Suicidio di Lucio Magri, i commenti sui giornali

Dopo il suicidio assistito del fondatore de il manifesto Lucio Magri in Svizzera, sui principali giornali di oggi compaiono diversi commenti. E che inevitabilmente riaprono il dibattito sul suicidio assistito e sull’eutanasia in Italia. Su Repubblica si parla di “ultima eresia” di Magri, rendendo conto dell’opinione di esponenti cattolici e di attivisti radicali. Rocco Buttiglione prega affinchè Magri “venga accolto nelle braccia del Signore”, mentre mons. Sgreccia sentenzia: “Non siamo padroni della nostra vita”. Maria Antonietta Coscioni, deputata radicale, spera che “la vicenda umanissima di Lucio Magri, che ha deciso di non soffrire più, e ha posto fine al suo dolore, sia insegnamento”. Ignazio Marino (PD) invita alla calma: “non dividiamoci, il tifo da stadio non è giustificabile di fronte alla fragilità umana”. Mina Welby e Beppino Englaro esprimono rispetto per una scelta personale, in cui non entrano. Eugenia Roccella, già sottosegretario, dice che la morte di Magri “non va associata ad una scelta di libertà”, ma è “un gesto senza speranza”.
Su Il Mattino sono pubblicate due interviste, una a Paola Binetti, l’altra a Beppino Englaro. La senatrice cattolica parla di “dramma umano profondo” e non crede che per Lucio Magri la vita fosse ormai “insopportabile”. Magri “magari era depresso, dunque il suo principio di autodeterminazione era offuscato dall”oscurità apparente’ che l’opprimeva, limitandone la libertà di scelta”, sostiene. Beppino Englaro esprime dal canto suo “sacro rispetto del primato della coscienza individuale”, perché “è impossibile entrare nel merito di una decisione personale, per quanto radicale possa essere”. “Laicamente penso che questo suicidio vada rispettato” come “va rispettato chi ha convincimenti confessionali diversi, legati alla sacralità assoluta e inviolabile della vita”, continua. Ma “per me, laico, esiste innanzitutto la sacralità della persona e della sua libera scelta, basata sui principi costituzionali”. “Ognuno è sovrano nel disporre della propria salute, e questa sovranità non può essere messa in discussione da nessuno”, afferma Englaro, “né dai medici, né dallo Stato, né dal governo, e nemmeno dalla Chiesa”.
Vittorio Feltri su Il Giornale ricorda la sua conoscenza con Magri, il quale iniziò la sua carriera politica nella DC (“anche se non aveva le stigmate del baciapile orobico”). Lamenta che “in questo nostro strambo Paese” dove ad esempio “i libertari si sono convertiti al bigottismo, i postcomunisti amano il puritanesimo”, “non solo non si può più andare a donne […] ma nemmeno decidere come crepare. Vietato”. Commenta così il suicidio: “ma quale sacrilegio? E’ una scelta. Deprecabile? Deprecate, deprecate, però non negate a una persona responsabile, lucida e consapevole il diritto diporre fine alle proprie sofferenze”.
Luca Doninelli, sempre su Il Giornale, assicura: “non sono un prete e non intendo condannare”. Se gli si dovesse presentare una situazione simile, “potrei sempre invocare l’aiuto di Dio e contare sull’aiuto di tanti amici, che sono la mano di Dio”. Ma il gesto di Magri, il suicidio assistito in una clinica svizzera, è la soluzione “più malinconica, per certi aspetti (chiedo scusa a Magri) la più proterva”. “Chi si uccide è come se dicesse: l’ultima parola su di me voglio darla io”, commenta, “ma nessuno, per quanto ateo, può essere così certo di questo pensiero”.
Marina Corradi su Avvenire scrive che “forse qualcuno vorrà usare la storia” del suicidio di Lucio Magri “come una bandiera, come il vessillo di un ‘diritto’ di morire”. “L’ansia di aiutare a morire sembra una declinazione post moderna della carità”, che “appare compassionevole, e pietosa”.
Filippo Facci su Libero lamenta: “in Italia puoi decidere di andare all’estero a ucciderti legalmente” e “di andare all’estero per avere la fecondazione assistita”, “basta avere soldi e conoscenze”. Come avveniva in passato per l’aborto e l’annullamento del matrimonio presso la Sacra Rota. Questo perché, secondo Facci, “in Italia discutiamo di principi ma non facciamo le leggi”, mente all’estero “guardano alla vita reale e fanno leggi che cercano di regolarsi alla meno peggio”. Quindi, a causa di “un’ipocrisia profonda, storicamene e culturalmente radicata” le cose non ammesse in Italia si possono fare all’estero.

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131 commenti

Enrico

Se uno è militare ed ha tendenze suicide viene congedato, questo è un abuso perchè gli si impedisce di farla finita?

Kaworu

in questo caso si guarda al bene del plotone o squadra di cui fa parte.

immagina un artificiere con tendenze suicide che lavora in team… le conseguenze non ricadrebbero solo su di lui.

Diocleziano

Enrico,
dov’è la logica in quello che hai scritto?
Da congedato non può più suicidarsi?

Kaworu

all’esercito interessa mettere in sicurezza i suoi uomini.

se poi si suicida fuori e non crea danni a strutture o altri, immagino che all’esercito non freghi una cippa.

anche perchè se gliene fregasse qualcosa, agirebbe. che so, tso.

Enrico

Proprio non capite che escludendo chi ha tendenze suicide si discrimina una persona.

