Diffamazione della religione: diminuisce l’appoggio dell’ONU

L’agenzia di stampa Reuters riferisce che il terzo comitato dell’Assemblea Generale dell’ONU ha condannato ancora una volta la “diffamazione della religione”, approvando lo scorso martedì 23 una risoluzione, con l’appoggio dei paesi islamici ma con l’opposizione dei paesi occidentali. I risultati del voto sono stati: votanti 182, di cui favorevoli 76, contrari 64, astenuti 42 e quindi con una maggioranza di 12 voti.
Questa maggioranza si è ridotta rispetto all’anno scorso quando un’analoga risoluzione dello stesso comitato aveva ottenuto una maggioranza di 26 voti con i seguenti risultati: votanti 179, favorevoli 81, contrari 55, astenuti 43. Questo nonostante la risoluzione di quest’anno fosse stata modificata rispetto alla precedente proprio nel tentativo di assicurarsi l’appoggio delle nazioni occidentali che la giudicano una minaccia alla libertà di espressione.

Mario Guzzardi

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30 commenti

Paul Manoni

Si vabbe’…Vediamo il bicchiere mezzo pieno insomma! 🙁

Kahani

Non sono né a favore né contro.

La proposta ha lati positivi e negativi, secondo me bisognerebbe procedere “ad hoc”.

Certe espressioni rientrano benissimo nel diritto di critica e dibattito, altre, invece sono solo slur, diffamazione e provocazione.

Tino

Da quando in qua la provocazione è da vietare? Incredibile, e cosa vuol dire diffamazione di una religione? Chi diffama la religione islamica sono semmai le persone che si fanno esplodere in nome di Allah o gli imam che annunciano la conquista dell’Europa, di Roma o il ritorno in Andalusia. Teniamo poi presente che per il principio di uguaglianza queste regole “ad hoc” sarebbero pure applicate per il cristianesimo.

peppe

La tua religione è un’accozzaglia di stupidaggini, banalità e brutalità.

Questo è il mio pensiero e ci tengo a diffonderlo il più possibile: chiaro che a te farebbe piacere sventolare il cappio, la frusta o le manette per impedirmelo… ma fortunatamente non è così. Qui. Altrove non sono così fortunati.

Near

Il semplice fatto di manifestare pubblicamente la propria non credenza in una divinità e portare argomenti a favore delle proprie tesi e contrarie a quelle dei credenti non è forse vero che può benissimo essere inteso come blasfemia e provocazione ?

Diocleziano

Scommetto che tra i favorevoli c’è il ‘gruppo dei 10’ che ha appoggiato il ricorso dell’italia sul crocifisso.

Roby GOD

Giusta osservazione. Qualcuno sa dove trovare il dettaglio delle votazioni? Così vediamo se dobbiamo vergognarci per l’ennesima volta dei nostri rappresentanti.

Roberto Grendene

non capisco perche’ la religione dovrebbe essere tutelata in modo speciale

così facendo diventa un privilegio, che chi religione non e’, non ha
un esempio “a caso” dei discriminati? atei e agnostici
atei e agnostici sono di fatto bersagli delle peggiori diffamazioni, mentre il solo pensare di obiettare diventa blasfemia riconosciuta come reato dallo stato 🙁

su questo argomento cito dal secondo scopo sociale dell’uaar:
…ottenere il riconoscimento della piena uguaglianza di fronte alla legge di tutti i cittadini indipendentemente dalle loro convinzioni filosofiche e religiose. In particolare, pretendere l’abolizione di ogni privilegio accordato, di diritto o di fatto, a qualsiasi religione, in virtù dell’uguaglianza di fronte alla legge di religioni e associazioni filosofiche non confessionali.

MicheleB.

Approvo in pieno, anzi: la “professione” di ateismo rischia di diventare di per se stessa un reato.

Federico Tonizzo

“non capisco perche’ la religione dovrebbe essere tutelata in modo speciale”

In genere si difende in modo speciale qualcosa che corre il rischio di venir aggredita con particolare frequenza o con particolare forza; il che significa, nel caso delle religioni, che esse sono uno dei bersagli preferiti dell’umanità, sia pure nel senso di religione A contro religione B.
Già, bersagli… Solo che tra considerare bersaglio una religione e il considerare bersaglio un credente in quella religione, troppo spesso il passo è breve; spero che le persone religiose, stufe di prendersi a insulti o botte o bombe a causa delle religioni, si rendano alla fine conto che sono le religioni stesse il loro nemico vero, e le abbandonino con disgusto.

