultimo istante “. Non e’ cosi’. Oggi le citta’ sono piene di telecamere e se una persona copre il volto solo all’ultimo istante elude solo i testimoni e le telecamere del luogo del delitto pero’ sara’ identificabile piuttosto facilmente in moltissimi casi consultando le registrazioni delle telecamere della strada che ha percorso per arrivare al luogo del delitto (rapina o assalto a persone che sia).

Giorgio Pozzo

Infatti la cosa è di una gravità doppia:

1. non dovrebbero essere ammesse eccezioni religiose alle leggi dello Stato
2. l’obbligo del burqa non è affatto un precetto religioso

Qualcuno potrebbe obiettare che le eccezioni sono ammesse anche per motivi culturali oltre che religiosi. Io allora faccio semplicemente notare che la “cultura” del burqa è stata inventata dagli uomini come imposizione sulle donne. Vogliamo chiamare “cultura” qualunque imposizione di maschilismo? Ditelo chiaramente, allora, e io pretenderò di essere nominato capofamiglia.

MarcusPrometheus

Riflettete un momento su quest’altro aspetto:

Il velo integrale e’ un accessorio dell’abbigliamento da liberalizzare ……
….. come le manette o il collare con guinzaglio, o la gogna.

Oltre a tutti i motivi di eguaglianza fra i generi, e motivi di sicurezza per l’identificazione delle persone negli spazi pubblici, ricordo anche che se si lascia impunita la possibilita’ di circolare col velo, nei quartiieri dove gli islamisti stanno cercando di imporre un contropotere shariatico alla sovranita’ repubblicana, si mettono in pericolo tutte le donne laiche mussulmane o no, indigene o immigrate che vogliono resistere alla imposizione della sharia in quel quartiere ed alla perdita di eguaglianza e perdita di sovranita’ dello stato laico e democratico europeo. Coloro che RESISTONO alla imposizione del velo vengono immediatamente identificate come ribelli alla sharia e fatte oggetto di aggressioni verbali (putain!), fisiche (pestaggi) ed infine oggetto di STUPRI “educativi” alla sottomissione. E ricordate che sottomissione e’ proprio ISLAM, letteralmente ed etimologicamente.
Dunque se si permette il velo integrale si facilita la conquista agli islamisti, blocco per blocco, strada per strada, quartiere per quartiere di spazi di contro-potere antidemocratico anti laico ed anti europeo. Per gli islamisti i veli integrali imposti sono bandiere che permettono di affermare, QUA COMANDIAMO NOI, e permettono nello stesso tempo di identificare a colpo d’occhio de non sottomesse da aggredire.
Riflettano i laici che non desiderano questo ma che troppo leggermente si sono lasciati convincere sulla presunta giustizia della liberta’ di velo integrale se per caso siano anche convinti della giustezza di liberta’ di manette, di guinzaglio, di gogna, e, peggio di tutto
DI IMPOSIZIONE (PER QUANTO INDIRETTA) DI BERSAGLIO SULLA SCHIENA DELLE DONNE NON SOTTOMESSE.
Permettere il velo integrale e’ eguale a dare armi ai jihadisti. L’identificazione del bersaglio da attaccare fa parte di ogni sistema d’armamento modernamente efficace.
Permettere il velo integrale nei quartieri in via di islamizzazione di rifiuto della sovranita’ degli stati laici e democratici europei e’ come imporre una stella gialla sulla schiena delle donne non sottomesse ovvero proprio disegnare un bersaglio per additarle fra le oppositrici da aggredire.
E’ un ottimo strumento per la conquista del contropotere islamista e la distruzione di ogni possibilita’ di mantenere la sovranita’ degli stati Europei su tutto il loro territorio.
E’ questo che volete?
Winston Churchill defini’ l’Islam ‘the most retrograde force in the world’, la forza piu’ retrograda esistente al mondo e fu forse il primo o comunque fra i primissimi a comparare il CORANO col Mein Kampf. Da allora le cose sono solo peggiorate. E possono solo peggiorare se perfino chi si ritiene laico democratico e progressista senza riflettere e giudicare correttamente fornisce armi alla forza piu’ retrograda al mondo, perfino peggiore del cristianesimo.

