Iran, programmatore condannato a morte per sito porno

La Corte suprema iraniana ha condannato a morte Saeed Malekpour, un programmatore di 36 anni, con l’accusa di aver gestito un sito porno, agitazione contro il regime e offesa all’islam. L’uomo era tornato nel suo paese d’origine nel 2008 per andare a trovare il nonno, ormai morente. Ma è stato arrestato e quindi condannato a morte già nel dicembre 2010. A seguito dell’intervento diplomatico del Canada, la sentenza di morte è stata annullata dalla Corte suprema nel giugno 2011, che però ora l’ha riconfermata. L’esecuzione, fa sapere il suo legale, potrebbe essere imminente.

L’uomo è stato torturato dalla polizia religiosa, che gli ha strappato una confessione, trasmessa sulla tv di Stato. Malekpour, secondo la famiglia, non sapeva che sul sito sarebbero stati inseriti contenuti pornografici. La sentenza, contestata a livello internazionale dai gruppi per la difesa dei diritti umani come Amnesty International, è l’ennesimo gesto del regime degli ayatollah volto controllare la rete.

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60 commenti

gmd85

Ci credo che non lo sapeva. Sai quanto ci vuole a inserirli. Bella macchinazione per fornire alla polizia il pretesto per torturarlo e probabilmente ucciderlo.

Roberto Grendene

veramente il fatto che non lo sapesse e’ irrilevante

gmd85

Giusto. È stata comunque lesa la libertà di espressione di un individuo e quello è il problema di partenza. ma mi è venuto naturale pensare a una macchinazione o, comunque, a una confession scritta a tavolino che il poveretto potrebbe solo aver firmato per far cessare le torture. Mezzi da regime, insomma.

nightshade90

che ipocrisia, i paesi arabi sono i maggiori visitatori di siti porno in assoluto, ma sono pronti a canodannare a morte i produttori e distributori (sia che lo siano veramente sia che lo siano a propria insaputa). sembrano sempre più simili ai cattolici, ma senza la società civile e la mancanza di potere temporale a frenare la loro violenza.

mirko

Ma è terribile! Bisogna che la gente sappia diffondete la cosa!!!!!

myself

Io però se fossi un iraniano e avessi la possibilità di andare all’estero non tornerei mai più nel mio paese, nemmeno per trovare un nonno morente.

Batrakos

C’è solo il problema che se fossi nato e cresciuto in Iran non sarei io ma un altro (visto che avrei avuto altre esperienze e precondizioni).
Fingendo che si potesse trasportare la mia psiche attuale direttamente in Iran, direi senza dubbio…5!

Roberto Grendene

tra l’altro la Chiesa per bocca dei sui papi chiama atei regimi come quelli fascista e nazista, con i quali sono andati a braccetto e firmato Concordati

se il giudizio della storia mostra l’orrore, loro si sposano di posto e danno la colpa ad altri

gmd85

Senza capire che si tratta di un ateismo imposto, non certo ragionato e frutto di un naturale percorso logico-riflessivo.

Simone

E il più delle volte confondendo comunismo e ateismo. Anche se francamente io non credo che il livello di idiozia di certi elementi come giuseppe e alecattolico permetta di reiterare ad ogni topic i medesimi errori. Quindi comincio a pensare che si tratti di pure e semplici provocazioni di preti mercenari pagati dal vaticancro apposta per trollare e salvare le pecore cattoliche che dovessero imbattersi nel nostro sito.

Nikolaus

L’Iran è un inferno! Non andrei in quel paese maledetto nemmeno per tutto l’oro del mondo. Bisognerebbe aiutare Saeed ad ogni costo, far evacuare da li tutte le altre persone democratiche e civili e lasciarvi solo i caproni fondamentalisti a godersi la loro “civiltà”.

mirko

Dovremmo invece impagnarci per aiutare chi in quei paesi lotta e muore per liberà che noi occidentali diamo per assodate!

