Crocifisso: gli atei non si fermano e restano ottimisti

Vi ricordate il ricorso presentato dal Governo italiano contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo del novembre scorso, che aveva dichiarato illegittima la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche del nostro paese? Adesso la stessa Corte lo ha considerato plausibile di giudizio davanti alla Grande Chambre (Ultimissima di oggi). Il Governo festeggia. «Ma non si tratta di un ricorso accolto, facciamo attenzione, – precisa Adele Orioli, responsabile delle iniziative giuridiche della Uaar – si tratta del rinvio del ricorso per non manifesta infondatezza dello stesso. Era forse scontato, per limitare al massimo le polemiche, e comunque, per certi versi, dal nostro punto di vista è meglio così».

La Uaar, infatti, rimane ottimista («cautamente ottimista») rispetto alla chiusura della vicenda «e se le cose vanno serenamente alla Grande Chambre sarà più difficile continuare, dopo, a dirsi perseguitati dall’Europa», conclude Orioli. Il caso sollevato dalla famiglia di Abano Terme (socia della Uaar) rispetto alla legittimità della presenza di un simbolo religioso nelle scuole pubbliche verrà esaminato dunque nei prossimi mesi.

Comunicato stampa UAAR

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62 commenti

Mauro Ghislandi

La decisione della Corte era stata presa, se non ricordo male, all’unanimitá dai sette giudici chiamati a pronunciarsi. Non credo molto probabile che il plenum della Corte ribalti una decisione cosí netta: ero e rimango ottimista.
Dichiarare l’inammissibilitá del ricorso sarebbe probabilmente stato uno schiaffo troppo evidente al governo italiano.

Billy Belial

No, l’italia stravincerà il ricorso, semplicemente perché alla corte europea dell’Italia non importa nulla, e tanto varrà accontentarci.
Oramai siamo considerati la zavorra dell’Unione, tempo fa gli euroscettici italiani proponevano di uscire dalla comunità, ma molto probabilmente presto sarà questa a cacciarci

Maurizio

Le sentenze della Corte fanno giurisprudenza in tutta l’Unione Europea. Se “accontentano” noi poi scatenano un vespaio in tutti gli altri paesi, è una cosa che non esiste. Al contrario, con una sentenza ben motivata mettono la parola fine in tutta l’Europa ai vari movimenti fondamentalisti che spuntano un po’ dovunque, e rendono alla chiesa più difficile imporre la proprie volontà.

Piero

Non credo che le cose siano messe male, visto che la Corte giudica sulla base dei principi di cui alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950 e dei successivi protocolli.
Insomma, qui stiamo parlando di un conflitto tra le pretese di uno stato (che vorrebbe essere laico e confessionale contemporaneamente) ed il diritto di singoli che rivendicano il loro diritto a non essere discriminati.
Quindi, personalmente sono molto ottimista, vista anche la composizione della Corte.
Infine, per fare chiarezza, il pronunciamento esplica i suoi effetti solo riguardo al singolo stato interessato.

jaro

@Piero
“[…]le pretese di uno stato (che vorrebbe essere laico e confessionale contemporaneamente)[…]”

Prego, chiamasi “Laicità Rettamente Intesa”(tm)

And Esp

@Piero, non è completamente esatto. Le sentenze esplicano effetti nei Paesi di volta in volta interessati. Tuttavia la giurisprudenza, i principi affermati nelle singole sentenze, valgono per tutti i 47 Paesi aderenti.

demonoid

Con sorpresa, in una edizione notturna del 3 marzo del TG5 è stata data notizia della decisione di accoglimento del ricorso presentato dal governo, precisando che la stessa dichiari che la presenza del crocifisso non violi la libertà religiosa. Mi chiedo come sia possibile, per una azienda di simile calibro, fornire informazione con tale superficialità.

robby

l euoropa vendera l italia al vaticano,e noi diventeremo un feudo pontificio,almeno chè non succeda qualcosa di talmente scandaloso.a mi spiace ma la chiesa e i suoi servi sono piu forti,anno troppi accoliti.

Sandro

Ottimista considerando le argomentazioni addotte dal governo nel ricorso, nonchè da quelle addotte dalla CEDU nella sentenza.
Ma trattandosi di un campo così estemporaneo, chissà.

Abbiate fede.
Anzi, abbiate ragione!

