Intesa Stato-Uaar: il governo Monti ricorre in Cassazione contro la sentenza del Consiglio di Stato

Con sentenza depositata lo scorso 18 novembre, il Consiglio di Stato accolse il ricorso presentato dall’Uaar contro il diniego del governo dell’epoca ad avviare trattative per stipulare un’Intesa con lo Stato. Secondo il Consiglio di Stato, il giudice deve poter entrare nel merito della legittimità delle decisioni degli organi politici: pertanto, il Tar del Lazio è stato chiamato a valutare nel merito la legittimità del diniego opposto dal governo, senza limitarsi a sostenere che il provvedimento del governo è insindacabile.

Il carattere innovativo della sentenza è stato apprezzato da diversi giuristi. Si veda, per esempio, il contributo di Jlia Pasquali Cerioli pubblicato sul sito Stato, Chiese e pluralismo confessionale: che pure contiene qualche osservazione critica, auspicando infatti ancor più coraggio da parte del Consiglio di Stato.

Il governo Monti non è stato della stessa opinione. Ha pertanto presentato ricorso in Cassazione per tramite dell’Avvocatura dello Stato, chiedendo l’annullamento della sentenza. Il governo sostiene di essere “libero di determinarsi come meglio crede”, e “al fine di salvaguardare la sfera di libertà dell’Esecutivo, non consente a nessun altro potere di sindacare le sue scelte nella materia religiosa”. Il ricorso ricorda altresì che la sua “funzione di indirizzo politico non tollera interferenze da parte del potere giudiziario”.

Il documento presentato dall’Avvocatura di Stato è all’esame dello staff legale dell’associazione. In ogni caso, l’Uaar esprime la propria soddisfazione per il fatto che la sua attività continua a far giurisprudenza, portando ripetutamente alla luce il carattere confessionale dell’attuale normativa italiana.

Sottolinea altresì come il governo Monti, che suole presentarsi come un esecutivo “tecnico” intento a salvare l’Italia dal baratro economico, abbia in tale occasione redatto un atto squisitamente politico. Mirante a colpire, una volta ancora, i diritti civili degli atei e degli agnostici.

30 commenti

massi

L’Ottavo nano, al governo delle leggi ed alla legalità che ne deriva, contrapponeva il fatto di essere Lui stato “eletto dal popolo”. Ora, per ostentare un potere pressoché assoluto non serve più neppure questo passaggio?

Federico Tonizzo

Con il Governo Monti l’Italia è diventata una Dittatura Clerico-Plutocratica che ha Sfondato i Lavoratori.
La “Democrazia” è evaporata.

Va da sè che la situazione è instabile: un regime di questo genere non può mancare di provocare tensioni sociali anche molto gravi.

Batrakos

Finora Monti ha goduto di pace sociale grazie al consenso di Pd, Cgil (in parte) e Repubblica.
Ma gli effetti della sua politica che consiste da una parte, come diceva bene Clericetti (che certo non può essere accusato di bolscevismo) nel diminuire esponenzialmente i salari e dall’altra, aggiungo io, nel vendere al privato qualsiasi aspetto pubblico (il prossimo passo saranno sanità e scuola) non potrà che creare conflitto.
Secondo me la questione sarà, semmai, come gestire il conflitto inventandosi forme nuove, perchè in Grecia il conflitto è altissimo da anni e non ha risolto nulla, per cui forse lo scontro frontale di piazza comincia ad essere una risposta obsoleta, legata come è all’omogeneità di classe tipica delle produzioni fordiste.

Federico Tonizzo

@ Batrakos
Il punto, per le persone, è evitare la “svendita” di cui parli, nonchè recuperare il diritto a remunerazioni ragionevoli e il diritto ad andare in pensione ad un’età ragionevole.

Batrakos

Tonizzo.