Artemio

Io sono per l’intervento militare. Certo non solo per questo fatto gravissimo, ma soprattutto perché il mondo non puo’ permettersi il lusso di un Iran nucleare.
Non si tratterebbe di un intervento finalizzato a prendere il controllo del paese, ma solo a distruggere le infrastrutture per l’arricchimento dell’uranio. Probabilmente questo porterebbe il favorevole effetto collaterale di un indebolimento del regime teocratico. Sarebbero poi gli iraniani a scegliere se volere ancora la teocrazia o invece la democrazia, assumendosene tutte le responsabilità.
Tecnicamente si puo’ fare. Gli USA hanno gli strumenti giusti. I B2 sembrano fatti apposta.
Il numero di morti sarebbe molto limitato. Il rischio di destabilizzare ulteriormente il medio oriente e il rischio di attentati a mio avviso va corso perché c’è in ballo una possibile azione nucleare unilaterale iraniana consonseguenze politiche mondiali catastrofiche.

mistergrey

“veramente il fatto che non lo sapesse e’ irrilevante”

Pienamente d’accordo.

Francesco S.

Secondo me un intervento armato aggraverebbe la situazione, meglio approcci diplomatici fin quando è possibile, un intervento armato sarebbe solo giustificato dalla presenza di testate nucleari, ma se ci sono solo centrali nucleari sarebbe un abuso.

Artemio

Con la presenza di testate nucleari l’intervento militare non è piu’ possibile. O intervieni prima o subisci.
Probabilmente abbiamo circa 1 anno per intervenire con bombardamenti mirati. Dopo, l’intervento significherebbe ritorsione nucleare contro Israele, ricatti sistematici a tutto i m.o., decine di migliaia di morti.
Bisogna agire subito. Prima che sia troppo tardi.
La diplomazia ha totalmente fallito e non è più una “viable option”. Le sanzioni economiche non bastano più e non farebbero a tempo a impedire che l’Iran si armi.
Purtroppo ci vogliono le bombe. Subito.

Paul Manoni

L’isolamento su tutti i fronti, prima di un intervento armato, sarebbe molto meglio. 😉

Artemio

Non c’è più tempo. Ormai sarebbe troppo poco troppo tardi.
E cmq l’Iran è già sostanzialmente isolato.

Paul Manoni

@Artemio
Non abbastanza isolato, visto che esporta petrolio soprattutto in Cina. Se si riuscisse a rifornire la Cina di petrolio proveniente da un paese diverso, ed isolare DEFINITIVAMENTE e COMPLETAMENTE l’Iran, non sarebbe troppo tardi. 😉
La Cina peraltro, non e’ l’unico paese che gli importa il petrolio…In Europa, indovina chi glielo compra?…Comincia per “I” e finisce per “talia”. 😉

romeno182

intervento armato????????????? con quali soldi, e soprattutto contro chi? la popolazione iraniana? vuoi la terza guerra mondiale?

giulio

@ artemio
Per distruggere i siti nucleari iraniani occorrono bombe atomiche, perchè sono decine di metri sottoterra e con le bombe convenzionali non sono raggiungibili.
Davvero vorresti usare la bomba atomica per primo?
Non c’è un cortocircuito logico che noi accusiamo l’Iran di voler usare l’atomica per primo, e dopo chi sferra DAVVERO un’aggressione nucleare siamo noi?

Arthur Frayn

E daje con la solfa dei “guardiani del mondo” a stelle e striscie!
Indipendentemente da quello che possiamo pensarne noi, gli iraniani hanno esattamente il governo che desiderano, secondo quale diritto gli si vorrebbe imporre un cambiamento?
Da quando é venuta meno la funzione stabilizzatrice dell’ex-URSS, gli USA hanno creduto di poter dettare legge ovunque. Ben vengano dunque altri paesi in grado di procurarsi la deterrenza nucleare, islamici o no, integralisti o meno. Specialmente in quella zona del mondo, servirà anche per tenere a bada i sionisti, pazzi guerrafondai già dotati di atomiche da decenni (e toh, nessuno che si sogni di bombardarli).

