Un’aspettativa di vita maggiore riduce la frequentazione di chiese

Un articolo di Stephanie Pappas pubblicato su LiveScience dà notizia delle ricerche di un team della University of East Anglia, che mostrano come man mano che la vita media della popolazione aumenta, la gente smette di andare in chiesa (per ogni 10% di aumento di aspettativa di vita, le persone che vanno in chiesa diminuiscono del 15-17%). La predisposizione verso la religione però aumenta man mano che ci si avvicina alla fine della propria vita, come mostrano i dati dell’aumento nella credenza di un disegno intelligente con l’aumento dell’età (probabilmente perché le giovani generazioni sono più secolarizzate delle precedenti).

Raffaele Carcano

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54 commenti

Paul Manoni

Io ritengo che la gente non vada piu’ in chiesa, per un motivo piu’ semplice…La merce che vendono all’interno e’ obsoleta ed avariata, e chi la gestisce non e’ piu’ minimamente credibile.

Federico Tonizzo

E, coerentemente con quanto dici, rimangono generalmente solo i più anziani ad andarci (soprattutto le vedove, guarda caso, che sono più dei vedovi perchè gli uomini tendono a morire mediamente 5 anni prima), per vedere di “assicurarsi” un “futuro” 🙂

Sandra

O molto più banalmente per avere qualcosa da fare la domenica mattina, qualcosa di “diverso”, scambiare due parole sul tempo, pettegolare sui vicini…. poi pranzo, riposino e tv!

Lukino

non sarà semplicemente che entrambi i fenomeni dipendono dall’amento di cultura e benessere? Certe letture delle statistiche mi riportano sempre al riscaldamento globale causato dalla diminuzione dei pirati.
Ramen.

Congo

Penso la stessa cosa. Se c’è un collegamento per me non è diretto.

SilviaBO

Credo anch’io che sia così. Non avrebbe neppure molto senso ipotizzare un nesso causale: anche se si campa qualche anno in più, la morte arriva comunque.

Jesuncolo

Non ho idea di che collegamento ci sia tra l’andare meno a messa e il vivere più a lungo…sarcasmo a parte. Mi sa tanto da sondaggio troll provocatorio.

Poi per carità, potrebbe esserci un collegamento che mi sfugge…

Kaworu

probabilmente un maggiore benessere psico – fisico riduce il bisogno di sperare in un miglioramento postumo (o anche no) delle condizioni di vita.

chiaro che se invece razzoli nel fango tutta la vita e mangi una volta ogni tre giorni se ti va bene, e magari hai qualche parassita che bivacca con te, è anche comprensibile che ti butti su qualsiasi cosa che ti offra la speranza di un miglioramento della tua condizione.

Sai

(Battuta cinica)
Anche non andare in moschea allunga la vita, dato che a volte esplodono.

Batrakos

Un miglioramento del tenore di vita e una maggiore aspettativa rendono meno forte la religione e le sue promesse per l’aldilà.
Però, stando allo studio, ad un certo punto dell’età, quando la morte si fa vicina, la gente torna in chiesa.
E’ da vedere se accadrà anche con le generazioni più giovani: se esse, una volta anziane, continueranno a non frequentare le chiese allora potremmo ipotizzare con maggior sicurezza che c’entrino anche scolarizzazione ed istruzione, anche se il quadro è anche più complesso in Italia (all’estero non saprei dire) dove c’è a mio avviso una regressione culturale molto accentuata.

Third Eye

Agree… I diplomati indicativamente post prima riforma Moratti (ma, arrotondiamo: diciamo dal 2000 in poi) han fatto vita facile con esami sempre più farsa e demolizione progressiva della cosa pubblica <_<.

emmebi

l’aspettativa della vita eterna è sempre grande e i venditori di tappeti sono sempre in agguato (è vero che usano tecniche diverse a seconda del “settore”) ma la promessa c’è sempre. nel momento che si avvicina la fine molti cedono a questa speranza (chissà poi perchè?) e (presumo) immaginano di rinascere in un mondo fatto a loro uso e consumo(altrimenti non si spiega!). ma (dico io)ce ne fosse stato uno che è ritornato a raccontarcela…… macche, eppure…..

Lorenzo Galoppini

“…nel momento che si avvicina la fine molti cedono a questa speranza (chissà poi perchè?)…”

Semplice, per la paura della morte.

