GB, Cameron dichiara fallito il “multiculturalismo di Stato”

Intervenendo a una conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera, il primo ministro inglese David Cameron ha dichiarato che “il multiculturalismo di Stato inglese ha fallito, rendendo i giovani islamici vulnerabili alla radicalizzazione”. “Con il multiculturalismo di Stato”, ha proseguito il premier, “abbiamo incoraggiato diverse culture a vivere vite separate, fallendo nell’obbiettivo di fornire una visione comune in cui tutti possano riconoscersi”. Cameron, riporta l’agenzia Reuters, avrebbe sostenuto che è ormai tempo di sostituire la “tolleranza passiva” con un “liberalismo muscolare”. Cameron non è nuovo a queste forti critiche al multiculturalismo: già tre anni fa (cfr. Guardian del 26 febbraio 2008) aveva usato toni simili, ma questa è la prima volta che le sue opinioni sono state esposte in veste di capo del governo.

Raffaele Carcano

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85 commenti

bismarck

Era ora ! Leggi uguali per tutti. No a riserve di legislazione per i gruppi etnici religiosi o quant’altro. Morte al comunitarismo!

antoniadess

meglio tardi che mai! spero che alle parole seguano i fatti: la laicità è l’unica soluzione alla pacifica convivenza delle diversità, il pluralismo e leggi uguali per tutti, la religione come fatto privato, libero ma fuori dalla sfera pubblica: perchè il buon senso è così difficile a farsi?

Sandra

Speriamo che Merkel e adesso Cameron riportino un po’ di buon senso in Europa.

Federico Tonizzo

Già, la Merkel se n’era accorta qualche mese fa. Condivido la speranza che il resto dell’Europa tragga le stesse conclusioni.

Felix

Speriamo che se ne accorga anche “certa” nostra sinistra.

moreno03

Forse hanno capito che il multiculturalismo come lo intendono loro non è sinonimo di integrazione ma di creazione di piccole enclavi separate e settarie ognuna della quali mira, in piccolo, alla trasposizione in loco del suo modello originario.

Dalila

E’ purtroppo l’errore comune e diffuso che sta portando il vecchio continente alla deriva.

Giovanni Duovi

Quindi dovrebbe cominciare a mandare in esilio Carlo,visto che ogni volta che lo interpellano sull’islam non fa che tesserne le lodi.
Ah già quello è anche capo della chiesa d’inghilterra,sarebbe troppo bello prendere 2 piccioni con una fava.

In ogni caso che cosa si sono riproposti di fare?
Cominceranno bandendo i tribunali islamici?
Riporteranno i diritti umani in alcune zone di londra, non a caso rinominate “londonistan”?

hmm non gli conviene,tanti petroldollari fanno bene alla loro economia.

Stefano Grassino

“hmm non gli conviene,tanti petroldollari fanno bene alla loro economia.”

Fino ad un certo punto. Quando si faranno due conti in tasca e vedranno il costo politico dei petrodollari, credo proprio che si ricorderanno della retromarcia.

iging

Ragazzi e ragazze, ma ci pensate? Cameron è un conservatore che difende la laicità, mentre da noi… che patetici!

Southsun

Da noi leccano il chiulo a Bagnasco e al protettore dei pedofili in tiara ed ermellino in pubblico, e danno migliaia di euro a puttanacce per orge in privato.

E sono (quasi) tutti “vergognosamente” (pluri)divorziati e risposati o conviventi.

Cattolicesimo à la carte, quando conviene se conviene. E la sgualdrina cattolica apre le gambe e ingrassa, ruttando qualche flebile rimprovero ogni tanto, all’indirizzo dei papponi che la mantengono.

capitano

Non avrei saputo dare una migliore definizione di “Italia”

Paolo

Finalmente. Speriamo che la loro esperienza serva anche agli altri stati.

Giovanni Duovi

Due consiglieri comunali Musulmani sono stati oggetto di forti critiche oggi per essersi rifiutati di aver preso parte ad un’ovazione di applausi in onore di un marine che ha vinto la George Cross.
Salma Yaqoob e Mohamed Ishtiaq sono rimasti seduti durante una cerimonia per il Caporale Appuntato Matthew Croucher.
Al 26enne e’ stata assegnata la George Cross dopo essersi gettato su di una granata Talebana per salvare i suoi commilitoni durante un imboscata nella provincia di Helmand nel 2008.
Stava prestando servizio con 40 commando quando la sua pattuglia venne raggiunta dal fuoco enmico ma il giovane sopravvisse miracolosamente perche’ il suo zaino assorbi’ la forza dell’esplosione.
Oltre 100 consiglieri al Consiglio Cittadino di Birmingham hanno presenziato una riunione Martedi’ notte per onorare il Caporale Croucher, che era presente in qualita’ di ospite d’onore.

