Lui italiano e lei marocchina a Vicenza, il consolato: “per sposarsi lui deve convertirsi all’islam”

A Vicenza si presenta un caso analogo a quello della coppia trentina formata da un italiano e da una giovane di origine marocchina (Ultimissima del 14 novembre 2010), cui erano state negate le pubblicazioni per mancanza del nulla osta dal consolato del Marocco. Ma in quell’occasione il tribunale aveva comunque dato il via libera alle pubblicazioni.
Stavolta la vicenda ha come protagonista un cuoco vicentino che, trasferitosi nella città spagnola di Tarifa, ha conosciuto una donna di origine marocchina. I due decidono di sposarsi in Italia con rito civile: ma anche in questo caso serve l’assenso del Marocco, come prevede l’art. 116 del Codice Civile. Il problema è che la legge marocchina vieta alle donne di quel paese di sposarsi con un non musulmano. Andrea Gazzabin, il protagonista della vicenda, si è rivolto a gennaio al consolato: qui gli avrebbero detto di “presentare un documento di conversione alla religione islamica” rilasciato da un centro culturale che avrebbe dovuto frequentare per alcuni mesi. Ma lui non intende abbandonare il cattolicesimo. Come d’altronde la ragazza, che non vuole lasciare l’islam.

Valentino Salvatore

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80 commenti

bardhi

se entrambi ci tengono piu alla loro religione che alla loro unione non capisco per insistono di sposarsi. tipico caso di personaggi che pretendono moglie ubriaca e botte piena.

moreno03

Cosa c’entra? qui il problema non è la religione, ma l’ottusità burocratica. Nel caso in questione la Spagna dovrebbe chiedere non un permesso allo stato del Marocco perché lei si sposi (non si deve più chiedere il permesso della famiglia, e ci vuole quello di uno stato in surroga paterna…?), ma semplicemente una certificazione di nubilato affinché non risulti bigama; invece il buon burocrate non chiede la suddetta certificazione ma un permesso: cosa inconcepibile in una stato moderno.

bardhi

Italia è obbligata a chiedere il certificato di nubilato al paese d’origine, altrimenti incorre il rischio di poligamia, ma di quello che ho capito il Marocco lega questo permesso alla religione del futuro sposo(infatti non succede se è un marocchino a sposare un italiana, lei potrebbe convertirsi anche dopo il matrimonio).
Questi sono le leggi del regno del Marocco, cosa si puo fare???? O lui si finge di convertirsi e poi fa quello che vuole, conosco italiani che l’ho hanno gia fatto, oppure rinuncia al matrimonio e propone alla sua amata la convivenza.

Ciccio

una precisazione:
“infatti non succede se è un marocchino a sposare un italiana, lei potrebbe convertirsi anche dopo il matrimonio”
il fatto è che, secondo l’islam, se una donna non musulmana sposa un musulmano, diventa automaticamente musulmana, anche se non gliene frega una mazza di quella religione.

Ciccio

mentre non accade il viceversa. Per questo se una donna musulmana sposa un uomo che non lo è fanno storie.

moreno03

@bardhi ma il problema è perché l’Italia deve chiedere il permesso di uno stato estero affinché un persona adulta e capace d’intendere e di volere si sposi è un’idiozia!
A me, come Italia, basta che un certificato che attesti il suo stato di nubilato in quel paese, a del permesso al matrimonio di quel paese non me ne deve fregare una mazza, perché fino a prova contraria l’Italia è uno stato sovrano e non una depandance del Marocco (al massimo del Vaticano :).

giulio

@ bardhi
scusa, non sono d’accordo
esisterà o no un sacrosanto diritto di sposarsi senza dovger cambiare religione?

giulio

Ovviamente intendo un diritto valido di fronte allo stato, non di fronte alla religione che può benissimo scomunicare maledire o dire quello che vuole

bardhi

@ giulio

quel diritto che tu menzioni sarebbe logico per qualsiasi sano di mente, ma vedi nessuna ha detto che secondo i nostri cannoni i legislatori marocchini sono sani di mente, loro preferiscono di mettere la religione sopra ogni cosa, che facciamo???In questo caso deve essere un tribunale italiano a decretare che non serve il nulla osta del Marocco, ma ho paura che tale un matrimonio non sara valida in Marocco.

