L’Aquila, comitato donne: “Diocesi non può gestire centro anti-violenza”

La ricostruzione de L’Aquila, dopo il terremoto del 2009, vede la forte influenza della curia locale. Ad esempio, con lo stanziamento di 3 milioni per rimettere in sesto 23 chiese “lievemente danneggiate” e con il controllo della Chiesa sulla locale Casa dello Studente, denunciato dall’Udu (Unione degli Universitari). Tra l’altro il vescovo ausiliario de L’Aquila, Giovanni D’Ercole, è tra l’altro coinvolto nel processo per la presunta truffa sui ‘fondi Giovanardi’.

Ora il Comitato Donne Terre-Mutate, nato dopo il sisma per riattivare iniziative socio-culturali a favore delle donne aquilane, denuncia l’ennesima corsia preferenziale per la Chiesa. Nell’ordinanza 3978 del presidente del consiglio, datata novembre 2011, era prevista la ristrutturazione di edifici e di nuove strutture per favorire la ripresa dell’assistenza a donne e madri in difficoltà, tra cui il centro anti-violenza. Ma “avvalendosi della diocesi dell’Aquila e delle altre diocesi abruzzesi” sulla base di “apposite convenzioni”, con stanziamento di fondi per 1,5 milioni. Il Comitato contesta la scelta di coinvolgere la Chiesa. E in un appello che invita alla mobilitazione per parla di “gravissima violazione dei diritti di tutela delle donne”. Perché “non possono essere in alcun caso le diocesi i soggetti qualificati e specializzati nelle attività di contrasto alla violenza maschile compiuta sulle donne e di sostegno alle stese”, spiega. I centri antiviolenza sono infatti gestiti, come previsto anche dalla normativa, esclusivamente da donne e hanno natura non confessionale, laica, aperta a prescindere dall’appartenenza religiosa.

AGGIORNAMENTO DEL 15 FEBBRAIO. Anche la Cgil locale si è unita alla richiesta, scrive il sito Abruzzo 24.

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25 commenti

myself

Bas𐍄ardi avvoltoi che non sono altro, per loro un terremoto non è che un altro modo per fare affari.

L’unica cosa che mi fa piacere è che queste donne si oppongano ai pretacci, purtroppo sento troppo spesso di donne che accettano di essere sottomesse alla CCAR.

whichgood

Tiziana,
avevo già letto questo articolo (lo avevi già segnalato precedentemente). Una cosa non condivido: l’introduzione con la “morale” di Lot, più che altro, con l’interpretazione che citi da questo passaggio bibblico.
Quando la moglie di Lot si è voltata (rivelandosi all’ordine divino) perchè preoccupata delle due figlie rimaste a Sodoma ha espresso una sua scelta personale , forse, perchè preferiva rischiare la morte piuttosto che vivere nel dolore di non aver neanche tentato di salvarle. La moglie di Lot si è rivelata alla divinità per poter scegliere autonomamente oppure non credeva neanche a questa. L’importante è che ha scelto di testa propria e questa morale supera qualsiasi altra interpretazione. Che sia importante guardare avanti o indietro non dipende da un cappriccio divino, piuttosto dalla visione personale di cada uno. Colgo pure l’ironia fra parentesi che chiude la morale (e mica tanto ironia). La morale di Lot è una tipica fallacia teologica per imporre la volontà divina sulla libertà personale.
Il resto dell’articolo mi è piaciuto molto, complimenti.

Tiziana

@whichgood

In realtà la segnalazione è quella di un testo che a me piace nella sua tragicità. E il cambiamento, che fa parte dell’intelligenza, è più forte del divino. Quanto al fatto che l’italiano mediamente sedicente cattolico non conosca l’episodio mi pare vero. Se poi vuoi avere una mia opnione sul libro lo trovo interssante, con tanti personaggi anche femminili di gran carattere, e non annoia. Una lettura interessante. Specialmente se non si casca in una traduzione tipo paolini. Potevi anche rispondermi lì comunque,

whichgood

Un centro anti-violenza gestito dalla Chiesa è come affidare i parchi naturali ai cacciatori.
Solo nell’Italia del malaffare e dell’ignoranza può capitare una simile aberrazione.

massi

C’è un non so che di opposto e simmetrico tra una chiesa gerarchizzata tutta al maschile e commissini di pari opportunità senza gerarchie tutte al femminile, che però si incontra nella drammatizzazione della sessualità.