Ma quando i consiglieri si sono alzati in piedi per un’ovazione scrosciante, i consiglieri Yaqoob e Ishtiaq, che sono entrambi membri del partito Respect, si sono rifiutati di alzarsi in piedi.

Alcuni colleghi consiglieri oggi hanno reagito con furia al geso e hanno bollato la coppia come ‘vergognosa’.

Il Consigliere Conservatore John Lines ha detto: ‘Dovrebbero vergognarsi di loro stessi.

‘Non e’ il luogo ne’ il momento di mettere in piedi proteste contro la guerra – quest’uomo ha rischiato la vita per i suoi compagni.

Yaqoob e Ishtiaq ieri sono rimasti sprezzanti delle critiche circa la loro decisione di non onorare il Caporale Croucher, definendo il gesto ‘falso patriottismo’.

Il Consigliere Yaqoob, leader del partito Respect e presidente della Coalizione Fermate la Guerra di Birmingham ha dettoL ‘Era piu’ una riunione per politici che si sentono bene con se stessi per aver mandato giovani uomini a morire per ragioni che sono state dimostrate come false.
Ho tutta la simpatia di questo mondo per i nostri soldati a livello umano, stanno solo facendo il loro lavoro.

‘Ma questa ovazione e’ stata solo un grande spettacolo pubblico, e’ stato falso patriottismo.

‘Avvolegere bare con bandiere e assegnare medaglie non lo rende piu’ giusto.’

http://www.dailymail.co.uk/news/article-1353197/Muslim-councillors-refuse-standing-ovation-Marine-won-George-Cross.html#ixzz1CtxtnseE

ecco perchè gli inglesi se la stanno facendo sotto.

OF

Io non sono daccordo, non fallito il multiculturalismo, ma la ghettizzazione favorita dallo stato. Questo tipo di “multiculturalismo” lascia certamente i giovani esposti al fondamentalismo, anche cristiano (vedi scuole private). Il multiculturalismo deve essere una fase transitoria continua in cui grazie al contatto tra persone con idee ed origini diverse vengano rimessse in continua discussione tutte le basi e le convenzioni acquisite in una società per poter raggiungere una sintesi realmente garante dei diritti umani personali e collettivi, nel campo religioso portando inevitabilmente ad una società laica.

c.j.

no io non sono per niente d’accordo. Ho abitato in Australia, per tre anni in Inghilterra e per più di tre anni in Svizzera. Il multiculturalismo non solo è un vero e proprio fallimento, ma in realtà spesso è solo mera utopia, non senso che non esiste, almeno come lo vedono in tanti. In Australia non vedi bianchi ed aborigeni vivere vicini e assieme, al contrario vivono spesso separatamente. A Londra cento volte peggio. Ci sono i quartieri dove vivono solo ebrei, zone per i gay, posti frequentati esclusivamente da “antipodeans” ecc. Qui in Svizzera va meglio nel senso che ci sono ognuno vive la sua vita stra fregandosene degli altri. Pensi a te stesso e gli altri praticamente non esistono. In Inghilterra gli omosessuali frequentano locali per gay lesbiche e transessuali, i neri vanno in clubs hip hop, i latinos stanno con i latinos e così via. Questo non è unire o vivere tutti assieme, ma è una sorta di ghettizzazione non forzata, ma praticata liberamente da persone che appartengono a gruppi sociali differenti. la ghettizzazione non è favorita dallo Stato, è liberamente praticata dalla gente.

fab

I gay chiaramente vanno in locali specifici per aumentare le possibilità di cucco.
I latinos, i neri e simili si frequentano perché hanno gusti comuni, ad esempio in musica (fatto peraltro del tutto culturale e non naturale).
Bianchi e aborigeni hanno appena qualche millennio (secondo molti, decine di millenni) di separazione da recuperare, che vuoi che sia…
Questi sono soltanto aspetti del tempo libero. L’osmosi culturale si ottiene abitando e lavorando insieme.
La gente tende a ghettizzarsi? Può essere; in tal caso, è lo stato che deve adoperarsi, mediante incentivi di vario genere, per ridurre il fenomeno per quanto possibile.

c.j.

scusa ma hai appena detto qualcosa di davvero antidemocratico:

“La gente tende a ghettizzarsi? Può essere; in tal caso, è lo stato che deve adoperarsi”

