Il pm chiede 18 anni di reclusione per don Conti

Il pm Francesco Scavo, durante la requisitoria tenuta ieri, ha chiesto diciotto anni di reclusione e cinquantamila euro di multa per don Ruggero Conti, l’ex parroco della Chiesa di via Selva Candida, a Roma. Don Conti è accusato di abusi sessuali con sette ragazzini e di induzione alla prostituzione.

Raffaele Carcano

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43 commenti

maxalber

Anche i cattoterroristi che tu fiancheggi vanno condannati.
E naturalmente anche i loro fiancheggiatori.
Perchè non cominci a condannarti al silenzio?

Volo alto

Anche i suoi “mentori” che hanno permesso che questo schifo si manifestasse in tutta la sua indecenza!

alessandro

@ Enrico: sono proprio le gerarchie della tua chiesa amorevole e caritatevole ad aver permesso per decenni l’abuso dei minori….Adrebbero arrestati anche loro ma ovviamente ciò non accadrà mai purtroppo….

Roberto Grendene

ovviamente se e’ colpevole, che sia condannato come tutti gli altri colpevoli dello stesso reato

il punto e’ che se c’e’ chi l’ha coperto, egli deve essere condannato

e se l’organizzazione a cui appartiene non ha attuato misure di prevenzione e intervento vista la funzione educativa (e quindi a contatto con bambini) che dice di svolgere (e per la quale batte cassa dallo stato), beh allora sarebbe ora di indagare su tale organizzazione

ah, già, dimenticavo, c’e’ la norma salvapreti 🙁

POPPER

è bene che anche loro si convincano che sono davanti alla legge uguali a tutti gli altri, se commettono reati accettino di sottoporsi ai processi e alle sanzioni, se poi dio li vorrà giudicare in un’altra dimensione, non è eticamente vincolante per la nostra legislatura italiana, e ciomunque dio non è al di sopra della legge.

Norma che però non vale per i reati gravi come la pedofilia, non so se da ieri è cambiato qualcosa a tal proposito.

Enrico

Ricordo che la responsabilità penale è individuale.
Scusate se un capoturno violenta unìoperaia la colpa è eslusivamente sua oppure anche del direttore di stabilimento?

Kaworu

se il direttore dello stabilimento insabbia tutto, licenzia l’operaia e trasferisce il capoturno in un altro stabilimento (magari con la promozione, chissà) tu che ne dici a proposito di “chi è la responsabilità”?

Piero

Anche del direttore dello stabilimento che non ha saputo/potuto assicurare un ambiente sicuro e salubre. Al lavoro uno ci va appunto per lavorare, non per rischiare di farsi stuprare o magari morire. Infatti nel caso degli incidenti sul lavoro, il principio é lo stesso. Scusa, se mandassi tua figlia all’asilo e scoprissi che viene maltrattata, denunceresti l’insegnante, ok, ma sono certo che vorresti un risarcimento anche dall’asilo. Non fa una grinza vero?

Sandra

e se un operaio violenta un ingegnere come te, e poi vieni a scoprire che il capo del personale era al corrente di precedenti analoghi in passato, tu come la prendi? Sicuro che non lo denunceresti per negligenza?

hakamarossa

enrichino, sai che esiste anche il reato di favoreggiamento?

alessandro

@ Enrico: Ratzi-natzi sapeva tutto tant’è che per entrare in suolo USA ha usufruito dell’immunità diplomatica … si chiama favoreggiamento ….

Stefano

@ Kaworu

Il termine “responsabilità”, nel vocabolario enrichese, deve essere sempre contestualizzato e soprattutto inteso nell’accezione più vantaggiosa per Santa Romana Chiesa.

Kaworu

hai ragione, probabilmente per lui significa “irresponsabilità”, dato che il suo vocabolario è l’esatto opposto di quello del resto del mondo

Enrico

Fermo restando che Grandene ha scritto “se l’organizzazione a cui appartiene non ha attuato misure di prevenzione e intervento” senza parlare di favoreggiamento mi chiedo cosa doveva fare il direttore di stabilimento?Spiegare che non si violentano le operaie?mi sembra ovvio.Nelle multinazionali magari esiste una linea per denunciare queste cosa però solo in inglese quindi sai che utilità per la maggior parte dei lavoratori.
Diverso è il caso di favoreggiamento che comunque è meno grave del fatto iniziale.

