Gaza: parrucchiere arrestato per aver tagliato i capelli a una donna

Il governo di Hamas a Gaza ha cominciato far rispettare una legge introdotta l’anno scorso che vieta agli uomini il taglio dei capelli alle donne e questa settimana almeno un parrucchiere maschile è stato arrestato. È quanto riporta BBC News. Parrucchieri da donna di sesso maschile sono considerati da molti musulmani in contrasto con la tradizione islamica e la mossa è vista come un tentativo di rafforzare la reputazione di Hamas contro i critici che sostengono sia diventato troppo moderato. Diversi lavoratori del settore sono rimasti inattivi fuori dai loro negozi, temendo di essere arrestati se trovati all’interno e sembra siano sorvegliati da poliziotti in borghese. Hamas sostiene che vuole solo far rispettare una legge voluta dalla maggioranza delle persone.

Daniele Stefanini

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32 commenti

dysphoria_noctis

voglio dire, se quelli di Hamas pensano che questo sia il problema maggiore che c’è nella Striscia di Gaza, allora così, di primo acchito mi viene da pensare che in effetti Israele non abbia tutti i torti a trattarli col guanto di piombo…

bah, che gente!

Nikolaus

Non confondiamo per favore, la legittima opposizione palestinese contro l’occupazione sionista dei loro territori con le follie degli estremisti di Hamas.

Sai

“mi viene da pensare che in effetti Israele non abbia tutti i torti a trattarli col guanto di piombo…”
Scusa ma che c’entra?
Nei campi di concentramento nazisti, tra tutti quegli ebrei c’erano sicuramente assassini, stupratori, pedofili, ladri, ecc…
Allora Hitler faceva bene a trattarli con i guanti di piombo?

faber

Questa notizia sottolinea due cose importanti: la prima è la pericolosa idiozia delle credenze religiose (ma questa non penso sia una novità di rilievo); la seconda è il pericolo di appellarsi continuamente al volere della maggioranza. Su quest’ultimo punto penso ci siano numerose riflessioni da fare. Innanzitutto il fatto che Hamas abbia (ed è inutile negarlo) il favore della maggior parte della popolazione non significa che tutta la popolazione sia d’accordo con tutto ciò che fa. Il contesto è particolarmente delicato, esiste una popolazione oppressa che si rivolge e sostiene una delle poche parti politiche che realmente si propone, almeno a parole, di difendere gli interesse degli abitanti della striscia. Ammesso che sia vero che la popolazione sostenga questa legge, la reale domanda da porsi è: la popolazione palestinese la sosterebbe in ugual misura anche in un contesto di normale vita democratica? In aggiunta a ciò: ammesso che sia vero che la maggior parte delle popolazione sostenga la legge, questo basta a giustificarla? Se la risposta è no, come si può conciliare il principio democratico con il relativismo morale assoluto che per principio giustificherebbe come legittima qualsiasi scelta di un popolo? Spero che la provocazione venga correttamente interpretata come stimolo a discutere.

Leonardo

1 – Una volta la popolazione palestinese era estremamente laica. Evidentemente, la disperazione si rivela ancora una volta la madre di tutte le religioni.
2 – La maggioranza democratica non giustifica qualsiasi legge a prescindere, ma una legge di questo tipo si: non esiste nessun diritto dell’uomo sancito da Carte internazionali di fare il parrucchiere femminile.

Laverdure

@Leonardo

Piu’ che ” disperazione ” io la chiamerei “manipolazione” .
Per loro sfortuna i palestinesi in questi decenni sono stati incapaci di scegliersi dei leader decenti,come ad esempio i vari ben Gurion ,Golda Meir,Dayan israeliani,ma
sono stati manipolati da personaggi ambigui come Arafat,pesantemente manipolati a loro volta dai paesi arabi esterni,che tuttora si servono di loro come marionette per i loro scopi,tra cui ovviamente la diffusione dell’integralismo religioso.
Naturalmente si tratta di “sfortuna” solo nel senso che per motivi storico geografici i
palestinesi mancano di quella maturita sociale e politica che ha permesso agli Israeliani di ottenere i loro successi.
E se qualcuno pensa che dicendo questo pecco di razzismo,provate un po’ a pensare che razza di maturita politica e sociale siamo capaci di dimostrare ad esempio NOI ITALIANI, malgrado la nostra ricca tradizione storico culturale!

