Turchia: scontro tra premier Erdogan e giudici sul velo

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan, che guida il partito di ispirazione islamica AKP, sta cercando questi mesi di trovare un accordo in Parlamento sulla questione del velo. In Turchia infatti vige il divieto di indossarlo nelle strutture pubbliche per studentesse, insegnanti, impiegati e ufficiali pubblici. Erdogan è intenzionato ad abolire il bando e per questo intendeva creare un comitato congiunto con le forze di minoranza. L’opposizione si è mostrata disponibile sulla fine del divieto nelle università in nome della libertà di coscienza, ma ha chiesto garanzie affinchè rimanga nelle scuole e negli uffici pubblici. A quel punto i negoziati si sono arenati.
Recentemente però, la conferenza dei rettori (Yok) si è espressa contro i provvedimenti dell’Università di Istanbul nei confronti delle donne che entravano a capo coperto nelle facoltà, decisione che vale anche per gli altri atenei. Inoltre, pochi giorni fa la first lady Hayrunissa Gul ha accompagnato il marito, il presidente Abdullah Gul, ad un vertice di stato con il capo velato: è la prima volta che avviene. Sempre da quest’anno non ci saranno più due separate cerimonie per il giorno della Repubblica, ma una sola dove si incontreranno militari (custodi della laicità in Turchia) e alti funzionari governativi (anche con mogli velate). Tutti segnali che fanno intuire un cambiamento di rotta a livello istituzionale sul tema della laicità in Turchia.
Ma è arrivata la secca risposta della magistratura turca. Il procuratore generale della Suprema Corte d’Appello, Abdurrahman Yalcinkaya, ha dichiarato che il turban (il tradizionale velo islamico) è “contrario al principio di laicità” sancito dalla Costituzione e quindi non può essere utilizzato all’interno delle strutture pubbliche. “Autorizzare l’uso del velo aprirebbe una breccia nel principio di laicità”, ha aggiunto. Il governo ha giudicato una intrusione tale presa di posizione. “Mentre nel Parlamento turco procedono colloqui e negoziati delle parti politiche” si legge in un comunicato dell’AKP, “le dichiarazioni del procuratore della Corte di cassazione che si riferiscono ai contenuti di tali colloqui ed ignorano il principio della separazione dei poteri, costituiscono un’aperta interferenza nel democratico regime parlamentare”.

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48 commenti

POPPER

Non è un indebita interferenza nelle questioni democratiche, quella del Procuratore, ma un argine altamente laico alla “laicità dinamica alla Veltroni” che sta contagiando molti politici di estrazione religiosa.

E che è! Care donne turche, ma perchè vi fissate a portare ste velo? Sapete che è una subditanza umiliante al potere maschilista di stampo islamico e non vi emancipa di certo, fate capire capire che il procuratore ha ragione e che non avete bisogno di esibire il velo.

Paul Manoni

Se la magistratura italiana, soprattutto il Cosniglio di Stato, fosse stata come quella turca, a quest’ora i crocefissi era da un pezzo che non venivano esibiti nei luoghi pubblici.
Per la Turchia prevedo un lungo ed estenuante braccio di ferro tra i poteri forti…Ho paura che finirà direttamente con la modifica della legge, in barba a (certa) magistratura. 🙁

Magar, bieco illuminista,

Che lo stato voglia (ancora) dettare l’abbigliamento alle studentesse è semplicemente ridicolo.
Ai dipendenti pubblici, nelle ore di servizio, può legittimamente imporre una sorta di “divisa” (si può discutere di quanto debbano essere restrittive le prescrizioni), ma gli utenti adulti delle strutture pubbliche – come gli studenti universitari – sono privati cittadini liberi di vestirsi e acconciarsi come pare loro.
Spero che, almeno su questo punto, alla fine le forze politiche turche trovino un accordo.

Painkiller

Su questo sono d’accordo conte. Visto anche che ad esclusione delle zone kurde e di quelle al confine con la Siria (tante grazie agli immigrati) il velo in Turchia NON è un obbligo.
Quello che trovo deprimente è che queste notizie sono riportate, mentre quelle delle lotte da parte delle forze dell’ordine e della magistratura contro la violenza verso le donne nelle comunità kurde e siriane passi sotto silenzio. Devo dire che alcune sentenze sono molto originali.