Si comicia col togliergli la patente e poi il TSO è molto limitato leggi i libri di Tobino e capirai.

Kaworu

quindi per te è giusto che l’esercito non discrimini nessuno? (credo contrasti con qualcosa che hai scritto altre volte riguardo altri argomenti)

non sto capendo dove cerchi di andare a parare.

myself

@Enrinco

Discriminazione (da Wikipedia): […] Due caratteristiche principali necessarie a definire discriminazione un atteggiamento nei confronti di un individuo o un gruppo di individui sono:
-un trattamento particolare, diverso rispetto agli altri individui o gruppi di individui;
-un’assenza di giustificazione per questo differente trattamento.

Quindi essere congedati perchè sia hanno tendenze suicide non è una discriminazione, infatti il differente trattamento è giustificato poichè da un lato si è pericolosi per gli altri militari e i civili (nel caso ci si faccia esplodere, ad esempio), dall’altro si è di peso alla squadra (perchè ci si potrebbe ferire volutamente o lasciarsi sparare dal nemico, ad esempio).

Kaworu

@myself

ho provato a spiegarglielo su, ma forse deve ancora leggere attentamente

Kaworu

e ci voleva tanto a fare questa domanda, senza tirare in ballo militari ed esercito?

Enrico

Rispondi alla domanda.

Ho citato un esempio della vita di tutti i giorni.

Kaworu

io PERSONALMENTE penso che una persona con una malattia terminale o comunque uno stato fisico cronico di grande sofferenza come può per esempio essere uno paralizzato dal collo in giù, abbia tutto il diritto di fare quello che gli pare.

se si parla di problemi psichici, sarei almeno per il tentare di fare qualcosa per aiutare quella persona.

ma tutto ciò è un mio personale parere.

Kaworu

spero anche che tu abbia capito che l’esercito non salva affatto la persona e non allontana una persona con tendenze suicide per “altruismo” ma perchè può essere dannosa alla sua struttura.

ma ne dubito

Enrico

Quindi ammetti l’oscenità di quanto successo, un vero progresso e sono felice.

L’esercito non tutela l’aspirante suicida in sè ma comunque evita che si faccia male ed è questo unbel fatto.

Kaworu

io uso le parole col loro significato, e questo non mi sembra niente di osceno.

non conosco tra l’altro Magri e non so quali effettivamente fossero i suoi problemi.

mi spiace ma per te niente progressi invece, dato che non hai capito che l’esercito non evita che l’aspirante (ma non era uno con “tendenze”?) suicida si faccia del male.

semplicemente evita che danneggi strutture o altri commilitoni, così come evita di dover rispondere di quanto potrebbe fare.

pararsi il c u l o, in parole povere.

senza alcun interesse verso la salute dell’aspirante suicida.

Enrico

Ho capito uno viene congedato non per proteggerlo per evitare grane, il medico del pronto soccorso ricovera per evitare grane qualora il paziente peggiorasse, il giucide non scarcera perchè se poi compie un altro reato e cosi via.

Kaworu

enrico, se all’esercito fregasse EFFETTIVAMENTE qualcosa dell’incolumità del tipo con TENDENZE (quindi non aspirante, perchè non è detto che ne sia conscio) suicide, anzichè allontanarlo e basta, agirebbe in qualche modo.

dato che non lo fa, è più che ovvio che l’unico interesse dell’esercito è pararsi il c u l o, evitando che questo per qualche “incidente” faccia esplodere un plotone, si spari in un ginocchio e via discorrendo.

se poi tu ci vedi interesse per la persona da parte dell’esercito… pulisci il monitor.

Diocleziano

Enrico,
hai tutte le carte in regola per diventare teologo: parti da una premessa
arbitraria e con infinite subordinate arrivi a qualsiasi conclusione strampalata.
Aggiungi questa: il saggio tace per non dire cazza†e…

Enrico

Ma come vuoi sottoporre qualcuno a trattamento contro la sua volontà?

Enrico

Comunque l’esercito non lo lascia suicidare con l’arma di ordinanza non è questo un abuso?

Kaworu

non capisco se tu ci vedi qualcosa di buono in quel che fa l’esercito, oppure no.

davvero, te non sai ragionare.

Francesco

Enrico, sei stato allontanato dall’esercito a causa di manie suicide?
O a causa dei tuoi discorsi, le facevi venire a i tuoi commilitoni?

Enrico

Tu puoi stare seduta nella tua tiepida cameretta? Intanto qualcuno ti difende.

Kaworu

evidentemente deve esserci un legame tra anaffettività, scarsa comprensione del linguaggio e problemi di pensiero.

indagherò.

schiaudano

Gli si IMPEDISCE di farla finita?
Ma tu lo capisci quello che scrivi?

Enrico

Togliergli un arma da fuoco ad una persona che desidera suicidarsi con una pistola od un AR70 complica i suoi piani.

Kaworu

no allora…

se uno ha TENDENZE suicide, può anche darsi che non ne sia assolutamente consapevole e quindi non abbia nessuna intenzione di suicidarsi con un AR70 o un cannone.

se uno VUOLE suicidarsi, può farlo anche con una graffetta.

ripeto… dove vuoi arrivare, che non si capisce?

schiaudano

Ma non glielo IMPEDISCE.
Impedire = rendere impossibile.
Le parole hanno un significato, non vanno usate come peti solo perché attraversano uno sfintere.
Ekkecazzo!

