Tar Piemonte: sì ai volontari pro-vita nei consultori

Il 15 ottobre 2010 la giunta di centrodestra alla guida della Regione Piemonte deliberò l’ingresso di volontari pro-vita nelle ASL. Il provvedimento fu congelato e poi bocciato dal TAR piemontese. La giunta regionale decise allora di apportare alla delibera alcune modifiche ‘tecniche’, con il risultato che il ricorso presentato dalla Casa delle Donne è stato ora respinto dallo stesso TAR. Il leghista Roberto Cota, presidente della Regione, ha espresso a Repubblica la sua soddisfazione per la sentenza, ha manifestato l’intenzione di “proseguire il nostro cammino in difesa della vita”, e ha detto di trovare “insensato che ci sia gente che si sia opposta ad un’iniziativa che ha soltanto un valore positivo”. Silvio Viale, di Radicali Italiani, ricorda che tocca ora “agli operatori tutelare le donne e fare in modo che il colloquio ci sia solo se espressamente richiesto dalla donna e non come procedura di routine”.

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115 commenti

Roberto Grendene

“insensato che ci sia gente che si sia opposta ad un’iniziativa che ha soltanto un valore positivo”

pretendere di fare il bene degli altri, una caratteristica che accomuna un sacco di violenze e sopraffazioni

come in questo caso

Agnostico

Se c’è il via libera ai volontari pro-life ( o meglio no-choice) perché non dovrebbe essere permesso anche ai volontari pro-choice di essere presenti?
Mi vedo già delle zuffe in corsia tra diversi operatori.
Questi bigotti sarebbero capaci di impedire fisicamente l’aborto e di ostacolare l’attività medica.
Inoltre che ne sarà della privacy delle donne? Facilissimo che possano avere una lista degli aborti commessi (da dare a qualche fanatico religioso).
Quale contributo possono dare inoltre?
Vogliono diminuire gli aborti? Mettano degli assistenti sociali e magari qualche psicologo che possa seguire le donne in una scelta così difficile.

giuseppe

Vogliono diminuire gli aborti? Mettano degli assistenti sociali e magari qualche psicologo che possa seguire le donne in una scelta così difficile.

Sei in contraddizione con te stesso, in quanto vuoi proprio impedire che si faccia questo.

Reiuky

Certo che tu hai una logica veramente contorta. Per te una persona che ha studiato e che mira a sostenere al meglio una donna e una persona fanatica e spesso ignorante che mira solo ad appagare un proprio distorto concetto di giustizia sono la stessa cosa.

Paul Manoni

Non dire bugie Giusy, altrimenti ti tocca andare dal prete a confessarti anche oggi…
Qui non si tratta di aprire ad dei semplici assistenti sociali e psicologi…Questi sono un’associazione che punta direttamente a mettere bocca sulle scelte delle donne che intendono ad interrompere la gravidanza. In modo ideologico e fazioso, ed a discapito della stessa donna magari.
Se leggevi bene la parole di Cota, ci arrivavi senza troppa fatica…Sembrano le parole di Bagnasco&C. ed e’ impossibile non notarlo…A meno che non si e’ in manifesta malafede, come lo sei tu ora.

Agnostico

@Giuseppe. Io leggo “rappresentanti delle associazioni pro-vita”.
Le uniche figure veramente utili in casi simili sono degli assistenti sociali per casi in cui la decisione di abortire sia dovuta a problemi economici che magari possono essere risolti e psicologi che sostengano le donne in una scelta così difficile.
Non mi sembra proprio che questi volontari appartengano a queste figure professionali. Hai mai visto un assistente sociale “volontario”?
L’ultima cosa che serve negli ospedali sono delle persone che colpevolizzino le donne.
Una domanda OT. I cattolici si battono contro l’aborto ma non ho mai letto una parola contro la povertà e le tante morti dovute alla miseria? Mi sembra quasi che l’importante sia nascere. Anche se si muore ad un anno per malnutrizione la loro coscienza è salva.

Soqquadro

Vogliono diminuire gli aborti? Sostengano l’educazione alla contraccezione. (Che, nel caso del preservativo, sarebbe anche prevenzione alla trasmissione di malattie veneree)

John

No, maledetto sei te, e tutti gli altri fanatici criminali che vogliono imporre le loro assurde credenze agli altri e imporle sui loro corpi, con la violenza (oggi psicologica, ieri tranquillamente fisica) e con la coercizione. Dovete vergognarvi, siete incompatibili con la democrazia, adeguatevi ai principi liberali o levatevi di torno e sceglietevi un paese teocratico a scelta, di pazzi è pieno il mondo, ma non tutto per fortuna!

whichgood

Le madri che decidono di abortire?. Non sò cosa significa “maledetto” per te (per me non vuol dire niente) ma se vuoi difendere la vita vai in Africa a curare i malati e non alle cliniche a rompere i maroni alle donne che volgiono VIVERE (in pace).

Giona sbattezzato

Tipo i cristiani che bruciavano le persone. E quelli che ancora oggi li sostengono. Tipo giuseppe.

fab

Maledetti i deficienti che affermano di credere alla vita eterna e poi rompono i riveriti con inesistenti omicidi.

paola

e le crociate cristiane, e le uccisioni dei nativi americani in nome del tuo dio? maledetto!

giuseppe

E perché i consultori dovrebbero avere presenze che pensano a senso unico ? Siete dei potenziali dittatori.

Reiuky

Come dicevo sopra, la tua logica sfugge alla mente umana.

“E perché i consultori dovrebbero avere presenze che pensano a senso unico ?”
Non ne hanno. Se ho capito bene la notizia, si evita proprio che nei consultori ci siano i sopraffattori della dignità della donna. I cosidetti prolife, per intenderci, anche se di pro life hanno veramente poco.

John

VOI siete potenziali dittatori, che impedite alla gente di scegliere, liberamente, di ciò che li riguarda!! VERGOGNA!!

gmd85

Ah, noi, eh? Noi siamo dittatori che pensano a senso unico? Ma tu, almeno, pensi prima di scrivere scempiaggini? Dire di essere pro o contro è già un pensiero a snso unico. L’assistenza alle donne che vogliono abortire va fatta in maniera neutrale dal punto di vista esclusivamente psicologico, capendo e aiutando, non influenzando, come farebbero i pro-life. Ci arrivi?

nightshade90

“E perché i consultori dovrebbero avere presenze che pensano a senso unico ? Siete dei potenziali dittatori.”

mai vista una proiezione simile: questa delibera in sostanza ha appunto lo scopo di riempire i consultori con persone che pensano in senso unico (i no-choice, appunto) mentre prima i consultori erano neutri sulla faccenda. e non mi pare che sia un programma una delibera per assegnare anche dei pro-choice ai consultori, in modo da mantenere l’imparzialità di cui tu lamenti l’assenza.

quindi direi che semmai siamo noi a dover dire a te e agli altri cattotalebani “E perché i consultori dovrebbero avere presenze che pensano a senso unico ? Siete dei potenziali dittatori.”

whichgood

Dittatori?. E che ne pensi degli invassori della libertà altrui che pretendono indicare alle donne come e sè dovono partorire, come e quando scopare e quanti figli devono fare.

Dittatori è dir poco, giocate ad essere dio. Siete dei fanatici malati di religione.

manimal

le uniche “presenze” aleggiano in menti malate. urge padre Amorth.

