Venezia, il premio Brian al film di George Clooney

George Clooney - Le idi di marzo

Anche quest’anno, alla mostra del Cinema di Venezia, l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ha assegnato il premio Brian, (dal titolo del film satirico dei Monty Python Brian di Nazareth), attribuito a “un film che evidenzi ed esalti i valori dal laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose”.

Giunto alla sua sesta edizione, il premio è stato attribuito al film The Ides of March di George Clooney.

La pellicola, scrive la giuria, “mostra con coraggioso realismo gli scambi, i ricatti, i giochi della “casta” politica che finiscono col vanificare istanze progressiste come il pacifismo, la tolleranza, il sostegno dei diritti civili. La nostra associazione conosce assai bene questi meccanismi perversi che mortificano le battaglie civili, privano di rappresentanza politica i cittadini democraticamente più impegnati, scavano un baratro incolmabile tra le promesse elettorali e l’effettiva gestione del potere. Premiamo perciò questa lucida analisi, affidata a un linguaggio cinematografico magistrale sotto ogni aspetto”.

Il premio verrà consegnato venerdì 9 settembre alle ore 18:30 presso “Foscari 3”, in via Francesco Foscari 3, Lido di Venezia.

Comunicato stampa UAAR

19 commenti

Alessio

Ok. Andrò a vedere il film di Clooney appena verrà programmato nella mia città.

NIetzsche

Potreste smettere di usare la parola laicismo? è fastidiosissima!

NIetzsche

Il fatto che esista non significa che debba essere usato, o che la definizione della Treccani rispecchi il senso comune della parola. Già la parola “laico” è usata a sproposito, “laicismo” poi… ormai è diventata un ritornello fastidioso in bocca ai nostri politici, per questo la ritengo fastidiosa.

maxalber

Ma tu non dare corda a chi la usa a sproposito.
Devi andare fiero di un sostantivo che ci contraddistingue.

D’altronde si arrabbiano forse i cristiani quando li chiamiamo cretini? 🙂

Roberto Grendene

per tanti e’ fastidioso anche “ateo”

per tanti e’ fastidioso anche “agnostico”

per tanti erano fastidioso parlare di “omosessuali”, “gay”, “lesbiche”, “transessuali”

il fatto che questi politicanti parlino di laicismo in maniera distorta potrebbe essere un incentivo a insistere, vista la considerazione che ha tale casta 🙂

MetaLocX

Io penso che si debbano usare entrambe le parole “laicità” e “laicismo” altrimenti le lasciamo in mano a chi tenta di distorcerle.

MicheleB.

Sembra un film interessante. Andrò sicuramente a vedelo.

Federico Tonizzo

Bene, andrò a vedere il film e, in caso mi convinca, lo consiglierò urbi et orbi.

Beatrice

Effettivamente confrontando le due definizioni di “laicismo” e di “laico” della Treccani mi sembra che la distinzione fra laicità e laicismo sia una costruzione ad uso e consumo dei cattolici.
Secondo la Treccani “laico” è “nella Chiesa cattolica, ogni persona battezzata che non ha alcun grado nella gerarchia ecclesiastica (contrapp. a chierico): associazione, confraternita di laici.” (vedi http://www.treccani.it/vocabolario/tag/laico/).
Mi sembra evidente che questa definizione sia fatta ad uso e consumo dei cattolici che vogliano creare delle discriminazioni; secondo questa definizione sarebbe “laico” qualsiasi rabbino più o meno integralista, qualsiasi pastore protestante più o meno integralista, qualsiasi persona che non faccia parte della gerarchia cattolica qualunque sia l’atteggiamento che la persona ha nei confronti dei rapporti fra stati e chiese.
Un cittadino del Regno Unito che gradisce che la chiesa anglicana d’Inghilterra rimanga una chiesa di stato e mandi dei vescovi nella camera dei lord secondo me non è “laico”, ma è “laico” secondo la definizione dei cattolici per cui è “laico” chiunque non è uno dei loro capi.
Secondo me una chi appartiene ad una chiesa libera che non riceve aiuti istituzionali di stato può anche avere studiao ebraico e consiglio pastorale e fare di mestiere il pastore a tempo pieno ma se non ha come obiettivo di ricevere aiuti di stato e rivendicare dei privilegi è “laico”.

Flavio

“…la distinzione fra laicità e laicismo sia una costruzione ad uso e consumo dei cattolici”

Esatto!

Diocleziano

Infatti, per quel che ne so, ‘laicismo’ e ‘laicisti’ è sono stati lanciati da Pierferdi Casini. Prima di lui, non li avevo mai sentiti.

giulio

Io per la verità il termine laicista l’ho sentito anche prima di Casini e della 2a repubblica.

Beatrice

Correggo l’ultima frase che ho scritto male.
Secondo me una persona chi appartiene ad una chiesa libera che non riceve aiuti istituzionali di stato può anche avere studiato ebraico e consiglio pastorale e fare di mestiere il pastore a tempo pieno ma se non ha come obiettivo di ricevere aiuti di stato e rivendicare dei privilegi è “laico”.

Mauro Ghislandi

Sul sito ufficiale della mostra non si trova traccia del premio Brian.
Se si sercano le notizie su Google news esce solo il sito UAAR e un’agenzia spagnola (adn.es).
Forse occorre ridiscutere l’utilitá del premio Brian, che dopo 6 anni non decolla ed è di fatto ignorato da tutti.
Se fosse utile per sostenere cineasti in difficoltá (per problemi politici o economici) potrei capire, ma il bel George non mi pare che necessiti di aiuto.

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