L’associazione bersaglieri festeggia Porta Pia

Sul sito nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri si può leggere il programma ufficiale stilato dai bersaglieri dell’Italia Centrale per il 140esimo anniversario della breccia di Porta Pia. Al suo interno spicca, mercoledì 15 settembre, un’udienza papale. Nel 1870, negli scontri con l’esercito pontificio, morirono 49 soldati del corpo: un monumento al bersagliere ricorda l’avvenimento a Porta Pia.

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54 commenti

Mario

“Sul sito nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri si può leggere il programma ufficiale stilato dai bersaglieri dell’Italia Centrale per il 140esimo anniversario della breccia di Porta Pia. Al suo interno spicca, mercoledì 15 settembre, un’udienza papale.”

Questa non l’ho capita: perchè, nell’ambito delle commemorazioni di un evento inviso al clero cattolico, si ascolta un editoriale (il termine “udienza” è superfluo) del capo del clero cattolico successore di quel Pio IX oggetto dello “sgarbo” di Porta Pia?

Ma scusate, non è come se per commemorare il 25 aprile si desse parola ad alessandra mussolini?

Io ero Sai

Beh infatti è strano.

Forse fra un pò diranno che la presa di Porta Pia è stata voluta dalla chiesa per favorire la laicità XD

Cesare b

Nessuno, ovviamente, puo’ affermare che l’evento del 1870 fu voluto dalla Chiesa. Ma e’ ormai pacifico che la Chiesa di oggi lo considera positivo. Papa Paolo VI lo defini’ “provvidenziale”.
L’ udienza ai bersaglieri sara’ un’occasione per ribadire questo concetto.
Saluti.

Bruno Gualerzi

Sia pure per ragioni opposte, come ho cercato
di argomentare più sotto, considero anch’io Porta Pia ‘provvidenziale’ per la chiesa. PURTROPPO!.

San Giovese

@Cesare b
Ah ecco! no perchè ancora leggo in giro articoli che dipingono l’unificazione d’Italia e la presa di porta Pia come un bieco progetto massonico…

Jane K

In effetti …
Tuttavia non dobbiamo mai dimenticarci che i santi gonnelloni devono sempre segnare il territorio, in qualsiasi contesto della vita italica. Poi, del resto, con Porta Pia sarà morto lo Stato Pontificio ma è nato quello di Vatikalia!

Roberto

Per Mario:
no, il tuo ragionamento non è corretto.
Alessandra Mussolini è discendente del duce. Benedetto xvi è successore di Pio IX, e come è noto il successore in una carica non acquista, né moralmente, né politicamente, né istituzionalmente, le responsabilità del predecessore.

Mario

@ Roberto

“Alessandra Mussolini è discendente del duce. Benedetto xvi è successore di Pio IX, e come è noto il successore in una carica non acquista, né moralmente, né politicamente, né istituzionalmente, le responsabilità del predecessore.”

Se è per questo, nemmeno in linea parentale si ereditano AUTOMATICAMENTE meriti o demeriti. Ma del resto, io non intendevo dire questo, e l’esempio che ho riportato può comprenderlo chiunque non voglia cercare il minimo dettaglio di pignoleria.
Comunque sia, pignoleria per pignoleria, “il successore di una carica non acquisisce né moralmente, né politicamente, né istituzionalmente, le responsabilità del predecessore”, ma questo soltanto se se ne discosta in maniera aperta e disconosce l’operato di tale predecessore. Altrimenti, chi tace acconsente.

POPPER

Tentato ancora di minimizzare l’importanza del 20 settembre con l’inciucio vaticaliano, inoltre si è tentato di far rinascere il fascismo, anche se ben mascherato dalla ormai frantumata pmaggioranza. Napolitano è senza dubbio in una situazione critica dal punto di vista istituzionale, ma non gli fanno onore questi inciuci vaticaliani.

Bruno Gualerzi

“Al suo interno spicca, mercoledì 15 settembre, un’udienza papale.”