Florenskij

@ John. approfitto dell’occasione per qualche precisazione.
1) Non so ancora se ho fatto bene o male a usare per lei l’espressiole “alquanto dilettantesco”: nell’occasione presente l’aggettivo secco e violento “maledetti!” non fa certo pensare a un raffinato saggista, equilibrato anche se di parte, ma a un tribuno piazzaiolo decisamente virulento.
2) Posso confessarle di aver avuto e di avere certi problemi rispetto al “no” assoluto dell’autorità della Chiesa rispetto all’aborto. Questo soprattutto in relazione al tira e molla apparentemente irrisolvibile fra chi proclama”L’embrione e il feto sono persone !” e chi di contro proclama “L’embrione e il feto NON sono ( ancora ) persone! ” con scambio di epiteti pesanti e quant’altro di peggio.
In realtà la controversia non può essere risolta con semplici slogan perchè implica parecchi elementi in una combinazione di cui è difficile
ricostruire chiaramente il disegno. Elemento non secondario è che i filoabortisti, essendo per lo più anche animalisti, finiscono per considerare più degna di rispetto la vita di un cagnolino di qualche mese che quella di un embrione o di un feto umano; il che dà da pensare a chiunque abbia sentimento e desiderio di pensare correttamente, non necessariamente in una sola direzione predeterminata.
3) Quanto alle maledizioni, vorrei citarle la lettera ad “Avvenire”, quotidiano della CEI, di un signore, cattolico praticante e con parecchi figli, il quale dichiarava di sentirsi turlupinato da quanti affermavano che l’introduzione del divorzio e dell’aborto era destinata a risolvere i casi più spinosi, numericamente assai limitati; perciò aveva votato ciascuna delle volte per l’alternativa “liberal” come male minore ( ad esempio rispetto gli aborti clandestini senza adeguata assistenza medica ); invece ha dovuto constatare che le due leggi sono servite da cavallo di Troia per cambiare, anzi stravolgere completamente la struttura della famiglia e delle relazioni sessuali nel senso di una deregulation pressochè totale. Con effetti, dico io, che si potranno costatare solo alla lunga distanza; perchè una cosa è il prendersi e lasciarsi a venti o trent’anni, un’altra la labilità dei rapporti in età matura o senile, quando occorrono più che mai stabilità affettiva e disposizione al sacrificio, spesso eroico, per l’assistenza al “partner” che so io inchiodato in un letto o psicologicamenbte deteriorato. Chi sarà disposto a liquidare gli ultimi o i penultimi anni in buona salute di una vita che è l’unica a disposizione, visto che “si vive solo una volta”, come detta l’ateismo che irride ogni credenza nell’aldilà ? Mi chiedo, senza voler dare risposte preconfezionate: la “famiglia allargata” può funzionare da giovani, se si è persone mature e civili; ma da anziani? Chi si dedicherà al paralitico di casa? Il secondo figlio della terza compagna del quarto marito ? ( Non è un lapsus: l’oggo paralitico potrebbe essere stato sposato con un uomo ). Che succederò? Si diffonderà l’idea che, una volta esperiti con poco successo lifting e ricsmbio di organi sarà il caso di procedere a una “dolce morte” tramite equipe semovente? Ha notato che oggi le tragedie familiari di cui si legge continuamente sui giornali non sono più i “delitti d’onore”, ma le ammazzatine ad opera di uomini per lo più in età non verde che si sentono crollare il mondo addosso per lo sfascio della famiglia? Riprovevole maschilismo o disperazione o tutt’e due le cose insieme?
Quanto all’aborto, forse sarà il caso di pensare che c’è qualcosa di SACRO anche se non è ( ancora ) propriamente animato: ad esempio si può morire per difendere il SACRO suolo della PATRIA ( scientificamente parlando si tratta solo di un ammasso di composti chimici ); si può morire per difendere la bandiera ( un intreccio di fili intessuti e colorati ), o per salvare l’onore, o per riaffermare un’idea ( che cos’è mai? Un gioco di neuroni in uno o più cervelli).
E se anche la vita di un embrione fosse SACRA? L’uomo non è solo un tubo digerente, come Lenin affermava per boutade, ma anche un ANIMALE SIMBOLICO. E’ sicuro che, a parte le intimidazioni da parte dei prolife, l’eliminazione disinvolta ( ma non sempre, lo ammetto pacificamente ) di un uomo o donna potenziali, con una potenziale personalità, un potenziale ruolo sociale, una potenziale grandezza umana, scientifica e artistica non abbia conseguenze negative nell’inconscio della donna, il cui corpo è più bello di quello maschile appunto perchè è destinato a essere la culla della vita? Ed è sicuro che il ricorso sistematico e in via ordinaria dell’aborto non tolga alla sessualità quell’alone di “segreto dell’intimità” di “mistero” che accendeva le attese romantiche delle giovinette di un tempo? Questo non solo a livello individuale, ma anche e soprattutto a livello di psicologia collettiva, perchè l’uomo è anche un ANIMALE SOCIALE. Tanto per dirne una io, che ho letto con ammirazione come potesse essere bella e sognante fino all’inizio del ‘900 l’anima di una giovanetta cattolica ( Theresa di Lisieux ) o anche laica ( Anna Frank ) ieri in metropolitana ho ascoltato un gruppetto di ragazze, reduci dallo shopping in centro, che tranquillamente da un lato all’altro della carrozza discettavano ad alta voce di acquisti di reggiseni, con preferenza con quelli leopardati. Non parliamo della sguaiataggini che sento pronunciare in autobus da studentesse ormai libere da tabù comportamentali. Sono elementi che fanno preconiizzare futuri “angeli della casa”?
3) Lei mi ha ripetuto recentemente, in relazione al problema cattolici – nazismo che agli inzi degli anni ’20 non esisteva la cultura di massa. Davvero? E le riviste popolari, talora con intenti lodevolmente pedagogici, come “La Domenica del Corriere” ( 1898 )? E “Il Corriere dei Piccoli”? E i romanzi popolari, per bambini ( “Pinocchio”, “Il giornalino di Gian Burrasca” ) ragazzi ( Salgari ) ragazze ( “Piccole donne” e affini ) per giovani e ragazze alquanto in fregola ( Guido da Verona, Contessa Lara )? E i balli “spinti” come il tango ( anteguerra ) e il charleston ( dopoguerra )? E le gonne accorciatesi in pochissimi anni? Si è accorto che nell’ultradiffuso “I ragazzi della via Pal” l’ideologia di fondo dei maschietti è già in tutto e per tutto fascista? Si trattava forse di testi di ispirazione cattolica?
E lei mi dice che la cultura di massa non esisteva? Non ha presente che la musica di Verdi era già cultura di massa nazionalpopolare ( “Va’ pensiero…” “Questa o quella per me pari sono… “? E il varietà con le sciantose?
Sono in attesa di correzioni se ho sbagliato.

Paul Manoni

Mamma mia che pipponi Flo…!
Sintetizza un pochino, no!? 😉

John

Non mi interessa dare lezioni ad ogni pié sospinto come fai tu, Florenskij, che spesso con la tua mania professorile finisci per parlare di tutto e di niente, partendo per la tangente e prendendo granchi a non finire. Qui mi sono sfogato, niente tribune, niente pizze, se sono virulento è perché ci sono cose di fronte alle quali la pacatezza non basta e non serve, il mondo talvolta grida vendetta, preferisco limitarmi alla rabbia. Non si gioca sulla vita, sui sentimenti, sui corpi delle persone, punto.

John

Rispondo al volo solo a questo:

“stravolgere completamente la struttura della famiglia e delle relazioni sessuali nel senso di una deregulation pressochè totale. Con effetti, dico io, che si potranno costatare solo alla lunga distanza; perchè una cosa è il prendersi e lasciarsi a venti o trent’anni, un’altra la labilità dei rapporti in età matura o senile, quando occorrono più che mai stabilità affettiva e disposizione al sacrificio, spesso eroico, per l’assistenza al “partner” che so io inchiodato in un letto o psicologicamenbte deteriorato.”

A parte il fatto che il solo parlare di ‘deregulation’ per quanto riguarda le relazioni sessuali mi fa capire che c’è davvero qualcuno che sarebbe disposto a proporre una ‘regulation’, un fatto che di per sé mi fa rimanere allibito, ma che mi conferma in fondo il modus operandi della chiesa, ovvero: dove sono in crisi faccio di tutto per assicurarmi una “forza di legge” per quei precetti morali che propugno ma che nessuno più segue. La regolamentazione del privato è qualcosa di antitetico ai primari fondamenti del pensiero politico liberale e il solo fatto di domandarsi del “che succederà quando i vecchi si lasceranno ecc.” è un sintomo di un atteggiamento che vorrebbe politicizzare la sfera più intima del cittadino. Il problema Florenskij è che tu questa domanda non te la dovresti nemmeno porre, non è un tuo problema, non sei chiamato in nessun modo a fartene carico, come non sei chiamato a porti il problema delle coppie che scoppiano, dei rapporti sessuali altrui, delle donne che decidono in piena autonomia di abortire. Non ti riguarda, se ti riguardasse saremmo di fronte ai principi dello Stato etico che è l’anticamera della dittatura o delle teocrazie se leggiamo il tutto in chiave religiosa. La società di automodella, si trasforma, si adegua alle nuove esigenze, in un paese libero ognuno contribuisce a stabilire il “giusto” secondo prassi individuale (scelte personali) e libera espressione, e questo vale per ognuno, senza che chi la pensa diversamente vada ad intaccare la libertà di scelta altrui. Chi vince? Nessuno, vince la Storia che ci consegna l’evoluzione dell’uomo in termini di progresso, alcune cose nascono, alcune si estinguono, l’importante è che questo avvenga senza repressioni di una parte sull’altra. Non sei d’accordo con le famiglie allargate? Non farti una famiglia allargata. Non sei d’accordo col divorzio? Non divorziare. Non sei d’accordo con l’aborto? Non abortire, ma non impedire ad altri di farlo.

