Ici e Chiesa, la commissione bilancio non discute gli emendamenti radicali

Quattri emendamenti radicali, che chiedevano la tassazione degli immobili di proprietà ecclesiastica “non dedicati esclusivamente ad attività di culto o sociali”, sono prima spariti dal fascicolo, poi sono ricomparsi, ma non sono stati né discussi né votati dalla commissione bilancio della Camera. Il fatto è stato denunciato da Maurizio Turco, che ha anticipato che li ripresenterà in occasione della discussione in aula, “insieme a un odg per impegnare il governo a rispettare le direttive comunitarie”.

Raffaele Carcano

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84 commenti

libero

La reazione popolare su questo aspetto manca, … molto è dovuto all’insufficente informazione, ma anche nel disinteresse generale per la religione, esiste ancora una specie di rispetto reverenziale nei confronti della chiesa …. con il tempo … passerà.

cartman666

non credo che ci sia tutta questa disinformazione, anzi l’argomento e’ stato trattato a sufficienza, tra giornali e tg. Ci sono molte persone incacchiate di brutto, una piccola minoranza invece difende a spada tratta i privilegi vaticazzi.

Alb

Gia’…hanno inaugurato questa strategia del “non ci abbiamo ancora pensato”, “attualmente non abbiamo ancora preso in esame la questione” eccetera, per qualsiasi argomento che tocchi gli amici togati.
Per la serie “non avete più un pappone come presidente del consiglio, quindi siate felici e non fate domande”…

whichgood

” sono prima spariti dal fascicolo, poi sono ricomparsi ”

Mi sembra che qui c’è intervento divino…

teologo cattolico

forse dovreste comiciare a dare il buon esempio e pagare l’ICI anche voi, dato che le onlus come l’uaar sono esenti…poi a ruota può darsi che seguano gli altri..

Raffaele Carcano

La sede Uaar è in affitto. Se però la tua Chiesa farà il piacere di donarci una parte infinitesimale del suo enorme patrimonio immobiliare, saremo lieti di pagare le tasse allo Stato :-).

teologo cattolico

Ciò non toglie che in quanto onlus siete ingiustamente privilegiati, perchè esenti da ICI (allorchè diveniste proprietari di qualche delle vostre sedi).

Raffaele Carcano

Beh, se questo è il tuo problema, sappi che siamo disponibili a rinunciare a ogni nostro privilegio (ingiustificato o meno, potenziale o meno) purché siano aboliti anche tutti i privilegi (ingiustificati o meno, potenziali o meno) delle confessioni religiose. Secondo te la Chiesa è disponibile a fare altrettanto?

RobertoV

Ma la chiesa non è una onlus, per sua stessa ammissione, ma una multinazionale. Perchè deve essere trattata come una onlus? Perchè non trattare allora come onlus l’ENI visto che anche lei fa beneficenza?

teologo cattolico

@Raffaele Carcano

dici che “se ne può discutere e non avete pregiudiziali di sorta”? …bene.
Mi dispiace che non si colga l’elemento ironico del fatto che una tra le tante associazioni che continua ad argomentare che la Chiesa cattolica è una privilegiata perchè unica a non pagare l’ICI/IMU è poi una associazione privilegiata che è esentata dal pagamento dell’ICI.
Non lo trovi comico e diverntete?
In ogni caso ogni onlus è esente, non solo l’uaar; e associazioni onlus in Italia ve ne sono oltre ventimila.
Inolte vi è un regime di fiscalità “privilegiato” per le onlus..non solo per l’uaar.

http://associazioni.avvocatoferrante.it/agevolazioni-fiscali-onlus.html

Federico Tonizzo

@ teologo cattolico
La “chiesa cattolica” non è una onlus, ma un’associazione a scopo di (colossale) lucro!
Al contrario dell’UAAR!

teologo cattolico

@roberto e federico

Non so come venga inquadrata la Chiesa cattolica dallo Stato italiano (non secondo una definzione teologica di certo). Comqune se prende il 5permille dovrebbe rientrare ni queste quattro categorie:
– volontariato, Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) e associazioni di promozione sociale (iscritte nei registri nazionale, regionale o provinciale)
– attività sociali svolte dal Comune di residenza
– ricerca sanitaria
– ricerca scientifica o delle Università

teologo cattolico

@Roberto e @federiico bis

Diciamo che il 5permille non va direttamente alla Chiesa cattolica, ma ad alcune associazioni onlus di “stampo cattolico”, e anche quegli enti ecclesiastici che hanno formalmente costituito un ramo di attività ONLUS.