mimmo

“ammesso che sia vero che la maggior parte delle popolazione sostenga la legge, questo basta a giustificarla?”

e quale criterio dovremmo applicare per stabilire se una legge è giustificata o meno? leonardo fa riferimento ai diritti umani sanciti dalle corti internazionali, ma questi organi non posso essere considerati infallibili…..

faber

Concordo, infatti la domanda era volutamente provocatoria. Era un invito ad una riflessione alla quale sinceramente non sono riuscito a trovare un punto conclusivo: non c’è dubbio che la verità assoluta o, più correttamente, il senso assoluto di ciò che è bene e ciò che è male, siano dei concetti pericolosi oltre che opinabili; al tempo stesso il principio democratico (almeno nei termini della democrazia rappresentativa occidentale) ci suggerisce che sia la maggioranza a stabilire da chi essere rappresentata e dunque, indirettamente, a decidere le leggi di una nazione. Presi singolarmente questi concetti sono piuttosto chiari. Ma che succede se li mettiamo insieme? In linea teorica bisognerebbe accettare il volere della maggioranza qualunque esso sia altrimenti violeremmo entrambi i principi di cui sopra…

Leonardo

@faber: la risposta è sempre NO: la maggioranza decide, ma entro certi limiti (comunque molto ampi). Non si può, ad esempio, approvare una legge che legalizzi la schiavitù, ne una che organizzi lo sterminio.
Tutti i paesi aderenti all’ONU hanno firmato documenti che attestano questo; il fatto che la comunità internazionale sia blandamente organizzata per far rispettare questo (purtroppo le applicazioni avvengono a macchia di leopardo, a seconda delle alleanze dei paesi che violano le risoluzioni), non significa che comunque, dal punto di vista etico ancor prima che lagale, queste limitazioni non esistano.
Il TPI è un tentativo, ad esempio, d’applicare in pratica questo concetto: stati che hanno praticato il genocidio vengono condannati, indipendentemente dalla maggioranza che sosteneva queste azioni.
Ripeto anche, per concludere il ragionamento, che non esistono però tutele del genere nei confronti dei parrucchieri.

mimmo

“la maggioranza decide, ma entro certi limiti”.

Ma quali sono questi limiti? Non puoi aggirare il problema facendo un paio di esempi. E’ necessario fissare dei criteri per determinare i limiti della maggioranza. E poi, chi dovrebbe fissare questi criteri? In base a quale autorità?

Sinceramente il concetto di dittatura della maggioranza non mi ha mai entusiasmato molto. La verità è che la democrazia è un sistema che ha dei difetti e che non può evitare che vengano approvate delle leggi orrende

Leonardo

I limiti sono quelli stabiliti dalle organizzazioni sovranazionali.
Il problema vero non è tanto lo stabilire questi limiti (che, come dicevo prima, lasciano comunque spazio enorme all’autodeterminazione dei popoli), ma chi e come li fa rispettare.
E’ vero, come tu dici, che non si può evitare che vengano approvate leggi orrende; ma rimane altrettanto vero che *non tutte* le leggi orrende possono essere approvate.

mimmo

quindi, secondo te, se le organizzazioni sovranazionali decidessero che il reato di omosessualità non rientra tra i limiti, l’introduzione di questo reato sarebbe del tutto giustificata. mi sbaglio?

Leonardo

Ti ho detto che la maggioranza ha il diritto di fare leggi orribili, ma non qualsiasi legge orribile.
Per darti una risposta, significherebbe che le organizzazioni ce rappresentano (in vario modo) tutta l’umanità, non riterrebbero l’omosessualità un diritto tale da dover essere protetto dai voleri della maggioranza.
Quindi, nel caso, una legge che vietasse l’omosessualità sarebbe orribile, ma non illegale.