giulio

@ bardhi
ovvio che non possiamo imporre le nostre leggi al Marocco, a meno di fare una guerra umanitaria

bardhi

ma se il matrimonio fatto senza il nulla osta non viene riconosciuto dal Marocco la ragazza sarebbe nella stessa situazione come se convivesse con il suo partner, altrimenti lui deve fare la commedia della conversione. certamente una rivoluzione per rovesciare il re sarebbe auspicabile :-))

Ciccio

“certamente una rivoluzione per rovesciare il re sarebbe auspicabile”
…sperando che non caschino dalla padella alla brace!

Giancarlo Niccolai

@bardhi

Pare invece che il matrimonio sia comunque riconosciuto, una volta registrato in Italia:

http://www.islamitalia.it/donna/matrimoniomisto.html

“””
Se il cittadino italiano NON volesse convertirsi, la strada si fa più complessa e prevede il ricorso al Tribunale civile avendo in possesso l’ATTO DI DINIEGO al Matrimonio che deve essere rilasciato dal Consolato marocchino in Italia.

A QUESTO PUNTO SI POSSONO RICHIEDERE LE PUBBLICAZIONI DEL MATRIMONIO IN COMUNE

L’ESTRATTO INTEGRALE DELL’ATTO DI MATRIMONIO italiano andrà poi tradotto in arabo (da un traduttore giurato) e consegnato al Consolato per legalizzarlo e farlo valere anche in Marocco

“””

moreno03

@brandi, ma chissenefrega del Marocco: l’importante è che il matrimonio sia valido in Italia, loro è qui che si spostano, non in Marocco!

Luigi Tosti

Dov’è il problema? Basta che si convertano all’ateismo e non avranno più problemi di intolleranza

moreno03

Tosti io apprezzo la sua intelligenza e anche la sua battaglia (spero che sia veramente lei l’interlocutore dietro questo nick), ma potrà una persona, in uno stato libero, sposarsi pur mantenendo le sue convinzioni religiose, se queste non ostano ad essa stessa di sposarsi?

giulio

@ Luigi Tosti
potrà una persona in uno stato LAICO sposare CIVILMENTE chi gli pare?
o deve chiedere il permesso alla sua chiesa?

MetaLocX

Il problema è che la legge marocchina vieta alle donne di quel paese di sposarsi con un non musulmano.

È brutto quando lo stato non è laico.

Luigi Tosti

Il mio intervento, ovviamente, era sarcastico. Anche perché se ci si professa “atei” si corre lo stesso rischio di non potersi più sposare, visto che viviamo in una Colonia del Vaticano

Paul

Non scherziamo: questa è una violazione palese dei diritti umani!

dinathos

Ubi maior minor cessat. Secondo costoro, il diritto “divino” prevale su quelli umani.

Ciccio

ma se un paese è rimasto all’età della pietra come diritti civili, perché è necessario chiedere il consenso del consolato affinché due si sposino in Italia?

andrea pessarelli

perchè se un paese è nell’età della pietra l’altro è nel pleistocene

Bismarck

Dalla serie: “Scemo + scemo”.
E’ proprio vero, i loro dei li fanno e l’idiozia li accoppia. In qualche caso li accoppa.

AndreA

Guarda che non potrebbero sposarsi anche se entrambi fossero nel loro intimo atei. Il problema è a monte e non è certo la loro chiusura mentale.

Dalila

Conosco marocchini sposatissimi con donne europee non certo della loro religione.
Sarebbe interessante sapere perchè questa legge marocchina non si applichi nel loro caso…si tratterebbe di discriminazione bella e buona.

Paul Manoni

La differenza sta nel genere dei sostantivi credo…
MarocchinI e’ diverso da MarocchinE.