Tutti quanti sono favorevoli al porto del Burqa o del Niqab in pubblico farebbero bene a leggersi “Giù i veli!”, ( Lindau Editore) e riflettere!

IL BURQA NON e’ UN INDUMENTO

ma e’ uno STRUMENTO di GUERRA alla laicita’ ed equivale

a mettere UN BERSAGLIO sulla schiena

delle donne NON BURQATE e non SOTTOMESSE.

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.
Penso che tutte le grandi religioni del mondo: …
… cristianesimo, islamismo e comunismo,
siano, a un tempo false e dannose. Bertrand Russell

Accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo Espellere tutti gli islamisti.
Combattere il masochismo antioccidentale, che mina liberta’ e democrazia.

francesco s.

Per quanto la donna permettesse l’identificazione, io sono contrario alle eccezioni religiose, altrimenti io ESIGO di girare completamente nudo con la maschera di Zorro in viso, adducendo il motivo di essermi convertito allo Zorroastrismo.

Pessima battuta lo so. 🙂

G M

Dichiaro che la MIA RELIGIONE mi PROIBISCE DI PAGARE LE TASSE.
Pertanto, invocando legittimamente l’Articolo 8 della Costituzione,
in nome della consolidata e inviolabile Libertà Religiosa,
da questo momento le tasse pagatele VOI dell’UAAR .

spapicchio

Per me il burqa può essere intimidatorio, perché copre il volto di un soggetto, anche in caso si deva comunicare, e comunque non si può sapere con chi si sta parlando… è incredibile 😯

Leonardo

Se fosse obbligatorio sapere con chi si sta parlando, dovremmo andare tutti in giro con la carta d’identità appuntata al petto.
Io la stragrande maggioranza delle persone che incrocio per strada non ho la minima idea di chi siano.

SilviaBO

Se io ti rubo il portafogli, puoi almeno descrivermi alla polizia, e se non sono incensurata puoi riconoscermi tra le foto segnaletiche. Ma se ti deruba una donna col burqa che cosa dici alla polizia, che sei stato derubato da un lenzuolo?

Soqquadro

Ma anche, se ti deruba qualcuno. Dove sta scritto che sotto il burqa, o il niqab, c’è una donna?
In diverse gioiellerie rapinate in Giordania, è presumibile che sotto il burqa non ci fosse una donna. In diverse operazioni antiterrorismo in Arabia Saudita sotto il burqa non c’era una donna (e nemmeno disarmata). In diversi dormitori di campus universitari egiziani, sotto il niqab non c’era una donna (generalmente il suo fidanzato), mentre in diverse aule universitarie, durante gli esami, sotto il niqab spesso c’era una donna. Non quella a cui era intestato il libretto dei voti però.

Leonardo

Se mi deruba qualcuno col Burqa, io descrivo di che colore era, e in due minuti lo/la beccano.
Se mi deruba qualcuno in jeans invece si può mimetizzare fra venti milioni di persone, le probabilità di beccarlo/a sono infinitesimali.
Comunque si tratta di ragionamenti capziosi: non è che il mio portafoglio debba per forza prevalere su ogni libertà altrui, ed io non posso pretendere di decidere come debba vestirsi il prossimo sulla base delle mie esigenze.
Se fosse così, non solo non esisterebbero i mandati di perquisizioni, il diritto dei sospettati a non essere torturati, ecc… (tutti impedimenti alla tutela del mio portafoglio), ma potrei pretendere che chiunque si avvicini a meno di dieci metri da me sia obbligato ad identificarsi, mostrando un documento valido d’identità.

Soqquadro

Leonardo, tu parti dal presupposto che ci sia un solo burqa in una città. In alcuni quartieri belgi non è esattamente così già adesso. Se tu descrivi un burqa fra 1000 che sono in circolazione? E poi, cmq dico, a ‘sta gente dà così fastidio avere una faccia?