Tommaso

Enrico

la natura con te è stata indubbiamente maligna.

Forse ti consolerai pensando che il Padreterno ha voluto metterti alla prova,
anzi abbia voluto “mettere alla prova” i tuoi genitori ! 🙂

E’ evidentemente superiore alle tue forze capire che un militare con tendenze suicide (ammesso che le si riesca a scoprire) dato il contesto in cui opera, può seriamente mettere a rischio la vita di altri.

Ma non preoccuparti, prega che il Signore ti dia la facoltà di capire ! 🙂

Enrico

Voi impedite ad uno che desidera suicidarsi esclusivamente con un arma da fuoco d’ordinanaza di farlo e ciò è illiberale.

Kaworu

ti droghi, dì la verità.

non mi spiego altrimenti certe tue uscite.

Paul

No, ha solo perso la capacità di giudizio….divide il mondo in bianco e nero, senza sfumature..

Sandra

Enrico,
se ci fossero meno tabù sulla morte e il significato che ognuno attribuisce alla propria vita, credo che nessuno penserebbe di uccidersi con un’arma da fuoco.
Credo che a un certo punto della propria vita, specialmente adesso che la prospettiva di vita si è così allungata, sempre più persone si alzeranno al mattino depresse, perché sole, perché con sempre più “magagne” dovute all’età, con problemi di vista o di deambulazione, senza attività…. insomma, penso che sempre più persone si diranno “ma che ci sto a fare?”, magari con la paura di finire semidementi. Invecchiare male è meno traumatico di una malattia, ma è comunque difficile, e senza senso per molti.

Enrico

*Sandra

Quindi invece di mostrare solidarietà verso i soli e magari dedicare parte del nostro tempo a loro li lasciamo sopprimersi.
Ricordo che la migliore compagnia per gli anziani siano i propri discendenti.
Poi se l’eutanasia fosse legale nessuno si sparerebbe? In Olanda nessuno si spara o si butta dalla finestra?

Sandra

Enrico,
una mia conoscente, vedova da un paio d’anni, si è trasferita presso casa della figlia: famiglia borghese, figli universitari, tutti a messa la domenica, tutti attivi in parrocchia in varie attività… insomma, proprio come dici tu, non c’è migliore compagnia… ecco, la signora in questione è stata sorpresa dalla figlia mentre stava per fiondarsi giù dal balcone. Il che significa che la vita come è adesso non le piace. Eppure non le manca niente, diresti tu, la figlia e il genero le vogliono bene, e anche i nipoti sono gentili e educati, non ci si potrebbe augurare di meglio, ma non basta. A lei piaceva vivere nella sua casetta in campagna con il marito, mentre per lei adesso la vita è triste. E non ha alcuna speranza, a 80 anni, che la sua vita migliori. E allora, cosa fai? La obblighi a essere felice? A me sembra una tortura. Per arrivare a buttarsi di sotto, per vincere la paura del vuoto, uno deve essere davvero infelice. Questa donna potrebbe vivere altri dieci anni: le imponi di recitare la farsa della vita felice che non ha più voglia di vivere?

Enrico

Ci sono tante che possono non piacere ma uno deve accetarle anche andare a lavorare.

Enrico

Se uno non si diverte aoopure non abita dove gli piace cosa fà si suicida?

Kaworu

uno che non si diverte aoopure (qualunque cosa ciò significhi) fa qualcosa d’altro.

idem uno che abita dove non gli piace, può cambiare.

capisco che tu, a causa del tuo serio problema di anaffettività, non riesca a capire che cosa significhi per quella donna quello che ha perso.

Sandra

Ognuno ha i propri motivi, per un sacco di cose che sceglie di fare (o sceglie di non fare). Quella di questa signora è credo definibile come infelicità permanente, a quell’età la qualità della vita può solo peggiorare, sai solo che a sofferenza si aggiungerà sofferenza, e la vita ti viene a noia. Una specie di galera in libertà, sempre uguale e grigia. Tu come ti vedi da ottuagenario? Magari con i figli lontani, vedovo, molti familiari morti, compagni e amici malati o morti, non vedi più bene per leggere, non riesci neppure a lavarti o uscire di casa…. forse avrai una badante, se potrai permettertelo… pensa che i tuoi giorni saranno sempre uguali, e con lievi ma implacabili peggioramenti, un acciacco si aggiungerà a un altro… niente più sorprese, niente viaggi, mai niente che sia nuovo e piacevole. Riesci a capire perché una persona anziana possa desiderare finire i suoi giorni senza inutili rinvii verso l’inevitabile? E cosa ci trovi, esattamente, di strano? Ti spaventa che qualcuno possa violare il grande tabù-bugia della vita bella e sacra?

Enrico

Pensa alle donne sposati e madri. Non hanno amicizie e non possono svagarsi perchè la famiglia le impegna tutto il tempo 365 giorni l’anno, come può essergli impedito il suicidio?

Enrico

Pensiamo poi alle donne vedove fin ga giovani perchè vivere?Oppure agli emicranici? Perchè vivere che lo stato soddisfi senza indugio le loro richieste di suicidio andando incontro a loro anche nel metodo. Es ad un ex parà si fornisca un aereo della 46 aereobrigata da cui lanciarsi senza paracadute, ad un cattolico gli si forniscano chiodi e manovalanza per essere crocefisso, ad un sub una bombola di azoto puro, ad un piromane l’alcol con cui cospargersi.

