Nuova Zelanda, piano del governo per contraccezione a famiglie disagiate

Il governo neozelandese sta per avviare un progetto al fine di offrire metodi contraccettivi a lungo termine per le donne che ricevono aiuti dal welfare. In Nuova Zelanda infatti è molto alto il tasso di gravidanze tra le adolescenti e questa è una delle soluzioni proposte, nel contesto della riforma sanitaria, per arginare il fenomeno soprattutto nelle famiglie più disagiate. Con metodi contraccettivi quali iniezioni, impianti e strumenti intrauterini.

Il ministro per lo Sviluppo Sociale, Paula Bennett, parla di provvedimento “ragionevole” e “non obbligatorio”, per garantire alle donne la libertà di scelta e pianificare le gravidanze.

Ma il piano non è stato accolto positivamente da alcuni deputati e da qualche associazione che si occupa di assistenza. Secondo il deputato Sue Bradford, già esponente del Green Party e ora di Action Against Poverty, è “il primo passo su una china scivolosa verso l’eugenetica, in cui lo stato interferisce con tutti i diritti riproduttivi della donna e sulla capacità di controllare la nostra riproduzione”. Un’idea simile è espressa da Rebecca Occelston del Beneficiary Advisory Service, organizzazione che assiste per famiglie disagiate, che parla di approccio “semplicistico e insultante”.

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61 commenti

Antonio

Sterilizzazione dei poveri?

Non fucilatemi, era una battuta 🙂

Felix

Decidere per la contraccezione ed evitare di mettere al mondo dei derelitti a cui non si é in grado di provvedere mi sembra nient’ altro che una prova di semplice buonsenso.

cartman666

beh io sono a favore di concedere forti incentivi ai poveri che utilizzino programmi di contraccezione

bardhi

@ diego
“i forti incentivi si dovrebbero dare ai poveri che mettono al mondo figli.”

perche mai? siamo una specie in via di estinzione? abbiamo colmato tutte le lacune dello stato sociale, non esistono piu famiglie disagiate, la scuola pubblica o privata ha raggiunto altissimi livelli, non ci sono piu persone che vivono sotto la soglia della povertà, la nostra qualità di vita è alta da fare schifo, abbiamo risolto tutti i problemi di inquinamento, di cibo spazzatura ect ect, allora spiegaci perché mai dobbiamo incentivare i poveri a fare figli quando i ricchi che hanno tutte le possibilità non lo fanno? usiamo i poveri come incubatori perche non sano fare altro e non hanno altri mezzi per divertirsi???

paniscus

Per quale motivo si dovrebbero dare incentivi “solo ai poveri”, per il fatto di usare contraccettivi? I casi sono due: o usare contraccettivi è un bene per tutti, e quindi gli incentivi si danno a tutti quelli che li usano e non solo ai poveri… oppure usare o non usare contraccettivi è una scelta personale che non è né un bene né un male in assoluto, e quindi gli incentivi per il fatto di usarli non si danno a nessuno, né poveri né ricchi.

Oppure, domanda simmetrica: per quale motivo si dovrebbero dare incentivi ai poveri, “solo se usano contraccettivi”? Anche qua, i casi sono due: o quelle persone hanno bisogno di aiuti per il fatto di essere poveri, e questo sarebbe vero SIA che usassero contraccettivi sia che non li usassero… oppure non ne hanno bisogno, e quindi non gli si danno, sa che usino i contraccettivi, sia che non li usino.

In qualsiasi combinazione di casi, non mi quadra molto.

Lisa

Ffrank

@paniscus
Per lo stesso motivo per cui si concede la casa popolare o lo sconto per l’abbonamento ai trasporti… cioé per aiutarli.
Purtroppo le finanze pubbliche hanno del limiti in tuuti i paesi.
Gli altri, come il sottoscritto (sic), queste cose se le devono pagare al 100% .
Pero’ non mi spiego perche degli oggetti così semplici come i profilattico vengano fatti pagare cosi’ tanto ! (per un giovane molto attivo la spesa si fa sentire..)

