Olimpiadi Londra 2012, polemiche nel comitato interreligioso per la spilletta degli assistenti spirituali

Il comitato organizzatore dei giochi olimpici Londra 2012 ha affrontato una polemica sui simboli religiosi. Oggetto del contendere, una spilletta per gli assistenti spirituali degli atleti. Ad un comitato formato di religiosi di nove fedi diverse, come islamici e cristiani, è stato chiesto di proporre un bagde comune. Ma i rappresentanti religiosi non hanno trovato un accordo. Infatti alcuni non gradivano un distintivo che contiene simboli di altre fedi. La spilletta concordata infine si limita alla parola faith con un globo.

Curiosamente, la diatriba ricorda gli episodi raccontati nella fiction della BBC dedicata alle olimpiadi, Twenty Twelve. In alcuni episodi si parla della squadra algerina che, ritenutasi offesa per questioni religiose, minaccia di boicottare i giochi. Il responsabile delle pubbliche relazioni, in una scena, suggerisce ad un sacerdote di togliere il colletto da prete per non offendere i musulmani. Una lettura ironica, scrive il Telegraph, sulla “fissazione per il ‘multiculturalismo'” e per il politically correct, che però trova espressione anche nella realtà.

Lo sceneggiatore della serie, John Morton, ha detto che il caso avvenuto nel comitato interreligioso sarebbe stato materiale “perfetto” per la sitcom. “Posso solo immaginare le discussioni”, ha aggiunto, “ciò che è davvero divertente e triste è la quantità di attenzione, riflessione e tatto spesi per produrre qualcosa di completamente insipido”.

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56 commenti

Kaworu

le religioni uniscono 😆

(potrebbero mettere una bandiera rainbow all’interno di un simbolo di divieto. mi sembra qualcosa di comune a tutte le religioni, per lo meno quelle monoteiste)

Tiziana

magari partendo da questa ridicola storia sarebbe il caso di affrontare – ovviamente in altri posti – questa buffonesca storia delle olimpiadi.
Noi romani e italiani (grazie a Monti, questo secondo me comunque la si pensi del governo bisogna riconoscerglielo) abbiamo scampato questa sciagura.
Ma è ancora il tempo per queste parate dipinte da buoni sentimenti?
E non è francamente offensivo che una persona debba superare degli ostacoli e raggiungere degli inutili record?

Kaworu

stai parlando con una che non ha mai capito il senso di fare il tifo per qualcuno che fa sport, quindi con me sfondi una porta aperta 😆

però effettivamente questo non è il luogo per una discussione su questo argomento

cyberego

Ha ragione quel “monsignore”, come si chiama Fioronskij?
Siete donne, che c**o volete capire di sport, voi dovete essere angeli del focolare e
generatrici di vita, e portarci le birre quando siamo incollati al televisore se c’è il derby, perdio!

Kaworu

chissà flo che pensa del fatto che in USA il calcio è considerato sport da femminucce (e difatti tante bambine e donne ci giocano), mentre gli sport da duri, da uomini sono basket, football e volendo baseball…

Tiziana

ma poi gli sport olimpici mica sono solo il calcio, anzi mi sembra che le nostre star olimpiche siano più donne che uomini.
comunque come dici bene, io suggerivo una riflessione sulla competizione sportiva in generale non necessariamente qui

Kaworu

ah beh, volendo c’è il forum 😉

(si potrebbe anche parlare delle preferenze sportive di dio, dato che i vari sportivi usano segni della croce e quant’altro per propiziarsi la vittoria…)

Tiziana

quando ci sono stati i mondiali di calcio in sudafrica (io feci una rubrichetta per nogod passando in rassegna tutte le squadre) l’inghilterra, che aveva un giocatore che voleva esibire una grossa croce, diramò un comunicato , anche spiritoso, per dire che dio era in fuorigioco sui campi. il giocatore, tra l’altro uno piuttosto noto al gossip, rinunciò alla croce al collo.

Manfredi

A Tiziana, e perche’ mai dovrebbe essere offensivo superare ostacoli e oltrepassare precedenti record?
Ci sono sport che si fanno in solitaria ed hanno un senso solo se fatti in solitaria (scalata di un 8000, giro del mondo in solitario, ecc.), altri che richiedono antagonismo (calcio, schermaecc), ma che non richiedono necessariamente un record, altri sport richiedono competizione fra molti e un record.
Non c’è da fare molta dietrologia, semplice e avvincente sport.
@kaworu, beh, se il tifo è fatto con ironia e da persone civili perche’ no?
Pensa un po’ che io ai mondiali il piu’ delle volte non tifo la nazionale italiana ma la squadra piu’ scalcagnata……

Laverdure

A me sembra offensivo soltanto il fatto di pretendere ancora di considerare lo sport olimpionico come “dilettantistico”,quando sappiamo tutti che per raggiungere i livelli richiesti e’ necessario un impegno totale di anni e adeguate sponsorizzazioni.
Non parliamo poi di certi “mostri” come ad esempio certe nuotatrici d’oltrecortina (prima della caduta del muro)che sembravano uscite dal laboratorio di Frankestein,una pratica che non si e’ certo estinta ma solo diventata piu’ sofisticata e
diffusa ovunque.

cyberego

Eh amico mio,
la “bumbazza”, come la “gnocca” fa girare il mondo…dello sport.
Me lo ha rivelato ieri il barone de Coubertin, durante una “seduta spiritica”.
cybersaluti olimpico-medianici

Luca

Ricito liberamente da Tiziana:
“magari partendo da questa ridicola storia sarebbe il caso di affrontare – ovviamente in altri posti – questa buffonesca storia delle RELIGIONI.”