Sandra

Enrico, se non riesci a capire la differenza tra le prospettive di una giovane donna e il vuoto di prospettive di una donna anziana… ma non penso tu non riesca a capire, tu hai paura di capire, e ti nascondi dietro scuse assurde, autoconvincendoti che possano avvalorare la tua tesi. Tu stesso ti contraddici dicendo che le giovani madri sono impegnate 365 giorni all’anno: e questo è proprio il contrario dell’anziana che ha 365 pagine bianche nell’agenda! Hai solo tanto bisogno di credere che la vita di tutti quanti sia utile e bella. La realtà ti dice il contrario, e allora la neghi.

Kaworu

no, enrico è solo uno con gravi problemi di anaffettività e di empatia.

va compatito, però dovrebbe almeno provare a lavorare con qualcuno su questo suo disturbo.

suggerisco neurologo e neuropsicologo prima, per capire se è dovuto a danni o mancanze organiche, e poi psicologo nel caso non fosse dovuto a cause organiche.

Enrico

Perchè una anziana non può cresrsi delle attività, curare i nipoti i gerani del balcone od altro?

Kaworu

enrico, sai leggere?

riesci a capire quel che ha scritto sandra?

se le risposte sono due “si”, allora la tua domanda è assolutamente idiota perchè ti è già stata data una risposta.

se le risposte sono due “no” o anche uno solo, beh… fatti delle domande.

ma falle a te stesso.

o a un neurologo.

Sandra

Enrico…. i gerani del balcone? ma neppure i fiori conosci, e sì che sei in Lombardia, i gerani vanno coperti o tirati dentro, sennò gelano, e fino ad aprile non se ne parla. I nipoti della signora sono grandi. Non le interessa trovare qualcosa, perché sarebbe qualcosa di artificiale, non quello che a lei piacerebbe, ossia tornare indietro di dieci anni e stare a casa sua con suo marito, in salute. Lo capisci? Dato che quello che dava senso alla sua vita non c’è e non ci sarà mai più, non le interessa più fare cose che giudica un inutile sceneggiata per far finta di sentirsi utile.

Sai cosa, kaworu? Per me Enrico è semplicemente una persona cattiva. Sarebbe capace di fare del male agli altri, e scriverci un libro di ragioni per farlo.

Kaworu

@sandra

mah, il suo amato esercito la diagnosi di anaffettività gliel’ha fatta. quindi qualcosa che non va c’è di sicuro, che sia a livello puramente organico o psichico.
secondo me c’è anche un serio problema di empatia, che a lui manca quasi del tutto. quindi non può assolutamente capire che cosa prova la signora di cui tu stai parlando.

poi che sia “anche” cattivo… purtroppo non lo metto in dubbio, stando a quel che ha scritto altrove in altre occasioni.

Enrico

Io penso che una donna debba sapere fin dal momento in cui và in sposa che probabilmente resterà vedova per una serie di motivi:

1) Età di solito minore della donna all’atto del matrimonio.

2) Minore speranza di vita dell’uomo.

3) Maggiore esposizione dell’uomo a richi di vario genere: sul lavoro, possibilità di richiami alle armi ed altro.

Quindi la sua vedovanza è un fatto naturale che doveva essere pronta ad affrontare. I nipoti sono grandi aloora pensi ai pronipoti oppure alle sue sorelle magari ammalate. Da sempre i vecchi restano soli perchè i coetanei sono già morti, bisogna conoscere queste cose fin dall’infanzia per affrontare serenamente la vita.

D’inverno si possono sempre coltivare in serra sul balcone i gerani.

Sandra

enrico,
Certo che la vedovanza è un fatto naturale, come il rimanere orfani.
Sai cosa non è naturale? Il fatto di invecchiare così tanto. Nei bei tempi (secondo te) dei “richiami” alle armi, si moriva molto ma molto prima. Noi non siamo progettati per vivere 80 o 90 anni. Quindi la signora in questione non pensava nemmeno di vivere così a lungo perché quando è andata “in sposa” (…) pensava di morire verso la settantina, magari vedova, ma ancora sufficientemente attiva. Adesso si prospettano decenni di vuoto. Non ha pronipoti, non ha sorelle. E la serra, in un appartamento di Milano non è una cosa che, anche a volerla fare, ti possa impegnare più di un’oretta al giorno. Sai, c’è gente che è contenta a guardare la tele tutto il giorno, ma non tutti hanno la “fortuna” di essere dei decerebrati.
Invece dall’infanzia bisognerebbe capire che la vita non sempre riesce bene, per alcuni non funziona come per altri. Inutile illudersi, e inutile spingere su questo insano senso del dovere, dover “essere pronti ad affrontare”. Ognuno è fatto in modo diverso: come ti sentiresti se qualcuno ti dicesse che devi sforzarti di vedere il mondo come lo vedo io? Non riusciresti mai. Non puoi essere “qualsiasi cosa” per forza. E non puoi forzare nemmeno gli altri a essere. “Essere” non è “fare”. Tu invece vorresti tutti incasellati nelle scatoline che vuoi tu, delle marionette tutte sorridenti, perché questo ti toglierebbe un’angoscia di fondo che ti dà noia ma che è un problema tuo: non accetti la realtà com’è.

Enrico

Sono i tempi della vita cambiati non la sostanza.

Prima matrimonio a 20 anni a 45 anni nonna a 50 vedova a 60 morte.In merito alle condizioni di vita certamente si vive megli oggi.Le vedovanze sono certamente più brevi oggi in quanto di uomini morti in guerra ce ne sono pochi.