Diocleziano

proctologo,
sta diventando sempre più faticoso difendere il tuo tozzo di pane mal guadagnato, eh?

firestarter

veramente uno strazio vedere questi canari che si affannano a difendere lo squallore a prescindere. Devono essere veramente impauriti all’idea di lavorare

Diocleziano

Sì, tutte le volte che vuoi fare la figura del mentecatto… cioè sempre.

FSMosconi

@teologo

Forse non hai chiaro il concetto di sofisma. Non è che la cosa mi stupirebbe ovviamente…

Francesco

Perche’ non lo dai tu l’esempio teologo e la paghi tu l’ICI, visto che dici ca**ate grandi quanto una casa.

Francesco S.

@Teologo
A me non risulta che l’uaar abbia alberghi e svolga attività commerciali, ritenta.

E pensi davvero sia così fessa da criticare la chiesa cattolica sulla questione senza dare il buon esempio.

Eppure non mi sembra così difficile, si chiede che paghi il dovuto per le attività commerciali non certo per le attività caritative, anche molti cittadini son d’accordo, ma questo governo sembra non capirlo.

Francesco S.

ERRATA CORRIGE

La frase “E pensi davvero … ” diventa “E pensi davvero che l’UAAR …“.

teologo cattolico

No, fa un servizio culturale ed è una onlus. Le onlus cattoliche sono delle privilegiate per tanti motivi, anche perchè esenti da ICI, anche perchè come dite prendono il 5permille…. l’uaar è cosa a parte evidentemente.

Stavo guardando giusto oggi come viene presentata il contributo del 5permille all’uaar : “Il Cinque per mille non è una tassa in più. Semplicemente, il contribuente decide come deve essere utilizzata una parte delle tasse che già deve pagare.”
Stesse identiche parole che si sentono usare quando il 5 per mille va alle organizzazioni cattoliche..allora diventa frode, finanziamento pubblico che costa alla società…

http://www.uaar.it/uaar/5×1000/

Alex

Carissimo teologo le lamentele sono sull’ 8×1000 (soprattutto del perverso meccanismo con cui viene ripartito) con cui la chiesa fa tanto per se stessa, non sul 5×1000

enrico

@ murdega

Teologo ha posto una giusta osservazione direi.
Ha mostrato e chiesto spiegazioni del perchè la medesima cosa venga posta in diversa luce a seconda della destinazione.

Visto il periodo di crisi è possibile che a forza di ripetere che la Chiesa non paga l’ICI, quando in realtà lo fa in tutti i casi previsti dalla legge come tutte le altre associazioni non a fini di lucro ( tranne illeciti), otteniate dei risultati.

Molte persone sono oggi sufficientemente pigre, malvolentieri si informano della verità e il malcontento generale è alto.

State sfruttando la situazione, furbescamente.

Poi vedremo come andrà, tanto il tesoro della Chiesa non è l’ ICI….

Osvaldo

@ enrico

Vedi la risposta di Raffaele Carcano sopra.

L’Uaar è disposta a rinunciare a qualunque privilegio, anche a quelli solo potenziali e di cui di fatto non gode, se le confessioni religiose sono disposte a fare altrettanto.

La Chiesa, invece, non ha mai rinunciato ad alcuno dei suoi enormi privilegi, laddove i suoi sono privilegi reali e non solo potenziali.

La differenza è evidente.

firestarter

enrico,

forse non ha letto la risposta sopra di Carcano.