E – se fosse onesto – dovrebbe ringraziarli.
Infatti, fermo restando che non si tratta certo di un giudizio di merito sulla vicenda di Porta Pia, sicuramente mossa in quel momento da istanze più che giuste… purtroppo, col senno di poi, possiamo dire che il Vaticano ne ha tratto solo vantaggi.
Intanto col XX settembre è stato tolto di mezzo uno degli stati pre-risorgimentali tra i più retrogradi e forcaioli, liberando così la chiesa cattolica da un fardello che la stava squalificando in tutta Europa, permettendole di legittimarsi come potere spiritguale, visto che quello temporale – almeno formalmente – non esisteva più
Ma poi (e questo riguarda soprattutto lo stato italiano) la chiesa cattolica ha rivendicato sempre un ruolo di vittima nei confronti del nuovo stato unitario che – tra alti a bassi – dura tutt’ora traendone i vantaggi che tutti sappiamo. Già dopo la fine dello stato pontificio l’Italia risorgimentale ha emanato una ‘legge delle guarentige’ (garanzie), formulata unilateralmente, che comunque faceva trapelare una sorta di senso di colpa su la chiesa ha sempre speculato e mai più superato veramente dai nostri governanti.
E se, meritoriamente, i governi del nuovo stato sono riusciti comunque a restare – almeno in parte – fedeli al cavourriano ‘libera chiesa in libero stato’, pian piano la chiesa diventava sempre più ‘libera’ e lo stato sempre più succube. Fino a giungere, col regime fascista, a quel concordato del ’29 in cui gli unici veri vantaggi furono tutti per il vaticano.
Poi c’è stato il famigerato art.7 della Costituzione repubblicana, e infine la modifica craxiana del concordato da cui la chiesa cattolica uscirà pur sempre con notevoli privilegi.
Per non parlare dei giorni nostri.
Quindi si festeggi pure Porta Piua e si riconosca il merito di coloro che l’hanno attuata… ma non dimentichiamo mai il seguito.

libero

Dimentichi, non so se volontariamente o meno, che l’art. 7 della Costituzione venne approvato con i voti di DC e …. PCI e quasi tutti gli altri contrari !
Il PCI di Togliatti ha la grande responsabilità di avere affossato la laicità in Italia dal 1948 ad oggi e pensare che il comunismo di dichiarava ateo, ma forse il PCI era solo un partito cattolico capitalista con quasi tutti i comunisti italiani che si sposavano in chiesa e molti andavano e vanno ancora a messa, anche se ovviamente meno.

Bruno Gualerzi

Scusa libero, ma se leggi con attenzione troverai che ho parlato di “famigerato art.7”, quali che siano stati i ‘responsabili’. In ogni caso chi più si oppose, però purtroppo inutilmente, tra i partiti maggiori, fu quel PSI che personalmente – prima ovviamente di Craxi – ho sempre votato.

Mario

@ Libero

Da marxista, ti do assolutamente ragione. Il PCI di Togliatti mantenne un servilismo imbarazzante se non anche scandaloso nei confronti della chiesa, ricevendone tra l’altro solo fregature. Io stesso, spesso mi chiedo se, qualora fossi vissuto all’epoca, avrei votato per quel partito.

libero

@ Mario

C’è da chiedersi perché Togliatti agisse così, la spiegazione credo sia negli accordi internazionali che imponevano l’Italia nel blocco atlantista, quindi Togliatti era ritengo comandato dall’URSS ad agire così, ad essere cioè un comunista che doveva impediure al comunismo di andare al potere in Italia.

Rimane il fatto che i comunisti italiani sono stati in grande maggioranza cattolici, anche se in piazza ostentavano atteggiamenti anticlericali, infatti tutti o quasi si sposavano in chiesa, facevano fare battesimo, cresima e comunone ai figli, etc…

Mario

@ Libero

“C’è da chiedersi perché Togliatti agisse così, la spiegazione credo sia negli accordi internazionali che imponevano l’Italia nel blocco atlantista, quindi Togliatti era ritengo comandato dall’URSS ad agire così, ad essere cioè un comunista che doveva impedire al comunismo di andare al potere in Italia.”

Sinceramente, non penso che Togliatti remasse contro sè stesso per non andare al potere, e tantomeno che tale orientamente gli fosse stato suggerito da Mosca… altrimenti, non vedo perchè il PCUS avrebbe investito parecchi milioni di lire per finanziare il PCI nell’immediato dopoguerra, essendo questo l’unico partito comunista dell’ovest Europa ad avere qualche chance di vincere le elezioni ed andare al governo.
Per questi motivi, dubito che la tua opinione in merito sia verosimile.

