Cala la frequenza all’ora di religione

Per la prima volta, secondo fonti di provenienza cattolica, la percentuale di chi non frequenta l’ora di religione ha superato il 10%, per un totale di quasi ottocentomila studenti. La notizia è stata data da Salvo Intravaia su Repubblica, che ha anticipato i dati contenuti nell’annuario realizzato dall’Osservatorio Socio-Religioso del Triveneto, un organismo della Conferenza Episcopale Italiana. Secondo quanto riporta Repubblica, si confermerebbe il dato che i non avvalentesi si concentrano nel Centronord e alle scuole superiori.

Alquanto incongruemente, sottolinea il giornalista, alla diminuzione degli studenti ha però corrisposto un aumento dei docenti di religione in ruolo. L’Uaar, che qualche anno fa ha lanciato il Progetto ora alternativa, ricorda che gli insegnanti di religione sono scelti dai vescovi ma pagati dai contribuenti, compresi quindi i cittadini atei e agnostici.

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114 commenti

antonino flammia

dall’art. di repubblica si evince chiaramente che mentre diminuiscono gli studenti che intendono avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica aumentano del due per cento gli insegnanti di tale materia. io non so spiegare questo mistero. c’è qualcuno in grado di chiarirlo?
credo che i dirigenti dell’uaar dovrebbero intervenire e chiedere chiarimenti agli organi interessati. la notizia, comunque, mi ha veramente colmato di felicità. finalmente i giovani dimostrano di ragionare! e quelli più bravi, cosa incredibile, sono gli studenti del professionale e degli istituti tecnici. possibile che gli studenti dei licei sono quelli meno critici ? io credo che questi ultimi siano più condizionati dall’ambiente socio-familiare.

Kaworu

non è detto però che tutti quelli che restano a fare l’ora di religione stiano lì come capre inerti 😉 ad alcuni che ho sentito piace appunto discutere e mettere in difficoltà (cosa piuttosto facile) l’insegnante di religione.

in altre occasioni l’insegnante di religione è di fatto eretico e fa praticamente propaganda contro.

Leipzig

Gentile K,

Mia figlia, quasi 13enne, frequenta una scuola statale. Ogni anno, a settembre, durante le prime due lezioni di religione cattolica, i ragazzi non avvalentisi dell’ IRC (tra i quali mia figlia) vengono obbligati a trascorrere l’ ora insieme ai compagni avvalentisi.

Ai ragazzi vengono subito dettate le “REGOLE DA IMPARARE A MEMORIA ED APPLICARE QUOTIDIANAMENTE A SCUOLA”, organizzate in due gruppi.

– Il primo gruppo rappresenta le “Cose da FARE”:

° Ascoltare gli insegnanti e “OBBEDIRE”
° Usare la bocca per dire cose PERTINENTI o tenerla CHIUSA per ascoltare… etc… etc… etc…

– Il secondo gruppo include le “Cose da NON FARE”:

° Assumere atteggiamenti POLEMICI
° Dire o fare STUPIDAGGINI per attirare l’ attenzione
etc… etc… etc…

“Mamma! Ti rendi conto… Misurare ogni pensiero per valutare se “pertinente”? Ci saranno ragazzi che taceranno per pigrizia… Tenere le bocca chiusa? Non ci riuscirei mai. E poi… “atteggiamenti polemici”… “stupidaggini”… I pensieri e le idee possono essere valutati solo SE NATI… Che incubo, quell’ ora! Mi sentivo imbavagliata!” 🙂 🙂

Se volesse curiosare tra gli episodi sconcertanti avvenuti nella stessa scuola con l’ obiettivo di raccattare qualche alunno in più per l’ IRC (la protagonista è sempre, nostro malgrado, mia figlia), li può trovare riportati in uno degli ultimi commenti del http:/www.uaar.it/news/2012/01/29/lettera-alle-scuole-ora-alternativa-avvenire-attacca-uaar/ (sotto il nickname “Leipzig”).

Il risultato di tutte le pressioni intollerabili sui genitori? Il numero dei ragazzi non avvalentisi dell’ IRC continua a crescere.

Molti saluti – L.

Kaworu

come vengono obbligati???

se non si avvale dell’ora di religione, deve poter uscire, è un suo diritto!

prova a sentire l’uaar per sapere cosa puoi fare in proposito

San Dokan

@ Antonino Flammia

Questa che segue è la mia piccola analisi su come funziona l’ora di religione nelle scuole superiori italiane (esclusivamente nelle superiori, le medie e le elementari non rientrano in questa analisi).

Per esperienza, posso dire che in genere -tranne pochi casi isolati- agli adolescenti italiani della religione non frega granchè, e l’ora di religione viene vista e vissuta come un piacevole intermezzo fancaz*ista nel mezzo delle ore scolastiche; l’ora di religione è recepita come una sorta di “armistizio” tra studenti e docenti, vale a dire: noi alunni ce ne stiamo (relativamente) bravi e buoni ma in compenso il/la prof non deve farci fare nulla di faticoso, solo chiacchiere, fuffa e cavolate varie. Nella classe del mio migliore amico, diplomatosi al classico nel 2010, la sua prof di religione non faceva (e non faceva fare) assolutamente NULLA: durante la sua ora, ognuno faceva quel che voleva e, al massimo, ci si metteva a parlare del più e del meno, e quasi mai di religione; tutti si mettevano a gruppetti, con le femmine a fare capannello attorno alla cattedra, ad intrattenere discorsi da parrucchiere con la prof, ed i maschi a farsi i cavoli loro in fondo alla classe, senza fare troppo casino così erano contenti tutti. Non a caso, il mio amico chiamava l’ora di religione come “l’ora del parrucchiere”: va da sè che, con “insegnanti” così, uno studente che non ha voglia di fare religione non ha neanche bisogno dell’ora alternativa, perchè già sta a suo agio e non gli passa neanche per la testa di perdersi un’ora di svago con i compagni.