lol

poi i vengono a dire che esiste l’islam moderato… ma per favore.
per quanto mi riguarda l’islam è questo… cioè la religione più violenta e barbara oggi esistente.
se esistono persone nel mondo occidentale (di cultura islamica), ma che abbracciano i valori di libertà e i diritti umani, semplicemente hanno smesso di essere islamici…

Senjin

Ci sono ma sono stra-minotaritari. Il primo che mi viene in mente è l’Islam Alveis praticato dagli Zaza (o Dimili che dir si voglia). Una corrente ibridata con lo zoroastrianesimo che fra le varie cose prevede pacifismo, parità fra i sessi, ecc. Gli zaza in Turchia sono i più grandi sostenitori della laicità. Stesso discorso vale per la grande maggioranza dei Sufi e per gli Yazidi (di questi ultimi ne sopravvivono pochissimi grazie alle persecuzioni).
Purtroppo la voce di questi gruppi è regolarmente silenziata su TUTTI i media, anzi la maggior parte del mondo ne ignora felicemente l’esistenza.
Sto ancora aspettando di vedere qualche terzmondista stracciarsi le vesti per il genocidio degli Yazidi.

giulio

Per quel poco che vale io conosco (online, non direttamente) un musulmano osservante (una volta è svenuto per strada per fame e sete durante il Ramadan) che è vicino al PD ed esprime posizioni indistinguibili da quelle di un laico-progressista italiano, l’ho letto molte volte su un forum di discussione.

mistergrey

“Io sono per l’intervento militare. Certo non solo per questo fatto gravissimo, ma soprattutto perché il mondo non puo’ permettersi il lusso di un Iran nucleare.
Non si tratterebbe di un intervento finalizzato a prendere il controllo del paese, ma solo a distruggere le infrastrutture per l’arricchimento dell’uranio. Probabilmente questo porterebbe il favorevole effetto collaterale di un indebolimento del regime teocratico. Sarebbero poi gli iraniani a scegliere se volere ancora la teocrazia o invece la democrazia, assumendosene tutte le responsabilità.
Tecnicamente si puo’ fare. Gli USA hanno gli strumenti giusti. I B2 sembrano fatti apposta.
Il numero di morti sarebbe molto limitato. Il rischio di destabilizzare ulteriormente il medio oriente e il rischio di attentati a mio avviso va corso perché c’è in ballo una possibile azione nucleare unilaterale iraniana consonseguenze politiche mondiali catastrofiche.”

Allo stato attuale qualsiasi intervento militare in Iran, il cui regime io esecro, sarebbe in ogni caso un’operazione imperialista.

Ai gringos, protettori dei regimi islamici più oscurantisti, interessa ben poco delle sofferenze imposte ai poveri iraniani dalla teocrazia scita . Se prendessero il controllo della Persia probabilmente si accorderebbero con la parte “moderata” del clero scita, ovvero con quella disposta a collaborare.

“Tecnicamente si puo’ fare. Gli USA hanno gli strumenti giusti. I B2 sembrano fatti apposta.
Il numero di morti sarebbe molto limitato”

Qui non si tratta di risiko ma di guerre vere e comunque non si può essere sicuri che il bombardamento delle installazioni nucleari iraniane porterebbe alla caduta del regime.

Non credo che il premio nobel per la pace si imbarcherebbe in un affare così rischioso proprio durante la campagna elettorale, però non si può escludere che possa tentare un colpo di mano nel caso fosse molto indietro nei sondaggi, dato che non avrebbe niente da perdere da eventuali complicazioni (terza guerra mondiale a parte) e tutto da guadagnare
se le cose andassero a puntino, essendo noto lo sciovinismo bellicista dei pancioni yankees.

E’ possibile che gli imperialisti europei stiano pensando a una soluzione “libica”.Il problema sta nel trovare una “sponda” nel teatro persico. In libia sono state le tribù della Cirenaica, ma in Iran?