Roby GOD

Non porrei l’accento sulla forza o sulla frequenza delle ‘aggressioni’ quanto sulla forza degli ‘aggrediti’. Fermo restando che stiamo parlando esclusivamente di attacchi/aggressioni VERBALI, c’è una grandissima differenza tra attaccare una posizione di maggioranza e l’attaccarne una di minoranza, è ovvio. Nel secondo caso è concreto il rischio di sconfinare nella persecuzione. Pensiamo alla differenza tra definire gli ebrei deicidi e definire i cattolici inquisitori, penso che le minoranze abbiano in molti casi diritto ad una maggiore tutela. Diverso è insultare il cristianesimo in Italia rispetto al farlo in Iran e viceversa. Opporsi all’Islam in Iran è impegno sociale per il cambiamento all’interno della propria cultura, fare vignette in Danimarca su giornale di estrema destra è probabilmente solo becero razzismo. Credo che giustizia non sia sempre sinonimo di parità e uguaglianza ma di misura e buon senso.

Tino

@ Roby god
A parte il fatto che il giornale in questione non era di estrema destra, dunque secondo il tuo buon senso il vignettista danese oltre ad essere minacciato di morte sarebbe da mettere anche dietro le sbarre? Comunque io sono ateo e non mi interessa solo cambiare la cultura cattolica di cui non faccio parte ma anche quella islamica. Il tuo discorso si impiglia poi sul fatto che quando una membri di una minoranza islamica aggrediscono a botte membri della minoranza ebraica o omosessuale come qui in Francia il tuo discorso ‘ovvio’ va in fumo e rischi come poi è successo per la sinistra di giustificare atti di violenza solo perché l’aggressore non è quello ‘giusto’.

Tino

Inoltre l’ebraismo non è una religione proselita contrariamente all’islam cosa che dimenticano troppo tutti.

Sandra

“non capisco perche’ la religione dovrebbe essere tutelata in modo speciale

così facendo diventa un privilegio, che chi religione non e’, non ha
un esempio “a caso” dei discriminati? atei e agnostici”

Ma non solo! Qualsiasi altra associazione o partito o club è discriminato rispetto alle associazioni di tipo religioso! E perché? Perché loro dicono di essere superiori perché agiscono in nome di un principio soprannaturale che chiamano dio!! Da qui dipendono privilegi di ordine economico non indifferenti. Si potrebbe dire per esempio che un Gino Strada lucra sulla sofferenza altrui? Si’, si potrebbe dire, si puo’ non essere d’accordo, ma è un’opinione. Si puo’ dire la stessa cosa di un missionario? No, perché lui opera in nome di dio. I non religiosi non hanno il privilegio di un protettore invisibile (e inesistente, fino a prova contraria), e lo usano come alibi. E invece non ci devono essere associazioni di cittadini divise in serie A e B a seconda della natura delle idee alle quali si ispira: le idee hanno uguale diritto ad essere rappresentate, come le opinioni sulle stesse.

Roberto Grendene

“non solo! Qualsiasi altra associazione o partito o club è discriminato rispetto alle associazioni di tipo religioso”

vero
infatti siamo quasi sullo stesso piano delle persone atee e agnostiche: il fatto di non appartenere ad una religione rende discriminati

iging

La verità è che tutti i religiosi sono suscettibili e sono allergici non solo alle critiche, ma pure alla satira ed al dileggio. Credo che l’unica cosa che si debba tutelare è l’onore dell’individuo a fronte di calunnie (ad esempio se un mezzo d’informazione dice che il tizio è un ladro).Dopodiché tutto il resto si chiama liberà di stampa, cari miei. In un mondo libero tutti sono criticabili e possono essere presi in giro e dileggiati.
Questo vale per i politici, personaggi famosi in generi e pure gli esponenti vivi e morti delle religioni. Togliere questo significa mettere la censura e questo va contro la libertà fondamentale del diritto di stampa.

sauro

Io non ho ancora capito in che cosa consista diffamare una religione:
Se dico che secondo me dio non esiste,a meno che non mi portino le prove della sua esistenza,non diffamo nessuno ma dico una semplice verità.
Se un prete dice che il suo è l’unico dio,nega l’esistenza di tutti gli altri ed implicitamente dà del bugiardo a chi sostiene un supereroe concorrente…è diffamazione?
Se dico che le pretese ingerenze della chiesa nella vita delle persone ci danneggiano tutti…avrò il diritto di dirlo oppure viviamo in una dittatura?