Leonardo

Soqquadro, non si parlava di Torino ?
Per la faccia è, come spesso accade, una questione di gusti: te lo immagini di vivere in un paese in cui ti obbligano ad andare in giro con le chiappe al vento ?
A te non darebbe fastidio mostrare le chiappe, vero ?
Insomma, c’è gente che non vuole mostrare le chiappe, altra che non vuole mostrare il viso, altri che amano nascondere l’interno coscia: il mondo è bello perchè è vario.

SilviaBO

@ Leonardo:
Se vado in un paese in cui è normale andare in giro con le chiappe al vento (o anche banalmente in un campo nudisti), di sicuro lo faccio anch’io, perché no? Sarebbe maleducato fare altrimenti.
E se non lo voglio fare evito di andarci.

Per tornare al furto, chi ti dice che chi lo compie poi si tenga addosso il burqa? Basta che se lo tolga appena girato l’angolo e chi lo riconosce più?

Leonardo

@SilviaBO
L’Italia è un paese, almeno sulla carta, laico. Questo significa che noi italiani non imponiamo (a differenza di quanto fanno stati non laici, come l’Iran o l’Arabia Saudita) usi e costumi al prossimo (devo ribadire ancora una volta che naturalmente questi usi e costumi non devono essere di pregiudizio per il prossimo ?). Senza contare il fatto che non sappiamo nemmeno se quella donna di Torino fosse straniera, piuttosto che un’italianissima convertita.
Tornando al furto, un ladro/a in fuga credo avrebbe delle oggettive difficoltà a spogliarsi, me l’inseguo per avere indietro il mio portafoglio.

Leonardo

Nessuna richiesta d’eccezione religiosa da parte dei laici: semplicemente si chiede che non venga negata la libertà di nessuno, religioso o non religioso che sia.

spapicchio

@ Leonardo

riguardo ai teli coprenti il viso a me sembra che tu scriva più delle tue supposizioni di fantasia immaginose, anziché che riferirti ai fatti oggettivi
😀

Giancarlo MATTA

In Italia, circolare a volto coperto è reato, stabilito in almeno tre distinte
Leggi, e da tempi “non sospetti”.
Inoltre : “Decreto Ministero Interno 23.04.07 (G.U. 137–15.06.07) Articolo 2 comma 26 “In Italia non si pongono restrizioni all’abbigliamento della persona, purché liberamente scelto, e non lesivo della sua dignità. Non sono accettabili forme di vestiario che coprono il volto perché ciò impedisce il riconoscimento della persona e la ostacola nell’entrare in rapporto con gli altri.”
A parte il fatto che la Procura di Torino ha solo ”richiesto” la archiviazione della denuncia, tale archiviazione varrebbe (se accolta dal G.I.P.) per “caso specifico” e non certo come “norma generale” giacché i Magistrati le Leggi devono solo applicarle,
non interpretarle né produrle a loro personale talento.
“a patto che la persona mascherata mostri il volto agli Agenti di P.S.” = per gli islamici che in tali circostanze hanno -notoriamente- addirittura preteso che a identificarli fosse Agente di P.S. di sesso a loro “gradito” = ebbene tale comportamento integra ulteriore reato di “Resistenza a Pubblico Ufficiale”.
Vorrà dire, infine, che se la denuncia -o altre analoghe in corso- verrà effettivamente archiviata “perché il fatto non costituisce reato”, qualora una persona =incoraggiata da simili esiti= circolerà mascherata nell’indifferenza generale ( fatto che indubbiamente agevola comportamenti illegali ) commettendo ulteriori reati senza poter essere identificata,
i conseguenti danni alle Parti Lese li pagheranno prontamente i “P. M.” torinesi.