Otzi

La ragione mi dice che la sentenza ne uscirà confermata. Non può essere diversamente per l’Italia.
La fede ( ?! ) che l’Italia ritornerà come il giorno in cui il (loro) dio l’ha creata: senza crocifissi!

Paul Manoni

Se le incroci cambia qualcosa? 😉
Non penso sai….
Qui si tratta di tutto, tranne che di fortuna. 😉

Otto Permille

Gli organi Europei non possono sentenziare in contrasto con i principi che sono scritti sulla carta europea, che di fatto, pur assicurando piena libertà religiosa, non consentono l’identificazione degli organi statuali con questa o quest’altra religione. Però ci sono anche i sotterfugi. Non dimentichiamoci che noi siamo il paese dei Berlusconi, dove tutto può essere raggirato. Il crocifisso, uscito dalla porta come simbolo religioso, è rientrato dalla finestra come “simbolo culturale”, ossia come oggetto del folklore popolare, al pari di Babbo Natale, degli zoccoli olandesi e del pecorino sardo. A questo punto nulla vieterebbe di appendere una bella forma di pecorino sardo nelle scuole della Sardegna, o un bel paio di zoccoli olandesi nelle aule scolastiche di Amsterdam. Quindi come “simbolo culturale”, e come testimonianza del folklore popolare, il crocifisso potrebbe essere benissimo appeso. Certo, una volta degradato a mero oggetto folkloristico, il crocifisso subirebbe una umiliazione ancora peggiore rispetto alla rimozione. Però alla chiesa non importa un bel nulla di questo. L’importante è poterlo “rifilare” in un modo o nell’altro e piazzarlo dovunque, non importa in quale salsa.

Otzi

Ben detto! Però la parte in causa non è la chiesa, ma l’uguaglianza dei diritti dei cittadini in uno stato laico. Se non lo si accetta proprio come simbolo religioso qual è, rifilarlo come simbolo culturale costituirebbe già in sè l’accoglimento giuridico europeo di una autentica beffa. Non credo che smentiranno i principi, piegandosi a sotterfugi….

Iacopo Riani

Anch’io non riesco ad essere ottimista, e temo gli intrallazzi dei politici nostrani. Non ci dimentichiamo che sono tutti d’accordo, destra e sinistra, per inginocchiarsi davanti al papa.
E poi c’è la chiesa, che non starà certo ferma, ora che si è riaperto uno spiraglio.

Iacopo Riani

Sono le 23 e ho sentito ora il TGcom. Hanno detto che la Corte ha ‘accolto’ il ricorso e cioè hanno affermato che il crocifisso non viola ecc. ecc.
Ditemi che non è vero!!! Ditemi che è la solita vergognosa disinformazione.
Sarà anche una prassi, ma io rimango scettico.

MaxM

ma che guardi TGCom? da quando lo consideri un organo di informazione?
Vergognati .:-)

Iacopo

Suggeriscimene un altro più decente, se ti riesce.
Comunque stavo guardando un’altra cosa e quando è venuta la pubblicità ho fatto un po’ di zapping …

Paolo

Io sono moderatamente ottimista, considerate le spinte europee alla secolarizzazione, che non si misurano su uno stato particolare come l’Italia.
Le nostre trombonate e fanfarate spesso rimangono tali (come le grida di gioia per l’ammissione del ricorso di oggi).

Paul Manoni

Trovo che l’ammissibilita’ del ricorso sia tutto sommato, “politicamente corretto” dal punto di vista della Corte. Insomma, se avessero subito sbattuto la porta in faccia all’Italia, respingendo il ricorso, si sarebbe sollevato un polverone allucinante.
Invece, cosi’ facendo, manifestano almeno l’intenzione di ponderare bene l’eventuale giudizio della Grande Camera, che presumibilmente confermera’ la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani. 😉
Sono assolutamente ottimista e profondamente contento, di come si stanno mettendo le cose…Anche perchè le risposte al ricorso, stanno gia’ li’ tra gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. 😉
Animo, animo ragazzi!

Giovanni

Mi dolgo di avere appena rinnovato la mia adesione all’UAAR come socio sostenitore. 50 euro gettati al vento. Pazienza, in fondo la colpa non è dell’UAAR. La colpa, almeno la mia, è quella di essere italiano. Lavoro per una azienda tedesca e sto prendendo seriamente in considerazione l’idea di emigrare in Germania.