FabioFLX

Cavolo, ogni giorno se ne scopre una peggio dell’altra da parte di questo branco di criminali uniti nel nome di una grande bugia :-/
A mio avviso sarebbe una buona cosa, in prossimità delle prossime elezioni nazionali o anche di quelle locali che avvengono di tanto in tanto, manifestare in piazza facendo notare che c’è gente che non voterà mai nessuno che non dimostri chiaramente che durante il suo mandato saranno previste manovre atte a ridimensionare i privilegi dei gruppi religiosi in funzione di quelli puramente laici.
Siamo mica così pochi…?

Soqquadro

Considerato che è un centro anti-violenza, direi che gestisce le situazioni già drammatiche, non che drammatizzi le sessualità.

massi

Ovviamente, limitatamente a questo il discorso non fa una grinza.

Ma appunto… limitatamente.
Mentre, invece, in questa società bigotta, generalmente, tutt* d’accordo, il sesso non appare mai come una cosa bella, o almeno non quanto la guerra.

massi

Ps: un cordone di preti e di polizia intorno alla sessualità è l’ultima cosa che serve all’anti-violenza.

Paganini

“Ora il Comitato Donne Terre-Mutate, nato dopo il sisma per riattivare iniziative socio-culturali a favore delle donne aquilane, denuncia l’ennesima corsia preferenziale per la Chiesa.”

Chissà perchè queste preferenze non mi stupiscono più.

🙁 🙁 🙁

whichgood

Ogni volta che il papa apre bocca praticamente, lascia trasudare un messaggio di discriminazione e odio.
A questa organizzazione lo Stato italiano affida irresponsabilmente la gestione dei centri anti-violenza.
Perchè nono diamo la gestione della banca d’Italia alla ‘ndrangheta ?, così, per coerenza.

Federico Tonizzo

“Perchè nono diamo la gestione della banca d’Italia alla ‘ndrangheta ?”

Hum… siamo sicuri che non sia già così, a nostra insaputa?

Pensa che le banche vengono sempre “rifinanziate” dai vari governi a spese nostre quando piangono “miseria”, ma quando noi cittadini ci immiseriamo sempre di più, soprattutto come in questi mesi, le “manovre finanziarie” dei vari governi tagliano lo stato sociale e le pensioni, oltre ad aumentare le tasse per chi le paga già.

A proposito di “governo”: è noto che il governo Berlusconi è stato un governo di mafiosi o cmq di malavitosi (i quali sono cmq ancora presenti sulle “sedie” dove siedevano l’anno scorso), mentre il governo Monti è un governo filovaticano, e il Vaticano ha come banca quel “paradiso fiscale per malavitosi ed evasori fiscali” che è lo IOR…

Come essere dunque tranquilli riguardo alla Banca d’Italia? Io tranquillo non lo sono affatto, anzi…
Pensa che la Banca d’Italia fu già “governata” da Antonio Fazio, personaggio condannato a vari anni di carcere e qualche milione di euro di multe per i reati che aveva commesso quando era banchiere della Bd’I:
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Fazio#Procedimenti_giudiziari .

Roberto Grendene

ho inviato le mail come indicato nell’appello

http://www.uaar.it/news/wp-content/uploads/2012/01/appello-commissario_Chiodi.pdf

incredibile che si consegnino soldi pubblici ad una organizzazione che
– discrimina le donne, escludendole da ruoli di potere
– gode della norma “salvapreti”, come da Concordato
– è stata travolta dallo scandalo della violenza suile minori e sui minori, soprattutto per la scarsa o nulla denuncia dei casi all’autorità giudiziaria

whichgood

Complimenti !.

La Diocesi aveva inteso un centro “puledrico” e così ha investito 1,5 milioni in presepi pieni di muli e centri sportivi per “puledri”.

Enrico-46

Per la chiesa cattolica e per le religioni, la donna è “un essere inferiore”, pur se lo neghino arrampicandosi sugli specchi. Dare alla curia l’incarico di occuparsi del bene delle donne è un ossimoro, oltre a tutte le altre legittime considerazioni di altro tipo su una tale decisione.

whichgood

Immagino i centri che avrebbero fatto, con corsi di cucina, corsi di uncinetto, “educazione sessuale” destinata alla procreazione e corsi di vita coniugale per la donna moderna.