Essere pronti ad affrrontare è fondamentale in tutto e per tutto nella vita si chiama carattere.

Kaworu

enrico, oltre i problemi che abbiamo già tutti avuto modo di appurare, ha anche l’aggiunta di essere mentalmente fermo al basso medioevo.

Diocleziano

Marina Corradi su Avvenire scrive che “forse qualcuno vorrà usare la storia” del suicidio di
Lucio Magri “come una bandiera, come il vessillo di un ‘diritto’ di morire”.

Invece è certo che qualcuno, da sempre, voglia imporre la sua volontà a tutti.
Decidere come e quando morire è l’ultima affermazione di una vita concepita nella libertà.
Se si dovesse sempre chiedere il parere altrui, non si morirebbe più, nemmeno di morte naturale.
Pare che i cattolici siano convinti che qualcuno si suicidi così, tanto per fare.

teologo cattolico

Non credo che i cattolici non comprendano la tragesdia che si nasconde dietro l’atto suicidario: credo che tutti ci rendiamo ben conto che dietro il suicidio sta spesso l’incapacità di dare un valore alla propria esistenza e il senso di fallimento.

Southsun

Guarda che nel caso di Magri (e di Welby e di Nuvoli) il suicidio è stato usato come ultima arma per sfuggire a una sofferenza inevitabile, ineludibile, incurabile.

Se Magri fosse stato più irresponsabile, si sarebbe suicidato con la macchina o buttandosi sotto un treno. In quel caso, cordoglio e zero polemiche.

E’ il fatto che abbia SCELTO di morire in una linda e asettica clinica che vi da fastidio, perchè sottintende – a differenza del gettarsi sotto il treno, atto d’impulso – una precisa volontà, freddamente pianificata e lucida, assertiva e decisa fino all’ultimo stadio.

E’ questo che vi fa saltare i nervi e polemizzare, non il suicidio di Magri in se’.

Diocleziano

teologo,
prendo per buono quello che hai detto: dunque, l’85% degli italiani è cattolico, se ne deduce ragionevolmente che anche l’85% dei suicidi siano cattolici. Quindi a non saper dare un valore alla propria esistenza sono soprattutto i cattolici. Il problema del suicidio assistito dovrebbe perciò essere una priorità della chiesa.

Francesco

Per teologo.

“dietro il suicidio sta spesso l’incapacità di dare un valore alla propria esistenza e il senso di fallimento”
Non e’ vero che dietro il suicidio ci siano spesso queste cause, perche’ assisteremmo quotidianamente a suicidi di massa di teologi.

Kaworu

forse vogliono suicidarsi lentamente venendo a postare cose via via sempre più mortificanti per loro…

Sandra

“credo che tutti ci rendiamo ben conto che dietro il suicidio sta spesso l’incapacità di dare un valore alla propria esistenza e il senso di fallimento.”

Non l’incapacità, ma l’impossibilità. Non è che uno non riesce a dare un valore, è che non c’è proprio. Se pensi che la vita sia un dono, ti è mai capitato di buttar via un regalo? Eri incapace di vederne i lati belli oppure ti era impossibile trovarne perché obiettivamente faceva schifo?

faidate

Ecco ancora gli integerrimi che discettano sulle decisioni degli altri! Ma fatevi i fatti vostri! Lucio Magri era adulto e vaccinato e non ha fatto male a nessuno. Alla faccia della vita privata! E poi magari costoro litigano per un posto macchina! In nome delle priorità,dei valori!

andrea tirelli

Enrico,

ti chiedo una riflessione teologica: se dio ci ha donato il libero arbitrio, che ce ne facciamo se il peccato è reato?
In altre parole, come possiamo essere davvero liberi di decidere (e usare il libero arbitrio) se è vietato tutto ciò che è peccato?

Fosse per la tua chiesa, non potrei “liberamente” decidere di abortire, né di divorziare, né di scegliere il fine vita, né di masturbarmi, né d’usare il preservativo, né di fare l’amore con chi mi pare e via vietando, condannando, censurando…che me ne faccio del libero arbitrio?

Enrico

Ed io che non posso uccidere il mio vicino che disturba la sera mentre una donna può sopprimere il suo embrione che interferisce con i suoi progetti di vita è giusto tutto ciò?

Francesco

Si vede che le donne sono piu’ in gamba di te a far valer i propri diritti. 😆

Enrico

Chi le impedisce di usare il preservativo? Chi le impedisce di fare sesso fuori dal matrimonio? Quello che non può è chiedere che da questi atti derivi un riconoscimento giuridico.

addizionato

E aggiungici pure (me l’ha spiegato una mia cugina suora) che non si può sposare il padrino o la madrina di battesimo.

Rudy

Mi tocca leggere le cose più sensate, pur se scritte un po’ grossolanamente, su Libero e il Giornale. Che mondo!

Fabio

In effetti, essere d’accordo con Feltri fa uno strano effetto… 🙂
Ciao.Fabio.