“Rimane il fatto che i comunisti italiani sono stati in grande maggioranza cattolici, anche se in piazza ostentavano atteggiamenti anticlericali, infatti tutti o quasi si sposavano in chiesa, facevano fare battesimo, cresima e comunone ai figli, etc…”

Tristemente vero.
Quel che più mi fa rabbia è che, quando il vaticano del famigerato Pio XII lanciò la scomunica ai comunisti nel 1949 (http://it.wikipedia.org/wiki/Scomunica_ai_comunisti), nessun dirigente di spicco ebbe, all’interno del partito, un qualche moto di orgoglio che lo portasse a dire qualcosa di vagamente simile a:
“Noi Comunisti non prendiamo ordini da chi ha avuto connivenze col nazifascismo, e in qualsiasi caso il marxismo chiarisce da solo che la religione rappresenta l’oppio dei popoli, quindi chi sta nel PCI non può avere il piede in due staffe, e in definitiva siamo noi a disconoscere il pensiero cattolico e non viceversa!”…

Nella realtà, nessuno disse nulla di tutto ciò, e anzi il PCI nel suo statuto diceva proprio che i cattolici erano i benvenuti, o roba simile, insomma non si faceva un richiamo (ma uno che fosse uno solo) alla brillante citazione marxiana sull’oppio dei popoli…
C’è chi dice che questa fu una scelta di comodo, e cioè che dato che l’italia del dopoguerra era povera e bigotta, ed il cattolicesimo era rigoglioso (come, del resto, lo è la religione in generale in ogni contesto di indigenza), prendere una posizione netta contro la chiesa, o direttamente contro le religioni in generale, sarebbe stato un suicidio elettorale.

Io invece penso che, anche col senno di poi (che ci dice che il PCI non arrivò mai al governo, anche a causa di trame ancor oggi rimaste fondamentalmente oscure come quelle dell’omicidio Moro), era meglio perdere qualche punto percentuale alle elezioni, ma con il vanto di non aver piegato la testa di fronte ai gonnelloni, tenendo e mantenendo una linea di coerenza morale e di continuità ideologica con quelli che furono i principi del marxismo-leninismo vero e del primo PCI di Gramsci… ideali ben lontani dall’opportunismo all’italiana che togliatti dimostrò di avere anche nel rapporto con la persona di stalin, oltre che con la chiesa cattolica.

Federico

I Bersaglieri non sono un’arma, bensì una specialità dell’Arma di fanteria dell’esercito italiano.

In tutto il mondo, quando si commemorano delle battaglie, si usa programmare in incontro tra gli eredi di entrambi gli schieramenti, in segno di pacificazione.
La partecipazione dei bersaglieri all’udienza papale di mercoledì 15 settembre si dovrebbe leggere in quest’ottica.

Roberto Grendene

come segno di pacificazione non poteva essere il papa che andava alla commemorazione a Porta Pia invece che i bersaglieri in udienza da lui?

Cesare b

A Porta Pia non andra’ il Papa, ma importanti ecclesiastici saranno resenti certamente.
E’ inutile che vi ostiniate: ormai quell’evento e’ assolutamente depotenziato come strumento polemico contro la Chiesa.
Saluti

Federico

Ma il Papa è il Papa e i soldati sono soldati.
E i soldati rispettano la gerarchia.

Infatti io sono per il ripristinare il 4 novembre come festa nazionale, una festa che non può esser polemica contro nessuno.
Quel poco di buono che riesco a fare lo faccio quando riesco a tenere a freno la mia spiccata vena polemica.

Roberto Grendene

@ Cesare b

l’hanno depotenziato, come fanno su tanti (tutti i) fronti

non voglio “santificare” il XX Settembre: ricordarlo per quello che fu e difenderlo dal revisionismo storico, questo sì

Roberto

@federico

sono membri di un’organizzazione parafascista (quella militare) che addestra sadici e violentatori. Non vedo quale sia lo scopo di queste puntualizzazioni.

Magar, bieco illuminista,

Piano con le parole. Dare dei “sadici” e dei “violentatori” in blocco a tutti i militari significa fare di ogni erba un fascio.

Federico

@roberto. Spero che tu stia scherzando.
Il corpo dei bersaglieri è un corpo che si è sempre coperto di gloria.
Rommel, che nazista non era, ebbe a dire : “Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco”.
Si tratta di reggimenti dove si coltivano nobili virtù, non quello che dici tu.
Insomma la Provvidenza ha mandato ai gloriosi soldati pontifici avversari degni di loro.