Dunque se il popolo liberamente fa una scelta, lo Stato dovrebbe intervenire per impedire alla gente di comportarsi come vuole. Non credi che sia paradossale? lo Stato dovrebbe adoperarsi per aiutare il popolo, non per andargli contro. Per ridurre il fenomeno per quanto possibile?? E poi scrivevi “L’osmosi culturale si ottiene abitando e lavorando insieme”. Ma non credo proprio. Come ti avevo già scritto, ho abitato per ben tre anni a Londra. Spessissimo (ti faccio alcuni esempi pratici) australiani neozelandesi abitano assieme in case di coabitazione per persone australiane e neozelandesi (houseshares o flatshares) e spesso sugli annunci scrivono proprio “antipodean flatshare in…. Ci sono zone dove -abitano- solo ebrei, o solo neri, o solo ispano americani. Ma fidati, io abitavo ad Acton Town e poi per quasi due anni a Battersea Park. Ci sono interi palazzi (blocks) dove abitano soltanto africani. vai li e guarda che sguardi ti fanno.

fab

Anche a Milano la zona di via Sarpi e via Canonica è quasi unicamente cinese; poi c’è anche via Padova che è estremamente multiculturale, dove si alternano momenti di solidarietà e di rancore. In ogni caso, questi sono semplici fenomeni, mica dimostrazioni.

Quanto all’antidemocratico, non ci siamo affatto: non è una novità che il vantaggio del singolo a volte va contro il vantaggio generale (cfr dilemma del prigioniero). Anche perché i popoli non scelgono un bel niente, quella è una prerogativa delle singole persone (evitiamo le ipostasi almeno su questo sito, please). E’ appunto in questi casi che serve un intervento pubblico.
Esempio classico: lo stato istituisce i parchi nazionali, per evitare che i cittadini distruggano le risorse ambientali.
Altro esempio classico, anche se sempre più teorico: lo stato tassa progressivamente i cittadini per rendere meno disuguale la distribuzione del reddito.
Tutt’al più quello che ho scritto è antianarcoliberale. Me ne farò una ragione.

Emilio Gargiulo

Cito da wilipedia:
Il termine Multiculturalismo è entrato nell’uso comune intorno alla fine degli anni ’80 e sta ad identificare una società ideale dove più culture possono convivere rispettandosi reciprocamente, senza impedire un interscambio reciproco, attribuendo, cosi, alle minoranze culturali la possibilità di affermare le peculiarità del proprio gruppo, ed il loro diritto ad esistere, senza omologarsi ad una cultura predominante.

In pratica, dire che il multiculturalismo è fallito, vuol dire che è fallita la possibilità che individui di differenti culture possano coesistere (ed entrare in contatto) sullo stesso territorio.

Evidentemente questo signore pretende che nella “sua” inghilterra abitino solo inglesi purosangue, e tutti i “non inglesi” (arabi, indiani, ma anche italiani, greci e francesi) vadano altrove.

“Meglio tardi che mai!” dicono alcuni. Senza capire che ciò, oltre ad essere il contrario della laicità, è anche il contrario dei diritti umani.

Emilio Gargiulo

Nel messaggio precedente il corsivo termina dopo la parola “predominante”.

Mi chiedo, relativamente al “liberalismo muscolare” se esso non sia un sinonimo di nazismo.

Stefano Grassino

Caro Gargiulo, come tu sei libero di esprimere le tue opinioni che comunque ed in ogni caso ho il dovere di rispettare, sappi che personalmente ritengo di avere il diritto di tremare all’idea che un domani persone con le tue convinzioni, possano prendere il potere in Europa.

Emilio Gargiulo

Beh, quelli come te, assertori del “liberalismo muscolare”, il potere in Europa l’hanno avuto, tra gli anni ’20 ed il 1945…

bismarck

Dubito molto che tra gli anni ’20 e ’40 ci siano stati assertori di un liberalismo muscolare anzi ci sono stati regimi che hanno distrutto la laicità in molti modi nel 1929 il concordato in Italia, nel 1933 il concordato in Germania e in URSS c’ha pensato il baffone ad affossare la laicità con la sua ideologia millenarista.
Quindi per favore studia bene la storia.

Fabio Milito Pagliara

tu dici

“In pratica, dire che il multiculturalismo è fallito, vuol dire che è fallita la possibilità che individui di differenti culture possano coesistere (ed entrare in contatto) sullo stesso territorio.”

ma questo è falso, il fallimento del multiculturalismo che è criticato per il suo creare ghetti e difensore dei ghetti implica solo che il suo modello di convivenza non funziona, per poter convivere gli individui hanno necessità di avere un quadro di riferimento legislativo comune che li garantisca in quanto individui, il multiculturalismo pretendeva che se tu nascevi per dire in un quartiere cattolico sulle tue libertà decidesse il papa, in un quartiere musulmano il mullah di riferimento, se ti sembra compatibile con il convivere insieme…..

il multiculturalismo parte da una concezione della cultura come qualcosa di rigido e dato una volta per tutte (la Cultura Cattolica, la Cultura Cinese) con grossolane approssimazioni, invece le culture sono solo un serbatoio di significati da cui ogni individuo attinge in modo diverso.