Francesco S.

Fa bene questa associazione a protestare non deve essere la chiesa a occuparsi di queste problematiche ma lo stato o associazioni laiche, per di più la chiesa cattolica è una associazione che discrimina le donne per statuto.

Però permettetemi un’osservazione: perchè questi centri possono essere gestiti esclusivamente da donne? C’è una legge che lo impone? Un uomo non può essere contro la violenza sulle donne? E’ come dire che un bianco non può essere contro il razzismo verso le persone di colore.

Reiuky

Penso si tratti di una questione di empatia…

Non credo che una donna che abbia subito violenza da un uomo abbia voglia di rivolgersi a un altro uomo per raccontargli quello che è successo.

Francesco S.

A quanto ho capito non sono ammessi uomini (posso aver capito male), la cosa che dici tu è vera per sicuramente per i primi incontri. Io preferirei centri con operatori sia uomini che donne, le donne che hanno subito violenza dovranno pur vedere che ci sono uomini che non le maltrattano per superare il trauma.

Soqquadro

Credo che dipenda dall’attività del singolo centro, ossia, ci sono centri che hanno anche personale maschile, altri no, a seconda del tipo di problematica/vittima specifica che trattano. A ridosso del trauma, mi viene in mente la casistica degli stupri, in particolare su minorenni, è già abbastanza problematico mettersi intimamente in mano a persone (per quanto specializzate) estranee, un personale maschile generalmente non lenisce la diffidenza automatica e la difficoltà della vittima, ma rischia di acuirla.
E poi, (ma questa è una mia idea, ricavata da discorsi altri che mi è capitato di sentire in merito) fa anche da simbologia tranquillizzante per le vittime, una cosa che le donne fanno da sole.

Maurizio_ds

Cos’è, comunione e fatturazione è scesa anche a L’Aquila?

Paul Manoni

Eppure sono proprio questi centri che potrebbero aiutare le donne islamiche maltrattate dai rispettivi mariti-padroni. Viene da chiedersi con quale spirito si possano avvicinare ad un centro antiviolenza gestito per giunta da sacerdoti di un’altra religione.
Se “hanno natura non confessionale, laica, aperta a prescindere dall’appartenenza religiosa”, l’idiozia e’ stata quella di prendere in considerazione la solita diocesi affarista e truffaldina, che si e’ accaparrata tutte le gestioni post-sisma.
Di una cosa sono certo…Mi sa che quei due criminali, non erano gli unici che “ridevano” quella notte… 🙁

cesareTS

I centri antiviolenza sono infatti gestiti, come previsto anche dalla normativa, esclusivamente da donne e hanno natura non confessionale, laica, aperta a prescindere dall’appartenenza religiosa.
Se questa parte della notizia pubblicata risponde a verità non sarà difficile anche per un modesto avvocato far valere la legge.

Sabribna

…c’è un “comitato donne” ??? E i maschi?

…e si oppongono alle gerarchie ecclesiastiche perché tutti uomini ???

…ma non fanno la stessa cosa se nel comitato ci sono solo donne ed ammettono solo donne ???

…ma questi comitati escludono solo uomini violenti o tutti gli uomini ? E che dire degli uomini handicappati, stranieri, atei, neri, gay, vengono esclusi anche loro ? Ma davvero si combatte alcune discriminazioni imponendone delle altre ? Ma davvero questa viene presa per alcuni come “coerenza” ??
Dunque si combattono i bigotti religiosi con le bigotte fasciste-femministe?

Bah… a me la cosa sa tanto di organizzazione di lesbiche. Poi fate voi.

“I centri antiviolenza sono infatti gestiti, come previsto anche dalla normativa, esclusivamente da donne e hanno natura non confessionale, laica, aperta a prescindere dall’appartenenza religiosa.”

Esclusivamente da donne… + …”natura … aperta”… = paradosso.

Come può una associazione che esclude gli uomini esser considerata “aperta”? Ma se è chiusa al 50% della popolazione. Vi prego usate il cervello. E che cacchio avete nella testa. Capisco che le lesbiche separatiste stiano fuori come un balcone a causa dei loro ormoni sballati, ma chi non è lesbica dovrebbe fare uno sforzo in più per ragionare in maniera razionale, no? Forza che ce la fate.

Sabrina

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