Giancarlo Matta

“Magari” ? !
Voglio stoicamente osservare che spesso, i grandi incendi sono nati da piccole scintille.
Questa, della “Bacucca” vicenda” in corso, ha sollevato la consolante reazione di tante persone ragionevolissime le quali in vari termini hanno ribadito il principio indiscutibile che in ITALIA valgono PRIMA le LEGGI e poi (con molto distacco) le “Religioni” di qualsifosse forma, provenienza, colore. Qualche volenteroso, “magari” provi a segnalarlo a taluni “P. M. ” della Procura torinese. [ Allego ora una piccola e “impertinente” -nel senso che non c’entra per nulla col Tema …..- PERFIDIA: Lo ZOTICO AMA l’ESOTICO”. ]

Maurizio da Gorizia

Se ricordo bene, il divieto di girare mascherati (il termine era “travisati”, per questo lo ricordo) c’era già nel TULPS del 1931, Se non è lì, è nel suo decreto applicativo del 1940. Questo dovrebbe essere il primo divieto.
E so che già nel 1973, quando quindi andavo in prima media, ci era stato dato un avviso di non presentarci a scuola (e avevamo 11 anni!) d’inverno con dei passamontagna, che allora ancora erano piuttosto usati. Probabilmente era un’interpretazione (da parte del preside) del TULPS. La legge Reale è successiva.

manimal

la legge DOVREBBE essere uguale per tutti, non arbitraria.
burqua consentito perchè espressione religiosa? errore.
burqua vietato perchè espressione religiosa? errore.

se la legge vieta il volto coperto, deve valere SEMPRE (anche a carnevale e all’orrido halloween…) e per TUTTI.
se tollera il volto coperto, deve essere per tutti e sempre!

Leonardo

Quindi se per caso subisci un’ustione al volto, non ti possono bendare, e devi tenere le ustioni esposte.
Se la legge dev’essere uguale per tutti, allora dev’essere uguale per tutti.

faber

Ma che razza di esempio è? Ti rendi conto che è assolutamente ridicolo ed infantile vero?

Leonardo

Il ridicolo è intrinseco nel voler regolare come si veste il prossimo (adducendo per lo più motivazioni infantili): l’esempio paradossale serve solo a farlo emergere palesemente.

nightshade90

mi pare ovvio che si facciano eccezioni per le “cause di forza maggiore”. non mi pare di aver mai sentito nessuno multato per non aver portato il casco a causa di medicazioni alla testa che ne impedivano l’uso, ad esempio.

faber

Lo stesso dicasi per la cintura di sicurezza in auto per le donne incinte. Il succo del discorso è esattamente questo: la religione non può essere messa alla stregua delle cause di forza maggiore perchè non lo è. Il credo religioso è una scelta personale e soggettiva e, pertanto, non può essere oggetto di nessun tipo di eccezione legale. Nessuno è obbligato ad essere musulmano o cattolico, semplicemente vuole esserlo. E se ciò include il dover disobbedire alle leggi dello Stato, bisogna accettarne le conseguenze. Se occupo una fabbrica o una strada per protestare, posso benissimo considerare il mio atto di disobbedienza legittimo, ma sarebbe ridicolo se chiedessi di non applicare su di me le leggi che mi puniscono. Al massimo posso impegnarmi per cambiare la legge.

gmd85

@Leonardo

Se suubisco ustioni al volto tali da farmi bendare, dubuito seriemnte che me ne andrei in giro.

Motivazioni infantili? Ripeto, se una comunità di monaci gianisti si stabilisse in Italia, potrebbe chiedere che i suoi adepti vadano in giro nudi? In se’ non ci sarebbe niente di male, ma dubito che verrebbe loro concesso come motivazione religiosa.
Le motivazioni sembrano infantili a te e questo è l’ennesimo esempio di lasismo e buonismo di questo paese idiota, nonché un modo per tenersi buona la comunità islamica.

