La Spezia, la Cassazione alle suore dell’Addolorata: l’ICI va pagata

Con sentenza n 24500/2009, la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla Casa di Cura Congregazione delle Suore Infermiere dell’Addolorata (un ente morale di diritto pontificio dotato di personalità giuridica) contro la sentenza n. 33/02/04 della Commissione Tributaria Regionale della Liguria, che a sua volta aveva respinto l’appello presentato contro la decisione della Commissione Tributaria Provinciale di La Spezia, che a sua volta ancora aveva respinto il ricorso presentato contro l’avviso di accertamento delll’imposta comunale sugli immobili (ICI) relativa all’anno 1996. Il Comune di La Spezia aveva infatti rilevato la mancanza della denuncia e del versamento dell’ICI per tale periodo, “disponendo il pagamento di complessivi euro 38.237,49”. La pluriennale battaglia condotta dalle suore dell’Addolorata per non pagare l’ICI si è conclusa dunque con una nuova sconfitta. La suprema corte ha, in tale occasione, evidenziato che “la necessità, affermata dalla Corte Costituzionale, che, ai fini del riconoscimento dell’esenzione prevista dalla norma, le attività esercitate negli immobili “non siano produttive di lucro e di reddito” costituisce, quindi, secondo la stessa corte, imprescindibile condizione (anche logico giuridica) per la delimitazione della fattispecie legale della esenzione prevista”. Poiché negli immobili si svolgeva un’attività sanitaria, ha concluso la Corte, l’ICI dovuta va pagata.

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68 commenti

Andrea (Mi)

Non gli bastava non pagare dove non hanno nessun introito, ora vorrebbero non pagare neanche quando ci gaudagnano sopra….bell’affare…meno male che i giudici hanno un po di testa e seguendo bene il diritto non si fanno intortare…

Andrea (Mi)

Non gli bastava non pagare dove non hanno nessun introito, ora vorrebbero non pagare neanche quando ci gaudagnano sopra….bell’affare…meno male che i giudici hanno un po di testa e seguendo bene il diritto non si fanno intortare…

bismarck

Speriamo che non mettano nel pacchetto di cosa da pagare alla ccar anche l’estinzione del pregresso di ici dovuta da parte delle varie diramazioni della nota ditta.

Eusebio Pancotto

Che c’entra questa vicenda giuridico-tributaria con un sito ateo-agnostico-razionalista-illuminista-non credente-ecc. ecc.?

cartman666

caro Pancotto, l’uaar esiste appunto per far si che i preti smettano di vivere sulle tasche del contribuente italiano.
Se un qualunque fesso ha un alloggio che da in affitto, paga l’ici perche’ la chiesa non vuole pagare quando ottiene congrui ricavi dai propri immobili?

maria

concordo pienamente! ci si dovrebbe mobilitare per l’abolizione dell’8 per mille!

paolo

A PROPOSITO DEI FESSI CHE PAGANO LE TASSE SUGLI AFFITTI…….. 8)

Quello degli affitti in nero agli studenti fuori sede, è un fenomeno ormai (e purtroppo) consolidato in quasi tutte le maggiori città universitarie italiane. Basti pensare che a Milano, come a Roma o Firenze uno studente, che necessita di un posto letto, si troverà con un appartamento o una camera non registrata, vale a dire senza contratto.

Il fenomeno degli affitti in nero, o anche “affittopoli”, è un problema serio che grava sul bilancio di ogni studente, che si trova a dover fare i conti con delle spese per l’affitto, il più delle volte molto alte, con prezzi, in alcuni casi, inaccessibili ai più.

Il mercato degli affitti agli studenti, essendo infatti privo di qualsiasi regolamentazione basata sui contratti, vede i prezzi salire alle stelle con camere singole a volte anche a più di 600 euro.

Il fenomeno, come detto, coinvolge praticamente quasi tutte le città italiane. A Firenze per esempio, è stata condotta un’indagine del Sunia, la quale ha stabilito che, il 57% degli affitti per gli studenti universitari è in nero. Il business che ne consegue naturalmente, non lascia indifferenti i diretti interessati, ossia i proprietari delle case. Si parla infatti di quasi 85 milioni di euro, che vanno direttamente nelle tasche di questi proprietari, che di fatto poi non pagano le tasse, o almeno la maggior parte di loro.
fonte…www.universita.it

Nello

Ma come che c’entra? Il pretume è parassita e quando non è parassita è ladro: non c’è altra logica alternativa visto che non lavora.

Se non se ne occupa l’UAAR di questo… non lo fa nessuno.

