In libreria: “Risorgimento laico”, di Massimo Teodori

Nelle giorni scorsi è giunto in libreria un libro di Massimo Teodori dal titolo Risorgimento laico. Gli inganni clericali sull’Unità d’Italia, pubblicato da Rubbettino (176 pagine, 13,00 euro). Il lancio redazionale della casa editrice sostiene che “il pamphlet ripercorre le idee forza che furono alla base del ricongiungimento dell’Italia alla moderna civiltà europea. Di fronte alle contraffazioni della storia dell’Ottocento, come ad esempio la “Lettera agli italiani” di Benedetto XVI del 17 marzo 2011, e alle risorgenti pulsioni populiste, separatiste e clericali antirisorgimentali, l’autore dimostra che la laicità, oltre l’unità e l’indipendenza, è stata un pilastro unificante delle correnti politiche che hanno fatto l’Italia, sia con i monarchici che con i repubblicani, sia con i liberali della Destra (Cavour) che con i democratici della Sinistra (Garibaldi e Mazzini). Lo scritto si conclude con la messa in guardia di fronte alle nuove tendenze anti-illuministiche, anti-liberali e anti-democratiche che evocano, dopo centocinquant’anni, lo spirito reazionario del Sillabo di Pio IX”.

La redazione

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35 commenti

Batrakos

Nel Risorgimento c’era la figura del ‘cattolico liberale’, uno dei quali era Cavour.
Credo che mai nella storia italiana -forse eccezion fatta per gli anni della contestazione, la quale investì parzialmente il sentire religioso, tanto da portare alle vittorie referendarie su divorzio ed aborto- si siano prodotti cattolici così laici in politica quali furono essi.
Oggi invece anche molti atei sono troppo ossequiosi alle posizioni del papa: l’ateo devoto ne è la sintesi più forte.

teologo cattolico

Visto che è stato pubblicato il regolamento del blog uaar in cui tra altro si trova scritto “Sono altresì vietati i commenti off topic e la pubblicità” , posso chiedere in modo più esplicito rispetto ad altre occasioni in che senso notizie del genere ( e sono non poche) possano non essere considerate pubblicità, spot per l’acquisto di certi libri. O forse lo spot è possibile solo da parte dell’amministrazione ma non degli utenti. Però i commenti dei lettori su uno spot non possono che essere di natura pubblicitari, a mio avviso.

Kaworu

visto che il nuovo regolamento prevede una mail per i contatti, puoi rivolgere direttamente a chi pubblica le ultimissime questa domanda.

Francesco

Teologo, visto che il tuo Messia ha detto di donare tutto ai poveri come mai il tuo papa vive come un pascia’?

Maurizio D'Ulivo

@ Teologo cattolico
Quando Quattroruote pubblica un suo articolo di presentazione di una nuova vettura, nell’interesse dei suoi lettori che vogliono essere informati, fa il suo lavoro redazionale.

Quando la stessa rivista pubblica invece un’inserzione pagata da una casa automobilistica, nell’interesse del produttore, fa pubblicità.

L’ultimissima in questione la ritengo, da semplice utente quale sono, come una novità interessante per le finalità per cui questo sito esiste: dunque un’informazione, e non pubblicità.

teologo cattolico

@maurizio

okkio che ogni pubblicità è per definzione una informazione su un prodotto che è in commercio. Io non sono contrario alla pubblicità, come non credo lo sia quattroruote, ma lo è il regolamento uaar. io mi limito a fare una domanda su una apparente incongruenza, o almeno per me.
per altro ti faccio inoltre notare che l’informazione sul libro di Teodori è talmente dettagliata da riportare anche il prezzo (13 euro).

Ovvero mi chiedo- e chiedo a te- quale sarebbe invece quel tipo di pubblicità che l’uaar vieta? Ossia quale forma dovrebbe avere una informazione su un prodotto per essere considerata pubblicità vietata. Se elenco una serie di libri che vendo e relativo prezzo e con questo faccio un servizio di informazione ai lettori interessati, faccio pubblicità?

Kaworu

e perchè non le fai ai responsabili?

così ti rispondono direttamente.

sembra un passaggio logico complicatissimo, per te.

serlver

Forse ti sfugge che il regolamento vale per i commenti e non per le notizie. L’Uaar se vuole, essendo questo il suo spazio, è libera di fare pubblicità a ciò che vuole e di vietarla a chi vuole sul suo sito; Cos’è che non riesci a capire?

