“Giornata della ragione” a New Orleans

Il consiglio comunale di New Orleans ha proclamato il 6 maggio 2010 “giornata cittadina della ragione”. Ne dà notizia il blog Friendly Atheist, ricordando che non è la prima volta che ciò accade.

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30 commenti

Bruno Gualerzi

Qualcuno sa dare una definizione di ragione… possibilmente senza ricorrere a dizionari o a citazioni? Secondo me è una bella sfida!

Paul Manoni

Per me e’ sempre stata una questione di buonsenso e istinto. 😉
Ciao Bruno

Zago

perché quest’avversione per i dizionari? Avete litigato? 😉

Bruno Gualerzi

Chiedo scusa. Ritiro la domanda, non adatta per un blog.
Ritengo invece che sarebbe interessante farla oggetto – proponendo alcune definizioni – di un sondaggio UAAR. Soprattutto in relazione alla ‘R’…

ser joe

Un giorno discutendo con un amico, questi concluse il suo intervento così: Tu hai ragione ma anche l’altro non ha torto. Che sia questa la definizione giusta?

maurizio

ragione è capire e non credere, usare il dubbio e non la verita come stimolo all’intelligenza.

San Giovese

Ma…io credo/spero che quelli di New Orleans per “ragione” intendessero quel concetto in antitesi con irrazionalità o istinto, non con torto…….. :-/

Arthur Frayn

Che te ne pare di:

La ragione è quella caratteristica della dialettica che preclude a priori l’affermazione di una delle parti attraverso l’autorità, in qualsiasi forma essa si manifesti.

?

Sai

Boh ragione è una parola strana, c’è chi scopre che la terra ha 6000 anni grazie alla “ragione”.

Claudio Diagora

Secondo me la “ragione” è il pensiero motivato.

ser joe

Hai ragione. Condivido. Motivato ma anche razionale rispetto a fantasiose interpretazioni del contendere.

San Giovese

Secondo me è quella capacità di formulare pensieri in modo cosciente(non subcosciente)mettendo in relazione fra loro le idee tramite le formule della logica, i nessi inferenziali.

Roberto Grendene

“ragione” la vedo in contrapposizione con “fede”

con la ragione cerco di capire, basandomi su argomenti di questo mondo; con la fede mi convinco di credere, utilizzando a mani libere (con bieche forme di relativismo) argomenti di altri mondi (spiriti, immortalità, reincarnazione, dèi, demoni, ecc.)

non per questo chi si affida alla fede non fa ragionamenti razionali: semplicemente in tante questioni alza bandiera bianca, e sceglie di credere (quasi sempre alle entità soprannaturali che gli passa la società in cui è nato) anziché pensare

paola

Roberto non ti batte nessuno a spiegare le cose…mi piace molto la tua definizione. Credo però che i credenti non siano per niente razionali, sono molto incoerenti, e quando fai notare loro tale incoerenza, si difendono dietro il fatto che “credono”, che “hanno fede” come se fosse lecito x questo fare ragionamenti illogici. Come Dawkins fa notare, uno che parla al suo “amico immaginario” o crede agli alieni è un pazzo e a rigor di logica lo si curerebbe con psicofarmaci, ma i milioni di persone che parlano (e non solo )al loro ” immaginario dio” credendo che intervenga nelle loro vite , sono considerati “normali”

POPPER

vi sono parole che non possono essere relativizzate con campanilismo, per esempio, laicità dello Stato, esso escluderebbe una pretesa cattolica a priori ed essa sarebbe costretta ad adeguarsi o a reinterptretare la propria sacra scrittura, il che è difficile perchè la Bibbia non è un testo laico di certo.

Ragione non è un dogma discriminante tra due persone in dialogo, in filosofia essa è una deduzione logica o un’asserzione indotta dalle varie esperienze filosofiche e scientifiche da asserzioni particolari ma non esaurienti, ma quel che viene messo spesso in discussione delle nostre deduzioni logiche sono le premesse a monte, anche se a valle la logica può essere più o meno apparentemente logica.

Quando dico di aver ragione che la terra gira intorno al Sole, non mi si da torto, è stato apurato e dimodtrato, ma se qualcuno mi domandasse:
– sei mai stato un osservatore astronomo per affermare che la terra gira introno al Sole?
Mi sento costretto a riportare esperienze altrui, dimostrabilissime, ma non mie esperienze e ugualmente potrei cavarmela portando alla sua attenzione documenti, video, immagini esesperienze di astronauti che non mi smentirebbero perchè hanno vissuto in prima persone questi fenomeni astronomici.