Stefano Grassino

Forse a voi due sfugge un piccolo particolare: oggi si dice libertà del velo domani si dirà “libertà in nome di allah di imporre il burka”. Perchè perdete tempo con noi e non andate a far merenda con veltroni e tutti coloro che hanno e continuano a portare l’italia alla rivina?

Magar, bieco illuminista,

Quello di Atatürk era un secolarismo mezzo fascistoide, senz’altro molto autoritario. Ha fatto il suo tempo. Specialmente se la Turchia vuole entrare in un club di paesi liberali come l’Unione Europea.

“Oggi si dice libertà di aborto, domani si dirà libertà di imporre l’aborto”, avrebbe assicurato trent’anni fa la propaganda vaticana.

laverdure

@Magar
C’e solo il pioccolo particolare che nessun paese occidentale ha mai imposto l’aborto,mentre negli ultimi anni molti paesi musulmani stanno imponendo sempre piu’ restrizioni anche peggiori del velo.
Ataturk impose l’occidentalismo a calci nel sedere,ma ho l’impressione che per
entrare in un “club di paesi liberali” Erdogan e il suo partito islamico,che senza dubbio godono di finanziamenti dai paesi arabi integralisti,non siano proprio il massimo.
Senza dubbio alla caduta dello Scia c’erano molti liberal occidentali che affermarono di approvare il regime Khomeinista ” a condizione che non leda i diritti democratici”.
Direi proprio che ne Khomeini ne’ i suoi successori abbiano proprio sentito il bisogno della loro approvazione.
La saggezza del vecchi detto “dalla padella alla brace” andrebbe forse tenuta in
considerazione piu’ di certe questioni di principio.

Magar, bieco illuminista,

Quei molti paesi musulmani sono membri della NATO? Sono candidati ad entrare nell’Unione Europea? Hanno fatto negli ultimi anni riforme per adeguarsi agli standard del suddetto club?
Il massimo per entrarci non sono né Erdogan né i kemalisti, ma ciò non toglie che le riforme in senso liberale sono cosa positiva, indipendentemente da chi le propone.

Quando la paura di finire “nella brace” spinge a liquidare le questioni “di principio”, abbiamo bell’e visto la società aperta.

Kahani

Magar, la tua posizione é da illuminista “vero” e ti fa onore,

condivido inoltre la tua posizione sulla “laicità” turca, custodita da militari mezzo (se non del tutto) fascisti,

io certo non vorrei vivere in un paese “laico” a quella maniera,

in Turchia c’é un risveglio dell’identità musulmana contrapposta al “panturchismo” laico, caro appunto ai militari e radice dei massacri di armeni e curdi.

Ma se tale risveglio di religiosità non lede i diritti di coloro che musulmani non vogliono essere che si esplichi pure anche col velo in università.

laverdure

“Ma se tale risveglio di religiosità non lede i diritti di coloro che musulmani non vogliono essere che si esplichi pure anche col velo in università.”

Come dire:permettiamo pure la guida di autoveicoli anche dopo l’uso di alcool,extasy o marjuana purche non si provochino incidenti.

Kahani

Scusa ma proprio non vedo da dove tu tragga tutta la sicumera con cui spari giudizi a zero su paesi e culture che evidentemente non conosci per nulla.
Le tue frasi sul “partito islamico di Erdogan che ‘senza dubbio’ riceve soldi da paesi integralisti” si commentano da sole.
Non conosci nemmeno la storia Iraniana visto che fra la cacciata dello shah servo di usa e israele e l’instaurazione della Repubblica Islamica passò un sacco di tempo e si consumarono violente lotte politiche, di cui tu ovviamente sei all’oscuro, ma da bravo esperto “da bar” ciò non ti impedisce di aprire la bocca e dare fiato.
Fatti un bagno d’umiltà e cerca di capire qualcosa.
Ah, inoltre piantala di violentare l’italiano mettendo in mezzo alle tue frasi, già traballanti e sbilenche per conto loro, aggettivi presi dal gergo politico statunitense che nella nostra lingua non hanno nessun significato.

