Un nuovo attacco ateofobo da parte della Chiesa. Ma non dovevano pensare ai preti pedofili?

Mentre il papa afferma che la vicenda dei preti pedofili è fonte di “massima preoccupazione” per la Chiesa cattolica, parte un nuovo virulento attacco contro gli atei. Il card. Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, ha affermato oggi che senza Dio “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte”. La mancanza di Dio, secondo Sarah, sarebbe “la vera radice delle ingiustizie che ci circondano”.

“Anche dei crimini commessi dai preti pedofili? Oppure la pedofilia ecclesiastica non è, secondo il cardinale, un’ingiustizia?” Sono le domande che si pone Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. “Viene il sospetto che la preoccupazione del papa si limiti al danno d’immagine che la vicenda dei preti pedofili arreca alla sua Chiesa”, continua Carcano.

L’Uaar ha più volte denunciato l’atteggiamento ateofobo dei massimi esponenti della gerarchia ecclesiastica, che stride ancor di più con i suoi continui inviti a combattere la cristianofobia. Che, si noti, è frutto del fanatismo religioso di altri credenti, non certo dei non credenti. Ma attaccare in modo così violento la moralità degli atei mentre discute della propria immoralità interna è, come minimo, un autogol della Chiesa.

“Questo papa vede nella secolarizzazione un nemico mortale per la fede”, commenta Carcano: “anziché affrontarla argomentando con le idee, la Chiesa non sa far altro che demonizzare e incitare all’odio contro gli atei”. Una volta l’inquisizione li mandava al rogo. Di fronte a parole così feroci, ci si può dunque anche chiedere: cosa farebbe ora, se ne avesse la possibilità?

Testo integrale delle dichiarazioni del cardinale
Raccolta di dichiarazioni ateofobe da parte di esponenti della Chiesa cattolica

Comunicato stampa UAAR

113 commenti

Francesco

Ma il nome e’ Sarah o Robert?
Comunque, ma vedi di andare a fare in “Cor Unum”.
Nel senso che deve continuare a svolgere il suo incarico, non pensate male.

marjo

Ma si è sicuri che il papa e i cardinali e altri, credano in dio? Da come conducono la loro vita e da altri fattori, anche storici e non solo, io credo proprio di no.

bruno gualerzi

Mi piacerebbe sentire cosa ne pensano gli atei-devoti (che, al di là di chi si proclama ufficialmente tale, non sono pochi nel ceto intellettuale) di questo attacco all’ateismo. Dovranno pur difendere in qualche modo il loro ateismo… oppure è così blando che non si sentono chiamati in causa da questi continui anatemi?
Ah, già, si può esere atei, ma mai anticlericali, Dio ne guardi!

JC

Come se il Papa incitasse all’odio.. nei discorsi del Santo Padre ci sono sempre parole d’amore che prendono ispirazione dal vangelo e da ciò che Cristo ci ha lasciato e dallo Spirito Santo, aprite gli occhi, la verità vi renderà liberi..

whichgood

Ho l’impressione che le tue iniziali ti rendano un po’ megalomane e blasfemo. Confermi che non le hai scelte per quello che pesno?, altrimenti avrei l’impressione che hai qualche malattia grave.

John

Apri gli occhi, stai delirando, non solo per la fesseria papista che hai scritto, ma per il linguaggio da stregone utilizzi (il vangelo, la verità, lo spirito santo and so on…). Lo vuoi un consiglio? Psicoterapia, ma non perché penso che tu sia pazzo, ma perché la medicina può aiutarti a vivere meglio senza questi assurdi condizionamenti ideologico-mistici: essere coscienti di non sapere è meglio che credere ciecamente in qualcosa che non esiste, è una prova di umiltà, che ti fa sentire uguale a tutti gli altri esseri umani. Non sei diverso da noi, la fede non ti dà dei punti in più, non sei più “illuminato” di noi, credi di esserlo, e questo perdonami, non è un sintomo di salute mentale… Ciao.

Paolo

“I think it’s much more interesting to live not knowing than to have answers which might be wrong. I have approximate answers and possible beliefs and different degrees of uncertainty about different things, but I am not absolutely sure of anything and there are many things I don’t know anything about, such as whether it means anything to ask why we’re here. I don’t have to know an answer. I don’t feel frightened not knowing things, by being lost in a mysterious universe without any purpose, which is the way it really is as far as I can tell. Possibly. It does not frighten me.” (Richard Feynman)

Southsun

La Chiesa luridona parla dell’ “immoralità” altrui mentre ha una fogna pedofila scoperchiata in casa.

Vedere Ratzinger che cerca di ritapparla con le mani coperte di mærda è davvero impagabile.

nightshade90

@JC

“nei discorsi del Santo Padre ci sono sempre parole d’amore”

“senza Dio la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte” = ” gli atei (che sono senza dio) non conoscono fraternità e basano la loro vita sulla prevaricazione verso i più deboli basando la propria morale sulla legge del più forte”

parole d’amore? non mi pare: parole d’odio e di menzogna. dette da chi per 15 secoli si è anzi adattato perfettamente a tale descrizione.

queste non saranno parole del papa, ma le parole del papa non hanno mai un senso molto diverso da queste quando parla di atei, laicità e secolarizzazione.

pastore tedesco

Le persone peggiori che conosco sono cattoliche e di quelle che vanno in chiesa tutte le domeniche. Apri gli occhi tu o almeno non rompere i cocomeri agli altri.

Rudy

Le persone più cattive e crudeli sono quelle che vogliono essere “buone” ad ogni costo. E la chiesa ne è la scyentologica dimostrazione. Un guscio di terrore.

perchè?

Di fronte a parole così feroci, ci si può dunque anche chiedere: cosa farebbe ora, se ne avesse la possibilità?

JC, cosa faresti oggi se ti fosse possibile radunarti assieme ad altri come te intorno ad un rogo in cui vengono eseguiti i santi ordini del papa contro i nemici della fede, cioè, noi? Urleresti anche tu come allora: “al rogo, al rogo” ecc…ecc… come fecero i villici-pecore-pecoroni nella chiesa cattolica apostolica romana oscurantista (CCARO).

Ma non ti leggi quando scrivi? Ingenuo che non sei altro!

Giuseppe1

Mi fa piacere che tu abbia trovato la libertà. Anche se forse è stata la libertà ad aver trovato te… In Italia ci sono talmente tante chiese, preti e battesimi di massa, che a dir la VERITA’ fin troppi si sono convinti di avere gli occhi aperti, invece li hanno chiusi dietro mura fisiche e mentali di una chiesa che fa ripassare ogni Domenica cos’è il vero “Amore” e come itercede lo “Spirito Santo”, concetti coniati proprio per persuadere di avere la verità o di ruotare attorno ad essa (e in altri casi di montarsi la testa), dopodichè di essere felici (basta convincersi).

Federico Tonizzo

Il nick JC sta forse per Jesus Christ??? 😯
Domando così, per curiosità…

FabioFLX

Ma lasciate perdere ‘sto JC!, tanto ha sparato le solite banalità di tutti gli altri. Yhawn… :-O

Manlio Padovan

Se ne avessero la possibilità li brucerebbero dopo avere loro tolto la lingua…senza alcuna anestesia.

Mac

JC, con un minimo di gioco sintattico, ogni parola può significare il suo perfetto opposto. l’amore di papatrzinger significa ‘eliminare chi non è dalla mia parte’. apri gli occhi! ops, le orecchie

nightshade90

fai tu se andare in giro a dire che necessariamente per gli atei “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte” e che l’atesimo è “la vera radice delle ingiustizie che ci circondano” non è ateofobia. ….

specie datto da quelli che tacciano di “cristianofobia” quelli che cercano di ridurre i loro PRIVILEGI (non di togliere loro diritti che sono anche di altri, ma PRIVILEGI che hanno solo loro)……..