Daniele

«La predisposizione verso la religione però aumenta man mano che ci si avvicina alla fine della propria vita»

Come insegnano i curiosi casi di Bertinotti e Lindo Ferretti… 🙄

Lorenzo Galoppini

Un’aspettativa di vita maggiore riduce la frequentazione di chiese? Io pensavo fosse l’opposto! 🙂

gero

E invece io ho un’altra ipotesi. Sono d’accordo sull’analisi ma non sulla conclusione. La maturità, se uno ha il cervello, porta a farsi delle domande e delle domande importanti. Certo, quelle sul senso della vita. Anche esperienze che si fanno aiutano a cercare delle motivazioni. E inoltre, una maggior sapienza ancora permette di vedere le cose in modo diverso. Non è roba da oggi che un giovane ha più difficoltà con la religione, semplicemente perchè è meno maturo. Io vedo tanta gente che ad un certo momento si avvicina al Signore: perchè si avvicina alla morte? No, un quarantenne ancora può aspettare. Si avvicina al Signore perchè comincia a pensare un po’ di più. Checchè ne diciate, la religione e “per sapienti e intelligenti”.
Sono pronto agli insulti antitroll, ma comunque quello che ho detto resta vero… anche perchè di persone che hanno fatto questo passo e il perchè lo hanno fatto (quello di ritornare alla fede) ne conosco ben più pi voi.

Kaworu

ah se la maturità mentale corrispondesse a quella anagrafica…

fab

Se uno ha cervello, le domande se le è fatte molto prima della vecchiaia, dandosi anche le risposte. Quelli che si fanno le domande soltanto quando cominciano a vederla grigia sono gente incapace di previsione, ottimo indice della MANCANZA di cervello.

Sandra

“Checchè ne diciate, la religione e “per sapienti e intelligenti”.
…. comunque quello che ho detto resta vero…”

cioè Dite quello che volete tanto ho ragione io, bravo bravo. Tu quanti anni hai? Perché mio figlio adolescente talvolta è su questi livelli di “ragionamento”…

Non sei l’unico a conoscere gente: dopo i 40 anni inizi a vedere morire parecchie persone, anche giovani e bambini, per incidenti o malattie, e il discorso della morte inizia a essere presente con una certa frequenza: se pensi che i tumori si manifestano spesso intorno a questa età, puoi pensare al numero di amici, colleghi e conoscenti che è malato di cancro. Ormai non è più questione di “se”, piuttosto di “quando”. Ragion per cui la malattia e la morte sono argomenti piuttosto ricorrenti.

Se poi intendi che a 40 o meno si sia immaturi, dovresti spiegare come i cattolici sostengano l’idea di famiglia e di pater/maternità! Meglio allora aspettare i 60 e la piena maturità e ricorrere a metodi non naturali?? Decidetevi un po’.

FSMosconi

@gero

Dimentichi che non l’vanzare della senilità le cellule celebrali smettono di collegare sinapsi…

Federico Tonizzo

@ gero:
Da:
http://www.uaar.it/news/2010/12/04/predica-alla-casa-pontificia-natale-risposta-cristiana-allo-scientismo-ateo/#comment-439692
Intervento di Bruno Moretti Turri di sabato 4 dicembre 2010 alle 20:39:

““I credenti in superstizioni, scaramanzie, oroscopi & religioni sono:
il 99 % degli analfabeti
il 94 % dei V elementare
il 90 % dei III media
il 74 % dei diplomati
il 35 % dei laureati in materie scientifiche
il 15 % degli scienziati ad alto livello
lo 0 % dei premi Nobel italiani viventi”
Dalla trasmissione “White Rabbit” by Bruno Moretti Turri, Radio Varese, 1978.
N.B.: i dati sono relativi all’Italia del 1978. Oggi, a livello mondiale, gli scienziati ad alto livello che sono credenti, sono il 7% (fonte: Accademia Americana delle Scienze citata da Odifreddi).”

In parole per “poveri di spirito”: la religione cresce sul terreno dell’ignoranza.

Cesare b

Questa statistica e’ assurda per le seguenti ragioni.
– a – mette insieme superstizioni, scaramanzie e oroscopi con le religioni. Non discuto l’accostamento in linea teorica, ma in concreto. Come e’ noto le persone piu’ istruite rifiutano, di solito, la validita’ di superstizioni, scaramanzie e oroscopi, che invece sono molto spesso creduti dalle persone meno colte. Dunque nelle fasce basse (quanto a istruzione) esiste una pluralita’ di possibili “fedi” nel soprannaturale, mentre in quelle alte restano soltanto le religioni, o un personale deismo (o, magari sincretismo), molto diffuso fra tali persone, e qui non preso in considerazione.
– b – Se si tenesse conto dei laureati (e degli studiosi ad alto livello) cultori di materie letterarie, filosofiche, sociologiche e giuridiche (che non sono spazzatura) forse la percentuale in quella fascia cambierebbe.
Saluti.

Federico Tonizzo

@ Cesare b:
1) “superstizioni, scaramanzie, oroscopi e religioni” hanno in comune la credenza in qualcosa che non esiste;
2) solo le materie scientifiche (fisica, chimica, biologia, sciense naturali in genere) avanzano tranquillamente e meravigliosamente nelle loro scoperte prescindendo completamente da qualunque dio;
3) se non ti convincono le statistiche che ho citato, dovresti trovarne altre tu.

