Iran, calciatore Karimi non rispetta Ramadan: licenziato

Il trentunenne Ali Karimi, campione iraniano già nel Bayern Monaco che gioca nello Steel Azin, è stato licenziato da questa squadra perchè non ha osservato i precetti del Ramadan. I dirigenti della squadra di Teheran dicono di essere “costretti” a cacciarlo, visto che il Ramadan è imposto dal governo locale a tutti. Il giocatore, secondo il club, avrebbe anche “insultato i funzionari della federcalcio iraniana ed i dirigenti del club che l’hanno interrogato su questo episodio”. Karimi aveva già espresso sul suo sito critiche al presidente della squadra, Mostafa Ajorlou, già noto come “guardiano della rivoluzione”. Il giocatore infatti non è nuovo a prese di posizione contro l’integralismo religioso: già nel giugno del 2009, era sceso in campo contro la Corea del Sud con un braccialetto verde, come segno di solidarietà a Mir Hossein Moussavi, candidato alle elezioni contro Ahmadinejad.
Karimi è difeso dai tifosi e dai compagni di squadra, secondo i quali cacciarlo perchè non rispetta il digiuno del Ramadan è una scusa. Il difensore Mehrzad Madanchi ha dichiarato che “il 95 per cento dei calciatori non osserva il Ramadan”, anche perchè devono dissetarsi durante gli allenamenti, e che la squadra, prima di una partita con l’Esteghlal, ha cenato in un ristorante prima che tramontasse il sole, violando cioè il digiuno islamico.

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19 commenti

Alessandro S.

Mi domando se sarebbero altrettanto solerti con uno scienziato nucleare non esattamente ligio nell’osservanza dei dettami religiosi.

nullità

quando ci si riempie la bocca di “legge naturale” per parlare di omosessualità e altro…

la vera “legge naturale” è che l’uomo è nato per essere libero. l’uomo vuole essere libero da costrizioni stupide e imposte solo da chi prova semplicemente gusto ad avere potere sulle vite altrui.
e la religione è lo strumento più potente di queste persone.

Emanuela

Ma quindi i calciatori iraniani che giocano durante il ramadan non possono bere?

Maurizio_ds

Ma figurati se non possono bere o mangiare per sostenere le gare! E’ noto che gli atleti musulmani, anche quelli che giocano all’estero, hanno delle dispense speciali per il ramadan.
Qua la faccenda puzza tanto di ritorsione politica.

Clair de Lune

C’è sempre la dispensa! Conosco fior di mussulmani (financo un iman) che, bontà loro, non didegnano una birra di tanto in tanto.
Come per i cattolici al tempo del digiuno, prima della comunione: i preti si facevano un’ampia ed abbondante colazione, al volgo era invece proibita.
L’importante che fosse fatta al riparo da occhi indiscreti.
Lo dico con cognizione di causa, essendo un mio zio prete e successivamente vescovo.
Vabbè, io sono la pecora nera della famiglia, che volete!
Anzi, è lo zio che è la pecora nera, se per questo.
Spero in un vostro perdono!:)

ser joe

Quello che dovrebbe far riflettere è: “…il ramadan è imposto dal governo locale a tutti”. Alla faccia della libertà.

Roberto Grendene

le interpretazioni sono le piu’ varie

ero in pausa caffe’ oggi pomerigio con un collega musulmano: lui sta facendo il ramadan, ma dice sono diffuse informazioni ai musulmani anche via radio affinche’ chi non puo’ sostenere il digiuno e l’astinenza da liquidi non lo segua (anziani, bambini, chi lavora duramente)

ricordo ancora la prima (e unica volta) che un musulmano mi propose di convertirmi all’islam: ero in Inghilterra, rientravamo dal bar dell’università. Io ero sobrio, … lui ubriaco

Soqquadro

Intanto alle Olimpiadi Giovanili di Singapore il campione iraniano di Taekwondo si è dato malato per non affrontare il campione israeliano alla finale. E non si è presentato poi nemmeno alla premiazione. La motivazione ufficiale della Repubblica Islamica è che il ragazzo si è ammalato gravemente. Tutte le volte che uno sportivo iraniano deve affrontare un concorrente israeliano, però, si ammala all’ultimo momento (successo lo stesso nelle Olimpiadi di nuoto). Chi ci crede più?
http://www.corriere.it/sport/10_agosto_15/youth-olympics-iran-israele_fd4ad2f2-a8a4-11df-94a2-00144f02aabe.shtml
La religione affratella, soprattutto la religione di pace….

Mario

@ Soqquadro

Cos’è più grave: gli iraniani che si rifiutano di gareggiare con gli israeliani (facendogli, tra l’altro, uno stupido favore, in quanto così si ritirano e lasciano automaticamente la vittoria all’avversario), oppure gli israeliani che massacrano i palestinesi in rapporto di 100 a 1, migliorando quantitativamente il già criminoso rapporto dei nazisti in quanto a rappresaglie, che era di 10 a 1?

Essì, la malafede è una brutta bestia. Direi quasi che la malafede UCCIDE.

p.s.= per quanto riguarda l’articolo e stando così le cose, do la mia piena solidarietà a Karimi.

Magar, bieco illuminista,

Penso anch’io alla ritorsione politica. A cui la legge teocratica fornisce un comodo appiglio.
Del resto credo che in Iran le applicazioni arbitrarie (e farisaiche) delle leggi totalitarie e intrusive siano una prassi diffusa.

Otto Permille

Ramadan. A me viene in mente la scena di quei film comici sulle diete (tipo 7 chili in 7 giorni) dove nottetempo i pazienti girano per la clinica alla disperata caccia di una polpetta. Io credo comunque che una persona, costretta a fare cose stupide (come il Ramadan), diventi col tempo effettivamente stupida.

puric

non dimentichiamo però che anche nei “civilissimi” Stati Uniti Tommie Smith e John Carlos non poterono più correre per essersi presentati sul podio olimpico nel ’68 con il pugno alzato e guanti neri. E che anche in italia ci sono stati casi di campioni mai convocati in nazionale per le loro idee di sinistra

Gérard

Un mio caro amico chiamato Aaziz si ammala sempre di diabete durante Ramadan e perciò deve mangiare… Cosi raconta a suoi connazionali marocchini quando ne incontra alcuni durante questo periodo ….
In quanto riguarda il giocatore iraniano, la decisione è politica ovviamente…

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