SilviaBO

Sul Resto del Carlino la notizia del suicidio di Magri era affiancata da un’intervista a un malato di SLA, che diceva quant’è bello vivere anche se si è malati.
Mi hanno proprio stufata queste persone con problemi di salute che, per il semplice fatto di voler rimanere al mondo, pensano che chi invece vuole morire sia più debole, più stupido, in generale peggiore di loro.
Sei malato e non vuoi morire? Ottimo, continua pure a vivere. Ma non permetterti di giudicare chi invece vuole smettere di soffrire.

kundalini444

Quante chiacchiere inutili, tutti a ergersi giudici. Sulla propria vita decide il proprietario della vita, non deve dare spiegazioni a nessuno.

bardhi

Feltri sara stonzo ma su questo lo ha pensato e deto sempre nello stesso modo, ha avuto le stesse parole pure quando mori Eluana.

Halftrack

Quando si parla di eutanasia, secondo me, si sta parlando oltre che di vita e di morte, di porre fine alla tortura.
La tortura può essere inflitta da una malattia, non solo da degli aguzzini.
Ma la fatica di vivere, sia fisica che psicologica, può trasformarsi in tortura.
Come esseri umani noi facciamo fatica solo ad esistere, vivere ci costa più fatica e la fatica più grande è stare assieme.
Io non credo a uno che non fa neanche la fatica di esistere!
E non lo reputo adeguato a giudicare chi non riesce più a fare la fatica di vivere.

teologo cattolico

La cosa che non capisco è in cosa consista l’autodeteminazione e la sua dignità, se la persona non sopporta la vita, ossia non è in grado di accettarla, dunqune non ha la libertà di scegliere se vivere o meno (Tra i commenti sopra ritportati mi piace quello di Roccella)

Voglio dire che non la stessa persona non può argomentare schizofrenicamente (come spesso succede) che l’eutanasia è un atto di “libertà” (quale audoterminazione) e insieme che è “liberazione” da una tortura insospportabile. Le due cose si escludono: la scelta come autodeterminazione esiste dove le alternative sono compossibili.

fab

teologo, se uno non si suicida allora non è in grado di accettare la morte, dunque non ha la libertà di scegliere se morire o meno.
Proprio non ce la fai a capire che è lo stesso concetto?

Meglio ancora: proprio non ce la fai a capire che, se uno sceglie qualcosa, allora non è in grado di scegliere una cosa diversa (infatti non l’ha scelta), per cui il libero arbitrio stesso è un’idiozia?

Batrakos

Anche io, dopo la diversità di vedute dell’altro post, qua sono in pieno accordo con Sandra. Il bello della libertà: pensarla diversamente su alcune cose e tornare a trovarsi tranquillamente d’accordo su altre.

Batrakos

Copio e incollo dall’altra ultimissima su Magri, visto che dice la medesima cosa

Sì, non volendo hai detto bene, per me, comunista, è stato un esempio: sia nella libertà critica che lo ha portato ad essere sempre una voce fuori dal coro e a non sposare mai la linea dei partiti mettendo da parte la propria autonomia di giudizio, sia nella scelta estrema pubblica e capace di aprire discussioni sui temi etici quando ha percepito di non avere più possibilità.
Per voi è più un esempio Woytjla e il suo voler tornare alla casa del Padre (contrariamente alle prediche sulla sacralità della vita, finchè non lo hanno toccato di persona)…beh, a ciascuno il suo come dice la bibbia!

Francesco S.

@Redicoppe72

Visto che dici fesserie a queste ti rispondo con una battura:

Non ti preoccupare che per un “comunista” che si è suicidato ce ne sono altri 10 come me (di quelli che mangiano i preti) che camperanno fino a 150 anni solo per darti fastidio. 🙂

redicoppe72

Dunque in Italia ci si può suicidare. Questi tre preti lo hanno fatto da soli.
Lucio Magri, invece, è stato un codardo: si è recato in Svizzera e si è fatto assistere, poverino. Davvero un fallito.

Kaworu

ti brucia veramente tanto che lucio magri abbia deciso di porre fine alla sua vita in maniera lucida e tranquilla, vero redichiappe?

Batrakos

Redicoppe, o sei ingenuo o in malafede, credo la seconda.

Magri facendo così ha cercato di aprire un dibattito, e forse molta gente ragionerà sulla liceità del suicidio (che comunque è ridicolo ridurrre ad una gara di coraggio macho) ; se si fosse suicidato in solitudine e silenzio sarebbe stato un gesto per me comunque rispettabile, ma non avrebbe potenzialmente un discorso sul proprio corpo, e, come sempre, quando qualcuno promuove un dibattito sul diritto verso se stessi mette molta più paura alla parte più oscurantista dei credenti rispetto a chi lo fa in silenzio e sordina.

Sandra

Tecnicamente uno dei tre preti si è fatto investire. Lui sì vigliacco e insensibile, pensa a quel povero conducente, allo spavento, al disagio per i passeggeri, allo stomaco di chi ha raccolto la salma probabilmente non in un pezzo solo ….
Magri si è organizzato al meglio. Non tutti riescono a impiccarsi, o a buttarsi di sotto o altro, io non riuscirei nemmeno a farmi un’iniezione. Non credo sia vigliaccheria in senso stretto. Dovrebbe essere offerta a tutti la possibilità di morire in modo decente, senza spettacoli tragici e sanguinolenti.

Francesco

Sempre per redicoppe, quindi un uomoche decide di suicidarsi facendosi assistere e’ vigliacco uno che si uccide, perche’ hanno scoperto che e’ un pervertito e magari non vuole affrontare un processo e’ un coraggioso, ma del resto siete voi siete quelli che i ciarlatani come padre Pio li fate santi e donne che hanno avuto relazioni extraconiugali dite che rimangono incinte per virtu’ dello spirito santo.