Leonardo

Non è che un ustionato al volto sia condannato alla galera: dopo qualche giorno dalla medicazione, pur ancora in convalescenza, magari ha voglia di farsi un giro.
Le “motivazioni infantili” sono quelle spesso portate riguardo alla sicurezza: c’è chi dice che le donne sotto il burqa sono pericolose perchè possono portare bombe (come se le stesse non potessero essere nascoste sotto ad un cappotto), e chi sostiene che rendono impossibile l’identificazione (come se si potesse identificare uno sconosciuto guardandolo in faccia).
Poi non capisco quando si sostiene che “la legge dev’essere uguale per tutti”, e poi cominciano a saltare fuori “le cause di forza maggiore”, le eccezioni, ecc..
Se è per tutti, è per tutti: in moto senza casco non ci si va, non c’è medicazione che tenga!
Per quello che riguarda i nudisti, io personalmente non ho problemi: non mi scandalizzano ne le minigonne, ne i burqa, ne tanto meno i nudisti. Insomma, sarò una persona strana, ma rimango fedele a quella bizzarra idea secondo la quale finchè non si fa del male al prossimo, si dev’essere liberi di fare ciò che si vuole.
Infine, le accuse di “buonismo e lassismo”: tutt’altro, io sono cattivissimo ed e estremamente intollerante verso chi cerca di violare la libertà altrui, e non mi lascio certo intimidire ne da chi vorrebbe mettere a morte di pubblica vignette su Maometto, ne da chi vorrebbe sbattere in galera chi si copre la faccia per strada.

Giorgio Pozzo

Leonardo,

non confondere la libertà di andare in giro vestito come ti pare con l’imposizione maschilista o con le motivazioni pseudoreligiose.

E’ una questione di verbi modali, che mi pare tu confonda piuttosto allegramente:

Nella Germania nazista un ebreo portava la stella di Davide gialla sulla giacca. Diresti allora che era libero di poterlo fare? Anzi, che DOVEVA essere libero di farlo? Io dico invece che in uno stato democratico ognuno DEVE essere libero di NON dover fare certe cose, piuttosto di essere libero di DOVERLE fare.

Leonardo

Giorgio, io non confondo proprio un bel nulla (mi sembra invece che sia tu parecchio disorientato): stiamo parlando di una donna denunciata per aver indossato il burqa. Se non si fosse trattato di una sua libera scelta, ma di un’imposizione di terzi, la denuncia sarebbe partita verso chi eseguiva quest’imposizione (di solito si denuncia chi commette un reato, non la vittima del reato stesso).
Quindi, riprendendo il tuo esempio, tu stai dicendo che un ebreo può vestirsi come gli pare, però *gli è vietato* indossare una stella gialla. Mi sembra assurdo.
Io dico che in uno stato democratico si dev’essere invece liberi di fare o non fare ciò che si vuole (sempre entro i limiti del non nuocere a terzi), senza che ci siano leggi, poliziotti, giudici che vogliano imporre l’obbligo d’indossare il burqa, piuttosto che il divieto di farlo.

gmd85

@Leonardo

1) Dubito che l’ustionato con il volto ridotto in pappa abbia voglia di prendere aria.

2)) Le motivazioni sulla sicurezza sono reali: il volto dev’essere visibile, anche per successvie ricostruzioni e identificazioni.

gmd85

scusate il doppio post

@Leonardo

Non condivido neanche io le “cause di forza maggiore”. Se non puoi mettere il casco, bene, fatti accompagnare o stai a casa. Il cntrasto del burqa con la legge è innegbile. Non avrei certo fastidio nel vedere Sikh col turbante (anzi, non ne ho, visto che nella mia città ci sono). Come non avrei fastdio a vedere un ebreo ortodosso con cappello e acconciatura tradizionale. Nessuno vuole contrastare pratche religiose, ma ci si dovrebbe informare se davvero esse lo siano. E il burqa non lo è. Il Corano non ne parla, ma si limita a prescrivere il velo fino al petto, senza imporre copertura da capo a piedi. Il burqa è esattamente quello che sembra, un mezzo di mortificazione. Tanto che è nato negli harem per coprire le concubine. Altro che pratica religiosa.