Mannaz

Prendo in giro la terminologia buonista&vittimista di cui fate largo uso.

fab

Occidentofobiaaaa! Arianofobiaaaa! Invasioneeee! Misporcanolarazzaenonpuliscononemmenoooo!

diego

la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte
a vera radice delle ingiustizie che ci circondano

dio forse sarà mancante, ma questo sembra il comportamento che hanno sempre avuto chi è dalla parte di dio

Agnostico

Voglio fare una piccola riflessione alla luce delle mie esperienze personali e da quanto detto dal card. Sarah. Secondo il cardinale senza Dio “la fratellanza muore”. Secondo me spesso Dio è una scusa per i credenti per uccidere il senso di fratellanza ed il rispetto verso l’uomo. Mi spiego. Da agnostico ho un profondo rispetto verso l'”uomo”. Per questo motivo considero ogni uomo come mio pari e non ammetto che vi sia qualcosa superiore ad esso. Perciò dovrò rispettare, amare, aiutare ogni uomo se vorrò ottenere lo stesso rispetto, amore, aiuto. Se tratto male una persona non potrò certo sperare di essere amato o perdonato. Perciò l’elemento massimo con cui mi rapporto è l’uomo e so che da questo sarò giudicato per quello che faccio. 
Il credente invece considerando Dio come essere superiore antepone all’amore verso l’uomo quello verso Dio. Perciò ogni azione (anche la più efferata) commessa verso un uomo potrà essere perdonata (basta una semplice confessione dal prete) da Dio stesso. Quindi per quale motivo il credente deve mostrare fratellanza sapendo che ogni suo gesto potrà essere perdonato (da Dio e non dall’uomo offeso) con la semplice confessione?
Io – da agnostico – so bene che il perdono dell’uomo potrà anche non essere dato e quindi è meglio che applichi veramente il principio di fratellanza. 
Sarà un caso ma le comunità dove è presente maggiormente lo spirito di fratellanza sono quelle più lontane dal concetto di divino. 

faber

Concordo in pieno e aggiungo una cosa: Il credente invece considerando Dio come essere superiore antepone all’amore verso l’uomo quello verso Dio. Perciò ogni azione (anche la più efferata) commessa verso un uomo potrà essere perdonata a patto che sia commessa per amore di Dio!!!

whichgood

Rispetto le tue esperienze personali ma non capisco perchè bisogna crearsi delle “regoline morali” preconfezionate nella vita. Non vedo neanche la necessità didover dare per poi ricevere (tranne per il lavoro  ). Mi sembra molto più onesto aiutare e dare semplicemente perchè ti nasce così, punto, senza aspettarsi ricompense. “spirito di fratellanza”, ma che diamine è ?

Agnostico

Caro whichgood,
Non so perchè tu parli di crearsi delle regoline morali (non ho parlato di questo). Ovviamente ognuno di noi avrà una propria morale data dall’influenza della famiglia, della società, etc. e dal nostro cervellino (per chi lo usa).
Sulla seconda parte del discorso credo ci sia stato un fraintendimento. Non intendo che faccio del bene solo ed esclusivamente per ricevere del bene (non mi conosci ma non sono il tipo). Quando intendo “ricevere” intendo qualcosa di immateriale come il rispetto, la soddisfazione di aver aiutato una persona, etc. 
Faccio un piccolo esempio. Io – da agnostico – mi considero “uomo che si rapporta con l’uomo”. Se faccio del male ad un’altra persona so che riceverò la disapprovazione (come minimo) delle altre persone. Per questo motivo la mia coscienza (non avendo un Dio a cui rivolgersi) sarà in pace solo con l’approvazione del proprio “fratello”.
Un credente – se farà del male ad un altro individuo – potrà calmare la propria coscienza chiedendo perdono direttamente a Dio (magari non chiedendo scusa neanche alla persona offesa). Questo perché il credente vede prioritario il suo rapporto con Dio mentre il non credente vede più importante il suo rapporto con gli altri uomini (o fratelli). 
Perciò chi applicherà meglio il concetto di fratellanza? Colui che privilegia l’uomo o colui che privilegia Dio?

whichgood

@ Agnostico

Ho capito, stai dicendo che fra due persone quello che conta veramente (che è più autentico) è il rapporto diretto che hai con il prossimo e non quello che hai con un dio. Tuttavia faccio presente che non è così in tutte le religioni (dal momento che stai citando i credenti). Nel ebraismo ad esempio, si dice che dio (quello che chiamano elohim, curioso che sia plurale il termine 🙂 ) chiude il giorno di yom kipur (il giorno del perdono) mettendo una firma ma prima che questo accada ogni credente deve chiedere perdono direttamente al diretto offeso o vittima, altrimenti non viene perdonato.
Parlavo di “regoline morali” perchè lo “spirito di fratellanza” mi pare un concetto puramente teologico (sempre sul piano religioso ovviamente), partendo dal concetto di spirito e finendo per il concetto di fratellanza. Preferisco chiamare persona al prossimo e non fratello, non siamo tutti fratelli. Questo tentativo di accomunare gli uomini sulla base di una sottomissione alla divinità è una tattica religiosa che ormai non convince nessuno, neanche ai credenti, ricordiamo ad esempio il gesto di pace nelle messe, tutti belli fratelli della grande famiglia che si danno la mano ma quando si è fuori dalla chiesa litigano subito anche per le cose più banali questi fratellini dell’anima, iniziando per il parcheggio.

Agnostico

Caro Whichgood,
Ti ringrazio per avermi citato il caso dell’ebraismo. Io mi riferivo genericamente ai cattolici ma sono ignorantissimo in religione (pensa che al catechismo facevo i compiti per il giorno dopo: già in tenera età ritenevo inutile sprecare un’ora e cercavo di avvantaggiarmi con lo studio).
Ovviamente il mio discorso non voleva essere teologico ma di “bassa sociologia”. 
Non so se il concetto di “spirito di fratellanza” sia esclusivamente teologico. Dalla rivoluzione francese in avanti il concetto di fratellanza è stato ripreso in molte costituzioni senza che vi fosse nessun richiamo religioso. In molte strutture chiuse (partiti politici, ordini, logge massoniche) lo spirito di aiuto reciproco (anche se non si parla di fratelli) è parte fondamentale.
Quanto tu affermi nell’ultima parte del discorso è qualcosa che condivido completamente. Se considero l’uomo in genere un mio pari ciò non significa che – nella pratica – possa considerare ogni uomo uguale a me. Ad es. nessuno mi può chiedere di considerare un usuraio un mio pari o un mio fratello: mi spiace ma mi pongo su un livello superiore.
La religione se da un lato – come detto – aiuta il malfattore a lavare la propria coscienza per le malefatte commesse (hai mai visto un mafioso ateo??) dall’altro lato aiuta a porre tutti sullo stesso piano (anche sociologicamente).  Perciò in nome di questo errato concetto di fratellanza dovrò stringere la mano al mafioso perché mio “fratello”: mi spiace ma non ci sto. In due occasioni mi son platealmente rifiutato di stringere la mano in Chiesa (una volta ad un commiato di un funerale) ad individui spregevoli. Siamo tutti uguali in partenza (per questo siamo “pari”) ma poi ognuno deve rendere conto agli uomini (e non a Dio) di ciò che ha fatto: ed alla fine è difficile dire che siamo tutti uguali e fratelli. 