P.S. ritornando sul tema cultura di massa: continui a farti trascinare dalle rappresentazioni simboliche delle varie epoche come se fossero patrimonio della totalità del campione sociale delle nazioni, il solo dato dell’80% di analfabetismo in Italia a fine ‘800 (ma sarebbe interessante anche valutare le tirature dei giornali dell’epoca) fa comprendere come quotidiani e riviste fossero esclusivo appannaggio di un’estrema minoranza. E voglio ripeterti una volta ancora che il mio voler porre il problema credenti-totalitarismo (non cattolicesimo-nazismo/fascismo) non era mirato a leggere in questo un rapporto di causalità ma solo a smentire quello invece proposto dal Betori riguardo ateismo-totalitarismo.

John

“Ed è sicuro che il ricorso sistematico e in via ordinaria dell’aborto non tolga alla sessualità quell’alone di “segreto dell’intimità” di “mistero” che accendeva le attese romantiche delle giovinette di un tempo?”

Scusami Florenskij, ho provato ad elaborare quanto hai scritto qui… ora, o è perché oggi ho un gran mal di testa o perché sono forse un po’ tardo, mi spieghi, con altre parole cosa intendevi? In primis con ricorso sistematico e ordinario dell’aborto (in Italia siamo decine di milioni di cittadini sessualmente attivi, e stando non solo alla sensazione personale del mondo circostante ma anche alle statistiche, mi pare che una ristrettissima parte abbia avuto esperienze abortive, per altro il più delle volte una sola volta nella vita), e poi la seconda parte che rimane per me totalmente oscura (forse il mio romanticismo deve essere troppo limitato:) ).

“Tanto per dirne una io, che ho letto con ammirazione come potesse essere bella e sognante fino all’inizio del ‘900 l’anima di una giovanetta cattolica ( Theresa di Lisieux ) o anche laica ( Anna Frank ) ieri in metropolitana ho ascoltato un gruppetto di ragazze, reduci dallo shopping in centro, che tranquillamente da un lato all’altro della carrozza discettavano ad alta voce di acquisti di reggiseni, con preferenza con quelli leopardati. Non parliamo della sguaiataggini che sento pronunciare in autobus da studentesse ormai libere da tabù comportamentali. Sono elementi che fanno preconiizzare futuri “angeli della casa”?”

Ora Florenskij, queste affermazioni e domande, legittime, devono dal mio punto di vista essere affrontate con una contro-domanda: di fronte a questa che credo tu possa definire “corruzione dei costumi”, la tua rimane una posizione di semplice e accettabile critica o una volontà di porvi “rimedio”? Perché il rimedio in termini politici è la rieducazione, e la cosa è molto pericolosa…

Red Passion

@ flo
scrivi come una persona che si è rifugiata nella nostalgia del passato. Piaccia o non piaccia, questo è il tempo che viviamo e con questo dobbiamo fare i conti, guardandoci anche indietro, se vuoi, ma senza nostalgia. Non ho nostalgia dei tempi in cui se eri un ateo eri discriminato al 100%, o quando la verginità era il miglior mezzo per controllare e rovinare le vite delle donne. Certamente non ho nostalgia di un periodo, quello fascista, ricco di cattolicesimo, ma violento e assassino nei confronti di chi non si adeguava a quell’ideologia. Si ammazzava per niente, si deportava, la vita valeva meno di niente. E che parlare degli orfanatrofi o dei collegi per bambini, dei veri e propri lager, pieni di torture e molte volte di violenze sessuali? Al confronto, le ragazzine di cui parli, possono aver infastidito con il loro frastuono, ma nulla di più.
Quanto alle famiglie, sveglia! Se esci dal mulino bianco che esiste solo nella tua testa, la realtà è fatta di modelli famigliari diversi. Potrebbero non piacerti, ma la cosa non mi/ci riguarda. Saremmo ben liberi di decidere come realizzare una famiglia senza che tutto ciò debba passare sotto la tua benedizione, no?
Detto questo, la cosa è semplice: odi divorzio e aborto? Bene, nessuno ti obbliga e sarai libero di seguire questi tuoi precetti. Ma non provare a decidere tu, che credi nelle madonne piangenti, come si debbano comportare gli altri per conformarsi al tuo pensiero. Sarebbe fatica sprecata e, poichè tu e tutti quelli come te ci avete davvero fatto esplodere gli ze.bedei, vedete di piantarle, perchè l’esasperazione di chi non ne può più delle vostre facce da cu.lo, potrebbe anche esplodere in atteggiamenti poco civili. Adesso BASTA!

Florenskij

@ John. Ha mai sentito parlare di tale Claude Levi Strauss? Si tratta di uno dei nomi più illustri dell’antropologia e dello strutturalismo, autore del celebre saggio “Le strutture elementari della parentela”. Se non sa di che cosa si tratta, può cercare su Wikipedia. Ordunque ( mi esprimo alla don Ferrante ) non si è mai data e non si dà nessuna società in cui la relazione sessuale – genetica non sia sottoposta a “regulation”; l’idea che di una tale sia pur minima regolazione si possa fare a meno significa solo che chi parla così è disinformato in modo clamoroso. Ha presente il buon Foscolo ( ateo ): “Dal dì che NOZZE, tribunali ed are / diero alle umane belve esser pietose / di se stesse e d’altrui… ” Più “regulation” di così ! Quanto al babau del “così si va contro il pensiero liberale” torno a porre la domanda ( essenzialmente accademica, ma non solo ): sulla base del pensiero scientista – darwinista, secondo cui il motore dell’evoluzione è la violenza, della natura come delle specie e degli individui, come è possibile con coerernza logica stendere un’aureola di misticismo attorno al liberalismo, dottrina delle belle maniere? IL MIO DIRITTO FINISCE DOVE INIZIA IL TUO”. La invito a mettere insieme questo bellissimo galateo con la “lotta per la sopravvivenza” del guru Darwin & seguaci. Per ora saluti e arrivederci.

PS Questo non significa affatto adesione al Fascismo o al Fascistellismo, spesso evocato dal villanello Ferrer: significa che l’umanità, e con essa l’universo, sono stati investiti da un disastro che possiamo superare solo con estrema fatica, senza illuderci baldanziosamente della nostra autosufficienza e invocando un aiuto dall’alto: siamo naufraghi sui rottami, non olimpionici che si tuffano dallo yacht.

Red Passion

@ flo
c.zzo c’entra la tua risposta con quanto ho scritto in precedenza. Dai solo fiato alle trombe e in definitiva non dici una cippa lippa.
Quanto all’idea che il motore dell’evoluzione è la violenza, secondo Darwin, dove l’hai sentita? Ad un raggio di comunione e liberazione? Bocciato in biologia! Riprendi in mano qualche libro, ma di quelli delle medie, e riprova a studiare, con calma. Vedrai che ce la puoi fare.
Parliamo della violenza che c’è nella bibbia, invece. Come si concilia un racconto splatter come quello con l’ammmooore immenso di cui andate cianciando?
Parooole, parole, parooole ………..

gmd85

Concordo in pieno con l’ultima affermazione di agnostico e aggiungo che dovrebbero essere psicologi o assistenti con una preparazione scevra di qualsiasi condizionamento ideologico-religioso. E aggiungo che se argomenti come matrimonio, famiglia e sessualità fossero trattati fin dalla scuola in maniere crtitca, razionale e aconfessionale i casi di aborto, probabilmente, diminuirebbero.

Markus

E allora mandiamo i volontari Pro Scelta in chiesa e riserviamo loro uno spazio durante la messa.

Se il prete parla di religione va bene, se parla di medicina o politica no… allora a invasione di campo si risponde con civile invasione di campo.

Francesco S.

Io preferirei che nei consultori ci fossero professionisti e basta: far entrare associazioni di un segno o dell’altro rischia di far diventare la struttura un campo di battaglia a scapito delle donne che ne devono usufruire.

