Gender Theory e identità

Franco Buffoni*

Franco Buffoni

1. “Donne non si nasce, si diventa”, diceva Simone de Beauvoir. Chi nasce di sesso femminile è indotto a crescere come la sua società ritiene che debba essere una donna. Lo stesso potrebbe dirsi per l’omosessuale, almeno per quanto attiene alla sfera della cosiddetta “omofobia interiorizzata”, cioè a quelle istanze antiomosessuali prevalenti nel mondo sociale che il bambino inconsapevolmente assorbe e poi volge anzitutto contro se stesso.
In sostanza, l’identità sessuale di ogni persona è stabilita dal sesso biologico, dall’identità di genere (il sentirsi maschio o femmina), dal ruolo di genere (i comportamenti che ogni cultura definisce appropriati per un maschio e per una femmina) e dall’orientamento sessuale. L’orientamento sessuale nulla ha a che fare con l’identità di genere.
Genere maschile, specie omosessuale/eterosessuale; genere femminile, specie omosessuale/eterosessuale. Desiderare la donna non è una prerogativa solo del genere maschile, e desiderare l’uomo non è una prerogativa solo del genere femminile.
La conseguenza più drammatica della sovrapposizione del genere alla sessualità consiste nel dare per scontato la seconda in base al primo, dalla nascita. Questo è il fondamentale luogo comune da sfatare. Il sesso biologico si riconosce subito (salvo in alcuni particolari casi); per l’orientamento sessuale occorre attendere almeno un decennio. Ed è proprio questa sovrapposizione, questo luogo comune, la causa di inenarrabili sofferenze, ambiguità, menzogne, isolamenti, crisi esistenziali e quant’altro. Foucault, al riguardo e con riferimento alla pazzia, ha scritto pagine fondamentali. Ma ci rendiamo conto che – quando l’università italiana si deciderà ad aprire ai Gender Studies – dovremo riscrivere interi capitoli di storia della letteratura: da Pascoli a Palazzeschi a Montale, da Rebora a Gadda a Pavese…?
In sintesi: conta non il sesso biologico ma l’orientamento sessuale. Da qui la necessità di codificare nuovi diritti umani, sessuali e riproduttivi.
Judith Butler è la studiosa statunitense che maggiormente ha contribuito alla codificazione di una Gender Theory. In base alla quale, nel mondo moderno, la differenza tra uomo e donna finisce inevitabilmente con l’essere più un fatto sociale che biologico e l’omossessualità diviene un destino culturalmente accettabile.
Da qui il conflitto con il Vaticano. Esplicito il proclama lanciato l’8 ottobre 2009 dal segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, monsignor Robert Sarah. Che ha definito la Gender Theory “una ideologia omicida”. 

Per Sarah, la Gender Theory “destabilizza il senso della vita coniugale e familiare, si oppone all’identità sponsale della persona umana, alla complementarietà antropologica tra l’uomo e la donna, al matrimonio, alla maternità e alla paternità, alla famiglia e alla procreazione”. Si tratta, per Sarah, di una “ideologia irrealistica e disincarnata”, “che nega il disegno di Dio”, e che spinge la società a “forgiare il genere maschile e femminile sulla base delle scelte mutevoli dell’individuo”.

 “Essendo il diritto di scelta il valore supremo di questa nuova etica, l’omosessualità diventa una scelta culturalmente accettabile, e la possibilità di questa scelta viene in tal modo promossa”.