Gianc

@paniscus
Da notare che la parola “incentivi” non appare nell’articolo, solo in alcuni commenti. In ogni caso è normale dare “incentivi”, ma si tratterebbe di “aiuti”, ai meno abbienti… probabilmente perché sono loro ad aver difficoltà nel procurarseli.
Non ho nessuna intenzione di pagare io i contraccettivi di B, per fare un esempio 🙂

Otto Permille

Chi ha un’alta concezione della vita umana evita di generare a vanvera. Deve esserci non solo un “diritto dell’embrione”, ma sopratutto un diritto dei bambini ad avere una casa, dei genitori, una giusta alimentazione, una istruzione, una cultura. Chi non sa garantire questi diritti e, nonostante questo, comunque si mette a generare, è un criminale.

whichgood

Anche a me sembra un approccio semplicista. Prima le dovrebbero far sentire colpevoli, poi ammettere la colpa, dopo chiedere scuse a dio, sposarsi e fare altri figli; magari seguire un corso di cucina, stiro e infine amministrazione e parsimonia famigliare. Il piacere?: la preghiera !.

Luca

Fucilatemi pure, se volete, per quello che sto per scrivere. Io trovo raccapricciante che una bambina di 15 anni (a 15 anni si è ancora bambini e bambine, vi piaccia o no) possa mettere al mondo un figlio e prendersene cura come farebbe una persona adulta e responsabile, lei che fino al giorno prima ha avuto come unico passatempo pettinare i capelli della sua Barbie. Se in Nuova Zelanda è molto alto il tasso di gravidanze tra le adolescenti, è giusto che il governo di Wellington prenda tutte le misure del caso. Adesso, coraggio, puntate pure i fucili e fate fuoco.

Kaworu

tranquillo, una ragazzina di 15 anni NON se ne prende cura come una persona adulta e responsabile.

difatti i figli di madri adolescenti sono considerati a rischio (di un sacco di cose, maltrattamenti soprattutto).

Luca

@ Kaworu

E’ da un po’ di tempo che covo dentro di me un terrore sordo ma profondo: ho come il sospetto che Enrico sia nato da una ragazzina neozelandese di 13 anni e poi sia finito qui in Italia attraverso la Caritas. Tu sei la prima a cui confido questo mio dubbio atroce. Ora aspetto parole di conforto.

Luca

@ Kaworu

Hai presente il canto di combattimento dei Maori: ULA ULA ULA AH AH ecc? Ogni volta che Enrico interviene in questo blog, io penso subito a loro. Non so perché…

Soqquadro

15 anni in un sacco di Paesi non sono nemmeno l’età minima legale per riconoscerlo legalmente, un figlio (non so però nello specifico in Nuova Zelanda).
A parte ciò, ci sono sempre delle agevolazioni/aiuti di Welfare, per le persone che ne hanno bisogno, e di volta in volta comprendono magari l’edilizia pubblica, quote agevolate per le iscrizioni a scuola, corsi professionali…. o, adesso, la possibilità di contraccezione gratuita. Dove sta lo scandalo?

Southsun

E perchè dovremmo sparare, di grazia?

Il governo di Wellington NON sta obbligando i ceti poveri a prendere gli anticoncezionali, nè sta tramando per sterilizzazioni forzose. Offre soltanto alle ragazze povere uno strumento in più per non cadere dalla padella nella brace (rimanere incinte quando non si hanno gli occhi per piangere).

Il loro assunto è pragmatico e realista: anche i poveri scopano e l’astinenza è sbobba da preti.

Meglio l’Italia, invece, con gli amici delle mammane in piazza e Alemanno col sederino all’insù davanti al prete?

Luca

@ Southsun

Forse non hai capito il senso del mio intervento. Te lo riscrivo con parole diverse: una ragazzina di 15 (quindici) anni può avere il DIRITTO di procreare?

Fri

Perche’ dovrei fucilarti? io sono perfettamente d’accordo con te.

Florasol

beh a 15 anni bambine magari no.
a 15 anni ero già abbastanza adulta da fare sesso (protetto, sin dalla prima volta, mai rischiato una gravidanza in vita mia!) da un annetto…
Ma che il governo debba aiutare queste ragazze a prendersi cura di sé stesse…. certo che sono d’accordo con te!!

Luca

@ Florasol

Grazie per il consenso! Però la Rita Parsi direbbe a ‘sto punto: ci sono donne (e uomini) la cui personalità è talmente immatura e irrisolta, che non dovrebbero essere madri (e padri) nemmeno a 40 o 50 anni.

bardhi

@ Luca

“Io trovo raccapricciante che una bambina di 15 anni” e perche mai?? A 15 anni giuridicamente è nel “età del consenso” quindi se lei si sente matura per fare sesso, chi, come e perche lo si deve proibire, sono d’accordo che no è il massimo rimanere in cinta a 15 anni quindi serve molto educazione sessuale, ma in quella età non tutte giocano con le bambole e hanno tutto il diritto di vivere la vita come meglio li pare.