Diocleziano

Gli ospedali stanno diventando luoghi sempre più pericolosi.
Non solo per le donne, ma per tutti: se fossi ufficialmente sbattezzato non mi sentirei
molto al sicuro in un ospedale in mano ai raccomandati di CL.
Non resta che contare sugli uomini di buona volontà pro-choice.

mistergrey

Dice che sono pieni di bacilli oltre che di birbanti.Io temo

serlver

Stare alle piemontesi prendere a calci quelle isteriche pro-life se rompono troppo i c…

Francesco

Volete scommettere che questi volontari “pro-vita” saranno poco volontari e molto stipendiati (con soldi pubblici), vogliamo scommettere che se poi una donna che si trova in difficolta’, dopo aver accettato i loro “consigli” di portare avanti una gravidanza quando lei era in dubbio di farlo o oppure no, se andra’ da loro a cercare aiuto le diranno: in fondo e’ stata una tua scelta ora non rompere le scatole. Vogliamo scommettere?

whichgood

In qualità di cosa i “pro life” romperanno i maroni alle donne che vanno a chiedere una prestazione medica ?. E la legge sulla privacy dov’è finita ?

gmd85

Già me l’immagino. “ma guarda che è una cosa orribile” “uccidi una creatura innocente”. Che diavolo di sotegno possono mai offrire individui che si definsicono pro-qualcosa? Il sostegno vero e proprio in questo caso deve ssere neutrale e imparziale.

whichgood

Scommetto che alle suore non verrà data “assistenza” da questi malati di dio (pensavate che le suore non abortiscono in ospedale?, vi sbagliate).

antoniadess

l’unico modo razionale per prevenire gli aborti è promuovere la contraccezione, ricordiamo che i consultori sono nati anche per questo compito, che va potenziato; invece questi presunti “difensori della vita” sono contrari, questo è il paradosso e e la contraddizione più grossa; in nome di una potenziale vita vanno contro la vita reale delle persone, di cui la libertà di scelta e l’assunzione di responsabilità è ciò che le da dignità; riprodursi come conigli è bestiale, non basta mettere al mondo un figlio, bisogna mettere in conto tutto il percorso successivo al parto: il sostentamento, la cura, l’educazione, l’amore (il primo diritto di un umano è di essere amato e desiderato, non si può imporre per legge). Questo legge piemontese (e simili sono passate in Lombardia, dove si è istituito il cimitero dei feti, e Lazio) è un duro colpo alla legge 194 e al principio di autodeterminazione delle donne, tempi bui avanzano a gamba tesa 🙁

Paul Manoni

Hai ragione da vendere Antonietta…
La 194 non e’ una legge eccellente, ma buona. Soprattutto se si considera la politica che l’ha scritta ed il paese dove e’ stata emanata. Se ogni Regione, attraverso provvedimenti ideologizzati, deve modificarla a proprio piacimento, la 194 passa dall’essere una legge buona, ad essere una legge inutile. 🙁

mirko

Muoversi con una ideologia preconcetta in questo campo è una cosa molto grave.
I movimenti Pro-Vita aimè dimostrano più volte di non avere minimo discernimento e un atteggiamento fazioso, anticristiano, e antidemocratico.
Ho visto come si sono infiltrati nella nostra parrocchia, riuscendo a trascinare ignare suorine della scuola materna locale in manifestazioni di piazza, al limite del razzismo ideologico.

Farli entrare a gamba tesa in ospedale è da deficenti!

Gianluca

Io sarei curioso di vedere quali sono queste modifiche tecniche apportate alla delibera. Comunque sia, accettata la legittimità della loro presenza, non vedo perchè altre associazioni pro-choice non possano fare analoga richiesta.

faidate

Ogni tanto mi chiedo: perché quelli che rinunciano (per proprio egoismo, con voto di cosiddetta castità) a mettere al mondo nuove vite, poi diventano così strenui difensori della vita degli altri?
Se la vita è un valore al quale tengono tanto, perché non provano un po’ a partecipare?
Poi mi rispondo: ci mancherebbe altro!

whichgood

La moglie di Cota dovrebbe fare almeno 1 figlio all’anno oppure divorziare. Cosa aspetta ?

Southsun

Che il marito metta in pratica il precetto biblico, e senza “barriere” chimiche o plastiche o temporali.

Invece, più ricchi sono meno figli fanno, come i preti (ma quelli, si sa, sono “sposati” a una ricca sgualdrina).

Bulk

Mi da fastidio che non si chiamino le cose con il loro nome, e mi riferisco soprattutto al fuorviante appellativo:
pro-vita.
Il titolo più corretto dovrebbe essere: Tar Piemonte, si ai volontari anti-scelta (o che vogliono proibire la scelta) nei consultori.
Ecco così suona più coerente con la realtà dei fatti.

luigi

Ma se c’è il movimento ” pro life” perchè non c’è anche il movimento ” pro eutanasia”?

John

Mi piacerebbe organizzare una associazione fittizia per far esplodere il principio di questa assurda decisione: una bella associazione anti-life, o meglio, pro-aborto sempre e comunque, che vada nelle ASL a propagandare l’aborto come la manna. Sei incinta? Ma che sei matta?? Abortisci, che aspetti, i figli sono una palla al piede, urlano, puzzano, costano uno svario, ma come ti viene in mente?? Par-condicio, se la democrazia è invadere tutto in base a quote di libertà di espressione, allora alla guerra, e chissenefrega se lo si fa sulla mente e sui corpi di altri esseri umani, individui, cittadini…
Noi abbiamo un’etica, e siamo per la libertà di scelta, matura e individuale, senza condizionamenti, questo per noi è civiltà, libertà e vera democrazia, noi non sosteniamo l’aborto ma la libertà di farlo, e mai faremmo propaganda sulle vite degli altri, come fanno invece questi delinquenti.

Diocleziano

Questi ”volontari pro vita” tutto sommato sono dei privati, quindi che diritto hanno di entrare
in ospedale? Chi dà il diritto ai responsabili dell’ospedale di fornire informazioni a quei teppıstı?
Forse cambieranno idea se verranno tempestati di querele con richieste di risarcimenti a cinque zeri.

manimal

è ciò che mi chiedo anch’io…
esistesse un comitato anti chemioterapici avrebbe il “diritto” di parlare con i pazienti presenti in un reparto oncologico?

per come la vedo io, la libertà di espressione delle proprie opinioni sarebbe soddisfatta da un gazebo fuori dalla struttura ospedaliera.
previa autorizzazione, ovviamente.

cesares

Il loro scopo non è quello di aiutare le donne, ma di fomentare sensi di colpa e, in prospettiva, affossare la 164.
Recentemente ho letto numerosi interventi di donne su un forum femminile dove si discutevano problemi relativi all’aborto. La maggioranza delle donne dichiarava che l’aborto era stato, prima e dopo, un passaggio doloroso e difficile della loro vita, ma quasi tutte erano favorevoli alla 164 perchè aveva dato loro la possibilità di scegliere. Le donne assolutamente contrarie all’aborto erano una ristretta minoranza, equivalente a quella delle donne che dichiaravano di aver abortito senza essersi fatte particolari problemi.
Inoltre non è accettabile l’approccio alla questione-aborto nei termini morali o di peccato con cui ne parlano i pro-life. L’aborto è un tema sociale. Le donne che abortiscono sono in larga misura donne con problemi di lavoro, casa, difficoltà economiche di vario genere, molte sono extracomunitarie. Se non ci fosse la 194 abortirebbero lo stesso con gravi rischi. E’ chiaro che la riduzione degli aborti passa attraverso un potenziamento dello stato sociale. Infatti non credo che la sola educazione contraccettiva sia sufficiente. In Inghilterra, dove è molto più diffusa che da noi, sono comunque assai numerosi i casi di gravidanze di minorenni, ma particolarmente in quelle aree di degrado sociale che sono diventate sempre più grandi da quando il tanto celebrato tatcherismo ha fatto strame dello stato sociale.

gero

Tutti i discorsi fatti verrebbero a cadere se si pensasse l’unica cosa che conta: colui che la madre porta dentro di sé ha un diritto, ripeto un diritto: quello di vivere. E ammazzarlo non è lecito a nessuno. Ma può esistere la scelta di ammazzare? L’errore vostro è tutto qui: pensate che si può ammazzare, e che si deve essere liheri di ammazzare, semplicemente perchè ancora uno non è uscito dalla pancia. Si può ammazzare! Ma scherziamo? No, il vostro pensiero è assurdo: non si è liberi di ammazzare. Anche chi non crede sa che non si può ammazzare. La ragione dice che non si può ammazzare. E’ sufficiente la ragione. E interrompere volontariamente la gravidanza è ammazzare.

fab

Noto con dispiacere che non hai mai riflettuto nemmeno per un momento sulle argomentazioni che ti proponiamo in continuazione. Applicati o piantala.

gero

per quante argomentazioni puoi portare, abortire è sempre ammazzare.