Artemio

L’intervento militare che auspico senz’altro non è finalizzato ad abbattere il regime, ma solo ad impedirgli di diventare una potenza nucleare . Se poi si riuscisse anche a destabilizzarlo, indebolirlo e magari farlo cadere, tanto meglio ma non riterrei legittimo un intervento militare finalizzato all’occupazione dell’Iran.
Che poi sia molto improbabile che gli USA facciano alcunche’ non mi impedisce di sperare…

manimal

legittimo intervento militare per impedire ad uno stato sovrano di avere armamenti nucleari?

ottimo! ti sei già arruolato?

poi chi bombardiamo? cina? india? russia? francia? usa? israele?

Artemio

1) No. No so pilotare un B2. Altri lo sanno fare e ben volentieri pagherei loro lo stipendio.
2) Nessuno. Non mi risulta che cina, india, russia, francia, usa, abbiano dichiarato di voler annientare militarmente un’altra nazione (Israele). Se non per te Iran e Francia sono la stessa cosa, il problema è tutto tuo.

manimal

infatti c’è una grande differenza. l’iran dichiara. la francia bombarda (libia).

Artemio

Quelle della Francia erano bombe che hanno contribuito ad impedire che i delinqenti pro-gheddafiani sterminassero gli oppositori.
Quelle dell’Iran rischiano di essere bombe nucleari su un paese “infedele” nel contesto di una guerra di religione.
Se continui a non vedere la differenza continua ad essere un problema tutto tuo.

manimal

se tu non riesci a capire che se vogliamo farci paladini di stati di diritto, con laicità, rispetto delle differenze etc. non dobbiamo ingaggiare “guerre preventive”, il problema è tuo.

tra l’altro, per quale motivo non si bombardano tutti i regimi che compiono stermini?

Artemio

Perché non tutti stanno per avere armi atomiche e cmq io, a certe condizioni, ci potrei anche stare.

Southsun

Solita storia, solito canovaccio comune a tutti i regimi assolutisti.

Ratzinger deve solo sciacquarsi la bocca con l’acquaragia quando esalta la religione come panacea dei mali del mondo.

Tra questi infami ayatollah, Pio IX e quegli stragisti schifosi di Boko Haram non c’è nessuna differenza di fondo.

bastian contrario

caro artemio, credi che un intervento militare in iran sarebbe lasciato passare senza battere ciglio dalla cina? che dipende dal petrolio iraniano per gran parte del suo fabbisogno (in costante crescita, fra l’altro)? e poi, per riparare a un atto ingiusto come la condanna a morte di saeed proponi un altro atto ancora più ingiusto come la guerra? che provocherebbe poi, come TUTTE le guerre, morti a milioni tra i civili risparmiando magari i vertici del paese?

Artemio

1) Evabbe’, anche la Cina si ingoierà i suoi metaforici rospi e se ne farà una ragione.
2) anche tu scrivi senza prima leggere
3) che un bombardamento localizzato su alcune strutture nucleari Iraniane causi una guerra mondiale è fantasioso. Che un Iran nucleare scateni una guerra atomica è come minimo plausibile.

Batrakos

Vista l’importanza della Cina nello scacchiere economico, il suo potere di ricatto politico nel detenere parte del debito statunitense e dunque la sua facoltà di aggravare la crisi economica mondiale, il rapporto integrato tra i Paesi del Bric e dunque la ricaduta a cascata del problema nei rapporti con Brasile-Russia e India, l’espansionismo cinese in Africa e in Medio Oriente e dunque la capacità cinese di fomentare conflitti locali, dubito che la Cina -per mera questione di rapporti di forza- ingoierà il rospo e se ne farà tranquillamente una ragione.