Emilio Gargiulo

E aggiungo: il contrario del comunitarismo è “la legge è uguale per tutti”. Mentre il contrario del multiculturalismo è il “monoculturalismo” di pura razza ariana, o padana che dir si voglia. E quando si usano “i muscoli” per ottenere “monoculturalismo”, come si chiama?

Federico Tonizzo

Il fatto è che:
1) Gli industriali hanno voluto la globalizzazione, compresa l’immigrazione in Europa di cittadini di Stati economicamente più poveri e quindi ricattabili economicamente, cioè pagabili meno degli Europei;
2) I politici europei, sempre più favorevoli agli industriali che ai comuni cittadini, hanno cercato di far “digerire” ai cittadini europei l’immigrazione, edulcorandola con concetti inventati all’uopo lì per lì, quali “multiculturalismo”, “integrazione”, “gli immigrati fanno lavori che gli Europei non vogliono fare (per salari da fame!!!)”;
3) Ora i seguenti nodi vengono al pettine:
(a) invece del benessere è stata globalizzata la miseria;
(b) mescolando etnie mentalmente diversissime si è creata irreversibilmente una miscela esplosiva;
(c) ora Cameron, persona di destra, vuole “rimediare” con il classico metodo di destra: la violenza…

Che SCHIFEZZA!!!

El Topo

Condivido la pur sintetica analisi. Peraltro Cameron ha grosse difficoltà a gestire la crisi economica e come ogni buon politico cerca di spostare l’attenzione su altro.

Roberto Grendene

chi semplifica per confondere e’ chi parla di “culture”, di “comunità”, di “tradizioni” incurante dei diritti delle persone, che vengono assimilate in tali “culture” e fatte oggetto di condizionamento sociale fin dalla nascita

Zerco

Ancora una volta, più delle dichiarazioni raggelanti di un capo di governo (ergo: personaggio retorico, ipocrita e ricattabile per definizione) fanno orrore il favore e il giubilo con cui queste ammissioni vengono accolte da sedicenti “razionalisti”.
Se un capo di governo di un paese con un sistema democratico dichiara fallito il multiculturalismo, sta decretando il fallimento della stessa democrazia. Possibile che così pochi lo capiscano? Lo ha detto la Merkel, Sarkozy non l’ha detto, ma l’ha addirittura fatto (nel suo stile cafone che sa tanto di ancien regime: ha istituito un ineffabile “ministero per l’identità nazionale”!!!). Adesso arriva Cameron, che addirittura, prefigura un “liberalismo muscolare” che sa tanto di Stati Uniti d’America prima di Martin Luther King.
Questa è la pietra tombale della democrazia.
E QUI C’E’ GENTE CONTENTA!!!

bismarck

Il multiculturalismo sta chiudendo le comunità in loro stesse senza interscambio.
E’ inutile farsi illusioni, è stato un esperimento con buoni propositi ma è fallito; l’unica linea è la laicità.
Favorire le singole comunità con le loro regole vanifica i diritti dei singoli questo è il risultato di fatto.

No al comunitarismo.

Emilio Gargiulo

Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.
Il comunitarismo ed il multiculturalismo sono due cose diverse.

Zerco

@ Bismarck

tu confondi le “regole” (delle singole comunità = norme + comportamenti comuni + abitudini) con le “leggi” dello stato di diritto.
Come Gasparri (cioè il portavoce dell’etnocrazia)
Se dici che “l’unica liena è la laicita” confondi la cultura con la religione.
Come Comunione e Liberazione (ovvero chi vuole lo stato confessionale)
Il tuo no al comunitarismo ha dei compagni di strada che non augurerei al mio peggior nemico (politico, il va sns dire…)

Zerco

@ Bismarck

tu confondi le “regole” (delle singole comunità = norme + comportamenti comuni + abitudini) con le “leggi” dello stato di diritto.
Come Gasparri (cioè il portavoce dell’etnocrazia)
Se dici che “l’unica liena è la laicita” confondi la cultura con la religione.
Come Comunione e Liberazione (ovvero chi vuole lo stato confessionale)
Il tuo no al comunitarismo ha dei compagni di strada che non augurerei al mio peggior nemico (politico, il va sans dire…)

bismarck

Forse concettualmete non sono propriamente simili ma il multiculturalismo porta empiricamente ad un comunitarismo di fatto (mutilazioni genitali, matrimoni combinati ecc. che queste comunità mantengono ancora da noi).
Per favore non guardiamo solo quello che in astratto va bene, bisogna vedere anche le situazioni di fatto che si creano.

