I vescovi e l’Unità d’Italia

In vista delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, i vescovi italiani hanno organizzato un convegno a Genova dal titolo L’unità nazionale: memoria condivisa, futuro da condividere. Nessun accenno, pare, a Porta Pia e al fatto che per unire il paese si dovette muovere guerra allo Stato pontificio: al contrario il card. Angelo Bagnasco, facendo gli onori di casa, ha espresso la speranza “che l’unità d’Italia sia un tesoro nel cuore di tutti”, auspicando che la ricorrenza si trasformi “in una felice occasione per un nuovo innamoramento del nostro essere italiani”. Ai vescovi italiani è giunto un messaggio di saluto da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Ancora una volta il contributo dei cattolici può risultare essenziale al fine di promuovere quel confronto aperto e costruttivo tra diversi orientamenti […] la celebrazione di una ‘memoria condivisa’ [è la] sintesi di una capacità e volontà di coniugare fede e ragione, riconoscimento della dimensione pubblica e sociale e del fatto religioso e piena accettazione del valore del metodo democratico in uno spirito di autentica e positiva laicità”.

Archiviato in: Generale

41 commenti

Flavio

Uno stato che li finanzia con miliardi di euro ogni anno, certo che se lo tengono ben caro… con la laicita’ autentica e vera delle banconote.

Apparatchik

Il problema grave è l’arrendevolezza di Napolitano e della classe politica, dato che in fondo i vescovi fanno solo il loro solito gioco orwelliano e revisionistico. Vabbè che ormai il presidente firma praticamente tutto, però mo esagera…

robby

si bendano per non sfasciarsi la testa,e solo retorica politica….e ruffianeria astuta.

Agnostica

Memoria condivisa? C’è da chiedersi quale… e poi, non mi parlate di “accettazione del metodo democratico”: mi pare assodato che le parole abbiano, ahimè, perduto il loro significato…un po’ come i fatti storici, quelli realmente accaduti!

Roberto Grendene

la storia del Risorgimento ci dice che la Chiesa e’ stato un ostacolo (armato) all’unità nazionale

la storia del dopoguerra ci mostra come la Chiesa sia diventata uno stato (non democratico) nello stato (democratico), con i suoi affiliati che godono di immunità e privilegi

Chiericoperduto

in pratica, con l’unificazione, lo Stato Pontificio si è espanso dal Triveneto alla Sicilia.
Beh..sì, a parte qualche rinuncia iniziale hanno avuto il loro bel guadagno alla fine.

antoniadess

quoto chiericoperduto, tutto si tiene in una logica stringente, mica scemi: vuoi mettere uno statarello con una grande repubblica pontificia unita? la rivincita sulla breccia di Porta Pia è compiuta, la tenacia è stata premiata, una teocrazia cattolica strisciante (eclatante per chi la vuol vedere) ci pervade: tassa di religione (8permille), finanziamenti a pioggia, privilegi fiscali, scuola pubblica e privata, invadenza nei media, politici genuflessi a destra e a “sinistra”, leggi-catechismo… che vogliamo di più? Cavour, Mazzini, Garibaldi…chi eran costoro? Ruini, giovanni paolo, ratzinger, bagnasco, caffarra…questi sono i nuovi eroi del risorgimento vaticano, gli zuavi sono in parlamento, ai scrivere i dettati

Stefano Grassino

A me risulta che durante la prima guerra mondiale, la ccar parteggiasse per l’Austria, con la speranza che una sua vittoria gli restituisse lo stato pontificio perduto nel 1870.

Tommaso B.

Minchia, !!!

la solita litania del riconoscimento della “”dimensione pubblica e sociale
del fatto religioso”” si concilia con uno “”spirito di autentica e positiva laicità!!!”

Mischia !!!

fiertel91

“Ancora una volta il contributo dei cattolici può risultare essenziale al fine di promuovere quel confronto aperto e costruttivo tra diversi orientamenti”

Lo si legge ogni giorno sul giornale di come sia costruttivo il confronto coi cattolici. Il ‘mi piego ma non mi spezzo’ non è un confronto, è appunto un piegamento.

[…] la celebrazione di una ‘memoria condivisa’ [è la] sintesi di una capacità e volontà di coniugare fede e ragione, riconoscimento della dimensione pubblica e sociale e del fatto religioso e piena accettazione del valore del metodo democratico in uno spirito di autentica e positiva laicità”

Coniugare fede e ragione? Perché? Che c’entra l’Italia? E soprattutto, che c’entrano i cattolici? Anzi, lo Stato della Chiesa ha fatto resistenza ad oltranza all’impresa dell’Unità, addirittura successivamente (Non expedit). Sono anzi antitetici alla causa e non vedo come possano partecipare alla ‘memoria condivisa’.

Comunque lo spirito di autentica e positiva laicità lo vede solo lui. Se doveva cianciare di circostanza, poteva semplicemente parlar d’altro.