2. Violenza fisica e violenza morale sono strettamente connesse: non si può pensare di condannare la prima solo quando l’omofobia degenera in fatto di cronaca, giustificando nello stesso tempo la seconda. Ricordo la direttiva approvata dal Parlamento europeo il 26 aprile 2007 che – riprendendo l’art. 13 del trattato di Amsterdam, sempre disatteso dall’Italia – ribadisce l’invito agli stati membri “a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso” e condanna “i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali”.
Alcuni nostri deputati – nel bocciare la proposta di legge Concia contro l’omofobia nell’ottobre 2009 – hanno fatto riferimento a “discriminazioni” rispetto ad altre categorie di cittadini; “privilegi” che si sarebbero “concessi” agli omosessuali e “attentato alla libertà di pensiero” (ovviamente dei clericali). Spingendo sempre più ai margini della cittadinanza il 10% dei cittadini.
E’ importante fare chiarezza almeno su un punto della proposta di legge respinta, concernente l’orientamento sessuale. Una legge che preveda aggravanti sulla base di questa motivazione non introdurrebbe elementi di discriminazione in base al soggetto che subisce violenza, ma in base al movente di chi commette il reato.
È scandaloso che alcuni parlamentari e giornalisti (tra gli altri Buttiglione, Volontè, Storace, Renato Farina del Giornale) abbiano cercato di fare bieca speculazione su questo punto. Nessuna discriminazione verrebbe introdotta ma una norma di responsabilità che, come già accade da anni per violenze motivate da odio razziale o religioso (legge Mancino, 1993), riconosca la realtà della violenza motivata da odio omofobo e transofobo. Una norma di civiltà elementare presente ormai nella legislazione di tutti gli stati moderni e avanzati.
Coincidenze: mentre in Italia un Parlamento di nominati nell’ottobre 2009 bocciava la proposta di legge contro l’omofobia presentata da Paola Concia, divenendo così oggettivamente complice di chi istiga odio e violenza nei confronti degli omosessuali, negli Stati Uniti Barack Obama firmava una legge specifica contro le violenze nei confronti dei gay. Il testo prende il nome da Matthew Shepard, studente di college torturato e ucciso da due bulli nel 1998, e da James Byrd, un uomo di colore che nello stesso anno fu legato a un’auto e trascinato per diversi chilometri a Jasper, in Texas. Con la nuova legge, negli Stati Uniti, le violenze contro i gay vengono accomunate a quelle scatenate da motivi razziali, religiosi e etnici. La firma di Obama conclude una lunga battaglia da parte delle associazioni per i diritti degli omosessuali, in primo piano la Human Right Campaign, l’organizzazione davanti alla quale il presidente ha parlato durante la campagna elettorale e dopo l’elezione.
Negli stessi giorni, il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, nella lectio magistrialis con la quale ha aperto l’anno accademico dell’ateneo Regina Apostolorum, ha dichiarato: “Se fino a ieri la famiglia era sotto l’attacco dell’ideologia collettivista, oggi subisce il fuoco concentrico di una deriva individualista nella quale confluiscono il femminismo radicale e i militanti gay. Il supporto ideologico è offerto dalla teoria del gender: conta non il sesso biologico ma l’orientamento sessuale. Si rivendicano i cosiddetti nuovi diritti umani, sessuali e riproduttivi: il diritto degli omosessuali ad adottare bambini…”.
Perché “i cardinali Antonelli”, intesi come categoria, possano continuare a discriminare agendo da oggettivi istigatori alla violenza contro gli omosessuali, il Parlamento italiano boccia la proposta di legge Concia, disattende l’art. 13 del Trattato di Amsterdam, e ignora le direttive del Parlamento europeo.

3. Colage – Children of Lesbians and Gays Everywhere – è una associazione a cui aderiscono figli ormai adulti di coppie omogenitoriali; Families like Mine di Abigail Garner è un volume che raccoglie le testimonianze di molti cittadini nati e cresciuti in famiglie omogenitoriali, ivi compresi quelli nati tramite gestazione di sostegno, alias maternità surrogata. E sono equilibrati, sani, ben inseriti nella società. Hanno incontrato le difficoltà che incontrano tutti gli adolescenti del mondo. L’altro e peculiare tipo di “difficoltà” eventualmente incontrato è andato diminuendo fino a scomparire allorché è scemata la curiosità sociale nei loro confronti. Cioè a dire, quando – agli occhi dei vicini – sono diventati “normali” figli di “normali” coppie di genitori. Esattamente come avviene, da qualche anno, per le cosiddette coppie multietniche. (Non si dimentichi che fino a qualche decennio fa, in molti stati, questi matrimoni erano “illegali”). L’unico vero scandaloso punto al riguardo è che in Italia centinaia di migliaia di bambini sono privi di alcuni diritti fondamentali, in primis il diritto alla continuità del rapporto con il genitore non biologico, in caso di morte di quello biologico. E a quanti avversano la maternità surrogata, mi sento di rispondere: certamente nel mondo ideale che tutti noi vorremmo, il rapporto madre-figlio-ambiente circostante dovrebbe svilupparsi in modo idilliaco. Ma la terribile realtà oggettiva di tante gravidanze mi fa aprire porte e finestre anche a quella surrogata. Nella convinzione che i fattori in gioco siano talmente molteplici e complessi da rendere impossibile qualunque esclusione a priori, se non per ragioni ideologiche. Se dovessimo porci nell’ottica dell’idoneità alla genitorialità, a quante persone di sesso femminile dovremmo – e con fermezza – dire assolutamente NO?