Mario

@ Federico

“Rommel, che nazista non era”

Non so se questa frase è frutto di spaventosa ignoranza oppure di labile e malriuscita voglia di fare il comico. In qualsiasi caso, è oltremodo ridicola.

“[Rommel] ebbe a dire : “Il soldato tedesco ha stupito il mondo, il bersagliere italiano ha stupito il soldato tedesco”.”

Detta da un nazista, quella frase mi suona preoccupante; anzi, ENORMEMENTE preoccupante. Soprattutto a pensare a qual è stato il modo in cui i soldati nazisti tedeschi di quell’epoca hanno saputo “stupire” il Mondo.

“Si tratta di reggimenti dove si coltivano nobili virtù, non quello che dici tu.
Insomma la Provvidenza ha mandato ai gloriosi soldati pontifici avversari degni di loro.”

E con questa simpatica panzana, si chiude il siparietto comico. Arrivederci alla prossima edizione di “diventa anche tu un chierichetto perfetto! (trash version)”.

Fiorenzo Nacciariti

“Insomma la Provvidenza ha mandato ai gloriosi soldati pontifici avversari degni di loro.”
E te credo, se fossero arrivati prima i garibaldini che stavano salendo da Sud, la Provvidenza per i mercenari pontifici sarebbe stata un po’ meno; mica fesso Pio IX.

Federico

No ai predoni garibaldini li avevano già cacciati via a Mentana, nel 1867.
E all’epoca del XX settembre non c’erano milizie irregolari, cosa che avrebbe causato parecchi problemi politici al Regno d’Italia.

Garibaldi quando non serviva lo parcheggiavano a Caprera.

Calogero

@ Magar:

“Piano con le parole. Dare dei “sadici” e dei “violentatori” in blocco a tutti i militari significa fare di ogni erba un fascio.”

Infatti, piano con le parole, e quando si affrontano argomenti di ogni genere, non bisogna fare di ogni erba un fascio..! Anche quando si parla di fede cristiana, ad esempio 😉

Mario

@ Libero

Chi è che lavorerebbe per il centro-destra? In mezzo a questa ridda di commenti, non si capisce a chi ti riferissi, spero non a me.

Mario

@ Libero

Ah, e perchè ti sembra che Roberto lavori per il centrodestra? A me sembra che le sue parole siano ben lontane dalle retorica larussiana… o forse intendi dire che secondo te si tratta di un troll provocatore?

Fiorenzo Nacciariti

@ Federico di giovedì 19 agosto 2010 alle 23:39

Per una parte devo darti ragione: poveri garibaldini, usati e gettati da giochi di potere più grandi di loro (lo stesso è accaduto di nuovo ai garibaldini partigiani: “usati” e poi subito disarmati).
Per un’altra parte devo porre dei dubbi:
Non è forse vero che Mazzini venne arrestato a Palermo e condotto a Gaeta? (Così si dice, io non c’ero).
Non è forse vero che, dopo la sconfitta dei francesi a Sédan, le agitazioni per la liberazione di Roma divennero consistenti in Italia?
Come mai gli agiografi papalini (dell’odierno e passato revisionismo storico) usano attribuire ogni fattaccio (vero o presunto) accaduto attorno al 20 settembre 1870, alla “teppa” garibaldina, se i garibaldini non c’erano?

I garibaldini e i repubblicani pronti a ritentare la liberazione di Roma c’erano eccome. Così il Re piemontese e il Re romano si sbrigarono a risolvere la questione tra di loro, cercando di tener lontani, o almeno sotto controllo, coloro che potevano ridurre la Provvidenza di entrambi.

Questi deprecabili giochi di potere, per me, non diminuiscono l’onore dei garibaldini morti per il Risorgimento, non diminuiscono l’onore dei bersaglieri caduti per la liberazione di Roma dalla teocrazia papalina, non diminuiscono l’onore dei partigiani caduti per la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.

ser joe

Forse hanno chiesto una udienza per finire quello che i loro predecessori non hanno terminato: buttare il pontefice nel tevere.