Kaworu

il fatto è che spesso e volentieri si parla di ragazzine di 15 anni che sono a loro volta figlie di ex ragazzine di 15 anni (che diventeranno nonne a 30 – 35 se va bene), che fanno un figlio (anzi, più precisamente “si fanno mettere incinte”, perchè il figlio è molto poco o per nulla pensato) per cercare in qualche modo di affrancarsi dall’ambiente già degradato in cui si trovano.

di fatto, una volta nato il bambino (e, spesso, scappato il padre), si ritrovano in croce come e più di prima, i figli sono a forte rischio maltrattamento, e molto difficilmente usciranno dalla loro bella spirale di miseria ed emarginazione sociale.

non parlerei di scelta, sinceramente.

avrebbero il diritto di avere una vita migliore di quella dei loro genitori. e pure i loro figli ne avrebbero diritto.

bardhi

@ Kaworu
il tuo discorso è sensato ma in tutto cio non vedo la colpa delle 15 enne che“si fanno mettere incinte”, ma del padre che scapa, o chi li mette sulla croce per cio che hanno fatto, ect ect,
Per quanto riguarda la “scelta” “non scelta” non mi metto nemmeno discutere, perche è scelta tanto quanto quello della 25-45 enne che decide di fare un figlio mentre è disoccupata, o senza avere i mezzi idonei per crescere un bambino, o che si ostina con tutti i mezzi ad avere un suo figlio quando puo tranquillamente adottare ect, ect. Penso che se dovessimo giudicare con la dovuta attenzione apriori nessuna “scelta” è valida, diventa valida se lo giudichi a posteriori quando sei certo del risultato positivo ottenuto.

Kaworu

non ho parlato di colpa infatti Oo

è un po’ diversa la scelta di una donna adulta disoccupata che magari ha un determinato background socioculturale ed economico alle spalle (anche se al momento è disoccupata, magari non s’è mai trovata a passare le nottate per strada senza che nessuno si preoccupasse se era viva o morta, per dire) rispetto alla “non scelta” di una quindicenne con una famiglia di un certo tipo alle spalle.

difatti non sono così frequenti le gravidanze minorili tra le fasce più abbienti (e, se ci sono, di solito le ragazzine continuano a fare le ragazzine perchè il figlio diventa figlio dei nonni. non che questo sia comunque l’ideale eh. una ragazzina che fa un figlio per sfuggire in qualche modo a una situazione disagiata, di solito scopre di essersi scavata la fossa da sola e di averci tirato dentro pure il/la figlio/a).

riguardo al “lo può tranquillamente adottare”, eviterei di parlare di adozione come se fosse un’alternativa facile e veloce dall’avere un figlio biologico. non è così, e per il bene del bambino adottabile è meglio che gente che la vede così, eviti. volere un figlio non implica “volere un figlio da qualsiasi parte provenga”.
e un bambino adottato non ha certo bisogno di due genitori che l’hanno preso come “ultima spiaggia”.

l’ideale forse nemmeno esiste, ma ci sono delle cose che siamo ragionevolmente sicuri che son dannose.

bardhi

@ Kaworu
“un bambino adottato non ha certo bisogno di due genitori che l’hanno preso come “ultima spiaggia”.”
Parlo almeno per me, sono stato adottato come “ultima spiaggia”, dopo 44 anni sono piu che contento e non mi ha dato alcun fastidio mai nella vita 🙂

Kaworu

mi fa piacere che tu ti sia trovato bene 😉

in linea di massima però chi si trova “all’ultima spiaggia” e spesso in italia non viene giudicato idoneo all’adozione, si trova poi con patate bollenti che arrivano dall’estero che non sono facili da gestire e che spesso e volentieri danneggiano tutti e tre (coppia genitoriale e bambino). almeno, una coppia all’ultima spiaggia o a cui è stato per dire proibito l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita perchè “tanto potete adottare” e si trova poniamo caso tutt’altro che raro la bambina brasiliana di 7 – 8 anni con alle spalle una stupenda storia di abuso fisico e sessuale, non è che è così scontato che reggerà l’urto (anzi, è già difficile per chi lo fa con altro spirito).

naturalmente non c’è corrispondenza 1 – 1, ma determinate reazioni e relazioni son più frequenti di altre.

se a te poi è andata bene, tanto meglio 🙂

personalmente mi auguro che non ci siano più bambini adottabili, prima o poi.

bardhi

Non lo metto in dubbio Kaworu, c’è gente che non si trova bene con i propri figli/genitori figuriamoci per il resto. I bambini con un infanzia distrutta e traumatizzati non si troveranno bene da nessuna parte a prescindere da chi li addotta 🙁
Ho paura che il tuo desiderio “non ci siano più bambini adottabili” è piu che utopia, genitori desiderosi di figli che non posso farli e donne/uomini che hanno fatto figli ma non vogliono o non sono in grado di fare i genitori ci saranno sempre, quindi pure i bambini adottati.