Kaworu

ascolta per rispetto verso di noi… puoi riformulare quello che hai scritto in italiano comprensibile, magari utilizzando la punteggiatura in modo appropriato?

grazie…

hakamarossa

vedi enrichino, il santone capo della tua setta i violentatori li copre. mica per niente negli USA ha dovuto chiedere l’immunità diplomatica. altrimenti finiva sotto processo. favoreggiamento e complicità.

alessandro

@ Enrico: non rigirare la frittata ( so che per voi cattotaliban é molto difficile visto che è la vostra preferita attività). prevenzione , in questo caso, vuol dire che se io faccio parte di questa organizzazione caritatevolissima e buonissima (huahuaha) e vengo a conoscenza di abusi su minori denuncio il colpevole e , al contrario di quello che la caritatevolissima organizzazione ha fatto fino ad oggi, non lo copro ed insabbio il delitto stesso.
A mio avviso,poi, il favoreggiatore è anche peggio del pedofilo in quanto il secondo è malato il primo (in teoria) no.

Otzi

Caro Enrico dolcissimo. Se il supremo pastore della tua santa madre chiesa ha coltivato nel di lei seno l’innominabile delitto sui minori; ciò, storicamente, è stato un atto calcolato e voluto come prezzo da pagare (e quale prezzo!), mettitelo bene in testa, per allontanare e neutralizzare col segreto e col silenzio il più grave delitto (secondo il papa e compagnia brutta) della disonorabilità della santa madre chiesa, sposa divina ed infallibile, senza ruga e senza macchia, del Cristo. Naturalmente col suo seguito di inumane ingiustizie per le povere vittime. E di presa in giro del suo stesso povero sposo Gesù Cristo, che aveva detto chiaro: “piuttosto di scandalizzare uno di questi piccoli…. meglio che gli si attacchi una macina da mulino al collo e lo si dia in pasto ai pesci”. Se invece di insabbiare, nel silenzio, avesse il gran gerarca, che al timon è della barca, emato l’ordine di applicare nel più assoluto silenzio il comando di Cristo, almeno un forte deterrente sarebbe stato messo in atto. In fondo i suoi preti, li sottraeva comunque al tribunale civile. E non dirmi che è delitto perchè in nome di dio la chiesa può far tutto quello che vuole. Almeno fino a ieri. Finchè ha trovate tante tontine pecorelle con la caccarella del timor di dio… Oggi ci sono i fermenti lattici!

Enrico

A parte le solite volgarita vedo che siete ossessionati nel dire che il Card Ratzinger era l’insabbiatore degli scandali pedofilia. Tutti i capi di stato non accettano di essere trascinati in giudizio da uno stato straniero, il principio della responsabilità oggettiva del superiore che voi usate è molto largo al punto da essere risibile.

*Piero

Il datore di lavoro non è sempre responsabile degli incidenti che accadono nelle sue aziende in quanto esistono varie figure tra cui i preposti. Qualora poi il lavoratore sia stato informato del rischio e compie ciò che non doveva fare ad esempio la responsabilità è solo sua.

hakamarossa

bugiardo enrichino. nel caso del tuo santone capo le prove degli insabbiamenti ci sono, e vergate di suo pugno.
è reponsabile degli insabbiamenti. e non solo. ha favorito tali orrendi delitti.
in modo continuativo.

fiertel91

Ripeto: se ad Enrico interessassero le fonti e le prove farebbe parte del nostro club. È fiato sprecato. Nemmeno se lo confessasse pubblicamente nazi stesso ci crederebbe.

Southsun

@ Enrico.

Dipende se i suoi superiori hanno insabbiato la vicenda o nascosto/inquinato le prove.

Se è così, devono andare in galera pure loro e risarcire IN SOLIDO le vittime.

Altrimenti non si capisce che ci stia a fare il reato di “associazione a delinquere”, se la responsabilità è s-e-m-p-r-e personale.

Pure mafiosi e camorristi potrebbero fare lo stesso discorso.

francy

spero che finisca i suoi giorni marcendo nelle patrie galere, magari sodomizzato da altri detenuti

Alessio

L’auspicio della sodomizzazione in carcere è forte, ma come non condividerla?

stefano

spero che se la colpevolezza sarà provata il don se ne vada in carcere ma la vedo dura assai…viviamo in un paese troppo clericalizzato.

