Bologna e Caravaggio (BG): sospesi due sacerdoti

Don Andrea Agostini, condannato a ottantadue mesi di reclusione per molestie sessuali su bambine (cfr. Ultimissima del 19 marzo), è stato infine sospeso dalla diocesi di Bologna: con un comunicato stampa la Rete Laica bolognese, di cui fa parte anche l’UAAR, ha definito la decisione ” tardiva e insufficiente. Il cardinale Caffarra deve delle scuse alle famiglie delle bambine vittime delle molestie sessuali di don Andrea Agostini”.
Sospensione anche per un sacerdote di Caravaggio (BG), ‘vittima’ di un servizio de Le Iene: già sospettato di molestie, gli fu ‘inviato’ in vista un giovane attore che recitò i propri ‘turbamenti’ omosessuali. Il prete gli dedicò immediatamente le proprie attenzioni, ignaro di essere ripreso da una videocamea.

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16 commenti

Stefano Grassino

Se si fosse autosospeso il Card. Caffarra, sarebbe stato un segno di dignità da parte dell’istituzione clericale………………..

POPPER

Ma quanti peccati contro la castità! Suppongo che la castità non rientri nel codice penale dell’Italia, quindi, sul suolo Italiano valgono le leggi che condannano atti di pedofilia e di abusi su minori, e i vescovi devono consegnare alla giustizia secolare i loro subalterni perchè siano sanzionati e condannati se vi sono almeno gli estremi.

POPPER

Ma è poi possibile che la gente crede ancora alla ccar? Cecità irrazionale, cari amici uarrini, altro che conciliare fede e ragione, qui una persona normale deciderebbe di uscire dal gregge e immediatamente.

Andrea

Chiesa Cattolica SpA: dove i carnefici sono le vittime e le vittime sono astuti complottatori.

Maurizio

Che cosa significa “sospesi”?
Che ora escono dalla porta e domani rientrano dalla finestra?

Paul Manoni

Un paio di mesi in villeggiatura, a fare i fanghi e le terme, in qualche localita’ dove nessuno ha mai sentito parlare di loro, e poi via!…Subito reintegro al lavoro sui bambini con l’indottrinamento e altro. (!!!)

Roberto Grendene

La scuola in cui agiva don Andrea Agostini era finanziata dalla Regione.

Nel comunicato stampa della Rete Laica, mi ero espresso cosi’ a nome del circolo UAAR di Bologna:

http://www.uaar.it/news/2010/03/26/rete-laica-bologna-la-scuola-del-prete-pedofilo-era-finanziata-dalla-regione/

Per Roberto Grendene, coordinatore del circolo bolognese della UAAR – Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, “Se una organizzazione discrimina al suo interno le donne, ha pregiudizi su omosessuali e non credenti, considera i suoi fedeli “ubbidienti” e “sottomessi” ai vescovi (come impone il Catechismo), la Regione dovrebbe rifiutare i “progetti educativi” che questa organizzazione propone”.
“Se questa organizzazione, ricca, potente e dotata di immunità e privilegi, dà prova, nella nostra Regione come in tutto il mondo, non solo di non saper affrontare il problema della pedofilia che la investe, ma di usare come rimedio l’occultamento sistematico accompagnato da una giustizia interna che mira solo a proteggere la propria immagine, ebbene la nostra Regione dovrebbe tenersene a grande distanza e potenziare progetti educativi per tutti e di tutti, progetti educativi degni di un paese civile”.
“La nostra Regione, i nostri Comuni, il nostro Stato non dovrebbero finanziare scuole private confessionali: lo dice la Costituzione, lo dicono i fatti, lo dicono credenti e non credenti. Farlo è la risposta peggiore all’ “emergenza educativa” causata dall’attentato alla scuola pubblica portato dal clericalismo di destra e di sinistra”.

cinzia

Non mi fa nessun effetto questa sospensione cautelare che non è stata preceduta e seguita da una denuncia penale. Non capisco a cosa serva, sono davvero molto amereggiata perchè non cambia assolutamente niente Tomasi di Lampedusa diceva “bisigna cambiare tutto per non cambiare nulla”!!!

Sal

Dubito che per una cosa così grave come la pedofilia che dimostra la vera natura di certa chiesa col suo celibato, vedremo rinascere dai tribunali papalini, le condanne al rogo, alla pera e allo squartamento e spellamento. Sarebbe almeno stato una nota di coerenza.

rik

Lo spretamento di don Andrea Agostini serve a placare le polemiche intorno al vescovo ausiliare di Bologna, Ernesto Vecchi, accusato di averlo protetto.

I genitori della bimba che hanno denunciato il prete si erano già rivolti ad una suora. Le violenze alla bambina si erano interrotte: il prete evidentemente era stato redarguito. Poi però le violenze ripresero, in mancanza di provvedimenti ecclesiastici e della denuncia, che avvenne mesi dopo.

Nel frattempo le bambine che lamentavano molestie salirono a 10.

Dopo svariati tentativi con telefonate e fax di incontrare i vertici della Curia da parte delle maestre e dei rappresentanti dei genitori fu formalizzata la denuncia

Il vescovo Vecchi finalmente incontrò una maestra e un rappresentante dei genitori e disse loro: “questo incontro non è mai avvenuto”. Il vescovo si infuriò con l’educatrice, le urlò contro che era pagata dai genitori delle bambine e cercò di giustificare il prete sostenendo che era malato. Il prete non fu rimosso dalla parrocchia. Poco dopo le maestre furono licenziate da don Agostini: la vendetta del prete con la complicità della Curia.

In tribunale il vescovo disse di non ricordare l’incontro. Nella sentenza il tribunale scrisse di un clima omertoso e di violenze intimidarici da parte della Curia di Bologna.

Il prete, ufficialmente nullatenente, non ha mai pagato un € di risarcimento. Ma la Curia si è preoccupata di trovargli un avvocato che ha recentemente dichiarato che, stante la nullatenenza del prete, lo avrebbe difeso in cambio di preghiere.

Chi volesse leggere tutta la storia dellavicenda può farlo qui: http://laici.forumcommunity.net/?t=14520660

cinzia

Perchè la Chiesa non ha pensato di costituirsi parte civile insieme alla vittime (cioè i bambini lo specifico per evitare fraintendimenti)?

nullità

perchè sarebbe stato distruttivo per l’immagine se l’istanza fosse stata rigettata (come probabilmente sarebbe successo)

tiro a indovinare eh..

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