Marcus Prometheus

L’Uomo islamico secondo la sunna e la sharia (tradizione islamica e legge islamica) e’ liberissimo di sposare donne dhimmi (ebree o cristiane, salvo che in tempi attuali le ebree vengono rigettate per parossimo razzista).
Non c’e’ problema perche’
1) nel matrimonio islamico la moglie non conta niente in genere.
2) Tantomeno conta nell’educazione dei figli, che compete di diritto al solo padrone dei figli (e figlie) che e’ il padre.
3) Dopo il settimo anno di eta’ i figli sono tolti dalla gestione delle madri e passano ai padri per la gestione diretta della loro educazione.
Infatti in caso di divorzio (o meglio ripudio) nei paesi islamici non c’e’ tutto il caos giudiziario che c’e’ nel resto del mondo non islamico:
I figli dai 7 anni in su vengono AUTOMATICAMENTE sempre tolti alle madri senza alcuna discussione esistazione dubbio o possibilita’ contraria, neppure rara o teorica. Sono proprieta’ dei padri punto ebbasta.

In queste condizioni di valore zero della volonta’ femminile ecco che si presume che lasciare che una mussulmana sposi un cristiano equivalga immediatamente a perderla per la Umma (comunita’ mussulmana), ed a perdere i suoi figli.

E per la Umma perdere adepti non e’ assolutamente ammissibile per nessunissimo motivo. La liberta’ di religione significa solo liberta’ di aderire all’islam, oppure privilegio concesso ai soli popoli del libro (ebrei cristiani e Zoroastriani) di non essere ammazzati subito de non si convertono, purche’ paghino la speciale tassa dell’umiliazione (dhimmitudine) ed accettino di essere taglieggiati ed umiliati in eterno.
La pena per l’abbandono dell’islam (ateismo o conversione ad altra fede) per la sharia e’ la morte.
Per le legislazioni “moderne” di paesi estremisti e’ egualmente la morte.
Le le legislazioni “moderne” di paesi “moderati” come il Marocco o l’Egitto, che non hanno direttamente la sharia come legge attuale, ma solo come FONTE DEL DIRITTO, la tendenza e’ un po’ di attenuare la norma fino a convincere il reo a ritrattare e tornare all’ovile islamico. Infatti si prevedono varii periodi di carcerazione per “riflessione” dopo i quali riesaminare il reprobo e ridomandargli di sottomettersi alla verita’ di Allah.

E alla fine il reprobo di solito ritratta, come in casi dell’anno scorso in Egitto.
(oppure – raramente – contrattacca dicendo che non crede per questo e per quel motivo, nel qual caso commette blasfemia e viene “giustiziato” preferibilmente per blasfemia piuttosto che per apostasia).
PERTANTO e’ completamente assurdo ipotizzare che se la ragazza marocchina si dichiarasse atea potrebbe sposare chi le pare!
Altro che sposare! Finirebbe molto male.

Insomma il problema e’ la mancanza di liberta’ di religione nei paesi islamici e la mancanza di sensibilita’ a questa tragedia da parte dei paesi occidentali che hanno stupidamente accettato senza fiatare che i paesi islamici aderissero alla ONU senza firmare la dichiarazione dei diritti universali.
Infatti i paesi islamici hanno inventato una loro “dichiarazione” islamica e NON universale che fa la parodia di quella universale, ed afferma che ogni diritto e’ riconosciuto PURCHE’ NON IN CONTRASTO CON LA SHARIA ed il Corano, (ovvero nessun diritto e’ riconosciuto).

Poi c’e’ la legge delle conseguenze non intenzionali e della metastasi della burocrazia, per cui una norma burocratica anagrafica nata in un certo contesto (europeo) e diventata strumento di asservimento al razzismo islamico nei confronti delle donne e delle religioni altre rispetto all’ islam quando si trova ad essere sfruttata dalle autorita’ dei paesi islamici per estendere le loro norme razziste interne alle loro suddite emigrate all’estero.