laverdure

@Kahani

Caro Kahani,scusami se la mia presunzione non e’ all’altezza della tua,ma
sfortunatamente la mie fonti di informazioni si limitano alla stampa occidentale,
comprese le riviste come Time,Newsweek e Le nouvelle observateur disponibili in biblioteca,
che come sai sono viziate dalla propaganda imperialista.
Evidentemente tu disponi di mezzi di informazione assolutamente obiettivi ed imparziali.
Sulle lotte politiche non sono del tutto all’oscuro,dato che so che provocarono anche un sacco di morti.
Dato che sfortunatamente non conosci l’inglese ti diro che “liberal”in italiano si puo’ tradurre abbastanza fedelmente con liberale,progressista,tollerante,moderno,
tutti termini che purtroppo temo tu non conosca.

Magar, bieco illuminista,

(Di tutte le cose che si potevano rimproverare allo Shah, scegliere proprio i suoi rapporti di amicizia con USA e Israele – kattivoni, kattivoni – è significativo, non c’è che dire.)

laverdure

@Magar
C’e’ un’altro particolare.
Penso sia difficile trovare dei peccatucci dello scia che non vengano praticati,e in misura maggiore, anche dal nuovo regime,come ad esempio giustiziare gli
oppositori,come pure la corruzione,il controllo dei mass media ecc,mentre alcuni dei difetti del nuovo regime non mi risulta fossero praticati da lui,come imporre
rigidi codici di condotta sessuale,di vestiario,di rituali religiosi,pena gravo sanzioni.
Non mi risulta nemmeno che fosse solkito finanziare i movimenti estremistici che stanno avvelenando situazionin gioa difficili di per se in mezzo mondo.

Marcus Prometheus

Su Marte, questa sarebbe una ottima opinione.
Sulla terra infestata degli islamisti il velo serve per criminalizzare come puttane quelle che non lo portano e per opprimere figlie sorelle e mogli a imparare quale e’ il poro posto: in una gabbia

Magar, bieco illuminista,

Ottima osservazione.
Inoltre su Marte l’eutanasia passiva è frutto dell’autodeterminazione individuale.
Sulla Terra, invece, infestata da parenti serpenti ed egoisti, è uno strumento per sbarazzarsi di “nonnetti” ingombranti, facendoli sentire un peso, e inducendoli così a togliersi di mezzo.
Almeno così ci dicono i pro-life.
Eccetera.

Rothko61

Il premier turco chieda consiglio al nostro: basta poco a fare una bella riforma della magistratura…

Stefano Grassino

Peccato che uomini come Ataturk vivano una sola vita e che il tempo cancelli il loro insegnamento a favore delle tenebre religiose e del garantismo altrettanto tenebroso del valterino nazionale e dei suoi adepti, molti dei quali scrivono su questo blog. Il padre della patria Turca avrebbe impiegato massimo 24 ore per far saltare in aria tutti i minareti con gli imam dentro e a dar fuoco ai veli ed ai burka di tutte le donne turche.

Kahani

Peccato che la Turchia non sia mai stata tanto libera, democratica e indipendente come oggi, sotto il governo di Erdogan, piuttosto che sotto il tutoraggio di qualche generale fascistoide e genocida.

Magar, bieco illuminista,

Beh, i minareti e i veli c’erano già, ai tempi suoi.
Eppure pare che nemmeno lui abbia voluto passare i credenti a fil di spada. Peccato, ha perso l’occasione per ricevere il premio “Carlo Magno Secolarista”. Si vede che ‘sti debosciati garantisti nemici del popolo avranno corrotto pure a lui la purezza dei fluidi vitali…

Stefano Grassino

Personalmente credo che non siano i credenti quelli da passare a fil di spada. I nemici hanno diritto, secondo la convenzione di Ginevra, ad essere rispettati. Una volta che si arrendono devono essere fatti prigionieri e trattati secondo tale convenzione. Sono i traditori che devono essere passati a fil di spada. Comunque tengo a precisare che ho molta più paura degli sciocchi di casa mia che dei talebani.