Otzi

@ Agnostico. Tu scrivi: “… le comunità dove é presente maggiormente lo spirito di fratellanza sono quelle più lontane dal concetto di divino”. Sono in pratica quelle dove vige salutare diffidenza verso dottrine divine, cioè verso morali dogmatiche…
Sono d’accordo. Vorrei anche sottolineare che una logica interpretazione delle parole del testo del vangelo di Matteo messe in bocca al Cristo giudice nel giorno del giudizio dimostrano non solo che il Gesù non si riteneva dio, ma che la stessa morale umana non si deve fondare su alcun dio per essere veramente umana. Infatti, dopo che tutti i morti sono tornati in vita e radunati dagli angeli attorno al trono del Cristo Signore giudice, questi si rivolge a chi ha fatto il Bene, dicendo: venite benedetti perchè ero nudo e mi avete dato da coprirmi, ecc… ecc… Costoro si meravigliano e ribattono: quand’é mai Signore che noi ti abbiamo visto nudo e ti ecc… ecc…? Ogni volta che l’avete fatto verso un altro uomo. Intanto, i risorti radunati a sx del trono pensano alla scusa pronta e ora logicamente motivata dalle stesse parole del giudice. Infatti ribattono: ma come Signore, se ci fossimo accorti che eri tu, t’immagini se non ti avremmo soccorso! E’ come se uno non soccorresse un potente Signore, con un piccolo gesto, sapendo che la ricompensa e i favori che gli deriveranno sono di gran lunga imparagonabili. Ma certo che ti avremmo dato aiuto se avessimo saputo che eri il Signore, che eri dio, che eri Berlusconi!… La fantastica vicenda racconta del fallimento umano di quando non si soccorre il bisogno umano e nega esplicitamente il bisogno di dio come movente fondante e finalità. In parole povere, dio non centra; Cristo non è quel Signore-dio; Gesù è il nome di un uomo, così come ogni uomo ha un nome.

Agnostico

Se dovessi pensare ad esempi concreti di società in cui è applicato il concetto di fratellanza oltre al motto della Rivoluzione Francese mi vengono in mente i partiti politici (soprattutto PCI e PSI) ed i sindacati da inizio ‘900 ad inizi anni ’90 e le logge massoniche: tutti ambienti lontani dal concetto di Dio. Un cattolico potrebbe citare i vari aiuti della
Chiesa ma per me carità e fratellanza sono sentimenti diversi. 
Riguardo il tuo esempio del Vangelo di Matteo….taccio: rischiavo di non essere ammesso alla cresima per troppe assenze al catechismo. 

faidate

Possiamo tentare un approccio oggettivo, scientifico? Ci sono molti paesi in cui i credenti sono la grande maggioranza. Almeno ufficialmente, altrimenti qualcuno falsifica i dati. Pensiamo ai paesi islamici o, senza andare troppo lontano, all’Italia. Tutte le volte che si nominano gli atei, i credenti rispondono: “Siete 4 gatti, cosa volete?” Ma dio sa contare? O cosa vuole, il 100%.?

dissection

Facile.it! Facile.it!! FACILE.IT!!!!
@ Otzi: scusa, ho sbagliato a cliccare il commento!

Gradient

Oltre alle parole di Ratzinger mi offendono le persone che lo ascoltano e lo ammirano. Sento una tale profonda sensazione di ingiustizia in questo che mi viene un nodo alla gola.
Ma diamine, quando i credenti si sentono offesi perchè si vuole togliere un crocifisso da un muro pubblico (!), nessuno pensa che un non credente si possa offendere sentendo queste parole? Libertà di religione vuol dire anche libertà di non credere. O la vedo in modo sbagliato???

Otzi

La vedi giustamente democratica: libertà di pregare, libertà di bestemmiare. Libertà di credere, libertà di non credere. Libertà di esser schiavi del principio di autorità, libertà di infrangerlo per la superiore personale unica autenticità. Libertà di credere alle verità storiografiche, libertà di demolirle e ricostruirle. In ciascuno di noi c’è un fuoco: “Dine hunc ardorem mentibus nostris addunt, Euryale, an sua cuique deus fit dura cupido?” (Eneide). Sono gli dei che hanno acceso questo ardore nel nostro cervello, Eurialo, o ciascuno fa di questa sua energia un dio?”.

Giorgio Pozzo

L’affermazione “mancanza di Dio è vera radice delle ingiustizie” sembra una implicazione logica:

A=>B

dove

A = mancanza di Dio, noDIO
B = mancanza di giustizia, noGIU

Secondo le regole dell’implicazione logica, abbiamo che A=>B risulta falsa se A = vera & B = falsa (negli altri casi, risulta vera: per esempio, nel caso ovvio che entrambe siano vere, se entrambe A e B sono false, cioè Dio+Giustizia, se A falsa e B vera, cioè Dio+Ingiustizia).

Ergo, l’affermazione di Sarah è falsa se A = noDIO = vera e contemporaneamente B = noGIU = falsa. Cioè, se abbiamo dei casi dove non c’è Dio ma c’è giustizia.

Per disintegrare quindi l’affermazione cardinalizia è sufficiente trovare degli esempi di sentenze giudiziarie che fanno giustizia senza chiamare in causa alcuna divinità. Per fortuna, direi che tali controesempi abbondano…

Otzi

Il ragionamento fila anche…, ma non si dà alcun bene senza dio. Dio è il bene assoluto. E se si danno casi di giustizia apparentemente senza dio in realtà neppure questi prescindono da dio. E’ la vecchia storia che anche l’ateo non può essere senza dio. Ce l’impongono I MALEFICI TIRANNI senza rispetto concreto dell’uomo nella sua dignità e libertà.
Religiosamente i greci erano più evoluti di tutti perchè il Male, dolore, sofferenza erano realtà costitutive delle divinità. Con le idee orientali di “creazione”, il Male viene spostato interamente nell’uomo, nel creato. Massa dannata dice Agostino. Anzi la stessa morte è il Male supremo dovuto all’uomo come scelta di peccato. TUTTE IDIOZIE.
Dio NON c’è. E non c’è un’idea razionale e logica se essa non ammettere che è l’unico PRINCIPIO DEL BENE E DEL MALE. Come il dio stesso di Isaia 45,7 insegna. E questo sarebbe un dio crudele, malvagio… Ma a questo punto basta la realtà: la NATURA UNIVERSALE.

Reiuky

C’è un problema in tutto questo: è un ragionamento logico. Solo per questo non funziona con le pecore.

Stefano

“La mancanza di Dio, secondo Sarah, sarebbe “la vera radice delle ingiustizie che ci circondano”.

Invece i mali di quando avevano il monopolio assoluto erano da attribuire a…?
RIDICOLI. VERAMENTE RIDICOLI.

Da parte mia consentitemi di dedicare il thread a Cesareb, che giudica i nostri attacchi grossolani e noi una minoranza insignificante che reca vantaggio alla chiesa.

Ma dico, cosa altro ci vuole a queste persone per capire quanto sono alienate dalla realtà?

dissection

Oppure basta che guardino ogni domenica, in piazza s.peter, con quanto trasporto, emozione e sentimento il papa recita l’angelus: cosa gli ci vuole per capire che il primo a non crederci è proprio lui seguito da tutta la masnada dei vescovi preti etc.?

Congo

Consiglierei a questi preti di leggersi “L’età dell’empatia” di Frans De Waal.

Capirebbero che molti dei loro valori non discendono da dio, ma sono frutto dell’evoluzione e che certi comportamenti umani, come l’altruismo e la solidarietà sono ben impressi nel nostro codice genetico.

gcr

piu’ sento parlare questi ridicoli stregoni e piu’ mi sento fortunato ad essere lontano migliaia di dichilometri dalle loro cazzate, daranno la colpa a noi per tutti i mali del mondo, si sono sempre comportati in questo modo con chi non la pensava come loro,ma adesso si accorgono che non contano piu’ niente e che non fanno più paura a nessuno con le loro storielle per bambini celebrolesi, per questo hanno il dente avvelenato contro di noi che abbiamo la mente sgombra, coraggio atei siamo sempre di piu’.

