I cattolici discutono del ruolo di Hezbollah

L’ultimo numero della Civiltà Cattolica, la rivista dei gesuiti, si apre con un articolo dedicato al Libano e alla silenziosa quanto inarrestabile ascesa di Hezbollah, il “Partito di Dio” dei musulmani sciiti, sostenuto da Iran e Siria. Padre Giovanni Sale, che firma l’articolo, riconosce una ‘svolta’  in Hezbollah, dove l’elemento nazionalistico avrebbe preso il sopravvento su quello religioso e fondamentalista, e questo cambio di prospettiva andrebbe finanche sostenuto dalla comunità internazionale. Una posizione che non convince il professor Vittorio Emanuele Parsi, editorialista su diversi quotidiani, e volto televisivo noto per la sua partecipazione a L’Infedele di Gad Lerner, che in un articolo apparso su Avvenire sottolinea come l’ascesa di Hezbollah – che per primo inaugurò la pratica delle azioni suicide – possa rappresentare un motivo di instabilità nell’area e il rischio di un’apertura delle ostilità con
Israele, nei cui riguardi i militanti del ‘Partito di Dio’ si esprimono con termini come “cancro, entità sionista razzista, avanguardia delle potenze imperialiste”.

Stefano Marullo

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7 commenti

MicheleB.

Trovo molto difficile che gruppi come Hezbollah possano “ammorbidire” le proprie posizioni clericaliste. Che assuma caratteri più patriotici o nazionalisti può darsi, ma sperare che per questo venga meno alle proprie ragioni fondative è ingenuo.
Dico di più: l’eventuale affermarsi d’una corrente meno bigotta provocherebbe semmai una scissione (cosa che non escludo sarebbe ben vista dalla Siria); ma la linea fermamente anti israeliana è alimentata dai quadri iraniani, che sono anche le massime autorità sciite, per cui il revanchismo nazionale è corollario del radicalismo religioso.
Rammentiamoci però che Hezbollah non è rappresentativo di tutto il Libano.

Paul Manoni

Vittorio Emanuele Parsi, sostanzialmente sostiene che nonostante la pratica del “martirio” islamico, innaugurata da Hezbollah, non sia sostanzialmente piu’ praticata da tempo, ritiene il pericolo del fondamentalismo islamico del “Partito di dio”, ancora un grossissimo problema. Soprattutto perche’ ora Hezbollah, essendo la governo, e’ dotato di un intero arsenale di armi, ed ha le stesse idee su Israele di quando inviatava i propri sostenitori al martirio.

Questo articolo, che prosegue con un altro ancora di Dominique Avon, arabista autorevolissimo su Hezbollah, varrebbe la pena di leggerlo. 😉
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1346961

Davide Corsaro

Adesso dunque abbiamo due stati uno contro l’altro che armati fino ai denti si divertono ad usare le loro armi. Proprio una zona calda piena di teste calde quella.

Paul Manoni

Dubito che accadano cose di questo genere, fino alla definitiva partenza del contingente UNIFIL…Per carità, e’ già un successo che non si siano scannati così infatti, pero’ quando se ne andranno, chi puo’ dire, fino a che punto le pressioni di Siria ed Iran sul Libano, si potranno spingere… 🙁

soave

Ma che ‘Dio’ abbia un partito non vuol significare semplicemente che è ‘di parte’?

Paul Manoni

Si. 😉
Qualche volta dio, nel loro immaginario illusorio, elegge un popolo su tutti gli altri (quello ebraico). Fonda un partito (Hezbollah) che appunto parteggia per gli islamici, ed ha un figlio che predicava il Principio di Ugualianza, che i suoi rappresentanti (Cristiani) ignorano puntualmente scagliandosi contro Atei, Omosessuali, Laicisti, Abortisti, Divorzisti, ecc, ecc.
Non fosse per il fatto che tutto cio’ porta ineitabilmente a sconti, guerre, odio, sangue, distruzione ed intolleranze, direi che il loro dio, e’ davvero un gran burlone. 😉

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