Claudio Diagora

Se non fosse per i miliardi di euro che ogni anno succhiano dalle casse dello stato, a me dell’esistenza dei cattolici e della chiesa non fregherebbe proprio niente!
Sono arcicontento che le suore dell’addolorata siano ancora più addolorate! E afflitte, sconsolate, tribolate e inc*****e… E vaaaai!

mariaeus

Mi ricorda Crozza quando imitava B.XVI che piange davanti al commercialista per il pagamento ICI sugli immobili a Roma, dall’hotel 5 stelle alle pizzerie (è su youtube, è forte!).

ethan

altro che strasburgo e il crocifisso! questa sentenza sì che li colpisce negli affetti pià cari

biondino

Se in un immobile si svolge una attività lucrativa, si deve pagare l’ici.
Questo stabilisce la legge.
Mi sembra strano che per affermare questo principio si sia dovuto percorrere un così lungo iter giudiziario.
Così le suore, all’ici arretrata, devono aggiungere i soldi per gli avvocati e, vista la lunga storia, suppongo che non siano cifre da poco.

Eusebio Pancotto

Ma che c’entra questa vicenda giuridico-tributaria in un sito come questo?

Nemo

c’entra perché tutti gli immobili delle diocesi non pagano l’ICI… la legge garantisce l’esenzione ICI per i luoghi di culto

spesso il Vaticano ha usato questo trucco per eludere l’ICI in opere che di culto avevano poco o nulla, come alberghi, ospizi o, come in questo caso, case di cura (spesso usando come foglia di fico la presenza di una cappella)

per dirne una, molti albergatori sono arrabbiati perché chiaramente devono subire una concorrenza sleale

è uno dei tanti soprusi della CCAR in Itaglia, che di caritatevole o spirituale non hanno proprio nulla, e segnalarli è tra le funzioni di questo sito, perché tutti sappiano che quel tizio che blatera ogni giorno da San Pietro e a cui fanno eco tanti altri tizi dai loro pulpiti, predicano male e razzolano peggio

MaxM

non vedo perchè loro non devono pagare l’ICI solo perchè Associazione 😉 Cattolica…è una questiona di laicità delle tasse direi quindi c’entra e come…

asdoso

Come che c’entra? O_ò Ti sembra normale che una clinica privata possa essere esentata dal pagatare l’ICI solo perchè gestita da un ente religioso? In Italia le case di cura private si fanno rimborsare profumatamente le prestazioni mediche e gli interventi, spesso assolutamente non necessari ma effettuati solo per ottenere il rimborso dallo Stato. Credo che queste cliniche “religiose” non siano poi gestite da santi XD …a Cesare quello che è di Cesare …..

Eusebio Pancotto

La mia domanda è pertinente.
Ne sono una conferma tutte le risposte di lor piccioni (ops. lor signori).
Questo sito (cioè l’UAAR) è solamente anticattolico e vivacizzato da qualche invasato anticattolico. Il razionalismo è altra roba. D’altra parte che senso ha lo sbattezzo? Ma fatemi il piacecere. Pensavo che fosse un sito più serio.

nnscc

bhe penso che il fatto che non volessero pagare l’ICI (ancora non ho capito perchè) e che abbiano perso la battaglia legale abbia un’attinenza con lo scopo, ache di informazione che l’UAAR e anche questo sito qundi trattano. Poi se non la ritieni interessante è un altro discorso. Perchè di cosa dovrebbero parlare del derby Roma-Lazio?

la Dea della caccia

Considerando che il tifo è peggio delle religioni, anche.

Diana B.

cartman666

questa sentenza sarà comunque molto utile per i comuni, che potranno recuperare con meno difficoltà i soldi da questa manica di strozzini

crebs

Illuso.
Pensa che il comune di Roma (o meglio l’ACEA, l’azienda comunale per elettricità e acqua) non sa come farsi pagare le forniture di energia elettrica e di acqua per il Vaticano, mai pagate. Anzi, credo che il comune stia dalla parte del Vaticano.
In altre parole, da quanto tempo fa è stato riportato dai giornali, acqua e elettricità dello stato del Vaticano, dal dopoguerra a oggi, sono a carico dei cittadini romani.
Non so se vi siano novità in questa storia.

Andrea (Mi)

Già! in questa pagina c’è scritta la cifra che (grazie alla finanziaria del 2004) abbiamo pagato per fornire al Vaticano sistema idrico prorio: 25 milioni di euro
E comunque non c’è scritto quanto pagano i romani per fornire quei servizi che sono un’altra cosa, sarebbe interessante saperlo.

http://ilpopolosovrano.splinder.com/post/16712773/

ma queste sono briciole su 9.6 mld totale annui che ci rubano da pil…

crebs

La diatriba è sorta nel 1999, quando l’azienda municipalizzata ACEA richiese pubblicamente alla Città del Vaticano il risarcimento per 20 anni di servizi, circa 50 miliardi di vecchie lire, approssimativamente 25 milioni di euro, riguardanti le bollette per le forniture idriche accessorie legate non direttamente all’acqua consumata, ma più in generale all’allacciamento idrico, come ad esempio la manutenzione della rete fognaria o la gestione delle acque di scarico

biondino

il vaticano è uno stato estero, perciò l’acea non ha capacità di obbligo a saldare le bollette.

è successa la stessa cosa con alcune ambasciate straniere in italia, che ad un certo punto hanno smesso di pagare bollette e affitto: non sono più territorio italiano e non si possono interrompere le forniture per questioni di diplomazia.