Sandra

Qual è il valore economico dell’unità di italia per la chiesa, cosa avrebbe da perdere la chiesa con il federalismo? Sappiamo che poco piu’ del 30% dei contribuenti opta per la ccar: non credo sia assurdo ipotizzare che l’opzione chiesa sia piu’ alta al sud, dove i redditi sono piu’ bassi. Al nord la proporzione pro-chiesa si riduce, e proprio dove la cassa è piu’ ricca. Basta probabilmente uno spostamento percentuale non molto alto applicato a realtà di gettito molto differenti per portare a perdere somme considerevoli. Quindi, alla chiesa il federalismo fiscale sull’8xmille non conviene affatto.

Viene da ridere, con tutto quello che tuonava bossi sul vaticano, e ora gli toccherà pagarselo, che beffa… la lega è davvero nei guai, ma come, erano tutti in amore con la chiesa, tutti d’accordo persino pronti a vietare medicinali già approvati, e adesso Bagnasco se ne esce con l’unità … cosa progetteranno i nostri “eroi” per accontentare le saccocce dei leghisti e quelle dei papisti? Il pap-federalismo fiscale, diviso su tutto tranne che per il contributo alla santa madre chiesa che veglia sul mantenimento, a suon di miliardi padani, delle nostre radici?

Paul Manoni

Noto anchio un’incongruenza tra questo….
http://www.repubblica.it/politica/2010/05/02/news/calderoli-3765055/
E questo….
http://www.repubblica.it/politica/2010/05/03/news/calderoli-tricolore-3779324/

La CEI cerchiobotteggia, l’Unita’ d’Italia, oscurando i fatti di Porta Pia.
La Lega boicotta attraverso Calderoli, la partecipazione alle celebrazioni del 150°.
I Finiani del PDL si sono arrabbiati con Calderoli ed hanno rimarcato, come all’interno del PDL sia necessario fare chiarezza nelle relazioni con la Lega.
Insomma, un bel “tutti contro tutti”…Altro che “memoria condivisa, futuro da condividere” 😆

UDM

“Coniugare fede e ragione”
=
Io ti fedo (freco)
Tu mi ragioni
Egli mi ragiona
Noi vi fediamo (frechiamo)
Voi vi frecate
Essi si frecano

gianfranco

Ha ragione Bagnasco. nel 1870 il regno sabaudo fu annesso allo stato Pontificio.
infatti il Papa restò dove era e la capitale finì a Roma.
ditemi in quale altro paese è successa mai una cosa del genere

Fri

Voi ateacci malfidati, non avete capito che Bagnasco e Napolitano hanno perfettamente ragione. La chiesa è stata la piu fervente sostenitrice dell’Unità d’Italia. L’unica differenza è che la bandiera avrebbe dovuto essere bianca e gialla!

Paul Manoni

Io mi auguro che l’UAAR mandera’ una delegazione a Porta Pia, durante la celebrazione dell’Unita’ d’Italia. 😉
Quantomeno in ricordo dei caduti, e degli atei che parteciparono attivamente all’unificazione.
…Cosi’ come fece il 20 Settembre scorso insomma! 😉

Bruno Gualerzi

“Nessun accenno, pare, a Porta Pia e al fatto che per unire il paese si dovette muovere guerra allo Stato pontificio”

E perchè mai avrebbe dovuto farlo? Alla lunga (ma non poi tanto… basta arrivare ai Patti Lateranansi) chi ci ha veramente guadagnato da quella vicenda è stata proprio la chiesa. Quindi si lasci pure che si continui a credere il contrario…

Ninetto

Bagnasco ci ha messo 150 anni a trovare lo scoglio di Quarto, eppure è di Genova…

Guidus

“la celebrazione di una ‘memoria condivisa’ [è la] sintesi di una capacità e volontà di coniugare fede e ragione, riconoscimento della dimensione pubblica e sociale e del fatto religioso e piena accettazione del valore del metodo democratico in uno spirito di autentica e positiva laicità.”

Blinda la supercazzola prematurata con scappellamento a destra?

Ludwig

Che coraggio, bagnasco!
Il vaticano ha sempre odiato lo Stato Italiano, fin dall’ottocento.
E’ proprio vero, preti e falsità sono sinonimi!

Bruno Gualerzi

@ Ludwig
“Il vaticano ha sempre odiato lo Stato Italiano, fin dall’ottocento.”

E perchè mai dovrebbe odiarlo, almeno ora? Dove potrebbe trovare un altro stato che ne garantisce e rispetta la sovranità e nello stesso tempo gli permette ogni ingerenza nelle proprie istituzioni ?
Ti pare che il recente incontro tra Napolitano e B.16 dimostri odio?

Stefano Grassino

In effetti hai proprio ragione. Uno che brucia la propria casa può essere solo che matto. A me questi sembrano tutto fuorchè matti.