Marcos diceva che è finita la guerra del capitale contro il lavoro ed è iniziata la guerra del capitale contro l’umanità ed i popoli, ovvero dei ricchissimi contro tutti gli altri.
Quando lo disse, noi europei non gli abbiamo dato peso, ma oggi forse si capisce che dalle sue parti certi meccanismi erano iniziati senza che noi ne percepissimo gli effetti.
Secondo me oggi anche in Europa sta accadendo quel che affermava il subcomandante.

Federico Tonizzo

@ Batrakos
Concordo perfettamente, anche perchè era da qualche mese che mi ronzava in testa un sospetto del genere, pur senza conoscere questo pensiero di Marcos.
Arriveremo a una situazione tipo “1984” di Orwell o “Il tallone di ferro” di London, oppure ci potremo salvare dalla schiavitù estesa a livello mondiale?

Tra l’altro, c’è un pessimo fatto che si vede da 1-2 anni: sono in calo le vendite di beni di largo consumo, ma sono in crescita le vendite di beni di lusso.

sergio

quando gli uomini/politici finiranno di farsi portavoce di uno “stato” costruito sulle favole diventeremo finalmente civili

massi

La religione offre un prodotto molto ghiotto per ogni idea generalista di potere: più facile rispondere ad “Uno (che non c’è) che sta sopra e (perciò) la pensa come te” (visto che sei tu a definirlo) che a milioni di cittadini sovrani (ciascuno di un equa quota parte della sovranità), spinti da “Uno che sta sopra” a non credere in sé medesimi, se non come “minori rispetto al tutto” (anziché simili l’uno all’altro). Ovviamente, poi da ciò deriva il concetto (molto sbagliato) che ci sarebbe chi “rappresenta il tutto”, mentre tutti gli altri “rappresentano un ca77o”.

sun

un’ottima e completa lezione di filosofia politica in 6 righe e mezzo

paolo

In qualsiasi modo si voglia chiamare, questa è dittatura. Si sta cercando di far digerire al popolo italiano un grosso masso facendolo passare per una torta di mele.

francesco s.

Già questo governo mi sta sulle scatole perchè credo che stia affossando imprese produttive e lavoro a favore di poteri finanziari, poi ha anche questi atteggiamenti nei confronti di associazioni come l’UAAR che si batte per la laicità, a mio avviso è ora che i cittadini si riprendano il potere che spetta loro secondo la costituzione.

Stefano Bianchini

Da uno che appena eletto e’ andato a messa cosa ci si poteva aspettare ???

Gianc

Solo per correttezza: “nominato”, non “eletto”, costoro non li ha eletti nessuno.

CosmoGioioso un Giorno

Che è appunto la cosa che stavo per scrivere
…tristezz.

Diocleziano

«… il governo sostiene di essere libero di determinarsi come meglio crede…»

«…al fine di salvaguardare la sfera di libertà dell’Esecutivo, non consente a nessun altro potere
di sindacare le sue scelte nella materia religiosa…»

«…funzione di indirizzo politico non tollera interferenze da parte del potere giudiziario…»

• Finalmente un governo democratico! A quando manganellate e olio di ricino per chi dissente?

Federico Tonizzo

Me lo sto chiedendo anch’io… Ma questo governo ha fatto un “golpe soft”, quindi forse farà una “repressione soft” senza manganellate e olio di ricino: solo morte per fame! 😯

Diocleziano

Penso che quelli del governo abbiano una strizza pazzesca in attesa di capire
se ”passerà ‘a nuttata”. Ma non c’è da temere da parte di un popolo che fino a ieri
rideva alle barzellette del nano e cantava felice ”per fortuna che silvio c’è”…

Il Filosofo Bottiglione

vediamo come va a finire.

l’ottima mossa di UAAR tesa a evidenziare come il meccanismo dell’8 per mille sia illegittimo in quanto elargisce fondi pubblici su base religiosa (cioè discrimina tra chi è religioso e chi non lo è) rischia solo di evidenziare quanto siano infami baciapile i poteri del nostro stato.

Near

Monti, ossia, un fallito sia sul piano economico che su quello del diritto

fab

L’unica scelta buona di questo governo è stata la rinuncia delle Olimpiadi a Roma. Il che è già tanto, per un governo di centrodestra.

