Pew Forum: “americani sempre più stanchi della religione nella politica”

Anche negli Stati Uniti, con il processo di secolarizzazione e l’emergere massiccio di non credenti e laici, sempre più persone ritengono che i politici ostentino fin troppo la propria religiosità. Non solo, ma anche che le chiese attuino troppe ingerenze negli affari pubblici. Idee che si diffondono sempre più tra i votanti democratici e, sebbene in misura minore, anche tra i quelli repubblicani. Sono alcuni dei risultati che emergono da un’articolata inchiesta del Pew Research Forum, che fa confronti con gli anni passati.

Tra il 2001 e il 2012 sono aumentati sensibilmente ad esempio i cittadini che ritengono i politici “troppo” solerti nell’esprimere pubblicamente la propria fede religiosa, anche con le preghiere. Sono passati dal 12% al 38%. Ma sono cresciuti, seppur meno, quelli che invece ritengono insufficiente l’espressione pubblica della fede tra i politici. Passano dal 22% al 30%, ma il trend è in calo rispetto ai picchi degli scorsi anni. In caduta libera chi invece pensa che i politici esprimano in maniera “giusta” la propria fede, dal 60% al 25%.

Segnali che fanno intuire una radicalizzazione negli anni scorsi tra i fondamentalisti, che però non si è consolidata: tanto che i “too much” ormai sopravanzano i “too little”.

Altro cambiamento importante nella società è che gli americani stanchi delle ingerenze politiche delle confessioni religiose, secondo questa ricerca, sono ormai la maggioranza. Tra 1996 e 2012 coloro i quali sono a favore di uno stato laico e ritengono che le chiese debbano rimanere fuori dalla politica sono passati dal 43% al 54%. Superando i sostenitori dell’ingerenza, che calano nettamente dal 54% al 40%.

Tra gli altri aspetti analizzati, c’è anche il legame tra partiti e religione negli Usa. Secondo la maggioranza degli intervistati, il partito repubblicano è troppo influenzato dai conservatori di stampo religioso. Mentre solo il 41% ritiene che i liberals laici abbiano troppo controllo sul partito democratico.

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24 commenti

Ricco in Fede

Da noi a Jesolo stanno costruendo la Chiesa n. 8, e tutti a chiedere che diventi il “fulcro” di un nuovo quartiere.

Peccato che non esistano preti per tenerla aperta! 😀
Ed i turisti di sicuro non sono la maggioranza cattolica.
Quest’anno abbiamo le elezioni comunali, sarà bello vedere cosa salta fuori.

Paul Manoni

“gli americani stanchi delle ingerenze politiche delle confessioni religiose”

Loro sono stanchi..! 🙄
Con il primo emendamento che vieta il finanziamento delle confessioni religiose…! 🙄
Noi allora, cosa dovremmo dire con il concordato clerico-fascista-craxiano!?!? 😯

fab

Che l’antisecolarismo potesse finire per noia… OK, era piuttosto difficile da prevedere, almeno per me.

Brian di Nazareth

ritengono che le chiese debbano rimanere fuori dalla politica sono passati dal 43% al 54%

54% quindi la maggioranza sostiene che le chiese non devono rompere a chi governa

Southsun

Giuseppe sta già pensando a come girare la frittata per dire che – stavolta – la minoranza clericale può e deve prevalere.

Attendete fiduciosi.

crebs

Spero proprio che l’inchiesta del Pew Research Forum rifletta veramente la situazione negli USA e che il trend evidenziato continui.

giordanobruno

Magari le cose stessero veramente come sostiene questa inchiesta del Pew Research Forum! Magari! Purtroppo la realtà sociopolitica nordamericana è molto diversa. Gli USA sono senza dubbio un paese pieno di fascino, in cui la natura più selvaggia e primitiva convive con la tecnologia più avanzata, ed è difficile resistere alla tentazione di innamorarsene. Del resto, non mi vergogno ad ammettere che questo è successo anche a me. Ma poi ne sono venuto fuori. Voglio dire, ho poi trovato la forza di superare il mio filoamericanismo e rendermi conto delle gravi contraddizioni della società nordamericana.

La secolarizzazione è giunta anche nelle vaste praterie del Midwest? Ripeto, magari fosse vero! Se voi andate a New York od a San Francisco, insomma in uno qualsiasi dei grandi centri urbani della costa atlantica o pacifica, probabilmente avrete l’impressione di trovare un ambiente umano non molto diverso da quello europeo. Ma provate a fare una capatina nello Iowa o nel Nebraska: vi garantisco che dopo sarete disposti anche ad immolarvi come kamikaze, pur di difendere l’onore e gli interessi della vostra patria europea.