Sandra

Il superiore di don Conti era il vescovo Reali (una combriccola di aristocratici), e per lui, a conclusione del processo apertosi nel giugno del 2009, c’era un’accusa per favoreggiamento e concorso esterno in reati di pedofilia tra il 2002 e il 2006 (nella cosiddetta era del nuovo corso dell’altro nobiluomo):

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_maggio_20/processo-don-conti-testimone-vescovo-paolo-brogi-1703055680326.shtml

Due mesi prima, nel marzo 2010, mons. Reali era stato nominato amministratore apostolico di Civitavecchia Tarquinia, aggiungendolo al titolo di vescovo di Porto-Santa Rufina. Un uomo di fiducia.

Sandra

Il verbale della deposizione del Vescovo Gino Reali sentito dal Pm Francesco Scavo Lombardo il 1 dicembre 2008. E’ stato pubblicato anche dal nuovo libro sui casi di pedofilia nella chiesa cattolica a cura di Luigi Irdi, “Il peccato nascosto”

PM – Ma lei, Eccellenza, aveva avuto già qualche sentore di queste voci?
Reali Gino – La prima voce l’avevo sentita da don Ruggero stesso, come le spiegavo. Poi alla fine del mese di ottobre don Ruggero venne da me dicendo: “mah, queste voci continuano”. Ma io non ebbi nessuna informazione. Io, è chiaro, non vivo nella parrocchia, e in quel periodo ero molto in giro. Poi don Ruggero mi disse: “ma, sai, io vorrei tirarmi un pochino fuori, vedere un po’…”, e chiese di assentarsi dalla parrocchia.
PM – Eccellenza, nessun altro ne parlò degli abusi commessi da don Ruggero?
Reali Gino – Beh, ci furono diverse persone che furono coinvolte, non so a che titolo, nella comunità parrocchiale. Io fui raggiunto da qualcuno, poi successivamente si aggiunsero altre persone insomma, ecco.
PM – Mi racconti.
Reali Gino – Un giorno venne un uomo che era stato responsabile dell’oratorio, accompagnando due ragazzi, e mi riferì di nuovo queste voci. Uno di questi ragazzi mi raccontò di essere stato molestato alcuni anni prima durante un campeggio. Tutti erano usciti per una passeggiata sui monti e lui no perché non stava bene. Mi disse che anche don Ruggero era rimasto a l’aveva molestato. Io cosa feci? Davanti a una cosa del genere chiesi che queste voci, perché non rimanessero a livello di voci, fossero messe per iscritto.
PM – Ma lei credette al ragazzo?
Reali Gino – Mah, vede, io non tanto gli ho creduto.

Per tutto il verbale:
http://www.brogi.info/2011/02/il-pm-diciotto-anni-per-don-ruggero-conti-il-prete-accusato-di-aver-abusato-di-sette-minori.html

Enrico

Quando si accusa qualcuno lo si mette per scritto e si firma.
Visto che si interessa molto la sicurezza sul lavoro vi ricordo che quando si fà ripartire una macchina dopo la manutenzione si dà un ordine scritto e firmato.

Paul Manoni

@Sandra
Sono sempre piu’ convinto che sei la persona piu’ informata e competente qui, per cio’ che concerne lo scandalo “preti-pedofili”. Riesci sempre a trovare non solo i link o le spiegazioni giuste per ogni singolo caso che appare qui su Ultimissime, ma anche ad approfondire così tanto la notizia, da risultare sbalorditivamente competente.
I miei complimenti per l’autorevolezza. 😉

Barbara

Enrico, come mai Ratzinger ha voluto che tutti i casi passassero da Roma se come dici tu il datore di lavoro non è responsabile?

Infatti Ratzinger l’ha dato l’ordine scritto, dopo la presunta manutenzione, facciamo penitenza!

O già non ti ricordi più di niente?

Barbara

Scusa, non da Roma, agli inizi, ma dalla Congr. Dottrina della Fede di cui era a capo.

Sandra

@Paul, solo banali ricerche e qualche controllo a verifiare le notizie, niente che non potrebbe fare un normalissimo e neppure troppo brillante cronista…. il fatto che non riescano a farlo in me desta tanti sospetti per loro quanto in te ammirazione (esagerata!) per me… comunque grazie, mi ha fatto piacere!

