Dirigenti scolastici: concorso pubblico, domande preparate anche da esperti di università cattoliche

Si è svolto lo scorso 12 ottobre un concorso pubblico per l’assunzione nelle scuole statali di 2.386 dirigenti scolastici. Ma la prova, a causa di lungaggini ed errori, è stata un flop. Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, scrive l’agenzia Adista, ha scaricato la responsabilità sugli 89 esperti incaricati a redigere le domande, scelti tra dirigenti scolastici, ispettori e funzionari del ministero, ricercatori, avvocati e professori universitari. E viene fuori che su 27 docenti universitari, ben 9 arrivano da strutture “pontificie e cattoliche” e un altro da una “privata laica (sebbene con una storia cattolica)”.

Valentino Salvatore

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20 commenti

god afternun

ecco una di calcolo della probabilità:

Ci sono tre re magi che arrivano per venerare un bambino la cui esistenza conoscono per aver visto una stella.
C’è una donna che partorisce senza essere stata toccata dal marito.

Che probabilità c’è che i re magi non abbiano conosciuto prima la madre ?

Gianluca

In teoria, il fatto che su “27 docenti universitari, ben 9 arrivano da strutture “pontificie e cattoliche” non significa niente. Bisognerebbe vedere chi sono e qual è stato l’apporto di ognuno alla preparazione delle domande.

Marco

Comunque è di oggi la notizia che le scuole paritarie fanno risparmiare allo Stato qualcosa come 6 milioni di € all’anno. Questa è infatti la conclusione di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università (statale) di Genova.
Quindi dare soldi alle scuole paritarie è per lo Stato non una perdita, ma bensì un investimento, investimento ben ripagato.

Gianluca

@ Marco

Al di la dei soldi risparmiati (ma vorrei vedere lo studio che citi e se ce ne sono altri che dicono il contrario) se una struttura privata riceve soldi dallo stato è perchè deve offrire un servizio pubblico, cioè rivolto a tutti i cittatini. Invece le scuole cattoliche prendono soldi pubblici e rifiutano l’iscrizione di chi non è battezzato e l’assunzione di insegnanti non cattolici o divorziati e questa è una discriminazione bella e buona, per cui non dovrebbero prendere un centesimo oppure offrire un servizio PUBBLICO.

Ps: se levassero gli insegnanti di religione (o se se li pagasse il vaticano) di soldi ne risparmieremmo centinaia di milioni.

il parroco di Funo

rifiutano l’iscrizione di chi non è battezzato …

non certo nella mia diocesi (e penso neanche altrove, almeno quanto alle scuole paritarie)

nightshade90

nella mia scuola elementare e media non solo i miei hanno dovuto presentare la prova di battesimo avvenuto, ma è stata anche necessaria la “raccomandazione” di un mio prozio, che è prete (e anche per gli altri alunni era gradita la raccomandazione di preti o ecclesiastici).

e le scuole cattoliche per cui è NECESSARIO il battesimo per l’iscrizione non si contano neanche più. magari nella tua zona non fanno così (ne dubito, informati. sebbene possa anche essere), ma anche se così fosse, sarebbe una goccia nel mare.

Magdalene

Dove vivo io non solo il bimbo deve essere battezzato, ma i genitori devono anche essere sposati con rito religioso, e questo fin dalla materna, o scuola dell’infanzia che dir si voglia.

fab

Marco, per favore; il denaro da impiegare è sempre quello, cambiano soltanto gli intestatari.

teologo cattolico

@marco…la notizia non è di oggi, è da quando c’è la scuola privata che si sa..anzi la scuola privata c’è in Italia proprio perchè fa risparmiare. Per ovvie ragioni, da tutti conosciuti.

serlver

Non so se ti rendi conto, ma un risparmio 6 milioni di euro equivale a un risparmio 12 miliardi di vecchie lire, cioè una miseria rispetto a un bilancio pubblico che è fatto di miliardi di euro.

alesssandro

@ marco: belle le favole….peccato che i genitori dei bambini che vanno alle scuole pubbliche siano costretti a pagare carta igienica, sedie, gessi etc…. Cosa che non accadrebbe se le scuole private non ricevessero i soldi pubblici.

Marco

E nella laicissima (o laicistissima?) Francia aumenta il numero di studenti che si iscrive alle scuole paritarie cattoliche (rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=15J3NR&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1). Forse che i francesi sono meno atei/agnostici (e quindi più credenti) di quanto si crede? O forse è che i francesi il laicismo/ateismo/agnosticismo l’hanno assaggiato, gli è andato di traverso e sono quindi ritornati a rivolgersi alla Fede?

Senjin

Più che altro sono razzisti che non voglio che i loro giovin virgulti debbano stare in mezzo ai figli di immigrati. Più o meno come in italia.

Maurizio da Gorizia

Ho provato a fare una breve ricerca: in Italia la retta di una scuola privata cattolica paritaria si aggira in media sui 5000 euro, per la sola scuola.
In Francia siamo molto al di sotto: che gli insegnanti abbiano meno pretese?
Il collegio delle suore di N.S. di Sion di Parigi chiede circa 2500 euro per un “pensionante” completo dal lunedì al venerdì (solo da noi c’è l’obbrobrio della scuola al sabato, i perchè sono tanti). Ho chiesto conferma ad un mio amico francese, anche se la so, di solito faccio a pugni con la lingua transalpina.

Rothko61

La Gelmini non ne azzecca una, poverina… Scarica la responsabilità perché lei in quei giorni era impegnata ad inaugurare il tunnel tra il Gran Sasso e Ginevra… 🙂

god afternun

Ma no… ha già negato il discorso sul tunnel del Gran Sasso e per dimostrarlo ha bocciato tutti i neutrini per aver sbagliato rotta.

🙂

ANCIA LIBERA

suggerisco alla gelmini di organizzare per penitenza una bella processione all’interno del tunnel tra ginevra ed il garan sasso – guida spirituale zichicchi AHHHHHH!

Diocleziano

Quei nove esperti erano gli stessi che preparavano le domande del giochino di Gerri Scotti? (che dio lo perdoni…)

Senjin

Più che altro gli stessi che preparano le domande per il concorso miss itaglia.

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