Per quanto riguarda la sua ultima frase, lo sappiamo bene che il tesoro della chiesa non e’ l’ICI: ci sono molti altri privilegi ignobili sui quali voi parassiti campate. Ma non si preoccupi, il dio di cui annunciate la paternita’ (teologo docet) (ed aggiungo: AHAHAHAHAHAH) sapra’ guidare gli eventi affinche’ la sua associazione criminale prediletta se la scampi comunque.

enrico

@ firestarter

Che Dio non abbadonerà la sua Chiesa è certo signor firestarter.
Infatti non sono preoccupato dalle vostre campagne se non relativamente.
Allo stato dell’arte ho più dispiacere per la sua posizione personale che per queste cose.

Non so su cosa basi il fatto che io sia un parassita.
Tuttavia ho notato che lei ha il bisogno di sfogarsi verso coloro che qui scrivono ed hanno opinioni diverse dalla sua, dunque penso che per lei abbia una funzione terapeutica.
Meglio così piuttosto che si sfoghi in altro modo..del resto.

firestarter

ci sono opinioni indegne come quelle di cui lei si fregia.

E mi pare che fino ad oggi la sua chiesa si sia servita di ben altro che dell’assente dio.

firestarter

da wikipedia:

Il parassitismo è una forma di simbiosi, ma a differenza della simbiosi per antonomasia (s. mutualistica), il parassita trae un vantaggio (nutrimento, protezione) a spese dell’ospite creandogli un danno biologico.

Visto che lei si riconosce nella squallida associazione nota come chiesa cattolica, e visto che la stessa e’ perfettamente descritta dalla definizione di parassita rispetto all’ospite Stato (non solo italiano) quando si generalizzi il danno biologico con il danno generato dalla interazione di cui stiamo parlando. Vista la sua simpatia nel difendere le cause piu’ indegne deduco che lei si prodiga attivamente per promuovere le politiche piu’ rivoltanti della suddetta associazione, per cui ho tratto la conclusione che lei sia un parassita.

I ciellini nella loro metrica sono attivi lavoratori, ma se si guarda al sistema Lombardia che tali droni hanno colonizzato si nota il tipico rapporto parassita-ospite, dove l’ospite e’ oramai ridotto a mero contenitore del cancro metastatizzato ciellino.

enrico

@ Firestarter

Parassita certamente.
Certamente le associazioni in cui lei milita infatti si prodigano attivamente per i bisogni spirituali e materiali delle persone…..vero?

mirko

Non è in discussione l’esenzione in quanto tale ma la poca chiarezza delle stime e delle commisiotni tra affari e culto, mi meraviglio che ancora certe persone non lo capiscano. Basterebbe far chiarezza alla luce del sole e con regole certe.
Non è una opinione ma una esigenza di trasparenza!

Murdega

@teologo

il peccato è stato tolto dal sacrificio di Cristo, sulla croce, una sola volta e per tutte.

di passaggio

@ sedicente teologo. Nella mia vita – non ho difficoltà ad ammetterlo – ho conosciuto preti e suore di grande spessore umano. Tu sei un insulto alla loro onestà. Vergognati.

giulio

@ teologo
Non lo hai capito che il problema non sono le attività DAVVERO no profit della Chiesa ma quelle commerciali camuffate da no profit mettendo ad esempio una cappella nell’albergo e sfruttando il cavillo “non esclusivamente commerciali”?
Secondo il tuo dio l’UAAR ha attività commerciali?

teologo cattolico

@giulio.

questa che basti una cappella o un crocifisso in un albergo per farlo diventare non commerciale è nua balla che bevono i ragazzini come te… portami l’esempio provato di un albergo che non paga l’ICI perchè ha una edicolo o un qualche inginocchiatoio da qualche parte…

L’uaar incassa centomila euro l’anno, ma non si può considerare svlgente attività commerciali. é una onlus con i privlegi fiscali che le competono per legge. Uno di questo è anche l’esenzione ICI. Ma se la legge lo permette non vedo il problema.

civis romanus sum

La divina provvidenza smascherata.
Si rivela in tutta la sua meschinità solo opera di mano umana ,,, piuttosto, di mano clerica.
Sintomo di estrema debolezza.