Ed infine si ritorna alla insensibilita’ e stupidita’ crassa delle nostre autorita’ incapaci di confrontarsi con l’islam e con l’attuale invasivita’ islamista, e di gestire l’immigrazione proveniente da quei paesi gia’ dirompente demograficamente e come ordine pubblico.
Niente fanno le nostre autorita’ per incoraggiare l’integrazione e scoraggiare la creazione di comunita’ separate e separatiste, foriere di future rivendicazioni su base confessionale e comunitarista sempre maggiori.
Buoni solo a venderci alla Chiesa cattolica, presto ci venderanno pro quota anche agli imam che gia’ non controllano e non espellono quando fanno opera di sovversione.

E non capiscono neppure che la miglior difesa della nostra civilta’ dei diritti (oltre alla severa limitazione della immigrazione antagonista) puo’ essere solo la laicita’ e non l’estensione dei privilegi a sempre nuove pretese dei nuovi pretendenti.

Dalila

Il mio riscontro è che in Marocco esistono comunque donne divorziate e che poi, all’estero, vivono sole con figli.
Nel loro paese cio’ non sarebbe molto facile. Ma neppure impossibile.
Anche tra Nord e Sud del Marocco ci sono sostanziali differenze ed esiste una qualche forma di gioventu’ laica che contribuisce a rendere tale paese diverso da come lo si potrebbe immaginare.
In tutta onestà non credo che il Marocco sia cosi’ osservante della Sharia come non lo sono neppure molte persone di religione islamica che, al contrario, prendono le distanze da essa senza per questo sentirsi meno osservanti.
L’Islam è una religione non codificata per cui esistono molteplici letture ed interpretazioni di essa e del Corano (dalle più rigide alle più morbide).
Per il resto concordo col fatto che il problema emigrazione sia stato gestito molto male su diversi fronti.

Soqquadro

Lo è Dalila. Per la legge islamica l’uomo musulmano può sposare donne non musulmane in quanto i figli della coppia saranno del padre a prescindere, e quindi saranno musulmani. Viceversa, dato che sempre la legge islamica considera i figli del padre, una donna musulmana non può sposare un non-musulmano perchè metterebbe al mondo un infedele. Insomma, sarebbe un’incubatrice persa.
Il giovanotto di Vicenza, comunque, non deve fare altro che rivolgersi al tribunale civile, che, trattandosi di protezione dei diritti umani, darà la certificazione di autorizzazione alle pubblicazioni. Certo, la procedura è più lunga, e ovviamente più costosa.

Dalila

La mia infatti era una domanda retorica che voleva sottolineare l’incongruenza della legge islamica.
Concordo.

giulio

L’unica soluzione è che il tribunale civile autorizzi il matrimonio senza bisogno del nulla osta di uno stato medioevale come il Marocco.
Deve essere garantito il diritto di sposarsi civilmente indipendentemente dalla religione.
Se poi le rispettive religioni vorranno scomunicarli o quant’altro, questo rientra nella sfera di autonomia delle religioni, ma lo stato deve fare lo stato e non deve attribuire alcuna rilevanza alla religione dei promessi sposi.

Leonardo

La nostra Costituzione e le leggi che da essa derivano, compresa quella che regola il matrimonio, ritengono inammissibili discriminazioni basate sulla religione e sulla razza.
Ne consegue che ogni trattato internazionale che accetti discriminazioni di questo tipo è per lo Stato italiano inaccettabile.
Bisognerebbe che qualcuno portasse all’attenzione della Corte Costituzionale (o dell’organo competente) il vulnus contenuto nell’art.116 del codice civile, per imporne una modifica che lo renda armonico col resto della legislazione.

SilviaBO

Forse il fatto che lo Stato italiano chieda di rispettare regole che non sono in sintonia con i principi generali della propria legislazione può essere giustificato dalla necessità di fornire qualche garanzia in più ai propri cittadini. E’ possibile che un matrimonio “approvato” dal Marocco garantisca qualche diritto in più al coniuge non marocchino?
Immaginiamo ad esempio che due coniugi, lui italiano e lei marocchina, abbiano figli, ma che poi si separino e lei torni in Marocco (ammesso che possa farlo senza rischiare la lapidazione). A questo punto, dato che il matrimonio in Marocco è verosimilmente invalido, in che posizione si trova il padre? Presumibilmente per il Marocco non ha alcun diritto di rivedere i figli. E i figli, che sono cittadini italiani, che diritti hanno?
Forse l’approvazione del Marocco fornisce qualche diritto in più al padre e ai figli. O no?