Batrakos

Mettendomi nei panni di un ateo non militante -il quale tuttavia difficilmente sa (nè si cura di) quel che dice il papa ogni giorno- certamente queste parole suonano indecente.
Però che l’UAAR e molti iscritti o simpatizzanti se la prendano mi pare un po’ il gioco della vittima, visto che qua abbondano epiteti come ‘credulone’, ‘credino’, e simili verso persone solo perchè credenti…se l’UAAR avesse davvero a cuore il pari rispetto bannerebbe chi reiteratamente usa questo insulto, come peraltro prevede il regolamento delle ultimissime il quale però è spesso lettera morta: altrimenti il fatto che l’UAAR come associazione non usi questo metro di offesa (anche se mantenere un Odifreddi come presidente onorario la dice lunga…e abbiamo già visto come il discorso dell’etimo sia non scientifico ma solo polemico non è buon segno) è vanificato dal fatto che lo consenta tranquillamente.
Prevedo due obiezioni:
1) Si dice che un conto è rispettare la persona altro l’idea.
A meno che non si creda come Platone che le idee hanno vita autonoma (credenza impossibile per un ateo) è difficile disgiungere l’individuo dal suo universo culturale e valoriale, per cui offendere con epiteti o disprezzo le sue idee equivale a disprezzare, almeno in parte, la persona stessa.
2) Si dice che, per dottrina, il cattolico non può che essere omofobo e antilaico.
A me questo procedere dall’universale all’individuale pare un metodo da inquisizione atea.
Si sa benissimo che dentro il cattolicesimo c’è di tutto e che spesso il credente è diverso dalle dottrine che dice di professare.
Allora si dirà che quello non è vero credente…altro metodo da inquisizione (dalle idee astratte giudico la persona di default): a me, da laico, chi sia il vero credente, se il fondamentalista o il moderato, non importa nulla e lascio queste dispute ai credenti: io giudico la persona sulla base di quel che dice o pensa direttamente sulla questione.

Per cui…ok che il nostro è un contrattacco a millenni di potere e privilegi, ma non farei troppo la vittima: noi siamo liberi di insultare gerarchie e finanche singoli ‘creduloni’, e loro possono viceversa offendere noi senza che ci mettiamo a fare le vittime.

firestarter

Batrakos,

confondere l’UAAR con chi scrive sulle ultimissime non e’ lecito. Sarei d’accordo con te se chiunque attivamente in carica all’UAAR utilizzasse certi epiteti, ma se vogliamo confondere la linea della associazione con chi scrive qui dovremmo per simmetria includere pontifex tra chi detta la linea della CCAR. Chi ci mette nome e cognome (ad es stefano grassino, roberto grandene, raffaele carcano, stefano marullo) non mi pare si sia mai lasciato/a andare ad epiteti.

Per quanto riguarda la moderazione, assumo che sia a livello volontario per cui non si ha il tempo di seguire tutte le discussioni e mi sembra che si sia optato per una linea soft mandando in moderazione preventiva solo casi estremi (come me)

Batrakos

Firestarter.

Secondo me non è lecito fintantochè l’UAAR come istituzione non prende le distanze, al di là del comportamento dei singoli dirigenti o iscritti che si presentano col loro nome e su cui non posso non concordare col tuo discorso.
Posso anche capire che la moderazione sia un fatto volontario e dunque non si possa sempre controllare tutto…ma in un po’ di mesi (e forse anni) in cui il fenomeno si verifica si dovrebbe riuscire ad arginarlo; se non ci si riesce la si prenda come una mia considerazione costruttiva.
E, ripeto, ciò che a me non va non è più di tanto la scelta della libertà di espressione anche fino all’insulto (sono un fautore della libertà di espressione)…ma ecco che se si usa si deve assumere che anche il nemico possa farlo e poi aspettare che sia la Storia a far giustizia.

Su Pontifex…io considero la CCAR responsabile dei suoi modi e contenuti, dal momento che non si è mai pronunciata contro questo sito pur essendo difficile che le gerarchie non ne sappiano nulla visto che ci scrivono diversi vescovi in pensione.
Anzi, lo è, secondo me, ben più dell’UAAR rispetto alle ultimissime.

firestarter

Batrakos,

non mi sembra plausibile che l’UAAR come associazione debba emanare comunicati con i quali prende distanza dai commenti delle ultimissime (se ho capito bene), anche perche’ l’accesso ai commenti stessi e’ aperto e quindi chiunque puo’ intervenire in qualunque veste (ad esempio io potrei essere un ultracattolico che si finge ateo ed usa volgarita’ ed insulti per mostrare che gli atei sono cattivi). L’alternativa e’ la moderazione preventiva, il che come detto sopra non mi sembra fattibile. Oltretutto preferisco un ambiente in cui anche le idee piu’ ignobili possano essere espresse (qui si lascia giustamente intervenire anche gentaglia come redipippe e mannaz, o soggettoni inconsistenti come giuseppe) in quanto ritengo che le idee si combattono con le idee piuttosto che con la censura. Se poi il problema sono le volgarita’ in quanto tali ripeto che non vedo alternativa alla moderazione preventiva.

Batrakos

A me pare semplice, Firestarter.
Ban all’utente che viola sistematicamente il regolamento anche a posteriori, cioè quando ci si accorge anche in seguito, o perlomeno prima ammonizione via mail quando ci si accorge, visto che si parla di mesi o anni per cui non c’è nemmeno bisogno delle segnalazioni degli utenti su tempi così lunghi e se anche la moderazione è volontaria e non pagata, se c’è bisogna che almeno su tempi lunghi funzioni, sennò è meglio toglierla.
A me personalmente può anche andar bene che si lasci tutto, ma allora non capisco cosa ci stia a fare il regolamento.
Peraltro, se c’è il regolamento e il blog è dell’UAAR sta all’associazione trovare la sintesi, eliminando il regolamento o facendolo rispettare se si decide di tenerlo.

Rudy

Non preoccuparti che l’ “indignazione” che possiamo manifestare è sempre infinitesimale rispetto alle tonnellate di prevaricazione, insulti, anatemi e discriminazioni che la chiesa (le chiese) vomita. E’ anche questione di numeri e proporzioni, che hanno un senso.

Batrakos

Spero che non sia come dici tu…nel senso che, fosse solo questione di numeri e potenza, si dedurebbe a rigor di logica che se avessimo medesimi numeri e potenza faremmo esattamente come loro (dunque salterebbero le proporzioni e con questo ragionamento implicitamente si dà ragione a quelli che dicono che non siamo così solo perchè per ora contiamo poco e/o niente)…e io voglio pensare che invece dobbiamo essere diversi e la diversità parte spesso anche da una questione di stile.

Che altro dire? A me molte battaglie dell’UAAR piacciono e mi convincono, mi piace un po’ meno la concezione di fondo molto neoilluminista (nel senso che si dà troppo peso alle idee rispetto alla realtà materiale…non è una criitca all’illuminismo storico che fu grande motore di novità) ma ho interesse alla laicità, ma non mi piace nemmeno l’esagerato manicheismo (secondo me figlio della sopravvalatuazione neoilluminista dell’idea sulla realtà)

stefano

la radice del male che ci circonda è dentro di noi, poco importa quale sia la nostra formazione culturale.
di certo le religioni spingono gli uni contro gli altri, la storia lo dimostra, ma anche certe dittature atee basate sul culto della personalità (stalin e pol pot) per poter prosperare dicotomizzano il popolo in buoni e cattivi, findendo col causare solo sciagure.
in buona sostanza il male viene dalla parte oscura di noi stessi, e poco importa se si crede o no.

Batrakos

Qua tocchi un punto cruciale: molti ti diranno che quello non era ateismo ma teocrazia mascherata.
Secondo me è un errore di logica palese: siccome la teocrazia è una dittatura, si vuole ogni dittatura sia una teocrazia…

stefano

😉 esatto, invece combattere la superstizione e il fanatismo non deve essere in modo assoluto un passi per arrivare necessariamente all’ateismo assolutistico di staliniana memoria ma solo un passo verso quella civiltà laica che manca totalemente nel nostro paese.
il modello rimangono le socialdemocrazie nordiche, ma penso proprio che non arriveremo mai a quel grado di civiltà.

giuseppe

Come volevasi dimostrare. Ho già evidenziato in un altro post che tirate fuori la pedofilia ogni volta che non avete argomenti. Ma abbiate un pochino di fantasia !

