Egitto, Sawiris a processo per offesa alla religione

Nagiub Sawiris, magnate egiziano, dovrà affrontare un processo per aver postato su Twitter, il giugno scorso, una immagine ritenuta offensiva nei confronti della religione islamica. Nell’ironica foto, Mickey Mouse compariva con barba e tunica, mentre Minnie col niqab. Lui si era anche scusato, ma non è servito. E’ stata infatti avviata una vera e propria mobilitazione per boicottarlo, da ambienti integralisti, anche su internet. A seguito di una denuncia, è stato rinviato a giudizio da parte del procuratore del Cairo.

Il caso di Sawiris, che tra l’altro è di famiglia cristiana copta, rischia di essere una cartina di tornasole della difficile transizione verso una democrazia laica in Egitto. Soprattutto dopo la vittoria dei partiti di ispirazione islamica alle recenti consultazioni elettorali e considerato che lo stesso Sawiris è uno dei promotori della laicità in Egitto. Col suo partito, gli Egiziani Liberi, si è presentato alle elezioni proprio denunciando la crescita dell’integralismo islamico e guadagnando il terzo posto, dopo quello dei Fratelli Musulmani (Libertà e Giustizia) e quello di diretta ispirazione salafita (Al-Nur). Tra pochi giorni, ci sarà il ballottaggio per il terzo turno. Intanto, il partito di Sawiris ha invitato al boicottaggio delle elezioni, proprio contro le presunte irregolarità dei partiti islamici durante il voto.

AGGIORNAMENTO DEL 3 MARZO 2012. Il tribunale del Cairo ha archiviato le due denunce nei confronti di Sawiris per offesa all’islam. Una era stata presentata dall’avvocato Mahmoud Ismail, deputato salafita di Al-Nour. L’altra da un gruppo di cittadini. Secondo la corte, non avevano titoli per rivolgersi alla giustizia su questo caso. Il legale salafita ha comunque annunciato che ricorrerà in appello. Oggetto del contendere, la pubblicazione su Twitter da parte di Sawiris di una ironica vignetta in cui Mickey Mouse e Minnie apparivano in versione islamica.

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19 commenti

ser joe

Parafrasando un vecchio detto: “E’ la primavera araba….bellezza…”

Claudio

già, e “purtroppo” temo che non ci siano stati brogli a favore dei partiti islamisti, hanno vinto ed è semplicemente la volontà popolare…

diego

presupponendo che alla base della religione ci sia falsità, ipocrisia e voglia di sottomettere il prossimo, la faccenda dei brogli non sembra tanto campata per aria.

Claudio

Non dico che non sono stati fatti brogli perché gli islamisti sono onesti e non sarebbero in grado di farli, ma piuttosto perché non penso ne abbiano bisogno.

Paul Manoni

@Claudio
Brogli magari non ce ne sono stati, ma a me, la faccenda che “Libertà e Giustizia” (ossimoro per un partito islamico!) venga ampliamente finanziata dall’Arabia Saudita, non piace per niente. Come reagiresti al sapere che il che sei solito votare in Italia, venga finanziato da un paese estero?

mirko

Questo a prova che le religioni se non vengono mediate dalla ragione e dalla laicità diventano pericolose armi di distruzione di massa!!!!

Federico Tonizzo

Le religioni sono anche “armi di distrAzione di massa”…

Federico Tonizzo

Nonostante la crisi economica attuale, i paesi “occidentali”, ed europei in particolare, dovrebbero sostenere finanziariamente i partiti “laici” dei paesi della “primavera araba”, altrimenti entro pochi mesi la costa nord dell’Africa sarà governata da un fronte più o meno compatto di furiosi integralisti islamici, probabilmente ostili all’Europa “(teoricamente) laica e democratica” ovvero “satanica”.
Il guaio è che qualche settimana fa Hillary Clinton ha detto che gli USA saranno disposti a collaborare con eventuali governi islamici nordafricani… Al solito, gli USA “lavorano” meglio con le “dittature amiche” che con le “(più o meno) democrazie autonome” 🙁

Federico Tonizzo

Dimenticavo: allo scopo suddetto, l’Italia potrebbe agevolmente dirottare verso ili partiti laici nordafricani “qualcosa” dei sei miliardi di euro che dà annualmente alla chiesa cattolica!!! 🙂

cesares

Se è uno danaroso è meglio che se la squagli, vada a stare in Svizzera e lasci quelle pecore fanatiche a crogiolarsi nell’immondizia della loro religione, a mettere il culo all’aria cinque volte al giorno, a figliare come topi per mettere al mondo degli sfigati come loro.