John

Ammazzare… Nel senso di omicidio? La 194 stabilisce che l’IVG può avvenire entro i primi 3 mesi di gravidanza, fino al passaggio da embrione a feto, pur tenendo presente che il feto al 3° mese è una formazione organica non autosufficiente, non pensante e quindi di per sé non vivente della dimensione di una moneta da 50 centesimi, ti comunico che il limite per l’utilizzo per esempio della Ru-486 è stabilito entro le prime 7 settimane, ovvero quando l’embrione è una cosa grande mezzo centimetro (dicasi 5 millimetri) che pesa mezzo grammo. Si ammazzano le persone, non gli embrioni, altrimenti si ammazzano anche gli ovuli (che si suicidano ogni mese) e gli spermatozoi. Direi di piantarla di scrivere queste fesserie. I figli si fanno se si vogliono, se capita un errore ci si pone rimedio. Per far sì che non ci siano più errori bisogna incentivare la contraccezione… voi lo fate? No, e allora silenzio, non osate intromettervi nei fatti privati della gente.

fab

gero, le argomentazioni stabiliscono appunto che abortire non è ammazzare e che comunque ammazzare per un cattolico sincero non è un problema. Ripeto, è chiaro che non leggi o non capisci.

Southsun

@ gero.

Le argomentazioni che “abortire è ammazzare” sono applicabili a voi cattolici.

Siccome la 194 NON OBBLIGA i cattolici ad, ahem, “ammazzare”, la questione è risolta.

La CHiesa di Roma, poi, è l’ultima che può far la morale sul verbo “ammazzare”, visti i suoi crimini di massa, passati e presenti.

Francesco

Per gero.
Tutto il tuo discorso fatto verrebbe a cadere se tu pensassi ad un’altra cosa che conta: colei che porta colui dentro di se’ ha un diritto, ripeto un diritto: quello di non essere costretta a portare avanti una gravidanza che non desidera. E torturarla non è lecito a nessuno.
In Italia entro i primi tre mesi viene data la precedenza alla madre dopo, a parte casi eccezionali, al nascituro.

Sandra

Tutti i discorsi dei volontari della vita cadrebbero molto semplicemente, se ogni donna che va in ospedale si procurasse una storia vera, e non mancano, di qualche conoscente con un figlio disabile a carico, con le difficoltà, la fatica, la solitudine, la disperazione che questo comporta. E se invitasse il volontario non richiesto a occuparsi di tale caso, dove sarebbe sicuramente utile e coerente con il tanto strombazzato amore per la vita. Il volontario si dileguerebbe in un amen, a essere volontari di ciance son buoni tutti.

nightshade90

il termine “colui” implica una persona.

ma qui n on stiamo parlando di una persona: stiamo parlando di un EMBRIONE, quindi di un grumo di cellule PRIVO DI MENTE. le persone hanno alcuni diritti, gli animali meno e gli esseri non pensanti, per quanto pensanti in potenza, ancora meno. ce li hanno anche loro, ma sono secondari rispetto a chi persona lo è davvero.

Airon90

“insensato che ci sia gente che si sia opposta ad un’iniziativa che ha soltanto un valore positivo”

Una cattoimposizione dal valore positivo non l’ho mai vista. E sinceramente non la voglio proprio vedere.

whichgood

Entro un po’ chiederanno di entrare nelle nostre case private a convincere le nostre partner a non usare contraccettivi e ci sarà anche l’ispettore (probabilmente una suora repressa) che passerà dopo il coito a controllare che il seme sia stato correttamente depositato.
Basta dargli soltanto via libera, sono capaci di tutto il malati di religione.

spapicchio

La verità è che sono a favore e difensori della loro propria vita e della loro propria retribuzione e per fare questo ritengono che i soggetti che pretendono di assistere in ospedale siano contro la vita ed abbiano per questo meno diritto alla retribuzione, per il motivo presunto che sarebbero contro la vita.

Un giochetto fasullo ma che a quanto pare gli sta funzionando.

Southsun

Uuuuh, i “movimenti per la vita” cattolici!

Guardate qua questo ANTIABORTISTA INFANTICIDA di SUO figlio nel cattolicissimo paesino di Nuxis:

http://www.giornalettismo.com/archives/186545/la-donna-stuprata-per-trentanni-dal-padre/

http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/251386

(…) “Il sindaco non deve aver trovato tempo per esprimere lo sconcerto della comunità che, con tutta probabilità, sapeva e fingeva di non sapere. Non s’è visto neppure il parroco: schiacciato dalla faticosa gestione della chiesa d’un villaggio di 1.700 anime, ha lasciato che gli ultimi restassero ultimi ad aspettare un segnale di conforto atteso e dovuto. Per la compassione e la pietà c’è sempre tempo. Altri? «Una signora mi ha chiamato al telefono per dire fatti forza. Poi, basta. Nessuno». (…)

Poveraccia, non sapeva come vanno le cose nei paesini di 1700 anime dove tutti sanno di tutti ed è più importante leccare il culo all’idolo cattolico che denunciare un reato orrendo.

O forse lo sapeva benissimo, ed è per questo che ha taciuto per 30 anni.

Florenskij, QUESTO è il mondo ideale per i tuoi preti: segreto, ignoranza, silenzio, violenza e mafia.

Francesco

Piemonte: dopo l’ingresso dei volontari pro-vita nei consultori sono aumentati gli aborti, infatti molte donne temono di avere dei figli come loro.

Il vantaggio del bosco.

Il solito spirito di patata da parte di chi non ha niente da argomentare.

L’aborto é soppressione di una vita innocente!

El Topo

Quel che resta da fare è monitorare attentamente l’attività di questi sedicenti gruppi pro life e far partire denunce e cause ogniqualvolta il loro agire vada al di là di quel che la legge consente.

joseph

Legge 22 maggio 1978 n. 194

(pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 22 maggio 1978)

NORME PER LA TUTELA SOCIALE DELLA MATERNITA’ E SULL’INTERRUZIONE VOLONTARIA DELLA GRAVIDANZA

La camera dei deputati ed il senato della repubblica hanno approvato;

Il presidente della repubblica

Promulga la seguente legge:

Articolo 1

Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.

L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.

Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.

Articolo 2

I consultori familiari istituiti dalla legge 29 luglio 1975, n. 405, fermo restando quanto stabilito dalla stessa legge, assistono la donna in stato di gravidanza:

a) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;

b) informandola sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante;

c) attuando direttamente o proponendo allo ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);

d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.

..interessante….

sapete leggere?

…o la legge va applicata solo nei commi che vi sfagiolano?

whichgood

E tu credi di capire la legge solo perchè sai leggere?.
Spero tanto che ci siano tanti avvocati come te contro l’aborto.
Non pensi che ti sfugge qualcosa?.

joseph

d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.

repetita iuvant

P.S.: “Non pensi che ti sfuggA qualcosa?” è la forma corretta.

whichgood

@ joseph

Resta pure con le tue convinzioni giuridiche (e religiose). Solo a titolo informativo:

http://milano.blogosfere.it/2009/03/aborti-in-aumento-per-colpa-della-crisi-alla-clinica-mangiagalli-lunga-lista-di-attesa.html

1.700 interruzioni di gravidanza (legali) all’anno soltanto alla Mangiagalli di Milano.

Non ti sfugge qualcosa ?

PS. se la tua Chiesa mangiasoldi si staccasse dalle tasche dello Stato italiano, i 6 miliardi di euro si potrebbero investire (anche) in aiuto (concreto) alle famiglie.

pastore tedesco

@joseph/giupeppe.
Spiegami fattivamente come, secondo te, operano le associazioni pro-life?
Fingendo che io sia una donna intenzionata ad abortire e che mi rechi in un consultorio, spiegami come mi aiuterebbero? E se io donna, dopo lo stupefacente aiuto professionale ed imparziale dei pro-life, decidessi di abortire? Questi ultimi ovviamente mi direbbero: “ok. in fondo l’ultima decisione spetta a te?”. Vero? Ti “prego”, spiegamelo.

joseph

“1.700 interruzioni di gravidanza (legali) all’anno soltanto alla Mangiagalli di Milano.”