@Enrico,
chissà se capisci… non è cosi’ semplice mettere per scritto un’accusa del genere. Devi tener conto del fatto che a quell’età si ha un’idea vaga di quello che sia un normale rapporto, e il confine tra una carezza normale e una morbosa è difficile da tracciare: lo percepisci, ma come fai a metterlo per scritto? “Il prete mi toccava nelle parti intime” è già un’espressione un po’ ambigua, quali parti e quale tocco, è come una scena di un film che il bambino non ha le parole giuste per descrivere. Sono sicura che molti genitori pur di evitare “chiacchiere”, come i preti per evitare i “chiacchiericci”, minimizzino questi fatti, che “non sembrano cosi’ tremendi, eh una toccatina cosa vuoi che sia”, magari c’è qualche bestia che ci ride su di fronte al bambino. E al quel punto per il bambino il dubbio di aver capito male, la vergogna di passare per una lagna, la vergogna in sè, la paura di essere preso in giro o isolato, portano a tacere. Basta che tu pensi quello che passano le maggiorenni quando segnalano o denunciano una violenza brutale da parte di uno sconosciuto, tolto quindi ogni dubbio o condizionamento affettivo o familiare: da domande tipo “com’eri vestita?” puoi capire che il clima in Italia non sia tra i piu’ favorevoli a mettere per scritto episodi di violenza sessuale.

Secondo un giornale, “Le vittime sarebbero sempre state scelte tra giovani con personalità fragili e con problemi familiari, sempre secondo il pm.”
E anche questo è un classico, sono bambini già un po’ a parte, di quelli che nella migliore delle ipotesi agli altri fanno un po’ pena, su cui si fanno battutine “ma poi poverino lo dobbiamo accogliere come uno di noi perché è sfortunato”. Non è “uno di noi” e il pedofilo lo sa bene. Tanto bene che gli altri, quelli normali formano gruppi di sostegno, lo si vorrebbe persino come celebrante al proprio matrimonio.

“Ho tenuto nascosto questo fatto e ho deciso di raccontare degli abusi subiti solo dopo tanti anni, esattamente quando mia moglie mi chiese di far celebrare il nostro matrimonio proprio da don Ruggero Conti. A quel punto mi sono confidato con mia moglie. ”

I preti eccezionali (e non solo i preti, preti), quelli che “fanno tante cose per i nostri ragazzi”, che si conquistano la fiducia di tutti facendo piu’ di quello che normalmente ci si potrebbe aspettare. Ecco, occhio agli animatori eccezionali, a quelli che si fanno in quattro a organizzare. E’ la strategia del pedofilo, scegliere le vittime e crearsi l’alibi con tutti gli altri. Proprio per questo, perché è uno schema noto, al superiore “il chiacchericcio” dovrebbe mettere in allarme. Chiamare uno psicologo, uno psichiatra, questi uomini sono malati. Anche per un motore rotto si chiama un meccanico esperto, non lo si rimonta su un altro veicolo! Cosa che il vescovo Reali ha fatto anche con un prete spagnolo in servizio nella sua diocesi romana, vescovo che ha dato al sacerdote una lettera di raccomandazione per il vescovo di Getafe (Madrid), nella quale definisce il prete accusato di pedofilia come una “brava persona” che voleva tornare in Spagna “per curare la madre malata”.
http://www.elpais.com/articulo/sociedad/obispo/italiano/recomienda/Espana/cura/acusado/abusos/elpepisoc/20100330elpepisoc_3/Tes

Sandra

riprovo senza link…

@Paul, solo banali ricerche e qualche controllo a verifiare le notizie, niente che non potrebbe fare un normalissimo e neppure troppo brillante cronista…. il fatto che non riescano a farlo in me desta tanti sospetti per loro quanto in te ammirazione (esagerata!) per me… comunque grazie, mi ha fatto piacere!

@Enrico,
chissà se capisci… non è cosi’ semplice mettere per scritto un’accusa del genere. Devi tener conto del fatto che a quell’età si ha un’idea vaga di quello che sia un normale rapporto, e il confine tra una carezza normale e una morbosa è difficile da tracciare: lo percepisci, ma come fai a metterlo per scritto? “Il prete mi toccava nelle parti intime” è già un’espressione un po’ ambigua, quali parti e quale tocco, è come una scena di un film che il bambino non ha le parole giuste per descrivere. Sono sicura che molti genitori pur di evitare “chiacchiere”, come i preti per evitare i “chiacchiericci”, minimizzino questi fatti, che “non sembrano cosi’ tremendi, eh una toccatina cosa vuoi che sia”, magari c’è qualche bestia che ci ride su di fronte al bambino. E al quel punto per il bambino il dubbio di aver capito male, la vergogna di passare per una lagna, la vergogna in sè, la paura di essere preso in giro o isolato, portano a tacere. Basta che tu pensi quello che passano le maggiorenni quando segnalano o denunciano una violenza brutale da parte di uno sconosciuto, tolto quindi ogni dubbio o condizionamento affettivo o familiare: da domande tipo “com’eri vestita?” puoi capire che il clima in Italia non sia tra i piu’ favorevoli a mettere per scritto episodi di violenza sessuale.

