CEO di Starbucks annulla intervento al summit di chiesa evangelica

La Willow Creek Community Church organizza annualmente un vertice, il Global Leadership Summit, a cui hanno partecipato personalità come Bill Clinton e Bono. Howard Schultz, CEO di Starbucks, era tra gli invitati di quest’anno, ma ha rinunciato al suo intervento. Il motivo sarebbe dovuto alla minaccia di boicottaggio nei confronti di Starbucks organizzata con una petizione in rete da Asher Huey, un consulente politico particolarmente attivo e sensibile ai diritti di lesbiche, gay, bi e transessuali (LBGT), il quale ha ritenuto non conciliabili le posizioni di Starbucks e di Willow Creek nei confronti degli omosessuali. La notizia è riportata da Friendly Atheist.
Un paio di mesi fa Starbucks ha diffuso un comunicato in cui dichiarava il pieno sostegno alla comunità LBGT e tolleranza zero per le discriminazioni di qualsiasi tipo, in contraddizione con le posizioni della Willow Creek che fino a due anni fa era associata con Exodus International, un gruppo che promuove terapie e preghiera per guarire dall’omosessualità. Bill Hybels, organizzatore del summit, per la verità ha negato che la sua chiesa pratichi qualsiasi tipo di discriminazione: “Quindi suggerire che si controlli l’orientamento sessuale o qualsiasi altro tipo di tendenza alle nostre porte è semplicemente falso. Basta chiedere alle centinaia di persone dello stesso sesso che frequentano la nostra chiesa ogni settimana. Ora, ciò che è vero è che sfidiamo omosessuali e eterosessuali a vivere l’etica sessuale insegnata nelle Scritture, che incoraggia la piena espressione sessuale tra un uomo e una donna nel contesto del matrimonio e prescrive l’astinenza sessuale e la purezza per tutti gli altri”. Willow Creek è comunque contro il matrimonio tra gay, le unioni civili, i legami omosessuali monogami e l’adozione di bambini da parte di coppie gay.

Daniele Stefanini

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19 commenti

Paul Manoni

Howard Schultz di Starbucks ha fatto benissimo a rinunciare al suo intervento, che era previsto al summit di questi mentecatti allucinati.
Starbucks è una catena internazionale (presente in 55 paesi!!) di caffetterie che offre prodotti anche di pasticceria. L’Italia, e’ probabilmente uno dei pochi paesi europei, dove Starbucks, non ha nemmeno un punto vendita…Probabilmente perche’ la nostra concezione del panorama “caffe'”, e’ decisamente diversa da quella internazionale. 😉
Ad ogni modo, si potrebbe paragonare ad una sorta di “McDonalds” della caffetteria, ma sarebbe un errore pensare a questi posti, come una sorta di industria del caffe’ che produce colazioni come in una catena di montaggio. Spesso i punti vendita Starbucks sono piuttosto accoglienti e permettono a soprattutto a giovani studenti ed agli abitanti delle grandi metropoli, di concedersi una pausa…Tant’e’ che almeno a Londra e Parigi, gli Starbucks si possono trovare in coincidenza con le fermate delle metropolitane piu’ grandi e frequentati.
Ammetto di essere un grandissimo frequentatore di Starbucks quando sono all’estero. 😉
Il fatto che abbiano preso le distanze dall’omofobia dalla Willow Creek Community Church, e’ l’enesimo motivo in piu’ per continuare a frequentare quelle caffetterie.

Le parole di Bill Hybels, organizzatore del summit, e’ meglio che non le commento. Mi chiedo semplicemente il motivo per il quale omosessuali ed eterosessuali, dovrebbero raccogliere la sua sfida e vivere la sessualità come dice lui e le sue scritture obsolete (?).

Gianluca

@ Paul Manoni

Concordo. Tra l’altro, secondo me queste personalità del mondo dello spettacolo o industriali famosi ricevono centinaia di inviti a presenziare. Però, se viene fatto notare loro che si sostengono posizioni inconciliabili, le persone serie desistono.

IChoseLife

Io non mi vanterei di frequentare grandemente Starbucks considerando lo sfruttamento dei coltivatori etiopi che garantisce alla multinazionale quei prezzi e quei guadagni. E’ una situazione vergognosa.

Kaworu

“quei prezzi” mi sembrano delle ladrate mostruose, non certo prezzi stracciati Oo

Paul Manoni

@Kaworu
Per cio’ che concerne i prezzi, effettivamente hai ragione e sono piuttosto altini. Pero’ devi anche tenere conto che negli Starbucks, non si prende il caffe’ come lo si fa’ in Italia. Non si consuma il caffe’ al bancone in meno di 30 secondi e via quindi, ma si staziona perlopiu’ all’interno del locale, ci si siede, si fanno due chiacchiere con eventuali amici e conoscent e cose di questo genere. Bere un caffe da Starbucks e’ come prendere il Thè delle 17…Come fumare i Narghilè ad Istambul, non so se mi spiego. E’ “spegnere l’interruttore” della vita frenentica quotidiana, e rilassarsi un pochino. 😉
Alla fine, se ti spillano 2.5$ per un caffè, che noialtri italiani valutiamo fortemente annacquato, ti assicuro che ne vale la pena! 😉

Kaworu

lo so, ma ho presente una catena “simile” che c’è in italia e fa circa le stesse cose, e non ha quei prezzi da ladri.

non mi fa affatto schifo il caffè o i frappuccini, ma insomma… ho il budget da studentessa 😆

Batrakos

IChoseLife

E insomma vatti a fidare di questa gente: i diritti gay li difendono e fanno bene, ma dei diritti dei contadini etiopi -nella regione del Kaffa si produce molto caffè, non so se i nomi siano simili per caso o per qualche motivo- si interessano molto meno: business is business.