Personalmente non credo che l’Iran voglia davvero sganciare bombe atomiche su Israele (ciò non significa che non voglia dotarsi dell’atomica, che comunque anche a livello di spauracchio non guasta…), ma che sia la classica mossa (come tutto lo pseudosostegno iraniano ai palestinesi) di propaganda e credo che bombardare l’Iran non indebolirebbe il regime e il consenso, ma proprio tramite le armi della retorica e della propaganda nazional/religiosa che il regime degli ayatollah sa muovere, lo consoliderebbe, e, visto il discorso della Cina, produrrebbe una crisi diplomatica molto pericolosa tra i Paesi atlantici e l’area del Bric (più Latinoamerica bolivariana e tutta l’area antioccidentale dall’Africa al sud est asiatico passando per il medio oriente), per cui a me la soluzione dell’attacco militare, al di là di discorsi etici di cui non mi interessa parlare ora e di diritto internazionale di cui non sono esperto e su cui dunque evito di pronunciarmi, pare una cura che rischia di produrre più effetti collaterali di quanto possa alleviare il male.

mistergrey

“Quelle della Francia erano bombe che hanno contribuito ad impedire che i delinqenti pro-gheddafiani sterminassero gli oppositori.
Quelle dell’Iran rischiano di essere bombe nucleari su un paese “infedele” nel contesto di una guerra di religione.
Se continui a non vedere la differenza continua ad essere un problema tutto tuo”

Quelle della Francia erano bombe imperialiste, le ultime di una serie che risale alle bombarde di Colombo, anzi alle catapulte del Buglione. Il fatto che Gheddafi fosse un Birbante , come anche Saddam, non cambia questa verità lapalissiana.

Cerchiamo di non fornire buoni argomenti persino a un Mammaz.

“che un bombardamento localizzato su alcune strutture nucleari Iraniane causi una guerra mondiale è fantasioso. Che un Iran nucleare scateni una guerra atomica è come minimo plausibile.”

Mi sembra anch’esso uno scenario piuttosto fantasioso , come quelli gabellati in questi ultimi anni dalla propaganda angloamericana.

Artemio

Chiamale come ti pare, ma io le bombe della Francia (e non solo) sui delinquenti gheddafiani e quelle USA sulle strutture di arrichimento dell’uranio iraniane le sottoscrivo o le sottoscriverei tranquillamente, imperialiste o gattocomuniste che siano.

Artemio

PS: figuriamoci se alla Cina sfiora l’idea di aggravare la crisi mondiale! Sarebbero i primi a perderci come dimostra il rallentamento della crescita del loro PIL
La Cina se lo ingoierebbe quasi felice il metaforico rospo di quattro o cinque GBU43/B su Fordow. Giusto qualche protesta e qualche ambasciatore richiamato per consultazioni.
Poi business as usual, da buoni post-maoisti realisti…

Batrakos

La Cina detiene anche il debito europeo all’incirca nel 28%, e poter aggravare la crisi significa poter interferire pesantemente sulla sovranità politica, economica e finanziaria (e dunque sulle banche) europee (Fmi in Africa e asia nei decenni scorsi docet) e in definitiva guadagnarci, visto che la crisi non è determinata dalla scarsezza di risorse, ma dal meccanismo del debito; fosse il contrario non si vede perchè la Cina crei artatamente tensioni, ad esempio in Sudan.
C’è anche da dire che sia Francia che Inghilterra per recuperare il debito stanno chiedendo la fine dell’embargo sulle armi alla Cina, proposta benedetta dalla Ashton, per cui mi sembra che con la crisi la Cina non abbia molto da perdere, contando che l’area Bric è molto forte e che il Pil non è il reale indicatore della solidità finanziaria -non economico/produttiva su cui si basa- di uno Stato e contando che l’amicizia con l’Iran ed il suo petrolio è per i cinesi importantissima dopo la perdita di Gheddafi, di cui la Cina era il secondo esportatore di petrolio.

Una domanda: se dopo Gheddafi ci sarà, come possibile tra le tante ipotesi, la miseria per i libici con lo smantellamento dello stato sociale attraverso privatizzazioni e liberalizzazioni e avremo un popolo alla fame, saremo davanti a nuove violazioni (visto che la fame è una violenza sul diritto al pari delle altre) dovremo di nuovo bombardarla?