Per quel che riguarda i professionali e gli istituti tecnici, quasi sicuramente il gap con gli alunni di classico e scientifico è dato dal fatto che il primo tipo di scuola ha una natura più “fancaz*ista” e così gli studenti preferiscono fare il meno possibile, liberandosi anche del fardello dell’ora di religione. Per lo meno, questo è la mia impressione “a pelle”, poi potrei anche sbagliarmi. Il condizionamento dell’ambiente familiare nello scegliere l’ora di religione anche c’è, ma solo fino a un certo punto; quando c’è, ne vanno più soggette le donne, dato che sono più deboli e che l’italia è un Paese maschilista. In ogni caso, è sempre più raro trovato uno studente delle superiori italiane che segua l’ora di religione con fede, trasporto ed emozione.

Kaworu

mi riferisco alla descrizione di quel che “fanno” (ahhahaha grasse risate) nella stragrande maggioranza gli “insegnanti” di religione. cattolica.

beh, del resto il cattolicesimo in italia conta tanti aderenti proprio perchè è vissuto effettivamente così…

Manfredi

Eheheheh, concordo San Dokan, x mia esperienza personale l’ora di religione la usavo a disegnare la prossima Ferrari o la prox Moto Guzzi col mio compagno di banco, una volta, mi ricordo, una mia amica aveva chiesto al prof. (un prete timido timido) cosa fosse il Kamasutra, penso di non sbagliare se affermo che il 99% degli studenti vede arrivare l’ora di religione con gioia fanc@..ista!

San Dokan

@ Kaworu

Appunto, la religiosità “all’italiana” è vissuta così in ogni suo aspetto, neanche la scuola sfugge a questa regola.

P.s.= bentornata, ci sei mancata 🙂

Enrico-46

E intanto, mentre gli altri professori sgobbano a preparare le lezioni, a spiegare cose serie e a correggere i compiti, la professoressa “parrucchiera” di religione prende beatamente lo stipendio…

San Dokan

@ Manfredi

E secondo me il povero pretaccio a sentire la domanda sul Kamasutra avrà rosicato non poco a pensare che lui quei divertimenti non poteva concederseli 😀

@ Enrico-46

Come figlio di insegnanti (insegnanti “veri”, non di religione), non posso non essere d’accordo con te.

AndreaSM

Ricordo che nei 5 anni passati al liceo non ho fatto nessuna lezione di religione, la proff arrivava e si discuteva del più e del meno… mai nessun programma o simili. Soltanto pochissime volte la proff voleva parlare di qualcosa di specifico, ricordo temi come aborto e eutanasia, ma mai nulla di veramente costruttivo, soltanto liti tra compagni cattolici e compagni protestanti

San Dokan

@ AndreaSM

Scusami per la curiosità, ma dove hai fatto le superiori? Lo chiedo perchè mi stupisce il fatto che nella tua classe vi fossero sia alunni cattolici che protestanti.

paniscus

Il condizionamento dell’ambiente familiare nello scegliere l’ora di religione anche c’è, ma solo fino a un certo punto; quando c’è, ne vanno più soggette le donne, dato che sono più deboli e che l’italia è un Paese maschilista.

Mah, io francamente non penso che le ragazze siano “costrette dai genitori” di più dei maschi a seguire religione anche se non vogliono saperne.

Credo che in questo caso giochi molto di più il pregiudizio diffuso secondo cui chi si uniforma al conformismo maggioritario sia considerata “una brava personcina perbene” che non ha grilli per la testa, che non dà preoccupazioni, e che si impegna di più a scuola. E purtroppo le ragazze sono mediamente più sensibili a questo genere di identificazione, senza bisogno di essere costrette…

Lisa

San Dokan

@ Paniscus

Sì, infatti quando nel mio commento dicevo “ne vanno più soggette le donne”, intendevo dire che, a parità di condizionamento genitoriale, le ragazze -in media- sono più arrendevoli e meno determinate dei maschi nel far sentire la propria voce nel rapporto coi genitori. Poi c’è anche l’aspetto del condizionamento sociale del quale parli tu, che del resto rientra sempre nella categoria “maggiore debolezza psicologica delle donne” (senza offesa per le donne, anzi, combatto tutti i giorni per far capire alle donne che conosco che devono fregarsene dei pregiudizi altrui e devono sentirsi libere di comportarsi come vogliono senza farsi condizionare dai fo**utissimi “altri” e dalla loro chiusura mentale).

Comunque non è da sottovalutare anche il maschilismo dell’italia (non ringrazieremo mai abbastanza il movimento culturale sessantottino per averlo combattuto così tenacemente), che anche se è molto meno forte rispetto a qualche decennio fa, si fa ancora sentire in maniera vistosa rispetto agli altri Paesi europei. A tal proposito, riporto una conversazione tra due anziani sentita mentre ero nella sala d’aspetto del dentista la settimana scorsa:

Donna anziana: “eh, sa, io ho anche un figlio!”
Uomo anziano: “ah, ed è un maschio o una femmina?”
Donna anziana: “è maschio, è maschio!”
Uomo anziano: “ah bene, quindi non si deve neanche preoccupare…”

Ora non so cosa intendesse dire con precisione il vegliardo (non ho voluto intromettermi nella discussione), ma questa frase mi ha lasciato sconcertato appena l’ho sentita, mentre a ripensarci mi fa venire una certa tristezza. Anche se mi consola il fatto che a dirla, almeno, sia stato un ottantenne e non un universitario.

manimal

@San Dokan

hai evidenziato un aspetto importante del perchè, nonostante i giovani siano fondamentalmenti indifferenti rispetto alla religione, continuino in nettissima maggioranza a preferire la scelta dell’ora di religione: ovvero è un’ora di relax garantito.
e per esperienza diretta, ripescando da remoti ricordi scolastici, posso testimoniare che in un contesto nel quale la stragrande maggioranza dei compagni di classe fa l’ora di religione, scegliere di non farla ti “emargina” un pò dalla classe.
perchè quell’ora viene usata sostanzialmente per “socializzare” tra compagni, e uscendo dalla classe, ci si esclude da questa socializzazione.
quindi, se un alunno non ha proprio una forte insofferenza per l’illogicità e la mancanza di apertura mentale del pretino-insegnante, come io avevo, perchè mai dovrebbe fare una scelta “scomoda”?

paniscus

“perchè quell’ora viene usata sostanzialmente per “socializzare” tra compagni, e uscendo dalla classe, ci si esclude da questa socializzazione.”
——————–

Boh, ma questo sinceramente non mi quadra. Ossia, se l’obiettivo è solo quello di socializzare, perché mai i ragazzi dovrebbero preferire di socializzare in classe in presenza di un insegnante (che comunque, anche se fa lavorare poco o nulla, è sempre un adulto che controlla e che pone dei limiti)… quando è molto più comodo socializzare fuori dall’aula, senza essere sottoposti al controllo di nessuno?