Giorgio Pozzo

Alle solite.

La libertà di parola, essendo un concetto liberale, viene castrata nei paesi che liberali non sono affatto.

Naturalmente, nel senso veramente liberale, la libertà di parola, come tutte le libertà individuali, deve essere regolamentata solamente quando risulta essere un danno quantificabile per qualcun altro.

Resta da dimostrare dove e quando la satira, anche non religiosa, (ma perfino la bestemmia, aggiungerei io) sia di effettivo danno a qualcun altro. Se non mi dimostrano il danno, numeri alla mano, io considero che il danno non ci sia e quindi si è alla presenza di una ingiustificata, illiberale e violenta censura alla libertà di parola.

Federico Tonizzo

Gli psicanalisti non lo chiamano “danno” ma “offesa al narcisismo” 😀

whichgood

Che antipatiche le religioni. La mancanza di autoironia dimostra chiaramente la mancanza d’intelligenza.

Federico Tonizzo

Infatti si potrebbe seppellirle con una risata… se tutti ne ridessero! 😀

Francesco

Se c’era qualcuno che si doveva offendere erano quelli della Walt Disney.

Maurizio

Propongo di rispettare la moderna norma giuridica, secondo cui Sawiris va perseguito su querela dell’offeso. Ma temo che gli egiziani saranno così mderni tra due o trecento anni…

G.B.

Dalla padella alla brace, ovvero le bellissime rivoluzioni prima in Iran, poi nei paesi dell’Euoropa orientale, adesso nel Magreb.

Marcus Prometheus

Gli islamisti (non tutto il popolo egiziano) sono bellicisti e revanscisti proprio come i nazisti tedeschi ed anche nei confronti degli ebrei e dei copti (ed anche degli omosessuali e delle donne) sono eguali ai nazisti, proprio non sono disposti a lasciar vivere.

Si consideri la notizia odierna seguente:
Campagna in Egitto contro il pellegrinaggio di israeliani alla tomba di un rabbino

IL CAIRO, 11 gen. – Attivisti, politici islamici e nazionalisti in Egitto hanno avvertito gli israeliani di rinunciare all’annuale pellegrinaggio alla tomba del rabbino Yaakov Abu Hatzira, situata sul Delta del Nilo. Visitare la tomba nel villaggio di Daymouta, a 180 chilometri a nord del Cairo, sarebbe una “missione suicida” per gli israeliani a causa dell’opposizione popolare alla loro presenza in Egitto, ha detto Gamal Heshmat dei Fratelli musulmani. “La normalizzazione delle relazioni con Israele – ha affermato – viene imposta al popolo e gli egiziani sono contrari alle visite” alla tomba del rabbino. Attivisti, ha spiegato Heshmat, intendono organizzare sit-in e altre forme di protesta per bloccare la strada ai pellegrini israeliani. Il quotidiano egiziano al-Ahram ha riferito che 31 partiti e gruppi politici si sono uniti alla campagna.
Intanto un funzionario del ministero degli Esteri egiziano ha rivelato oggi che due mesi fa le autorità del Cairo avevano informato lo Stato ebraico che quest’anno “sarebbe stato impossibile organizzare la cerimonia a causa della situazione politica e di sicurezza nel Paese”. Figlio di un rabbino in Marocco, Abu Hatzira è venerato da alcuni ebrei come un mistico noto per la sua pietà e per i miracoli. Da anziano il rabbino cercò di raggiungere Israele, ma nel 1879 si ammalò e morì nella città egiziana di Damanhour vicino ad Alessandria d’Egitto.

(LaPresse, 11 gennaio 2012)

peppe

Se questa è la “primavera” araba, era meglio che si lasciavano scannare tra loro… per benino, fino all’ultimo. Proiettili sprecati quelli dell’Europa. Se uno nasce quadro non può morire tondo.

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