Svizzera, Corte di Strasburgo: “irricevibili due ricorsi contro divieto minareti”

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) di Strasburgo ha dichiarato “irricevibili” i due ricorsi contro il divieto di costruire minareti in Svizzera, che erano stati promossi da associazioni di islamici locali. Con un referendum nel novembre del 2009 (Ultimissima del 29 novembre 2009), passato con il 57% dei voti, era infatti stata vietava l’edificazione di nuovi minareti. Il mese successivo, erano arrivati alla Cedu due ricorsi, contro quella che veniva definita una “violazione della libertà religiosa” e una “discriminazione”. Quello dell’ex portavoce della moschea di Ginevra e membro della Fondaztion de l’Entre-Connaissance, Hafid Ouardiri, e quello di Ridha Ajmi, rappresentante di quattro organizzazioni musulmane.
Secondo i sette giudici della Corte, il divieto non avrebbe effetto sulle associazioni ricorrenti, le quali quindi non possono appellarsi alla Convenzione Europea in quanto vittime, riporta tra gli altri Il Corriere del Ticino. Infatti nessuna di queste realtà ha ipotizzato di voler costruire una moschea con minareto, si spiega nel dispositivo. La Cedu deve ancora pronunciarsi su altri tre ricorsi sulla stessa questione.

Valentino Salvatore

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8 commenti

Roberto 58

Sbaglio o la Svizzera non fa parte della unione europea? Pensavo che i ricorsi alla CEDU fossero possibili solamente contro gli stati membri.

Giuseppe Recanati

La CEDU non è un organismo dell’UE e non ha contatti con essa.

davide p.

sarebbe divertente liberalizzare la questione e vedere cattolici e islamici che si fanno la guerra a suoni di metri di altezza e decibel di scampanio e predicozzo!
potrebbo anche spingere la ricerca ingegneristica a nuove soluzioni per portare la parola di dio… fino in casa sua!

Paul Manoni

Il problema di questa gara a chi alzerebbe di piu’ il volume, sarebbe l’ingrossamente esponenziale delle coconuts degli svizzeri, non so se mi spiego!? 😉

Roberto Grendene

discriminazione religiosa sarebbe non consentire luoghi di culto (pagati dai fedeli di quella religione)

altrimenti anche chi volesse costruire pagode giganti in Svizzera potrebbe appellarsi ad una presunta discriminazione

una possibilità potrebbe comunque essere l’acquisto (o il regalo nel nome dei buoni rapporti tra le religioni) di una chiesa con campanile, chiamandola dopo l’acquisto “minareto” invece di “campanile”

Paul Manoni

Ottima proposta. Quantomeno si bilancerebbe il numero di edifici di culto. 😉
Resterebbero i problemi dei cristiani che non vorrebbero mollare il loro “osso”, e dei mussulmani che si inventerebbero 1583 motivi per non andare in una moschea, precedentemente utilizzata “dall’infedele”. Prova un po’ a metterli d’accordo, se ci riesci… 😉

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