Almeno, nelle scuole superiori che conosco io, è assolutamente automatico che facciano così.

Magari al primo anno ci provano, a seguire religione, se non altro per semplice inerzia, visto che l’avevano sempre seguita alle elementari e alle medie, e non viene loro in mente spontaneamente di cambiare; ma poi nel giro di un anno si accorgono che si socializza molto meglio in cortile o in biblioteca (o si sta ancora meglio a casa a dormire un’ora di più, se capita l’orario favorevole) e si regolano di conseguenza!

Lisa

manimal

@ Paniscus

questo semplicemente perchè in definitiva ancora la classe in maggioranza sta in classe per l’ora di religione.
se la maggioranza facesse altro, credo che gli altri la seguirebbero.
ovvero, sono convinto che ben pochi tra coloro che si avvalgono dell’ora di religione cattolica lo facciano perchè realmente interessati.
ai miei tempi molti facevano i compiti o studiavano per l’ora successiva.
altri tipi di attività forse l’avrebbero reso più difficile.

Ffrank

Ho fatto le superiori negli ultimi anni 70 e gia’ allora l’ora di religione era un grande intervallo piacevole da passare con i compagni. in 5 anni mai parlato di religione, magari qualche volta di attualita’ e di temi releativi all’ educazione civica.
La cosa e’ nota da decenni ma nessuno fa niente per far cessare questo spreco.. tanto paga pantalone.

Di buono c’era solo che il prof. don Tarciso (oggi morto) ci accompagnava in gita scolastica (altri si rifiutavano) ma per contro faceva il filo ad una studentessa (Ornella) che piaceva anche a me! Era un prete sui generis.. faceva solo il professore.

nathan

probabilmente negli istituti tecnici e professionali è già rilevante la percentuale dei figli di immigranti non cattolici, che richiedono di non avvalersi per questo motivo. In futuro questa percentyuale aumrntrrà pure nei licei, e allora diminuirà la differenza.

San Dokan

Io invece la abolirei completamente. La soluzione dell’istituire un’ora di “storia delle religioni” invece la trovo inutile e poco pratica: non penso che la scuola italiana possa permettersi di sprecare soldi preziosi in materie non essenziali… senza contare che c’è comunque il problema del “conflitto di interessi” nel quale incapperebbe l’insegnante di questa materia: sinceramente non me lo immagino proprio un professore cattolico che dedica tempo ed energie allo studio approfondito delle crociate, dell’inquisizione, delle guerre di religione e dei sacrifici umani (perchè la storia delle religioni è ANCHE E SOPRATTUTTO questo).

AndreaSM

si dovrebbe eliminare l’ora di religione e fare un’ora di salutare educazione civica…. materia che nella realtà non viene mai fatta

Kaworu

concordo…

e si dovrebbero eliminare anche gli insegnanti di religione, dato che prendono lo stipendio per il nulla più assoluto, anche semplicemente a livello di attività, non arriviamo ai concetti.

che si facciano pagare per insegnare catechismo!

Paul Manoni

Io non avrei nemmeno tutte queste riserve su un’eventuale ora di religionI. 😉
Nel senso che non troverei affatto sbagliato che agli studenti venisse data un’infarinatura di tutte le religioni, compreso l’ateismo. Rimarrebbe solo il problema del dove reperire dei prof. sufficentemente preparati e non schierati con questa o con quell’altra religione. 😉
Approfondire diverse religioni, e’ stato il mio modo per arrivare a capire che non ne esiste nemmeno una valida e decente, ed approdare alla conclusione che tutta questa gente che parla di dio, in realtà non può saperne un bel nulla di nulla, perchè dio semplicemente non esiste. 😉

Francesco

Segretario personale: Ha sentito? Cala la frequenza all’ora di religione.
Ratzinger: Sul serien? Dovro’ chiederen a Montin di far aumentare i docenten di religionen?
Segretario personale: Cosa? Diminuiscono gli alunni e lei vuole fare aumentare gli insegnati di religione?
Ratzinger: Certamenten, non vorrai che rimanghenen solen in classen?
Segretario personale: Lei ha un cuore d’oro.

Magdalene

Mia figlia alla materna non fa religione. Sapete come hanno bypassato il divieto le maestre? Insegnando nelle ore di didattica ‘normale’ le canzoncine di Natale. A superflua riprova dell’intento indottrinatorio delle maestre c’è il dettaglio che i bambini di altre confessioni religiose NON partecipavano alle attività di canto natalizio.
Bella la scena…un bambino musulmano torna a casa, il papà gli chede cosa ha fatto a scuola e quello attacca a cantare ‘Tu scendi dalle stelle’…il mattino successivo della scuola restano qualche pilastro annerito e una colonna di fumo.

San Dokan

@ Magdalene

A superflua riprova dell’intento indottrinatorio delle maestre c’è il dettaglio che i bambini di altre confessioni religiose NON partecipavano alle attività di canto natalizio.

Ecco, se questa cosa fosse successa a me, è sicuro che mi sarei incazzato come una belva. Mi indigna vedere come, spesso, su certi temi ci sia rispetto nei confronti dei “diversamente credenti” mentre si passa sistematicamente sopra ai diritti dei non credenti tout court. Per fare un esempio personale, nei pranzi e nelle mangiate in compagnia, se di fronte ad un prosciutto dico che sono semplicemente vegetariano, tutti mi spronano a mangiare carne, mentre invece se dico che sono di religione ebraica e quindi non posso mangiare carne di maiale, nessuno si azzarda a controbattere e anzi si scusano imbarazzati! Ma è mai possibile?