Tiziana

@Manfredi
sono per la libertà in qualsiasi campo, credo però che il corpo umano abbia dei limiti che, ci sono stati molti casi anche recenti, persone giovanissim strocate da infarti ecc. Mi sembra che si ha più compassione per gli animali da circo che per le persone. Detto ciò se uno vuole superare la barriera del suono può farlo, quel che mi secca è indicare come modelli questo tipo di record e di sportivi.
Per rientrare – almeno legegrmente – nel target di questo sito, osservo che gli atelti olimpici (se non per 4/5 casi in tutta la storia dell’olimpiade) sono personaggi avulsi dalla società. Si pensi ai nostri atleti (carabinieri finanzieri…) insomma statali come ai tempi del pcus , e che hanno avuto l’ardire di chiedere la detassazione dei premi.

RobertoV

Non capisco questa avversione per lo sport. Forse deriva dall’onnipresenza del calcio in Italia, ma la sua situazione è del tutto particolare, gli altri sport si trovano in situazioni anche molto differenti con continui tagli ai (risicati) bilanci delle federazioni negli ultimi anni (con difficoltà a pagare gli stessi allenatori, che in genere prendono molto poco). Per esempio nell’atletica guadagnano tanto solo gli atleti di livello internazionale, atleti forti solo a livello nazionale per potersi allenare devono far parte in genere dei gruppi militari. Per tutti gli altri lo sport è ancora a livello dilettantistico, cioè è fatto dopo il lavoro.
Certo a livello olimpico molto è cambiato rispetto allo spirito di De Coubertin, anche con le distorsioni del doping (ma quello esisteva già 100 anni fa), ma quello era un mondo ancora “aristocratico” in cui l’atleta doveva mantenersi da solo e i livelli di allenamento erano bassi: ma già allora si verificarono casi assurdi di persone povere a cui vennero tolte medaglie a causa di modesti compensi perché esistevano atleti non ricchi per i quali le loro doti sportive erano una risorsa. Fare sport a certi livelli è un lavoro (duro) e, quindi, andare a vedere delle gare sportive potrebbe esere visto come andare a teatro: viene fatta una rappresentazione.
Superare dei limiti credo sia una caratteristica innata nell’uomo, sia a livello conoscitivo che sportivo. A me piace ancora a 50 anni (nonostante gli impegni famigliari) allenarmi e gareggiare (e veder gareggiare) e vedo che lo sport master è in netta crescita: evidentemente sono in tanti a cui piace la competizione e superare i propri limiti (ovviamente per un master significa competere con i propri limiti dell’anno). Certo è difficile spiegare questo a chi non è uno sportivo praticante. A me piacciono le olimpiadi proprio per la possibilità di vedere anche sport “minori” e poveri anche se effettivamente per molti sport sono solo un doppione dei mondiali.

Tiziana

@RobertoV

io non ho nessuna avversione per lo sport, aspetto la domenica con ansia perchè vado a giocare a golf (male).
le olimpiadi sono un costo enorme per i cittadini, è una banalità falsa dire che i giochi conciliano (il giorno dell’inaugurazione a pechino scoppiò una rivolta sanguinosa in Georgia) e credo che i carabinieri finanzieri guardie carcerarie dovrebebro fare altro che lo sport. Poi siccome sono per la libertà mi permetto di dire che la competizione in genere e quelal sportiva in particolare non mi sembra una qualità da coltivare. E’ possibie avere questa libertà?

bardhi

@ Tiziana
sono un tifoso del inghilterra ma noin ricordo questo epsidio, chi era il giocatore Beckham??

cyberego

Molti umani hanno bisogno di un tutore anche da adulti, dottor Grendene
alcuni lo scelgono “celeste”.

whichgood

Chè vergogna. Hanno bisogno di un simbolo esclussivo per credere, sono dei bambini capricciosi.

Kaworu

guarda, io è da un pezzo che penso che i vari credenti di fatto non si siano mai svincolati del tutto dallo status di bambini.

bambini anche un po’ ottusi eh, perchè quelli veri sono mediamente più svegli.

ecco, diciamo bambini con attaccamento insicuro.

Diocleziano

Come simbolo proporrei un punto interrogativo, il dettaglio più importante
è però lo spillo: deve essere lungo almeno 50 centimetri… :mrgreen:

nightshade90

…..e ogni fede chiederà che il proprio spillo sia di 1 cm più lungo di quello delle altre….

whichgood

Scommetto che un 2% degli introiti dello Stato per queste olimpiadi destinato alle religioni farebbe stare tutti zitti e accetterebbero anche una zucca in testa come simbolo.