Angela

Non credo che ci sia disinteresse verso il tema ma, secondo me, manca la capacità del fronte anticlericale di organizzare una protesta unitaria che sia visibile e concreta.

Francesco S.

Più che di fronte anticlericale si dovrebbe parlare di fronte laico, non credo sia una questione di anticlericalismo ma di laicità.

teologo cattolico

@angela.

si, perchè manca di coerenza.
Non si possono denunciare i contributi del 5permille alla chiesa cattolica e intanto pretendere i propri che fruttano 100.000 euro all’anno.
Non si può dire che non vi devono essere esenzioni ICI, e intanto essere onlus esente ICI.
Non si può dire che la Chiesa deve usare i fondi per beneficenza e intanto l’uaar versa in sei anni solo 400 euro sul mezzo milione (circa) incassato.
Non si può criticare la religione e la chiesa cattolica e intanto fare richiesta del contributo dell’otto per mille a dichiarasi “confessione religiosa”.

Non si può, se si vuole essere credibili…

firestarter

qui noto che si mente per cristo. Quindi chiedo:

1) chi ha denunciato i contributi per il 5×1000
2) chi si avvale delle esenzioni ici introdotti da un ignobile cavillo legale per permettere ai vermi parassiti di mettere la statuina della vergine maria e passare per luoghi di culto
3) chi dice alla cosa deve fare: piuttosto si dice di smetterla di vantarsi di cio’ che non si fa
4) chi c si e’ dichiarato confessione religiosa, squallido buffone che non sei altro

Quando avrai depauperato i tuoi interventi dalle menzogne ti rimarra’ solo il triste naso roso a palla

enrico

@ firestarter

“chi si avvale delle esenzioni ici introdotti da un ignobile cavillo legale per permettere ai vermi parassiti di mettere la statuina della vergine maria e passare per luoghi di culto”

Qui chi mente firestarter è lei.
Questa favoletta…simil cappelletta per non pagare l’ ICI semplicemente è un invenzione.

Ma non tema la gente è pigra….qualche risultato lo otterrete..magari anche grosso.

Paul Manoni

@enrico
Si, come no!
Con i presupposti citati nell’articolo e ripresi nel mio commento delle 4.49, sono proprio curioso di vederli questi risultati…FANNO SPARIRE FISICAMENTE E MATERIALMENTE GLI EMENDAMENTI, figurati se e’ possibile far pagare qualcosa alla casta esentasse stupra bambini!! 👿
Consolati…Non ha più solo l’illusione dell’esistenza di dio, ma anche quella di vivere in uno Stato democratico!! 👿

Francesco

Teologo, come sempre ti devo spiegare tutto, tutti i privilegi che lo stato accorda a degli enti, nascono dal fatto che questi abbiano un utilita’ sociale, essendo la tua chiesa socialmente inutile, anzi molto spesso dannosa, non dovrebbe avere nessuno di questi privilegi, hai capito finalmente adesso, teologo?

RobertoV

Enrico
La legge dice “non esclusivamente commerciali”, cioè deve essere di proprietà di un ente no-profit (la Fondazione San Raffaele lo è). E’ una definizione estremamente indefinita e poco chiara che si presta a varie interpretazioni, come per la verità purtroppo succede spesso con le leggi italiane. Ed in questa indeterminatezza che chi può ne approfitta.
Ho visto in due articoli dei Valdesi di qualche anno fa che ne parlavano, prima protestando per il fatto che quella legge era inizialmente solo pro-cattolica, poi dopo essendo stata allargata anche ad altri veniva accettata riconoscendo che se non fosse stato pensato per la chiesa cattolica non avrebbero mai ottenuto quel privilegio.
Loro dicevano quindi di “ritenere” di non dover pagare per certe cose ed invece che ritenevano di dover pagare per altre. Il concetto di “ritenere” significa che ci sono degli spazi di manovra ed interpretazione. Ed infatti ci sono diversi contenziosi su varie strutture della chiesa coi comuni. E trovo anche assurdo il privilegio dell’abbattimento del 75% circa dell’ICI per gli edifici di interesse storico-artistico quando i proprietari svolgono attività non esclusivamente commerciali.

enrico

@ Roberto V.