Dalila

Per qualche archetipico motivo, si tende a diffidare di chi pensa in maniera autonoma e matura idee particolari rispetto alla massa.
Seguire una religione diventa invece cosa assai rispettabile senza un vero ragionevole perchè.
Ne parla, fra gli altri, anche Dawkins…

manimal

non è molto tempo che ho scelto di rinunciare a mangiare carne.
devi vedere le facce di chi a tavola scopre che non mangio carne per scelta e non perchè ho problemi di salute…

come le facce di chi scopriva ai tempi della scuola che se non facevo religione non era perchè fossi TDG. 🙂

Magdalene

Sì, pare proprio anche a me che le scelte fatte non perchè dettami di una volontà superiore, ma per volontà individuale siano le più restie ad essere accettate dalla società. Parlando con gente di qualsiasi estrazione sociale ed età, la quasi totalità ha espresso perplessità sul fatto che mia figlia, essendo battezzata, non fa religione a scuola e avrà i restanti sacramenti se e quando lo deciderà lei. Io quando l’ho sentita gridare ‘Guarda mamma, gesù bambino’ indicando un presepe e sono poi venuta a sapere delle canzoncine, sulle prime mi sono incaxxata come una iena…poi ho capito che tenendo a mia figlia all’oscuro della favoletta più raccontata da 2000 anni a questa parte mi sarei data una zappata sui piedi di dimensioni cosmiche e con l’ausilio del nostro bel micione e di un gattino di pezza le ho spiegato la differenza tra verità e finzione. Fine della favoletta, gesù bambino messo nel ripostiglio insieme alla capanna, al bue e all’asinello.

whichgood

Gli “insegnanti” di religione vadano a lavorare. Il commercio religioso fuori dalle scuole pubbliche.

paniscus

Io invece rimango stupefatta che la media degli alunni che non seguono religione sia SOLO del 10%. Credevo che fossero molti di più.

Dalle mie parti, alle superiori religione non la fa praticamente nessuno (nella mia scuola esistono classi con ZERO iscritti a religione, e anche nelle altre la normalità è che ce ne siano solo quattro o cinque, magari accorpati in patetici gruppetti di due o tre classi insieme), e alle elementari si arriva al massimo alla metà.

Piccolissimo campionario personale: io insegno in una scuola superiore, e ho due figli piccoli.

Scuola mia: attualmente ho quattro classi, ragazzi dai 15 ai 19 anni. Una classe terza, seguono religione in sei su 22. Una quarta, la seguono in tre su 26. Un’altra quarta, la seguono in due su 24 (e per quell’ora vengono uniti ai tre dell’altra quarta). Una quinta, seguono religione in cinque su 24 (non so se siano accorpati a un’altra classe o no). Nella scuola dove ero prima, le percentuali erano le stesse: magari qualcuno di più al primo anno, ma poi mollano quasi tutti.

Mia figlia, seconda elementare: classe di 24, seguono religione in 15. Mio figlio, scuola materna: classe di 22, seguono religione in 8, accorpati con altrettanti della sezione parallela. Alcuni dei non iscritti a religione sono stranieri provenienti da culture non cattoliche, ma non sono molti: per la maggioranza sono italiani, e vengono da famiglie come la mia.

Sentir parlare dello sfondamento del 10% come di una soglia epocale mi lascia realmente sconcertata…

Lisa

San Dokan

@ Paniscus

Il fatto, come spiegato nell’articolo di Repubblica linkato nell’Ultimissima, è che le percentuali degli avvalentisi dell’ora di religione sono distribuite in maniera molto disomogenea, geograficamente parlando. Copio dall’articolo:

Un fenomeno concentrato soprattutto nelle regioni settentrionali e dell’Italia centrale. Al Nord le “fughe” sfiorano il 27 per cento e il 19 al Centro. Al Sud invece cambia tutto: appena 2,4 diserzioni su cento.

Non c’è niente da fare, il “mio” Sud deve sempre rimanere arretrato in tutto… -.-“

Diocleziano

Essendo cattolica la fonte da cui provengono i dati, non sarebbe il caso di verificare la realtà?

francesco S.

@paniscus / lisa

Come dice San Dokan, si tratta di una media nazionale. Dalle mie parti la si frequentava tutti, anche se c’erano un paio di “dissidenti” che sollevavano critiche (io ero tra quelli, non scorderò mai quando portai l’articolo di Eco su sant’Agostino e gli embrioni).

Paul Manoni

Anche a me e’ capitato questo. Io frequentavo, ma durante l’IRC o caxxeggiavo, o ripassavo altre materie, o mi divertivo a far fare la figura barnìbina al prete che indottrinava gli studenti percependo uno stipendio che non gli spettava. 😉

LEWIS

L’ora di religione continuerò a frequentarla finchè lo fanno gli altri, qualcuno deve pur fare un pò di resistenza

whichgood

Fa come vuoi, ma se vai fai attenzione a tutte le boiate che spara “l’insegnante”, mi raccomando.

El Topo

Ma continua pure anche se resti da solo, è un tuo diritto come è diritto di chi non crede il non avvalersi di tale insegnamento e sopratutto di poter svolgere attività alternative, e come allo stesso modo sarebbe mio diritto il poter scegliere di non pagare tasse che sostengono tale insegnamento che, a mio avviso, nella migliore delle ipotesi è inutile (per non parlare delle squole private di ispirazione confessionale).
P.S. La Q è voluta ovviamente

Kaworu

immagino che la sua intenzione, almeno per quel che ha scritto, sia appunto quella di discutere con l’insegnante facendo la voce fuori dal coro (o la voce, visto che di solito tutti si fanno i fatti loro e alla fine chi ci discute con quello/a di religione di solito sono i non credenti o non cattolici che non sanno di esserlo…)

fab

Scusa, LEWIS, avevo capito che ti avvali per osteggiare il secolarismo dominante accodandoti al beghinismo dominante.
I giuseppe e i Mannaz dopo un po’ ti fanno vedere assurdità ovunque; fortuna che Kaworu ci mette una pezza.