Mettiamocelo bene in testa una buona volta: noi siamo cittadini europei. Prima di noi, l’Europa ha dato i natali a gente come Aristotele, Archimede, Galileo, Newton, Maxwell, Darwin, Riemann, Gauss, Dirac ecc. Alle nostre spalle abbiamo tutta una tradizione culturale di umanesimo e razionalismo, quale non è possibile trovare da nessun’altra parte. Una tradizione culturale che inizia proprio con Odisseo: Omero lo chiama “aner polythropos” ovvero “uomo dall’ingegno multiforme”; ed era amato e protetto da Atena, la dea della scienza e della filosofia, ovvero la personificazione divina della ragione umana. Sapete una cosa? Un po’ di tempo fa, nel corso di un’intervista televisiva sul problema della secolarizzazione nell’Europa di oggi, il “ciellinissimo” card. Scola ebbe a dire che l’uomo europeo è “molto impagliato”. Non sono mai stato tanto orgoglioso di essere europeo.

Manfredi

Condivido molte cose che tu solitamente scrivi, giordanobruno, ma questa volta devo ammettere che noto il classico snobismo se non puzza sotto il naso, dell’ intellettuale europeo nei confronti dei rozzi yankee.
Non mi riferisco tanto all’america rurale che mi rifiuto di credere essere monolitica nel suo essere fanaticamente religiosa.
No, dove forse sei ottimista e’ in una visione dell’Europa come se fosse abitata solo da fini libertari e come se avesse partorito solo e soltanto Galileo e Newton e non fosse anche madre di Hitler, Mussolini e compagnia brutta (specularmente anche gli States hanno dato origine ad intellettuali e diverse culture niente male).

giordanobruno

@ Manfredi

Negli States io ci devo andare una o due volte all’anno per motivi inerenti alla mia attività scientifica, e ti garantisco che è proprio “toccando” l’America nella sua realtà effettuale che ho maturato il mio orgoglio europeo. Qui in Europa ti è mai capitato di vedere persone che rovistano dentro i cassonetti dei rifiuti alla ricerca di qualcosa da mangiare? Prova a camminare lungo Sutton Place a Manhattan oppure lungo Fulton Street a San Francisco, e ti garantisco che ne vedrai molte. La distribuzione della ricchezza nella società americana è di una iniquità impressionante: solo pochissimi privilegiati godono di ricchezze immense, quali noi europei nemmeno riusciamo ad immaginare. Non dimentichiamolo. Proprio per questo gli USA sono così pertinacemente refrattari al processo di secolarizzazione, che interessa l’Europa almeno da due secoli a questa parte: la classe dirigente americana ha compreso una verità sociopolitica molto semplice, direi persino banale, ovvero sa con sufficiente lucidità che niente è più letale per i suoi interessi economici che la diffusione del pensiero razionale all’interno della società, e che l’emancipazione del cittadino americano dalle catene della pesante tradizione religiosa e culturale ebraico-cristiana si assocerebbe inevitabilmente ad una profonda revisione critica degli stessi dogmi politici imposti dal sistema. Del resto gli USA sono il paese delle grandi contraddizioni: hanno molti dei migliori istituti di ricerca scientifica al mondo, ma la stragrande maggioranza della loro popolazione non è nemmeno capace a risolvere una banale equazione algebrica e non ha la più pallida idea di che cosa sia il DNA.

Anche in Europa di contraddizioni ce ne sono tante. E chi lo nega? Ma se il processo di secolarizzazione è iniziato qui e non dall’altra parte dell’Atlantico, questo vorrà pur dire qualcosa.

Manfredi

giordanobruno, in Europa la gente rovista nei cassonetti eccome! Prova ad andare in Romania a vedere i bambini di strada che dormono di notte sopra i tubi del riscaldamento, fino ad una decna di anni fa nella “civile” Europa si ammazzavano i terroristi dell’I.R.A. e gli antagonisti protestanti.
Prova a vedere quanta ricchezza e’ in mano a pochissimi ricchi in Europa, prova ad andare nelle diverse periferie disperate di Milano, Roma, Napoli, Londra, Parigi.
E poi, visto che lavori nel campo scientifico, ed hai citato i nostri Galilei,Newton,ecc., non mi pare che in campo scientifico gli States siano messi male.
Due anni fa mi trovavo a Milano(dico, Milano), alla fine di un mercato ho contato almeno nove anziani raccattare ortaggi x terra.

Manfredi

Eggia’, e quanti, tra i ragazzi italiani, inglesi o portoghesi sanno risolvere una equazione di 2grado?
Qualche hanno fa una indagine aveva riportato che almeno un buon40% degli americani non sapeva dove fosse ilVietnam, e tutti i giornali italiani giu’ a deridere l’ignoranza crassa dei rozzi yankee.
Gia’, invece noi italiani sappiamo dove abbiamo combattuto (Libia, Eritrea, Somalia ecc.).
I nostri politici (come la maggior parte degli italiani), interrogati, non sapevano neanche gli articoli della Costituzione, della Costituzione!

giordanobruno

@ Manfredi

Caro Manfredi, tu purtroppo sei legato a quell’immagine degli USA molto edulcorata e idealizzata, che la cosiddetta embedded press ci propina in continuazione. Prendi ad esempio il campo della ricerca scientifica: nessuno ignora che la Stanford University e la Princeton University si trovino sul suolo americano e non su quello europeo, ma non guasta ricordare che solo a pochissimi eletti è consentito accedervi. Il livello medio di cultura scientifica negli USA è molto ma molto più basso che qui in Europa – questo è un dato di fatto assolutamente incontrovertibile, a meno che non lo si voglia negare per puro amore di discussione. Certo, mi rendo conto che noi europei di problemi ne abbiamo molti (non ho mica gli occhi foderati di prosciutto) ma i problemi dell’Europa sono pur sempre “acqua fresca” se posti in confronto con quelli degli USA.