Kaworu

è marketing, gira e gira.

con questo non dico che sia giusto difendere (o meglio, essere accomodandi con) alcune categorie e con altre no.

io se posso compro equosolidale

Roberto Grendene

“Willow Creek è comunque contro il matrimonio tra gay, le unioni civili, i legami omosessuali monogami e l’adozione di bambini da parte di coppie gay”

“Bill Hybels, organizzatore del summit, per la verità ha negato che la sua chiesa pratichi qualsiasi tipo di discriminazione”

della serie “non sono io che sono razzista, sono loro che sono negri”

Batrakos

Chissà…forse Starbucks ha un buon target nel mondo lgbt e non vuole inimicarsi una fascia di clienti.
Sia chiaro: non sto facendo un processo alle intenzioni, perchè seppure la scelta fosse dettata anche (o solo) da ragioni di mercato, l’effetto che ne esce è senza dubbio positivo; semplicemente fatti come questo mostrano l’anacronismo totale di posizioni come quelle della chiesa evangelica in questione.

Paul Manoni

Potrebbe anche essere interessante sapere quanti lgbt frequentino le caffetterie di Starbucks, per vedere se effettivamente la loro dissociazione sia sincera. Pero’ non penso che abbiano mai avviato “inchieste di mercato” di questo genere, andando a chiedere ai loro cliente se fossero etero o meno, quindi lo ritengo poco probabile. Io negli Starbucks, ho sempre visto soprattutto giovani studenti, o lavoratori di vario genere che prendono un caffe’, fanno colazioni e scappano al lavoro. Dire se questi siano etero o omosessuali, mi pare arduo! 😉

Kaworu

ma sai, penso non sia solo una questione di clienti DIRETTAMENTE omosessuali ma anche di simpatizzanti o comunque di gente che non ha pregiudizi di sorta che invece potrebbe essere infastidita da posizioni omofobe.

Batrakos

Esatto, l’ha detta bene Kaworu.
Al di là dei singoli gayche ci sono o meno, riguardo tarbucks si tratta, a quel che so, di ambienti frequentati perlopiù da persone abbastanza inclini alla modernità (studenti, turisti, professionisti) e, riguardo i gay, anche se non si fanno indagini dirette è facile capire l’orientamento ideologico (l’essere o meno gay friendly, questo intendo) che si respira. Facendo un esempio analogo, in un bar si capisce facilmente se l’ambiente sia più di sinistra o di destra o di semplice dopolavoro quasi a colpo d’occhio: potremmo dire che si tratta di culture urbane, per usare un termine che credo renda.

Batrakos

Dimenticavo che l’ultimissima dice anche che il motivo della rinuncia era il paventato boicottaggio; da ciò si dedurrebbe che è un posto tendenzialmente del tipo che diceva Kaworu…poi andandoo dietro il suo intervento ho omesso la cosa che volevo ribadire come più importante!
Data l’ora e la stanchezza, ci può stare.

Southsun

E’ solo un affare commerciale. Starbucks “pesca” più dalle tasche dei gay che da quelle dei cristianisti tuttofobi, ergo le conviene dissociarsi.

Riguardo a questa Chiesa, è evidente che la Bibbia continua imperterrita a far impazzire la gente (lo schiocchezzaio sul matrimonio per gli uni e la “castità” forzosa per gli altri) o a ucciderla (vedi Uganda, Kenya & C. dove i gay vengono assassinati dallo Stato, telecomandato dalla religione of course).

Il giorno che quel libro verrà preso per quel che è – brutta e malscritta mitologia dell’anno del cucco – tutto il mondo tirerà un sospiro di sollievo, come aprire una finestra in una camerata di scorreggioni.

luigi

……….”che incoraggia la piena espressione sessuale tra un uomo e una donna nel contesto del matrimonio e prescrive l’astinenza sessuale e la purezza per tutti gli altri………” No,non ci sto proprio a questo discorso discimimatorio,omofobico. L’intelligenza,il corpo,la sessualità sono MIEI,so come gestirmeli. Ma non vi vergognate delle decine di migliaia di persone omosessuali trucidate nei campi nazisti e di chissà quanti omosessuali che si sono suicidati? Non vi vergognate di istigare nei bambini con l’isegnamento della religione l’omofobia?

luigi

grazie di cuore alla intelligenza e saggezza di koworu,Roberto Grendene,Paul Manoni e di tutti gli altri che non posso nominare per ovvi motivi. Omosessuali trattati peggio dei criminali!

Francesco

Willow Creek è comunque contro il matrimonio tra gay, le unioni civili, i legami omosessuali monogami e l’adozione di bambini da parte di coppie gay.

Per questa persona solo l’omicidio e’ un modo per discriminare qualcuno.

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