Leonardo

Io sono ateo e laico, e non me ne frega assolutamente nulla se l’indossare il burqa sia richiesto o meno dal Corano.
Per quello che mi riguarda, il Papa, gli imam, o Wanna Marchi, sulle questioni trascendentali godono tutti della medesima autorevolezza: zero.
Quello che m’interessa è che se una persona ritiene che finirà in paradiso se si veste solo con golfini rosa, sia libera, se lo vuole, d’indossare solo golfini rosa.

spapicchio

Ma il burqa e il niqab NON centrano con le ustioni al volto. 😆

gmd85

@Leonardo

Eh, sei un po’ confuso. Il burqa è permesso perché rappresenta un eccezione religiosa. Il problema è che indossarlo non è una pratica religiosa. Quindi deve interessare eccome. Mi domando sempre se a pensare così io sia troppo etnocentrisa, ma poi leggo commenti come i tuoi intrisi di ultrarelativismo e mi ricredo.
Passi qualsiasi tipo di velo, ma quello che copre integralmente il viso, no. Mi dispiace. Le motivazioni sono logico-pratiche, se tu non riesci a coglierle, non so come fartele capire.

Leonardo

No, io ed il Consiglio di Stato non siamo confusi: http://www.migrantitorino.it/?p=1327
Non è che io sia relativista solo perchè non ammetto che si facciano le leggi basandosi su motivazioni che non sono incomprensibili solo per me, ma anche per i giuristi di ogni livello.

Giancarlo Matta

Considerazioni ineccepibili.
Peccato che talvolta i “P. M.” di certe Procure, i quali dovrebbero per l’appunto far rispettare le Leggi e non già “fabbricarsele” a proprio presunto talento, siano solo dei “manovali del diritto”.

manimal

@Leonardo

guarda che sbagli bersaglio: la penso sostanzialmente come te sulla questione.

trovo anche io che le leggi dovrebbero regolamentare cose più importanti dell’abbigliamento.

ma penso anche che se una legge, che magari non condivido (per come la vedo io una persona col burqua è identificabile allo stesso modo diuna con cappello, sciarpa e occhiali scuri) esiste, non debba avere eccezioni per motivi religiosi.
l’ipotesi del volto ustionato rientra a mio avviso tra le cause di forza maggiore, e quindi non può considerarsi eccezione all’universalità della legge.

ritengo altresì che come la motivazione religiosa non debba essere giustificativa di una deroga all’applicazione della legge in senso permissivo, parimenti non debba esserlo in senso restrittivo.

francamente questo argomento ha esaurito ogni attrattiva per me: credo che non valga la pena commentare notizie su questo tema per vedersi fare contestazioni che dimostrano il completo disinteresse per gli argomenti addotti adesso e in precedenza.

Leonardo

In effetti ciò che è stato stabilito (mi sembra dal Consiglio di Stato) è che il giustificato motivo (che è cosa diversa da una deroga: il giustificato motivo rientra pienamente nella legge, non è una deroga alla stessa) è dovuto al fatto che si tratta di un “vestito tradizionale”, non è dovuta a motivi religiosi (che concordo sarebbe una motivazione anticostituzionale).
Non si tratta di una questione formale, ma di un’analisi che centra completamente lo spirito della legge, la quale vuole vietare il comportamento di chi si copre il volto unicamente per non farsi riconoscere (travisamento), mentre chi indossa il burqa lo fa perchè si tratta del vestito che utilizza comunemente, non per scopi eccezionali.
Secondo me (ma è solo la mia umile opinione) un altro giustificato motivo potrebbe essere la tutela della privacy: una stella dello sport o dello spettacolo, per esempio, dovrebbe poter essere libera di passeggiare per strada senza venire continuamente importunata dagli ammiratori, e per far questo dovrebbe in qualche maniera travisarsi (magari con strumenti meno eclatanti del burqa, ma altrettanto efficaci, come gli occhiali da sole ed il cappello calato sulla fronte).

whichgood

Ho visto delle donne coperte così belle accompagnete da uomini scoperti così brutti che dovrebbero scambiare vestiti per rispetto del loro dio.