Inoltre, da quel che so, l’Uaar prende anche un compenso dal venditore per ogni libro acquistato tramite il collegamento che fornisce, mi pare ovvio dunque che non gradisca che sul suo sito si faccia pubblicità ad altri senza averne nulla in cambio.

stefanogio

La pubblicita’ è informazione in genere non richiesta e qualche volta anche fastidiosa; La notizia riportata in questa ultimissima invece rappresenta una informazione pertinente alle finalita’ del sito e per questo probabilmente anche bene accolta dai frequentatori dello stesso.

Diocleziano

Avrebbero dovuto specificare: ”È vietata la pubblicità abusiva”…

A proposito avrei da vendere un cabinato ormeggiato a Cervia, a due metri dal molo e cinque di profondità… .mrgreen:

teologo cattolico

@servlever

Si, sono d’accordo con te. Il problema è che se lo dico io – come ho già fatto in altre occasioi- sono immediatamente contestato. Volevo che lo affermasse un utente uaarino onesto.

@stefanogio

Non è informazione neutrale, tanto che hanno riportato il commento del “lancio redazionale” del libro. @serlever è stato chiaro: “cosa non riesci a capire?”.

schiaudano

Ma il test di ingresso a teologia consiste nella non comprensione della lingua scritta?

“Sono altresì vietati i commenti off topic e la pubblicità. ”

COMMENTI!
COMMENTI!
COMMENTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!

E ora vai pure a lamentarti perché non ho rispettato il regolamento.

firestarter

se non fosse vietato dal regolamento direi che teologo è un cialtrone in malafede.

teologo cattolico

@schiaudano & C.

Okkio che per precisione il regolamente non parla di “commenti pubblicitari” ma di “pubblicità”, senza specificazione ulteriori.
Ma guarda che io ho sempre sostenuto che molte notizie del blog hanno un fine pubblicitario (lancio e presentazioni libri). Se leggi i miei passati interventi lo noti, solo che naturalmente mi si contestava la tesi, visto che la formulavo io.
Sono felice che ora alcuni utenti lo concedano paficamente: ma mi ci è voluto il giochino dialettico di negarlo per farvelo ammettere.

grazie.

giuseppe

Si, ma per confutare certe affermazioni si devono pure citare altre fonti. Questa storia della pubblicità mi sembra creata ad arte per mettere a tacere chi dissente.

Stefano

@ teologo

Puoi porre la questione al webmaster.

Se vuoi ti posso risparmiare un pò di tempo facendoti notare che il regolamento tratta – nella parte in questione – dei commenti postati dagli utenti.
Questi non possono fare pubblicità ad un dentifricio perché la marca non ha pagato niente al sito.
Il sito ha una convenzione con una libreria online.
Il testo che dà inizio ad un thread non è un commento di un utente.
Citare un libro in un intervento non costituisce pubblicità come non lo costituisce la bibliografia di un libro.
A differenza dei tuoi testi qui è posibile porre domande e ottenere risposte da chi ha affermato o scritto qualcosa. So che per te è un difetto ma qui non teniamo come te alle cose inconfutabili.

Stefano

@ giuseppe

“Si, ma per confutare certe affermazioni si devono pure citare altre fonti. Questa storia della pubblicità mi sembra creata ad arte per mettere a tacere chi dissente”

Chi dissente si mette a tacere da solo citando le sue fonti di cartapesta:

Come stiamo con la faccenda di Lennox? Hai risposto a Sandra sulle tue “fonti”?

teologo cattolico

@stefano

Sono certo che vi è una mira economica e commerciale nel pubblicizzare certi testi e dunqnue anche nel formare mercato, un pubblico con i paradigmi culturali che possa desidera di acquistare certe opere (come avviene ad esempio nel mercato di genere complottistico/misterico: fa vendere, sia libri, sia film, sia prodotti e format televisivi). Non voglio contestare questo, è la mia tesi. Speravo invece che gli utenti uaarini lo ammettessero, cosa che in passato non era accaduto. Ora sono più soddisfatto

Stefano

@ teologo

Fermo restando quanto ho detto, non comprendo quel che scrivi.

Il sito ha un accordo commerciale con una libreria online.

Gli accordi commerciali servono ad ottenere vantaggi economici reciproci (soprattutto se – come nel caso dell’8×1000 – non se ne possono ottenere di unilaterali).

Immagino che la libreria ottenga la possibilità di far conoscere certe pubblicazioni ad un pubblico più vasto e il sito ottenga un ristorno di parte del prezzo.

Il sito ha un certo, preciso indirizzo: quindi tra i libri non ci sono quelli della famosa casa editrice cattolica che ha preso il nome dell’apostolo dei gentili ( 😉 ).

Stabilito tutto questo – chiaro come il sole in quanto si tratta di informazioni note a tutti – si può sapere di cosa ti lamenti?