Giovanni

Stefano Grassino

Che vuol dire “mi dolgo” quando non è certo colpa dell’uaar ma di questo paese se siamo sotto il clero come tu stesso poi ammetti. Come ho detto a Iacopo, questa è solo una formalità che tra l’altro è anche meglio che ci sia stata. Potrai dolerti solo dopo la sentenza ed in ogni caso, occorre essere uomini sempre, non solo quando le cose vanno bene. Il Risorgimento è durato 80 anni. Noi abbiamo festeggiato nel 2009 il ventennale dell’uaar. Io ho un’amico che da Istambul rinnova da anni la sua tessera. La germania è anche più vicina. Ciao Stefano.

POPPER

dai Giovanni, si deve soffritre un po’ prima di partorire, rimani con noi, l’UAAR continuerà sempre a fare il proprio lavoro, certe sconfitte oggi sono successi domani, infatti, il Governo non deve essere molto felice di lasciare orfani più di un milione di voti, a chi andranno allora sencondo te? alla Lega o al PD?

Purtropppo il PD sembra essere felice che il ricorso sia stato ammesso e questo mi inquieta non poco, ma Formigoni e la Poleverini sono fuori dalle elezioni e tutti quei manifesti elettorali che portano la loro immagine non han nulla da invidiare al crocifisso melle aule, peccato che non li potrà votare nessuno.

Caro Giovanni non pentirti mai di aver sostenuto l’UAAR, io appena possibile sarò più generoso.

Giovanni

Io dico solo che l’Italia è un paese senza speranza. UAAR o non UAAR.
Un paese come il nostro che continua a rifiutare la modernità aggrappandosi
a superstizioni varie, che elegge in Parlamento gente come la Binetti o la
Baio, che è governato da un gaglioffo che non perde occasione per baciare
la sacra pantofola, che ha come principale partito di opposizione un triste
agglomerato di gente che fa a gara con il gaglioffo di cui sopra per strisciare
davanti alle sottane di preti e cardinali pedofili, è un paese senza speranza.
Risorgimento o non Risorgimento, libertà o non libertà, siamo la sola nazione
dell’Europa occidentale che non riconosce i diritti delle coppie di fatto, dei gay, che
boicotta il referendum sulla legge 40, che impone (di fatto) la santa messa con i
suoi ammennicoli connessi. Io ne ho abbastanza, qui non cambierà mai nulla.
Ho già mandato una mail al Partito Democratico per avvertirli che da oggi in poi
il mio voto se lo possono scordare, ma a che serve? Quelli se ne fregano e vanno
avanti come se nulla fosse.
La sola soluzione è emigrare.

Giovanni

Roberto Grendene

Caro Giovanni,

forse sei stato influenzato da come e’ stata riportata la notizia altrove.

Se leggi bene, il ricorso del governo italiano e’ stato solamente ammesso.
In altre parole ha superato una specie di formalità burocratica, per cui ora dovrà essere valutato.

L’Uaar aveva messo in conto che poteva essere chiamata a decidere la Grande Chambre, organo supremo della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

Sandro

Aggiungo che se la sentenza diventerà definitiva, non solo l’Italia dovrà ringraziare l’Uaar, ma anche il resto dell’Europa.

Simone

Non è possibile, noi dell’Uaar, organizzare una petizione in cui raccogliamo le firme di tutti gli atei agnostici e laici italiani che non vogliono il simbolo cattolico nei luoghi pubblici? Magari servirà a poco, ma meglio di niente, potremmo così in qualche modo influenzare la sentenza e/o far vedere all’estero che gli italiani non sono tutti cattolici con i neuroni fusi, e quindi fare una minor figuraccia nel caso fallisse tutto. Insomma, sia che sia più possibile un si o un no, non restiamo con le mani in mano, facciamo qualcosa! Non solo discutere ma passare ai fatti!

robby

sè la chiesa viene smascherata per la sua incompatibilita con il messaggio primitivo cristiano,allora ci sono possibilita di riportare una vittoria,ma il crocefisso ,mi spiace popper ci vogliono 4 risorgimenti,io credo cosi,è capace che la storia smentira tutto cioì

And Esp

Perchè lo uaar non si fa promotore per :

1. presentare una memoria tipo amicus curiae
2. sensibilizzare altri gruppi a presentare memorie del genere?

