Bologna, collegio garanti dichiara ‘inammissibile’ referendum su finanziamenti a scuole private cattoliche

Dopo l’inammissibile ritardo nella prima decisione presa dai Garanti il 16 aprile scorso, dopo quella inammissibile decisione di “improcedibilità” (come sentenziato dal Tribunale dopo il ricorso d’urgenza presentato dal Comitato Art.33), sono ora i Garanti a giudicare “inammissibile” che i cittadini prendano la parola sui finanziamenti pubblici che il proprio comune versa alle scuole private paritarie (tutte cattoliche).
“Siamo al trionfo della scuola confessionale”: il Circolo UAAR di Bologna fa proprie le parole di Piergiovanni Alleva, componente del Comitato dei Garanti che assieme alla prof.ssa Endrici si è opposto alla decisione di inammissibilità.
“Il Comune di Bologna risponde alle famiglie che chiedono una scuola della Repubblica e dunque laica con finanziamenti a pioggia a scuole private cattolicamente orientate: è questo ad essere inammissibile”: così Roberto Grendene, portavoce del Circolo UAAR di Bologna.
Il Circolo UAAR di Bologna, assieme agli altri promotori del Comitato Art. 33, continua a sostenere l’obiettivo di dare la parola ai cittadini, nonostante questa ennesima battuta d’arresto voluta dalla politica.

Comunicato Stampa del Circolo UAAR di Bologna


Il collegio dei garanti del Comune di Bologna ieri ha dichiarato “inammissibile” il referendum sui finanziamenti alle scuole private. Dopo quattro ore di riunione, i cinque garanti hanno bocciato il quesito, con tre voti a due.

42 commenti

Bee

“sono ora i Garanti a giudicare “inammissibile” che i cittadini prendano la parola sui finanziamenti pubblici che il proprio comune versa alle scuole private paritarie (tutte cattoliche)”

INAMMISSIBILE che i cittadini prendano la parola? Ma siamo matti?! Ma dove siamo, in una dittatura?!

ECCE ALIEN

Siamo in un paese ove il parassitismo impera: non vorrai mica levare il finanziamento ai parassiti. Chi è parassitizzato deve sempre obbedire, è la sua linfa quella che li arricchisce.

Massimiliano

Ancora una volta ci si fa allegramente beffa dell’articolo 33 della nostra Costituzione, che per alcuni è solo carta straccia, evidentemente.
Sono certo che l’UAAR presenterà un ricorso in sede dovuta.

Maurizio Cecconi

Faremo ricorso e la UAAR lo sosterrà, com’ha fatto finora, partecipando attivamente a questa campagna in difesa della laicità delle Istituzioni e della scuola pubblica.

Alfonso

“Con l’8 x mille alla chiesa cattolica facciamo tanto per molti”……

Eco

Infatti, mandando tutti a fanc… tanto le manine sui danari ce le mettono di gusto.

giuliano martellini

ed io che ho sempre pensato all’Emilia ed a Bologna in particolare come esempi di laicita!!

Maurizio_ds

Beh, quando fra qualche mese il comune dovrà tagliare, come tutti gli altri, milioni di euro di servizi ai cittadini, potranno sempre farsi restituire i soldi dalle scuole private, no?

Roberto Grendene

e qui il commento di uno dei Garanti favorevoli all’ammissibilità:
http://referendum.articolo33.org/2011/06/alleva-%E2%80%9Csiamo-al-trionfo-della-scuola-confessionale%E2%80%9D/

Secondo Alleva, che insieme alla collega Giovanna Endrici si è opposto alla decisione mettendo nero su bianco all’interno del verbale le proprie posizioni, il quesito era pienamente ammissibile. Inoltre, secondo il docente di diritto del lavoro, i colleghi (Antonio Carullo, Girolamo Sciullo, Roberto Nania) avrebbero sostenuto che dalle leggi costituzionali, nazionali e regionali discenderebbe “un obbligo legale di sovvenzionare economicamente anche le scuole paritarie private“. E in presenza di un obbligo, ci sarebbe anche un diritto di tutte le scuole private di ricevere, e pretendere, sovvenzioni dai comuni. E questo, secondo Alleva, sarebbe paradossale, “per non dire surreale“.