LEWIS

razza di atei comunisti ammazzapreti che non siete altro. 🙂
Apparte gli scherzi, kaworu ha colto nel segno, queste persone hanno comunque un elevata preparazione in campo comunicativo e filosofico e se non gli vai “in contropiede” possono essere molto dannosi

Kaworu

dipende lewis, non generalizzare 😉

la mia era poco più di una poveraccia indottrinata e molto, molto frustrata.

insomma, aveva le capacità dialettiche della vecchietta che va a messa “perchè si fa così”.

questo non le impediva di sputare veleno su tutto e tutti, ma la tattica era “la la la non ti sento, non ti sento” quando le si facevano notare le idiozie

LEWIS

sei stata fortunata, io ho beccato 3 “laureati” in teologia, e un altro con la doppia giurisprudenza-teologia

Kaworu

la mia non so in cosa fosse laureata, ma di sicuro non era a conoscenza nemmeno della ceretta per i baffi 😆

Mac

io frequentavo l’ora di religione, che era l’ora in cui si imparava a conoscere Gesù e Maometto, Budda e la trimurti indiana. questo alle scuole medie. un po’ come leggere di Wotan e Zeus. niente male.
al liceo… disastro! c’era un prete che inveiva, come faceva sull’altare, contro tutto e tutti. però non ho mai rinunciato a quell’appuntamento esilarante!
se fosse un’ora di approfondimento delle diverse culture, sarebbe intelligente. fatta così, direi di eliminarla. almeno, come leggevo qualche commento sopra, per i più piccoli, ancora plasmabili.

ladivergenzadelrotore

piccola esperienza personale.mi sono diplomato 7 anni fa. liceo scientifico nel nordest leghista. il prof di religione era un tipo giovane, a parer di molti omo (non fobico, anzi :D) e simpatico. i primi due anni spiegava religione cattolica, mi ricordo ancora un “compito” dove veniva chiesta la definizione di parabola alla quale rispondevo con un razionale y=ax^2+bx+c. il tutto senza conseguenze particolari, l’importante era non esagerare con il casino durante lezione. gli ultimi anni, i più interessanti, si faceva discussione in aula su temi etici: in genere il prof leggeva un articolo di giornale o faceva vedere un breve video e poi la classe dibatteva su argomenti come aborto, pena di morte, eutanasia, matrimoni/adozioni gay ecc. il prof si limitava a fare da arbitro. nascevano dibatti accessi e spesso si arrivava agli insulti (tra compagni di classe). ovviamente chi voleva partecipare alla discussione lo faceva liberamente, altrimenti poteva fare altro (in genere i compiti per l’ora successiva)
personalmente l’ho sempre frequentata volentieri e spesso mi sono divertito, ho anche avuto modo di conoscere il pensiero di certi compagni di classe su temi importanti. (non sapete quanti favorevoli alla pena capitale). insomma non so bene cosa volevo dire, cmq il concetto è che l’ora di religione era una digata e per fortuna che c’era.

whichgood

E allora facciamo l’ora di dibattito libero, l’ora di scambio culturale, l’ora di libero pensiero, l’ora di libera espressione. Perchè dobbiamo limitare la libertà a un contesto religioso?.

bruno gualerzi

Sta a vedere che si stava meglio quando si stava peggio! Ho insegnato storia e filosfia nei licei quando l’ora di religione era obbligatoria, e, di fronte alle tante testimonianze qui riferite… anche se molte cose erano ampiamente prevedibili… c’è ugualmente da rabbrividre. E francamente, al di là del voler segnare il territorio in un luogo di importanza vitale per una società come la scuola, non vedo proprio quale ritorno d’immagine ne possa ricavare la chiesa.
Ai miei tempi (ma quanto è odisa questa espressione… d’altra parte con cosa sostituirla?) non è che l’ora di religione ricoprisse un ruolo particolarmente significativo, anzi… ma dipendeva molto, nel bene e nel male, da chi la gestiva. Era quasi sempre un religioso (in una scuola pubblica dove ho insegnato il preside era proprio un prete!), che, se non era tanto sprovveduto da provare a ‘fare catechismo’, poteva anche imbastire con gli studenti un confronto impegnativo… che poteva essere sia un dialogo vero e proprio, sia un tentativo più o meno mascherato, di indottrinamento. Nell’un caso o nell’altro, io, insegnate di storia e filosofia – materie dove la religione era come ben si può immaginare argomento ricorrente – ero spesso interpellato dai ragazzi per avere un mio giudizio, sapendo tra l’altro come la pensavo, su certe affermazioni del prof di religione. Ne potevano uscire dibattiti interessanti… e se il collega di religione era una persona intelligente il confronto poteva anche essere serrato ma corretto e utile (con alcuni di loro si era amici e nello stesso trempo aperti concorrenti-avversari)… mentre se si trattava di un puro indottrinatore (cosa istintivamente percepita dai ragazi, anche se credenti militanti), si era solo avversari-concorrenti.
Intendiamoci, non è che impiegassi le mie ore di insegamento in queste discussioni, ci mancherebbe, ma, almeno nel mio caso e nelle mie materie (ma anche in altre: dipendeva da chi le gestiva), l’ora di religione poteva offrire qualche buona occasione di arricchimento per gli allievi.
Ecco perchè mi veniva da dire che si stava meglio quando si stava peggio, in quano – tolte le solite eccezioni – mi sembra che attualmente non ci siano nemmeno quelle opportunità di cui ho riferito.

(PS polemico. Dimenticavo: forse c’erano queste opportunità pechè si sentiva ancora l’eco – in questo caso positivo – del famigerato ’68!)

bruno gualerzi

Aggiunta d’obbligo. L’ora di religione va assolutamente abolita. Non c’è niente, in una scuola pubblica, che la giustifichi.

Mac

@Bruno: forse mi ripeto, anzi sicuramente, ma, se l’ora di religione è intesa come studio delle diverse credenze nei secoli, mi sembra interessante. sia chiaro, io non mi inginocchio davanti a un crocefisso e reputo quasi sconcia la processione del venerdì santo, ma spesso, tipo adesso, rileggo l’antico testamento così come spesso rileggo l’oro del reno. sono belle favole, con un profondo significato simbolico.

Laverdure

E la cosa paradossale e’ che per il principo della “Par condicio” saremo costretti,con la benedizione della Curia,badate bene, a concedere alle comunita islamiche nostrane il diritto di
istituire “madrasse” dove i loro bambini saranno indottrinati in modo tale che la Hitlerjugend e i Giovani Pionieri staliniani a confronto sembrerebbero pure loro degli allegri festaioli “dal parrucchiere” !
Forse,per dimostrare la loro apertura, si asterranno dal bastonarli a morte se indisciplinati come fece quel coscienzioso maestro in Pakistan tempo fa,ricordate ?