Stefano

@ giuseppe

Ma abbiate un pochino di fantasia !

bisognerebbe vedere se con il regime ateo e comunistaccio avevano scelta

perchè?

Visto come il tuo Dio ti ignora, caro Giuseppe, ne hai di fantasia da vendere, soprattutto nel credere al papa e alla santità della chiesa cattolica.

Ma hai letto davvero bene i discorsi del tuo pope B.XVI?
Più spesso dice che certe dittature sono la dimostrazione di come l’umnanità si è allontanata da Dio, solo che è Dio ad averla ignorata del tutto e molti credenti hanno ululato spesso a Dio, “Dove sei nel giorno dell’empio?” (qualsiasi dittatura è un crimine contro l’umanità, ma specialmente le dittature appoggiate alla e dalla chiesa cattolica).

Oltretutto, stando alle parole del papa, arrivate a giudicare a priori coloro che per la dottrina cattolica è ateo, gay, ebreo, mussulmano, ecc…ecc……quindi, voi stessi, senza accorgervi della trave (incoerenze e contraddizioni) che vi rende ciechi, finite anche per credere di rendere culto a Dio nella presunzione di correggere e convertire i peccatori.

perchè?

Visto come il tuo Dio ti ignora, caro Giuseppe, ne hai di fantasia da vendere, soprattutto nel credere al papa e alla santità della chiesa cattolica.

Ma hai letto davvero bene i discorsi del tuo pope B.XVI?
Più spesso dice che certe dittature sono la dimostrazione di come l’umnanità si è allontanata da Dio, solo che è Dio ad averla ignorata del tutto e molti credenti hanno ululato spesso a Dio, “Dove sei nel giorno dell’empio?” (qualsiasi dittatura è un crimine contro l’umanità, ma specialmente le dittature appoggiate alla e dalla chiesa cattolica).

Oltretutto, stando alle parole del papa, arrivate a giudicare a priori coloro che per la dottrina cattolica è ateo, gay, ebreo, mussulmano, ecc…ecc……quindi, voi stessi, senza accorgervi della trave (incoerenze e contraddizioni) che vi rende ciechi, finite anche per credere di rendere culto a Dio nella presunzione di correggere e convertire i peccatori.

giuseppe

senza Dio “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte”. La mancanza di Dio, secondo Sarah, sarebbe “la vera radice delle ingiustizie che ci circondano”.

Infatti, guardando la storia dei regimi atei ne abbiamo una conferma lapalissiana. E lo sanno tutti. Rassegnatevi.

giuseppe

Continua pure a realizzarti offendendomi. Se ne hai bisogno preferisco essere caritatevole e capire le tue necessità.

Bee

Giuseppe, seguendo i frequentissimi dialoghi fra te e Stefano credo che ogni persona di buon senso riesca a capire chi ha ragione e chi ha torto. Se non riesci a comprendere quando sei in errore nonostante tutte le volte che ti vengono presentate risposte ai soliti argomenti triti e ritriti stile “ve la prendete con la chiesa perché la odiate per principio e non considerate che la pedofilia c’è anche fuori dagli ambienti ecclesiastici” quando ti è stato fatto notare più e più volte che questo non può in alcun modo costituire una giustificazione… Sinceramente è un problema tuo.

Stefano

@ giuseppe

Ma che dici, io non ti offendo, me ne guardo bene.
Semplicemente constato.

pastore tedesco

Ti riferisci ai regimi di Pinochet, Franco, Mussolini,ecc. Io di regimi atei non ne conosco. Poi i regimi sono regimi e basta. Stalin e Hitler per me sono 2 bastardi della stessa razza bastarda, quella a cui appartiene Penedetto XVI.

Stefano

@ giuseppe

Infatti, guardando la storia dei regimi atei ne abbiamo una conferma lapalissiana. E lo sanno tutti. Rassegnatevi

bisognerebbe vedere se con il regime ateo e comunistaccio avevano scelta

diego

io guarderei la storia del cristianesimo. Morte, odio, guerra, distruzione…. altro che stalin e pol pot.

E poi ti ricordo che pol pot studiò a Parigi, in europa, la stessa europa che dici avere radici cristiane. Il comunismo ha radici cristiane se siete coerenti

Stefano

@ giuseppe

Allora, vediamo se così ti risulta più chiaro, una volta per tutte:

Tu dai a me, poniamo, del comunista e mi rinfacci i crimini dei comunisti.

Io dichiaro senza la minima difficoltà:

Io non sono comunista, mi dissocio dai crimini dei comunisti e li condanno.

Tu sei credente e ti rinfaccio i crimini dei credenti.

Alla mia, simmetricamente deve corrispondere la tua:

Io non sono credente, mi dissocio dai crimini dei credenti e li condanno

Sottoscrivi?

No? E ALLORA GIUSEPPE CAPISCI QUANTO SEI DURO?

nightshade90

non mi risulta che nessuno dei regimi che chiami “atei” (ma che erano regimi comunisti, non atei. non più di quanto fossero regimi bianchi caucasici o baffettati) siano mai riusciti a fare nulla di peggio di quello che fece il regime CRISTIANO e CATTOLICO europeo per 1500, con tanto di roghi pubblici, lincianggi e tortura a go go non solo per i dissidenti, ma anche su ogni capro espiatorio su cui mettessero le mani in caso di problemi. tortura tra l’altro raffinata dalla chiesa stessa, che in 1500 anni inventò un sacco di nuovi metodi di tortura prima inesistenti, tanto ne aceva uso.

robby

ecco ad esempio di fratellanza umana,guardiamo alle crociate mi pare 7,che hanno sdradicato da entrambi gli schieramenti circa 4 generazioni di figli e nipoti,oppure la guerra dei trentanni.,come esempo fratellanza cristiana permanente che distrutto l economia europea per 1 secolo,e ha messo padri contro cognati,e nuore contro suocere,per seguire calvino o lutero,o il papa…giuseppe perche devi fare sempre e dici le stesse cose…….se scontroso,ombroso,un po di luce mentale,nessuno ti vuole convertire….PERCHE STAI SEMPRE QUI..???,non te la prendere se poi vieni dileggiato,tè la cerchi

giuseppe

stefano scrive:

7 febbraio 2012 alle 21:02
la radice del male che ci circonda è dentro di noi, poco importa quale sia la nostra formazione culturale.
di certo le religioni spingono gli uni contro gli altri

Vermante la mia religione mi ha insegnato ad amare anche i nemici, pur riconoscendo che con voi é estremamente difficile perché siete recidivi.
Se la radice del male é dentro di noi, per sconfiggerlla serve una morale che non sia fatta a proprio uso e consumo.

Stefano

@ giuseppe

per correggere i PROPRI errori occorre ESATTAMENTE una morale a PROPRIO uso e CONSUMO.

Una morale in franchising decide quali siano i TUOI errori e come DEVI correggerli secondo QUALCUN ALTRO. E non funziona. La cattolicissima Italia è uno dei paesi più corrotti.
Le carceri sono piene di credenti.
La percentuale di atei è minima.

E ora la scusa: non sono veri cristiani, i preti pedofili nemmeno, io sono bravo e voi siete comunisti.

Continua giuseppe, i tuoi argomenti sono inoppugnabili….

Stefano

Credo sia ovvio per tutti ma non per giuseppe, quando scrivo

per correggere i PROPRI errori occorre ESATTAMENTE una morale a PROPRIO uso e CONSUMO

intendo una morale ragionata che tenga conto dell’essere umano come essere sociale che vive in un certo contesto storico.