Secondo Alleva, la questione “rimbalzerà molto in alto”: e cioè è probabile che i referendari ricorrano alla Corte Costituzionale per far rispettare un diritto. “Abbiamo deciso secondo diritto – ha detto Alleva – e ci si può anche sbagliare. E per me oggi ci siamo sbagliati”

Federico Tonizzo

Anche ammesso (ma non concesso fino a prova contraria) “che dalle leggi costituzionali, nazionali e regionali discenderebbe “un obbligo legale di sovvenzionare economicamente anche le scuole paritarie private“.”,
le summenzionate leggi prescrivono forse anche le CIFRE da regalare alle scuole paritarie private??? Non credo proprio… Da cui dedurrei che siamo in presenza di un grosso regalo (a spese della collettività) alle scuole cattoliche, e ovviamente si può supporre che tale regalo sia in cambio di qualcosa…

StefanoM

E’ inammissibile dire qualsiasi cosa alla chiesa, riguardo qualsiasi argomento.
Sono ammesse solo due cose.

Il denaro e il silenzio.

Alex

Ma ricordo male io (possibile ormai sono passati tanti anni da quando andavo a scuola) o in materia fiscale i referendum non sono mai ammessi?

Federico Tonizzo

Articolo 75 della Costituzione:

(…) Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. (…)

E con questo ci hanno fregati tutti! 🙁 Che “vera” democrazia, eh? 🙁

Paul Manoni

@Federico
Cosa pretendi…Dopotutto siamo o no, una democrazia “concordataria”???
Ecco i risultati… 🙁

Federico Tonizzo

@ Paul:
Però l’hanno “concordata” con il Vaticano, non con il “demos” italiano. Ci hanno clamorosamente venduti! 🙁

Federico Tonizzo

@ Paul:
Però l’hanno “concordata” con il Vaticano, non con il “demos” italiano. Ci hanno clamorosamente venduti! 🙁

Gianc

Non facciamo confusione: è chiaro perché i padri costituenti non hanno ammesso referendum in materia fiscale (solo pochi eletti voterebbero a favore delle tasse), ma qui non stiamo parlando di tasse, bensì di finanziamenti, quindi il fisco non c’entra nulla.
Tra l’altro mi sembra proprio che la stessa costituzione dica che le scuole private non devono prendere soldi dallo stato (sinceramente non ho voglia di cercare l’articolo, ma sono sicuro che c’è).

Gianc

TROVATO!
Articolo 33
[…]
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato.
[…]

Federico Tonizzo

Articolo 33 […] Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo stato. […]

E’ LA CONFERMA CHE I POLITICI STANNO FACENDO REGALI AL CLERO A NOSTRE SPESE!!! 👿

@ Gianc:
Ma secondo te il fatto che l’articolo 75 non ammetta referendum per le leggi […] di BILANCIO non può significare anche che non è ammesso referendum anche per quella “voce di bilancio” con cui viene fatto questo regalo al clero? 😯

Roberto Grendene

Attenzione.

Il referndum in questione e’ un referendum consultivo (non abrogativo) ai sensi dello statuto del comune di Bologna (non della Costituzione) da tenersi sul territorio del comune di Bologna (non nazionale).

Occorreva costituirsi in comitato di almeno 200 cittadini (lo abbiamo fatto, il Comitato Art. 33, col oltre 300 promoteori), depositare il quesito, ottenere l’ammissibilità dai Garanti, quindi raccogliere 9000 firme di cittadini e andare alla consultazione.

Il Comitato dei Garanti, nominato dalla politica (Consiglio Comunale dell’epoca Cofferati), ha decretato prima l’improcedibilità (ossia una cosa non prevista, e il Tribunale ha dato loro torto) e ora la non ammissibilità (per motivi inconsistenti)

Federico Tonizzo

@ Roberto Grendene
Si può fare un ricorso contro tale decreto di non ammissibilità contestandone l’inconsistenza dei motivi?

Ostelli Bologna

Queste cose possono succedere solo in Italia… mi sembra che la chiesa cattolica sguazzi già nell’oro… basterebbe qualche chiesa dorata in meno per finanziare queste cose!

teologo cattolico

non ho capito se siete contro le scuole private o solo contro quelle cattoliche. Dovreste essere più chiari. Non credo cioè che la legge discrimini tra scuole private, per cui se volete eliminare le scuole cattoliche dovete impugnare la possibilità della scuola privata sempliciter. ve lo consiglio per evitare di perdere ulteriore tempo e soldi.

Kaworu

contro i finanziamenti alle scuole private.

che devono esseri senza oneri per lo stato.

più chiaro?