Luciano Volpato

Tranquillo parroco. Fra vent’ anni per cercare un prete sarà necessario farlo venire dal Burundi. Con tutto il rispetto per il Burundi. Grazie a dio ( come vedi, anche un ateo sa ringraziare dio) siete una specie in via di estinzione. A tutto vantaggio della salute mentale di noi ” poveri peccatori”.
P.S. Mi piace il tuo latino maccheronico.

Diocleziano

Parroco, capisco benissimo che non abbiate fretta: più tardi arriva la spiegazione dell’inganno e tanto meglio è per voi, …nel frattempo godetevela, finché dura… 😉

fab

Noi abbiamo ancor meno fretta. Possiamo aspettare anche qualche generazione, il tempo che l’aumento generale d’istruzione ottenga tutti gli effetti previsti.

teologo cattolico

Sono sempre interessato a questi sondaggi. Rricordo che avevo letto un sondaggi analogo in italia su distribuzione della fede tra fasce di età. Vi è un picco di “ateismo” verso 15-17 (più che altro è dubbio sulla fede, estensione dell’atteggiamento critico adolescenziale), poi diminuisce gradualmente, ma lentamente, con la maturità. quello riportato da livescience è in sintonia con quanto avevo letto (e mi sembra del tutto ragionevole).

marcigno

Sono abbastanza avanti negli anni (insomma negli ‘anta’) e a me fa l’effetto opposto del sondaggio: più vado avanti negli anni e meno capisco e quasi sopporto (pur essendo mite…) le diverse fedi e i fedeli. Ho visto la morte sin da quando ero piccolo (man mano i miei nonni, i genitori, qualche nipote, amici…) ed ogni volta ero un passo ancora più lontano da una qualsiasi divinità o progetto o disegno (mi rifiuto di scrivere ‘intelligente’).
Tutto è semplicemente umano: chi è vile e non è stato mai veramente e titanicamente uomo (per cit. Leopardi) ha solo paura, semplice ed umana paura di qualcosa che non conosce, dell’ignoto dopo la morte!
Basterebbe ragionare (ah, la buona vecchia ragione…) e pensare (è una attività ancora esistente in Italia…): prima di nascere dov’ero? Per miliardi di anni dove sono stato?
Nel nulla, semplicemente non esistevo, e semplicemente ritornerò al nulla…
In mezzo al ‘nulla eterno’ una semplice parentesi che chiamiamo vita!

gero

Che tristezza! Per fortuna, cioè grazie a Dio, che è venuto il Signore Gesù ad illuminarci un po’. Sarebbe ben tenebroso il vostro mondo. Ma io credo fortemente, anzi follemente, in quel Dio che è luce e vita.
PS Su quel “follemente” un troll è facilmente attaccabile.

Kaworu

non parlare al plurale.

non so se ti è chiaro, ma ogni ateo ha una sua visione.

quella che hai quotato è quella di marcigno.

Luciano Volpato

E per illuminarci era necessario farsi massacrare in quel modo? Quale dio avrebbe potuto sicuramente trovare un sistema di illuminazione meno violento. E poi in che cosa ci avrebbe illuminato? La confusione “religiosa” regna sovrana e gli effetti del cosidetto ” peccato originale ” sono rimasti.
Certo che come dio lascia molto a desiderare. E come elettricista sorvoliamo.

Diocleziano

No Gero, non sei attaccabile per il ‘follemente’: sei attaccabile per tutto il resto del post.

bradipo

Sarebbe ben tenebroso il vostro mondo.

Ma vostro di chi?
O stai forse implicitamente ammettendo di non riuscire a concepire un mondo dove un singolo modo di vedere le cose, circa un aspetto di cui non se ne sa nulla, non venga imposto a tutti?
Non è che chi comanda impone il suo credo, ma questo la dice lunga sul tuo mondo.

fab

gero, dato che tu hai la lampadina, sai spiegare in che modo qualcosa possa essere uno e trino? Noi sì: in nessun modo.
In generale, noi sappiamo spiegare un certo numero di cose, tu in quanto religioso non ne sai spiegare alcuna, nemmeno perché quando bagni un pavimento scivoli di più.
Noterai che dalle nostre parti abbiamo un po’ meno di tenebre.

Lorenzo Galoppini

@ marcigno

La filosofia serve a ben poco di fronte alla morte e alla relativa paura; almeno per parecchia gente.