Questo in modo da creare un po’ di corretta “pressione” alla Corte europea e per farle comprendere che in Italia la questione del crocefisso è sentita anche da chi, in modo laico, pensa di non dover prevalere (e prevaricare) gli altri. Insomma bisognerebbe fare in modo da rendere conosciuto all’interno del procedimento che non si tratta di sensibilità giuridica dei soli ricorrenti.
Immagino che il governo italiano chiederà a Paesi amici (penso per dire alla Polonia) di intervenire nella procedura a difesa delle proprie istanze.
Forse bisognerebbe provare a fare lo stesso.

Antony Flew

Ottimismo?

Pensavate di avercela fatta appellandovi alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, che come sapete bene non è un organismo dell’Unione Europea ma una Corte con un collegio di sette giudici tra cui un giudice turco e un giudice serbo (quindi il 28,5% non era europeo).

Ora, dopo che la totalità italiana e la maggior parte d’Europa vi si è rivoltata contro e sapendo che vi aspetta la Grande Camera, vi dichiarate “cautamente ottimisitici”…

Vi credevo razionalisti….

Flavio

Dovresti informarti prima di parlare. La Corte non e’ un organo dell’Unione europea, e ne fa parte praticamente tutta l’Europa, comprese Russia, Turchia e altri stati orientali, tranne la Bielorussia.

“Totalita’ italiana e maggior parte d’Europa”: menti sapendo di mentire, cattotroll. Forse totalita’ dei politici clericali, cosa che non stupisce.

I cattolici e laici devoti riusciranno mai a capire che una maggioranza non decide i diritti fondamentali?

firestarter

domanada generale: e’ meglio essere ottimisti od avere il cervello talmente lesionato da scrivere frasi tratte da una tiritera in voga negli oratori ed nei convegni dei papaboys?

Antonio Volo’ puo’ rispondere se ci riesce

libero

Come si fa a definire l’Italia un paese a maggioranza pro-crocifisso se gli italiani sono in maggioranza a favore dell’aborto ?
Forse gli italiani sono un popolo di cattolici abortisti ?
La Chiesa cattolica la sua battaglia l’ha già perduta negli anni 70 e la sta perdendo al ritmo del
-2% fedeli all’anno, dei non tanti che restano, perché i giovani vanno poco in chiesa e gli anziani non vengono rimpiazzati ed è questo che mi rassicura, molto più di una sentenza.

antonietta dessolis

>>Ora, dopo che la totalità italiana e la maggior parte d’Europa vi si è rivoltata contro<<
Ammesso, e non concesso, che sia come dici e risaputo che l’Italia è il paese più corrotto d’’Europa, magari ne deduci pure che responsabile di tanta disonestà e scarso senso della cosa pubblica, è quell’infima minoranza (qualcuno dice addirittura il 5%) che comprende atei/agnostici, protestanti, buddisti, induisti, islamici…? A che serve una religione che si riconosce in quel simbolo e che pretende di essere portatrice di valori, ma che non è capace di porre un argine a tanta devastazione morale? Chiamasi, questa, arroganza, presunzione e ipocrisia.
Anche oggi, per l’ennesima volta, ho sentito dire da “autorevoli” politici che rifiutare il crocefisso nei luoghi pubblici (che non sono luoghi di culto) significa negare la libertà religiosa: non è disonestà questa? Come si fa a non indignarsi di tanta miseria intellettuale? 🙁

pietro ancona

Caro Augias,

gli avvocati difensori della signora Lautsi hanno inviato questa precisazione. Il governo ha cantato vittoria troppo presto.

Spero che ne terrà conto nella sua prestigiosa rubrica di lettere.

Pietro Ancona

Dichiarazione

Sul sito internet de “La Repubblica” di oggi 2 marzo – h. 1827 – viene data in modo errato e, quindi, fuorviante, la notizia che <>. Ed è di seguito riportato il giudizio pur esso errato del ministro Frattini: “Vivo compiacimento”.

Nella qualità di difensori della signora Lautsi, promonoitrice del ricorso alla CEDU sulla questione dell’affissione del <> nelle aule delle scuole pubbliche, precisiamo che la CEDU, esercitando il relativo ed obbligatorio controllo preventivo, si è limitata a dichiarare solo l’ammissibilità, avanti la grande chambre, del ricorso presentato dal governo italiano per il riesame della sentenza emessa in merito dalla stessa CEDU. Pertanto, è chiaro ed evidente che è errato e fuorviante scrivere che il ricorso è stato già accolto, quando il procedimento è ancora nella fase preliminare.

Padova-Roma 2 marzo 2010 – h. 18.50

avv. Nicolò Paoletti avv. Luigi Ficarra

daigoro

avete capito perchè la ccar insisteva tanto sulle radici cristiane dell’unione europea?