Batrakos

—–Veramente la mia religione mi ha insegnato ad amare anche i nemici—-

Ammesso che sia vero (e facciamo a fidarci): chi dice che questo precetto non ti abbia toccato perchè l’altruismo fa parte della tua indole?
Dal momento che molti credenti all’atto pratico sono difettivi nell’amore (pensiamo ai ‘padani cristiani’ del nazista Lomastro) delle due l’una: o non sono credenti (ma nessuno li ha scomunicati…) oppure è semplicemente un fatto antropologico e non un’influenza diretta del precetto.
D’altronde la cosidetta regola aurea (sempre che si possa davvero ‘amare’ un nemico) dell’amore verso il prossimo è trasversale a molte religioni e a molte filosofie delle culture più diverse (da Confucio a Seneca).

stefano

non ti hanno insegnato che il bene è innato però, e non si deve per forza amare ma naturalemente amare (Rousseau) altrimenti i sentimenti negativi, compressi per troppo tempo, prendono il sopravvento e ci si scanna per motivi dogmatici…come le religioni insegnano.
la morale poi è un’invenzione dei tuoi preti, solo l’etica sociale laica è uguale per tutti non la morale che un gruppo di ciarlatani sedicente “divinizzato” chiama Superiore perchè trascendente decontestualizzandola dalla realtà oggettiva.

Batrakos

Ammesso che sia vero (e facciamo a fidarci)…chi ti dice che quel precetto non ti abbia colpito perchè sei altruista di indole?
Visto che ci sono credenti che non amano (vedi i ‘padani cristiani’ di Lomastro il nazi) delle due l’una: o non sono veramente credenti (ma nessuno li ha scomunicati) o non è la fede la determinante.
D’altronde (ammesso che sia sano e possibile ‘amare’ alla lettera il nemico) la regola aurea verso il prossimo è trasversale a molte religioni e a molti pensatori di diverse culture (da Confucio a Seneca)…per cui forse è più un concetto antropologico sacralizzato che un’invenzione (non è termine sprezzante, vedi invenio) della religione cristiana.

Batrakos

Scusate la doppia…rispondevo a Giuseppe ma mi pareva che non mi avesse inviato il commento!

bruno gualerzi

@ Batrakos
A mio modo di vedere la riflessione kantiana a proposito di morale in linea di massima è sempre valida. Kant distingue tra una morale ‘autonoma’, da intendere (almeno per quanto mi riguarda) come portato della facoltà razionale dell’uomo e giudicabile dall’uomo, ed una morale ‘eteronoma’, cioè venuta ‘da fuori’, da ‘altro da sè’, esistente ‘oggettivamente’ ma in una dimensione trascendente la condiziona umana, per cui – solito discorso – può rivelarsi nella storia solo tramite chi si ritiene portavoce della volontà divina.
La quale poi, per quanto riguarda la religione cristiana, è sintetizzata nei famosi 10 comandamenti la cui genericità (oltre a quelli non condivisibili già di per sè) si presta a qualsiasi interpretazione… e la chiesa è maestra nel girarli e rigirarli a seconda delle convenienze. Di fatto credo che non ci sia istituzione storica che, proprio perchè si autodefinisce l’unico l’interprete autorizzato, li abbia disattesi con tanta puntualità.

(Batrakos, visto che sei su questo post, ne approfitto per almeno accennare ad una risposta che avevo formulato nel post dove si parlava di utopia e anarchia e che poi – come altre volte – quando l’ho inviata ha trovato il post era già chiuso e il mio bell’elaborato… è sparito.
Due erano comunque i punti cui tenevo di più.
Uno in risposta alla tua richiesta di accennare alla posizione anarchica per quel che riguarda i mezzi di produzione. Premesso che mi rapporto all’anarchismo storico cercando nei limiti del possibile di evitare mitizzazioni, negative o positive (salvo un punto per me irrinunciabile, cioè il rifiuto della violenza), non ho dubbi in proposito: considero marxianamente l’alienazione del lavoro una delle forme di sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo più antiumane (ammesso che ce ne siano di ‘umane’) e il capitalismo l’ostacolo storico principale perchè si operi in modo che il lavoro, appunto, serva all’uomo e non viceversa… ma ritengo siano da riconsiderare le forma di lotta adottate fino a d ora dalle forze anticapitaliste. (Personalmente poi considero la stessa alienazione del lavoro la conseguenza di un’alienazione primaria che è l’alienazione religiosa, nel significato più ampio del termine, dovuto al dominio del pensiero magico-religioso… ma qui ne accenno soltanto).
Vorrei infine richiamare il fatto che in tanti scritti di Marx è ben presente una componente anarchica, spesso però messa in sordina dal marxismo ufficiale.
Comunque sia, è anche da qui che deriva la mia convinzione che anarchia e ateismo si rimandano inevitabilmente.

Tu poi parlavi di personalizzazione da parte mia e del rischio che in questo modo si corre di non intendersi mai bene su cosa si sta discutendo, e a questo proposito parlavi della necessità di una qualche forma di convenzionalismo e di una ‘distintio terminorum’ di derivazione scolastica. Sono assolutamente d’accordo… tanto è vero che mi sforzo sempre di precisare, quando uso una nozione dalla storia non univoca (ammesso che ce ne siano di univoche) di come la intendo. In questo caso, quando parlo di anarchia e utopia. D’altra parte – dico un’ovvietà – qualsiasi convinzione che si intende comunicare presuppone sempre un’elaborazione personale… l’importante è che la propria convinzione rappresenti ‘un’ punto di vista e non ‘il’ punto di vista…. mentre pretendere di riferirsi a nozioni ‘oggettive’, soprattutto quando ci si fa uso delle categorie storiche, si rischia di parlare di astrazioni, di sconfinare nella metafisica.

Batrakos

Bruno.
Grazie della risposta.

Sul discorso del post chiuso, chiudo con un consiglio: quando scrivi un commento, prima di lanciare l’invio, evidenzia sempre il tuo scritto poi fai copia…almeno non va perso!
Ci sarebbero molti spunti interessanti su cui discutere (da Marx della società senza classi alle forme storiche di lotta anticapitalista) ma chiudo qua per rispetto al regolamento e soprattutto agli altri utenti…come dicesti tu l’altra volta capiterà di riparlarne!!!

Sull’argomento di questo post.
In realtà per me la differenza tra etica autonoma ed eteronoma è molto formale, nel senso che un’etica è sempre, in parte e all’origine, eteronoma (perchè l’individuo apprende assumendo dati esterni) ma per funzionare deve per forza diventare autonoma, ovvero essere interiorizzata, altrimenti difficilmente riuscirà nei fatti e nella quotidianità ad applicarla.
Prendiamo i comandamenti evangelici (e non solo visto che il discorso non nasce col cristianesimo) sull’altruismo (al di là della loro valutazione che qua diverrebbe troppo ingombrante)…se uno non li interiorizza e non trova una rispondenza con la sua etica istintiva non li attuerà mai, anche se li legge e li medita da mane a sera; viceversa c’è chi si comporta in modo altruista senza magari aver letto o riflettuto una sola pagina dei vangeli.

El Topo

Tu hai nemici, io non ne ho, solo mi dispiace per persone come te che vivono a metà senza coraggio né responsabilità, con la testa affondata nella sabbia pensando di vedere il cielo. Forse è meglio che tu continui a credere nel tuo amico immaginario, non saresti in grado di sopportare il peso della libertà, tant’è che non sopporti nemmeno quella altrui. Te lo dico con affetto, non ti chiedo di cambiare idea o di rinnegare il tuo Dio ma non venire qui a raccontarci che chi non crede è nell’errore, vivi e lascia vivere, non essere arrogante, nessun ateo entra in chiesa ad arringare i fedeli sull’inesistenza di Dio, tu cosa fai qui? Ami farti umiliare? Cerchi lo scontro? Dovresti aver capito che qui gli atei sono ben corazzati e con molte ragioni in più per non credere di quante tu ne abbia per credere quindi nemmeno per il proselitismo non c’è margine. Se io credessi ti direi che se hai tanto tempo da perdere allora potresti recitare qualche rosario alla salute della nostra anima, che quello che fai qui è peccato, che sprechi i tuoi talenti e rischi di contaminare la tua mente con il male dell’ateismo, salvati finché sei in tempo e lascia questo luogo di perdizione.