Leonardo

L’approvazione dello stato estero è opportuna, ma non necessaria.
Per lo stato italiano saranno sposati, indipendentemente dal fatto che il matrimonio sia riconosciuto o meno dal Marocco.
Poi ognuno è sovrano a casa propria; ma non possiamo modificare le nostre leggi ed i nostri principi per compiacere quelli di uno stato straniero.

Soqquadro

Non stanno così le cose: anzitutto non è affatto una questione di approvazione: lo Stato Italiano richiede A CHIUNQUE, DI QUALUNQUE NAZIONALITA’, il certificato di stato libero per il nulla osta alle pubblicazioni di matrimonio. Se tra cittadini italiani il problema non si pone perchè viene ritirato direttamente in comune, quando uno dei due aspiranti coniugi è straniero deve richiedere la stessa certificazione al consolato del suo Paese. Anche qui, il problema non si pone per nubendi spagnoli, argentini, russi… che ritirano il certificato al consolato. Idem per i cittadini MASCHI dei Paesi in cui la religione islamica è fonte del diritto (o per le cittadine femmine NON musulmane). Il problema si ha quando la sposa, se registrata come musulmana, è proveniente da un Paese in cui la legislazione islamica è fonte del diritto. Nel qual caso, il Paese d’origine rifiuta di consegnare il certificato, (cioè facendo un’ostruzione di fatto al matrimonio), appellandosi alla legislazione interna secondo cui una donna musulmana non può sposare un non-musulmano. Pertanto richiedono, come sarebbe richiesto nel Paese d’origine, la conversione del fidanzato per rilasciare il certificato.
Cosa che invece non avviene se il nubendo musulmano è maschio, o se, femmina, di religione diversa dall’islam (se la ragazza fosse stata cristiana, ad esempio, probabilmente avrebbe avuto il suo certificato senza problemi, dato che la legge islamica non vieta ad una donna cristiana di sposare un cristiano).

Soqquadro

PS: aggiunta al post di prima: il certificato di Stato Libero per la celebrazione di un matrimonio è richiesto da ogni Stato. La questione sollevata da questa coppia (e da altre in passate), sembra buffo da dire, è stata sollevata contro lo Stato Italiano anche da un nostro connazionale gay in Spagna. Il giovanotto ha richiesto al Consolato, come da procedura, il certificato di Stato Libero per convolare a nozze con il fidanzato spagnolo, in Spagna secondo la legislazione spagnola. L’impiegato del Consolato, saputo che trattavasi di matrimonio gay, ha rifiutato di consegnargli il certificato basandosi sul fatto che la legislazione italiana vieta il matrimonio gay. Ovviamente il ragazzo si è rivolto alla magistratura

emmebi

che simpatici che siete, mooooolto meglio di zelig.
scherzi a parte, va bene la libertà religiosa e amenità del genere, ma gli istituti internazionali, non hanno nulla da dire su leggi arcaiche come quelle basate su strane credenze di divinità che non han fatto altro che favorire guerre e distruzioni?
la laicità DEVE essere sopratutto o no?
vi leggo sempre con estremo interesse

bardhi

Nel caso migliore gli organismi internazionali possono imporre un embargo, altrimenti arriva il zio sam e esporta la democrazia, se vuoi sapere UE ci ha messo 10 anni per convincere la democraticissima grecia a non obbligare i suoi cittadini a dichiarare la religione alle anagrafe. Solo in nuovo passaporto greco dopo i accordo di Schengen non riporta piu la religione