Nathan

Tempo fa un direttore di TG parlo di “inqualificabile atto di ateismo”, per gli slogan sui bus, credo, come se l’ateismo fosse un reato. Purtroppo tale individuo è molto vicino al primo ministro, selezionandogli pure le zoccole per il bunga-bunga, quindi riflette abbastanza le opinioni del governo italiano.
Comunque lo stesso Emilio Fido, subito dopo aver lanciato appelli a costituire squadracce per menare gli studenti ribelli, è stato menato lui, per storie private.
Credo che questo fatto potrebbe supportare abbastanza fortemente l’ipotesi di un Dio giusto e vindice. Mi dispiace per voi, cocciuti ateacci dell’UAAR!

Dimenticavo:
crediate o no in un Dio giusto e vindice, non ritenete opportuno forse brindare all’evento con
AMARO MEDICINALE GIULIANI !!!???

Volo alto

La religione è la stampella dei regimi totalitari.
Si prende cura del lavoro sporco, ammansire, sottomettere e rendere innocuo il popolo.

c.j.

beh che volete? Si chiama democrazia, in democrazia vince la maggioranza.

favorevoli 76 – contrari 64, i favorevoli sono la maggioranza, vincono i beduini.

Forse sarebbero da rivedere le regole della stessa democrazia, dove vince il piu’ forte??

Federico Tonizzo

Il problema alla base della democrazia è che non tutti hanno sufficiente cognizione di causa riguardo a cosa votano.
E’ un fatto di ignoranza diffusa nella gente comune, ignoranza troppo spesso favorita dai potenti, religiosi o politici che siano.

c.j.

dunque sarebbe bene sostituire la democrazia oramai obsoleta con la meritocrazia dove il voto delle persone che hanno maggiore merito civiltà conoscenza, vale molto di piu’ del voto di chi è ignorante, stupido e prepotente, o che non abbia mai fatto nulla di veramente degno nella sua vita.

La cosa sarebbe nettamente in favore delle persone di cultura, alla faccia dei bigotti e degli invasati.

Federico Tonizzo

Però così rimarrebbe un problema: chi e come decide chi è che ha ha più merito?
Figurati, per esempio, se la chiesa non vorrebbe dire la sua in “merito” alla questione…

Massimiliano Ortolani

il sig, “C.J.” scrive:
“beh che volete?….vincono i beduini”

In realtà vincono le classi dirigenti che schiavizzano i beduini. Qelle stesse classi che tengono i beduini nella miseria e nell’ignoranza. In queste realtà sociali l’oppio religioso, strumento ineludibile per il dominio delle classi possidenti di tutte le latitudini, è servito a razioni decuplicate: le dosi rifiutate sono somministrate con lo scudiscio nella pubblica piazza.
Però ci si continua a drogare anche con l’oppio della “democrazia che sta al di là delle classi sociali” (così ben trafficato dai maestri laici della “morale eterna” che lanciano anatemi contro le rivoluzioni sociali) continuando a vedere nell’ONU il cenacolo mondiale dei “popoli” e non quello delle elites parassitarie. Difendendosi così dal reato di blasfemia di fronte a campioni liberali, candidati a governare per le elites nostrane a scapito dei “beduini” europei del salario…

Tino

Wow che noia questi discorsi veterocomunisti non se ne può più…

Soqquadro

Finchè l’Onu sarà invasa da dittature che in quanto tali non rappresentano nessuno, che rifiutano i Diritti Umani e così facendo opprimono quotidianamente e barbaramente i loro sudditi (non si può parlare di “cittadini” per chi ha avuto la disgrazia di nascere in una dittatura o monarchia assoluta) vedremo questo e altro. E il tutto a scapito dei popoli che vengono oppressi dalla tirannide locale, come dai popoli che hanno già faticosamente ottenuto la libertà.

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