Se la costituzione non stabilisce uno status privilegiato per la religione cattolica tutti i privilegi attuali crolleranno uno ad uno sgretolati dalla macchina del diritto europeo.

robby

se l italia diventera il il nuovo stato ponteficio magno,forse l orario delle discoteche si spostera,da sabato,a mercoledi,poiche incide sulla messa domenicale,e niente reality,e solo fiction su preti ecc..e le donne non potranno imbelettarsi come possono ancora adesso,e altri esempi del genere,puo cambiare questa generazione, ma se cio non avviene,manco se sè gli regali un montagna d oro agli italiani,li smuovi dal loro sonno secolare,è se aspettassimo la secolarizazione e li progresso scientifico minimo 3 generazioni per cambiare davvero.

Domenico Faro

Si può essere ottimisti o pessimisti ma non si può stare con le mani in mano. Il rischio è troppo grosso!! Visto le proteste e le pressioni da parte di alcuni governi europei la Camera Grande potrebbe prendere una decisione pilatesca affidando l’ultima decisione ai singoli stati. PER NOI SAREBBE TERRIBILE. NON POSSIAMO RISCHIARE. DOBBIAMO FARE TUTTO IL POSSIBILE PER EVITARE TALE IPOTESI. SE PERDIAMO CI TENIAMO I CROCIFISSI NEGLI EDIFICI PUBBLICI ALMENO PER I PROSSIMI VENT’ANNI.
Faccio appello ai dirigenti dell’UAAR affinché intraprendano iniziative in collaborazione con le associazioni atee e laiche europee. Bisogna fare qualsiasi cosa … costituire un gruppo legale di appoggio, fare lobby, iniziative di promozione.. eccetera. RIPETO, NON POSSIAMO PERDERE. Economicamente sono messo parecchio male ma 100 euro li tiro fuori subito se l’UAAR decidesse di attivarsi e credo che parecchi altri lo farebbero. Co sa ne pensate??

nicolar007

hai ragione.io non mangerei per un mese,per aiutare noi.

libero

Il vecchio proverbio dice “non vendere la pelliccia dell’orso prima di averla nel sacco”.
Qualunque sia la decisione finale l’orso clericale si fa sempre più anziano e la sua pelliccia più spelacchiata, verrà il giorno che il vecchio orso renderà comunque la sua pelliccia, anche se a quel punto non varrà granché.

Luciano47

Se non ci fosse stata l’UAAR, non avremmo avuto la sentenza della Corte Europea dei dirtti umani. Quindi, siamo ottimisti e sosteniamo l’UAAR.

libero

Pensiero per i laici
La macchina della laicità si è messa in moto come mai prima, qualunque cosa possa accadere i laici aumenteranno mentre i cattolici diminuiranno, tutte le statistiche di frequenza cattolica sono al ribasso crescente, anche se si mettono i crocifissi su tutti i muri pubblici e le strade.
I prossimi 20 anni saranno il crollo dei cattolici nella ormai bassa frequenza alle funzioni religiose e matrimoni religiosi, non per decisione politica ma per cambiamento culturale epocale inarrestabile e loro lo sanno bene.
L’UAAR può perdere delle battaglie, anche se non è detto, comunque l’UAAR vincerà la guerra per la laicità, breve o lunga che sia.

marilena maffioletti

scusate la domanda: ma la sentenza varrebbe solo per la scuola pubblica o anche per tutti gli edifici sede di istituzioni pubbliche? A forza di leggere notizie, sto facendo un po’ di confusione.Grazie e buona notte.

Flavio

Se la sentenza viene confermata, e mi sembra probabile, riguardera’ l’ambito che tratta, cioe’ le scuole statali. Sarebbe un precedente importante e lo Stato dovrebbe fare in modo di evitare tante cause simili che inevitabilmente inizieranno e saranno vinte con conseguenti rimproveri e risarcimenti.
Il problema e’ che sappiamo che il Parlamento non fa ormai quasi nulla, tanto meno in tema di laicita’, e sia il governo che il PD si sono opposti alla decisione della Corte!
Insomma l’Europa puo’ condannare l’Italia ogni volta, ma non puo’ imporre una legge per togliere i crocifissi (secondo me purtroppo! Invadeteci, please).