4. Per secoli si pensò che la condizione dei mancini fosse “innaturale” e si cercò di correggerla, di “guarirla”. Furono oggetto di grandissima ostilità. E anche per loro – poi – si fece l’elenco dei grandi uomini, artisti o condottieri, che lo erano o lo erano stati. Anche per loro si sfoderarono percentuali: si dice che fossero (e che siano) attorno al quindici per cento, mentre gli omosessuali sono quotati al dieci. Oltre cinque milioni di italiani, secondo le stime Eurispes. L’analogia potrebbe proseguire con la categoria dell’ambidestro, che varrebbe il bisessuale. Mi domando: in Italia siamo ancora a questo punto? Chi decide che cosa è naturale e che cosa non lo è? Gli scienziati, i deputati dell’Udc, il comune buon senso? Padre Georg?

5. E’ naturale produrre il fuoco, mungere e addomesticare gli animali, arare il suolo, produrre frutti attraverso innesti, far fermentare l’uva? E’ naturale produrre energia, fabbricare plastica, telefonare, accendere la luce?
Questo ai clericali non sembra interessare. I clericali e i loro accoliti il problema “di ciò che è naturale” se lo pongono solo per l’omosessualità e per la maternità surrogata. Tuttora vietata in Italia a singoli e lesbiche, in ciò contravvenendo alle direttive europee e alle risoluzioni della Conferenza del Cairo su Popolazione e sviluppo, che nel 1994 sancì: “I diritti riproduttivi fanno parte dei diritti umani. Ogni SINGOLO individuo ha il diritto di decidere quanti figli avere e quando; e ad essere scientificamente informato onde ottenere il massimo possibile di salute sessuale e riproduttiva, libero da ogni discriminazione, coercizione e violenza”.
Perché questa ostilità in Italia? Forse per permettere ai clericali di continuare ad affermare che gli omosessuali sono sterili?
Perché nei paesi dell’Europa occidentale (in Francia dal 1966, in Inghilterra dal 1976) ai single è consentito accedere all’istituto dell’adozione e in Italia no? E perché in Italia, dove fino al terzo mese è consentito l’aborto, è invece illegale la selezione degli embrioni basata sulla diagnosi pre-impianto? Qui siamo davvero al ridicolo. Qui la deriva biologistica della chiesa cattolica tocca il fondo, riducendo il giudizio sull’”idoneità” di una coppia a crescere un minore alla “natura” del loro sesso; e riducendo la nascita di una persona alle avventure e disavventure di un embrione. Purtroppo – a causa dei parlamentari clericali e atei devoti – queste ossessioni della chiesa cattolica ricadono poi sull’intera società italiana, dove è in corso la progressiva sostituzione del welfare (a misura di singolo cittadino) con modelli vetero-familisti. Una costruzione normativa spacciata per “naturale” e invece mirata a perpetuare violenza e oppressione sui soggetti ritenuti non-conformi, in primis sugli omosessuali.

6. Perché tengo tanto a coniugare la riflessione sull’omosessualità a quelle sull’ateismo e sulla diffusione della cultura scientifica? Perché sono convinto che una vera e profonda accettazione dell’omosessualità nelle nostre società non possa che conseguire all’affrancamento dal retaggio abramitico. Quel retaggio in virtù del quale si ritiene che un “creatore” abbia voluto generi e specie così come sono, immutabilmente: l’ordine del “creato”. Con conseguente fioritura del pregiudizio anti-omosessuale (praticamente assente nel mondo greco-latino) e descrizione degli omosessuali come coloro che ostacolano la “volontà divina”. Da tale retaggio viene l’ottuso trincerarsi di molti dietro al cosiddetto diritto naturale. Da qui i feroci attacchi da parte dei vari fondamentalismi abramitici – in primis quello vaticano – contro il movimento Lgbt.
Costoro non hanno digerito Darwin. Costoro – se messi alle strette – giungono a inventarsi la teoria dell’Intelligent Design. Per costoro le rivendicazioni femministe e gay – vedi gli attacchi che riservano alla Ru486 e alla Gender Theory – vanno contro l’ordine naturale e dunque contro la creazione. Lo dicevano anche delle suffragette un secolo fa.
Con costoro non si può discutere: costoro devono solo essere sconfitti politicamente. Come è avvenuto in Spagna e in Argentina. Come purtroppo non sta avvenendo in Italia.