Sandra

“Vermante la mia religione mi ha insegnato ad amare anche i nemici pur riconoscendo che con voi é estremamente difficile.”

Una religione dovrebbe insegnare che chi la pensa diversamente è tutt’al più un avversario, non un nemico. Nemico è chi ti ha fatto del male o minaccia di farlo.

Tu ci consideri nemici, quindi dovresti odiarci, ma ti sforzi di amarci, per obbedire alla tua religione. E dell’equilibrio mentale, giuseppe, la tua religione cosa dice?

diego

Vermante la mia religione mi ha insegnato ad amare anche i nemici, pur riconoscendo che con voi é estremamente difficile perché siete recidivi.

Ricordo Luca:

7 Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. 28 Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano. 29 Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica. 30 Da’ a chiunque ti chiede; e se qualcuno ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. 31 Ma come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro. 32 Ma se amate coloro che vi amano, che merito ne avrete? Poiché anche i peccatori amano coloro che li amano. 33 E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Poiché i peccatori fanno lo stesso. 34 E se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, che merito ne avrete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per riceverne altrettanto. 35 Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell’Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi.

qui non si parla di recidività, si parla di amore per i nemici. Che senso ha per un cristiano amare un altro crisiano?? il cristiano deve amare gli atei, non colpevolizzarli di continuo del male fatto dal cristianesimo all’umanità. La chiesa ha fatto della morale e dell’etica un principio a proprio uso e consumo, cambia sempre, basta che siano i potenti ad applicarla. La chiesa ha tradito ogni messaggio di Gesù, perfino il più fondamentalista ateo è più cristiano di un cattolico.

Giuseppe1

“Ama i tuoi nemici”, ma perchè dovremmo esser considerati nemici solo per il fatto di dubitare di Dio? Questo metodo CREA i nemici per poi poterli, a tuo modo, AMARLI, e al contempo dirgli “rassegnatevi”. E poi rassegnarsi a cosa? A queste geniali invenzioni da setta?

Otzi

@ Giuseppe. Come pretendi di affrontare il problema del Male con questi tuoi ragionamenti? Un po’ di umiltà e di conoscenza storica dovrebbe farti pensare che non ci è riuscito nessun credente. Solo chi nega dio, cioè l’ateo, è in questo ragionamento più logico e realistico.
Non ripeto quello che ho già scritto più sopra. Mi limito a farti osservare che neppure il tuo dio, se sei in grado di pensar forte, è così onnipotente da eliminare il problema del Male. E te lo dimostro: Con la storiella della dannazione eterna non elimina il Male, nè il cattivo, ma ne rincara la dose, il grado come se lui provasse felicità e bene a vedere Sofferenza eterna. Passi pure attribuire tali nefandezze irrazionali ad un dio-buono-onnipotente. Ma ciò che è più grave e che le abominevoli sacre scritture in San Paolo e poi nelle spierazioni teologiche di San Tommaso d’Aquino assicurano il buon credente di un di più di felicità eterna il quale consisterebbe, oltre la visione di dio, anche nella felicità di vedere le sofferenze dei dannati. San Paolo parla di “carboni ardenti cul capo”. Insisto: dio è il Male e l’uomo che pensa a simili idee di dio agisce moralmente contro il Bene, volente o nolente. Insomma il tuo dio NON può eliminare il Male in contemporanea eterna col suo (inesistente) essere.

fab

giuseppe, le religioni non insegnano niente e tu ne sei la prova.

Federico Tonizzo

“senza Dio “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte”. La mancanza di Dio, secondo Sarah, sarebbe “la vera radice delle ingiustizie che ci circondano”.”

QUANTE STUPIDISSIME MENZOGNE!!! Solo dei “poveri di spirito” possono cascarci!!!!

stefano

menzogne? 😀 non tanto, sostituisci la parola dio con denaro e il discorso dei preti non fa una piega.

Federico Tonizzo

Ci provo:

“senza DENARO “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte”. La mancanza di DENARO, secondo Sarah, sarebbe “la vera radice delle ingiustizie che ci circondano”.”

Mah… qualcosa di vero ora c’è…
Potremmo mandarlo come messaggio a Monti per tentare di farci restituire tutti i soldi che ci sta derubando 😯

FabioFLX

Inutile nascondervi: Dio è solo la vostra scusa migliore. Maledetti!

Marco Uno

“senza Dio “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte”

Ti piacerebbe fosse così vecchio briccone 😆
Infatti in quei covi di atei che sono Svezia e Norvegia è tutta una prevaricazione del più forte.
Mentre dov’é pieno di fedeli come in Italia, Brasile o Iran le cose van molto meglio.

robby

GUARDATE IL MESSICO UNO DEI PAESi PIU CATTOLICI DEL SUD AMERICA….che fratellanza…..che futuro che vita…,oppure iran,somalia,irak,pakistan…..paesi religiossisimi

MASSIMO

Questi attacchi di stizza contro noi atei dimostrano una sola cosa, e cioè che i cattolici sanno perfettamente che la Chiesa è una istituzione anacronistica che non c’entra niente con i tempi attuali.
Ce l’hanno con la “secolarizzazione” semplicemente perchè hanno paura che il progresso e la cultura apra gli occhi alla gente e cosi questa non crede più alle favole.

Signori cattolici, fatevela voi una bella analisi di coscienza.
L’istituzione che vi sta tanto a cuore è solo un residuo del Medioevo e se sta ancora a galla è grazie ai politici corrotti (in primis Mussolini e Craxi) che hanno fatto le leggi per sostenerla.

Cesare b

L’accostamento tra pedofilia praticata da alcuni memebri del clero e contrarieta’ all’ateismo da parte della Gerarchia e’ del tutto privo di senso: le affermazioni di chicchessia su qualsiasi argomento sono piu’ o meno valide indipendentemente da cio’ che avviene in un campo completamente diverso.
Non condivisibile mi sembra anche l’interpretazione di certe affermazioni come “ateofobia”. Casomai andrebbero definite “ateismofobia”. Esse derivano, infatti, non dall’idea che i credenti siano automaticamente buoni e gli atei cattivi, ma da quella che i buoni siano in qualche modo credenti o destinati a diventarlo (vedasi il “Cortile dei Gentili”) e i malvagi – qualunque cosa affermino, qualunque ritualita’ pratichino – siano in realta’ atei.
Francamente trovare pericolose e socialmente nocive tali opinioni e gratificare d’epiteti insultanti chi le ha, a me sembra un tantinello esagerato.
Saluti.

Giorgio Pozzo

Quindi un malvagio, indipendentemente dal fatto che affermi di essere un credente oppure un non credente, è in realtà un ateo?

Mi sembra un’affermazione piuttosto difficile da sostanziare. Anche e soprattutto perchè significherebbe correlare delle caratteristiche continue e variabili (bontà/malvagità) con delle caratteristiche totalmente discrete (aver fede/non aver fede).

Cesare b

Non pretendo che sia indiscutibile l’affermazione secondo la quale i buoni sarebbero, in realta’, pii (almeno potenzialmente) anche se credono di non esserlo e i malvagi empi anche se fanno apparente professione di fede. Mi basterebbe che un tale convincimento fosse considerato socialmente legittimo, intellettualmente rispettabile, innocuo e non offensivo per nessuno (malvagi a parte).
Saluti.