Batrakos

Il problema, a quanto ho capito, è grosso: costoro non vogliono fare un matrimonio religioso misto ma sposarsi in Comune, dunque il discorso fatto da alcuni che non si può solidarizzare con i due ‘promessi sposi’ perchè si arroccano sulla religione mi sembra fuori luogo, proprio per la scelta di sposarsi con rito civile.
E non credo che la ragazza abbia, per farsi valere, strumenti come l’apostasia formale nostrana per la revoca degli effetti giuridici del battesimo come accade qua in Italia da pochi anni a questa parte.
D’alttronde se lui si sbattezzasse e non diventasse formalmente musulmano credo proprio che al Marocco non andrebbe affatto bene, visto che volevano il foglio della conversione all’islam. Peraltro è anche una cosa inaccettabile che una persona debba abbandonare la religione non per scelta matura ma per convenienza.
Per cui, a parer mio e secondo come riporta l’ultimissima, il problema non sono loro due, il problema è a monte.

Batrakos

Esatto Grendene.
Peraltro stavo leggendo quel che dice Soqquadro nel thread sopra e l’argomento è molto interessante, soprattutto l’intervento delle 17,27 che fa vedere come anche l’Italia in taluni frangenti abbia tenuto il ruolo che in questa vicenda ha il Marocco.

luca malenchini

Un caso come questo è usato spesso durante i corsi di diritto civile.
I due innamorati devono “semplicemente” agire in giudizio e il tribunale italiano dirà al sindaco: sposali ecc.
Il risultato sarà quello suscritto perchè per via del diritto internazionale e per la nostra costituzione,la richiesta del consolato impone, per il nostro ordinamento ,una violazione della libertà dell’individuo che noi riteniamo inaccettabile.
Quindi se i due hanno i danè o sono aiutati da avvocati non avvoltoi risolvono la questione.
Ci sono sono sentenze nel merito che hanno ribadito che qui discriminazioni religiose non se ne fanno per il diritto di poter copulare dopo averlo contrattualizzato ecc. ecc..Tutto ciò anche per il famigerato articolo 3 della costituzione.
Io non sono un avvocato, ma ho studiato un po di diritto a scienze politiche.

MicheleB.

Mi sembra di capire che andrebbe bene sia la conversione di lui che quella di lei, perchè se non più musulmana potrebbe sposare chi le pare. O sbaglio?

moreno03

Non è detto, l’impedimento qui è di tipo burocratico, allo stato Marocchino potrebbe anche non fregare dell’apostasia della donna, e dire che siccome per loro lei risulta ancora mussulmano per le loro leggi possono rilasciare il permesso solo se anche il futuro marito è mussulmano. Insomma l’unica soluzione di coraggio, è mostrare il medio al Marocco e far sì che anche i marocchini si sposano senza questo assurdo permesso.

Soqquadro

Ehm, l’apostasia dall’islam è perseguita penalmente in detti Paesi.

AndreA

Sbagli. Per legge una cittadina marocchina può sposare solo un musulmano.

Paul Manoni

“il tribunale aveva comunque dato il via libera alle pubblicazioni.”

Scusate, ma se un tribunale ha già deliberato a favore del matrimonio civile, facedno sostanzialmente carta straccia di eventuali documenti di conversione alla religione islamica (rilasciati da centri culturali islamici…Figuriamoci!), da presentare, quale sarebbe il problema di questa giovane coppia???

luca malenchini

L’Italia non ha nessun ruolo religioso per quanto riguarda un caso del genere.
Le sentenze, così come il buon senso che deriva dall’ambiente sociale in cui ci ritroviamo , suggeriscono che non è indinspensabile la religione per contrarre matrimonio e non c’è bisogno ne di apostasie o sbattezzi per sposarsi qui in italia.
In effetti non c’è bisogno di essere cattolici per sposarsi, sempre in italia.
Tuttavia rimane il dubbio che qualcuno qui, e non sto a dire chi, abbia culturalmente assunto una posizione discriminante verso gli altri abitanti del pianeta solo per una incoscia o malcelata supremazia culutural-ambientale cristiana.

c.j.