bismarck

Non ho ben capito cosa intendevi con regole e leggi, dovresti spiegarti meglio.
Le regole di una comunità comunque non devo contrastare le leggi dello stato o raggiungere scopi che lo stato vieta. La laicità è un metodo che non può essere confinato solo alla religione ma valgono per tutte le idee politiche, filosofiche religios,e ecc. è un metodo per evitare di scannarci a vicenda.
La laicità è una visione generale della società.
Comunque non ho capito cosa centri Gasparri e Comunione e Liberazione con la laicità visto che l’hanno contrastata in tutti i modi…

Fabio Milito Pagliara

@Emilio

purtroppo non sempre, se tu per difendere le culture nomini dei responsabili di quella cultura e di quella comunità (ti ricordo che in Inghilterra han messo i tribunali con legge della sharia) ottieni il comunitarismo

bismarck

Un esempio di comunitarismo nostrano? Il concordato che da benefici enormi (legislativi e finanziari) ad una sola comunità, anche benefici di tipo giuridico (vedi annullamento dei matrimoni da parte della sacra rota che deve essere recepito dal nostro ordinamento giuridco, per fortuna ultimamente la Cassazione ha messo un freno).

Stefano Grassino

E QUI C’E’ GENTE CONTENTA!!!

E allora? Tu hai diritto alle tue idee, io alle mie. Tu illumina pure. Io esprimo un semplice parere portando rispetto per chi non la pensa come me. Vedi di imparare un po di educazione, e ricordati che tra gente civile deve esistere un sano e civile confronto; nessuno ha la verità in tasca. Di Pontefici ne abbiamo avuti fin troppi. Grazie.

bismarck

La pietra tombale della democrazia è il comunitarismo che annienta di fatto la laicità.
Perchè credi che bxvi pretende che la libertà religiosa debba sovrastare tutto? Per costruire un enclave di norme che influenzi anche la vita di tutti i cittadini e così è anche per tutte le altre religioni, non a caso era nel programma degli islamisti che anche loro volevano delle comunità rette dalle loro regole a discapito di quelle generali.

Stefano Grassino

@ Emilio Gargiulo

Beh, quelli come te, assertori del “liberalismo muscolare”, il potere in Europa l’hanno avuto, tra gli anni ‘20 ed il 1945…

Vedo che in quanto ad argomentazioni sei un po scarso. A già, tu hai la verità in tasca e chi non la pensa come te è un peccatore. Amen.

Emilio Gargiulo

Beh, è lo stesso argomento che hai usato tu. Lecito per te, non lecito per me?
Chiaro esempio di “liberalismo muscolare”. È Libero solo chi usa i muscoli. Chi non li usa è islamico.

Sandra

Forse varrebbe la pena leggere quello che ha detto Cameron, magari si capisce meglio cosa intendesse per muscolare, prima di associarlo a un esercizio di forza bruta, no?

“Now, second, we must build stronger societies and stronger identities at home. Frankly, we need a lot less of the passive tolerance of recent years and a much more active, muscular liberalism. A passively tolerant society says to its citizens, as long as you obey the law we will just leave you alone. It stands neutral between different values. But I believe a genuinely liberal country does much more; it believes in certain values and actively promotes them. Freedom of speech, freedom of worship, democracy, the rule of law, equal rights regardless of race, sex or sexuality. It says to its citizens, this is what defines us as a society: to belong here is to believe in these things. Now, each of us in our own countries, I believe, must be unambiguous and hard-nosed about this defence of our liberty.
There are practical things that we can do as well. That includes making sure that immigrants speak the language of their new home and ensuring that people are educated in the elements of a common culture and curriculum. Back home, we’re introducing National Citizen Service: a two-month programme for sixteen-year-olds from different backgrounds to live and work together. I also believe we should encourage meaningful and active participation in society, by shifting the balance of power away from the state and towards the people. That way, common purpose can be formed as people come together and work together in their neighbourhoods. It will also help build stronger pride in local identity, so people feel free to say, ‘Yes, I am a Muslim, I am a Hindu, I am Christian, but I am also a Londonder or a Berliner too’. It’s that identity, that feeling of belonging in our countries, that I believe is the key to achieving true cohesion.”