San Dokan

@ Laverdure

Infatti un motivo per abolire l’ora di religione è proprio per evitarne la “lottizzazione” tra gli studenti delle varie dottrine religiose (già è tanto pagare un insegnante di religione a classe, pagarne tre, quattro o cinque per la stessa classe è da imbecilli o da masochisti!).
Mentre il problema che denunci tu, pur esagerando nei toni (l’istituzione di scuole confessionali islamiche) effettivamente potrebbe venire a galla in maniera massiccia nel corso del tempo, e andrebbe contrastato tramite l’abolizione totale delle sovvenzioni dello Stato alle scuole non statali, oltre ad un regolamento più stringente nei confronti delle scuole non statali già esistenti e delle multe per chi non è a norma.

giuseppe

Dopo la battaglia per l’ICI, alla fine della quale non avrete più da continuare a rompere con l’argomento, comincia una campagna contro la scuola di religione….
Comunque il 90% sta ancora dalla nostra parte. La vedo difficilina per voi.

Kaworu

“la scuola di religione”?

ma no tranquillo, nessuno è contro i seminari.

ti faccio poi notare che a frequentazione dell’ORA di religione non corrisponde necessariamente credenza nella o appartenenza alla religione cattolica.

così, per completezza. e onestà.

Kaworu

si certo, e le fatine esistono e ti stanno parlando all’orecchio.

per esempio lewis pochi post più sopra, ha detto che la fa per fare “resistenza” interna. non perchè cattolico.

e come lui conosco parecchi altri ragazzi che, pur non essendo credenti, la fanno appunto per discutere col professore.

e in effetti di solito son gli unici che discutono, gli altri si fanno solitamente i fatti loro.

San Dokan

@ giuseppe

Chi la sceglie lo fa perché si considera cattolico.

Non sempre, fidati. La garanzia di fanca**ismo durante l’ora di religione è una buona ragione per la quale anche molti ragazzi non credenti o poco credenti o credenti cristiani ma di fatto non cattolici scelgano quella anzichè l’ora alternativa.

Senza contare che il “considerarsi cattolico” non rende automaticamente cattolico chi si considera tale, allo stesso identico modo in cui non basta “considerarsi miliardario” per essere effettivamente miliardario.

Magdalene

Fino a 18 sono i genitori a scegliere, non gli alunni. Io che compio gli anni in periodo di vacanze estive l’ho preso in saccoccia fino alla quinta liceo, e l’aver barattato con mia madre il passare a cresima col non andare più a messa alla domenica mi fa supporre di non essermi già allora considerata cattolica.

nightshade90

il 90% secondo le stime vaticane (che, come si è visto anche con le stime dei fedeli, trendono ad essere stranamente “arrotondate”).

e quel 90% è tale solo perchè in quell’ora non si fa un ca**o, altro che studiare religione, quindi a molti studenti non dispiace farla….peccato solo che quell’ora di fanca**ismo sia pagata con soldi PUBBLICI per stipendiare preti scelti DALLA CHIESA E NON DALLO STATO al solo scopo di non fare nulla, mentre intanto si continua a tagliare sull’istruzione….

paniscus

E chiediamoci anche quanto influisce, almeno alle scuole elementari e materne, la mancanza di un’attività alternativa seria (in plateale violazione della legge).

Ossia, quante famiglie, pur non essendo particolarmente convinte, iscrivono il figlio a religione ugualmente, solo perché non sanno che cosa altro gli farebbero fare, e hanno paura che finisca parcheggiato in corridoio con la custode, o peggio ancora, lasciato solo senza sorveglianza.

Altimenti non si spiegherebbe come mai la percentuale cali nettamente con l’inizio delle medie, e ancora di più con le superiori… ossia, non appena i ragazzi sono abbastanza grandi da essere lasciati per un’ora a studiare da soli, oppure possono uscire da scuola un’ora prima, senza che nessuno sia costretto a prendere un’ora di permesso dal lavoro per andare a prenderli.

Se una famiglia ci tiene molto che il figlio segua religione perché è cattolica convinta, dovrebbe tenerci allo stesso modo sia alle elementari che alle medie che alle superiori, no? E allora perché poi cambia idea?

Lisa

massi

Complimenti!

Lo sai, tanti di quel gregge sono di quello che “stanno dove li metti” come piace a voi.

nightshade90

inoltre ti faccio notare che la questione dell’ICI l’abbiamo VINTA, e anche il governo CI HA DATO RAGIONE AMMETTENDO CHE LE IRREGOLARITA’ DA NOI DENUNCIATE C’ERANO E CI SONO.

serlver

Aspetta a dire che l’abbiamo vinta, sospetto che alla fine ci ficcheranno una bella autocertifizione per cui basta dichiarare che è tutto adibito a culto e tac che non pagheranno di nuovo niente.
Non sono di certo nuovi i nostri parlamentari a tali escamotage.

nightshade90

l’ammissione da parte dei potenti dell’esistenza di tale problema è già essa stessa una vittoria: mostra che avevamo ragione e che i privilegi e i soprusi da noi denunciati sono veri e non nostre fantasie come i cattotalebani e i pretini di turno sostenevano ipocritamente. ora, se vorranno mantenere comunque questi privilegi e soprusi, dovranno farlo in modo fraudolento, palesando sempre di più al mondo la loro bassenza e perdendo ancora di più credibilità tra la gente.

serlver

Ehm, abbiamo una classe politica che ammetta pure di stare in parlamento solo in attesa della lauta pensione, infischiandosene di tutto il resto, e dopo lo scandalo sono ancora tutti lì: pensi veramente che a persone con una tale faccia di tolla l’ammettere la verità significhi poi agire coerentemente di conseguenza?