Vi sono ragioni dimostrabilissime se uno tra voi dicesse:
sono ateo, agnostico e razionalista!
meno dimostrabili se uno dicesse di avere fede in dio, nei santi, negli angeli e nei fantasmi.

Chi può aver ragione per esempio nell’affermare che esistano altre forme di vita nell’universo, chi ha fede cieca in dio o chi ne può dimostrare l’ipotesi? Ovviamente chi può dimostrarne l’ipotesi mentre il credente non può pretendere di aver ragione con la sola fede.

Vi sono quindi ottime prove inconfutabili che la ragione non può essere pretesa da chi ha fede in dio e giù di lì, poiché il credente non dimostra di aver ragione ma solo la ostenta e vuole imporla a motivo del proprio dogma indiscutibile e non negoziabile, quindi, non assolutamente agnostico e di certo non razionalista.

libero

La ragione è la capacità di inquadrare i fenomeni e i problemi, proponendo delle spiegazioni e soluzioni adatte a capirli e risolverli nella maniera più aderente alla realtà e comunque migliore.
Questo però porta a concludere che se io non ho mezzi per tutti, un certo numero di persone si deve eliminare o autoeleminare, ed in effetti una volta lo facevano.

Ivano

propongo all’UAAR di organizzare una giornata nazionale della ragione, che potrebbe diventare un appuntamento annuale (come i darwin day e la giornata dello sbattezzo).

libero

Il giorno della ragione potrebbe dare più fastidio del Darwin DAY, quindi va fatto.

Claudio Diagora

Ottima idea! Potrebbe coincidere, per antitesi, con la festa dell’ascensione. Così, tanto per ribadire che noi restiamo coi piedi per terra… 😉

POPPER

Mi accodo all’ottima idea di Ivano, è anche una ragionevole e altrettanto provocatoria dimostrazione che esistono moltissimi italiani disposti più a ragionare sulle cose che a credere a priori in dio e nei suoi indotti.

La vostra età della ragione? Da quando conosco meglio me stesso ragionandoci sopra
Se ragiono non ho bisogno di credere in dio e nelle sue favole
Ragiono molto meglio nello studio della scienza che sulla favola di cristo
Amico, vuoi ragionare? Approfondisci e studia, non cedere alla fede acritica
Su Darwin posso ragionare, sul creazionismo perderei la ragione

Brian di Nazareth

Ottima idea. Propongo come data il 25 ottobre, anniversario della pubblicazione a Londra della seconda parte del famoso best seller di Thomas Paine, ovvero “L’età della ragione”.

Bruno Gualerzi

Provo a dire la mia sulla ragione, più che altro come impostazione di un tema da sviluppare.

L’uomo – si dice – è un ‘animale razionale’, nel senso che è un essere vivente dotato di ragione. La ragione c’è come facoltà che serve, assieme a tutte le altre facoltà, all’individuo uomo per vivere e riprodursi per quel tanto che basta alla riproduzione della specie umana. Quindi, da questo punto di vista, la ragione non è altro che un istinto tra gli altri di cui l’evoluzione ha dotato l’uomo, la specie uomo. Per quel che se ne sa, è poi quell’istinto specifico che lo distingue dalle altre specie viventi, ognuna delle quali a sua volta ha un istinto specifico assieme agli altri. Facoltà, strumento, istinto che poi non è altro che quanto caratterizza la vita della coscienaza, la quale non è che l’altro nome che diamo alla facoltà razioale.

Già questo – prima di vedere in che consiste tale istinto – segna una linea radicale di demarcazione.. sia con chi ritiene la ragione una facolta ‘superiore’ alle altre (è una tra le altre)… sia chi ritiene – per questa presunta superiorità – che non possa essere un frutto dell’evoluzione naturale, ma di provenienza, dciamo, extranaturale. Con quali prove? Nessuna che non sia un’autopromozione dovuta a certi caratteri di questa stessa facoltà.

Perchè, cos’è propriamente la ragione? E’ ciò che prima di tutto dà all’uomo, ad ogni singolo uomo, la possibilità di autodeterminarsi come individuo… sempre per servire in questo modo alla specie… ma in un certo senso dotandolo a tale scopo di una certa autonomia rispetto alle esigenze della specie. Lo rende consapevole del suo destino come individuo (‘sa’, come individuo, di nascere e morire), e si può comportare di conseguenza. La specie – per quel che riguarda l’uomo della cui esistenza come individuo si serve per autoriprodursi – gli ha dato, per così dire, la pssibilità di realizzarsi come individuo usando anche, e soprattutto in quanto facoltà specifica, la ragione.