p.s. Spagna e Argentina – mi si potrebbe replicare e condivido – non hanno i cattolici di sinistra, i cattolici adulti. I loro cattolici stanno tutti a destra. Questo semplifica molto le cose.

* Poeta e scrittore. Ultimi suoi libri pubblicati: Zamel, Marcos y Marcos 2009 (narrativa), e Roma, Guanda 2009 (poesia). In ottobre uscirà per Transeuropa il suo nuovo libro: Laico alfabeto in salsa gay piccante, di cui si anticipano qui alcuni passaggi.

NB: le opinioni espresse in questa sezione non riflettono necessariamente le posizioni dell’associazione.
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15 commenti

Luigi N.

Penso che in Italia i cattolici di sinistra stiano diminuendo, pur non essendo a livelli spagnoli o argentini. Anche se ormai i cattolici stanno quasi tutti a destra, penso però che in Italia i cattolici siano ben lungi dall’essere sconfitti politicamente, nonostante la secolarizzazione dilagante.

Mario

Ringrazio immensamente il signor Franco Buffoni per aver reso disponibile sul sito UAAR questo documento di eccezionale validità e lungimiranza. Non conoscevo la “Gender Theory”, ma adesso grazie a questo accattivante testo (che confesso di aver letto tutto d’un fiato, tale e tanto è stato l’interessamento che ho provato per l’argomento – e per come veniva trattato – fin dalle prime righe) so cos’è, e mi sento di poterla condividere in toto. Effettivamente, il “problema” dell’omosessualità, la quale rappresenta un problema soltanto per chi non riesce ad accettarla (con i drammatici esiti ai quali assistiamo ad ogni nuovo episodio di cronaca – e badate bene, ho usato il termine “episodio”, a sottolineare l’aspetto ripugnante della vicenda, ovvero del vedere come lo trattano i media, cioè come se si trattasse di uno spettacolo che si ripete inarrestabile come un telefilm a tema, telefilm il quale offre uno spettacolo ben triste e deprecabile, ovviamente), sta tutto qui: nel negare la “Gender Theory”, cioè nel dare per scontato l’orientamento sessuale in base al sesso biologico, dalla nascita. E’ qui che risiede il PECCATO ORIGINALE (per usare un termine caro ai teopitechi) della questione omosessuale; e la religione in questo campo ha -ma guarda un po’ che combinazione!- una responsabilità (leggesi: colpa) cruciale e pesantissima, dagli esiti tristissimi e disastrosi.