Danzatea

Beh! Insomma un giretto Kabul sotto il regime dei taleban? Che, oltre ad essere fondamentalisti, molti ereno anche sciocchi.

laverdure

@Grassino
Domandina maliziosa:
il fatto che (per il momento)i talebani sono ancora confinati in Afghanistan e compiono solo la’ i loro massacri di civili,ha qualche peso nella tua considerazione?
Allo stesso modo in cui forse temi di piu’ i lavavetri ambulanti che non i terroristi ceceni?
Che si tratti di un esempio di quel “relativismo”(in questo caso geografico)tanto
criticato da Santa Madre Chiesa?

laverdure

@Kahani

Caro Kahani.il “dottor Stranamore” con le manifestazioni paranoiche del generale
Jack Ripper ( Sterlig Hayden)ha un posto d’onore della mia cineteca di DVD.
Penso di renderti un grande servizio ricordandoti che l’ordigno “fine del mondo”,
alla base della storia ,era una creatura dei sovietici,cioe’ di quella controparte che
all’epoca attuale invece e’ ormai rappresentata dallì’Islam e dall’iran in particolare.
Complimenti per il tuo nickname …pardon,pseudonimo,dimenticavo che non apprezzi
la lingua degli imperialisti.
E’ intonatissimo.

Batrakos

Visto lo sviluppo che ha preso il discorso segnalo una mia idea: è tipico delle religioni monoteiste (in special modo cristianesimo e islam) avanzare una pretesa di libertà per poi cercare immediatamente in breve tempo di negarla o imporla anche a chi non la condivide, come disse bene Salvemini.
Questo è nel DNA assolutista dei monoteismi di cui si parla, che quando si moderano, si moderano a forza di lotte e opposizioni dall’esterno non certo in virtù del loro stesso pensiero.
Ed ecco il cuore del problema: se i giudici si oppongono così strenuamente al velo -che di per sè non sarebbe un grave problema perchè si parla di hijab e non di burqa- credo che, tastando il polso del Paese e del Governo, capiscano che questa richiesta è solo l’inizio di una deriva.
D’altronde se a livello popolare si muove questa volontà è sempre contrproducente su tempi lunghi bloccare un processo ‘culturale’ con la repressione, almeno finora lo è stato.
Quindi personalmente non sono granchè portato alla scorciatoia repressiva (altro quando si incita allo stupro, qua si parla solo di hijab), ma applicare la concezione liberale a chi le libertà ed il dialogo ce li darebbero in testa è altrettanto controproducente, anche questo la Storia ci insegna.
Ma, proprio in democrazia, ciò che fa giurisprudenza è la Costituzione, e, se è vero quel che dice l’ultimissima, cioè che l’hijab nel luogo pubblico sia contro un principio costituzionale (non saprei, non conosco la Costituzione turca, sto a quanto si ipotizza nel testo dell’ultimissima) fanno bene i giudici ad intervenire, perchè, credo che anche in Turchia, verificare la compatibilità costituzionale di una legge sia compito dei magistrati e non del governo: questo scambio sarebbe contrario alla separazione dei poteri.

Stefano Grassino

Hai centrato il problema. Non c’è bisogno di dire altro. Cerca di farlo comprendere ai nostri cattocomunisti delle ultimissime, ai garantisti “senza se e senza ma” a coloro che in nome delle libertà per le libertà, permetterebbero di far riaccendere il rogo sotto ai nostri piedi ai cattolici perchè dobbiamo rispettare il loro credo.

Barbara

Ma non dicevano gli imam dei paesi più moderati che era solo un’usanza tribale nemmeno prescritta dal Corano? Checché se ne dica, alla fine è sempre uno scontro tra due “dogmi”.

Batrakos

Barbara,
per quel che so il burqa non è prescritto dal Corano, l’hijab sì, ci sono almeno due passi del Corano che lo affermano.
Sapevo anche che proprio in Turchia esistono correnti islamiche razionalizzanti che tendono a contestualizzare il linguaggio, spesso oscuro, del Corano e di qui partono per sostenere la non necessità attuale dell’hijab ad esempio.
Ma so anche che questa è una concezione ad oggi molto minoritaria, di solito il Corano è considerato vero lettera per lettera, cosa che comunque il cattolicesimo -almeno nella sua espressione ‘magisteriale’ che è quella che conta- dice dei Vangeli e diceva dell’Antico Testamento finchè le scoperte scientifiche non lo hanno palesemente contraddetto.
Almeno così sapevo.

