Emilia-Romagna, domande laiche ai candidati alle elezioni

Ai candidati alle prossime elezioni regionali i circoli UAAR dell’Emilia Romagna sottopongono le seguenti tre domande, allo scopo di diffondere risposte e non-risposte.
Le domande saranno poste da Roberto Grendene, coordinatore del circolo Uaar di Bologna, all’incontro VOTA GARANTITO, VOTA LAICO in programma lunedi 15 marzo e organizzato dalla Rete Laica Bologna, che vede partecipare ANDREA DEFRANCESCHI Candidato al Consiglio Regionale (Lista civica BeppeGrillo.it), FRANCO GRILLINI Candidato al Consiglio Regionale (Italia dei Valori), MONICA MISCHIATTI (Radicali Italiani), ANTONIO MUMOLO Candidato al Consiglio Regionale (Partito Democratico), GIAN GUIDO NALDI Candidato al Consiglio Regionale (Sinistra Ecologia Libertà), ROBERTO SCONCIAFORNI Candidato al Consiglio Regionale (PRC – Federazione della Sinistra).

1) Finanziamenti pubblici dell’edilizia di culto
Nel 1977 la legge “Bucalossi” [1] stabisce che una fetta degli oneri di urbanizzazione secondaria sia destinata all’edilizia di culto [2].
Alle regioni spetta il compito di dare indicazioni ai comuni, che a loro volta possono deliberare diversamente. La Regione Emilia Romagna, con Delibera di Consiglio 849/1998, fissa nel 7% la fetta di oneri di urbanizzazione secondaria da destinare all’edilizia di culto.
Stessa percentuale che e’ destinata alla voce “i centri civici e sociali, le attrezzature culturali e sanitarie”, mentre il 10% tocca alla voce “gli asili nido e le scuole materne”.  Il risultato è che la Chiesa Cattolica Romana, che secondo una recente indagine di Repubblica possiede a Bologna una “città nella città”, è finanziata con fondi pubblici, mentre scuole, asili, attrezzature culturali e sanitarie, parcheggi, spazi pubblici a parco e per lo sport (le altre voci finanziate con gli oneri di urbanizzazione secondaria) necessitano di importanti investimenti.
Vorrà interrompere il finanziamento pubblico al più grande immobiliarista in circolazione determinato dagli oneri di urbanizzazione secondaria per edilizia di culto?

2) Tutelare la salute e l’autodeterminazione delle donne
L’obiezione di coscienza in materia di interruzione volontaria di gravidanza doveva essere un diritto temporaneo a tutela di chi aveva intrapreso la carriera di medico ginecologo prima della legalizzazione dell’aborto. A più di 30 anni di distanza essa permane ancora, trasformata da diritto per i medici a strumento che lede la salute delle donne.
Ci sono comuni e ASL che, per “migliorare” il percorso dell’IVG, stilano protocolli [3] che prevedono che associazioni del “privato sociale” (in pratica cattoliche) abbiano ruolo sostitutivo di quello della struttura pubblica, con collaborazioni da parte di assistenti sociali e strutture ospedaliere con questo “privato sociale”.
Non abbiamo invece notizie di campagne informative efficaci sulla contraccezione nelle scuole e sulla contraccezione di emergenza (”pillola del giorno dopo”); non abbiamo nemmeno notizie sull’impegno della Regione Emilia Romagna per garantire la possibilità di ricorrere all’IVG per via non chirurgica.
Terrà lontano da consultori e ospedali quanto viene spacciato per “sussidiarietà”? Sosterrà campagne informative sulla contraccezione nelle scuole? Renderà rispettoso della donna il ricorso all’IVG, adoperandosi per il rapido accesso alla contraccezione post-coitale (pillola del giorno dopo) e prevedendo la possibilità di ricorrere  volontariamente alla RU-486, allontanando il tintinnio dei ferri (del chirurgo, ma anche, nel terzo millennio, di quelli dal calza)?