Batrakos

Aggiungo che personalmente reputo tutto il problema di attaccare l’Iran, nonchè in parte la questone afghana in quanto eccezionale punto strategico riguardo agli importantissimi Paesi petroliferi del Caspio (che sono un’altra posta fondamentale in gioco), una situazione di guerra fredda sottaciuta tra Atlantismo e Cina, dove sottrarre il petrolio, i gas e i minerali importanti dell’area alla sfera di influenza cinese (e dunque credo che se si attaccherà l’Iran non ci si limiterà alle postazioni, ma si punterà ad instaurare un sistema filo occidentale, anche se credo che la realpolitik alla fine impedirà l’attacco, così come sarà la realpolitik -perchè Ahmadinejad è un politicante e propagandista astuto, ma non un pazzo se si sa la sua biografia politica soprattutto quando fu sindaco a Teheran- a impedire all’Iran di tirare su Israele e viceversa) vorrebbe dire costringere la Cina ad avere bisogno dell’occidente e dunque a rinegoziare la questione finanziaria, visto che se si indebolisce la Cina anche il resto del Bric dovrà fare di necessità virtù data l’egemonia della Cina su tutti e quattro i Paesi, forse con l’eccezione del Brasile che potrebbe anche uscire dal gruppo).
Al di là del dato meramente economico, esiste anche la questione-diplomazia e, come già detto, un attacco all’Iran solleverebbe una tensione internazionale (pensiamo anche a tutti i Paesi latinoamericani sotto l’influenza di Cuba e Venezuela, anch’esse in stretti rapporti politici e, per il Venezuela, soprattutto anche mercantili con l’Iran) tale per cui difficilmente la questione passerebbe tranquillamente lasciando inalterato uno status quo basatoi una pace sociale già adesso molto traballante, figurarsi dopo, tantopiù che una serie di rivolte e conflitti a bassa intensità sarebbero economicamente complessi da svolgere visto che ci si dovrebbe ancora indebitare (le guerre aumentano il debito sovrano) favorendo di nuovo la Cina.

Artemio

Se ci sarà un nuovo Gheddafi ad affamare e sterminare i libici, si. Avendo cura di mirare bene, pero’ !

Batrakos

Può darsi che ci sarà un governo che sarà democratico sui diritti individuali e civili ma che appoggerà la jungla della svendita economica delle risorse alle multinazionali in una democrazia di morti di fame.
Secondo me spesso noi benestanti (intendo benestanti nel senso generale che comunque se stiamo qua a scrivere spesso non pensiamo a quale violenza sia la miseria anche se fossero rispettati gli altri diritti) rischia di non far vedere come sia un diritto importantissimo anche la democrazia sostanziale, cioè il diritto ad avere un welfare decente, per questo credo che sia impossibile stabilire la guerra sulla violazione dei diritti interni (sarebbe un fronte aperto ovunque e, paradossalmente e per assurdo si dovrebbero bombardare anche la Goldman Sachs e gli istituti di rating).
Certo, dato il problema nucleare, la questione iraniana è comunque più complessa mentre quella libica era palesemente strumentale e, se si pensa al benessere dei libici, temo che difficilmente il dopo Gheddafi apra scenari di democrazia complessa; ovvio che questo non mi porta a rimpiangere il defunto moderno Giugurta.

teologo PAGANO

@ ARTEMIO

-“Se ci sarà un nuovo Gheddafi ad affamare e sterminare i libici, si.”

Il mondo è pieno di nazioni con i loro Gheddafi (vedi per esempio l’Africa centrale o il sud America): in base al tuo principio, muovi guerra a tutto il mondo?
Oppure muovi guerra solo contro chi ha risorse che puoi sfruttare (come il petrolio)?

Brian di Nazareth

Questi ayatollah, Boko Haram e simili stanno veramente rompendo le scatole. Tutti questi episodi di violenza inutile certamente non aiutano la già compromessa reputazione dell’islam. Stranamente non si vedono in giro dei musulmani a manifestare contro la teocrazia iraniana (non dico in Iran perché a nessuno piace finire in galera, ma almeno quelli residenti in Europa potrebbero esprimersi pubblicamente contro il regime senza temere delle conseguenze).

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