Che, impedendo alle associazioni pro life di agire nei consultori, diminuirebbero certamente.

Ah, per quanto riguarda la Chiesa, hai perfettamente ragione. Torniamo a parlare di consultori e associazioni pro life, adesso?

” E se io donna, dopo lo stupefacente aiuto professionale ed imparziale dei pro-life, decidessi di abortire? Questi ultimi ovviamente mi direbbero: “ok. in fondo l’ultima decisione spetta a te?”. Vero? Ti “prego”, spiegamelo.”

Non mi pare debbano essere loro, a rilasciare l’autorizzazione. Spiegato?

whichgood

@ pastore tedesco

“Non mi pare debbano essere loro, a rilasciare l’autorizzazione. Spiegato?”

Lascia joseph con le sue credenze giuridiche (che non differiscono molto da quelle religiose). I loro “operatori” della santa inquisizione non hanno il potere di fare nulla, al massimo, procurare danno psicologico alle donne.

@ joseph

la legge non è un dogma e la sua interpretazione ha bisogno di competenze tecniche e accademiche. Ora torna a pregare.

joseph

“la legge non è un dogma e la sua interpretazione ha bisogno di competenze tecniche e accademiche. ”

Traduzione: “applico ciò che mi piace e interpreto ciò che non mi piace”.
Oppure “la legge la interpreto e applico come pare e piace a me”

vabbuò, se poni la questione su queste basi, è meglio che invece che perdere tempo con te, accetti l’invito e torni a pregare (a proposito, spero tu abbia notato chi ha tirato in ballo la religione: paura di restare a corto di argomenti, di fronte ad un testo chiaro e semplice come quello che ti ho proposto?)

Southsun

@ Jospeh.

A-HA! Allora c’è speranza anche per voi cattolici! Quando volete, il cervello lo sapete usare.

Vedi, caro, quello che hai scritto sopra

“Traduzione: “applico ciò che mi piace e interpreto ciò che non mi piace”.
Oppure “la legge la interpreto e applico come pare e piace a me”

è la descrizione ESATTISSIMA del modus operandi della tua Chiesa nel corso dei secoli, specialmente in tema di pena di morte e di esegesi e interpretazione bibilica.

Complimenti, hai fatto un piccolo passo avanti verso la verità delle cose.

Red Passion

@ giusè
“per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”
Ma davvero? Attenzione al lessico, non si dice mica che l’aborto non debba essere usato semplicemente come mezzo di controllo delle nascite, ma non può essere usato ai fini di “limitare” la nascita. Ma per definizione, l’IVD è una limitazione alla nascita, altrimenti che IVD è? Attenzione, la legge è in forte contraddizione con la 194!
Se vogliamo che l’aborto risulti solo l’estrema ratio di una maternità indesiderata, la strada è semplice: anticoncezionali e cultura della contraccezione gia a partire dall’adolescenza. Ma ovviamente per la chiesa è peccato e non si fa.
FAN.C.U.L.O. alla chiesa cattolica e a tutti i suoi servi politici!
In ogni caso, la presenza di persone estranee all’ambiente medico potrebbe violare il diritto alla privacy, col rischio di spingere sempre più le donne verso un ritorno all’aborto clandestino. La loro presenza è una violenza psicologica! In questo caso, non è possibile far ricorso al Garante per la Privacy? Lo chiedo ai più esperti in materia giuridica

pastore tedesco

@joseph/giupeppe.
Non ti ho chiesto cosa è successo in passato o dati su n° di aborti. Io non sono uno favorevole all’aborto (gli altri decidano per loro) e infatti ho una figlia sana che dagli esami molti avrebbero abortito. Ma il punto non è questo.
Ti rinnovo la questione pari-pari.
Spiegami fattivamente come, secondo te, operano le associazioni pro-life?
Fingendo che io sia una donna intenzionata ad abortire e che mi rechi in un consultorio, spiegami come mi aiuterebbero? E se io donna, dopo lo stupefacente aiuto professionale ed imparziale dei pro-life, decidessi di abortire? Questi ultimi ovviamente mi direbbero: “ok. in fondo l’ultima decisione spetta a te?”. Vero? Ti “prego”, spiegamelo.

joseph

Ti spiego come operano non “secondo me”, ma “secondo loro”, visto che IO con queste persone ci ho parlato, senza tranciare giudizi a spanne.
Alle donne che si rivolgono loro forniscono sostegno psicologico, cercando davvero di individuare i motivi che le stanno spingendo verso quella scelta, e arrivano, quando ne hanno la possibilità, a fornire anche sostegno economico e materiale ( latte, pannolini, vestiti, ecc). Mi hanno raccontato anche delle loro sconfitte, cioè di donne che hanno comunque rifiutato il loro aiuto ed hanno abortito ugualmente.
Hanno dovuto accettare, e lo fanno ogni volta che succede, con rassegnazione questo fatto. Non stappano ovviamente lo champagne ma nemmeno saltano sul banco gridando come dei savonarola (tra l’altro le operatrici sono praticamente tutte donne…).
Se ti interessa saper cosa provano nei confronti delle donne che abortiscono comunque, il sentimento è la compassione.
Spiegato?

pastore tedesco

@joseph
Invece gli operatori laici dei consultori cosa farebbero?
Non individuano le ragioni della donna e la incitano ad abortire.
Le offrono denaro per abortire.
Stappano lo champagne ad ongi aborto.
Non accetrano che una donna non abortisca e quindi l’aborto glielo provocano a suon di mazzate.
Gli operatori sono tutti maschi atei.
Non provano alcuna compassione.
Ma fammi il piacere. L’intervento dei pro-life creerà molti problemi. Primo fra tutti, il rivolgersi a “strutture” clandestine.
Ma voi integratilisti cattolici identificate l’aborto come un contraccetivo. Salvo qualche emarginata sociale o disagiata mentale, non credo che esistano donne che considerino l’aborto come il farsi la ceretta. E’ sicuro che non hanno bisogno di aggiungere al peso di una tale scelta, il carico di senso colpa che il vostro disinteressato aiuto porta.
Lasciate fare ai professionisti. Ce ne sono di cattivi ma almeno garantiscono un punto di vista meno talebano.

whichgood

@ pastore tedesco

guarda il mio post sopr (domenica 12 febbraio 2012 alle 23:12).Questi sono i “pro life” spagnoli. Leggi la loro “missione”:

“La missione del movimento è promuovere e difendere la santità della vita e la famiglia in tutto il mondo, secondo gli insegnamenti della CICAR attraverso la preghiera, il servizio e l’educazione.”

Questo è il vero punto. Per loro la vita e l’aborto sono soltanto quello che decide il papa.

Southsun

@ Joseph.

Appunto, hai centrato il problema:

la colpa è TUA, perchè cerchi di intortare degli atei ben informati con argomentazioni CATTOLICHE che vengono sfarloccate alla prima disamina.

E’ come cercare di convincerci che la Terra è piatta e il Sole le gira intorno.

John

“Se ti interessa saper cosa provano nei confronti delle donne che abortiscono comunque, il sentimento è la compassione.”

Se la ficcassero dove non batte il sole la loro viscida compassione… E scusate se sono volgare, ma questo tema riesce ad accendere gli animi più di ogni altra questione.

pastore tedesco

Con i cattolici non sono mai riuscito ad avere una risposta, non dico sensata, ma una risposta che centrasse un cavolo con la domanda. Le discussioni con un catto-convinto hanno più o meno questo svolgimento:
Io: Quanto pesi?
Catto-convinto: 1,80 metri.

joseph

Ti faccio notare che ho postato il testo della legge 194/78 che riporta nero su bianco quanto da me sostenuto, al di là di fantasiose interpretazioni, pardon, competenze tecniche ed accademiche. Questo per dimostrare che la presenza dei pro life all’interno dei consultori è prevista dalla legge.
NON mi sono sognato di tirare in ballo la Chiesa ed il suo operato,
NON ho presentato argomentazioni cattoliche contro l’aborto,
HO fatto notare che, se davvero vogliamo far diminuire il numero di aborti, impedire la presenza dei prolife nei consultori è controproducente,
Mi è stato chiesto di spiegare il modus operandi dei volontari pro life, e l’ho fatto.
Ho fatto altresì notare che i pro life non hanno l’autorità per negare alcuna autorizzazione, il che (spiego meglio) conferisce loro una mera funzione consultiva.
Mi starebbe anche bene, di beccarmi del cattolico integralista, ma se non siete capaci di leggere nè di portare avnti una conversazione razionale senza andare nei soliti vostri OT, la colpa non è di certo mia.
La mia colpa consiste nell’insistere a parlare a chi non vuol sentire.