3) Privilegi clericali nelle politiche delle nuove generazioni
La legge regionale 28 luglio 2008, n.14 [4], prevede all’art. 14 c.3 di riconoscere e incentivare “la funzione educativa e sociale svolta, mediante le attività di oratorio o similari, dalle parrocchie e dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, nonché dalle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un’intesa ai sensi dell’articolo 8, terzo comma, della Costituzione”.
Specifici riconoscimenti e incentivi per qualcuno (Chiesa Cattolica, guarda caso) sono ovviamente discriminatori per altri soggetti pubblici e privati che volessero partecipare all’oggetto dell’art. 14 della citata legge, ossia all’”offerta territoriale per il tempo libero e opportunità educative”.
Rimuoverà ogni privilegio riservato a oratori e parrocchie nel campo dei servizi educativi? Farà in modo che siano privilegiate invece le associazioni democratiche e che siano escluse da riconoscimenti e incentivi organizzazioni che ritengono “disordinati” gli orientamenti non eterosessuali? Farà in modo che siano tassativamente escluse da riconoscimenti e incentivi organizzazioni che hanno dimostrato di essere collegate a occultamenti di casi di pedofilia?

NOTE

  1. Legge n. 10/1977, Norme per la edificabilità dei suoli. La materia è oggi regolata dal decreto legislativo 6 giugno 2001, n. 380, contenente il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
  2. Ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, 2 comma lett. b) del decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 2 aprile 1968, sono attrezzature di interesse comune di tipo religioso: a) gli immobili destinati al culto anche se articolati in più edifici; b) gli immobili destinati all’abitazione dei Ministri di Culto; c) gli immobili adibiti, nell’esercizio del ministero pastorale, ad attività educative, culturali, sociali e ricreative, che non abbiano fini di lucro.
  3. PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL MIGLIORAMENTO DEL PERCORSO IVG” a cura di: AUSL di Forlì, Comune di Forlì, Assessorato alle Politiche Sociali, Consulta delle Famiglie del Comune di Forlì
  4. NORME IN MATERIA DI POLITICHE PER LE GIOVANI GENERAZIONI
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21 commenti

stefano f.

iniziativa lodevole ma immagino già le risposte imbarazzatissime dei politici, specie quelli area pd-idv del tipo “non so, è una questione delicata, ognuno deve prendersi le sue responsabilità” ecc.ecc. e amenità simili.
non se ne esce cari miei, il politichese è una lingua inventata apposta per non dire nulla 😉

bettino

tanto per gradire: al comune di Bazzano (Bo) è stato deciso, da parte di tutto ll consiglio comunale, di rimettere (!) i crocifssi mancanti nelle classi delle scuole del comune. Il rappresentante dell IdV, avrebbe dichiarato che, pur essendo laico, non ha” nulla in contrario a tale provvedimento, poichè non offende nessuno ed è un simbolo della cultura di questo paese”. La notizia proviene dalla cronaca locale del” resto del carlino” ed andrebbe approfondita, essendo tale fonte alquanto poco credibile; ma risultando vera…che ne sarebbe della sbandieratà laicità del partito di Di Pietro.? Non prendiamo nemmeno in considerazione il Pd…ormai appiattito su posizioni miserevoli. Ma nessuno ha la schiena dritta in questo derelitto paese?

Lindoro

Be’ direi che Grillini (capolista IDV) e apertamente sostenitore dell’UAAR, non avrà difficoltà a schierarsi a favore.

Alfonso

@Lindoro
Immagino che le risposte che arriverrano, se arriveranno, saranno riferite all’impegno politico della formazione di appartenza del candidato. Almeno penso che sia così

Claudio Diagora

Al punto 2 aggiungerei: Nel campo medico i cosiddetti ‘obiettori di coscienza’ vengano adibiti al servizio civile, vale a dire spalare le macerie di calamità naturali, pulizia del greto di corsi d’acqua inquinati… ecc. L’importante è che stiano lontano dalle persone.

POPPER

spero in risposte almeno coerenti, non pretendo una conversione ad U dello statu quo politichese, comunque le domande sono mirate a chiedere chiarezza nei programmi politici e le risposte devono soddifare il contenuto laico delle domande poste dall’UAAR.

il punto 3 mi è piaciuto moltissimo, spero in risposte che non cadano in bizantinismi fatti di compromesso con il contesto socio-idenditario del patrimonio nazional cattolico,

libero

La politica deve capire che se vuole i voti laici deve essere laica.
Questo è un inizio, piccolo ma importante, avanti così.
Grazie all’Emilia-Romagna che è partita per prima, ora anche le altre regioni devono impegnarsi.