Volevo anche dire che, dopo aver finito di leggere questo articolo, i sentimenti ed i pensieri che hanno attraversato il mio cuore e la mia mente sono stati, nell’ordine:
1) sentire una profonda ammirazione verso l’autore di questo articolo, che ringrazio ancòra per aver contribuito a fare VERA informazione su questo tema, il quale in Italia soffre un pesante oscurantismo a causa della disinformazione strumentalizzata e strumentalizzante che ne fa la CCAR (che sempre sia maledetta, per ogni singolo danno che cagiona!);
2) provare un profondo odio verso gli omofobi, verso la loro arretratezza nonchè chiusura mentale e anche (e soprattutto) verso la loro (manifesta ed innegabile) inferiorità culturale; sensazione di odio amplificata specialmente nel vedersi tornare alla mente il fotogramma di alessandra mussolini mentre, in una puntata di “porta a porta” di qualche anno addietro, esclamava la ripugnante frase: “meglio fascista che frocio!”, con conseguente rigurgito antifascista che mi ha messo addosso una gran voglia di andare a prendere il primo omofobo che incontravo per strada ed appenderlo a testa in giù come mussolini (non alessandra, ma il nonno… insomma, l’originale, “l’uomo della provvidenza”, per intenderci);
3) sentire un profondo schifo per la situazione socio-politica nella quale versa l’italia (la minuscola, come al solito, è voluta), la quale, nel 2010 (e sottolineo: NEL DUEMILADIECI) non riesce a darsi un ordinamento da Paese Civile e Moderno per colpa del cancro che cova nelle proprie interiora (ogni riferimento al vaticano succhiasoldi è puramente casuale… ma anche no) con la connivenza di quei masnadieri zerbini, baciapile, truffatori ed inetti senza spina dorsale che sono i politici nostrani;
4) avere la voglia, netta ed inarrestabile, di fare tesoro della presa di coscienza (già avvenuta in passato, ma oggi felicemente e compiutamente arricchitasi di un nuovo tassello) e sentir crescere in sè, ora e per sempre, la voglia di combattere per far trionfare la Verità e la Giustizia della Ragione contro la menzogna e la bassezza morale rappresentata dalla fede e dagli adepti di fantasiose (e dannose!) credenze, le quali spesso e volentieri (per non dire: “sempre”) si dimostrano per quello che sono: insulse, anacronistiche e lesive della dignità umana.

Nella nostra battaglia per la laicità, mi permetto di terminare il messaggio usando le parole di Piero Calamandrei, che nella lotta contro il nemico aveva come fermo proposito una frase, la quale spero riesca a guidare verso nuovi e più felici lidi anche noi: ora e sempre, Resistenza!

annina

Qualcuno può darmi delucidazioni sul caso del dott. Money e dei gemelli omozigoti Reimer di cui uno diventato femmina a causa di una circoncisione andata male? Ho trovato notizie agghiaccianti ma soprattutto su siti cattolici….vorrei capire meglio.

Paul Manoni

Ho trovato questo, ma risulta solo una semplice cronaca dei fatti…

I coniugi Reimer di Winnipeg, in Canada avevano dato alla luce una coppia di gemelli maschi omozigoti, Bruce e Brian.
Al compimento dei sette mesi, era l’anno 1967, avevano portato i piccoli all’ospedale di Winnipeg per un intervento considerato di routine, la circoncisione.
Purtroppo durante questo semplice intervento, qualcosa andò storto e a uno dei gemellini (Bruce) viene bruciato il piccolo pene, che si stacca.
I genitori, sconvolti per l’accaduto, si rivolgono (dietro consiglio degli stessi sanitari dell’opsedale di Winnipeg) a un celebre psicologo e pediatra, il dottor John Money del John Hopkins Hospital di Baltimora, famoso per le sue ardite teorie sull’identità sessuale.
Senza usare mezze frasi, Money consiglia ai signori Reimer di procedere al cambiamento di sesso nei riguardi di Bruce.
La sua tenera età (appena sette mesi) ne fa un perfetto candidato, in quanto (secondo lui) nel suo corpo la natura non ha iniziato la differenziazione sessuale.
Superato lo shock iniziale, i due coniugi si convincono che la proposta del luminare è la scelta giusta, in quanto, se non poteva essere maschio al cento per cento, allora che fosse femmina!
Il dottor Money tranquillizza i Reimer sulla buona riuscita della riassegnazione coatta del sesso, che è il cardine della teoria che lo ha reso famoso.
Bruce diviene quindi Brenda. Sebbene all’età di cinque anni Brenda avesse un aspetto da maschiaccio, i genitori, istruiti dal dottor Money, gli (le) impartivano le buone maniere degne di una signorina (e la imbottivano di ormoni femminili).
Brenda, ovviamente, era del tutto ignara del suo trascorso “genetico”. Cresceva in una identità in cui non riusciva ad accettarsi senza sapere perché e questo la rendeva infelice.
Il dotor Money insisteva per visitare spesso sia lei che il fratellino Brian. Durante questi incontri, il medico esercitava una vera e propria violenza psicologica su di loro, spingendosi fino a proiettare pellicole pornografiche e costringere i bambini a mimare atti sessuali. Inoltre, convinse i signori Reimer a far effettuare su Brenda un’operazione a carattere definitivo di scavo della vagina. Il carattere di Brenda peggiorò rapidamente, fino a quando decise di non rifiutare il maschio che stava disperatamente cercando di venire fuori e che sentiva distintamente dentro di sé.
Una volta cresciuto/a e appresa la verità, Bruce / Brenda comprese le motivazioni della sua infelicità e chiese di riprendere il sesso maschile.
All’età di sedici anni decise così di ridiventare uomo, assumendo un nuovo nome, David. Si fece operare e installare un rudimentale pene, tentando di ricostruirsi una vita. Ma ormai era distrutto dal suo passato. David Brenda Bruce si suicida nel maggio 2004».