Southsun

@ redichiappe.

…e anche stavolta ti sei coperto di ridicolo e di un’altra materia di colore marrone.

Non aggiungo altro a quanto detto da Sandra.

Maurizio_ds

Il solito latrare di cani che non sanno rispettare nemmeno la scelta ultima di una persona. Magri ha fatto una scelta personale che va rispettata, punto. Tutti gli altri dovrebbero tacere, e semmai far sì che una tale possibilità si possa mettere in pratica senza per forza dover andare all’estero, cosa possibile per molti ma non per tutti.
Ciascuno ha il diritto di fare ciò che vuole della propria vita, senza interferenze degli altri.

sauro

Non ricordo di aver visto un buttiglione o una binetti ululare o stracciarsi le vesti quando negli stati uniti o da qualche altra parte viene giustiziato un condannato a morte.

Kaworu

no nemmeno io.

ma non ho visto nemmeno quelli che agitavano i panini o quelli che rompono le balle nei consultori fare qualcosa del genere.

Lorenzo Galoppini

Da ‘Il Tirreno’ di oggi mercoledi 30 novembre, pagina 1 della cronaca di Livorno, letta proprio ora, non ho potuto fare a meno di condividerla:

Il parroco della Rosa
PADRE NIKE: “LA VITA VA VISSUTA, MAGRI HA FALLITO”

[…] “Di fronte a una scelta del genere mi sento di dire che quell’uomo é stato un fallito – dice padre Maurizio De Sanctis, parroco della Rosa [quartiere di Livorno, ndr], per tutti padre Nike [così chiamato per il suo look casual che comprende anche scarpe da ginnastica Nike, ndr] – lo definisco solo come un atto di vigliaccheria. Un uomo coraggioso accetterebbe le difficoltà, la vita va vissuta. Ha sempre la meglio su ogni cosa”. […] Il dolore é il senso della vita. Avete mai visto negli ospedali quanto si attacchino alla vita le persone ammalate?”

Qualche settimana fa andai a vedere un amico che canta da anni in un coro e che quella sera si esibiva proprio nella parrocchia della Rosa, col tizio di cui sopra presente. Vestito così, invece che col classico gonnellone, non conoscendolo poteva anche ispirare simpatia. Ora sono fortemente indotto a pensare che sia solo un viscido calcolo per dare un’immagine di sè accattivante e amichevole e nascondere la sua vera natura: con i preti bisogna sempre tenere occhi e orecchi aperti. Altri commenti non me ne vengono, ed é uno di quei casi in cui non ho nemmeno voglia di commentare…

Halftrack

“Il dolore é il senso della vita”?
Probabilmente per i sadici ed i masochisti sì!
Non tutte le persone ammalate si attaccano alla vita, nei reparti dove la malattia è solo tortura vi è anche la disumanizzazione della persona.
Maurizio De Sanctis vorrebbe che gli esseri umani fossero tutti come li vuole lui e misura le persone con il successo o il fallimento.
Ho una notizia da dargli: non siamo in grado di stabilire cos’è la realtà, possiamo percepirla solo in parte.
Non abbiamo strumenti per giudicare esattamente cosa sia la vita e chi siano gli altri.
Spariamo continuamente giudizi per poterci illudere di essere “sicuri”.
Faremmo qualsiasi cosa per un pò di sicurezza … anche inventarci un dio.

tonino

incredibile feltri!!!!!!! e pure condivisibile (non lo avrei mai immaginato) quando dice: “deprecate, deprecate, ma non negate a una persona il diritto di porre fine alle proprie sofferenze”. sono proprio d’accordo: preti, credenti e fedeli, siete completamente liberi di deprecare, nessuno mai ve lo impedirà, ma lasciateci in pace. e poi, un appello accorato: se voi pensate di non poter disporre del libero arbitrio perchè la VOSTRA vita non vi appartiene, benissimo, noi rispetteremo il vostro volere; ma anche voi rispettate il volere di chi pensa che la propria vita appartenga solo a se stesso.
forse così vivremmo tutti meglio: voi a deprecare, piangere, strapparsi vesti e capelli, noi a fare quello che ci pare (senza ovviamente ledere nessun altro)

Lorenzo Galoppini

Sul ‘deprecate eccetera ma lasciateci in pace’ ho dei dubbi. Mi pare una contraddizione: finchè deprecano non ci lasciano in pace. Almeno finchè lo fanno pubblicamente. Se lo fanno a casa loro, nel loro piccolo privato, é un altra storia.

l'infedele

Noto con piacere che a destra si incominciano a levare le prime voci di insofferenza verso il bigottismo Vaticano.
Forse la fine del Berlusconismo e delle sue rigide contrapposizioni ci riporterà verso uno schema tipo prima Repubblica, dove ad un centro cattolico si contrapponevano una sinistra e una destra (i repubblicani e i liberali, non il MSI) laiche, e dove in un modo o in un altro si dovevano fare compromessi non clericali (vedi leggi sul divorzio e sull’aborto).
Io non la vedo così male per la laicità del nostro paese, staremo a vedere….