Mi ricorda tanto l’altro articolo sulla “grotta votiva” di Bereguardo:

I pipistrelli vogliono stare nella grotta votiva dei preti; i preti vogliono stare nella grotta dei pipistrelli, nessuno vuole però indietreggiare di un solo passo…

lui cattolico lei musulmana vorrebbero un accordo giusto per entrambi, ma nessuno dei due vuole “perderci” in alcun modo.

…insomma gira e rigira sempre di demenza si tratta…

Soqquadro

La questione non è religiosa, è burocratica, almeno per la parte civile.
Il problema religioso è alla base (cioè nella legislazione del Marocco, che, a causa della religione, fa ostruzionismo ai diritti fondamentali)

Tino

Ma apparentemente è successa la stessa cosa al sindaco socialista belga Jean Philippe Moureaux, ex anticlericale d’assalto quando si trattava della chiesa cattolica, filoislamico all’osso adesso (per quello io mi fido in generale poco degli anticlericali d’assalto), si è infatti sposato con una marocchina, dunque il consolato marocchino conferma la sua conversione. Invece il nostro ministro Eric Besson ha sposato una tunisina, ma non si è convertito, forse dipende dalle differenze legislative dei due paesi.

Tino

Comunque per le donne non è richiesta la conversione ma il certificato di battesimo, almeno questo mi ha detto una mia amica atea non sbattezzata che si è sposata con un musulmano marocchino in Marocco.

Gérard

a) Il Marocco non ha riconosciuto la carta dei diritti dell’ uomo perchè nei paesi musulmani esiste la cosidetta “Carta dei diritti dell’ uomo musulmano” .
b) E impossibile adottare un bambino originario da un paese musulmano
c) Una copia di musulmani vivendo in Europa non è libera di scegliere il nome d’un neonato . Il nome deve essere musulmano
d) In Marocco un bambino nato da una donna non sposata non puo avere documenti d’identita

Dalila

Una copia di musulmani vivendo in Europa non è libera di scegliere il nome d’un neonato . Il nome deve essere musulmano

Scusa ma questo non mi risulta.
Non succede nulla se il nome in questione è “europeo”.

Gérard

A me invece si e pure me l’hanno confermato musulmani non praticanti .

Tino

Non ho mai pensato a questa cosa, spiegherebbe come mai i berberi scelgono sistematicamente nomi arabi nonostante non amino per nulla la cultura araba in generale.
@ Dalida
Credo che sia possibile solo se non si desidera mantenere la nazionalità marocchina e in certi casi è inevitabile non avendo ancora quella del paese di origine. Comunque non sono informato.

Blackfox

Curioso vedere nei commenti di questo blog che la difesa dei diritti umani (intendo quello di credere in ciò che si vuole, o non credere) venga difeso per gli atei ma non per i credenti.

Batrakos

Non è vero.
In molti commenti si dà solidarietà ai due, anzi i commenti che la buttano sulla religiosità dei due (che c’entra molto poco) sono meno rispetto agli altri.
Quindi, generalizzando, ‘nei commenti’ anzichè ‘in alcuni commenti’, o hai letto frettolosamente o sei in malafede.

MicheleB.

Curioso come si voglia leggere le parole degli altri come ci fa più comodo pensarle, nonchè come un ateo/non religioso debba “camminare sui vetri” per non essre tacciato di “bullismo cibernetico”.
Ho letto che l’onestà intelletuale non è una qualità delle volpi nere.

Marcus Prometheus

Urge una pronuncia della Corte Costituzionale che annulli la obbligatorieta’ del nulla osta dei paesi esteri illiberali al matrimonio di loro sudditi con cittadini italiani

Urge una legge che richieda un semplice certificato di stato di famiglia al posto del nulla osta

Urge un governo che raccolga la sfida islamista limitando e selezionando l’immigrazione.

Invece di accogliere i peggiori islamisti tagliagole e taglialingue i governi Europei dovrebbero
accogliere solo i profughi laici dall’Islamismo,
Espellere tutti gli islamisti.

In quanto a noi laici secondo me dovremmo combattere il masochismo antioccidentale,
che mina liberta’ e democrazia.