John

Se vogliamo diminuire il numero di aborti i pro-life non servono a niente e sarebbe comunque un metodo sbagliato (ricorriamo alle armi a questo punto, credo sia il sistema più efficacie, no?). Vogliamo ridurre gli aborti? Educazione sessuale e contraccettivi, il resto son caxxate.

whichgood

Vai a studiare invece di giocare al piccolo medico, psicologo, assitente sociale e moralizzatore. Se un povero malato di religione che ti vergogni e non vuoi riconoscere le tue vere intenzioni. Le seguenti sono i motivi fondanti del vostro equivalente spagnolo:

“La missione del movimento è promuovere e difendere la santità della vita e la famiglia in tutto il mondo, secondo gli insegnamenti della CICAR attraverso la preghiera, il servizio e l’educazione.”

Prima di (pretendere) insegnare a una donna cosa deve fare inizia per accettare che il tuo dio, se non lo ficate per il naso, ormai è scaduto. Ecco perchè siete così rabbiosi e fanatici.

whichgood

Dimenticavo chiederti una cosa.

Al Mangiagalli di Milano è la quarta suora che abortisce (che io conosco).
Cosa decidereste di fare in questo caso, difendere il diritto a nascere o la dottrina della vostra Chiesa ?

Rispondi se hai il coraggio.

joseph

Proprio non riuscite a non andare OT, vero?
L’argomento è: “I pro life nei consultori: la legge 194 lo permette o no?”
Io ho risposto (e ho portato il testo della legge a riprova), voi no.

Rispondo OT a wichgood (giusto per darle soddisfazione): se davvero una suora abortisce, aggiunge crimine a peccato. Il diritto alla vita del bambino viene prima del “decoro” e delle opportunità politiche.
P.S: questo è previsto anche dalla dottrina della “nostra” Chiesa.

Adesso basta OT, per favore. Rimaniamo in argomento, se vi riesce.

John

La legge 194 semplicemente non ha previsto nello specifico casi di associazioni strutturate all’interno delle strutture sanitarie, non lo vieta, ma non lo prevede. La sentenza del Tar approva il regolamento regionale modificato del Piemonte quindi non è illegale, ma ciò non significa che sia DEPRECABILE, CRITICABILE, CENSURABILE dall’opinione pubblica che, politicamente, si batterà per contrastare legalmente questa pratica.

Sulle suore: crimine? No no, solo peccato, l’aborto non è un crimine… e poi non fate tanto gli scandalizzati, tanto basta una bella confessione e il perdono ad ogni GMG che si rispetti (vedi quella di Madrid dell’anno scorso), ogni due anni ti pulisci la coscienza e stai in grazia di dio, no? Ipocriti.

John

(ripubblico corretto) La legge 194 semplicemente non ha previsto nello specifico casi di associazioni strutturate all’interno delle strutture sanitarie, non lo vieta, ma non lo prevede. La sentenza del Tar approva il regolamento regionale modificato del Piemonte quindi non è illegale, ma ciò non significa che non sia DEPRECABILE, CRITICABILE, CENSURABILE dall’opinione pubblica che, politicamente, si batterà per contrastare legalmente questa pratica.

Sulle suore: crimine? No no, solo peccato, l’aborto non è un crimine… e poi non fate tanto gli scandalizzati, tanto basta una bella confessione e il perdono ad ogni GMG che si rispetti (vedi quella di Madrid dell’anno scorso), ogni due anni ti pulisci la coscienza e stai in grazia di dio, no? Ipocriti.

whichgood

@ joseph

Ah, questa volevo sentire. Dunque, cercherete di convincere la suora di partorire.
A questo punto dovrete convincere anche la Madre Superiora, perchè l’ultima suora è stata accompagnata proprio da questa, la quale chiedeva la massima riservatezza da parte del personale medico/amministrativo.

Allora confermi che state cercando di prevenire quello che ritenete un “peccato”, il quale si posiziona sopra ogni opportunità politica. State cercando basicamente di imporre la vostra morale in ambiti che non sono di vostra competenza proprio per opportunità politica.

Deciditi.

whichgood

@ joseph

Già che ci siamo, spiegami cosa farete con:

– le donne violentate per strada
– le donne violentate in contesto famigliare
– le donne con sindrome di down (non autosufficienti) rimaste incinte
– le donne minorenni che decidono di abortire con condiscendenza dei genitori
– prostitute che non hanno la minima intenzione di portare avanti una gravidanza e neanche di smettere di prostituirsi (ti ricordo che in proposito è stato il tuo papa a consentire l’uso del condom in questi casi)

Vediamo Dott. joseph, mi spieghi per favore come “consiglierete” in questi casi.

gmd85

@Joseph/Giuseppe

La legge va rispettata, ma anche interpretata, sai? La giurisprudenza esiste per questo. Il comma d dell’ articolo 2 della legge 194 prevede i pro-life senza citarli espressamente. Beh, è una legge inquinata dall’ideologia cattolica, poichè parte già dal presupposto che l’aborto sia sbagliato. Per essere formulata bene, dovrebbe prevedere la presenza di profesionisti, formati appositamente per fornire sotegno psicologico indipendentemente dalle proprie idee. Io non so che fai nella vita, ma evita di sbandierare argomenti sui quali potresti trovare qualcuno che ne capisce o che è in grado di ragionarci su.

Comunque, fa ridere come un gruppo di individui che sbandierano il diritto all’autodeterminazione dei popoli, derivante dal diritto di autodetermianzione individuale decidano di interferire così pesantemente sulle vite altrui.

John

d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

Per riprendere quello che dice gmd, non ci leggo nessuna autorizzazione all’attività di associazioni di promozione sociale che tutelino la vita secondo principi etici, ci leggo invece che si prevedono nei consultori soggetti qualificati che posso svolgere un ruolo di sostegno qualora le motivazioni dell’aborto possano essere causate da fattori “reparabili”. Nella realtà è un comma un po’ campato per aria perché se la motivazione è la precarietà economica (ed in realtà l’intero comma parla proprio di questo), o lo Stato ci mette una pezza con un sussidio, oppure aspetti e speri che quelli del consultorio sborsano una lira (come è ovvio e pure giusto che sia)…
Ma questo comma c’è, e c’è anche la chiosa finale sulle associazioni di volontariato, ma si parla di “fini previsti dalla legge”, e fino a prova contraria non c’è nessuna legge che impone un consulto pro-life obbligatorio, quindi direi che possiamo anche piantarla di agitare la 194 come fosse la bibbia, la 194 è una legge dello Stato, e va capita e interpretata (adeguatamente e in ossequio all’ordinamento giuridico), al contrario dei testi sacri che vengono ripetuti a pappagallo senza capirli (non c’è bisogno, non è richiesto).

joseph

rifo:
d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza.

I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.

Dal momento che l’atttività del volontariato pro life rientra in quanto previsto nei commi sopra citati, la presenza di volontari pro life nei consultori è legale. Punto.
Non ci vuole Perry Mason per capirlo.

John

Lo stabilisce una sentenza interpretativa sulla base di una mancanza di una legislazione specifica sulla questione. Ce l’hanno fatta rientrare, adesso sta a noi far sì che questo venga impedito attraverso ricorsi e promuovendo nuova legislazione in merito sia nazionale che regionale.

whichgood

@ joseph

” Dal momento che l’atttività del volontariato pro life rientra in quanto previsto nei commi sopra citati, la presenza di volontari pro life nei consultori è legale. Punto.
Non ci vuole Perry Mason per capirlo. ”

Sei veramente malato del tuo dio impertinente. Io nel mio piccolo aiuterò le donne che volete disturbare in opedale a mandarvi a fan…lo. Vi farete odiare da soli e mi occuperò personalmente di difondere anche sui giornali che razza di carogna putrida siete, spiegando il motivo che vi porta ad approfitare dei momenti di debolezza della gente. E ora torna a pregare al tuo dio pirla.

gmd85

@Beppe

Il tuo commento conferma che del diritto non ne sai molto. John, nel commento del 13 feb 18:59 ti ha spiegato il vizio di questa legge, ma dubito che tu sia in grado di accettare la cosa. Provo a rispiegartelo, anche se so che non servirà a nulla. La legge è formulata male perchè prevede solo la presenza di pro-life. Visto che l’Italia, almeno su carta è un paese laico, la legge dovrebbe prevedere anche i pro-choice. Ergo, la legge è parziale e tendenziosa, poichè parte dal presupposto che stia normando qualcosa di sbagliato. Quindi necessita di reinterpretazione.