Zerco

Per quanto l’aggettivo “muscular” abbia un tono più sfumato, giacché fa da contraltare ai successivi “stonger”, ci sono alcuni punti che mi confermano il sospetto che la strada prefigurata da Cameron non sia tanto quella dell’integrazione, ma dell’assimilazione:
“we must build stronger societies and stronger identities at home”
“ensuring that people are educated in the elements of a common culture and curriculum”
“shifting the balance of power away from the state and towards the people”
Queste “practical things” sono strumenti di creazione di identità che, mancando una definizione attuale accettabile di “società”, rischia di diventare etnica, dando un nuovo giro di manovella al nazionalismo di tipo biologico o culturale, quindi esclusivo.
Interessante anche che la “local identity” sia vista solo in termini religiosi “I am Muslim, Hindu, Christian”. Non la vedo come una mera semplificazione: siamo di fronte a una dimostrazione del fatto che la religione sta diventando un sinonimo di nazione, segno esteriore della differenza culturale e anche fisica. Che è appunto la vulgata attuale nata dalle teorie dello scontro di civiltà che ora sono dominanti.
Il progetto che io vedo tra le righe non è quello dell’integrazione (democratico), ma quello dell’assimilazione, che è più rischioso e forzato. Perché presuppone un’alternativa secca: o diventi uguale a me (stesso modo di pensare, stessi patiti da votare, stessi costumi, stesso modo si vedere il mondo, stessi vestiti, stesso cibo, stessi acquisti) o sei fuori.
A lungo andare è un progetto segregazionista.

Stefano Grassino

A lungo andare è un progetto segregazionista.

Se così fosse sarebbe sbagliato anche per me. Il problema che mi pongo, e per favore lasciamo perdere le polemiche, è: il mondo mussulmano è in grado di comprendere il concetto di assimilazione? Io credo di no. Per loro il dialogo è solo segno di debolezza da parte nostra. E’ il segno che Allah, nella sua grandezza, ci sta rendendo poca cosa affinchè il suo popolo possa dominarci. Per un progetto di assimilazione, occorre essere in due ed in buona fede da entrambe le parti.
L’occidente ha le sue colpe, ricercando uno sfruttamento della mano d’opera e loro (almeno a mio giudizio) non hanno alcuna intenzione di integrarsi ma di conquistarci.

Roberto Grendene

“Il progetto che io vedo tra le righe” … “A lungo andare”

se la strada dovesse essere quella che presupponi, che leggi tra le righe, sarebbe un bel problema

il fatto e’ che il problema c’e’ ora ed e’ un altro: aver affidato alle “comunità”, espressioni di non definibili “culture”, compiti dello stato e ruoli che stanno segregando
Io vedo il progetto segregazionista in atto ora, e genera conflitti tra “culture”: i cittadini devono essere assimilati in “culture”, le comunità di riferimento li rappresenteranno senza via di scampo, e chi si smarca sarà figlio di nessuno.

ΔΙΩRAMA

Non ho capito cosa intende Cameron in punti chiave del suo comunicato: “local identities”, “common culture and curriculum”, etc.
Nemmeno il termine fondamentale del discorso, “muscular liberalism”, ma questo è anche causa del fatto che non conosco per bene l’inglese e non so cosa intendano Cameron in particolare e i britannici in generale per “liberalism”.
Non festeggerei quindi sùbito, vediamo che chiarimenti ne usciranno.

Giovanni Duovi

Io sostengo che il fatto di rimanere vaghi è voluto.

Nel concreto cosa si ripropongono di fare i tory?
che significa LIBERALISMO MUSCOLARE nel concreto?
chiuderanno in gatta buia qualche pakistano che segue l’usanza di rispedire in patria la figlia pre-adolescente per farla maritare,e faranno qualche retata contro quei medici abusivi che praticano l’infibulazione.
Al che partiranno le lodi per l’operato dell’esecutivo di cui Cameron è a capo.
Ma in realtà questo non è nulla in confronto al lavoro che c’è da fare per far capire ai cittadini appartenenti alle diverse confessioni religiose che l’unico principio che può realmente salvaguardare la convivenza civile è la laicità.

Ma Cameron,come tanti altri politici,siano essi labour o conservatori, non ha alcuna intenzione
di riportare la religione nella sfera privata.
Leggetevi un discorso di Cameron prima delle ultime politiche,più volte dice che il dovere dei politici è quello di “riportare la religione al centro della vita pubblica del paese” …ed è la stessa cosa che diceva un ministro degli interni dell’ultimo esecutivo laburista.

Insomma,a questi governanti,ma non solo a quelli della GB, non frega assolutamente nulla di rimarcare la laicità dello stato,a loro interessa solo governarci il più agevolmente possibile,e se questo avviene tramite la religione (che sappiamo è un grande strumento per governare le masse) tanto meglio.