Federico Tonizzo

…hai capito perchè colà gli uomini vogliono che le “proprie” donne si coprano? per non far destare i desideri degli altri uomini verso le “proprie” donne…

MarcusPrometheus

CONTRO le PRIGIONI AMBULANTI, BURQA, NIQAB:
Lista di chi non lascia sole le donne immigrate ne’ le indigene-bersaglio:

Dedicata agli strabici
Dedicata ai razzisti al contrario
Dedicata agli atei devoti all’islam
====================================
Gia’ ABOLITE le prigioni ambulanti in
Belgio, Francia, Barcellona ed alcune altre citta’ spagnole, Cantone di Argovia CH, Singapore
Olanda.
Quasi tutti gli altri paesi europei lo stanno discutendo, ed in tutta Europa I cittadini sono contrari alle prigioni ambulanti in percentuali minime di due terzi ( e fino a 80%)..
Gli stati a maggioranza Mussulmana Kossovo, Siria, Tunisia, Turchia, Libia vietano o vietavano i veli integrali.
Il governo egiziano ha tentato di vietarlo, ma non riesce a farlo per l’opposizione islamista dei Fratelli Musulmani. Gli Ulema di El Ahzar (massima autorita’ sunnita sulla interpretazione della sharia) lo hanno vietato nella universita’ e dichiarato non islamico.
===========================================================================

Organizzazioni femminili o femministe o musulmane o laiche
che chiedono l’abolizione delle prigioni ambulanti per le donne

EUROPA IHEU (e decine di associazioni in ogni nazione)
Italia:
· ACMID-DONNA
· Arabiyya
· Donne Democratiche Iraniane in Italia
· Iran Democratico
· Movimento dei Musulmani Moderati Italia-Europa
· Muslims Against Sharia
· Muslims against Sharia
· Centro Averroè
· Irshad Manji
· Ayaan Hirsi Ali
· Associazione Donne Arabe in Italia
· Mona Eltahawy
· Arabi Democratici Liberali
· Sheikh Prof. Abdul Hadi Palazzi & Cultural Institute of the Italian Islamic Community and
the Italian Muslim Assembly

Giancarlo Matta

Egregio Interlocutore “MarcusPrometheus”,

complimenti e ringraziamenti a Lei per la segnalazione di tanti Siti e Organizzazioni che contrastano certe forme di barbarie.
Mi permetto aggiungere un altro importante punto di riferimento
sullo stesso Tema:
Faith Freedom Italia
Chissà se tanti “atei devoti all’islam” come Lei ha pudicamente definito certi nostrani “progressisti” [ “devoti all’islam” =io temo= solo per meschini, miopi e autolesionistici interessi di bassa corte elettorale … ] avranno voglia di prendere nota. Temo sia speranza vana, ma chissà…. .

DucaLamberti74

Ed allora io…

In quanto devoto dell’agnosticismo mosconiano pretenderò di:

01) Sbattere la porta ed urlare quando entro in una stanza.
02) Tenere sempre il telefono acceso (anche al cinema e teatro).
03) Ricevere risme di fogli attaccati con la colla.
04) Tirare i pugni a tutti coloro che vengono avanti.

Che dire…è un segnale culturale della mia religione…e nessuno potrà dirmi nulla.

DucaLamberti74

benjamin l'@sino

Post: “[…] sia a destra sia a sinistra si sostiene la legittimità dell’eccezione religiosa […]”

Sia a destra sia a sinistra hanno perso completamente la testa. Occorre evidentemente trovare al più presto un congruo numero di donatori di cervello.

Gérard

Non penso come te che in questo paese, sia la destra che la sinistra abbia perso la testa . Sono dell’ avviso, come lo ricorda G. Matta, che lo fanno per miopi interessi elettorale e inoltre totale misconoscenza della realta islamica in altri paesi che, e questo è imperdonabile per uomini che osano definirsi ” politici ” , confinanti con l’ Italia . Basta aprire un giornale francese, che sia di destra o di sinistra, senza trovare articoli relativi a problemi di origine religiosa islamica .
Inoltre imperversa, come ce lo ricorda nei suoi messaggi il nostro ineffabile Leonardo, l’accecamento ideologico di quelli che proclamano la ” liberta di vestirsi come ti pare ” senza accorgersi che il nihab è nientemeno che una dichiarazione di guerra alla stessa liberta che loro pretendono diffendere !