Trattino

Storia interessante, però questo singolo episodio non mi sembra in grado di smentire la gender theory. In questo caso si ha comunque una persona che è stata forzata, fin da quando aveva 8 mesi, ad essere di un determinato genere dai propri genitori e dall’ambiente circostante, questa persona non ha scelto il proprio genere, anzi rappresenta in maniera drammatica la violenza che l’educazione di genere può esercitare sulle persone. Io sono nato e sono XX e non ho mai fatto nulla per cambiare il mio sesso somatico eppure mi sono riconosciuta in molte delle insofferenze di Brenda alla femminilità che le imponevano.

Paul Manoni

Non conoscevo questa storia che hai segnalato e mi sono incuriosito.
Se qualcuno fornisse spiegazioni o delucidazione sulla tragedia anche a me, gliene sarei grato…

PacoVero

Quoto tutto al 101%,
riflette molto bene qual’è l’idea che hanno gli omofobi riguardo la cosidetta liberalizzazione gay&trans nel mondo odierno. Tuttavia penso che bisognerà ancora lottare, soprattutto in Italia, per una maggiore emancipazione. Credo che sia necessario maggiore informazione riguardo l’omosessualità e le nuove famiglie “alternative”.

Bisogna far capire alla gente che questo fenomeno non è per niente deleterio alla società.Anzi, è un modello persino più vecchio della famiglia “tradizionale” e che potrebbe rivelarsi una risorsa per il paese.Come in effetti sta già succedendo in Francia, Spagna e Inghilterra senza che si sia verificato nessuna caduta del modello familiare o caos generazionale.

Anche per il diritto all’adozione gay mi sono sempre battuto a favore,anche se su questo tema c’e maggiore ignoranza se non una maggiore barriera di diffidenza.E mi duole il cuore vedere molti amici e conoscenti gay che sono anch’essi contrari a questo tipo di adozione,pensando che possa essere dannoso per il/la bambino/a.Ho perlomeno cercato di spiegare loro di quanto sia infondato questo timore,che questi bambini possono diventare sani come tutti gli altri.

Devo aggiungere che è stato molto illuminante per me conoscere il libro di Chiara Lalli: “Buoni Genitori”.Una lettura utile per conoscere questo mondo sconosciuto quanto diffuso in Italia, lo consiglio caldamente!

Maurizio_ds

Quoto anch’io al cento per cento l’articolo, che sarebbe degno di essere pubblicato su un quotidiano nazionale.

Leo

Grazie per l’accoglienza che date alle mie prole. Comincio con il dire che a me, come (tentativo di) cattolico, dà fastidio tutta la violenza su tutte le persone. Non solo sugli omosessuali, ma anche sugli embrioni umani eliminati nelle pratiche abortive, su quel 95% di bambini vittime della pedofilia non-clericale della quale nessuno parla, sulle bamabine schiavizzate nell’islam, sui cristiani in Orissa ecc…. Questo per ribadire che se c’è qualcosa o qualcuno a cui non piace la violenza, tutta la violenza, indipendentemente da dove essa provenga e verso chi essa è rivolta, questa è proprio (e solo) la cosiddetta CCAR. Se c’è qualcosa o qualcuno a cui sta a cuore la dignità integrale dell’uomo, di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, questa è ancora (soltanto e solo) la CCAR. Inoltre, in merito al cenno di paragone tra cultura pagana di ieri (neo-pagana oggi) e cristiana, mi limito a ricordare che nella greco-romanità le donne erano considerate oggetti, e la violenza sui bambini era pressochè istituzionalizzata. Il Cristianesimo ha scacciato via quella tenebra. Ergo il Cristianesimo è il vero, unico fondamento dei Diritti dell’Uomo. Ho poco da aggiungere alle parole del cardinale Antonelli e del prelato Sarah. Chi ha orecchi per intendere intenda. Sono parole, quelle dei prelati, che, semplicemente, riflettono la verità antropologica sull’uomo. Perchè è sotto gli occhi di tutti (in ogni luogo e tempo), dal semplice uomo della strada al luminare, che, senza la famiglia cosiddetta “tradizionale”, non solo non saremmo nati, ma non c’è vero sviluppo della persona umana. Concordo con una definizione che ho letto nell’articolo: “maternità surrogata”. Ebbene, a me (ma credo a molti) non piacciono i surrogati. A me piacciono le cose vere. Con amicizia!!!