Il suo intervento è piuttosto sorprendente.
La legge è del 1992 anno in cui è stato istituito l’ICI, nel medesimo anno (decreto legislativo n. 504/1992) sono state previste esenzioni.
Affatto rispetto alla Chiesa Cattolica bensi rispetto a qualunque ente non commerciale rispetto le attività di tipo: “assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”.

Dunque, legge alla mano il decreto non poteva affatto essere in origine esclusivamente pro-cattolico.
Dunque, o ben l’articolo che ha letto era impreciso, o ben mentiva o ben lei non ha capito.

Detto questola Corte di Cassazione una decina di anni dopo il decreto legislativo sopra citato pronunciandosi su un immobile di un istituto religioso destinato a casa di cura e pensionato per studentesse, ha fornito una interpretazione non prevista dalla legge: i giudici infatti hanno aggiunto un nuovo requisito, stabilendo che per avere diritto all’esenzione gli immobili non devono essere destinati allo svolgimento di “attività oggettivamente commerciale”.

Dunque come vede al contrario di quanto sostenuto negli articoli che lei cita, l’esenzione era originariamente per vari soggetti, affatto per la Chiesa e basta, ma guarda caso il problema è stato sollevato su un immobile di un istituto religioso.

enrico

@ Roberto V

L’interpretazione è decisamente sui generis, poichè commerciale e a fini di lucro non sono sinonimi.
Dal punto di vista tecnico, le attività sono considerate commerciali non quando producono utili, ma quando sono organizzate e rese a fronte di un corrispettivo

Ma “commerciale” non vuol dire “con fine di lucro”: per la legge, infatti, è “commerciale” anche l’attività nella quale vengono chieste rette che non coprono nemmeno i costi.

A seguito di questo primo tentativo di minare il sistema previsto dal decreto legislativo lo Stato italiano è intervenuto con una interpretazione autentica art. 7, comma 2-bis, del decreto legge n. 203/2005 così come convertito nella Legge 248/2005

In seguito lo Stato è intervenuto con una seconda interpretazione autentica (art. 39 del D.L. n. 223/2006

Presso il Ministero dell’economia e delle finanze è stata poi istituita una commissione con il compito di individuare le modalità di esercizio delle attività che, escludendo una loro connotazione commerciale e lucrativa, consenta di identificare gli elementi della “non esclusiva commercialità

enrico

@ Roberto V

Concludendo, non tema pochi hanno voglia e pazienza di ricercare la verità.
La vostra astuta campagna arriva in un momento in cui l’ opinione pubblica è innervosita dalla crisi e molte famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.

Utilizzando la satira, cosa già abilmente sfruttata all’interno dell’ ex PCI, e strategici articoli di giornale e programmi TV arriverete certamente a dei risultati.

La cosa mi dispiace ma mi preoccupa relativamente poichè il tesoro della Chiesa non è l’ ICI nè l’ 8*1000.

Ma se pensa di imbrogliarmi ha sbagliato persona.

RobertoV

Enrico
La sua risposta stizzita alla Ghedini per il quale è sempre tutto chiaro e limpido (ridicolo in Italia) mi conferma di quanta paura abbiate che possa essere scoperchiato il sistema di connivenze tra chiesa e potere politico ed economico. Temete che si possano fare finalmente dei controlli seri e che la legge possa essere rivista (come sarebbe giusto) e che ci si possa rendere conto che non godete più di quell’adesione e sostegno tanto millantato.
Certo il tesoro della chiesa non sono ne l’ICI, ne l’8 per mille, cifre piccole rispetto all’enorme patrimonio immobiliare, alle notevoli presenze nel sistema politico ed economico e delle connivenze con questi.

enrico

@ Roberto V

La mia non è una risposta stizzita semmai precisa.
Non so cosa vi sia di stizzito nel citare leggi e decreti legislativi.
Se ho sbagliato mi indichi dove e mi informerò.
Qui non c’è nulla da scoperchiare, poichè le leggi dello Stato non sono rituali esoterici di una qualche associazione segreta.
La legge può essere rivista (giusto lo dice lei) ma certamente verso tutti gli enti che oggi ne beneficiano, compresi partiti, coop, sindacati e tutte le altre associazioni quali onlus e ong.