Leggi un manuale di diritto pubblico e poi ritorna.

joseph

“Articolo 1

Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.

L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite.

Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite. ”

La legge è “parziale e tendenziosa” perchè l’articolo 1 che ti ho appena postato parla abbastanza chiaramente di “valore sociale della maternità” che va tutelata.

poi gli artt. 4 e 5 smentiscono clamorosamente tutto ciò, ma questa è tutta un’altra storia.

whichgood

@ joseph

pirlotto, spiegami cosa vuol dire ” procreazione cosciente e responsabile ” se sai giocare al piccolo giurista.

whichgood

@ joseph

silenzio…

per così poco?. Non hai la sopportabilità per riflettere su un insulto meritato e pretendi insegnare a una donna cosa dovrebbe fare della sua vita?.

Non ci siamo joseph, non sei tagliato per fare il “moralizzatore”. Comunque, se ti venisse voglia di rispondere io vado ora a prepararmi qualcosa da bere e mi stendo sul divano in attesa di una tua lezione di giurisprudenza.

😉

joseph

accetto a malapena gli OT,
accetto a malapena le critiche fuori luogo,
NON accetto gli insulti, nè al mio Dio nè a me.
ne riparleremo se e quando avrai imparato l’educazione.
nel frattempo, visto che ci tieni così tanto, di dico “sì, va bene, hai ragione su tutto quanto”.
e torno a pregare.

mistergrey

“Quanto alle maledizioni, vorrei citarle la lettera ad “Avvenire”, quotidiano della CEI, di un signore, cattolico praticante e con parecchi figli, il quale dichiarava di sentirsi turlupinato da quanti affermavano che l’introduzione del divorzio e dell’aborto era destinata a risolvere i casi più spinosi, numericamente assai limitati; perciò aveva votato ciascuna delle volte per l’alternativa “liberal” come male minore ( ad esempio rispetto gli aborti clandestini senza adeguata assistenza medica ); invece ha dovuto constatare che le due leggi sono servite da cavallo di Troia per cambiare, anzi stravolgere completamente la struttura della famiglia e delle relazioni sessuali nel senso di una deregulation pressochè totale. Con effetti, dico io, che si potranno costatare solo alla lunga distanza; perchè una cosa è il prendersi e lasciarsi a venti o trent’anni, un’altra la labilità dei rapporti in età matura o senile, quando occorrono più che mai stabilità affettiva e disposizione al sacrificio, spesso eroico, per l’assistenza al “partner” che so io inchiodato in un letto o psicologicamenbte deteriorato. Chi sarà disposto a liquidare gli ultimi o i penultimi anni in buona salute di una vita che è l’unica a disposizione, visto che “si vive solo una volta”, come detta l’ateismo che irride ogni credenza nell’aldilà ? ”

Santa Polenta, nemmeno la legge sul divorzio hai digerito? E ti hanno fatto fare pure l’università! 🙁

Ma chi sei, la reincarnazione del sor “misiaonsentitodire”?

Quante ciuccierie! Il divorzio cavallo di troia per stravolgere la struttura della famiglia e delle relazioni sessuali? Ca quale!

Ma il divorzio esiste da tempo in tutti i paesi “civili” senza avere stravolto un bel niente, meno che mai il modello standard di famiglia borghese.

“Divorzio” significa che chi ha un matrimonio fallito alle spalle può ritentare una o più volte, come certi giocatori d’azzardo incalliti. Gli obblighi nei confronti dei figli e del coniuge economicamente più debole restano e di solito sono
piuttosto gravosi.

Semmai dovresti scrivere chiaro e tondo che non dovrebbe essere ammessa la separazione legale, che invece esisteva anche in Italia prima dell’introduzione del divorzio; o quantomeno dovrebbe essere proibita la convivenza tra individui sposati ma non fra di loro.:-)

E in effetti costringere alla convivenza due persone che non si sopportano più o impedire per legge la possibilità di iniziare una nuova relazione sarebbe in linea con il tipico sadismo di voi cattolici militanti, lugubri e beffardi apologeti di “provvide sventure”.

“Ed è sicuro che il ricorso sistematico e in via ordinaria dell’aborto non tolga alla sessualità quell’alone di “segreto dell’intimità” di “mistero” che accendeva le attese romantiche delle giovinette di un tempo”

Mamma mia, e se invece che del “mezzo toscano” tu fossi la reincarnazione di Pascoli? :-).

Comunque un ‘efficace diffusione delle pratiche contraccettive rende non necessario “il ricorso sistematico” all’aborto , che è pur sempre un “intervento” piuttosto invasivo, senza contare l’ostruzionismo degli obiettori (che può sconfinare nell’abuso vero e proprio)
e il rischio di essere molestate da torme bercianti di befane &boy scooter .

“Non parliamo della sguaiataggini che sento pronunciare in autobus da studentesse ormai libere da tabù comportamentali. Sono elementi che fanno preconiizzare futuri “angeli della casa”?”

Oddio, stai ancora alla donna angelo del focolare di mussolinesca memoria? Poi non ti arrabbiare se ti danno del clerico-fascista.

Giorgio Pozzo

Il problema vero è che il protocollo di Cota non prevede che le ASL possano stipulare accordi con associazioni che NON prevedano nel loro statuto la cosiddetta “difesa della vita”. In altre parole, esiste una discriminazione a priori tra le associazioni che possono usufruire di questa delibera. Qualcuno può entrare, altri devono star fuori. D’altronde, non c’è da stupirsi, in quanto tale delibera era stata originata da un protocollo di intesa Cota-Nosiglia.

Faccio un esempio ai vari e cosiddetti “pro-life” che scrivono qui: secondo questa delibera, i volontari UAAR, attivi a Torino in tre ospedali, dove esiste accordo formale di assistenza non confessionale (AMNC), non possono entrare nella ASL in quanto lo statuto UAAR non prevede alcun concetto antiabortistico. Trovate sinceramente democratico che una paziente non credente sia obbligata ad ascoltare un certo tipo di gente (sotto l’ipotesi, purtroppo non sempre soddisfatta, che evitino comportamenti psicologicamente oppressivi) e non abbia in alcun modo possibilità di richiedere assistenza non confessionale?

Quale democrazia seria e degna di tale nome prevede l’impossibilità del cittadino di ottenere assistenza di un certo tipo, e soprattutto di NON ottenerla da altre tipologie?

mistergrey

” John. Ha mai sentito parlare di tale Claude Levi Strauss? Si tratta di uno dei nomi più illustri dell’antropologia e dello strutturalismo, autore del celebre saggio “Le strutture elementari della parentela”. Se non sa di che cosa si tratta, può cercare su Wikipedia. Ordunque ( mi esprimo alla don Ferrante ) non si è mai data e non si dà nessuna società in cui la relazione sessuale – genetica non sia sottoposta a “regulation”; l’idea che di una tale sia pur minima regolazione si possa fare a meno significa solo che chi parla così è disinformato in modo clamoroso. Ha presente il buon Foscolo ( ateo ): “Dal dì che NOZZE, tribunali ed are / diero ….ecc.”

Beh , se lo dicono Levi -Strauss(un antropologo che studiava le tribù primitive) e Foscolo allora…..:-)

Ma i testi dottrinari della tua religione non sono già abbastanza convincenti senza che tu debba ricorrere agli strutturalisti e ai poeti pre-risorgimentali ?

Ma poi cosa dicono di preciso codesti strutturalisti,acuti descrittori della regulescion sessuale presso Ottentotti e Zunì? Forse che nelle società post-antropologiche bisogna arrivare vergini al matrimonio o si può giustiziare una donna che gira filmini porno a casa sua, come è avvenuto in Iran qualche anno fa?

Insomma, che nesso c’è tra Levi Strauss e il fatto che tu , da cattolico oscurantista, non riesca a digerire un normalissimo e borghesissimo istituto come il divorzio?

Sempre a menare il can per l’aia. 🙂

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