A caso: http://www.civiltàcattolica.it/

c’è una sezione libri e una dedicata alla pubblicità: che orrore!

Modernisti?

Pontifex: sezione libri consigliati : che schifo!!!

Spero che gli utenti teologi lo ammettano. Sarei anch’io più soddisfatto.

giuseppe

Veramente comico che si accusino i cattolici di avere truccato le carte della storia sul risorgimento. Fino ad ora, purtroppo, nelle nostre scuole si é data una visione a senso unico, tesa a favorire i vincitori e una certa cultura laicista.
Garibaldi viene presentato ancora come un eroe,quando in realtà era un mercenario mezzo delinquente. Cavour, che di cattolico aveva solo la facciata, tanto da spingere al massimo per l’approvazione delle leggi anticattoliche. E Mazzini che se ne stava in Svizzera e organizzava attentati. Non parliamo poi della famiglia Savoia….il cui regno era con in conti in rosso e che smascherarono con l’unità la loro voglia di dominio.Sarebbe proprio il momento di fare verità una volta per tutte. Ormai l’unità é fatta, ma le bugie vanno smascherate. Mi pare che questo libro suoni come una reazione contro chi cerca di svelare le carte.Leggetevi l’altro risorgimento, di Angela Pellicciari.

Stefano

@ giuseppe

Ma certo, i bersaglieri a Porta Pia hanno bloccato l’iniziativa dell’esercito papale volta ad unificare l’Italia, contro il parere dei delinquenti che hai citato.
Ora puoi andare a dormire.

Francesco

Per giuseppe.
La chiesa e i cattolici considerano padre Pio un santo ed era solo un ciarlatano.

giuseppe

Cosa avevano in comune Mazzini, Garibaldi e Cavour ? Si odiavano a morte, ma si usavano a vicenda !

giuseppe

l’autore dimostra che la laicità, oltre l’unità e l’indipendenza, è stata un pilastro unificante delle correnti politiche che hanno fatto l’Italia.

Veramente il collante che teneva uniti gli italiani era il patrimonio di fede e di valiri cattolici. E l’unità servi da pretesto per una vera guerra anticattolica. Ma é chiaro che voi, sostenitori di quei nonnini, non ammetterete mai la verità.

firestarter

giuseppe, tu continui a deludermi nel rifiutare le medicine, giuseppe. Lo vedi che ogni volta ti crei un mondo immaginario?

Paul Manoni

Sarebbe curioso sapere come giuseppe avrebbe voluto unificare l’Italia, visto che geograficamente il paese era diviso in due dallo Stato Pontificio ed il Papa, l’arcinoto “metro cubo di letame” (cit.), tutto voleva tranne che un’Italia degli italiani, ma auspicava la Giolittiana Italia sotto la Chiesa come lo e’ oggi peraltro…!

giuseppe

Ma cambia registro ogni tanto e spremi quel cervello di gallina che ti ritrovi.. Sei davvero un malato grave.

Senjin

@Paul Manoni
La risposta è molto semplice: quel “faro di civiltà” dello stato pontificio avrebbe dovuto unificare l’Italia; esportando la ghigliottina per atei, agnostici, diversamente religiosi, blasfemi, cul.a.t.toni, ecc.
Hai presente l’Arabia Saudita?

giuseppe

Veramente la ghigliottina era utilizzata con frequenza dai tuoi nonnini della rivoluzione francese. Studia, studia, studia !

nightshade90

peccato che tali nonni usassero la ghigliottina per mostrare quanto erano molto più teneri e civili dei tuoi bisnonni delle monarchie assolute per diritto divino, che ammazzavano ogni dissidente (o ogni persona accusata di essere dissidente, visto che i monarchi erano sia giudici che giuria) con lente torture spettacolarizzate in piazza chiamate “supplizio”.

strano che i difensori dell’esegesi dimentichino di contestualizzare la ghigliottina, dimenticando in particolare come i monarchichi facessero uso di metodi di gran lunga peggiori……

giuseppe

giuseppe risponde:

martedì 13 settembre 2011 alle 13:13

Ma cambia registro ogni tanto e spremi quel cervello di gallina che ti ritrovi.. Sei davvero un malato grave.

Ovviamente mi riferivo a Firestarter.

Paul Manoni

Basta che poi non ti lamenti che gli ateacci ti insultano “gratuitamente”! 😉

libero

Solo i Savoia con i loro governi ilberali e i massoni dell’800 hanno saputo creare uno stato nazionale italiano laico o quasi.
Questa constatazione dovrebbe far meditare.

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