POPPER

Concordo con l’ultmissima.

quanto dico lo potete verificare anche voi: avviene tra i cattolici che stanno abbastanza bene, ma purtroppo, tra questi cattolici ricchi c’è un idea di laicità legata molto al proprio benessere mentre invece dovrebbero pensare altruisticamente anche ad altri loro concittadini, credenti e non. che non hanno altretanto benessere e che sono discriminati proprio per il fatto che la ricchezza prodotta in Italia è nal distribuita e addirittura regalata alla ccar in molti modi, si finisce per consegnare una parte sempre più povera dell’Italia in mano all’assistenza cattolica che, quindi, sarà sempre più giustificata nel chiedere soldi allo stato, quando invece dovrebe essere lo stato a pensare al benessere di questi cittadini in difficiltà.

Alla fine chi è che sentirà di meno il morso dell’assistenza cattolica?

Certo che se non se ne ha bisogno non si è neppure costretti a ringraziare dio, ma in Italia la classe politica vuole e impone che lo si ringrazi, anzi, si estorcono soldi ai contribuenti, credenti e non, per imporre loro l’assistenza spirituale.

tonii

mah, a me questa “ricerca” mi sembra abbia delle basi scientifiche debolissime. O meglio, mi sembra presa di peso dalla celebre correlazione tra la diffusione dei pirati e il surriscaldamento globale.

Ramen!

Kaworu

beh l’esistenza di una correlazione tra due cose non implica necessariamente casualità

Giorgio Villella

Kavoru: “ogni ateo ha una sua visione”

Diciamo di chi ha qualche fede che ha una VISIONE del mondo; gli atei hanno una CONCEZIONE del mondo; non sono visionari.

Cesare b

@ Federico Tonizzo
“1) “superstizioni, scaramanzie, oroscopi e religioni” hanno in comune la credenza in qualcosa che non esiste”.
Io direi in qualcosa che non e’ scientificamente dimostrabile. Ma non e’ questo il punto. Se una certa categoria di persone e’ disposta a credere sia in superstizioni, scaramanzie e oroscopi, sia in religioni, mentre un’altra e’ disponibile – in parte – soltanto per la religione, il confronto statistico non regge
“2) Solo le materie scientifiche (fisica, chimica, biologia, sciense naturali in genere) avanzano tranquillamente e meravigliosamente nelle loro scoperte prescindendo completamente da qualunque dio”.
Fanno bene, nel loro ambito diciplinare. Tuttavia l’esistenza di un 35 per cento di laureati in tali discipline (e di un 15 per cento dei cultori al massimo livello) che crede (e’ da supporre in qualche religione, giacche’ e’ da escludere che credano a superstizioni, scaramanzie e oroscopi) dimostra, da un lato, che tale ambito disciplinare non e’ tutto, dall’altro che esso non puo’ dimostrare in modo irrefutabile la pretesa falsita’ del pensiero religioso. Se, infatti, cio’ fosse possibile, NESSUN cultore di studi scientifici sarebbe religioso, cosi’ come nessuno di loro, oggi, e’ tolemaico. Inoltre: in che modo si dimostra che letterati, giuristi, sociologi, eccetera non sono da prendere in considerazione in una statistica cher mette in relazione un fenomeno qualunque (in questo caso il fenomeno religioso) con il livello di cultura degli individui? Forse i laureati in materie umanistiche e gli studiosi di queste al massimo livello sono intellettuali di serie b?
Saluti.

Federico Tonizzo

@ Cesare b:
1) L’inesistenza di qualunque dio è ampiamente dimostrata dal fatto che nessuna delle innumerevoli scoperte scientifiche fatte nella storia dell’umanità ha avuto bisogno di un dio come ipotesi esplicativa. Di conseguenza, vale quanto dicevo: ““superstizioni, scaramanzie, oroscopi e religioni” hanno in comune la credenza in qualcosa che non esiste”.
2) Se qualche scienziato crede che esista qualche dio, è dovuto al fatto che ognuno di noi – chi di più e chi di meno – è fatto un po’ a cassetti, alcuni dei quali non comunicano tra di loro: quindi può esserci il caso di persone che, pur sapendo molto di scienza in un cassetto, credono in un dio (o in altre cose inesistenti) in un altro cassetto mentale. Il punto è che c’è una CORRELAZIONE INVERSA fra CONOSCENZA SCIENTIFICA e CREDULITA’, a significare che la conoscenza scientifica fa luce nelle tenebre dell’ignoranza in cui si sviluppa la credulità e ne allontana i “fantasmi”; poi c’è sempre l’eccezione di chi, per esempio, ha zone mentali che nasconde alla luce, magari perchè ha qualche fissazione mentale irrazionale.

Federico Tonizzo

@ Cesare b:
Letterati, giuristi, sociologi, eccetera, NON CONOSCONO LE SCIENZE NATURALI!!! E’ proprio questo il punto: uno può “laurearsi” in filosofia + economia + legge + letteratura + teologia, ma tutte queste lauree non gli diranno NIENTE di scienza, ed è proprio la scienza (= conoscenza della NATURA!!!) che fa capire in che mondo sei, di cosa sei fatto, eccetera.

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