Barbara

Batrakos, ambe’, se è solo l’hijab allora. Ma non credo proprio che lo scontro sia per un pezzo di stoffa da portare in testa.
Comunque è tipica delle religioni la contestualizzazione per far credere di poter avere qualcosa da dire al passo coi tempi, salvo immancabilmente tornare sulla dottrina di sempre, all’occorrenza.

ser joe

Che da quelle parti i custodi della laicità siano i militari; sbaglierò ma ho qualche brivido.

Stefano Grassino

Se c’è da combattere l’inquisizione, i militari vanno benissimo. Con chi se no combatti coloro che invocano al rogo? Con pannella e veltroncino?

Kahani

Ti ricordo che quei militari sono gli stessi che hanno pianificato ed eseguito lo sterminio di armeni e curdi, bei campioni di laicità che ti sei scelto!

Magar, bieco illuminista,

In Turchia, i “roghi” al massimo li invocano (e li mettono in pratica) le organizzazioni terroriste ultra-nazionaliste, o i separatisti curdi dediti alla lotta armata, senza contare gli abusi compiuti dalle forze armate.
Di “roghi” islamisti invece non c’è traccia, tantomeno propugnati dalle forze attualmente al governo. In questa situazione, la non-violenza va benissimo, per contrastare culturalmente la rinascita del tradizionalismo islamico.

Batrakos

Kahani,

De Gaulle è quello che fece i criminali esperimenti nucleari in Algeria.
Ma imputare questi al principio di laicità di De Gaulle è errato, semmai è questione di colonialismo.
Non conosco bene la situazione turca e le radici del suo genocidio contro armeni e curdi, ma non credo che uno spostamento in senso islamico porti ad un miglioramento democratico estero della Turchia stessa.
Forse è questo il problema di fondo.

Stefano Grassino

Nessuno è perfetto. So quello che hanno fatto i militari Turchi ai Curdi ed agli Armeni ma sono sicuro che se in Turchia andassero al potere i mussulmani, con l’Iran loro sicuro alleato, noi Europei pagheremo un prezzo troppo alto per la nostra libertà.

Magar, bieco illuminista,

Difendere la “libertà” a botte di colpi di stato, come pensano di fare certi militari turchi, quello sì che è un prezzo troppo alto. E ciò che avevano di fronte nel 1996, ad esempio, non era Hamas né Hezbollah, era una sorta di “DC islamica”.

Soqquadro

Ma perchè quando parlate di massacri ai curdi parlate al passato? Erdogan “coccolo” di tanti di questo blog gli fa un bombardamento un giorno si e uno no, eh? (Gli armeni invece sono quasi finiti da un pezzo, sicchè…)

Barbara

Ad ogni modo, botta finale: ha ragione la Lega, che la Turchia aspetti ad entrare in Europa.

Stefano Grassino

La Turchia poteva e doveva entrare in Europa dieci anni fà. Erdogan e compagnia non sarebbero mai andati al potere. Ora è troppo tardi. Tra due o tre anni, al massimo cinque, dovremo chiedere agli americani di aiutarci per difenderci da un paese dominato dall’integralismo mussulmano e con un forte esercito, capace di mettere in crisi l’intera Europa, visto tra l’altro che avrebbe alle spalle lIran.

Magar, bieco illuminista,

Fantascienza. Fantapolitica.
Le profezie sul 2012 ce le vogliamo mettere?

Stefano Grassino

Magar, hai ragione. Tu sei l’essere perfettissimo, colui che è, tutto sa e comprende. Noi poveri mortali ci inchiniamo al sapere dei massimi dotti che alla luce del sapere pannellian-veltroniano, unica vera luce, ci conducono. Onore a te, gloria eterna, illumina-popoli (a proposito ma quanto paghi di bolletta?) pontificatore con patente n° 1659425 rilasciata dal padreterno in data…….

Magar, bieco illuminista,

Se preferisci i dialoghi più “relativistici”, diciamo che la tua predizione la stimo credibile quanto quella di un’Italia piegata (tra due-tre anni, massimo cinque) dai sanguinari terroristi atei e laicisti. Bisogna avere la presunzione di onniscienza per rigettare questa seconda congettura, no?

P.S. Toglimi almeno Veltroni di dosso, per carità, mi fa passare l’appetito (e sì che ne ho parecchio)…

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