Ludwig

@ Bruno Gualerzi
bè, forse hai ragione, non lo odia più ma sicuramente lo disprezza, anche se ne ha tanto bisogno……

giancarlo bonini

La storia ci dice che per circa 1300 anni (da Alarico in poi) la Chiesa ha sempre ostacolato qualunque tentativo di unità d’Italia da parte di chicchessia ( Visigoti, Longobardi) , pur di non perdere il proprio Stato, chiamando in difesa di sè, i più forti Stati del momento.
Questa è storia spicciola; io l’ho imparata alle elementari e dovrebbe conoscerla anche il nostro Presidente Napolitano.
Quando leggo quelle continue leccate alla Chiesa da parte di quest’ultimo, mi chiedo sempre: ma era proprio obbligato a farlo? Tacere qualche volta, no?

giancarlo bonini

Sicuramente NO, e non vedo nessun altro politico italiano che possa definirsi tale.

Federico Tonizzo

E’ stata fatta, per eccesso di cautela o per lurido opportunismo politico o per timidezza, una serie di errori: (1) il non esiliare il papa e la sua corte subito e definitivamente dopo Porta Pia, annettendo tutto all’Italia e conservando i palazzi e i documenti vaticani rispettivamente come musei e come fonti di informazioni per gli storici; (2) i patti lateranensi fra Mussolini e il papa nel ’29; (3) la ratifica di questi patti dopo la fine della seconda guerra mondiale, ratifica voluta anche da Togliatti; (4) la loro conferma e amplificazione da parte di Craxi con il nuovo concordato nell’84.
In questo elenco, è orribile notare che: Mussolini, prima di essere fascista, era stato socialista; Togliatti era comunista; Craxi era socialista; e per finire anche Napolitano all’inizio era comunista (ora no!).
E pensare che Marx diceva che la religione è l’oppio dei popoli, eccetera… Ma forse il punto è che Marx non era …”italiano”???????

libero

Si parla di un progetto di Cavour di sostituire il cattolicesimo con il protestantesimo, non so se sia morto per questo, dopo avere bevuto il caffè a casa della signora Ronzani, che aveva una amica francese…

Bruno Gualerzi

Se proprio si vuol parlare di ‘errori’ (ammesso che abbia un senso parlare di ‘errore’ per ciò che può essere ritenuto tale col senno di poi), ce n’è uno che ha segnato la gente italica per quanto riguarda il suo rapporto con la religione: LA CONTRORIFORMA (Concilio di Trento).
Si esalta – per mille motivi giustamente – il Rinascimento, ma sono stati i papi rinascimentali – figure di grande personalità che hanno contribuito allo splendore di quel periodo – a usare però la religione come strumento di potere in modo mai prima di allora così esplicito e brutale. Suscitando la reazione protestante alla quale si sono opposti con tutte le forze per continuare a esercitare il potere togliendo, con la controriforma e con la, per altro splendida, arte barocca, ogni spazio alla religione come esperienza interiore.
Se è vero che Cavour avrebbe voluto sostituire il cattolicesimo col protestantesimo, cosa per altro che non poteva certo diventare materia di un progetto reale… aveva però colto nel segno.

libero

Il Piemonte pre-risorgimentale aveva subito una influenza illuminista francese e calvinista con la sua variante giansenista, non è un caso che il ridimensionamento del potere cattolico sia iniziato proprio in Piemonte con le leggi Siccardi.
Se i Savoia avessero cambiato religione ufficiale diventando magari valdesi e creando una Chiesa di Stato Valdese, sotto controllo, da sostituire al quella cattolica nazionale, trasferendo il papato ad Avignone ….

Barbara R.

L’ennesima ingerenza a gamba tesa di uno stato estero nella cutura e politica italiana!!!

Claudio Diagora

Ma l’Italia non è uno stato estero: è solo una parrocchia del vaticano…

libero

Tentativi della CCAR di diventare mediatore quasi istituzionale in uno stato dove non c’è una vera identità nazionale, nè un equilibrio politico assestato.

Credo che la CCAR si renda conto che questo ruolo non potrà esercitarlo a lungo ed è per questo che cerca di ottenere il più possibile, sa di dover fare i conti con gli italiani, cioè con il pressoché totale disinteresse dei giovani italiani per la religione cattolica e per la sua morale ormai da museo.

Claudio Diagora

Credo che il vero ruolo del vaticano sia di cassaforte dei politici italiani. I fatti di questi giorni confermano che il ruolo dei prelati sia quello di ‘ufficiale pagatore’ per conto dei loro referenti. I nostri politici non hanno neanche bisogno di cercarsi paradisi fiscali in paesi lontani: ce li hanno lì, sotto casa… E chi ha in mano i soldi ha il coltello dalla parte del manico, per questo stanno diventando sfacciati e arroganti. Dureranno finché durano i soldi.

Stefano

Giorgio Napolitano non mi rappresenta.
Certi atteggiamenti me li aspetterei dalle schiere di Berlusconi, ma lui proprio dovrebbe vergognarsi nel dire certe parole…

firestarter

nessuno ha favorito l’unita’ d’italia quanto la ccar

la ccar ci insegna la vera laicita’, sulla quale non deve prendere lezioni da nessuno [cit]

nessuno ha combattuto la mafia come questo governo [berlusconi]

nessuno gestisce bene le emergenze come bertoleso

.
.
.

Chiara

Rattazzi si rivolterà nella tomba…per non parlare di Garibaldi e Cavour

Commenti chiusi.