robby

libero,tu hai centrato ma passeranno parecchie generazioni,guarda gia quanti figli in meno non ci sono,e guarda tutti gli stranieri che prendono posto nelle sagrestie,e nelle parocchie,la chiesa diventera una forza elettorale pazzesca,e si sta preparando ad esserlo,anche per un elite,ma che tiene in pugno,una morole totale.in poche parole la caar si sta trasformando in una massoneria molto potente.

libero

Si è quello che penso sul neo-settarismo CCAR di tipo paramassonico, ma non disporrà più dei milioni di voti che ancora ha e il voto laico sarà determinante in ogni caso.
Comunque in una società fortemente secolarizzata come quella dei prossimi anni, con i fedeli in continuo calo, le chiese cominceranno a restare aperte il fine settimana, altre chiuderanno, si accorperanno le diocesi e i sacerdoti diminuiranno …
Attualmente circa il 44,5% dei fedeli ha più di 60 anni e i giovani tra 19-24 anni sono il 7% della loro fascia di età, non bastano un pò di immigrati per rimpiazzarli !
Non ci vorranno generazioni, tra 20 anni i cattolici saranno una piccolissima minoranza e la laicizzazione non può essere fermata comunque.

Alessandra

Penso anch’io che la cultura cattolica del Paese si stia erodendo giorno dopo giorno, sono in atto trasformazioni troppo potenti, si sta ristandardizzando un pò tutto e cambia proprio la sensibilità.
L’attaccamento al crocifisso, quando c’è, è puramente sentimentale: credo che se l’avessero tolto dalle aule senza dire niente se ne sarebbero accorti in pochi.
Spero in una sentenza favorevole, in Europa sono meno svergognati di noi.
Per il resto rimango generalmente ottimista: se campo altri trent’anni penso che avrò delle soddisfazioni.

stefano b.

il ricorso è legittimo
ma non credo che la Corte si possano rimangiare la parola, visto anche che l’Europa sta diventando sempre più multireligiosa (Ahimè!) e quindi c’è un problema di convivenza sociale non indifferente
speriamo che i Giudici siano più Illuminati che Inginocchiati
visto anche la distanza dal Vaticano

Luigi Tosti

Vi comunico che ieri, 2 marzo 2010, è stato attivato dall’Avv. Carla Corsetti (Segretario di Democrazia Atea) un ricorso al TAR di Latina per la rimozione dei crocifissi dalle aule della scuola media di Ceprano frequentata dal figlio. Il testo del ricorso -al quale ho prestato fattiva collaborazione- è pubblicato sul mio blog ed è scaricabile dal sito di Democrazia Atea in formato PDF per eventuali genitori che intendano promuovere analoghe iniziative.
In ogni caso la circostanza che la Grande Camera debba pronunciarsi nuovamente sulla questione Lautsi Soile non è affatto un dramma ma, semmai, è l’opportunità per far sì che la questione venga decisa in modo definitivo e vincolante per tutti i Paesi che hanno sottoscritto la convenzione. Se poi la Grande Camera dovesse decidere che è giusto riaprire i campi di concentramento e praticare i genocidi con le camere a gas, beh, allora non ci rimarrebbe che emigrare su qualche altro Pianeta.
http://tostiluigi.blogspot.com/2010/03/ceprano-fr-o-rimuovete-i-crocifissi-o.html

libero

In attesa che la Grande Camera deliberi sul ricorso promosso dal Governo italiano contro la sentenza che dava ragione ai coniugi Albertin-Lautsi, l’avv. Corsetti aggiunge un altro tassello a questa importante battaglia di civiltà:
“Se è vero che per i cattolici il crocifisso è simbolo di tolleranza, lo dimostrino e accettino di viverlo nel privato senza imporlo con prevaricazione a chi non condivide la stessa simbologia”. Il documento del ricorso di Carla Corsetti è pubblicato sul sito di Democrazia Atea ed è a disposizione di tutte quelle famiglie costrette a subire la stessa violazione.

http://www.democrazia-atea.it/

Riusciranno i nostri eroi della CCAR a resistere all’onda laica crescente ?

Paolo

La giurisprudenza europea è common law, pertanto la sentenza fa precedente. I fanatici servi del vaticano se ne andranno con le pive nel sacco. Il fatto è che, dopo questa seconda delibera-sentenza, espressa dalla “chambre”, non sarà più possibile un’ulteriore richiesta e, se non vuole essere additata e perseuita come Nazione “disobbediente”, l’Italia dovrà obbedire e rimuovere i crocifissi.

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