Propaganda Fide: la Corte dei Conti chiede che si risarcisca lo Stato

La Corte dei Conti ha chiesto alla società Arcus, di proprietà pubblica, la restituzione allo Stato dei cinque milioni di euro impiegati a beneficio della congregazione vaticana di Propaganda Fide. La “pietra dello scandalo” sono i lavori di ristrutturazione di una palazzetto a Piazza di Spagna che doveva diventare il museo della congregazione: la magistratura contabile contesta ai dirigenti di Arcus il finanziamento di lavori già iniziati o effettuati, il mancato utilizzo pubblico del museo e l’aver erogato fondi senza avere garanzie sull’effettiva destinazione dell’edificio. La richiesta di finanziamento fu inoltrata dall’allora prefetto di Propaganda Fide, card. Crescenzio Sepe, all’allora ministro Pietro Lunardi, che per sua stessa ammissione è stato prima inquilino di un palazzo della stessa congregazione (senza pagare alcun affitto), poi acquirente del medesimo palazzo a un prezzo sensibilmente inferiore a quello di mercato.
La vicenda rappresenta un filone collaterale dell’inchiesta sulla cosiddetta “cricca del G8”, ben introdotta in Vaticano fin dai tempi del Giubileo del 2000, la cui organizzazione fu diretta in prima persona proprio dal cardinale Sepe. In proposito l’ADUC ricorda che l’85% delle opere previste per l’Anno Santo non è stato realizzato.

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15 commenti

nullità

pure io… ho come idea che se i soldi tornassero allo stato verrebbero magicamente reinvestiti in clero…

Paul Manoni

Dove vadano, vadano….
Purche’ tornino nelle casse dello stato, e purche’ lo stato li reinvesta in favore dei cittadini…Scuola, strade, sanita’, ecc, ecc

POPPER

Bisognerebbe che la Corte dei conti pizzicasse anche Formigoni per aver dato milioni di eruo per la Casa dello studente che poi andrà a finire totalmente nelle mani della curia, se già non lo sono.

Nathan

La casa dello studente è già in mano allA cURIA, CHE UFFICIALMENTE DOVREBBE GESTIRLA PER CONTO dell’ente pubblico, ma in realtà è padrona, in quanto ammette solo gli studenti che vuole lei, non rispettando le graduATORIE PUBBLICHE. In pratica il terremoto ha distrutto una casa dello studente, costruita in maniera criminale, tanto che vi sono morti alcuni studenti, e ora abbiamo al suo posto un collegio dei preti, che è chiaramente un’altra cosa.
Il fatto mi ricorda qualcosA SUCCESSO IN lUISIANA DOPO L’URAGANO kATRINA, RACCONTATO DA nAOMI kLEIN in un suo libro. La destra reazionaria attuale, bush o berlusconi, odia scuola pubblica e istituzioni pubbliche collegate, per privilegiare sempre e comunque, la scuola privata confessionale. Comunque credo che all’Aquila ci sia un processo in corso su questa vicenda.

Ste

“La “pietra dello scandalo” sono i lavori di ristrutturazione di una palazzetto a Piazza di Spagna che doveva diventare il museo della congregazione”

L’edificio ristrutturato in questione, per caso, è lo stesso del servizio delle Iene trasmesso quest’anno? Ricordo che si trattava anche in quel caso di una ristrutturazione effettuata con soldi pubblici (ovviamente) e, ufficialmente, doveva servire per l’apertura al pubblico di una pinacoteca. Quando la “iena” chiese informazioni circa la pinacoteca, all’inizio (i gonnelloni) rispondevano facendo gli gnorri…poi quando si accorsero di esser stati smascherati….cacciarono in malo modo la troupe (un po’ come fece Gesù con i mercanti al Tempio ma a parti invertite in questo caso).

sabre03

l’85% dei lavori non…. Ma sono pronto a scommettere che è stato incassato tutto il denaro stanziato !

sabre03

troppo facile……. immagino che l’incasso NON sia andato tutto ai poveri, ai bisognosi ecc ecc ma che gran parte sia finito sui conti di quel vescovo…..
ma qui mi sto sbilanciando. Aspettiamo il seguito dell’appassionante furbesca e cattolica vicenda (non atea come vorrebbe in cuor suo il don Farinella)

Ratio

🙂 Chi ha avuto ha avuto e avuto, chi ha dato ha dato e ha dato, scurdammuce o’passato…..
I preti che restituiscono i soldi? Ma quando mai?!
Se anche li restituissero sarebbe solo una finta perché la politica, a loro asservita, farebbe in modo da farli tornare a loro, e con gli interessi!

sabre03

Il bello è che pur avendo la matematica certezza di riottenere il maltolto per vie traverse i preti non fanno il bel gesto! Chi comanda insomma non dice:
“ha sbagliato il vescovo X per cui verrà punito ed il denaro giustamente restituito. Che il bene trionfi sul malaffare ecc ecc ! Riecco il denaro, Amen”
NOOOO!
Si sviano le indagini, si fa finta di collaborare, si copre ecc come una vera associazione a delinquere. Di più: si insegna a rubare: sarebbe questa l’etica cattolica che va difesa?

Alessandra

Voglio proprio vedere. Far scucire soldi ai preti e’ un’impresa immane. In questa palude di malaffare, poi, con tutti che intrallazzano con tutti… Che schifezza, e che vergogna.

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