Kaworu

è che l’adozione serve per dare una famiglia a un bambino, non viceversa.

non è detto che bambini vittime di abusi di vario genere non riescano a recuperare e “salvarsi” con genitori adottivi adeguati. genitori adottivi che li “rispediscono al mittente” e affini invece, di certo bene non possono fargli.

sicuramente il mio desiderio è un’utopia, ma bambino adottabile significa quasi sempre bambino abbandonato dai genitori (le situazioni “da film” sono relativamente rare), spesso e volentieri “bambino non voluto”.
quindi mi auguro che i bambini adottabili a poco a poco scompaiano assieme alle gravidanze non volute, e che al contempo chi non ha figli e li vuole possa averne di propri (la ricerca non si ferma).
utopia, probabilmente. però fammi sperare va’ 😉

bardhi

@ Kaworu
“è che l’adozione serve per dare una famiglia a un bambino, non viceversa.”
forse questo è cio che vogliamo credere, penso che l’adozione serve sodisfare la voglia di maternità di chi adotta.

Elena

Assolutamente d’accordo, mal che vada ci teniamo compagnia al muro prima della fucilazione!

Roberto Grendene

lo stato interferisce con tutti i diritti riproduttivi della donna e sulla capacità di controllare la nostra riproduzione

offrire la possibilità di utilizzare contraccettivi interferirebbe con la capacità di controllare la riproduzione??? 😯

Irregolare

E l’obiezione sembra venire da sinistra… Sospetto che nella discussione neozelandese pesi qualche timore di discriminazione etnica, oltre che sociale.
Sue Bradford, stando a wikipedia, dovrebbe appartenere ad un partito schierato per i diritti dei Maori.

Manfredi

Non voglio pensar male ad ogni costo, ma le associazioni che si occupano di beneficienza ( e che potrebbero ricevere sovvenzionamenti statali), potrebbero non veder di buon occhio una diminuizione delle ragazze madri.
Pero’ la contraccezione da sola non basta, non conosco il sistema scolastico kiwi, ma vedrei bene l’educazione sessuale fin dalle scuole medie (anche inItalia del resto).

diego

cosa centra la contraccezione con l’eugenetica? Possibile che per attaccare un’idea debbano mettere parole a caso in una frase?

Luca

@ diego

Eugenetica è una parola che suona bene: puoi infilarla dappertutto, come il bitter campari…

francesco s.

Ben venga un aiuto concreto alle donne povere di poter accedere gratuitamente a questi mezzi contraccettivi, ma a mio avviso è una soluzione parziale al problema della povertà.

benjamin l'@sino

A tutti quelli che lamentano l’ingerenza e i condizionamenti nella libertà di scelta altrui per un provvedimento di questo tipo propongo di riflettere sull’ingerenza e i condizionamenti nella libertà di scelta altrui rappresentati dall’offrire soldi a chi mette al mondo nuove persone. In Italia lo facciamo abitualmente (baby bonus, assegni familiari, istruzione gratuita, esenzioni dai ticket sanitari…), e probabilmente sono l’unico che vede la cosa come una forma di pressione e indirizzo (ovvero di ingerenza e condizionamento) sull’individuo da parte dei governi.

Simone

E’interessante notare che tutti han parlato di ragazzine e di donne e mai nessuno di ragazzini e uomini. Non sarebbe forse il caso di iniziare a far capire ai maschi di questo mondo che il loro arnese oltre ad essere uno strumento di piacere puo’ generare anche un figlio di cui si deve essere responsabile?

Kaworu

assolutamente, l’educazione sessuale andrebbe diretta a tutti e due i sessi.
infatti l’ideale sarebbero lezioni “collettive” + specifiche per sesso.

Simone

Forse sarebbe il caso di mettersi d’accordo su cosa e´l’educazione sessuale. Al 15enne maschio gli possiamo anche “come nascono i bambini” ma se poi puo abbandonare senza grosse conseguenze il figlio che ha generato non cambia molto.

Kaworu

hai ragione, sarebbe più corretto parlare di “educazione all’affettività”.

ed informarli di cosa succede se per esempio mettono incinta la compagna di classe (perchè magari “no il preservativo no, poi non sento niente” e quant’altro).

o anche solo sulle malattie che possono prendersi eh, tra tutto il figlio non è nemmeno la cosa più grave in assoluto (vale anche per le femmine).

oltre a tutto un altro corollario… imho si dovrebbe fare un’ora a settimana dalle elementari alle superiori, con la politica del “qualcosa resterà” (come dire… alla fine della quinta superiore non tutti sanno fare i logaritmi, ma almeno le addizioni…) e ovviamente con modi e mezzi adeguati all’età.