Roberto Grendene

“Ma Cameron,come tanti altri politici,siano essi labour o conservatori, non ha alcuna intenzione di riportare la religione nella sfera privata … a questi governanti…non frega assolutamente nulla di rimarcare la laicità dello stato”

puo’ essere benissimo
le volte che si comportano da clericali vanno fischiati
le volte che si comportano da laicisti vanno applauditi, consci che potrebbe essere tattica

inutile fare analisi delle intenzioni, per me

Nino

molti commenti a questo articolo sfociano nel nazionalismo più esasperato, e questo è preoccupante..

Roberto Grendene

oibo’, sarebbe preoccupante

ma dove sono tutti i commenti che sfociano nel nazionalismo, e nel nazionalismo “più esasperato”? volevi dire che alcuni commenti ti sembrano nascondere nazionalismo?

io noto invece una raffica di commenti, spesso ripetuti o con frasi ripetute, sulla presunzione che le dichiarazioni di Cameron portino alla rovina

Alberto

Si li ripetiamo invece. A Cameron non gliene frega nulla della Laicità, dell’ Unione Europea e ovviamente dell’extracomunitario.

daigoro

finalmente hanno capito la regola base:

non si può essere tolleranti con gli intolleranti

Batrakos

Adesso io non sono capace di analizzare le sfumature del termine multiculturalismo, anche perchè non fosse esso possibile ad alcun livello non potrebbero mai convivere italiani del sud o del nord, ma andando anche più nel sottile non potrebbero convivere gente che viene da zone di mare con gente che viene dalla montagna per dire due culture tra loro molto diverse.
Il multiculturalismo non nasce come un’aspirazione ma come una necessità: nel senso che gli uomini, spesso, di istinto tenderebbero a rimanere nella loro comunità di origine, ma la necessità dell’uomo di spostarsi mette per forza, come sempre è successo, diverse comunità nella necessità di convivere, tntopiù in una società come quella attuale fondata sullo spostamento globale di capitali e di merci, quindi anche di persone.
Quale la soluzione?
A me parrebbe semplice: l’uniformità giuridica e sociale (quest’ultima signi f i ca che a parità di lavoro si riceve parità di trattamento indipendentemente dalla nazionalità del lavoratore), per cui va bene mantenere usi e costumi delle counità fintanto che esse non confliggano coi principi giuridici fondamentali dello Stato (conquista essenziale, questa, delle società laiche e moderne).
Dunque se multiculturalismo vuol dire mantenere la poligamia per chi viene da quelle tradizioni questo è sbagliato; se vuo dire che le comunità possano festeggiare le loro ricorrenza o mangiare secondo i loro gusti e le loro culture questo va benissimo.
In Italia abbiamo un ottimo faro di riferimento: la Costituzione, nel mondo la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

Stefano Grassino

@ Batrakos

Nella storia vincono i forti nel pensiero e nell’azione; la forza intesa non come forza bruta, ma come forza di argomenti, di critica, di sapere, di idee, di esempi e capace di esercitare una reale egemonia.
Cameron ha avuto il coraggio di affrontare “il problema” e dunque, come primo atto, rendiamogliene merito.
La politica dello struzzo è la più deleteria che io conosca e guarda caso è quella tipica della nostra classe dirigente.
Adesso diamo tempo al tempo e vediamo nei fatti come si muoveranno i governi Europei, dopodichè giudicheremo.

giovannibattistateo

Era ora che qualche governante si decidesse a parlare sulla questione e lo ha fatto questo giovane leader,mentre da noi con la gerontocrazia ed il vaticano sempre più rivalutato dai nostri politici (ci si è messo pure Vendola) avviene come in Inghilterra .Gli islamici ci stanno invadendo in maniera silente, non accennano a diventare Italiani e sopratutto sono invasati del maledetto corano che hanno imparato a memoria e non sanno altro. Provo a discutere,cercando di far conoscere l’ateismo e la non credenza come ultima risorsa per il bene dell’umanità ed anche per il loro ma sono ostinati,penso perchè l’islam concede loro una grande valutazione maschilista,con le loro donne pronte a servirli come esseri inferiori. Occorre che anche in Italia si instauri una pari offensiva come quella di Cameron,respingendo questi islamici che sfruttano la nostra nazione apportando solo vu-cumprà non tecnici o valenti professionisti.Speriamo che ci sia una riscossa.