Emanuele

Una cosa che sembra non molto chiara ad alcune persone é che proibire certe cose non aiuta molto a prevenirle generalmente: se uno ha realmente la ferma intenzione di suicidarsi, non esiste nessuno in grado di fermare questa persona (in modo simile per altre cose). In gnereale mi sembra più lungimirante cercare di prevenire senza vietare…ah, ovviamente questo é il mio putno di vista (visto mai che mi dicessero che credo di avere la verità assoluta 🙂 )

Laverdure

Cio che probabilmente rattrista ( o irrita)maggiomente i gruppi “cattolici” e’ l’assoluta impossibilita di far circolare la voce che il personaggio in questione,in punto di morte abbia
manifestato desideri di conversione.
Una tattica usata piu’ volte in passato,ad esempio con Gramsci,ma che il suicidio spiazza completamente.
Che cattiveria la sua,vero ?

mistergrey

D’accordo, una volta tanto.

Tra tanti comunisti sfegatati che muoiono con tutti i sacramenti, costui ha fatto il cammino esattamente opposto : da giovane democristo nel secondo dopoguerra a suicida consapevole nella squallida era postmoderna, dopo essere stato comunista , ma comunista sul serio, per una cinquantina d’anni e passa.

Comunque la disperazione lascia l’amaro in bocca.

CosmoGioioso un Giorno

puntualmente ogni volta che dobbiamo constatare una tragica ma libera scelta (comunque non è che uno può essere assistito nel suicidio se non ci sono validi motivi) dobbiamo anche annusare il fetore, la puzza di marcio che esce dalle bocche di questi avvoltoi, sciacalli. Lo schifo che provo è inesprimibile e ormai da tempo ne ho le tasche piene, al punto che non entro più nel merito, pena l’arresto, il mio.

stefano

ripeto

da quasi ex sofferente di depressione acuta e attacchi di panico, rispetto come una decisione virtuosa e di grande dignità quella di Lucio Magri e faccio le mie più sincere condoglianze alla sua famiglia.

ai vermi, ai cattonazisti, agli untori dell’umanità che vorrebbero costringere il libero individuo a soffocare nelle lughubri prigioni dell’oscurantismo auguro una lunga vita ma senza pace, con l’obbligo di viverla tutta fino all’ultimo giorno, poi vedremo quanto amano la sofferenza.

Francesco

Non capisco perche’ i cattolici continuino a fare commenti simili dopo episodi del genere, ma non lo hanno capito che lo sappiamo che amano vedere le persone soffrire? O no?

DURRUTI 51

Lucio Magri era un uomo di grande statura intellettuale, lo ricordo come militante del Manifesto e fondatore di quel giornale,ricordo i suoi interventi agli attivi militanti, sempre brillanti, mai banali, le sue riflessioni erano sempre profonde: uno spirito generoso, che ha creduto con passione alla possibilità di un modo migliore.
La sua fine mi addolora moltissimo, ma non posso far altro che rispettare il suo gesto, è facile parlare da fuori, dice un vecchio proverbio pawnee: prima di giudicare un uomo cammina per tre giorni nelle sue scarpe.
Gridino e giudichino corvi e corvacci in scarpe nike,Lucio ha lasciato un mondo che era diventato peggiore, e di questo mondo fanno parte anche questi corvi, ma il loro gracchiare non scalfisce la sua immagine.

mistergrey

Anch’io lo vidi ad un comizio quasi una ventina di anni fa. Ricordo alcune sue preoccupate considerazioni sulla regressione sociale e culturale che in quei plumbei anni ottanta procedeva già di gran carriera (e che, non dimentichiamolo mai, era un fenomeno di portata mondiale): dal popolo dell’autunno caldo si stava passando a quello delle soap opera e della tv generalista: la berlusconilandia in nuce.

Giorgio Pozzo

I corvi e corvacci (chiedo scusa agli intelligentissimi uccelli) in questione dicono una caterva di idiozie. Negli ospedali non ci sono solamente persone che si attaccano alla vita con le unghie e i denti, io ho visto anche persone che se ne vorrebbero andare. Io non me la sento di giudicare nè le prime nè le seconde, in alcun modo. Non era stato Gesù a dire: “chi è senza peccato scagli la prima pietra”? Chi sono questi corvacci per ergersi a giudici supremi del coraggio e della vigliaccheria degli altri? Ma lo vogliono capire che certe decisioni richiedono non una certa vigliaccheria ma una buona dose di coraggio? Io, per esempio, probabilmente non lo avrei il coraggio di Magri, ma sono sicuro che resisterò alla vigliaccheria dei corvacci.

mistergrey

“Quindi, a causa di “un’ipocrisia profonda, storicamene e culturalmente radicata” le cose non ammesse in Italia si possono fare all’estero”

Quindi non resta che invadere la Svizzera.

Paul Manoni

Le parole espresse da Beppino Englaro, sono semplici, condivisibili, laiche, posate, puntuali, obbiettive e autorevoli, al punto che le faccio mie in toto.

E’ il commento di Filippo Facci, quello su cui bisognerebbe riflettere, al di là del suicidio assistito di Magri. Una fotografia perfetta della realtà dei fatti, senza tanti giochini di parole o derive ideologiche di parte. Ribadiamo questa tristissima realtà dei fatti:

“in Italia discutiamo di principi ma non facciamo le leggi”
“all’estero guardano alla vita reale e fanno le leggi”
“a causa di un’ipocrisia profonda, storicamente e culturalmente radicata, le cose non ammesse in Italia si possono fare all’estero”

Sandra

Mi domando, chissà se dopo “ipocrisia” Facci aveva scritto “cattolica”… o magari dopo “radicata” c’era “nella tradizione cattolica”. Suonerebbe bene e completerebbe il senso della frase.

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