Luca

@ Kaworu

Eh sì, hai proprio ragione: non esitono solo i bebè che saltano fuori come frutti (non desiderati) di un’attività sessuale un po’ troppo allegra. Purtroppo esistono anche i papillomavirus (vedi ca. della cervice uterina) ed i gammaretrovirus (vedi forma aggressiva del ca. prostatico) giusto per ricordare i primi che mi saltano in mente. E poi ci sarebbero anche da menzionare i problemi più strettamente psicologici inerenti all’esercizio della sessualità…

Purtroppo, nella stragrande maggioranza dei casi, i corsi di educazione sessuale si limitano a trattare delle api che impollinano i fiori. Per quei ragazzini (e ragazzine) che da adulti intendono darsi all’apicultura e alla produzione del miele in scala industriale, vanno benissimo, mica lo metto in dubbio. Ma per gli altri?

Kaworu

gli altri… scampoli di informazioni prese qua e là da fonti più o meno attendibili, sentito dire, film non necessariamente porno ma volendo pure quelli, se va bene (alle ragazzine) qualche informazione corretta data dal/dalla ginecologo/a…

Soqquadro

Simone, indubbiamente è il caso, anzi, direi doveroso.
Però consideriamo una cosa: si sta cercando di prevenire una gravidanza, che ha primo impatto su donne e ragazzine, sia che venga portata avanti, che no, quindi è necessario che si tutelino in prima battuta le donne/ragazzine che vorrebbero evitare di ritrovarsi in gravidanza. Perchè non è neanche questione di “abbandonare un eventuale figlio oppure no”, che avviene o non avviene in seconda battuta, la questione è evitare una gravidanza.

Soqquadro

.. aggiungo, la donna o ragazzina potrebbe anche decidere di non portare avanti la gravidanza, anche questo avrà impatto cmq sul suo corpo e la sua psiche, non già sul corpo del ragazzino con antipatia al preservativo.

bardhi

Piu che giusto, infatti generalmente se una 15 enne fa sesso come minimo non deve vantarsi in pubblico invece l’opinione comune è molto meno critica con il 15 enne che compie la stessa impresa.
Anche se non ci credo piu di tanto, ma sarei piu che contento se i credenti riuscissero a convincere i loro figli ad applicare la astinenza è la verginità prematrimoniale, ma che non lo devono propagandare come l’unica valida via maestra e nello stesso tempo ostracizzare con tutti i mezzi l’educazione sessuale, perche non esistono vie maestre valide per tutti.

Simone

Fare educazione sessuale proponendo l’astinenza e’ come fare educazione stradale propendendo di rimanare chiusi in casa…

Luca

@ Simone

Più che l’astinenza, bisognerebbe insegnare a questi bambini e a queste bambine che cosa sono e come si usano i vari metodi anticoncezionali.

bardhi

@ Simone
sono d’accordo con te ma ogni genitore decide per i suoi figli, al meglio si spera.

Luca

@ Simone

Guarda, ciccio, che io ti ho dato ragione. Ma li sai leggere o no gli interventi?

antoniadess

ottima iniziativa, contrallare la natalità e incentivare l’uso dei contaccettivi per la maternità e paternità consapevoli è semplice buon senso, chi non capisce questo è irresponsabile: il primo diritto di un essere umano non è nascere, ma è essere desiderato e una vita dignitosa, di cui il minimo sindacale è un buon sostentamento cure mediche e istruzione; chi offre miseria e abbandono non è degno di essere genitore, non si può delegare tutto allo Stato

Don Drakh

La proposta è schifosa. Il governo dovrebbe farsi i cavoli propri riguardo alla vita privata dei cittadini e piuttosto investire nell’educazione sessuale nelle scuole.

Marco C.

Educazione sessuale nelle scuole? Siamo solo nel 2012, come corri! Parlando seriamente, l’educazione sessuale è fondamentale, ma ci sono ancora troppi bigotti in giro per far si che una cosa normale – e importante – come questa venga universalmente accettata e, quindi, messa in pratica. Che mondo di merda!

Soqquadro

Infatti se li fa. Dà aiuto a livello di gratuità a chi, sotto una determinata fascia di reddito, vuole usare dei contraccettivi ma non può permetterseli.

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