Il tesoro della Chiesa è Cristo caro signor Roberto V.

teologo cattolico

RobertoV

@enirico ti ha risposto. Sul concetto e la “vicenda” legislativa con vari ricorsi sul concetto di attività commerciale o meno ti rimando al link

http://www.zammerumaskil.com/rassegna-stampa-cattolica/gli-amici-scrivono/quello-che-non-vi-dicono-chiesa-e-denaro.html

“secondo la legge, perché venga applicata l’esenzione è necessario che si realizzino due requisiti:

1. Il proprietario dell’immobile deve essere un “ente non commerciale”, ossia non deve distribuire gli utili e gli avanzi di gestione ed è obbligato, in caso di scioglimento, a devolvere il patrimonio residuo a fini di pubblica utilità. In pratica tutto quello che un ente non commerciale “guadagna” (con attività commerciali, con richieste di rette o importi, con la raccolta di offerte, con l’autofinanziamento dei soci, con i contributi pubblici, ecc.) deve essere utilizzato per le attività che svolge e non può essere intascato da nessuno.

2. L’immobile deve essere destinato “esclusivamente” allo svolgimento di una o più tra le otto attività di rilevante valore sociale individuate dalla legge.”

Quello che mi permetto di fare notare, con l’argomento del “tu quoque”, è che anche l’uaar incassa anche centinaia migliaia di euro (dipende dall’annata) , anche l’uaar guadagna con la pubblicità a IBS e feltrinelli (tutto documentato dal bilancio), anche l’uaar fa pagare una tassa agli iscritti e fa pagare il giornalino (non da nulla a gratis) ecc.. Solo che il bilancio alla fine è ni pareggio, ossia gli amministatori non dovrebbero (spero) incassare qualcosa. Dunque l’attività non è considerata commerciale. Se invece si dicesse come da alcuni reclami che l’auar comunque vende e incassa, allora sarebbe anche l’uaar sarebbe una attività commerciale…per altro comunqune esente da ICI.

RobertoV

Certo, sempre tutto chiaro e limpido per voi in Italia.
Evidentemente per altri non lo è. Come ho già detto l’interpretazione della legge come sempre concede degli spazi di manovra piuttosto ampi, contando anche sulla scarsità dei controlli (e magari sulla loro scarsa serietà nei confronti dei poteri forti e varie connivenze).
Ma i problemi sono di due tipi:
-irregolarità, abusivismi e controlli
– validità in se della legge e del privilegio.
Ecco i link dei Valdesi da cui avevo tratto le considerazioni:
http://www.luciomalan.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1456:07102005-malan-ici-a-chiesa-valdese-consiglio-di-non-pagarla-incostituzionale-decreto-che-esenta-solo-chiesa-cattolica&catid=44:liberta-religiosa-e-di-culto&Itemid=115

http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index_commenti.php?id=187

http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/index_commenti.php?id=226