faber

Il mio infatti era un problema prima di tutto etico e teorico e solo in seguito pratico. So benissimo che l’utopia del mondo perfetto è appunto un’utopia ma mi stavo ponendo il problema su un piano diverso. L’esempio di una legge che vietasse l’omosessualità (ahimè potremmo anche usare il congiuntivo presente) pone appunto il problema etico di cui sopra. Come reagire di fronte ad una tale legge? Una possibilità potrebbe essere quella di fare campagne culturali per far capire alla gente e dunque far votare loro gente tollerante ecc….insomma in altre parole la via democratica. In molti casi questa è o pericolosa o inutile nel momento in cui si cozza contro un potere stabilito molto forte che esercita un controllo molto stretto sulle coscienze (vedi la CCAR). A questo punto non rimarrebbe che lo scontro con tale potere. In tal caso si uscirebbe fuori dai confini del principio democratico e del relativismo (chi sono io per combattere il volere della maggioranza? perchè dovrei avere ragione io e non loro?). Ritorniamo al problema di origine. Queste due cose, la democrazia e il relativismo, sono sempre conciliabili? O una collettività deve comunque darsi delle norme di base assolute? E chi decide queste norme assolute? Ripeto il problema che pongo è sopratutto teorico, so bene che nella real politik questi discorsi valgono meno di niente, così come ritengo valga zero il TPI che sempre più si profila come un emettitore di sentenze a tempo (vedi recenti casi Gheddafi e Ben Alì).

天路 tianlu

Non sapevo chi fosse Zohan. Ora ho capito tramite wiki. Cercherò di guardare il film 😉

Florasol

una legge che vieta agli uomini il taglio dei capelli alle donne

e dire che i problemi seri non è che gli manchino, per stare a perder tempo dietro a ‘ste idiozie, eh…

Kaworu

è proprio perchè i problemi seri non gli mancano, che cercano di distrarre la gente con dei non-problemi uno più idiota dell’altro.

Ratio

Ogni Popolo ha il governo che si merita, loro hanno Hamas noi abbiamo i preti, Berlusca, Cicchitto, Bersani, D’Alema ecc.

Sob.

Federico Tonizzo

Non generalizzerei: diciamo che “una parte” del popolo ha i gevernanti che si merita e l’altra parte li subisce.

giulio

Hanno voluto l’integralismo islamico? Ora ne paghino le conseguenze.

Federico Tonizzo

Temo che sia l’integralismo islamico che ha voluto loro… 🙁

Sai

Non l’hanno “voluto”, anni addietro la maggiorparte dei palestinesi era con Al-Fatah e il FPLP, partiti laici e secolari, il primo di sinistra e il secondo di estrema sinistra.
Dopo l’89 i comunisti si sono indeboliti, e Fatah (diventato un partito filo-USA) è stato coinvolto in diversi casi di corruzione, e violenze contro i palestinesi ordinate dal governo israeliano.
Hanno voluto Hamas perchè è quello che negli ultimi tempi ha combattuto con più forza l’occupazione nazisionista.

Marcus Prometheus

Definire laica la OLP e’ opinabilissimo.
Era un laicismo alla nazista quando nacque filonasseriana.

Ovviamente oggi magari e’ laica nei confronti di Hamas,
come Hamas e’ laica nei confronti di Al Qaeda.
Come le Acli sono laiche in confronto a Comunione e liberazione.

Il fatto e’ che l’assoluta opposizione in principio a condividere anche un solo palmo di terra con gli ebrei (o i cristiani) DA INDIPENDENTI (non dhimmi vessati umiliati e spremuti fiscalmente) e’ di origine Coranica.

Sai

E ti pareva che non scrivevi ke tue solite cassate quando si parla di mussulmani ed i nazi-ebrei ( = sionisti).

Senjin

Quando fuori dalla cabina elettorale aperta c’è un simpatico rappresentante del partito politico X, armato di Ak47, che ti guarda con un bel sorrisone tu chi voti? X o Y.
Durante le ultime elezioni i “partiti” palestinesi hanno fatto campagna elettorale a colpi di mitra…. mi chiedo quanto i palestinesi si siano scelti il governo che hanno.

Marcus Prometheus

Il razzismo filoislamista e’ basato su calunnie:
Contro le falsita’ degli antisemiti ecco i dati ONU ufficiali su Gaza

Condividete questo sito perchè sono i dati ufficiali di tutti i beni e i combustibili che Israele fa entrare a Gaza nonostante si becchi da anni migliaia di razzi sulle sue città del Sud.

DATI ONU – DATI UFFICIALI –

Se scaricate gli Excel vi accorgerete che a Gaza entrano ingenti quantità di beni e aiuti.

Gaza Crossing Online Database

w w w . o c h a o p t . o r g

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