Antonio

Personalmente io sono contro le scuole private in generale, la formazione di cittadini efficienti passa innanzitutto dalla scuola e dai valori che essa trasmette alle nuove leve, trovo quindi inammissibile che esistano scuole che possano trasmettere valori diversi da quelli essenziali per il buon funzionamento dello stato, più o meno sono contro tutto quello che lo stato non può controllare direttamente se volete conoscere il mio punto di vista, se poi si tratta di scuole cattoliche beh, c’è un motivo in più XD

Federico Tonizzo

Anche io sono contro TUTTE le scuole private: il loro unico scopo è il LUCRO e inoltre un altro scopo delle scuole cattoliche è l’INDOTTRINAMENTO CON FALSITA’.
Le scuole pubbliche devono avere il massimo dell’investimento possibile da parte del governo.
Per lo stesso motivo sono anche contrario alle “privatizzazioni” in generale.

Roberto Grendene

le scuole private hanno il diritto costituzione di esistere

io non voglio che non abbiamo finanziamenti pubblici

a Bologna, poi, tutte le scuole (tranna una, una steineriana, l’unica che presenta bilanci!) che intascano finanziamenti dal comune sono cattolicamente orientate (affiliate FISM): il comune ai cittadini che chiedono la scuola della Repubblica e sono in lista d’attesa dice di iscriversi a scuole confessionali alle quali dà un oltre milione di euro l’anno (con la stessa cifra potrebbe istiruire nuove sezione per coprire tutta la domanda di scuola dell’infanzia)

Federico Tonizzo

“le scuole private hanno il diritto costituzione di esistere
io non voglio che non abbiamo finanziamenti pubblici”.

Preciso meglio quello che intendevo dire: sono contrario al fatto che lo stato riconosca i titoli di studio che si ottengono alle scuole private come equivalenti ai titoli di studio delle scuole pubbliche (per quello che mi risulta, quelle private vendono titoli di studio per soldi senza troppo curarsi dell’effettiva formazione degli alunni), e tanto più sono contrario al finanziamento pubblico delle scuole private, cosa che sarebbe pure anticostituzionale (Articolo 33 […] Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, SENZA ONERI PER LO STATO. […]).

teologo cattolico

Perfetto. La risposta è univoca. é bene precisarlo, perchè nel titolo dell’articolo si parla di “scuole private cattoliche” e nel corpo del testo si denuncia che “siamo al trionfo della scuola confessionale”. Il problema è invece il finaziamento pubblico alla suola privata.

Federico Tonizzo

Precisiamo: il problema è che i nostri soldi vanno alle scuole cattoliche (come non dovrebbero) anzichè alle scuole pubbliche (come dovrebbero).

Kaworu

che è di fatto l’unica o quasi che prende manate di soldi.

Paul Manoi

@teologo
Le scuole cattoliche private sono il 90% circa del totale di tutte le scuole private…Giusto per riequilibrare il senso del titolo dell’articolo, che evidentemente ti e’ un tantino sfuggito.

Nathan

Mi sembra di capire che le scuole in questione sono perlopiù scuole per l’infanzia, e quindi non sussiste il problema dei diplomifici. C’è però il problema che in molte zone, quartieri e paesi le uniche scuole dell’infanzia esistenti sono quelle private cattoliche, per cui i genitori devono mandare i bambini li, volenti o nolenti.

mirko

Anche se sono d’accordo per principio ho potuto constatare personalemente che le scuole per l’infanzia cattoliche non fanno poi così schifo. Mia figlia è andata a una materna cattolica, che a sovvenzioni dla comune, e fanno davvero un buon lavoro. Anche se cattolica rispetta le diversità e ha anche bambini mussulmani.

Si tratta di una scuola retta da religiosi intelligenti e rispettosi e tutta la comunità locale trova utile questa struttura che da decenni si impegna alla luce del sole e nel rispetto delle leggi.

Forse a volte di fa di tutta l’erba un fascio invece di valutare i casi isngolarmente scuola per scuola.

Kaworu

purtroppo non tutte le scuole religiose sono così (quando ho fatto asilo ed elementari dalle suore non ricordo né bambini disabili né tanto meno di altre etnie o religioni), e il problema non è nemmeno questo.

il problema è che dovrebbe essere il comune a garantirti un luogo di buona qualità dove lasciare i tuoi figli.

e poi se tu vuoi “un di più” tipo che so, mandarli alla scuola steineriana o cattolica o altro, li mandi. a tue spese.

ma intanto il comune ti fornisce un servizio valido.

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