Jane K

No, no, che poi c’è il rischio che diventi pure un martire. In ogni caso è auspicabile che b4x4 resti ancora qualche annetto in sella, visto che da quando c’è lui al comando le cose vanno a “gonfie vele” per l’immagine della ccar.

esperantio

Festeggiano la presa di porta pia e poi vanno in udienza dal papa? C’è qualcosa che non quadra,la cosa puzza

Bruno Gualerzi

In effetti chi dovrebbe festeggiare (e sicuramente in segreto lo fa) è il papa. Senza ovviamente volerlo, i bersaglieri di Porta Pia hanno reso un grande servizio al vaticano. Il perchè ho cercato di spiegarlo più sopra.

Fiorenzo Nacciariti

ONORE E GLORIA AI BERSAGLIERI CADUTI IL 20 SETTEMBRE 1870 per liberare l’Italia dalla teocrazia papalina: infame, nefasta, feroce oppressore dei suoi sudditi; portatrice di arretratezza intellettuale e sociale; discriminatrice di donne ed ebrei; disinvolta cliente del boia…

Naturalmente l’onore e la gloria non si trasmettono agli omonimi discendenti che non ne siano degni!

libero

Per la verità i bersaglieri eseguivano solo gli ordini, che venivano dati dalla monarchia e dai suoi governi liberal-massonici, comunque onore ai bersaglieri e infamia al PNF e DC+PCI, il primo per avere fatto il Concordato antilaico, i secondi per averlo inserito nella Costituzione.
Ma la responsabilità più grande è del PCI di Togliatti, che si professava teoricamente ateo, mentre la DC almeno aveva l’attenuante di dichiararsi cattolica a parole, anche se non troppo, ho letto su micro-mega che sotto sotto la DC nel 1947 sperava che il PCI avesse votato contro, così la DC avrebbe avuto le mani più libere con il Vaticano.
Il beneficio che Togliatti ha reso al Vaticano è immenso, la CCAR dovrebbe fargli un monumento e andarci in pellegrinaggio e magari dichiararlo pure beato.
Queste cose i comunisti o ex non vogliono sentirle dire, c’è una sorta di rimozione, qualcosa che gli impedisce di ragionare, un pò come certi cattolici integralisti, in realtà sono molto simili, ma entrambi sconfitti dalla storia.

Federico

Dei comunisti la cosa non mi riguarda.

Per quanto riguarda noi cristiani, essendo seguaci di un tipo che:
– prima lo scacciano i famigliari dandogli del pazzo
– poi lo ripudia il suo popolo dandogli dell’eretico
– poi lo fanno morire in croce, morte che all’epoca era il massimo dell’umiliazione

non è che ci può dare fastidio più di tanto che ci considerino gli sconfitti della storia.

Bruno Gualerzi

Indubbiamente – come ribadito più sopra – il PCI nella questione ebbe le sue gravi responsabilità (in un frangente storico per altro in cui a mio parere ebbe – art.7 a parte – anche notevoli meriti)… ma ridurre tutta la questione all’art.7 senza tener conto delle conseguenze globali per la storia dello stato italiano di Porta Pia, mi sembra, appunto, riduttivo.
Si può essere o meno d’accordo con la mia intrerpretazione, ma in merito alla questione nel suo complesso, al segno positivo o negativo da attribuire alle conseguenze di Porta Pia, non in merito ad un singolo aspetto, per quanto importante.

libero

Il grande errore dei Savoia e dei loro governi fu di non avere avuto il coraggio di esiliare il Vaticano ad Avignone, magari con il pretesto della loro sicurezza, cosìoggi in Francia i cattolici praticanti non sarebbero solo il 4% in calo, bensì anche meno.

Ludwig

La breccia di porta pia: l’ultimo atto laico dello stato italiano.

Alessandro S.

In particolare:

http://it.wikipedia.org/wiki/Anticlericalismo#Anticlericalismo_accademico
Il ritiro dei docenti della facoltà di teologia diede occasione allo Stato di sopprimere le facoltà di teologia con la legge Scialoja-Correnti del 26 gennaio 1873, determinando la scomparsa degli studi ecclesiastici dalle università di Stato.[27]