Paul Manoni

“al fine di salvaguardare la sfera di libertà dell’Esecutivo, non consente a nessun altro potere di sindacare le sue scelte nella materia religiosa”

Tradotto:

“Io so io…E voi nun siete un c…!” 😯

Comunque fino a qui ci ero arrivato anche da solo senza bisogno di aiuto. D’altro canto e’ pur vero che “nella fattoria degli animali, tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri”. Orwell, non ha spagliato nemmeno un virgola in “Animal farm”. 🙁

Red Passion

Il governo Monti segue ben due religioni: quella Cattolica, per lo spirito, e quella mercatista, per la carne. Secondo quest’ultima, il mercato è il nuovo totem (da affiancare al crocifisso) al quale consegnare tutti i diritti umani e sociali, in vista di un fututo “migliore”. Guai a parlar male di mercato e di finanza, parlar male è tabù. Inoltre, ormai è entrato nel comportamento comune ripetere, a mò di orazione religiosa, “lo vuole il mercato” o “il mercato ha risposto positivamente” o “il mercato ha risposto negativamente”. Ecco che uno strumento, il mercato appunto, inventato e gestito da esseri umani, viene elevato ad entità “soprannaturale”, dotata di intelligenza e vita propria, con leggi “di mercato” studiate come se fossero leggi naturali. Al mercato bisogna sacrificare le proprie “verginelle”, i diritti dei singoli o dei popoli, così come in passato i sacrifici umani servivano per placare la divinità di turno. Sacrifici: questa parola non mi è nuova … ha già la Fornero, che di ca.ga.te ne dice e ne fa. Ovviamente ci sono gli amici degli amici che vanno salvaguardati, il clero che li sostiene.

Batrakos

Concordo.
L’ultima parte del tuo discorso mi ricorda molto il passo de Il Capitale sulla merce come feticcio.
E, se la merce è diventata feticcio da un pezzo (proprio perchè viene occultata la sua natura di prodotto sociale e presentata come un qualcosa che ha valore in sè anzichè per il lavoro e le materie impiegate), è conseguente che per estensione lo sarebbe diventato anche il mercato.
Ed ecco che qua si vede tutto il portato metafisico del liberismo (e il bello è che i liberisti accusano il marxismo di tendenza religiosa): la vecchia e persistente idea della ‘mano invisibile’, ovvero della capacità del mercato di risovere la povertà attraverso l’espansione della ricchezza, ovvero l’esatto opposto di ciò che il capitalismo genera, cioè oligopolio e concentrazione della ricchezza in mano a pochissimi.

stefano marullo

Una lezione di economia in miniatura. Mi stupisci (positivamente) sempre Batrakos.
Posso rivolgerti due domande: Se il capitalismo non è “la fine della storia”, cosa c’è dopo? Cosa pensi di Latouche, visionario-utopista o profeta del “the day after” del capitalismo? Grazie se avrai la bontà di rispondermi.