John

Dici? Devi solo aspettare, quando ci sarà reale ALTERNATIVA a questa cosa che non dovrebbe nemmeno esistere in una scuola PUBBLICA che è l’insegnamento della religione (e di una religione, singola, discriminatoria, che è quella cattolica) le percentuali saranno quelle dei paesi europei (e al Nord comunque siamo ben oltre il 10, caro):

http://www.tempi.it/bruxelles-il-40-degli-alunni-studia-lislam-poi-la-morale-laica-poi-la-religione-cattolica

P.S. comunque, come dappertutto, il problema rimane la provincia (e da noi il Meridione).

pastore tedesco

@ john
Ti sbagli sul meridione o almeno questa non è la mia esperienza. Io sono del sud e non ho trovato tanto bigottismo nemmeno nella gente più ignorante. E comunque se uno è nella ignoranza più nera che solitamente è accompagnata da miseria e bassa scolarizzazione ,può essere giustificato perchè non ha gli strumenti per analizzare la realtà. Ho vissuto in Veneto e lì c’è la vera ignoranza di chi si rifiuta di capire le cose. E lì non c’è miseria e si ha tutta la possibilità di informarsi oltre che di avere scambi culturali. Adesso vivo in Friuli e la situazione è decisamente meglio che in Veneto ma la frangia catto-perbenista (una buona percentuale ma minoranza) è altrettanto fanatica e bigotta.
Al Sud (è sempre la mia esperienza che non pretendo di allargare agli altri) comunque anche il cattolico più bigotto non emargina il non credente o il credente di altra religione. Invece in Veneto e in Friuli sei trattato come la peste e comunque come un essere che può contaminarli.
Non è una questione di latitudine.

ladivergenzadelrotore

mitico giuseppe, io ti immagino così 😀
watch?v=kEHXDUE2h48

fab

Credici, giuseppe, fai anche il 99%; anzi, il 110%. Tanto, per uno che crede nella trinità…

pastore tedesco

Peppino, guarda che io invece la vedo più facile. Parlando con molti miei amici genitori, le cose per voi cattolici vanno sempre peggio. Diversi e non dico la maggiorparte perchè non ho fatto una statistica, hanno dichiarato che li hanno iscritti per non essere discriminati dalla maggioranza. Altri per non entrare in conflitto con i propri partner più “tradizionalisti”. Molti si dicono schifati da come funziona l’ora di religione e sono a favore dell’eliminazione ma ancora non trovano il coraggio di andare contro la maggioranza. Molte iscrizioni sono dovute alla non corretta informazione sulla reale volontà di adesione degli altri genitori o alla pressione delle istituzioni. Gli insegnanti di orientamento cattolico fanno una pressione psicologica su chi sceglie di non avvalersi cercando, non appena possono, di far cambiare idea. A me è stato detto che il mio, su 40 bambini, era l’unico che non frequentava,in realtà erano 12 (calcolati la %). Tre maestre su 4 hanno fatto pressione + 2 bidelle. A qualcuno sono riuscito a convincerlo. Pensa come diminuirebbero se le informazioni fossero chiare. Per alcuni genitori basterebbe che sapessero che c’è un altro che non se ne avvale per decidere allo stesso modo.
E tra l’altro sono tutti genitori credenti, battezzati cattolici ma con un’opinione sempre più critica nei confronti della CCAR.
Quindi dormi sonni tranquilli che fra qualche anno, quando ti sveglierai, non riuscirai a riconoscere la tua catto-Italia.

watchdogs

io ho appena presentato domanda del primo anno di materna, se ci provano con mio figlio faccio un casino…

francesco S.

@giuseppe

Che brutta opinione hai della tua religione, cos’è una squarda di calcio o un partito politico?

Paul Manoni

Genio di un Giusy….! 😉
Come non averci pensato prima…”Chi la sceglie lo fa perché si considera cattolico.”
Ah, ah, ah, ah!…Salutami le marmotte che incartano la cioccolata!! 😆

giuseppe

E quale sarebbe la reale alternativa, imporre l’ateismo di stato ?

Kaworu

no, molto semplicemente non insegnare nessuna religione a scuola.

quella sei liberissimo di studiarla nel pomeriggio. esiste il catechismo, così come esiste la scuola ebraica o analoghi corsi per musulmani.

da frequentare dopo la scuola.

ti sembra una cosa così brutta e cattiva?

lasciare libertà a tutti di seguire l’ora (ma anche 5 o 6 ore se gli va) di religione che vogliono al di fuori della scuola?

John

Come al solito non perdi occasione per dire una cosa stupida: nessuno sta parlando di ateismo di Stato, pur tenendo presente che sarebbe un giusto principio evitare di insegnare religione a scuola, soprattutto quando si parla di una singola specifica e non magari delle religioni in toto (ma quello è un’insegnamento che andrebbe integrato nel programma di storia), si potrebbe anche lasciare l’insegnamento religioso se (e SOLO SE) fosse affiancato da un insegnamento alternativo di etica laica (che potrebbe integrare anche quella educazione civica che purtroppo nella scuola italiana non si fa più da tempo). Della serie: va bene la religione, ma solo se c’è scelta, oggi invece alternativa non c’è e, da quello che mi pare di capire, l’IRC contribuisce alla media dei voti e all’accumulo di crediti formativi, cosa che automaticamente discrimina chi non vuole avvalersi e questo è assolutamente inaccettabile. Metti i ragazzi (o almeno le famiglie) in condizione di scegliere, obbligatoriamente al momento dell’iscrizione all’anno scolastico, se fare religione o etica laica (adeguatamente finanziata) e vedrai quanta gente farà religione…

Kaworu

propongo di fare una colletta e regalare a ogni cattotroll un libro tipo “discorso e pensiero” di mosconi (non germano mosconi)

San Dokan

Spero che questo libro di Mosconi abbia le figure, altrimenti dubito che i cattotroll trarrano beneficio da esso. 😀

San Dokan

Per esperienza, posso dire che qualsiasi frase che presenti più di 2 segni d’interpunzione richiede uno sforzo troppo grande per essere compresa da parte dei cattotroll: per capire tutto il libro, vista anche la complessità degli argomenti trattati, ci metterebbero millenni! 😀

Fa eccezione Florenskij, il quale più che un cattotroll è un catto-folkloristico affetto da prolissità ripetitiva.

Kaworu

ma pure lui, non mi pare che capisca granchè di quel che legge…

semmai immagazzina.