Ma questo cosa significa? Cosa significa questa parziale autonomia? Che può autodeterminarsi come autodistruggersi, in quanto, ENTRO QUESTI LIMITI, è, come suol dirso, ‘artefice del proprio destino’. Un destino che può condizionare, ma solo per quanto riguarda l’intervallo che va dalla nascita alla morte, intervallo che è l”eternità’ per ogni individuo. Entro questo intervallo, che poi è il limite entro cui può operare la ragione… che è facoltà esercitata dall’individuo me in funzione della specie… la razionalità rende possibile, così come rende possibile all’individuo avere coscienza di sé, conoscenza di sé, avere conoscenza del mondo. La conoscenza del mondo è ciò che serve all’uomo per sopravvivere e riprodursi, è l’esplicazione della razionalità per ‘leggere’ il mondo (la cosiddetta reatà PER LUI), in modo da adattarvisi come animale razionale, così come le altre specie vi si adattano usando altre facoltà. Altri istinti.

E allora, ancor più nello specifico, in cosa consiste la razionalità? Nel leggere il mondo in modo tale che non contrasti con la razionalità, cha la soddisfi, che gli permetta quella presa sul mondo che serve per autodeterminarsi… ma nche per autodistruggersi, per quel tanto di autonomia che fa parte dei ‘poteri’ di ogni individuo.

Paradigmatica in questo senso è quella lettura del mondo costituita dalla scienza. La scienza è la forma più realizzata della facoltà razionale perchè i suoi procedimenti permettono all’uomo di avere conoscenze che può utilizzare per potenziare sempre più la sua capacità di determinare la propria esistenza (che è esistenza delle spacie solo se è esistenza degli individui)… ma può anche, questa conoscenza, essere finalizzata all’autodistruzione nel momento in cui l’autonomia dell’individuo, degli individui, è vissuta in funzione degli individui come tali. Che ritengono di realizzare la propria autonomia contrastando l’utonomia degli altri individui. Nel qual caso la ragione non serve più alla specie… ma non servendo alla specie non serve più nemmeno agli individui che sono costitutivi della specie.

Mi fermp qui, perchè naturalmente, come premettevo – dando per scontato che comunque si tratta di tesi discutibili… razionalmente discutibili – ci sarebbe poi da sviluppare in avariate direzioni queste tesi.

Stefano Grassino

1) Hai capito che sopra scherzavo?
2) In tutto questo la fede non c’entra ma la fede può anche derivare da un ragionamento che pur restando teorico, sempre da un movimento di neuroni parte.

Bruno Gualerzi

@ Stefano Grassino

1) Lo so che scherzavi… e ti dirò, con una certa arguzia.
2) Nel quadro che propongo la fede non è altro che l’uso della ragione (di cui tutti siamo dotati) per – come ripeto in continuazione – cercare in qualche modo di ‘uscire’ da quei limiti che la ragione stessa rende possibile constatare. E’ un uso della ragione di fatto ‘contro’ la condizione umana nel momento stesso in cui cerca di esorcizzarla ritenendo di poterla superare. Per questo – a mio parere – la religione, meglio, la cultura religiosa, è potenzialmente – e per la verità sempre meno ptenzialmente e sempre più concretamente – autodistruttiva. In questo senso ho titolato il primo testo del mio sito ‘E se fosse proprio colpa delle religioni?”
E infine, sempre in questo quadro, e sempre a mio parere, non serve a molto identificare la parte del cervello in cui avrebbero sede, detto alla buona, i ‘neuroni della fede’, come quelli della razionalità, se prima non si determina a cosa serve la fede e a cosa serve la razionalità. Cosa si intende con l’una e con l’altra. Si tratta (tema che ho affrontato sempre nel mio sito) di pura autoreferenzialità, di un cricolo vizioso.
Le neuroscienze servono, e come!, per vedere di far funzionare al meglio questo organo costitutivo della nostra vita biologicamente intesa (in realtà l’unico modo per intenderla)… non per vedere da dove ‘sorge’ la fede o altro.

POPPER

vorrei conoscere il parere di nostri Amici Uarrini responsabili e amministratori UAAR: Gemellando con il Consiglio comunale di New Orleans, anche qui da noi potremmo proporre la Giornata della Ragione? Magari rendendola Europea, se è possibile?

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