Otzi

Non siamo figli di dio, siamo figli di un uomo. Prima quindi, a fondamento, le ragioni dell’uomo. E l’educazione di non attribuire a chi la rifiuta l’attribuzione di una paternità falsa, facendolo un bastardo. I credenti sono arroganti seccatori e nient’altro!

matelda

Il multiculturalismo non è possibile, nè augurabile. Non si tratta di superare qualche incomprensione superficiale, ma di integrare due sistemi di valori completamente all’opposto.
Per poter vivere nei nostri paesi gli islamici dovrebbero accettare i “nostri” principi e le “nostre” leggi ,prima di tutto rinunciando a proiettare la loro religione nella sfera pubblica e vivendola solo come un fatto privato. Quale governante ha la lucidità e il coraggio di affermare queste cose? Piuttosto si assiste a una negazione dei principi di laicismo e di libertà di pensiero su cui i paesi europei si sono fondati. Capiremo quando sarà troppo tardi dove ci ha condotto la vigliaccheria.

Stefano Grassino

Non so dire se sarà troppo tardi ma se lo capiremo, sarà quando avremo l’acqua alla gola, onde per cui la retromarcia non potrà avvenire in maniera semplice ne indolore.
Nutro una sola speranza: che i giovani mussulmani o di altre realtà culturali, si innamorino del nostro modello di vita assimilandone una gran parte, fatto questo che porterebbe ad un’inserimento sentito prima e voluto poi, tanto che non si creerebbero i presupposti per la nascita di una corrente xenofoba.

Otzi

Cara Matelda dici bene. Ogni conquista è una lotta. E non ci sarebbe una lotta contro dio, se non ci fosse dio, assetato di sangue umano, come arma dell’uomo credente per versare sangue umano. Dio è la negazione dell’uomo. E’ una volontà di morte.

Giovanni Bosticco

Tutti, a mio parere, dovrebbero vivere la loro religione
nell’ambito privato, e non ficcarla nella sfera pubblica,
che, come dice il nome stesso, é di tutti, cristiani, atei,
musulmani.
E credete che i cattolici siano molto migliori?
Siamo arrivati, nel dicembre 1970, col matrimonio civile
indissolubile. E non basta: hanno montato su un referendum
per farcelo accettare. Mancava la legge per obbligarci ad
andare a messa.
E la piantino, una buona volta, con le “radici cristiane della
Europa”. Quel che abbiamo, di civiltà, è venuto da pagani,
cristiani che li hanno imitati (Rinascimento italiano), apporto
matematico e scientifico dai musulmani, o dai creatori della
Era Moderna, che maledicevano la Chiesa, o, se non lo facevano,
erano maledetti da essa.

matelda

Hai ragione, in Italia le conquiste laiche sono rese più difficili dalla presenza paralizzante della Chiesa. Ma questa non è una buona ragione per rinunciare anche a quelle, faticosamente conquistate,in nome di un malinteso e mai vituperato abbastanza multiculturalismo.

Belial

Durante il boom economico gli immigrati in Europa facevano comodo, alla fine di quel periodo nessuno ha voluto cacciarli via nella speranza che tornassero utili, ed ora che l’Europa è piagata dalla crisi economica ecco che tutti i leader hanno un’amara e sofferta crisi di coscienza, e uno ad uno dichiarano che “il muticulturalismo ha fallito”, da leggere come “Si prega di andare via”

Giovanni Bosticco

Ma, scusate tanto, cosa hanno fatto questi immigrati
per evitare questa situazione, ossia per risolvere i
problemi a casa loro, senza dover emigrare?
Parliamo degli Italiani, di cui purtroppo sono figlio.
Hanno sempre parlato di “cambiare”, e per 45 anni
hanno votato lo stesso partito, Hanno ritenuto “liberale”
Berlusconi e “comunista” Berlinguer.
E non mi si racconti della mancanza di materie prime:
il Giappone ne è del tutto privo.

bardhi

In Inghilterra gli anti-emigranti sono apparsi sin dal apparizioni dei primi pakistani nei anni 60-70, è stato grazie al impostazione delle stato inglese che si è bloccato sul nascere le manifestazioni pubbliche di razzismo e si è cercato di creare il multiculturalismo non tutti gli stati europei hanno adottato questa politica.
Adesso invece tutti si accorgono che ci voleva un altro modo di approccio, il comunitarismo ha raggiunto livelli paradossali, cittadini britannici che nascono in certe comunità chiuse non conoscono nemmeno l’inglese, studiano in scuole private, hanno i loro tribunali che applicano la sharia ect ect, Almeno in questo caso nessuno sta dicendo “Si prega di andare via” anche perche non si possono mandare via i cittadini britannici a prescindere dal etnia di provenienza, ma una sosieta cosi frammentata ha un livello di collaborazione molto basso.

Giovanni Bosticco

Vi provo subito quant’é assurdo il multiculturalismo.
Nella cultura automobilistica inglese, tutti viaggiano
a sinistra. Nella nostra tutti a destra.
Potremmo convivere, ognuno guidando a maniera
sua?

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