RobertoV

Visto che i link agli articoli dei valdesi sono bloccati riporto degli stralci:
..oggi sono esenti gli immobili utilizzati per ospedali, cliniche, istituti per anziani, foresterie, case e ostelli per la gioventù, alberghi, scuole ecc. purché siano gestiti da enti “no profit” (pubblici, privati, religiosi). Se invece sono gestiti da enti “profit” (srl, spa, ecc.) pagano l’ICI.
Ma tutti questi enti “non commerciali” non hanno l’esenzione “per natura”. Se per esempio utilizzano un immobile per affittarlo a un’attività commerciale (negozio, bottega artigiana, grande magazzino ecc.) o a privati per uso abitativo o di ufficio, devono pagare l’ICI.
La situazione che abbiamo descritto per sommi capi è sostanzialmente quella prevista dalla norma che ha istituito l’ICI nel 1992 e che una sentenza del 2004 della Corte di Cassazione aveva messo in forse, anche a causa di comportamenti non molto lineari di alcuni enti, soprattutto cattolici.
Che cosa vuol dire “sostanzialmente”? Vuol dire che la norma attuale cambierà la situazione precedente in misura marginale e solo per chi vorrà darne un’interpretazione estensiva che oggi è possibile. Per esempio, dichiarando esente un albergo, classificato come tale, e quindi fuori da un’area oggettiva di “interesse sociale”. Ma se è gestito da un ente che ha diritto all’esenzione, ciò può avvenire.
A causa di questa nuova norma interpretativa, ci saranno dunque meno entrate per i comuni italiani? Probabilmente sì, ma va detto che la grandissima parte del patrimonio immobiliare soggetto a esenzione era già certamente esente prima, quindi le minori entrate non dovrebbero essere molto consistenti. Almeno, per quanto si può immaginare oggi, anche perché molto dipenderà da che cosa decideranno di fare soprattutto gli enti cattolici per quelle situazioni che in precedenza erano apparse dubbie…….
…..Non solo, li “premia” soltanto quando svolgono un’attività di tipo sociale (o tendenzialmente tale) e non di puro reddito (anche se l’interesse sociale degli alberghi o di certe cliniche può apparire legittimamente dubbio).
Certo, visti i numeri, dopo gli enti pubblici (ma per loro è ovvio, sarebbe solo una partita di giro) sono gli enti della Chiesa cattolica quelli che ci guadagnano di più, anzi, potremmo pensare che l’esenzione non ci sarebbe stata senza la spinta cattolica.

enrico

@ Roberto V.

Le ho già spiegato che deve cercarsi altro interlocutore da fare fesso.
L’articolo che lei riporta parla di alberghi.
Gli alberghi non fanno parte di strutture esenti dal pagare l’ICI bensì lo sono le strutture ricettive ovvero quelle che svolgono un ruolo sociale, come nel caso di studentati, anziani, pellegrini.
Le categorie esenti le ho già riportate in un intervento precedente.

La sentenza del 2004 non aveva messo in forse l’esenzione a causa di comportamenti poco lineari, ma poichè aveva fornito un’interpretazione di commerciale come legato ad un pagamento della prestazione.

Due interpretazioni autentiche successive hanno specificato la situazione.

Per l’esenzione bisogna appartenere e alla categoria di ente non profit e alle categorie specifiche, sopra riportate, che risultano esenti.

RobertoV

Ma allora di che si preoccupa se è stato fatto sempre tutto a regola d’arte e con la “corretta” interpretazione della legge come dice lei!
Strano, ma io avevo visto dei contenziosi tra comuni e proprio quelle strutture che svolgono un ruolo sociale, tipo studentati e pellegrini perchè le cose non erano proprio così chiare e limpide, ma venivano mischiate più attività. E lo pensano anche i valdesi (e tanti altri).
Basta che i comuni facciano controlli seri. Io parlo di realtà, lei parla di teoria.

Goethe

La risposta del razionalista Carcano non mi pare razionalista e stupisce la sua richiesta di donazione da parte della Chiesa dal momento che la Choesa é ritenuta avversaria qua talis. Quanto ai radicali non mi pare abbiano al momento maggioranza né parlamentare né nell’opinione pubblica, tutti i sondaggi li danno tra lo 0.5 e l’1%. Quel razionalista che scrive che tutti gli altri sono una piccola minoranza é poco razionalista, dai razionalisti ci si attendono pensieri e propositi razionalisti non velleitari o come dicono wishful thinks

Cartman666

Ecco arrivato un altro genio del diritto tributario, la risposta del razionalista Carcano, se non l’hai capito, era ironica, sai com’e’, anche a noi bestie razionaliste piace scherzare, e non prenderci troppo sul serio, a differenza del tuo principale.

firestarter

anche tu fai tanta pena, hai le capacita’ intellettive di una diga.

whichgood

ma quanto sei intollerante!. Fidati di Goethe che d’inglese ne capisce come di diritto tributario e di finanza. Fai attenzione, non è la prima volta che conclude le sue eleganti frasi con una parola straniera, fa figo !

teologo cattolico

@goethe

Per altro radio radicale si incasse dei bei milioncini di euro a fondo perduto dallo Stato Italiano…

firestarter

dopo che lo stato elargisce soldi a fondo perduto per l’attivita’ umana piu’ insulsa e mortificante, ovvero la preghiera, qualunque altra elargizione risulta ben giustfcata.