Francesco

“Olimpiadi Londra 2012, polemiche nel comitato interreligioso per la spilletta degli assistenti spirituali”

Arrivano le giustificazioni dei cristiani e dei musulmani che dichiarano: “Per noi il simbolo non e’ un problema ma vorremmo che gli ebrei mettessero la spilletta sul petto a dorso nudo.

Nightshade90

Più probabile un accordo interfede tra tutti: “mettiamo tutti i simboli, ma facciamoli portare agli atleti e rappresentanti atei. Impressi a fuoco sulla loro pelle”. E’ l’unica cosa su cui tutte (o quasi) le religioni, specie i monoteismi, sono sempre d’accordo….

Francesco

Devo riconoscere che la tua e’ un ipotesi piu’ realista. 😉

Losna

Premetto che non seguo il cacio, ma non so se avete notato, quando i giocatori scendono in campo o segnano un gol molti di loro si fanno il segno della croce. Qui dio deve essere in estremo imbarazzo: per quale squadra deve tifare!!

cyberego

A Dio piace la pallacanestro.
(lo so per certo, giocavo dai Salesiani!)
😉

whichgood

Si, ma quando la palla va fuori al posto del segno della croce si sentono altri tipi di preghiere. Perchè consentono la prima cosa ma non la seconda ?

Stefano Grassino

@ Losna

> Qui dio deve essere in estremo imbarazzo: per quale squadra deve tifare!! <

Nella storia dio è sempre stato in estremo imbarazzo: "DIO E' CON NOI" gridavano i religiosi ai soldati di tutti gli schieramenti, in attesa del segnale dell'attacco.
Tutti lo tiravano dalla loro parte tanto che alla fine il pover'uomo si trovava le vesti lacere e seminudo, con le mani unite davanti ai testicoli…..!!!!!!!

cyberego

Giusto,
ma come fai a saperlo?
La spiegazione probabile è che chiudesse un occhio,
perché bestemmiava anche il “coach”…
ed era un salesiano!
😉

whichgood

Come faccio a sapere?. Quando la bestemmia esce accidentalmente in tv si alza un polverone che non si parla d’altro sui giornali (e non dico quelli sportivi). Io che di calcio non sò altro che la palla è sferica finisco per sapere tutti i gossip calcistici.

cyberego

Scusa ho frainteso, pensavo “da giocatore”.
Noi avevamo il vantaggio di giocare nelle serie “juniores”, i “media” di allora
manco ci ca****vano, e poi bastano 3-4 avemmarie padrennostri ecc. ed eravamo
mondi da ogni penalità…
🙂

whichgood

@ cyberego

vergogna, dovreste bruciare all’inferno. Se io fosse papa ti condennerei a bacciare suor Emmanuel.

🙂

cyberego

AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!
Ci sto!
Da che parte, per l’Inferno?

Leonardo

Non sapevo che gli atleti avessero bisogno d’assistenti spirituali.
Per chiudere il cerchio, bisognerebbe piazzare delle panche da pesi in chiesa.

manimal

neanche io lo sapevo.

ma il CIO ha soldi da buttare?

voglio dire… sti atleti, per la durata dell’olimpiade (quanto si trattiene in loco un partecipante? 10 gg? ), se non hanno un sacerdote, un rabbino, un imam, hanno crisi d’astinenza??

Laverdure

Il problema che nasce ora e’ stabilire fino a che punto l’etica dei giochi puo’ consentire l’uso di assistenza spirituale,senza che questo ne falsi lo spirito.
Diamine,da molti anni sono in uso i test per applicare il divieto dell’uso di stimolatori chimici o biologici,anche durante gli allenamenti, no ?
Se l’applicazione dell’indottrinamento mistico puo’ spingere un uomo a fare il kamikaze,sicuramente potra influenzare le prestazioni di un atleta a svantaggio dei concorrenti atei,no ?
Che genere di test suggerireste ?

Kaworu

se è per questo, gli atleti sono anche seguiti (che io sappia) da coach motivazionali e spesso da veri e propri psicologi.

tra l’altro direi che esser seguiti così sia decisamente più utile 😛

cyberego

A proposito di “training motivazionale”,
a noi bastava che il “don” accennasse come punizione alla riduzione delle attività
dell’ oratorio alla sola visione dei filmoni tipo “Fabiola” o “Quo vadis?”
e in campo saltavamo come le “tartarughe ninja”!

Francesco

Atleta dei 3000 siepi rinuncia all’assistente spirituale cristiano.

“Sono anni” si giustica l’atleta “che mi alleno con lui, ma al passaggio della riviera sprofondo nell’acqua come tutti gli altri”.

stefano marullo

Johnny Lydon sarà anche sornione e antipatico ma ho trovato molto coerente che si sia rifiutato con i suoi PIL di partecipare ai giochi. Un gruppo che nei suoi testi fin dai primordi ha attaccato la religione.
Per il resto, che dire? Ormai fioccano anche i film del tipo “100 metri dal Paradiso”

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