Daniela

un’ottima iniziativa….peccato cheall’incontro non partecipano anche i candidati del centrodestra. La laicità deve essere il più trasversale possibile, un fondamento culturale bipartisan.

andrea pessarelli

beh io sono candidato in piemonte. se mi fate le domande rispondo 3 sì 🙂

crebs

Concordo con Daniela delle 14:37, anche se oggettivamente mi sembra difficile che un candidato del centrodestra sostenga pubblicamente posizioni laiche, dicendosi pronto a difenderle.
Mi piacerebbe una iniziative simile a quella dell’Emilia – Romagna per i candidati di quelle regioni dove c’è il voto di preferenza, in particolare per il lazio dove è candidata la Bonino.
Vorrei che se fosse eletta la sua nota laicità non venisse pesantemente condizionata dalla sua stessa coalizione.
Pertanto, per mantenere sia i valori sia l’apartiticità dell’UAAR, mi sembrerebbe buona cosa segnalare, nell’ambito delle varie liste collegate, chi sono i candidati che si impegnano a considerare un valore primario la laicità, intesa, per evitare ambiguità -anche la binetti o ceccanti dichiarano di essere seguaci di una sana laicità – secondo la definizione del Vocabolario della lingua italiana della Treccani (volume II pagine 1040.1041).
Meglio se poteessero anche provare precedenti interventi a favore della laicità.

Paul Manoni

Ho paura che molti candidati, non risponderanno alle tre domande, in quanto personaggi politici di fatto! 😉
Si sa’ che l’animale politico ha nel suo DNA il “cerchiobottismo”, e le eventuali risposte verrebbero comunque, ed in ogni caso strumentalizzate dai loro avversari…A prescindere dalle risposte e dal livello di laicita’ dei candidati.
Insomma rispondere a favore della laicita’, sarebbe come perdere i voti cattotalebani e viceversa…Rispondere contro, rivelerebbe la sudditanza alla chiesa e quindi, molti laici, atei, anticlericali, ecc, ecc, non li voterebbero mai e poi mai! 😉
Comunque, l’iniziativa della “Rete Laica Bologna” e dei circoli UAAR, e’ davvero lodevole, apprezzabile e degna di nota.
Complimenti a Roberto! 😉

Bruno Moretti Turri IK2WQA

Questa ottima iniziativa si dovrebbe fare in tutte le regioni.
Noi non credenti siamo il 18,5 % (dato Eurispes).
Dobbiamo imparare dall’Emilia a svolgere un ruolo attivo
di legittima lobby democratica.

libero

L’Eurispes non specifica bene come ha rilevato il dato.
Come è possibile che i credenti siano l’ 81,5% se la gran parte degli italiani è favorevole all’aborto e a messa va solo il 24% ?

elena russo

Secondo me il 18,5% di non credenti è una buona percentuale se circa 10 anni fa si calcolava che, in Italia, gli atei fossero circa il 9%.

Paul Manoni

Alla N°1 sembra interessante questo passaggio della risposta: “Come consigliere regionale, se sarò eletto, mi impegnerò per sopprimere questa contribuzione […]tutti coloro che riceveranno finanziamenti pubblici dovranno depositare il bilancio della loro organizzazione e la rendicontazione dell’uso dei fondi stessi.” 😉
Alla N°2 va’ evidenziato come il candidato non sia proprio “amico” di CL, ed il fatto che voglia fare il possibile per combattere l’infiltarzione delle “sette” religiose nella sanita’ pubblica, e’ degno di lode. 😉
Alla N° 3, “Personalmente mi impegnerò in modo serio e deciso perché non ci sia nessun privilegio verso le istituzioni confessionali nell’accesso delle risorse pubbliche e nel contempo che tutti siano messi sullo stesso piano per l’organizzazione delle attività giovanili e ricreative.” Lascia ben sperare!! 😉

A parole, come al solito, sono tutti bravi…Occorre vedere se nel momento in cui queste persone verranno elette, manterranno le loro promesse agli elettori. Io sono diffidente per natura…Sicuramente sono parole che un candidato del Pdl, non avrebbe mai neanche pronunciato sotto tortura!…Ognuno valuti in modo obbiettivo le risposte di questo candidato dell’IDV. 😉

crebs

Io sono un elettore del Lazio e non potrò votare Grillini, ma conoscendo la sua storia politica credo che cercherà effettivamente di fare quello che ha detto.
Sarà però necessario vedere quanti laici saranno eletti, altrimenti rimarranno solo parole e velleità.

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