alle

Sono d’accordo con Marcus Prometheus, il velo integrale è un modo pesante di marcare le donne “islamicamente” corrette, segnalando nel contempo chi non si adegua ed è quindi perseguibile. E già soltanto per questo andrebbe bandito. Quello che trovo veramente insopportabile è che chi viene in un paese straniero con usanze (e leggi) completamente diverse pretenda di imporre i propri costumi senza alcun riguardo per il contesto in cui HA SCELTO di vivere. Questo significa esibire impudicamente l’arrogante certezza di essere nel giusto propria dei fanatici religiosi.
Libertà nel vestire? D’accordo, allora però che si assumano le conseguenze. Col niquab NON si esce se non in macchina, in parchi e cortili privati, o si sta in casa. Fine del discorso. Adeguarsi ai (presunti?) dettati del profeta varrà pure qualche sacricio per la maggior gloria di Allah!
La legge nasce per proteggere dall’arbitrio, le leggi possono anche cambiare se la sensibilità generale cambia. Se no si osservano quelle che ci sono, e la sentenza di cui stiamo parlando mi sembra proprio indizio di quell’ideologico politically correct che mi sta sulle scatole quasi altrettanto del fanatismo religioso.

benjamin l'@sino

alle: «Quello che trovo veramente insopportabile è che chi viene in un paese straniero con usanze (e leggi) completamente diverse pretenda di imporre i propri costumi senza alcun riguardo per il contesto in cui HA SCELTO di vivere.»

Se condotto a distanza si chiama colonialismo. Se condotto direttamente sul territorio ove avviene l’imposizione si chiama invasione. Alla lunga, entrambi generano guerre, in un modo o nell’altro. E’ storia vecchia.

Anch’io (come in questo caso) sono spesso d’accordo con quel che scrive Marcus.

Gérard

Bisogna una volta per sempre mettersi nella testa che è in atto una guerra ideologica contro il modo di pensare e vivere occidentale che ovviamente porta alla secolarizazzione delle masse e ipso facto al tramonto delle religioni .
Quelli che diffendono il diritto di certe donne musulmane e di quelle occidentale neo-convertite non si preoccupano delle violenze fatte alle donne per questo motivo in paesi come l’ Arabia Saudita o in Iran ( per parlare soltanto di quest’ultimi ) .
Non è caso che quelli che hanno cercato a modernizzare e laicizzare i loro paesi ( Bourguiba, Ataturk, Reza Shah ) hanno cominciato per togliere il velo alle donne ( Mi ricordo un vecchio film documentario degli anni cinquante che ho visto paio di anni fa dove si vede Bourguiba togliendo il velo a vecchie signore tunisine con applauso nutrito di contadine esaltando di gioia)
Chi considera il velo come una scelta vestimentaria non ha capito niente all’ ideologia islamica !
Ricordatevi anche come la Francia fu minacciata di ritorsione da paesi islamici come pure di attachi terroristi quando questo maledetto velo venne vietato negli luoghi pubblici ! l

Leonardo

Ciò che scrivi non è razionale: chi difende il diritto delle donne di vestirsi come vogliono, si oppone sia a chi vuole coprirle che a chi vuole svestirle, perchè rappresentano due facce della medesima medaglia, pertanto la tua affermazione è completamente gratuita.
Come laico me ne frego dell’ideologia islamica, nel senso che non ho alcuna intenzione di cedere sui miei valori per colpa dei fondamentalisti di quella religione: loro pensino quello che vogliono, io continuo a difendere la libertà di scelta delle donne, perchè attraverso questo difendo anche la *mia* libertà d’espressione.
Se i terroristi si comportano in maniera violenta ed illegale gli si risponderà di conseguenza, ma, ribadisco, non ho alcuna intenzione di piegare la testa (ed i miei principi) per colpa di quattro fanatici.

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