San Dokan

E sì infatti, secondo me crede di essere il “magazziniere di dio” e si diverte a smistare sul blog UAAR un po’ della fuffologia applicata che ha letto nei sacri testi di sua conoscenza. Contento lui… 🙂

Diocleziano

San Dokan,
dai un’occhiata, su wiki, alla definizione «pisquano sesquipedale» e dimmi chi ti fa venire in mente… :mrgreen:

San Dokan

Ma lol, grazie dio-cleziano (sarà mica una bestemmia?) per questa chicca 😀

Syd

@Gius: Ma dai, ancora con questa storia dei comunisti, che strano. 😀 Proiezione per consentire la fuga? A persone più esperte in psicoanalisi di me l’ardua sentenza.

@San Dokan, Diocleziano, Kaworu: Quella del pisquano me la segno, eccezionale…

charlyemingus

e i soldi dell’ora di religione come ce li ridanno col dito anulare alzato?

antonietto

Da diciassettenne ateo ho scelto di avvalermi dell’ora di insegnamento della religione cattolica per CURIOSITA’. Curiosità non tanto di “conoscere i principi della fede cattolica” o cose del genere – tanto posso ben prevedere che la qualità ed i contenuti dell’insegnamento saranno carenti come nelle altre normali discipline – ma soprattutto di sapere cosa succede esattamente lì dentro…

Scusate se vi parassito i contributi fiscali.

PS: per quel che può valere non penso che se l’ora di scienze non fosse obbligatoria la frequentazione sarebbe più alta di quella dell’ora di religione… ciò che può essere letto come secolarizzazione che avanza può essere anche letto come imputridimento e mancanza di curiosità.

Kaworu

nel caso l’anno prossimo puoi sempre non farla 😉

dipende dal “professore” comunque. c’è chi, come la mia ex prof del liceo, entrava a tipo 10 minuti dal suono della campanella della fine del’ora e se aveva proprio voglia di lavorare sparava quattro idiozie omofobe/razziste.

c’è chi fa vedere film.

c’è chi fa discutere.

c’è chi fa sermoni.

di fatto possono fare quello che vogliono. non esiste un programma e non esiste un controllo.

San Dokan

@ Kaworu

Ma la tua ex prof di religione non veniva sanzionata per tali frasi omofobe e razziste? Nessuno segnalava la cosa a chi di dovere?

Kaworu

ahahhahahahahah no -.-”’

però aveva una strenua opposizione da parte dei ragazzi.

San Dokan

E meno male, altrimenti più che una classe sarebbe sembrato un battaglione della hitler-jugend!

Kaworu

fortunatamente almeno per quello la mia ex scuola superiore non era così.

e la considerazione che c’era per quella prof era decisamente scarsa.

Syd

Il mio vecchio professore di religione delle superiori era un prete, all’epoca lo odiavo, ora ripensandoci mi viene da ridere.
Era terribilmente cospirazionista, e rettiliani, teorie del complotto sull’11 settembre, massoni e altre cose alla Voyager erano il suo pane quotidiano. In più era smaccatamente antiamericano (non ho mai capito perché, ma credo per via di qualche teoria del complotto) e delle volte anche antisemita (lui si definiva antisionista, ma per me i due termini erano e sono tuttora sinonimi. Specifico, prima che inizi la polemica, che questo non mi impedisce di criticare alcune scelte del governo israeliano).
Aveva una sua giornata sermone, generalmente su sesso e argomenti contigui, e una sua giornata cospirazionista, credo scelte in base all’umore della mattinata.
In fondo non era niente di più di un vecchio stregone in overdose da X-Files e Giacobbo, e non mi perdevo nemmeno una delle sue ore; erano troppo involontariamente comiche e divertenti.
Con il senno di poi devo ammettere che è oltremodo scandaloso che un simile personaggio abbia per anni ricevuto soldi dello Stato italiano. L’ora di religione va abolita e basta.

peppe

Ora di religione al mio liceo classico, ormai 15 anni fa: “ragazzi, cosa avete fatto oggi?” e giù chiacchiere da bar… poi c’erano quelli che si copiavano li compiti per l’ora dopo e chi si ripassava la materia che c’aveva l’interrogazione programmata e non sapeva una ma zz a. Io ero, come sono, ateo dichiarato e ho sempre preso la massima valutazione (non c’era il voto a numero per religione, all’epoca, ora non so).

Quindi, di che stiamo a parlare? Era di fatto un’ora di buco. Pausa. Una lunga ricreazione insomma. Perchè stupirsi che ai ragazzi non importi molto di saltarla? La vergogna è che degli insegnanti vengano pagati per fare salotto.

Kaworu

stiamo a parlare del fatto che questi cialtroni nullafacenti vengono assunti tramite raccomandazione del vescovo e vengono pagati per star lì a scaldare la sedia, alla fine.

pastore tedesco

Identica è stata la mia esperienza , motivo di più perchè sia abolita e le risorse indirizzate su delle vere materie.

mistergrey

Io lo dico sempre : prima o ultima ora
Negli anni 80 si battagliava su questo punto, non sull’ora alternativa.
Certo, abolirla sarebbe l’ideale, ma con questi chiari di luna

fab

Non si può fare, riempiresti l’orario di quelli di religione di ore buche (antisindacale, anche se gli starebbe bene) e comunque in 5 giorni alla settimana ci sono soltanto 10 prime e ultime ore.

redicoppe72

PERBACCO!
Stai a vedere che sono tutti atei.
C’è davvero da preoccuparsi.

bruno gualerzi

Sì, fai lo spiritoso! Non ti rendi conto della figura meschina che sta facendo la chiesa? Già, ma l’importante è tenere un piede nelle istituzioni laiche, vero?… e se poi puzza anche un pò, certe schifezze alla ccr fanno un baffo!

fab

Vediamo un po’… è più facile che siano quelli che non seguono religione a considerare il cattolicesimo aria fritta o che siano quelli che la seguono a considerarlo un giogo sociale? Mah? Aspetta che ci penso…
Ma per favore.

bruno gualerzi

@ fab
ma hai presente cosa succede nella quasi totalità dei casi in questa cosiddetta ora di religione? Si parla di tutto fuorchè di religione. Ma capisco che per te – e per la chiesa – questa è l’ultima cosa che importa…

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