Cordiali saluti a tutti i liberi e laici
Marcus Prometheus.

No Vatican No Taliban

giulio

Ho una curiosità: se un italiano volesse sposare uno spagnolo (dello stesso sesso) in Spagna, e l’italiano chiedesse il nulla osta dell’ambasciata italiana, questa lo rilascerebbe anche se si tratta di matrimonio che per la legge italiana non si può fare?

Southsun

Il consolato dovrebbe solo limitarsi a certificare che il cittadino italiano NON è sposato – con una donna – in Italia, per evitare bigamie.

Il consolato non può sindacare sull’applicabilità delle leggi di uno Stato estero, all’estero. Se si rifiuta su basi omofobiche è roba da Corte Europea.

Soqquadro

Chi ha il “potere della burocrazia”, spesso usa “tirarlo al proprio mulino”. Ovviamente il ragazzo, avrà il suo certificato prima o poi, ma prima dovrà aver fatto un po’ di terremoto. In teoria, la burocrazia italiana non può rifiutarsi di consegnarti un tuo certificato personale. Però anche le disposizioni del Ministero dell’Interno vietano espressamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso per “questioni di ordine pubblico”. In pratica l’impiegato fa un po’ il c*** che vuole. Anni fa un’impiegata di un piccolo comune del profondo Nord ha ignorato la delega assolutamente regolare che avevo fatto ad un’amica perchè mi ritirasse un certifi.cato. Sul certificato in questione risultava che il matrimonio dei miei genitori era successivo alla mia nascita (e considerato che ero alla festa di nozze, lo sapevo, eh), e l’impiegata per questioni di “privacy e delicatezza” (di chi?) rifiutava quindi di consegnare il certifi.cato alla delegata. Ho dovuto urlare al telefono per un quarto d’ora, ma tanto, l’amica in questione era già stata rimbalzata (e quindi non era più in comune), pertanto ho dovuto comunque aspettare che il certifi.cato mi arrivasse per posta. Avrei dovuto (e potuto) denunciarla, ma sarei in ballo ancora adesso. Oddio, adesso come adesso, lo farei. I calcoli pragmatici e la pazienza sono esauriti da un pezzo.

Soqquadro

Chi ha il “potere della burocrazia”, spesso usa “tirarlo al proprio mulino”. Ovviamente il ragazzo, avrà il suo certificato prima o poi, ma prima dovrà aver fatto un po’ di casino. In teoria, la burocrazia italiana non può rifiutarsi di consegnarti un tuo certificato personale. Però anche le disposizioni del Ministero dell’Interno vietano espressamente il matrimonio tra persone dello stesso sesso per “questioni di ordine pubblico”. In pratica l’impiegato fa un po’ il c*** che vuole.
Anni fa un’impiegata di un piccolo comune del profondo Nord ha ignorato la delega assolutamente regolare che avevo fatto ad un’amica perchè mi ritirasse un certificato. Sul certificato in questione risultava che il matrimonio dei miei genitori era successivo alla mia nascita (e considerato che ero alla festa di nozze, lo sapevo, eh), e l’impiegata per questioni di “privacy e delicatezza” (di chi?) rifiutava quindi di consegnare il certificato alla delegata. Ho dovuto urlare al telefono per un quarto d’ora, ma tanto, l’amica in questione era già stata rimbalzata (e quindi non era più in comune), pertanto ho dovuto comunque aspettare che il certificato mi arrivasse per posta. Avrei dovuto (e potuto) denunciarla, ma sarei in ballo ancora adesso. Oddio, adesso come adesso, lo farei. I calcoli pragmatici e la pazienza sono esauriti da un pezzo.

Southsun

Questi due tapini stanno “assaporando” una piccola parte dell’orrore tirannico che i nostri avi sperimentavano prima della caduta del potere temporale del Papa.

Marocco: ennesimo esempio della follia di uno Stato quando lo comandano i preti.

Federico Tonizzo

Ma chi glielo fa fare di sposarsi? Non andrebbe loro bene una comunissima convivenza?
Bah 😆

Commenti chiusi.