Bismarck

Quando vedrò qualcosa di serio scritto sulla gazzetta ufficiale crederò.

Ratio

Io invece comincerò a credere quando vedrò qualcosa di serio scritto da un cattotroll. 🙂

Paul Manoni

Far sparire fisicamente gli emendamenti di Turco, e’ un buon sistema però… 😀
Alla faccia dello Stato democratico, qui si arriva addirittura a togliere toutcourt la parola agli eletti dal popolo sovrano, ed ai rappresentanti politici alle camere.
Non c’e’ ombra di dubbio a questo punto, che l’argomento dell’ICI sugli immobili della CCAR, non passeranno, perchè NON DEVONO PASSARE!!

http://www.radicali.it/rassegna-stampa/vietato-colpire-chiesa-commissione

Goethe

duqnue lo Staderini ha dichiarato il falso asserendo che la Casa del Clero a Milano non paga l’ICI, dunque ha diffamato. Con la prova documentale a disposizione pubblicata da Avvenire una causa (civile) per diffamazione la si vincerebbe a mani basse e lo Staderini dovrebbe pagare tanti soldini, ma quelli della CCAR sono dei ‘buonisti’ leider, non la faranno mai la causa come fanno i razionalisti

RobertoV

Avvenire presenta fotocopia del pagamento di un ICI da 6710 € per il 2009 (e perchè non del 2010 ?), equivalente ad un valore catastale di 1340000 €, un po’ poco per il complesso descritto. Questo significa che viene pagata l’ICI per qualcosa che fa parte del complesso, ma non per tutto e soprattutto non dimostra che sia per l’oggetto del contendere. Nell’articolo si dice che dal 2010 è stata ridotta a 2435 € perchè c’è un vincolo storico-artistico: per questo potrebbe essere finita nell’elenco delle esenzioni, mentre si tratta di riduzione (ne ha veramente diritto?). Resta da appurare se ciò che è stato presentato non faccia riferimento ad un’altra parte del complesso. Potrebbe essere anche questa la ragione per cui è meglio non sporgere denuncia.

enrico

Forse potrebbe magari sarà questa la ragione me pare che potrebbe essere il caso me sa tanto.
Chieda una verifica e si appura no?

RobertoV

Non sono io a poter chiedere una verifica.
Io valutavo solo quello che veniva presentato che secondo me non smentisce niente così come è mostrato.

Murdega

@Goethe
ICi non pagata dalla ccar poca o tante è uno dei problemi, il problema è il comparto
religioni.
La soluzione è abolire il concordato e chi vuole la religione se la finanzia
con i propri soldini.

Alecattolico

La commissione bilancio mica pudiscutere il non senso intrinseco,cio qualunque proposta provenga da laicisti come i radicali oppure altri soggetti.

Maurizio_ds

Nessuna sorpresa: il parlamento è schiavo degli interessi vaticani. E poiché anche il governo è pieno di vaticano-dipendenti, sembra ovvio che sull’ici la scamperanno anche stavolta. Confermo la mia fiducia zero in monti.

Fedele Razio

Nessuna sorpresa: non ho ancora visto nessun extracomunitario, nessun disoccupato, nessun padre di famiglia, o nessuna madre di famiglia senza soldi e magari affamati o con le bollette che scadono uscire dalle sedi dell’UAAR con la borsa della spesa piena di roba da mangiare o con i soldi per pagare le bollette…

Per quanto riguarda i radicali, non mi risulta che il finanziamento a Radio Radicale sia stato assegnato con gara di appalto. Ne sapete qualcosa?

Commenti chiusi.