Francesco

Per Cesare b.
E’ offensivo non solo nei confronti dei malvagi come te, ma anche nei confronti di tutti i non credenti che sono buoni.
Salutami a Socrate.

Giorgio Pozzo

Essendo un’opinione soggettiva, può senz’altro essere legittima (“socialmente” che significa?), come tutte le opinioni.
Intellettualmente rispettabile non proprio (vedere mia obiezione), semplicemente in quanto piuttosto assurda (sostenere che la Terra sia piatta non può essere rispettabile, in quanto fregnaccia).
Inoffensiva, può darsi (attenzione però, perchè molte scemenze sembrano inoffensive, ma poi nascondono pericoli: vedi ideologie politiche).

La mia valutazione è totalmente neutrale, comunque, e parte dal presupposto che sia già un nonsenso definire qualcuno “buono” o “cattivo” come fosse bianco o nero.

Sandra

“L’accostamento tra pedofilia praticata da alcuni memebri del clero e contrarieta’ all’ateismo da parte della Gerarchia e’ del tutto privo di senso.”

Cerco di spiegare perché ne ha per me.
Un punto è già stato evidenziato sopra, ossia il giudizio di immoralità che la gerarchia cattolica riserva agli atei è del tutto infondata, quando si pensa alla condotta immorale di molti vescovi, papi e capi vari, per scandali finanziari e sessuali. Se poi pensiamo che la morale cattolica è specializzata nei “peccati” della carne, e proprio lì sono cascati, l’accostamento si giustifica.

Poi c’è un altro punto, importante per il futuro. Io penso che la Gerarchia ecclesiastica, alla luce dell’omertà con cui ha protetto i suoi pedofili, si stia ponendo un problema. Parlando schiettamente, non credo che in molti si siano stupiti che ci fosse protezione all’interno della Chiesa, qualsiasi organizzazione dotata di potere non sottoposto a controllo lo fa, e la Chiesa non costituisce né eccezione né sorpresa. La società, che fino a pochi anni fa e in Italia ancora oggi ha fatto finta di non vedere, ha costretto prima se stessa e poi la Chiesa a vedere. Ma cosa succederà se e quando un prete importato dal terzo mondo dovesse cadere nello stesso terreno, abusando di un bambino facciamo veneto? E’ una cosa da mettere in conto, si sa che le vocazioni, in mancanza di miseria, da noi scarseggiano, e si recluta altrove. Ma qual è il profilo del sacerdote africano? Vocazione o voglia di sopravvivenza? Quanti preti africani hanno scelto tra carriera nell’esercito o carriera ecclesiastica? E questo è il ventre molle della Chiesa, una struttura che non è più in grado di attirare il meglio, e per di più non può più coprire il peggio. E in questo contesto la Chiesa attacca proprio le idee che le sottraggono risorse, una filosofia di vita, quella atea o non credente, che alla prova dei fatti non si è affatto dimostrata immorale.

Maurizio_ds

Gli attacchi aggressivi nascondono la paura, quindi la verità è che la chiesa ha paura degli atei.

Cesare b

@Sandra. Ti chiedi” Cosa succederà se e quando un prete importato dal terzo mondo dovesse cadere nello stesso terreno, abusando di un bambino facciamo veneto?”
Sarebbe, ovviamente, un disastro. In se’ il fatto non sarebbe piu’ grave se l’abusatore fosse africano o di Pieve di Soligo, ma il razzismo purtroppo presente in Europa (e in alcune aree maggiormente fomentato) creerebbe, nel caso dell’ africano, una reazione piu’ negativa in una parte dell’opinione pubblica.
Per affrontare casi simili – quando non sia riuscita a prevenirli con attento discernimento delle vocazioni e solida preparazione spirituale in Seminario – la Chiesa non ha altri mezzi se non quelli tradizionali (purtroppo per qualche tempo trascurati, ma ora tornati, grazie a Dio, in auge): vigilanza attenta e pronta punizione dei colpevoli, anche con il ricorso al braccio secolare. E in questo una certa distanza sociologica tra alto e basso clero … aiuta. E’ storicamente provato.
Comunque sono persuaso che col tempo si dovra’ affidare l’attivita’ parrocchiale a coppie composte da diaconi sposati ed a catechiste a tempo pieno (spesso mogli degli stessi diaconi). Le catechiste avranno l’esclusiva della pastorale infantile e adolescenziale. In questa prospettiva i sacerdoti celibatari saranno interamente “alto clero” (da vicario episcopale in su).
Saluti.

Sandra

Interessante, tipo Svicolo svicolone, tutta a mancina. Visto che non se lo sanno tenere nei pantaloni quando ci sono dei ragazzini, oplà, non glieli facciamo vedere. Le donne oltre che madri vengono buone come responsabili della catechesi. Poi facciamo un clero a due velocità, uno sveglio e ambizioso da far “crescere” e occuparsi di cose “da grandi”, e l’altro più grezzo che sta con femmine e bambini. Ma mi incuriosisce questa soluzione: a che età uno decide a quale delle due fasce appartenere? E se poi uno cambia idea e vuol fare carriera, che fa? Molla la moglie catechista? E come gestire invidie e gelosie tra fasce, e all’interno di ogni fascia? E poi trattare delle donne come delle suore, eterne sottomesse, uhh, che ginepraio… Mi sa che la pezza è peggiore del buco, però contenti voi.

dario colombera

E’ ora di chiarire il fatto, noto da oltre duemilacinquecento anni che Dio, come termine assoluto non si può spiegare con linguaggi che sono sempre relativi. Chi dice Dio bestemmia, perché sostituisce la Realtà, se c’è, Dio, con la propria soggettivissima interpretazione. Quando un individuo prnuncia il lemma Dio, state certi che è un falso profeta. A posteriori ciò è provato dalle faccie degli alti prelati, dai comportamenti di tutti i prelati e da un’interpretazione dei vangeli che fa contento soltanto Baal.

Red Passion

“Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, ha affermato oggi che senza Dio “la vita muore, la fraternità si dissolve in vuota utopia, il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte”. ”
Dunque, poichè la vita muore di fatto (nel senso che i viventi muoiono, solo le cose non-vive non muoiono mai, piante, animali, batteri ecc. sì e questo accade tutti i giorni), poichè la fratellanza è un’utopia, nel senso più alto di questo termine, cioè un limite da raggiungere con intelligenza e impegno, non certo per grazia divina, e poichè è sotto gli occhi di tutti che gli interessi dei più potenti nel mondo determinano, purtroppo, i nostri destini, dobbiamo dedurre, seguendo il ragionamento di Robert, che DIO NON ESISTE.
Ma c’è anche una buona notizia: tutte le cose sopraccitate, la vita, la fratellanza, la difesa dalle aggressioni dei potenti si possono ottenere mediante l’unione degli individui in associazioni che si battono per raggiungere tali fini. L’unione fa la forza! Unica avvertenza, rispetto ai potenti prevaricatori e alle masse prevaricate, secondo voi, dove si collocherà la chiesa?
Io la risposta ce l’ho, ma non per partito preso, come possono pensare i vari trolls (individui che mi fanno tanta pena, come qualsiasi malato di mente), ma perchè la risposta la possiamo trovare nella storia e nell’attualità

Giorgio Pozzo

… senza Dio il nostro futuro è in balia delle prevaricazioni e degli interessi del più forte.

Quindi ammette anche lui che il futuro dei senza-dio è in balia delle prevaricazioni e degli interessi della chiesa cattolica. Chiara dichiarazione di intenti…

Se altri hanno una differente lettura, e sicuramente esistono n differenti letture, è semplicemente perchè le affermazioni di questo tipo sono (volutamente) nebulose. Ecco la differenza tra le affermazioni di un prete o di uno scienziato. E’ la differenza tra non-scientifico e scientifico.

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