e poi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Anticlericalismo#Durante_il_fascismo
Il Partito Nazionale Fascista, guidato da Benito Mussolini, fortemente anticlericale in gioventù[31], presentava inizialmente un programma di “svaticanizzazione” dell’Italia, con progetti di sequestri di beni ed abolizione di privilegi. Mussolini, divenuto duce dell’Italia fascista, resosi conto del gran peso sociale e culturale che la Chiesa cattolica rivestiva nel Bel Paese, abbandonò i suoi iniziali propositi e cercò un’intesa con la Chiesa al fine di accrescere il proprio potere, ancora instabile, ed ottenere un più ampio consenso di popolo[32][33]. Per questo motivo fu raggiunto l’accordo con la segreteria vaticana per la stipula dei Patti Lateranensi, che vennero formalmente siglati nel 1929. In cambio il dittatore ottenne una compressione dello spazio di intervento dell’azione cattolica, unica organizzazione giovanile superstite che sopravvisse durante il fascismo.

Bruno Gualerzi

@ Alessandro S.
Ma secondo te la breccia di Porta Pia come fatto in sè – cioè in definitiva la fine formale del potere temporale dei papi – portò più vantaggi allo stato italiano o alla chiesa?
Personalmente mi sono già espresso. Tutto ciò che venne dopo, in seguito a questa apparente sconfitta della chiesa non fece che avvantaggiarla. Certo la classe politica italiana non ce la fece a tempi lunghi – tolte le circostanze da te richiamate – a trarne tutte le conseguenze necessarie per mantenere e rafforzare la propria laicità (credo pur sempre che la violenta sterzata antimoderna dei papi della Controriforma abbia lasciato un segno non ancora cancellato), ma in questa retromarcia ritengo abbia giocato un ruolo decisivo il rafforzamento della chiesa reso possibile dalla fine del suo potere temporale. Che da un lato l’ha liberata da una situazione (lo stato pontificio) che più controproducente ormai non poteva essere, e dall’altro le ha permesso – soprattutto nei confronti dell’Italia – di sfruttare abilmente un ruolo di vittima che continua ancora ad esercitare

libero

@ Gualerzi

Dal 1861 al 1922 l’Italia è stata laica come mai prima, il problema è venuto con la Rivoluzione Russa che ha scombussolato gli schemi laici contro cattolici, trasformadoli in cattolici+laici non comunisti contro comunisti rivoluzionari, infatti i fascisti erano in gran parte laici, spesso anticlericali, che però dovevano addivenire ad un compromesso contro l’allora colune nemico bolscevico.

Anche il suffragio universale con il rientro dei cattolici in politica ha influito, infatti cento anni fa stava per essere approvato il divorzio, ma Giolitti aveva bisogno dell’appoggio cattolico e quindi …. si è dovuto aspettare altri 60 anni.

Bruno Gualerzi

Scusa libero, passi per le responsabilità del PCI, indubbiamente notevoli… ma attribuire il clerico-fascismo endemico nel nostro paese alla Rivoluzione russa, mi sembra veramente un nonsenso totale.

libero

@ Gualerzi

Il clerico-fascismo è stato grandemente favorito, anzi generato dal timore del Bolscevismo.
La Rivoluzione Russa ha senz’altro contribuito a spezzare il mondo laico in due tronconi, laici non comunisti e laici-atei comunisti, che ancora non hanno ritrovato l’unità, almeno in Italia.
La reazione al Bolscevismo è stata grande ed è durata fino a 20 anni fa, con la caduta del muro la chiesa si è sentita più libera e sono entrate in gioco forze di destra ghettizzate, il mondo laico non ha ancora saputo ritrovare la sua unità, sicuramente le derivazioni del PCI non sanno, nè vogliono essere laiche, direi che hanno paura di essere laiche, forse non lo sono mai state veramente, con quasi tutti i comunisti (a parole) che poi si sposavano in chiesa, anche oggi.

Bruno Gualerzi

@ libero
Adesso ho inteso meglio cosa sostieni, e certamente c’è del vero in quanto affermi. Resto però sempre del parere che – per cause legate alla presenza del papato in casa nostra, alla deriva reazionaria che l’ha caratterizzato dalla controriforma in poi – il clerico-fascismo, ancor prima che di fascismo (‘invenzione’ tutta italiana , non dimentichiamolo mai) si potesse parlare, è stata una costante della società italiana.
La Rivoluzione russa, lo ‘spettro del comunismo’ che si aggirava a spaventare l’Europa, se mai ha contribuito – per gli equivoci che ha generato – ha consolidare e infine a formalizzare (concordati vari) questa tendenza.

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