Secondo un giornale, “Le vittime sarebbero sempre state scelte tra giovani con personalità fragili e con problemi familiari, sempre secondo il pm.”
E anche questo è un classico, sono bambini già un po’ a parte, di quelli che nella migliore delle ipotesi agli altri fanno un po’ pena, su cui si fanno battutine “ma poi poverino lo dobbiamo accogliere come uno di noi perché è sfortunato”. Non è “uno di noi” e il pedofilo lo sa bene. Tanto bene che gli altri, quelli normali formano gruppi di sostegno, lo si vorrebbe persino come celebrante al proprio matrimonio.

“Ho tenuto nascosto questo fatto e ho deciso di raccontare degli abusi subiti solo dopo tanti anni, esattamente quando mia moglie mi chiese di far celebrare il nostro matrimonio proprio da don Ruggero Conti. A quel punto mi sono confidato con mia moglie. ”

I preti eccezionali (e non solo i preti, preti), quelli che “fanno tante cose per i nostri ragazzi”, che si conquistano la fiducia di tutti facendo piu’ di quello che normalmente ci si potrebbe aspettare. Ecco, occhio agli animatori eccezionali, a quelli che si fanno in quattro a organizzare. E’ la strategia del pedofilo, scegliere le vittime e crearsi l’alibi con tutti gli altri. Proprio per questo, perché è uno schema noto, al superiore “il chiacchericcio” dovrebbe mettere in allarme, e chiamare uno psichiatra, questi uomini sono malati. Anche per un motore rotto si chiama un meccanico esperto, non lo si rimonta su un altro veicolo! Cosa che il vescovo Reali ha fatto anche con un prete spagnolo in servizio nella sua diocesi romana, vescovo che ha dato al sacerdote una lettera di raccomandazione per il vescovo di Getafe (Madrid), nella quale definisce il prete accusato di pedofilia come una “brava persona” che voleva tornare in Spagna “per curare la madre malata”.

Kaworu

@sandra

è il modus operandi tipico purtroppo, quello di scegliere bambini con famiglie disastrate.

Osvaldo

Più casi emergono e più è importante che nella società si diffonda la consapevolezza del rischio che si corre ogniqualvolta si affida un bambino ad un sacerdote.
Anche i genitori cattolici, se hanno davvero a cuore il bene dei loro figli, dovrebbero valutare se sia il caso o meno di farli entrare in contatto con delle persone che ne possono facilmente abusare in quanto coscienti di appartenere ad un’ organizzazione che li protegge e li ha protetti comunque.
Ora che si sa che dietro a questi numerosissimi casi esiste un sistema di connivenze che parte dal papa stesso, e che dunque coinvolge tutta la Chiesa, i genitori hanno una responsabilità ancora maggiore di prima, che non possono proprio ignorare.

ser joe

Scusate, ma leggo adesso il post del nostro caro Enrico di ieri ore 19:01 dove affermava che le responsabilità sono solo individuali e cioè del capoturno se violenta un’operaia e non anche del direttore di stabilimento.
L’art. 2087 del codice civile, rubricato “Tutela delle condizini di lavoro” mette in evidenza: “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro”. Dunque appare già così dimostrata l’illegittimità e dunque la perseguibilità di azioni (sul posto di lavoro ndr.) esercitate da chiunque e quand’anche le stesse non fossero originate dall’imprenditore, egli dovrebbe comunque impedirle per ottemperare al proprio obbligo di tutelare la personalità morale, LA SICUREZZA FISICA, la libertà e la dignità del dipendente (vedi.Tribunale di Torino, sez. lavoro I° grado, 16.11.1999, Est. Ciocchetti)
Naturalmente è la sentenza di un giudice del Tribunale civile della Repubblica italiana che non ha conosciuto Enrico.

ser joe

P.s.: Voglio dire che la stessa andrebbe applicata per i casi dei preti pedofili la cui responsabilità non è solo individuale.

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