Otto Permille

Non so in che misura il cristianesimo possa essere considerato il “padre” dei diritti dell’uomo. Se fosse così, come mai abbiamo COMUNQUE avuto 2000 anni di violenze proprio in pieno dominio cristiano? Il rispetto dell’uomo e dei diritti umani è una conquista del mondo moderno ed è una conquista laica, non religiosa. Risulta poi che una delle questioni teologiche cattoliche riguardava il fatto se la donna avesse un’anima o no. Ancora oggi la donna, in ambiente cattolico, viene considerata un essere di serie B e subalterno, visto che non ha accesso ai sacri misteri. Il cristianesimo fu un miscuglio di ebraismo e di cultura greco-romana. La parte “illuminata” e progressista viene dalla cultura greco-romana che conteneva tutti i germi del diritto e della ragione in grado di contrastare il dispostismo orientale. Il cristianesimo è “più avanzato” in campo sociale perché “romano” e imbevuto di socratismo, della filosofia di Marco Aurelio e di Seneca, e non perché è una religione.

Southsun

Leo scrive:

“Il Cristianesimo ha scacciato via quella tenebra”.

Cosa? UHAUHAUHA!

Vorresti dire che la Rivoluzione francese ha scacciato via quella tenebra, e ancora di più la rivoluzione sessuale del ’68!

La formula matrimoniale cattolica tradizionale prevedeva addirittura la SOTTOMISSIONE (obbedienza) della donna all’uomo. Anche quella formula, crollata proprio come le “eterne” dottrine (“indiscutibili, incontestabili”) contro gli ebrei.

Dovresti rileggerti le ciofeche scritte da “Ci-viltà Cattolica” all’inizio del Novecento. Illuminanti. Una fogna aperta, come ‘sto Pontifex ai giorni nostri.

Vescovi e cardinali in gonnella non sanno un emerito PIFFERO di antropologia, e non da oggi, ma dal tempo dei tempi. Hanno toppato su TUTTO, e solo la scienza ci è corsa in soccorso per spiegarci le cose come stavano. Altro che Adamo ed Eva e le altre frescacce assortite.

Ma voi non avete orecchie per intendere, nè cervello, perchè l’avete dato in appalto al Papa, che decide per voi.

Ricordatelo: sui gay avete ragione tanto quanto ne avevate sugli ebrei (e le donne e l’universo ecc. ecc.)

Southsun

Sempre a Leo e poi chiudo:

per capire fino a DOVE arriva la follia sessuofobica religiosa (e pseudoscientifica), leggiti i documenti spaventosi dai link forniti da Annina. Una storia tragicamente vera.

E tutto per dimostrare che l’orientamento sessuale è acquisito e non innato, per tenere bordone ai cristianisti urlanti, uguali allora come adesso. La (pseudo) scienza che corre dietro alla bigotteria.

Risultato: un orrore senza fine per quel povero ragazzo, schiacciato da un meccanismo 1000 volte più grande di lui e finito suicida.

Se accendeste il cervello e apriste un libro di biologia e sessuologia, in 2 ore capireste molte più cose che in 20 anni di studi teologici. E non ci sarebbe bisogno di anni di ricerche ed esperimenti per provare l’ovvio.

Le porcherie scritte ieri su “Civiltà Cattolica” e oggi su Pontifex sono la cartina di tornasole sul VERO volto della Chiesa e le sue VERE intenzioni, oggi come allora.

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