Batrakos

Caro Stefano.
Su cosa ci sarà dopo il capitalismo non saprei dirlo; posso provare ad immaginare due scenari, molto diversi tra loro.
Iniziamo dal più tragico: il capitalismo continuerà ad espandersi a questo ritmo folle e si arriverà ad un crack dell’intero sistema, generate da guerre e malattie su scala enorme e che genereranno migrazioni più massicce e più bellicose di oggi e dunque dalla guerra si arriverà alla guerra civile diffusa e alla malattia. In tutto questo dico che non temo particolarmente la guerra atomica perchè penso che gli stessi governanti, anche degli stati più fanatic,i sanno che sarebbe la fine anche per i loro affari e forse delle vite di alcuni di loro (penso che si andrà più probabilmente ad un balance of power atomico in stile guerra fredda), ma temo che comunque si arriverà ad una enorme e tragica recessione, la ‘rovina di entrambe le parti in lotta’ come diceva Marx.
Lo scenario migliore possibile invece si lega molto alla tua domanda su Latouche.
Sono un grosso estimatore della decrescita, intendola bene come riadeguamento dell’industria (e quindi non suo abbandono) in compatibilità della struttura e delle possibilità del territorio e volta ad alleviare la fatica umana, ma senzacontinuare a produrre all’infinito, che è ciò che distrugge la società (ovvero i rapporti tra persone e ruoli nel sistema, dunque in sintesi come si produce) e l’ambiente (ovvero in sintesi come si consuma), ma credo che essa non possa essere raggiunta col solo lavoro culturale sui consumi del cittadino, ma dovrebbe diventare legge e coercizione per temperare le abitudini dei cittadini ma ancor più delle industrie, che sono il vero e sostanziale problema energetico, cosa che Latouche focalizza secondo me poco ma che nell’ambiente della decrescita alcuni stanno elaborando (non mi chiedere i nomi, che lo lessi in un vecchio articolo ed erano nomi che non ricordo!).
Sarà comunismo una situazione del genere? A me non interessano i termini nè mi interessa l’abolizione totale del sistema privato se non sull’industria pesante e sull’energia e altri settori in cui la pianificazione è fondamentale per cui non si può lasciar carta bianca al privato che, in quanto tale, può pianificare soltanto per acquisire un plusvalore economico ma non una diffusione sociale della ricchezza.
Ovviamente tutto questo dovrebbe sganciare una parte di reddito di cittadinanza dalla prestazione lavorativa individuale (cosa già possibile, secondo ad esempio l’economista Fumagalli) visto che con un sistema del genere si impiegherebbe meno forza lavoro, ma se l’economia rimane forte e valorizzata a seconda del territorio non è assolutamente un’utopia, contando che una percentuale irrisoria di persone gode della gran parte della ricchezza del mondo, testimonianza che c’è un problema fondamentalmente redistributivo.
Ovviamente queste dichiarazioni sono molto sempliciste perchè non tengono conto di vari fattori, ovvero i rapporti internazionali, le resistenze, che prevedo anche militari, di gruppi più interessati alla speculazione, un’educazione civica molto diffusa, una revisione di tutto il sistema del debito.
Fare tutto questo presuppone una rivoluzione, ovvero una trasformazione radicale dello stesso sistema politico, ma credo che le due coordinate possibili di previsione futura siano queste due situazioni radicali, perchè mi sembra che lo scenario attuale sia arrivato ad un livello di contraddizione esasperata per cui un miglioramento interno al sistema mi pare difficile.
Ma è anche vero che il capitalismo nella sua breve storia è già riuscito a riciclarsi tante volte (spiazzando spessissimo i marxisti), per cui non è prudente vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso; è però anche vero che non si era mai arrivati ad un problema di consumo di territorio ed energia di questo livello, cosa che rende la situazione odierna molto diversa da quelle passate.
Mi dispiace se sono riuscito a dire solo cose piuttosto banali, ma mi hai fatto una domanda da un milione di dollari! 🙂

neverclean

Direi che le affermazioni di questo Governo sono palesemente incostituzionali,
e dovremmo appellarci al Presidente della Repubblica perchè tuteli gli
importantissimi i diritti di un potere costituzionale come la magistratura
e quelli dei non credenti sanciti dalla Costituzione e dal trattato di Lisbona.
Nel tempo infinito che il Presidente della Repubblica impiegherà a decidere
di non considerare i nostri appelli, perchè non iniziamo a ragionare su come
fare a introdurre nella nostra Costituzione il sempre attuale art. 35 della
DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO del 1793?
Se ci già ci fosse, le cose in Italia andrebbero molto meglio.
O no? :-))
Art. 35 – Quando il governo viola i diritti del popolo, l’insurrezione è per il popolo e per ciascuna parte del popolo il più sacro dei diritti e il più indispensabile dei doveri.
ps. Se questi fossero dei tecnici, allora potremmo definire i clericali come anarchici!

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