WE NEED PROTECTION

Di solito, in questi casi si potrebbe dire: “paga e sorridi”; ma visto che sono addolorate potremmo anche dire “pagate e piangete”.

moreno83

Peccato da cittadina non si possa noi far ricorso contro le altre migliaia di entri lucrativi delle Chiesa (alberghi, ristoranti, ecc) che no pagano l’ici

POPPER

Adesso chiediamo alla Guardia di Finanza di passare al setaccio tutti gli istituti che sono solo di facciata “no profit” ma che hnno introiti e pigliano pure i soldi dallo stato magari.

Settacciamo la Chiesa e il suo indotto a 360°, riduciamo gli aiuti annuali che sono quasi una finaziaria, scopriamo le lobby ecclesiali che condizionano le banche e gli istituti di credito, facciamo luce su quanti inutili privilegi e sprechi da parti dello stato in regalo alla Chiesa.

Tutti gli italiani dovranno esclamare: il re è nudo, adesso lo lasceremo tale perchè si convinca che non può più evadere le tasse.

bamba

Adesso chiediamo alla Guardia di Finanza di passare al setaccio tutti gli istituti che sono solo di facciata “no profit”

Condivido, della Chiesa e non.

Claudio Diagora

Passare al setaccio tutte le loro attività richiederebbe secoli… Pensate solo a tutto quello che è collegato col turismo. E poi tutto il resto.

POPPER

Ma non sono abituate a pagare, adesso scoprono che esiste anche il dovere di pagare le tasse e versano lacrime da coccodrilli.

Finirà il tempo in cui solo l’italiano diceva come Totò : e io pago! e io pago!

bamba

Le suore hanno fatto male a fare tutti quei ricorsi: la legge è chiarissima e giustamente devono pagare. Forse sono un po’ troppo attaccate ai soldi o forse si sono fidate di qualche avvocato disonesto.
Non so se il Vaticano sia in debito con ACEA, so che ora dovrebbe essere indipendente per l’elettricità (pannelli solari).

crebs

No, le cose non credo stiano come dici; l’energia prodotta con i pannelli solari la venderanno a Terna a prezzi “agevolati”, quella che usano continueranno a non pagarla all’ACEA. Qualcuno ha notizie diverse?

biondino

confermo crebs.
l’energia fotovoltaica va instradata nel sistema di distribuzione, non è pensata per l’autoconsumo.

Stefano Grassino

Quello che ha detto biondino sopra mi ricorda un tizio che aveva affittato una casa all’ambasciata Libica. Smisero di pagargli l’affitto, non potè fargli causa nè dargli lo sfratto perchè era territorio di un’altro stato. Doveva passare attraverso la Farnesina, rivolgersi ad un tribunale libico che doveva dargli ragione e far pagare il “colonnello”. Ma và…..

Claudio Diagora

Una colletta tra i fedeli… oppure aumentare le rette della clinica?… Checcevò!

Luciano47

A questa sentenza pirotecnica e fantasmagorica , io ci aggiunco una bella bottiglia di prosecco per brindare .

Brian di Nazareth

Vediamola con un po’ di ottimismo. Anche se sembra una goccia nell’oceano, questi 38.000 euro sono un buon inizio, tanto per far capire che abbiamo le sfere piene di questi parassiti.

Devono soltanto pagare e stare zitti, se non sbaglio il loro libro dice che bisogna guadagnarsi il pane con il sudore della fronte.

Stefano Grassino

Gli Antichi Romani (quelli si ch’ erino ommini) quanno assediaveno na città costruiveno un muro de pali e terra tutt’attorno pe nun potelli fà scappa e falli mmorì de fame e de sete. A pochi intenditor poche parole……….

POPPER

caro Brian di Nazareth, il vangelo dice anche di dare a Cesare quel che è di Cesare, ma anche Cesare si è covertito al cattolicesnimo e adesso ci pensa lui a far pagare agli italiani quanto costa dio e i suoi istituti di credito non molto spirituali direi

TalebAteo

e questi sono gli stessi che ai tempi delle persecuzioni razziali coniarono il sinonimo spregiativo di “ebreo” per dire tirchio e “rabbino” per dire tirchissimo.
Che coerenza.

enrico mini

Dare a cesare quel che è di cesare potrebbe funzionare … peccato che in itaglia è tutto di dio!

Raglia, raglia povera itaglia!

enrico mini

Di nuovo in quarantena? Devo fare testamento biologico per poter essere approvato?

Toptone

Garibaldi fece malissimo a “obbedire”.

Avrebbe dovuto spodestare il papa ed esiliarlo ad Avignone, almeno se lo sciroppavano un po’ i francesi.

Riguardo, poi, alle prebende concesse all’ex-tiranno dell’ex-Stato Pontificio dopo l’Unità d’Italia, io gli avrei detto: “finita la pacchia, bello mio. Ti trovi un lavoro e paghi le bollette. Sennò stai al buio al freddo. Se hai fame, ti nutri di preghiere e di carta da Bibbia”.

Ci avrebbero pensato i suoi fedeli a sfamarlo.

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