Manfredi

,caro giordanobruno, io non sono legato x niente a nessuna immagine edulcorata degli Usa, anzi, sono molto critico nei confronti del sistema sanirtario a stelle e strisce, come della liberta’ con la quale ci si puo’ comprare armi,
E tanto altro ancora avrei da dirne sulle falle del “sistema” Usa.
Mi piacerebbe sapere quanto spendono gli Usa x la ricerca scientifica e quanto spendiamo noi o l’Europa nel complesso.
Mi risulta che sono i nostri scienziati a varcare l’atlantico, non il contrario.

giordanobruno

@ Manfredi

Noto con piacere che anche tu noti qualche “difettuccio” nel sistema sociopolitico nordamericano. E manco male! – come si dice qui a Roma. Però quello che hai scritto richiede lo stesso qualche puntualizzazione.

1) Che gli USA siano all’avanguardia nel campo della ricerca scientifica, questo non lo mette in dubbio nessuno. Ma ti sei mai chiesto perché l’Europa, pur disponendo di un enorme potenziale umano in ordine alla ricerca scientifica, deve accontentarsi di restare al secondo posto? Non ti sfiora il dubbio che l’esportazione dei migliori cervelli europei aldilà dell’Atlantico derivi da una precisa volontà politica?

2) Oggi gli USA detengono una sorta di egemonia mondiale incontrastata nel campo della ricerca biomedica. Ma questo non vale per altri campi. Il più potente acceleratore di particelle esistente oggi al mondo, il Large Hadron Collider, si trova a Ginevra e non a Chicago. Nonostante poi il parere contrario dei soliti “amici dell’America”, le migliori scuole di alta matematica a livello mondiale restano ancora quelle europee.

3) Voglio ricordarti da ultimo che, negli USA, le università più prestigiose ed i migliori centri di ricerca sono in mano ai privati, dal momento che al cittadino nordamericano medio, abituato a leggere solo la Bibbia, ripugna non poco essere costretto a pagare le tasse per mantenere gentaglia (ovvero gli scienziati) convinta che il mondo non sia stato creato dall’Onnipotente in soli sei giorni, e che la causa dei terremoti vada ricercata nella tettonica a placche e non nell’ira divina contro gli amori omosessuali.

Manfredi

GiordanoBruno: infatti, nei miei precedenti commenti non ho mai deificato il sistema Usa come non l’ho mai demonizzato, tento, per quanto me lo consente la mia non ahime’ illimitata capoccia e buona fede, un approccio razionale ad ogni problema o questione, e meno male, come si dice anche dalle mie parti.
Dove non sono (del tutto) daccordo e’ in una generalizzazione forse troppo spinta dell’americano medio.
Gli statunitensi sono piu’ di 300.000.000 di abitanti, se anche 200.000.000 di questi fossero tutti fanatici religiosi con la bibbia in mano credo che avrebbero gia’ da un pezzo cancellato ogni arabo dalla faccia della terra.
Certe estremizzazioni possono essere anche autoconsolatorie, ma non aiutano molto, proprio ieri ho visto un sito statunitensi contrari alla pena di morte, pensa un po’ si chiama Texas coalition to abolish the death Penalty!

giordanobruno

@ Manfredi

Probabilmente tu ed io stiamo dicendo le stesse cose, ma usiamo due linguaggi diversi. Gli USA sono la patria delle grandi contraddizioni: nessuno è più avanti di loro nella ricerca biologica ed in quella medica (gli aminoacidi e le proteine parlano in “americano”, come dicono molti), però in non poche delle loro scuole non è consentito l’insegnamento della biologia evoluzionista, dal momento che questa è percepita in stridente contrasto con la narrazione biblica sulla creazione del mondo e dell’uomo. Quale conclusione dobbiamo trarre? Nonostante le sue magagne, teniamoci cara l’Europa. Ne vale proprio la pena.

Manfredi

@giordanobruno:concordissimo, teniamoci, pur con tutte le sue magagne, la cara, vecchia Europa, con la speranza prima o poi di sbarazzarci o di render innocue certe zavorre religiose.

Francesco

Papa: Questi Americanen essere dei fetentonen.
Segretario personale: Perche’ si sono stancati dell’ingerenza della religione nella politica?
Papa: Nein! Perche’ ci avere sconfitti in seconda guerren mondialen.
Segretario personale: Ho la sensazione che lei abbia un chiodo fisso sul quel periodo storico.
Papa: Al cuoren non si comanden.
Segretario personale: Questo e’ vero.

Otto Permille

In compenso hanno Santorum che in quanto a bigottismo conta per 10.

Paul Manoni

Anche Romney non scherza…! 😯
Diciamo che tra i due, il più pulito c’ha la rogna! 😉

Ricco in Fede

@schiaudano
l’ho appena vista questa puntata, è geniale!

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